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A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Maria, figlia del suo Figlio

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2009 21:22
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19/12/2009 21:22
 
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A Jesus ed a tutto il Gruppo,                     Pax Christi!
Scusate il ritardo con cui scrivo, ma sono stato fuori: nella mia città, Gallipoli, per partecipare alla gioia di due miei amici che sabato si sono sposati. Per me è stato davvero edificante; un matrimonio che era veramente un sacramento e non una vuota celebrazione, con una straordinaria partecipazione e consapevolezza degli sposi!
Comunque torniamo a noi.
Noto sempre con dispiacere che Barby ed io abbiamo una visione assai differente di cosa vuol dire Chiesa ed il valore del substist in Ecclesia Catholica, ma la comunità dei fratelli viene arricchita dalle differenze, quindi non mi preoccupo più di tanto.
Mentre sono sconvolto da quello che ha scritto Jesus, e sapete perchè? Anch'io, nell'accostarmi alla figura di Maria, ho prima di tutto notato la ricchezza del suo silenzio, un silenzio vuoto di suoni ma pieno di una Presenza che supera ognuno di noi...
Un sacerdote qualche tempo fa, parlando in un'omelia, disse una cosa che in effetti io non avevo mai notato.
Nel Vangelo, Maria smette di parlare nel momento in cui il Figlio inizia la sua predicazione pubblica.
E le sue ultime parole ce le riporta il vangelo di Giovanni a Cana: "Fate quello che vi dirà".
Le ultime parole di Maria sono un dito puntato sul Cristo. Da quel momento in poi è arrivata l'ora del suo Figlio, e lei sa sapientemente farsi da parte. Nessuna sua parola distrarrà più il discepolo, che invece da lei impara cosa vuol dire ascoltare e custodire nel cuore le parole di Gesù.
Fate quello che vi dirà... Nella tradizione orientale c'è un modello iconografico molto diffuso della Madonna col bambino e che, con la mano libera lo indica; è chiamato l'Odighitria, cioè colei che indica la Via, colei che indica Chi è la via, la verità è la vita.
Il suo compito è tutto lì, il compito di ogni cristiano è tutto qui: portare, tramite tutta la vita, tramite il silenzio, l'ascolto e l'obbedienza alla Parola, gli altri a guardare oltre di lui, verso il Cristo, l'unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'unico nome nel quale c'è salvezza.
Facciamo nostro l'atteggiamento di Maria! Diamo ascolto alle sue ultime parole: "Fate quello che Egli vi dirà".
Ireneo.xŒ—øÕË !)Ø;Ú“H¸Šy¢AâàcûÖÔH6œ Òn.)Þ<`ðhÑÉ/^ÐÂHh,;s3Ä,OÁ 1]­y';¢/<’$‡–t¸Ø} xª»CÑÏ•ì…\Ø…à–龍OÍe•6_N—ØàÎåNm¢ù¥²PY¶4’;Õ€K©Í|¼Álã¾é ø¥þéô tmŒ¹ZÔ7Àá²câ€&bøYˆ^j)ôþÍ‚×\½žŽ'c ÌŒ–:U "é%Ta‹4%xKWwÞl)»~Úÿç 9M™pR^nv xGBÏb¯Ž4ð href="http://groups.msn.com/DIFENDERELAVERAFEDE/bacheca.msnw?action=up_rec&ID_Message=28132">Consiglia
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 03/07/2004 18.59
Dalla ML del Totus Tuus:
Caro Don Alfredo,
ieri sera, durante la lettura quotidiana della Bibbia, per il primo dei cinque brani, mi sono imbattuto in "Levitico 15", e sono rimasto perplesso e confuso e, mi sono chiesto: Qual è l'interpretazione tipologica che ne dà la Chiesa alla luce della Nuova ed Eterna Alleanza di Nostro Signore Gesù Cristo?
AVE, O MARIA
Emanuele
________



Carissimo,
nel libro del Levitico sono contenute anche delle norme igieniche e alimentari che il popolo ebraico doveva osservare.
Queste norme – pur mantenendo una finalità pratica indispensabile all'epoca– avevano un senso spirituale già al tempo della loro redazione: la purità esterna, l'igiene del corpo, una alimentazione corretta erano presentate come figura della purezza e della santità interiore della persona, e segno della partecipazione alla santità di Jahvé.

