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Giacomo "fratello " di Gesù.

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2010 20:24
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Consiglia  Messaggio 1 di 22 nella discussione 
Da: serafino  (Messaggio originale)Inviato: 23/10/2002 21.31

Giacomo, fratello di Gesù


Così era scitto da Guy Gugliotta, sulla prima pagina del giornale di Washington, (The Washington Post) del 21/10/02, e riportato in prima pagina del giornale canadese “The Spectator” del 22/10/02. - Si tratta che da poco hanno trovato in Gerusalemme una cassetta ossuaria, nella quale i giudei usavano conservare al tempo di Gesù, i residui ossuari dei deceduti che meritavano rispetto.  Questa cassetta di pietra calcina tutta un pezzo, non avrebbe nulla di ornamentale, se non fosse che porta questa scritta intagliata in aramaico:  Ya’acov  bar Yosef  akhui  diYeshua -  Cioè:   Giacomo, figlio di Giuseppe, Fratello di Gesù.  La cassetta di solo circa 55Cm. Di lunghezza con qualche 35 di altezza, è da tutti i competenti riconosciuta genuina, e dai tempi di Gesù,  essendo stata bene scrutinata ed analizzata. Fra gli analisti, vi è pure il Reverendo Joseph Fitzmyer un emerito di studi biblici ed esperto di aramaico all’Università Cattolica, cui ammette la genuità della cassetta, ma dice: Sarà sempre controversale, perché non si può determinare che i nomi scritti sulla cassetta siano proprio quelli della famiglia di Gesù. - È certamente possibile che lo siano, ma io non vedo all’aldilà. -La chiesa ortodossa dice che Giacomo sarà figlio di Giuseppe, ma della prima sua moglie.<o:p></o:p>

 La cassetta, dice il giornale, ha passato tutti i tests (esami), scientifici e geologici che la sua scrizione è della stessa età; e dice poi che il periodo quando i giudei usavano fare queste cassette, va dal 20, avanti Cristo al 70 dopo Cristo.  <o:p></o:p>

Una simile novità dovrebbe circolare anche in Italia, ma c’è qualcuno di voi che ne sappia qualcosa?  Allora ditelo.<o:p></o:p>

Sia lodato Iddio in Gesù Cristo.     ---   Serafino <o:p></o:p>



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Consiglia  Messaggio 2 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 23/10/2002 22.16
Caro Serafino,
mi è capitato di vedere una trasmissione in TV su questo fatto.
Si diceva come è naturale, che tali nomi trovati sul questa cassa funeraria, erano talmente comuni in Israele , che è impossibile affermare con certezza che possano appartenere alla famiglia del nostro Salvatore.
In ogni caso, ammesso pure che sia, giustamente la Chiesa ortodossa, fa notare che potrebbe anche trattarsi di una prima moglie di Giuseppe. In tal caso Giacomo sarebbe non fratello consanguineo di Gesù ma suo fratellastro.
Dal Vangelo apprendiamo che Maria disse "come può avvenir questo dal momento che io non conosco uomo?" Tale affermazione sarebbe priva di senso se Maria non avesse con ciò voluto manifestare la sua intenzione di non voler conoscere uomo.
Giuseppe, vedovo con dei figli avrebbe avuto il ruolo di essere tutore della vergine Maria consacrata a Dio, mancando a quel tempo una istituzione vera e propria per lo stato delle vergini.
Con affetto

