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Il vino, parente povero nell'Eucarestia

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2010 13:40
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Da: quovadis  (Messaggio originale)Inviato: 17/05/2003 9.06

Questo post vale anche come presentazione , sono un medico psichiatra , papà di tre bimbe, appassionato di spiritualità Cristiana e fortemente interessato al dialogo Ecumenico ed ad una strada per raggiungere l'Unità dei Cristiani.Ciao a tutti  e grazie per avermi accolto.

Quella sul vino è una mia riflessione ,considerando lo status quo delle chiese cattoliche...L'espressione parente povero dell'Eucarestia l'ho sentita paventare in una predicazione di P.Raniero Cantalamessa , secondo me molti sacerdoti prestano poca attenzione alla necessità di far partecipare l'assemblea anche alla specie del vino , che come sappiamo liturgicamente è nella nostra messa in genere "riassunta"...ci sono speranze che venga resa obbligatoria ?....Il gesto avrebbe anche un significato Ecumenico . Un abbraccio a tutti.




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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/05/2003 9.39
Ciao quovadis.....e grazie per questo forum che ci aiuterà a chiarire alcuni aspetti dell'Eucarestia........
Partiamo dalle radici storiche.......quando l'Eucarestia veniva fatta in forma "completa" con le due specie.......Tuttavia a differenza di quanto sostengono molti Pentecostali.....NON è vero che essa veniva fornita sempre attraverso le due specie.....
Prima si usava il pane.....nel vero senzo comune della parola.....ma già dalla metà del primo secolo si parla di "PARTICOLE"........la storia di s.Tarcisio, il primo martire dell'Eucarestia.....ci fa presente che il "vino".....non veniva "trasportato".....mi spiego:
Tarcisio si offre volontario per portare l'Eucarestia ai prigionieri cristiani che da li a poco avrebbero subito il martirio......
Quando verrà lapidato dai suoi coetanei....sul petto nascondeva e custodiva le PARTICOLE CONSACRATE......ciò fa presagire che già dall'epoca si usava portare il "Pane eucaristizzato" a chi non poteva essere presente alla Messa.....
Veniamo anche ad un particolare:
quando il sacerdote dice "Questo è il mio copro"...si intende un Corpo vivo e vero...dentro il quale non può che scorrere SANGUE VIVO E VERO.....quel Corpus Eucaristico è COMPLETO......
Del resto oggi....a prescindere dalle piccole comunità......diventerebbe un problema l'Eucarestia sotto le due specie nelle grande adunanze di fedeli...pensiamo alla Messa del Papa......già i sacerdoti ci impiegano circa 20 /30 minuti per fare il giro completo della distribuzione......vi immaginate l'imposibilità di dare a tutti anche il calice?
Quindi...il problema di rendere "obbligatoria" una prassi che nelle piccole comunità avviene....mi sembra inerente alla realtà......Pewr esempio, quando partecipo a delle Messe fra piccoli gruppi....o perchè siamo in viaggio di preghiera......la partecipazione alle due specie si può realizzare......e la facciamo.....
Poi c'è l'aspetto del Concilio Vaticano II che ha portato alla comunione originale, cioè, la ricezione sulla mano.......il che rende ancora più complicato l'accostarsi al calice......poichè NON basterebbe per tutta la comunità.......
Tuttavia ricordiamoci comunque che il Corpo di Cristo.....è già una assunzione completa dell'Eucarestia.......il miracolo di Lanciano, che da dodici secoli lascia a bocca aperta gli scienziati, dopo i recenti studi, dimostra che lì è un pezzo di miocardio che ha lasciato cadere i veli del Mistero, per donarci una testimonianza inconfutabile, nel quale tracce di sangue ne stabiliscono la completezza.........
Lo stesso Tommaso d'Aquino, cantore per eccellenza degli Inni Eucaristici da quando si iniziarono le Processioni del Corpus Domini.....intendono sottolineare la completezza del "Corpo" dopo la Consacrazione.....
Se sono uscita fuori tema aiuitami a rientrare nell'argomento.....se ci sono altre domande......attendo di migliorarmi anch'io.......
Fraternamente C.