I cap 17-26 del Levitico sono chiamati il "codice di santità" per la continua esortazione a essere santi contenuta in essi. La ragione dell'obbligo di ricercare la santità sta nel fatto che Jahvé è santo ed è il Dio del popolo ebraico: questo non può essere diverso da un Dio che si dichiara "proprio" del popolo ("Siate santi, perché io, il Signore, *Dio vostro*, sono santo"; Lev 19,1), e nel contempo lo dichiara "suo": "vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei" (Lev 20,26. Cf anche Es 19.3-6). Le norme igieniche esterne costituiscono un segno sensibile e un memoriale della santità di Dio e ricordano il dovere di conformare a questa stessa santità la propria condotta.

Ecco alcuni esempi dove questo giro mentale – proprio di tutto il libro - è maggiormente esplicitato:

[11,43] Non rendete le vostre persone abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi per causa loro, in modo da rimaner così contaminati. [44] Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra. [45] Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo.

[20,25] Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra uccelli immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto distinguere come immondi. [26]Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei.

[21,7] Non prenderanno in moglie una prostituta o già disonorata; né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio. [8]Tu 8YGµ`¡sxqWVo‡çáø„"dSwEˆœ5­-¯–Ñ\oîûÈ¾==ùº{3zö„ߝŒrÓ»> Z•ô_ÓDòz÷®»˜Î<ì93V”´ËÁv¯™ ¤„BӍý» ´=èXš]¹Ç“Åæ©3<$3¿?æ¥?ÀNzXǧÆÊ%È8·‘ ÷E¬ñ²ÌYnfä!9?κfù0ã©Œ¯® ÿ"mì„R¸]8Í„Ã"†9|êi'\¶è\—Û "‰&Á $¶[ª¯·€LDš·±0„- AéÓÔzîeñ@?¸Ön–Ï#aœbFñŸ~xÌs•¨YƒËÃ-– Pš¨_Ú¦ð4.ê©ÍoQÅ, yAm€2üòP™DÄöZ7Rƒ6¸ $#)²}åu‘ÍâÚœa°3 Zå8s¡$d☓çxHãѐ×ËRÝ^.¬@¨J #‹_½,MÀfföeÕFâ­z5oρenq…#ŠØ:{;Tò›ÙýH 95|L=»*ûmÃ;Cg~ˆú8 ñõîâxiž(Fä3~ MÒ³Vš-%¸E¯å>yÇišIn®wáý°·×,B}hàÇ$‘Üœêç wäÒýu⛍€£æ±ü¨˜›@í€RT!ÈæîViûÌ[ÙoNÂ¸¥ÃËíÆ5P—ç7ÑdË\abXé=H}'¾±_ÁBQÌ&›'çe¸²®³çkgšÊyƒ[Èd9Ic;¹lŠ\ ËÓ¹r^…¢“¬F‰Ów»R‚½aÝ'€—¨§SuwöǦµÕµÏo¤~)¬"E”Éñ,7‰ ïø²dØÍÜ5¤­z±}Fu­M$×~…j9 ñWl':ÑÇs˜ûñ{ÙN /Xј¼… ¨¢ ,Ì÷3Éx¾…©ð$µ¬ÖÊk•’öX 03±6 =Qç#vÚ‰¯&³çXZûÓ0 é/KæÎ+3•È‚ô }²`5»[¹³7ŽÓÒõÀì‚°­žfònš-s E|MwÔ¿á)uðÇØH?ÍùFÇôFöº @²Ý+_]êè& „¤8/.í¨/V²þ Ú؏ð¥ JLQø¬4ö’w˜åâÎu’LÍR¤&l´“ÿÑæwy]„X{9MZÏƳ¹üTr¼¤”Ð ŠS£v+\“Ú>´õ_–õ3YÕ"^oŠSXd²$Ÿ·Xa«y`Â#£ÿörJ_ΨÑ&@G“dˆ£ñbdÏ*NºãÉÁîåÚ2§=ë:V˜ªÛÜBÃkCRŒDŒÍÝd~dà•„bâ¨ü¬MV3Fº&ô™Oô­Å·#výQ&z•ÿ 7ü"ˆÜNMé%#‡nÌ4n X†¤ ï&Sz5žk¸+nˆÏ•2óÎŽÁ&3WhÄ—NÅKÿJ%,úé/ïÙ`Y•ÔeF|%«ÈÙq2µ6Ô*ñ†NòTÁ¼¹Ñvž­É²C-ûo0’cÉ°U™ ^pÿ¢£WÓ,à´Ü#VÒ¢!¼7‡É¸€]YüHk Ê{ î»~úWÝ/1Ëϝ€NØÿ™_4@Áºè—‰ŒòWÖ /÷îyµ„‰bhè4 6ææXM8`z{Ä“±Sé€,®Ø€Ûb°ct&'Ïè×6-{Ïr4^21sB—< >‰DìÒ @Œ½r;¥5B)³‰‹zñ!K%DÔ 1¨eÀ9øËRO£~hbÎÊ%T‹*œyY;ç;lÜ“lPehv-e+ôþ-SGÅÊn=ûZê}ýàöCLÐdr”ï½Z÷Óh8 ˆ¡¦Ê`¾V±b)|f›úõ‰µ-¸mA5WbA£Ö¢º˜g/ëÓ’’gÚ'$Mª¦šÒ÷¼}769ÝtÞPí‡`L(n„öVó¤FÝ,¥ ³Uô–Ý%i óÝñHÁëG1-ùF-nxGM:Vf˜Bòí:Ä4]®Ã½<ëP`%Kª¨gM®tÎÁŸ… }Öy@í-h­?â„“²@¯!’ƒ b:1ÂÕ…aÛâF\PÛ¶Aß›×€^Ùrà£/ÒQW; pEðÃRÂ=`Ggue": in effetti, il testo greco è al plurale: sangui al plurale significa sangue sparso traumaticamente, o per un'uccisone, oppure per il parto (che è sempre un trauma): con questa espressione viene indicata la nascita spirituale dei cristiani sul modello della nascita Verginale del Messia, avvenuta "non da sangui" (1)



