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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Maria, figlia del suo Figlio

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2009 21:22
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19/12/2009 21:01
 
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Da: Soprannome MSNIreneo81  (Messaggio originale)Inviato: 07/09/2002 5.10
Pax Christi!
Una devozione eccessiva, spesso barocca e di cattivo gusto, possono nascondere la ricchezza ed il valore della figura di Maria. Anch'io ne sono stato vittima e solo da poco ho riscoperto il fascino di questa donna la cui straordinarietà sta proprio nella sua ordinarietà.
Oltre il confessionalismo, di lei hanno parlato tutti, vescovi di Roma, vescovi di Alessandria e Costantinopoli, Concili Ecumenici e, ultimi ma non meno importanti i riformatori, bastino per tutti Martin Lutero, Ulrico Zwingli e Giovanni Calvino.
E VOI?
Cosa dite di Maria? Quale suo atteggiamento apprezzate di più?
Quale il passo biblico che di lei parla è il vostro preferito, e perchè?
Quale momento della sua vita vi è più caro?
Qule titolo che la tradizione dà a Maria di Nazaret vi piace di più e quale invece non potete proprio sopportare?
Cosa non capite dell'atteggiamento verso Maria dei fratelli delle altre confessioni?
Perchè non chiedere chiarimenti ed imparare uno dalla fede e dalle convinzioni dell'altro?
Avete letto qualche testo che di lei parla e che vi ha colpito? Perchè non renderne partecipi tutti?
Possiamo parlare di Maria, ne sono certo; e possiamo parlarne oltre la sterile polemica...
La fede di ognuno di noi ne uscirà arricchita, fortificata e purificata.
Come primo spunto, eccovi di seguito alcune preghiere di Chiese d'occidente, diverse dalla cattolica, che inseriscono Maria nel loro rivolgersi a Dio.
Benedetto sii tu attraverso colei che è benedetta più di tutte le donne,
benedetto sii tu perché lei ha creduto,
benedetto sii tu per aver concesso alla tua serva di aprirsi alla tua parola
e di portare colui che ha creato i mondi,
benedetto sii tu perchè, attraverso lei, tuo Figlio ha potuto entrare nella nostra carne
per compiere l'offerta che sola è efficace: "Ecco, io sono venuto per fare la tua volontà".
Chiese luterane di Francia, Preghiera per la liturgia delle domeniche, Missione interna luterana 1991
E ora ti rendiamo grazie,
perchè scegliendo la beata Vergine Maria per essere la madre di tuo Figlio,
tu hai esaltato i piccoli e gli umili.
Il tuo angelo l'ha salutata come altamente favorita;
con tutte le generazioni la chiamiamo beata e con lei ci rallegriamo
e magnifichiamo il tuo nome.
Comunione Anglicana, dal Prefazio per le feste della Vergine
Che semplicità, che fiducia, Signore,
nelle parole di Maria!
Poche parole per presentarti la situazione che la preoccupa: "Non hanno più vino".
Poche parole per dire la sua fiducia ai servi: "Fate quello che vi dirà".
E noi che siamo così prolissi nelle nostre preghiere
così ciechi davanti ai segni della tua presenza.

Eccoci invitati al tuo banchetto,
ma cosa sappiamo noi della tua vita
in questo pane e in questo vino?
Cosa sappiamo della tua grazia per noi?

Ma venga il tuo Spirito ...
e noi vedremo la tua presenza in mezzo a questo pasto,
sentiremo la tua Parola che risuona nell'evangelo,
discerneremo il tuo corpo ed il tuo sangue
in questo pane e in questo vino ...
Chiese riformate di Francia, Da una preghiera eucaristica sul pranzo di Cana,
Pastore Antoine Nouis, La galette et la cruche, 1993


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/09/2002 10.27
Grazie Ireneo per questo Forum......
Allora, se posso dare il mio piccolo contributo, vorrei ricordare la storia di come un ebreo si convertì a Gesù attraverso la Madre......

Quasi per scommessa...


Due uomini discutono serenamente tra loro, in una villa di Roma.

L'uno è il barone De Bussières. L'altro è il giovane Alfonso Ratisbonne, ebreo. Siamo nel 1842.

Chi è Alfonso Ratisbonne?