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Da: quovadisInviato: 17/05/2003 9.59

Anch'io penso da Cattolico che non ci sia nessun problema teologico sulla "completezza" della particola...diciamo che si potrebbe ovviare al problema liturgico delle grandi Assemblee così : due ministri , un ministro tiene il Calice col Vino consacrato in mano L'altro ministro immerge la estremità dell'Ostia consacrata nel Calice porgendola poi al Fedele. Si potrebbe ipotizzare di consigliare questa forma almeno in una delle Messe Festive di ogni Parrocchia.

A proposito ricorda anche il miracolo Eucaristico di Siena , anche quello splendido, nel suo messaggio di uguaglianza nel Corpo di Cristo tra una parte e il tutto.

Fraternamente Q. 


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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 17/05/2003 10.49
Pur essendo anch'io d'accordo sulla "completezza" del rito eucaristico così come viene svolto, la soluzione suggerita da quovadis mi sembra fattibilissima.
Ho partecipato ad alcune funzioni, dove il sacerdote immergeva l'estremità della particola in un altro calice contenente il vino.
Ovviamente c'era qualcuno che sosteneva il calice vicino all'officiante.
Posso assicurare che tutto avvenne senza alcuna   difficoltà.
Questo mi ha riportato più vicino alla gestualità originaria attraverso la quale Cristo si è donato all'umanità.
Non vedo come questo non potrebbe essere praticato  normalmente.
Fraternamente
Iyvan 

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Da: Soprannome MSNlizzie9821EInviato: 17/05/2003 11.20
Da me questo lo hanno fatto un paio di volte... esattamente come lo hai descritto tu.
Ma personalmente come voi penso che sia sufficiente l'ostia da sola...

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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 18/05/2003 21.34

La Pace di Cristo!


Allora, interessante davvero la tematica di questo forum. Vorrei dare anch'io un mio piccolo contributo e sei testimonianze sulla scia di quanto detto fino ad ora.


Non penso che nessuno consideri sbagliata la prassi di comunicarsi solo al pane (almeno tra i cattolici)... ma io penso che le condizioni storiche che anno portato allo "status quo" della Chiesa latina siano finite da un pezzo, almeno dal Vaticano II.


Perticole... i racconti su san Tarcisio sono assai successivi alla sua epoca. Il redattore della sua Passio riporta un suo uso a lui contemporaneo al primo secolo, ma ti posso assicurare, Caterina, che tutti i documenti a nostra disposizione ci fanno sapere che per almeno i primi tre secoli (nel periodo in cui la chiesa era "minoranza") ci si nutriva tutti dei frammenti di un unico pane (ed erano tali fragmentis o paruticulae che Tarcisio portava ai carcerati).


Sappiamo anche che in alcune zone d'oriente invalse l'uso che ogni famiglia portasse a casa dalla celebrazione domenicale del pane per potersi comunicare tutti i giorni, ma non il vino; dunque la prassi di comunicare solo del pane è antichissima, seppur limitata a quella che oggi chiameremmo "comunione fuori dalla messa".


Per Quovadis, vorrei far notare come già La Seconda ed. del Messale Romano prevede molte possibilità di comunicare i Laici al Calice, ed in moltissime forme (per intizione, direttametne al calice, con cucciaini, addirittura con cannucce di argento!!!) e demanda alle Conferenze episcopali altre possibilità... La CEI ha stabilito che la comunione al Calice si possa fare in tutti i momenti festivi, e dunque, dato che la domenica è festiva, di regola si può fare in tutte le domeniche e messe con una certa partecipazione.


Il problema è che forse i nostri sacerdoti spesso non si pongono il problema di come fare a rendere questo gesto un gesto ordinario, ritenendo sufficiente farlo solo nelle grandi occasioni!


La Terza ed. del Messale, che sarà pubblicata tra poco, eliminerà ogni ostacolo alla partecipazione dei laici al calice e dunque servirà soltanto un po' di educazione, pratica ed inventiva per far si che esso divenga in tutte le comunità gesto abituale delle messe domenicali almeno...