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Consiglia  Messaggio 3 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/10/2002 13.12
Molto interessante Serafino......
La prima cosa che mi viene in mente è l'età....certamente Gesù e Giacomo erano quasi coetanei se non proprio....mi sembra strano che in nessun Vangelo, nemmeno negli Apocrifi...si parla di Giacomo alla nascita di Gesù...al censimento....alla fuga in Egitto.....quando Gesù nacque...o era da pochi anni nato anche lui....e quindi era un bambino (o forse ragazzo)...oppure non lo era....e qui si ritornerebbe anche ai piedi della Croce..e del perchè Gesù affidi allora Maria a Giovanni...e non al "fratellastro"....
Se Giacomo fosse stato piccolino....è molto strano che la Madre..lo abbia rilegato a qualcun altro per concentrarsi soltanto su Gesù...e che lo abbia "abbandonato o dato in affidamento".....pensiamo alla fuga in Egitto...si parla solo di Giuseppe, di Maria e di Gesù...e Giacomo dov'era, leggiamo il censimento, perchè Giacomo non era con Giuseppe e Maria presunti genitori?
Veniamo all'iscrizione:
dice Giacomo figlio di Giuseppe...fratello di Gesù......
data l'importanza di Gesù e non certo di Giuseppe del quale NON si parla più nei Vangeli da dopo la nascita del Cristo...sembra strano che l'iscrizione non abbia scritto per prima: "Giacomo, fratello di Gesù figlio di Maria e Giuseppe"......non credo che la lapide sia stata scritta così tanto in fretta da non consentire la parola "MARIA"...che fra l'altro...sarebbe stato molto più importante per la memoria stessa......"Figlio di sua madre..." ecc..come ci testimonia e la Bibbia stessa e tante altre tombe sepolcrali dell'epoca....
Io credo che l'iscrizione volesse indicare l'APPARTENENZA APOSTOLICA...DA DISCEPOLO di Giacomo......e che probabilmente era figlio di Giuseppe del quale si pensa che fosse vedovo e quindi figlio della prima moglie..non era inusuale all'epoca.....oppure di un altro Giuseppe...non credo che ce ne fosse uno solo....pensate che si è scoperto che anche il nome Gesù...non era l'unico......ecco perchè negli scritti si accompagna spesso "Cristo" accanto al nome..per indicare il significato...cioè l'UNTO, il Messia.....
Quando uscirono gli scritti dei i rotoli di Qumran.....ricordo ancora.....che si parlava di essi che SCREDITAVANO L'APOSTOLO PAOLO.....si alzò un grande polverone.....che venne ben adoperato da molti gruppi islamici per accusare Paolo di tutto.....definendolo "l'UOMO DELLA MENZOGNA".........ancora oggi...provate a parlare con loro....e vi diranno che Paolo è un impostore..."e che i rotoli del Qumran lo provano".......
E non è finita......a Nag Hammadi .......furono ritrovati dei rotoli ai quali è attribuita ...niente meno che....l'Apocalisse di Pietro ......i quali vengono usati per accusare Paolo, lo stesso Giacomo...e la Chiesa nascente..di essere semplicemente esponenti...di una comunità di profilo addirittura gnostico....fondanti una setta scismatica..........scismatica da chi..però non s'è mai capito.....
Perciò...andiamoci piano con le congetture finali....
Io credo che sia stata una grande scoperta.....e che si affiancherà ai tanti studi archeologi che aiutano a comoprendere....francamente non mi preoccupo più di tanto...ho fede in ciò che è scritto nella Bibbia...e in ciò che la Chiesa mi ha tramandato..proprio perchè studiando anche su tutte queste anomalie...avremo tante di quelle domande alle quali NESSUNO da mai una risposta...
infatti è più facile dire: questa scoperta è la prova che Maria non era ne prima ne dopo vergine...anzichè rispondere alle tante domande che questo comporterebbe... 
Sia Lodato Gesù Cristo

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Consiglia  Messaggio 4 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/10/2002 13.33

I FRATELLI DI GESU'

Essendo la milionesima volta che ne parliamo.......con pazienza ricostruiamo la questione...una volta per tutte....dopo di che..ognuno ne tragga le conclusioni che vuole.....in modo speciale davanti a Dio.....

Alcuni pensano che Gesù abbia avuto dei fratelli carnali, altri figli di Maria avuti da Giuseppe dopo la sua nascita. Queste persone si riferiscono ai seguenti testi per concludere che la Madre di Gesù non è rimasta Vergine:

Marco 6,3 (Mat 12,46): "I fratelli di Gesù: Giacomo, Ioses, Giuda e Simone…"

Luca 2,7: "Gesù il suo primogenito". Ce ne sono dunque degli altri.