È un giovane ebreo, già al colmo della sua fortuna. Dalla vita ha avuto tutto. Da poco tempo si è anche fidanzato con una ragazza di nome Flora.

Ma la Vergine, Madre universale, vegliava su di lui, e lo attendeva a Roma. Qui la Provvidenza lo fece capitare per caso nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte, e gli operò il miracolo che avrebbe rivoluzionato tutta la sua vita brillante quanto effimera e fatua.

Tutto era iniziato appunto dal dono della Medaglia con l'effige di Maria che gli era stata offerta dall'amico barone De Bussières, e che egli aveva accettato solo per fargli piacere.

Si era lasciato mettere al collo la Medaglia; ci aveva scherzato sopra, ma già non ci pensava più.

L'amico barone, però, sapeva quel che faceva era uomo di fede, confidava nella potente intercessione di Maria, e pregava intensamente perché l'Immacolata operasse nell'animo di Alfonso, una fede coerente in Dio Padre che non aveva abbandonato il Suo popolo.

La notte di quello stesso giorno, svegliatosi di soprassalto, Alfonso vide alta dinanzi a sé l'immagine di una grande Croce, di forma particolare, senza Gesù Crocifisso, che egli inutilmente tentò di scacciare.

Era la Croce incisa sulla Medaglia . Ma egli non lo sapeva, perché non aveva neppure guardato la Medaglia che portava indosso, né lo interessava affatto guardare una Medaglia! Proprio lui !

Il giorno seguente...

Il giorno seguente, stranamente, Alfonso si sentì spinto ad accompagnare lo stesso amico De Bussières alla Chiesa di S. Andrea delle Fratte, dove il barone aveva da sbrigare una commissione di lavoro.

La carrozza si fermò sulla piazzetta della Chiesa. Scesero tutti e due. Il barone entrò in Chiesa e si recò subito in sacrestia per incontrarsi con le persone interessate alla commissione. Alfonso, invece, dapprima esitante, entrò poi anche lui nella Chiesa. E si trovò solo, distratto e vuoto.

"La Chiesa di S. Andrea delle Fratte -così egli stesso racconta in seguito- è piccola, povera e quasi sempre deserta. Quel giorno ero solo o quasi solo. Nessun oggetto d'arte attirava la mia attenzione. Passeggiavo macchinalmente girando gli sguardi attorno a me. Ricordo soltanto che un cane nero scodinzolava dinanzi a me... Ben presto anche quel cane disparve. La Chiesa intera disparve; io non vidi più nulla... O meglio, mio Dio, io vidi una sola cosa! ...

Come potrei parlarne? La parola umana non può facilmente esprimere ciò che è inesprimibile. Quando arrivò il barone De Bussières mi trovò col volto rigato di pianto. Non potei rispondere alle sue domande... tenevo in mano la medaglia che avevo appesa al collo e coprivo di baci l'immagine della Vergine...Era Lei, sicuramente avevo visto Lei!

Non sapevo dove ero, non sapevo se ero Alfonso o un altro; provavo in me un tale cambiamento che mi pareva essere un altro; cercavo di ritrovare me stesso e non mi ritrovavo... Non riuscivo a parlare; non volevo dire niente; sentivo in me qualche cosa di solenne e di sacro che mi costringeva a cercare un sacerdote".

Più tardi, calmatasi la vivissima emozione provata, così spiegò all'amico "Ero da pochi istanti nella chiesa di S. Andrea, quando, improvvisamente, mi sentii afferrato da un turbamento inesprimibile. Alzai gli occhi; l'edificio intero era come scomparso ai miei sguardi; una sola cappella aveva concentrato tutta la luce. In un grande fascio di luce, mi è apparsa, dritta, sull'altare, alta, brillante, piena di maestà e di dolcezza, la Vergine Maria, quale si vede sulla Medaglia ; una forza irresistibile mi ha spinto verso di Lei. La Vergine mi ha fatto segno con la mano di inginocchiarmi davanti all'Altare dove c'era il Sacramento. Mi è parso che dicesse: 'Bene!'  Ma non mi ha parlato, ma io ho compreso tutto, dentro il cuore tutto mi era chiaro".