Per quanto riguarda il tempo di durata delle comunioni? Beh, le indicazioni della CEI ritengono che il tempo max per la comunione dovrebbe essere di 20 min, e dunque per stare nei tempi ogni comunità dovrebbe dotarsi di diaconi e accoliti, o almeno di ministri straordinari dell'Eucarestia... le possibilità ci sono, basta impegnarsi a portarle sulla pratica.


Ma volete sapere ancora di più? Se sfogliate l'indice del Messale romano treverete una benedizione da fare al momento sui laici perchè possano aiutare il sacerdote a distribuire la comunione... Le possibilità ci sono.


Ora vi elenco sei testimonianze che ci possono far capire come le difficoltà sono più nel fatto che non siamo abituati, nella nostra forma mentis, più che nella realtà.


1) Nella mia comunità di Gallipoli sono stati istituiti 1 accolito e 4 ministri straordinari dell'Eucarestia e la comunione sotto le due specie la si fa in tutte le Solennità e le Feste del Signore ricorrenti in domenica.


Due persone reggono il calice e due la pisside, e la comunione è per intinzione.


2) Nella Parrocchia di Santa Maria in Campitelli (Roma), Sede generalizia del mio Ordine, la comunione è per intinzione sotto le due specie ogni domenica... da ormai tre anni e tutto procede benissimo.


3) Nella mia comunità attuale, Santa Maria in Portico (Napoli) facciamo la comunione sotto le due specie ogni Solennità e per tutto il tempo di Natale e Pasqua, Sacerdote e Diacono, per intinzione... ma stiamo trovando il modo per passare a quella di partecipare direttamente al calice... ma è ancora in studio.


Nella messa conventuale, sia noi in formazione, che chiunque partecipi, fa la comunione sotto le due specie bevendo direttamente al calice posto sull'altare.


4) A Taizè in Francia. Se non la conoscete è una comunità monastica ecumenica che accoglie all'incirca 6 mila giovani ogni settimana. Nella preghiera del mattino di ogni giorno è distribuita la comunione (per cattolici e ortodossi) e del pane benedetto (per coloro che provengono dalla riforma e i cattolici e ortodossi che non si possono accostare alla comunione).


La comunione si svolge così: si usano dei calici larghi e molto bassi (non a coppa come quelli che usiamo noi). Due ministri (frati) si mettono vicino. Il comunicante riceve l'ostia dal primo frate e poi si accosta al secondo che presenta il calice dicendo "Il sangue di Cristo" e poi il comunicando intinge da solo l'ostia e si comunica al corpo e al sangue. E' il metodo a mio parere più originale e più bello, perchè semplice, veloce e partecipativo, anche per colui che si comunica!


5) Pochi giorni fa è tornato dalla Svezia un mio amico, Francesco, ospite da un'amica comune sposata lì con uno svedese; domenica si sono crepati per cercare una chiesa cattolica (la Svezia è per lo più luterana) e alla fine hanno partecipato alla celebrazione della Cattedrale Cattolica di Lundt. Tenete presenti le chiese nordiche? Quanto sono immense? Bene, la chiesa era gremita.


Arrivato il momento dell'eucarestia si sono mossi 6 ministri, 3 pissidi e 3 calici colmi di vino.


Le persone prima ricevevano il Corpo del Signore, e mentre lo masticavano si dirigevano dal ministro con il vino eucaristizzato e bevevano direttamente un sorso dal calice, purificato dal ministro con il purificatoio. Ha naturalmente fatto la comunione anche il mio amico.


A dir suo, tutto si è svolto in modo ordinatissimo e la comunione è durata un quarto d'ora.


6) Chiunque sia stato nelle comunità albanesi del possino, o in chiese di rito orientale, sia cattoliche che ortodosse, si può rendere conto di come in tutte le messe i laici ricevono sia il pane che il vino... infatti è solo nel rito latino che è invalso l'uso di riservare il calice al clero. In oriente la comunione è sempre stata, ed è ancora, in ogni messa, sotto le due specie.


Certo, quanto detto al numero 6 in italia è troppo presto per proporlo, infatti in Svezia, per la presenza della Chiesa luterana, che non ha mai rinunciato al fatto che i laici bevessero direttamente dal calice, le persone sono più abituate.