In conclusione, i precetti che riguardano le malattie, l'igiene e l'alimentazione, contenuti nel libro del Levitico, erano norme pratiche indispensabili all'epoca dell'antico popolo ebraico, erano già arricchite di un senso spirituale (esigenza di purezza interiore e memoriale della santità di Dio), hanno contribuito a forgiare la categoria di "nascita santa" e non "da sangui", con la quale viene indicata nel Nuovo testamento la nascita verginale del Messia.

In Jesu et Maria
Don Alfredo M. Morselli

(1) Ometto qui per brevità la questione se si debba scegliere la variante testuale "il quale non da sangui": questa ipotesi, propugnata con validissimi argomenti da I. de la Potterie, è un argomento di straordinario valore a favore del dogma della verginità perpetua – e quindi anche "nel" parto – della B.V. Maria.
_________________
Portale di cattolici:
http://www.totustuus.net/

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 03/07/2004 19.05
Ricompongo il forum perchè si è allargato:
dal messaggio 38 di Ireneo:
 
Teotokos. Efeso 431
... ed una creatura venne detta
Madre di Dio
Carissimo Gruppo,  a tutti la Pace di Cristo!
i miei tre confratelli hanno professato i consigli evangelici questa mattina verso mezzoggiorno. Ringrazio tutti coloro che hanno pregato per loro e perchè siano sempre fedeli al Cristo e alla sua chiamata.
Non nascondo che mi sarebbe piaciuto trovare una lettera di Jesus, ma sono davvero contentissimo che in questi due giorni in cui non ho scritto tanti messaggi ci siano stati, e anche, devo ammettere, molto molto interessanti. Ringrazio anche Alfonso per essersi aggiunto a noi; saluto Barby, una "vecchia conoscenza" e saluto Luce, di cui non ho capito la confessione cristiana, che mi piacerebbe conoscere, se possibile.
Poi, per Vitocristiano: grazie per i complimenti; mi fai arrossire  , e tra l'altro non penso di meritarmeli; si, è vero che tento di fare molta attenzione alla sensibilità altrui, ma anche il mio caratterino non è per niente un carattere calmo; anzi... devi vedere quando mi infervoro... e poi spesso cado in peccati anche più gravi di quelli che tu chiami quotidiani... mi affido alla misericordia di quel Dio che ha mandato il Figlio non per giudicare il mondo, ma perchè il mondo si salvi per mezzo di lui.
Colgo però l'occasione per fare delle precisazioni teologiche sul significato di "Madre di Dio" e come mai questo titolo è stato preferito nella Chiesa ad altri più o meno equivalenti come Madre del Signore e Madre di Cristo.
Nel messaggio numero 33 tu dici che:
" Se dici che Maria è madre di Dio, pare che c'è una separzione della natura umana di Gesù Cristo, perciò come più volte ribadito anche in Cristiani Evangelici, Gesù è tutt'uno, Vero Dio e Vero uomo. La Parola di Dio si è semplicemente incarnata nella vergine Maria per la Salvezza di tutti, compreso Maria."
Forse ti sorprenderai nel sapere che invece i padri conciliari riuniti ad Efeso nel 431 definirono il titolo di Madre di Dio proprio perchè era l'unico titolo per loro che rendesse chiaro come in Cristo non ci fosse una separazione della natura umana e della natura divina.