Mat 1,25: "Giuseppe non conobbe Maria ma Ella partorì un figlio che chiamò Gesù", concludono che l'ha conosciuta dopo.

Giov 7,5: "Neppure i suoi fratelli credevano in lui".

Risposta

1) Nella mentalità orientale, ancora oggi, sono considerati "fratelli", i cugini, i bimbi dello stesso villaggio, i bimbi che diventano grandi insieme e, su un piano generale, sono "fratelli" i paesi arabi. La Bibbia, che è impregnata dell'ambiente orientale, usa spesso la parola "fratello" per indicare dei cugini o dei ragazzi dello stesso villaggio. Ci sono molti esempi biblici nell'Antico Testamento:

Gn : 13,8 e 14,16: Abramo è indicato come fratello di Lot, invece è lo zio.

Deut 15,2-3: "Non esigerai il tuo credito da tuo fratello (l'ebreo come te)… ma dallo straniero (che non è ebreo): Lev 19,17: "Non odiare tuo fratello (l'ebreo)…".

1 Cronache 23,22: I figli di Kis sono i cugini e non i fratelli delle figlie di Eleazaro, come vengono presentati dalla Bibbia.

2) Giov 19,25-27: Maria, la moglie di Cleofa (vedere Luca 24,18) non può essere la sorella di carne di Maria, la madre di Gesù, ma è sua cugina, considerata sua sorella secondo l'abitudine orientale già vista. Inoltre non potrebbero esserci due Marie nella stessa famiglia.

"Ecco tuo figlio…ecco tua madre" (Giov 19,26-27): Giovanni non è il figlio di Maria e neppure Ella sua madre secondo il corpo: è una figliolanza spirituale.

Se Maria avesse avuto altri figli, perché Giovanni avrebbe dovuto "prenderla con sé" e non è andata con gli altri? Alcuni risponderanno: "Perché i suoi fratelli non credevano in lui" (Giov 7,5).

Noi rispondiamo ancora dicendo: questi fratelli sono i compaesani di Gesù, gli abitanti di Nazareth, il suo villaggio natale, che non credevano in Gesù e ai quali Gesù dice: "In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria" (Luca 4,24). Non sono dunque i suoi "fratelli" Giacomo, Ioses, Giuda e Simone, già citati. Questi, invece, credono in lui e diventano suoi apostoli (vedere le lettere di Giacomo e Giuda e ancora: Atti1,14 e 12,17 / 1 Corinzi 9,5 e 15,6 / Galati 1,19).

3) Marco 15,40: Questa "Maria madre di Giacomo e di Ioses" è Maria moglie di Cleofa e "sorella" della Vergine in Giov 19,25-27. E' questa la madre di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone. Questa viene chiamata "sorella" della Vergine Maria, dunque i suoi figli vengono detti "fratelli" di Gesù: in realtà sono cugini.

Alcuni rispondono a questo che, in Marco 15,40, si tratta della Madre di Gesù. Se Marco avesse parlato della Vergine Maria, avrebbe dovuto dire: "Maria, madre di Gesù, di Giacomo, di Ioses, Giuda e Simone", perché Gesù è stato il primogenito.

4) I "fratelli" di Gesù non furono mai chiamati "i figli di Maria".

Giacomo si definisce "servitore del Signore Gesù", non suo fratello (Giac 1,1).

Giuda dice "servitore di Gesù e fratello di Giacomo" non fratello di Gesù.

Alcuni risponderanno a questo che Gesù aveva altri fratelli e che sono quelli che si sono dichiarati suoi fratelli. Allora perché la Bibbia non li cita e nomina solo Giacomo, Ioses, Giuda e Simone, che, come dimostrato, sono parenti prossimi?