In italia, almeno 700 anni di solo pane rendono ancora difficile questo (penso a quante volte per le prime comunioni, quando il mio parroco proponeva che i bambini bevessero dal calice, i genitori, e a volte gli stessi catechisti, divecano che era meglio di no per motivi igienici, quando dai metalli è davvero improbabile che ci si possa prendere qualche malanno... pensare se si dovesse comunicare tutta l'assemblea!)


Ma la mentalità gradualmente si può cambiare... fino a quattro anni fa nella mia comunità la comunione al calice la si vedeva solo il Giovedì santo e per le Prime Comunioni (neanche ai matrimoni!!!) ora le persone sanno che per tutto il tempo pasquale riceveranno l'ostia intinta nel vino.


Da quest'anno abbiamo intenzione di estendere questo gesto a tutte le domeniche e quindi continuarlo anche dopo pentecoste. Per la pasqua dell'anno prossimo vorremmo proporre il metodo "Taizè" (vedi al numero 4) e per questo ci siamo attrezzando: quest'estate, conosendo dei ragazzi che andranno a Taizè in Campo Scuola, ci faremo acquistare due calici come quelli descritti sopra.


La nostra idea sarà poi, quando diventerà abituale intingere da soli l'ostia, dare la possibilità di bere anche al calice. Ma tutto va fatto gradualmente e occorre che anche l'assemblea maturi certe dinamiche e certi "bisogni"... anche in questo il sacerdote, o il "gruppo liturgico parrocchiale" non devono imporre, ma proporre e gradualmente educare.


Dunque, manteniamo ferma la nostra fede nella presenza piena di Cristo per opera dello Spirito santo sia nel Pane che nel vino, ma nello stesso tempo attiviamoci perchè quella partecipazione più chiara e simbolicamente più piena della partecipazione alle due specie (in modo simile si esprimono Principi e Norme per l'uso del Messale Romano)diventi un bisogno delle nostre assemble e gesto abituale, come lo era per i discepoli di Gesù, come lo era per Maria, e per tutti i cristiani dei primi secoli, ed ancora oggi per le Chiese Orientali, la Chiesa Vetero-cattolica, la Chiesa anglicana e tutte le chiese nate dalla riforma.


A presto e buona domenica!


Ireneo

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02/02/2010 13:34
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/05/2003 22.30
Grazie Ireneo....questo arricchimento è stato veramente prezioso.......
Quando ho letto delle lamentele dei genitori per i bambini della Prima Comunione...son rimasta male.....Ho avuto la grazia di preparare tanti bambini da 10 anni.....in tre Regioni diverse......quindi in tre parrocchie e diocesi diverse.....ed ogni anno abbiamo sempre concretizzato l'Eucarestia al Calice per intinzione....tranne due volte che i bambini erano in cinque.....allora li abbiamo fatti bere dal Calice.....
Pensa Ireneo...domenica erano 48 bambini.....abbiamo fatto per intinzione...e per tutti i fedeli partecipanti idem...ci siamo riusciti.....anche perchè  avevamo tre sacerdoti e tre ministri straordinari che hanno aiutato con i calici.......è stato stupendo.....
Auguriamoci, chissà.....che riusciamo ad aggiornarci...comunque.....non sottovalutiamo l'Eucarestia che già facciamo....cioè....non cediamo soltanto all'idea della novità e del nuovo......la Comunione che pratichiamo, se pur senza il Calice per molti giorni dell'anno....è completa al 102%......aricioè....non abbiamo fretta......tutto a tempo opportuno.....il Vaticano II ha appena cominciato a "respirare a pieni polmoni"............
Fraternamente, C.

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Da: quovadisInviato: 18/05/2003 23.18

Contributo illuminante Ireneo ! penso che bisogna cominciare una campagna di sensibilizzazione in ogni Parrocchia o Comunità ,certo che se la CEI volesse dare una indicazione o una spinta in tal senso (anche mediatica)...Più che dei genitori , temo la resistenza dei fedeli  sotenitori dell'Ostia imboccata  ....ma una buona Comunità non dovrebbe temere inquinamenti Satanistici.Prudenza consiglia Caterina...io invece farei sempre"zompi".