Proprio la Vergine della Medaglia Miracolosa era dunque apparsa ad Alfonso Ratisbonne quel giovedì 20 gennaio 1842.

75 anni più tardi.

75 anni più tardi, il 20 gennaio 1917, ,a Roma, nella Cappella del Collegio Internazionale dei Frati Minori Conventuali, il Padre Rettore sta raccontando ai giovani frati l'episodio della prodigiosa conversione dell'ebreo Alfonso Ratisbonne, divenuto poi gran Servo di Dio, sacerdote, e morto in concetto di santità.

Tra questi c'è un giovane straordinario è fra' Massimiliano Maria Kolbe, l'ardente innamorato dell'Immacolata, colui che darà vita al Movimento mariano più vasto dell'epoca moderna, la Milizia dell'Immacolata, un esercito di cavalieri schierati in campo sotto la guida dell'Immacolata, la Celeste Condottiera e Invincibile guerriera che di Lei e della sua stirpe, il Figlio Gesù,"schiaccerà il capo" al nemico (Gn 3,15).

Con estremo interesse fra' Massimiliano ascolta il racconto della conversione di Alfonso Ratisbonne. Ne rimane visibilmente commosso.

Gli balena allora nell'animo l'ispirazione di servirsi della Medaglia  come scudo e baluardodei "cavalieri dell'Immacolata", l'Eucarestia e la Preghiera come scorta di "proiettili" e "mine" spirituali che i cavalieri dovranno adoperare per fare breccia negli animi chiusi e duri alle operazioni della grazia divina, affinchè il Cristo venga da tutti conosciuto e riconosciuto quale Redentore del Mondo e il solo Salvatore.

È un'ispirazione. Fra' Massimiliano non la lascia passare a vuoto. L'accoglie e la custodisce nel cuore. Un giorno non lontano la Milizia dell'Immacolata -il 16 ottobre dello stesso anno- partirà con la Medaglia miracolosa quale insegna e arma dei novelli cavalieri.

Fr.Massimiliano morirà, poi, in un campo di concentramento, dopo essersi offerto al posto di un padre di famiglia.

S.L.G.C.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 07/09/2002 11.26

Caro Ireneo,

sii il benvenuto tra noi. Hai scelto un nik che ci ricorda il nome di uno strenuo difensore della vera fede, quando imperversavano gli gnostici ed altri negatori della Signoria di Cristo e oppositori della Sua Chiesa.

Il topic che ci hai proposto mi ha colpito soprattutto perché contiene una tua breve testimonianza sulla riscoperta della figura di Maria che sarebbe bello poter conoscere meglio nei particolari. In ogni caso ci hai offerto degli spunti di condivisione che vorrei cogliere. Nel Vangelo sono accennate cose grandi di Maria, ma sta a noi scoprirle, perché non vengono sempre espresse. Sono convinto che agli evangelisti che hanno narrato l’infanzia di Gesù, la fonte primaria delle notizie da essi riferite sono state fornite da Maria, la quale umilmente ha saputo nascondere sé stessa ma non a tal punto da non lasciar trapelare qualcosa della sua importanza nel piano salvifico.

Con affetto


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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 07/09/2002 17.11
Carissimo Teofilo,      Pax Christi!
Anch'io sono contento di essere tra voi, come vedi tra ieri e oggi sto cercando di ambientarmi e di dare un mio significativo contributo nel dialogo.