5) Dicendo che Gesù è il "primogenito" non significa che Egli abbia dei fratelli. Nella mentalità orientale ancora ai nostri giorni, il primogenito ha un'importanza speciale. I suoi genitori si fanno chiamare col loro nome (Padre e Madre di Gesù per esempio e non più Giuseppe e Maria). In più, i genitori offrono a Dio il primogenito per la sua importanza morale particolare. (Luca 2,22-23). Viene chiamato "primogenito" sia chi ha dei fratelli e sorelle sia chi non li ha.

6) Il fatto che Giuseppe non abbia conosciuto Maria "fino" alla nascita di Gesù, non significa che l'abbia conosciuta dopo. La Bibbia non lo dice e noi non arriviamo a questa conclusione. Ciò che Matteo vuole dire semplicemente è che Gesù è nato da Maria senza intervento matrimoniale da parte di Giuseppe; vuole fare risaltare l'aspetto miracoloso della nascita di Gesù. Questa è l'unica intenzione dell'evangelista, non vuole andare più lontano e a noi non è permesso di trarre delle conclusioni senza avere delle prove bibliche.

Quanto a noi, abbiamo dimostrato che i "fratelli" di Gesù sono i parenti prossimi e i compaesani. Non esistono dei versetti evangelici che provino che Gesù abbia dei fratelli nella carne.

7) "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?" Dice Gesù e, mostrando con la mano i suoi discepoli, aggiunge : "Ecco mia madre, ecco i miei fratelli" (Mat 12,48-50). I veri fratelli di Gesù si trovano nel mondo intero, questi sono i suoi discepoli.

Apparendo a Maria Maddalena e a Maria di Cleofa dopo la sua resurrezione, Gesù dice loro: "Andate ad annunciare ai miei fratelli…" (Mat 28,10) e Maria Maddalena va in fretta "ad annunciare ai discepoli che ha visto il Signore" (Giov 20,17-18). Ella sapeva che Gesù non aveva fratelli, se non i discepoli. Tutti i discepoli di Gesù sono suoi fratelli perché "Egli ha donato loro il potere di diventare figli di Dio" (Giov 1,12), suo Padre per natura divina e loro Padre per adozione (Giov 20,17). La loro fede in Gesù li rende figli di Dio e fratelli di Gesù (Giov 1,12). Leggere Ebrei 2,11-13.

Conclusione

Non avendo avuto altri figli oltre Gesù, Maria è rimasta vergine. La sua verginità ha un senso spirituale profondo e si rapporta alla sua unione totale a Dio. Maria non avrebbe peccato unendosi matrimonialmente a Giuseppe: egli era il suo sposo legalmente, ma non poteva donarsi ad un uomo, essendo il suo cuore tutto preso da Dio. Ella è la sposa dello Spirito santo, la degna, la perfetta complice di Dio nel suo piano di salvezza della terra.

Di più, per una grazia speciale ed unica, Dio ha salvato Maria dal peccato originale. Ha guardato la sua anima immacolata, dal suo concepimento. Maria non è stata turbata dal peccato originale e dalle sue conseguenze, che invece turbano noi tutti. Si sentiva salvata dal peccato originale e diceva gioiosamente: "La mia anima glorifica il Signore e il mio spirito esulta di gioia in Dio mio Salvatore" (Luca 1,46-47).

Maria sola fu preservata immacolata perché la sua anima fosse tranquilla in vista di accogliere il Verbo che, in Lei, "si è fatto carne". Dio non poteva incarnarsi in un'anima appannata, è questo il segreto della sua Immacolata Concezione. Alcuni ragionano umanamente : pensano che Maria non poteva essere rimasta vergine dopo la nascita di Gesù. Colui che ha creato l'universo intero e può creare il corpo di Gesù nel seno di Maria, senza toccare la sua verginità, può fare nascere Gesù rispettando la sua verginità! "Nulla è impossibile a Dio" (Luca 1,37). Tramite la sua verginità Maria rende vergine di cuore coloro che confidano in Lei.

"Ella è un giardino ben chiuso, mia sorella, mia fidanzata, un giardino ben chiuso" dice "lo Sposo" divino della Madre del Messia nel Cantico dei Cantici 4,12.