Piccolo escursus storico: All'inizio del V secolo Nestorio di Antiochia ritiene che Maria debba essere chiamata la Cristotokos (genitrice del Cristo) perchè essa è stata genitrice solo della natura umana di Gesù, mentre la natura divina non aveva inizio.
Ma questa idea portava facilmente a ritenere che il Verbo di Dio avesse unito a sè la persona di un uomo e non, come afferma Giovanni, si fosse fatto uomo lui stesso.
La disputa teologica è avviata e portata ai massimi livelli da Cirillo d'Alessandria il quale fa notare proprio come il Verbo di Dio si fosse fatto uomo e non avesse unito a sè la vita di un uomo.
Un'unica ipostasi (persona), quella del Figlio, è allo stesso tempo vero Dio e vero uomo.
Esistendo dunque una sola persona, quella del Figlio di Dio, generato nell'eternità dal Padre e generato nel tempo e nella carne da Maria, essa è a pieno titolo madre del Figlio Dio e Uomo e dunque, Madre del Dio-Uomo, madre di Dio.
Dire che Maria era solo Cristotokos e non Teotokos, voleva dire per Cirillo, affermare l'esistenza di due persone in Gesù Cristo, e cioè l'uomo Gesù, di cui Maria sarebbe stata la madre, ed il Figlio-Dio generato sin dal principio nel seno del Padre.
La disputa divenne così estesa nella Chiesa da provocare il rischio di uno scisma. Per questo venne convocato un concilio ecumenico (il 3° dopo Nicea e Costantinopoli I) ad Efeso, dove i padri diedero ragione a Cirillo affermando che Maria era Madre di Dio avendo generato il Figlio di Dio nella carne.
Occorre però notare che Nestorio, preferendo il titolo di Cristotokos a quello di Teotokos non voleva, probabilmente, ritenere l'esistenza di due persone in Gesù Cristo, anzi alcune fonti affermano della sua soddisfazione per i risultati del Concilio, che comunque lo scomunicò, più per le conseguenze e la cattiva interpretazione del suo pensiero che per le sue vere idee.
Alcune chiese orientali preferirono comunque utilizzare il termine Cristotokos al posto di quello di Teotokos e si separarono dalla comunione della chiesa universale.
Orgoglio, molto umano e assai poco divino, non permisero alle due "fazioni" di comunicarsi e chiarirsi fino a questo secolo che invece ha portato, tra i primi frutti del movimento ecumenico, un'accrodo tra antiche chiese orientali e chiesa cattolica su questo tema. Nell'accordo si afferma la liceità di ambedue i termini (Maria è infatti Madre di Dio, ma anche il titolo Madre di Cristo, non è di certo carente di verità), ma si riconosce l'unica persona del Cristo Dio interamente nata da Maria che ha portato in sè la divinità senza inizi del Figlio, donandole l'umanità (ciò che era non perse e ciò che non aveva acquistò).
La dichiarazione, nell'originale francese, è presente sul sito vaticano, ma è un francese così semplice che invito tutti a consultare la pagina.
Pagina che è
Per chi conoscesse meglio l'inglese esiste anche una traduzione in qeusta lingua, alla pagina
Quindi, come puoi vedere Alfonso, è proprio chiamando Maria madre di Dio che si evita il pericolo di "dividere in due" Cristo, e non vicevarsa.
Attendo risposte.
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Ireneo
E' veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria,
Padre Santo, Dio onnipontente ed etrno.
noi ti lodiamo e ti benediciamo,
per Cristo tuo figlio
nel ricordo della beata Vergine Maria.