E' per questo che in questo messaggio invito tutti i cristiani riformati a vincere ogni diffidenza e a parlare di ciò che pensano di Maria, semplicemente ciò che credono di lei; non ci interessa qui la liceità di fargli statue o meno, di rivolgersi direttamente a lei o di pregare Dio semplicemente ricordandola nella comunione dei santi; non ci interessano qui le mille e una Madonne che appaiono e scompaiono in tutto il mondo. Concentriamoci su Maria, cosa ha sigificato per noi, quale esperienza abbiamo vissuto che ci ha fatto cambiare atteggiamento, in positivo od in negativo, verso di lei.
Teofilo, nel tuo messaggio mi chiedi di sapere di più sulla riscoperta di Maria che ho fatto. bene, te ne posso indicare le tracce; così sarò il primo a dare testimonianza.
Da ragazzo sono venuto in contatto con una parrocchia (la mia) molto legata al discorso biblico e liturgico. La mia passione per la bibbia era tutto. Oltre il meditare la bibbia all'ombra del Sacramento e pregare con i vespri non avevo nessuna particolare devozione, nessun interesse perprimi venerdì, rosari, santi, coroncine, processioni varie. Solus Scriptura, ecco cos'ero.
Naturalmente il modo malandato di dire il rosario nella parrocchia da parte delle persone più anziane, con poi l'aggiunta tra un mistero e l'altro di svariate e lunghissime preghiere devozionali, i paramenti immensi con cui si addobbavano le statue durante le feste e le continue bestemmie di persone che poi si "caricavano le statue delle varie madonne in particolari giorni, non mi aiutavano a muovermi di un passo dalla mia posizione di diffidenza.
Nel periodo delle scuole medie ho poi fatto amicizia con alcuni Testimoni di Geova, anche di molto più grandi di me, persone che frequento ancora e con cui nel passato ho spesso dialogato. Quando abbiamo affrontato temi come il culto dei santi, delle immagini, dei vari dogmi cattolici, ho dovuto ammettere il mio imbarazza nel dimostrarmi impossibilitato sulle prime a rispondere adeguatamente, acnhe perchè io stesso non ne ero assai convinto.
Il passo di svolta è stata una domanda che feci ad un giovane sacerdote (ora mio formatore), a cui egli diede una risposta forse un po' banale e buttata li, ma che mi spinse a riflettere.
Il tema in questione: l'Assunzione della Vergine. La mia domanda fu:"Ma se Giovanni visse con Maria fino alla morte di lei, perchè nel suo vangelo non fa menzione all'assunzione del suo corpo?" La risposta fu: "Ma perchè per la storia che doveva narrare, non gli interessava".
Questa frase spezzò una barriera; mi resi conto di aver letto la bibbia fino a quel momento come se fosse un'enciclopedia dove trovare tutte el risposte. Capii allora che essa rappresentava la fantastica riflessione che un'intero popolo, certo dell'amore di Dio per lui, aveva fatto sulla sua storia. Anche i vangeli erano una riflessione su Gesù alla luce della di lui risurrezione, e così le lettere non erano codici teologici, ma documenti del momento, che spesso volevano chiarire solo punti specifici e far fronte a ben determinate situazioni. Capii che non potevo buttarmi nel testo biblico senza inserirmi nel solco di chi già lo aveva fatto prima di me, senza vedere come esso era stato recepito nel primo secolo, e poi come nel secondo, e poi come ancora nel terzo i cristiani avessero cercato di fare sempre più luce sul mistero di Cristo.
Oltre il significato prettamente storico, mi resi conto di dover puntare sul contenuto spirituale e sulle implicazioni teologiche che la fede nell'Assunzione di Maria aveva. Mi resi conto dell'importanza che aveva conoscere i testi dei cristiani dei primi secoli, leggere le fonti patristiche, conoscere le conclusioni dei primi 7 Concili ecumenici e le questini in essi implicate.
Ma già allora il mio spirito ecumenico non riusciva a vincere ancora alcune resistenze che mi facevano male, come la radicale differenza tra ciò che la mia Chiesa credeva e ciò che professavano le Chiese riformate.
Dio ha voluto per me superare anche questo punto facendomi imbattere in un testo che oggi rappresenta la base di ciò che credo riguardo alla Vergine di Nazaret: del Gruppo di Dombes, Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (Edizioni qiqajon, Magnano 1998, euro 12.91). Il gruppod i dombes è un gruppo misto francese di pastori e teologi protestanti e cattolici.  Ciò che ritenevo inconciliabile in questo testo si dimostrava invece fantasticamente concorde. Ho capito che Maria non poteva essere un motivo di diatriba tra i fedeli del suo Figlio.

Ora, senza ostentazione (ho ancora abbastanza allergia per il rosario, le statue, le processioni), amo pensare a Maria, sentirmela vicino, parlare con lei, approfondire tramite la lettura della bibbia e di testi patristici ciò che so di lei.
Ecco ora la mia testimonianza, ne aspetto naturalmente presto altre.
A tutti in Cristo,
Ireneo
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