N.B.: Coloro che negano la verginità di Maria sono per la libera interpretazione della Bibbia. Essi dovranno essere coerenti con loro stessi e lasciare anche agli altri questa libertà di interpretazione… e riflettere tuttavia su ciò che dice San Pietro nella sua seconda lettera : "Sappiate anzitutto questo : nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione…" (2 Pietro 1,20).


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Consiglia  Messaggio 5 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/10/2002 13.44

Dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo


I figli di Zebedeo chiedono al Cristo: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra» (Mc 10, 37). Cosa risponde il Signore? Per far  loro comprendere che nella domanda avanzata non vi é nulla di spirituale e che, se sapessero ciò che chiedono, non lo domanderebbero, risponde: «Non sapete ciò che domandate», cioé non ne conoscete il valore, la grandezza e la dignità, superiori alle stesse potenze celesti. E aggiunge: «Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?» (Mc 10, 38). Voi, sembra dir loro, mi parlate di onori e di dignità; io vi parlo, invece di lotte e di sudori. Non é questo il tempo dei premi, né la mia gloria si manifesta ora. Il presente é tempo di morte violenta, di guerre e di pericoli.
Osservate quindi come, rispondendo loro con un'altra domanda, li esorti e li attragga. Non chiede se sono capaci di morire, di versare il loro sangue, ma domanda: «Potete voi bere il calice» e per animarli aggiunge «che io devo bere?», in modo da renderli, con la partecipazione alle sue sofferenze, più coraggiosi. Chiama la sua passione «battesimo» per far capire che tutto il mondo ne avrebbe ricevuto una grande purificazione. I due discepoli rispondono: «Possiamo!». Promettono immediatamente, senza sapere ciò che chiedono, con la speranza che la loro richiesta sia soddisfatta. E Gesù risponde: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete» (Mc 10, 39). Preannunzia loro grandi beni: Voi, cioé, sarete degni di subire il martirio e soffrirete con me; finirete la vita con una morte eroica e parteciperete a questi miei dolori. «Ma sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo; é per coloro per i quali é stato preparato» (Mc 10, 40).
Dopo aver preparato l'animo dei due discepoli e dopo averli fortificati contro il dolore, allora corregge la loro richiesta. «Gli altri dieci si sdegnarono con i due fratelli» (Mt 20, 24). Notate come tutti gli apostoli siano ancora imperfetti, sia i due che vogliono innalzarsi sopra i dieci, sia gli altri che hanno invidia di loro. Ma, come ho già detto, osservateli più tardi, e li vedrete esenti da tutte queste miserie. Giovanni stesso, che ora si fa avanti anche lui per ambizione, cederà in ogni circostanza il primato a Pietro, sia nella predicazione, sia nel compiere miracoli, come appare dagli Atti degli Apostoli. Giacomo, invece, non visse molto tempo dopo questi avvenimenti. Dopo la Pentecoste infatti sarà tale il suo fervore che, lasciato da parte ogni interesse terreno, perverrà ad una virtù così elevata da essere ritenuto maturo di ricevere subito il martirio.