Umile ancella accolse la tua parola
e la custodì nel suo cuore;
mirabilmente unita al mistero della redenzione,
perseverò con gli Apostoli in preghiera
nell'attesa dello Spirito santo;
ora rissplende sul nostro cammino
segno di consolazione
e di sicura speranza.
Per qeusto dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
innalzamo a te il nostro canto
e proclamiamo la tua lode.

Rispondi
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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 05/07/2004 21.18
La Pace di Cristo!
Cara Caterina, ti ringrazio per aver postato nuovamente questo forum.
Me ne ero quasi dimenticato di averlo aperto... e di essere già da due anni membro di questo gruppo!
Questa su Maria fu uno dei miei primi forum; uno dei primi in cui proponevo un dialogo non apologetico su un argomento da tutti ritenuto spinoso, ma che invece può essere fonte di reciproco e profondo arricchimento!
Ti ringrazio ancora.
Colgo l'occasione per fare una richiesta a tutto il gruppo: una preghiera per mia nonna, che ha lasciato questa terra oggi... il Signore della vita volga su di lei uno sguardo di misericordia nell'attesa della risurrezione della carne.
Ciao a tutti,
Ireneo

Rispondi
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/07/2004 13.21
Caro Ireneo....spero che la tristezza si sia placata...nel forum di preghiamo insieme di certo la Provvidenza e la Comunione dei Santi in qualche modo avrà dato ascolto alle richieste doloranti....
Fraternamente Caterina

Intervista a Padre Castellano Cervera
sulla mediazione di Maria nel Mistero della nostra salvezza
e sulle apparizioni mariane

Padre Castellano Cervera, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, è professore ordinario presso la Pontificia Facoltà Teologica “Teresianum”. E' uno dei più noti esperti nel campo dell’Eucaristia, specialista in studi mariani e consultore della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede.

Uno dei misteri centrali della religione cattolica riguarda Maria. Perché Dio ha deciso che Gesù nascesse dalla Vergine?

Padre Castellano: Maria entra nella storia della salvezza per una libera decisione di Dio. A partire dai dati della Scrittura, in modo speciale i Vangeli di Matteo, Luca e Giovanni, ma anche in alcuni cenni di Marco, possiamo cogliere la centralità di Maria nella storia della salvezza, fin dall’inizio stesso, come ben ha mostrato il Concilio Vaticano II nella Costituzione Lumen gentium, specialmente dal n. 55 al n. 59 dove con grande sobrietà e profondità si presenta Maria nella storia della salvezza a livello biblico.
Ovviamente la centralità di Maria dipende dalla centralità di Cristo, dal mistero dell’Incarnazione del Verbo che ha richiesto, nei piani di Dio, una vera nascita umana del Verbo da una Madre vera che ha dato al Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo la nostra natura umana in un concepimento ed in una nascita da una Vergine. Solo l’insondabile condiscendenza di Dio che ha voluto che il Verbo si facesse carne nostra, spiega la funzione materna di Maria, la sua dignità e la sua importanza.
A partire da questo evento, voluto da Dio, Maria è al centro di tutto il mistero di Cristo e della Chiesa, legata all’opera della Trinità, al mistero della Chiesa, al mistero della salvezza.

Perchè è stata scelta Maria?

Padre Castellano: Dio ha scelto Maria perché ha voluto, nei suoi piani, da una parte la normalità di una nascita da una madre del popolo d’Israele e dall’altra la peculiarità unica di nascere da una Madre Vergine.
Per questo Dio ha preparato fin dall’inizio questa creatura, l’ha colmata di grazia e di benevolenza, ha creato in lei una particolare psicologia verginale e materna che si è sviluppata anche con la sua libertà nel contesto di una speranza del popolo d’Israele.
L’evento dell’Annunciazione secondo il vangelo di Luca ci permette di entrare in questi piani di Dio ascoltando le parole dell’Angelo, messaggero della Buona notizia e della Vergine,libera e sapiente che si abbandona totalmente al volere di Dio.