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Consiglia  Messaggio 6 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/10/2002 14.29
S.Giacomo detto "il minore".......
Nel Nuovo Testamento si parla diverse volte di un apostolo di nome Giacomo, chiamato anche Giacomo d'Alfeo (per distinguerlo da Giacomo di Zebedeo), "fratello" di Gesù (cugino), figlio di Maria di Cleofa. Fu una figura importante nella chiesa di Gerusalemme, della quale fu vescovo. Vien martirizzato nel I° secolo, così come viene raccontato nella versione di Giuseppe Flavio e Egesippo (citate nella "Storia Ecllesiastica" di Eusebio), vittima del fanatismo giudaico. Giacomo il minore era una figura rispettata da tutti, era infatti chiamato "il giusto" sin dai tempi di Cristo, ed aveva la licenza di entrare nel sancta sanctorum. Capitò che alcuni dei seguaci delle varie sette gli chiedessero chi fosse la porta di Gesù (prendendo spunto dall'episodio narrato in Gv 10, 7-9). Giacomo rispondeva che questi era il salvatore e in questo modo quelli credevano che Gesù fosse veramente il messia. Molti dei capi, così, credevano alle sue parole, e per questo c'era malcontento tra i giudei, gli scribi e i farisei, preoccupati che tutto il popolo pensasse a Gesù come al messia. Questi si riunirono dunque e chiesero a Giacomo di correggere il popolo su quanto credeva circa Gesù (correggere l'errore, cioè, di crederlo il Messia) e dopo avergli detto "...noi ti crediamo, noi, insieme con tutto il popolo, possiamo testimoniare che sei un uomo giusto e che non guardi in faccia a nessuno..." gli proposero di andare sul pinnacolo del tempio per fare ascoltare quanto aveva da dire a tutte le tribù e i popoli convenuti in Gerusalemme per la pasqua. Quindi gli scribi e i farisei fecero salire Giacomo sul pinnacolo del tempio e gli chiesero a gran voce: "Uomo giusto, in cui tutti dobbiamo credere, poiché il popolo è fuorviato da errori nei riguardi di Gesù il crocifisso, annunciaci quale è la porta di Gesù". Ed egli a gran voce rispose: "Perché mi interrogate sul Figlio dell'uomo, che siede in cielo alla destra della grande Potenza e tornerà sulle nubi del cielo?". Molti furono persuasi e credettero in Cristo per la testimonianza di Giacomo, inneggiando: "Osanna al Figlio di David!". Gli scribi e i farisei, spiazzati da quanto aveva detto Giacomo, subitoro si pentrono di avergli offerto una simile occasione di testimoniare in favore di Cristo, e per "correre ai ripari" salirono sul pinnacolo e al grido di "Oh, oh, anche il giusto ha errato!" lo gettarono giù. Il "giusto" non morì dopo la caduta e così iniziarono a lapidarlo, ma Giacomo rigirandosi si inginocchiò: "Ti scongiuro, Dio Padre onnipotente, perdonali perché non sanno quello che fanno". Uno dei sacerdoti, che si chiamava Recab gridò: "Smettete! Che cosa fate? Il giusto prega per voi!". Frattanto uno dei presenti, che di mestiere era lavandaio, afferrato uno di quei bastoni con cui si comprimono i panni, lo vibrò sul capo del giusto e così lo martirizzò. I fedeli lo seppellirono in un luogo vicino al tempio, dove anche ora una lapide lo ricorda.
S.Giacomo detto il "maggiore".......
Giacomo, detto il Maggiore (per distinguerlo dall'omonimo apostolo detto il Minore), figlio di Zebedeo e Maria Sàlome e fratello dall'apostolo Giovanni, nacque a Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc. 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt. 17,1.) e al Getsémani alla vigilia della Passione. Pronto e impetuoso di carattere, come il fratello, con lui viene soprannominato da Gesù "Boànerghes" (figli del tuono) (Mc. 3,17; Lc. 9,52-56). Primo tra gli apostoli, fu martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. È venerato soprattutto in Spagna a Compostella, dove è sepolto e dove sorge la celebre basilica a lui dedicata.
Vorrei solo far notare come ENTRAMBI i due Giacomo...vengono riferiti coi rispettivi GENITORI:
Giacomo "il minore", chiamato anche Giacomo d'Alfeo figlio di Maria di Cleofa. ....e: Giacomo "il maggiore", figlio di Zebedeo e Maria Sàlome e fratello dall'apostolo Giovanni, nacque a Betsàida. ...
Ora abbiamo una lapide con su scritto: Giacomo figlio di Giuseppe....e fratello di Gesù....
A rigor di logica....e dal momento che i VANGELI e le Lettere Apostoliche null'altro ci dicono..ne possiamo dedurre che questi potrebbe essere un Giacomo, figlio di un tale Giuseppe....seguace di Gesù....i seguaci, infatti..venivano chiamati e conosciuti come "fratelli di Gesù"....
Sia Lodato Gesù Cristo
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