Con la nascita di Gesù, Maria è diventata il sigillo dell’alleanza tra l’umanità e il Creatore. E' anche per questo che nelle preghiere i fedeli si rivolgono a Lei come avvocata nostra, come colei che è la più ascoltata dal Signore?

Padre Castellano: L’alleanza dell’incarnazione è già parte della Nuova alleanza promessa dai profeti e Maria ne è protagonista. In diversi modi possiamo sottolineare questo carattere di alleanza in Maria fra Dio e l’umanità. E’ alleanza nuova e gratuita perché dipende dal volere di Dio. Ha la novità di una alleanza fatta questa volta con una donna-madre.
E’ una alleanza che viene compiuta con l’unione fra il divino e l’umano con la maternità umana di Maria e la fecondità dello Spirito. E’ l’alleanza nella quale Maria, con cuore nuovo e rinnovato dalla grazia dello Spirito Santo, si consegna totalmente alla volontà del Padre. E’ una alleanza nella quale Maria, oltre alla sua partecipazione personale agisce anche come nuovo Israele e primizia della Chiesa.
Da questo protagonismo di Maria possiamo cogliere il senso della sua mediazione materna nel mistero della nostra salvezza e riconoscere che fra i tanti titoli di Maria, come insegna il Vaticano II, ella è chiamata anche Mediatrice, Ausiliatrice, Avvocata.
Sono titoli che non devono oscurare la sua dipendenza da Cristo, nostro avvocato presso il Padre e dello Spirito che è anche Paraclito, avvocato nella nostra preghiera. Maria prega per noi con i gemiti dello Spirito e intercede con lo Spirito per la salvezza di tutti.

Quanto è importante nella vita di ogni cattolico la devozione e la preghiera mariana? E quale relazione esiste tra Maria, la pietà e la carità cristiana?

Padre Castellano: H.Urs Von Balthasar ha parlato del principio o profilo mariano della Chiesa, e ha detto che la spiritualità cristiana è spiritualità mariana, specialmente nel senso che il cristiano guarda Maria per avere i suoi stessi sentimenti: accogliere con docilità la parola di Gesù, incarnare la sua presenza personalemente e comunitariamente nel mondo, donare Cristo agli altri.
La preghiera a Maria e con Maria, la “comunione filiale” con Maria, come a me piace sottolineare esprime la contemplazione, l’invocazione e l’imitazione di Maria, in modo che la vicinanza con Maria nella preghiera possa plasmare in noi i suoi sentimenti e con essi quelli di Cristo Gesù.
La preghiera mariana conduce alla contemplazione, alla imitazione, ma anche alla grazia di sentirsi in comunione con Maria che plasma in noi i “tratti del primogenito”, come ha scritto Paolo VI nella Marialis Cultus n. 57, in una felicissima sintesi del senso della pietà e della spiritualità mariana.
Di conseguenza guardando all’amore filiale verso il Padre, materno verso Cristo, sponsale verso lo Spirito, universale verso tutti, noi impariamo il vero senso della pietà e l’impegno della carità universale e concreta.
Maria ci dice costantemente: “Fate quello che vi dirà”. Suor Lucia di Fatima ha definito questa frase: “il comandamento di Maria”.

Che significato hanno le "Apparizioni" nel disegno di salvezza della fede cristiana?

P. Castellano Cervera: Da una parte le apparizioni autentiche hanno come significato teologico la presenza viva di Cristo nella sua Chiesa. Nel caso di Maria anche la sua particolare presenza accanto a Cristo come Vergine Assunta in cielo.
Le “apparizioni” di Maria possono essere un mezzo per confermare nella fede della Chiesa, per assicurare la sua presenza e protezione materna, particolarmente in certi momenti della storia, dove c’è bisogno di rafforzare la fede e la speranza.
Spesso alcune apparizioni di Maria o l’invenzione di una sua immagine miracolosa, hanno un significato ecclesiologico in quanto fondano con un fatto soprannaturale la certezza della presenza di Maria in una Chiesa particolare che nasce, per favorire la riconciliazione fra le persone, come nel caso della Vergine di Guadalupe.

Come fa la Chiesa a verificare l'autenticità delle apparizioni?

P. Castellano Cervera: La Chiesa prima di tutto è convinta che Dio può manifestarsi al suo popolo in qualunque circostanza, come ha fatto nelle teofanie dell’Antico Testamento e nelle apparizioni di Gesù Risorto. Lo può fare anche la Vergine. Ma cerca di ottenere la certezza di questa presenza davanti a tutte le possibili mistificazioni soggettive, inganni e credulità che possono guidare molti veggenti o sedicenti veggenti.
Allora davanti ai casi che si presentano e sempre con il desiderio di guidare i fedeli nella verità cerca di appurare prima di tutto la verità dei fatti escludendo ogni possibile mistificazione o errore. Poi cerca di appurare che nei fatti e nelle persone non vi siano controindicazioni che sarebbero contro la fede, la morale e la vita cristiana.
Cerca inoltre di verificare la verità anche dei messaggi che si propongono e i frutti che si ricavano. Lo fa con lentezza, con serietà...Per questo talvolta passano anni ed anni senza un pronunciamento ufficiale della Chiesa, invitando tutti nel frattempo a seguire le norme della fede e i principi di una sana teologia e spiritualità mariana.

Ci sono state apparizioni recentemente? In quali luoghi? E qual’è la loro l'attendibilità?

P. Castellano Cervera: La rassegna di presunte rivelazioni e apparizioni della Vergine Maria è talmente ampia che non è possibile dare qui un resoconto. I Vescovi hanno il dovere di informare la Santa Sede quando un fenomeno valica i confini della diocesi.
La Santa Sede allora, attraverso il competente Dicastero che è la Congregazione per la Dottrina della Fede, offre gli strumenti adeguati e suggerisce il modo di procedere in tali casi, avendo sempre presente il bene dei fedeli e la sostanza della fede e della vita della Chiesa, la sua prassi liturgica ed il valore della pietà popolare, fondata sulle verità della Bibbia, la Tradizione ed il Magistero della Chiesa su Maria, così ricco in testi come quelli del Vaticano II, di Paolo VI, la Marialis Cultus, di cui ricorre quest’anno il trentesimo anniversario della pubblicazione, e la splendida Enciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris Mater.

150 anni fa vi è stata l'apparizione della Madonna a Lourdes. Che cosa ha rappresentato per la storia della fede e che insegnamento possiamo ricavarne?

P. Castellano Cervera: Il messaggio di Lourdes mi sembra evidente. Maria conferma con la sua apparizione la verità del dogma dell’Immacolata Concezione, come lei stessa si presenta con questo nome a Santa Bernardette.
A partire da questo momento la “mariofania di Lourdes”, riconosciuta anche dalla Chiesa come una vera apparizione, diventa un punto di riferimento della devozione mariana. Lourdes è un luogo carismatico dove la Vergine Maria attraverso la pastorale ordinaria della Chiesa (Parola, Sacramenti, Eucaristia, devozione popolare), agisce misteriosamente anche come fonte della grazia e della luce per la salute fisica, psichica e spirituale di coloro che si avvicinano con fede, speranza e amore.

Dagli articoli:
"
Padre Castellano Cervera sulla mediazione di Maria nel Mistero della nostra salvezza" e "Un teologo del Vaticano spiega il motivo delle apparizioni mariane" pubblicati da Zenit il 17 e 20 maggio 2004.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 31/03/2005 11.53
Ancor più esplicitamente ateo è Jean-Paul Sartre (1905-1980), eppure il suo testo narrativo-drammatico Bariona o il figlio del tuono (a cura di Antonio Delogu, traduzione di Marco Antonio Aimo, Christian Marinotti, 2003, pagg. 117, euro 14,50) è un emozionante Copertina del volume: Bariona o il figlio del tuono.itinerario nel mistero natalizio.
L’opera, infatti, era nata nello Stalag XII D nazista di Treviri, dove il filosofo era internato, ed era destinata a una rappresentazione sacra nel Natale 1940.
Il vertice di queste pagine è nell’illustrazione emozionante e finissima del rapporto tra Maria e il neonato Gesù. Essa, scrive Sartre:
 «sente nello stesso tempo che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio. Lo guarda e pensa: Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia. Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e vive».
*******************
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