Ciao Quovadis

                                             


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Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 9 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 28/06/2003 13.42
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 28/06/2003 13.53

Rispondo in ritardo perchè ho faticato un po' a ritrovare il forum... mi era rimasto il fastidio (scusa Quovadis, ma è così...) per una espressione che sembra quasi di disprezzo "temo la resistenza dei fedeli  sotenitori dell'Ostia imboccata " e un altro riferimento di Ireneo:"La nostra idea sarà poi, quando diventerà abituale intingere da soli l'ostia"

Dunque, senza voler fare polemica e scusandomi se per caso ripeto ciò che magari è stato già detto o discusso ma non ho potuto leggere tutti i forum, e d'altra parte non volevo lasciarlo in sospeso nella mia mente e soprattutto nel mio cuore...

Senza voler dire o citare altro, riporto "solo" il testo del documento:

LA COMUNIONE EUCARISTICA

Istruzione

della Conferenza Episcopale Italiana

15.       Accanto all’uso della Comunione sulla lingua, la chiesa permette di dare l’Eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli protese entrambe verso il ministro, ad accogliere con riverenza e rispetto il Corpo di Cristo.

   I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceverà sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare21.

   Se la comunione viene data per intinzione. sarà consentita soltanto nel primo modo.

16.       In ogni caso è il ministro a dare l’Ostia consacrata e a porgere il calice. Non è consentito ai fedeli di prendere con le proprie mani il pane consacrato direttamente dalla patena, di intingerlo nel calice del vino, di passare le specie eucaristiche da una mano all’altra22.

[...]


Presidente Card. Ugo Poletti, n. 571/89 del 19 luglio 1989, che nelle diocesi italiane si possa distribuire la Comunione anche ponendola sulla mano dei fedeli.

2.         Il modo consueto di ricevere la Comunione deponendo la particola sulla lingua rimane del tutto conveniente e i fedeli potranno scegliere tra l’uno e l’altro.

Credo non debba esserci nessuna guerra e nessuna "resistenza": l'Amore e il Rispetto verso il  Signore dovrebbero avere la precedenza... non i nostri poveri e ciechi gusti umani..

Fraternamente...

Stella



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Da: quovadisInviato: 28/06/2003 16.04

Sono mortificato sinceramente se l'espressione sia stata inerpretata come disprezzo.

Io comprendo che ci sono diverse sensibilità e non disprezzo chi prende l'Ostia per bocca , anch'io molte volte la prendo così se la maggioranza dell'assemblea la prende in quel modo.Come sono ligio ( speriamo ) alle regole episcopali...tuttavia ritengo che il Vino è trascurato ! che pedagogicamente il fedele comune non è portato ad approfondirne il significato e che sia un residuo della vecchia liturgia ( quando il celebrante dava le spalle.... brutta quella messa tridentina , valida ma brutta!)

Il fedele deve partecipare e partecipare significa anche toccare , mangiare , bere  perchè è una festa .Credo che quella regola cambierà presto , chiaramente quando gli Aposoli vorranno... ma cambierà vedrai !

Un ultima considerazione , non ci dobbiamo far condizionare dal Satanismo anche perchè L'Ostia anche sulla lingua può essere tranquillamente portata via. Ti chiedo scusa se ho usato espressioni sconvenienti e saluto te e tutti fraternamente.

Q.


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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 12/07/2003 17.03
Sono mortificato sinceramente se l'espressione sia stata inerpretata come disprezzo
Ne prendo atto Raptor... e ti credo... ma vedi, ormai un certo tipo di impostazione e di comportamento è purtroppo largamente diffuso... una mia amica di recente ha dovuto discutere per ricevere l'Eucarestia in bocca, avrebbe dovuto intingerla da sola nel Calice e poi comunicarsi, anche se questo è vietato...
Avrei molto, moltissimo da dire sull'Eucastia e su come noi La trattiamo... forse, sempre se non disturbo, prima o poi lo farò...
tuttavia ritengo che il Vino è trascurato ! che pedagogicamente il fedele comune non è portato ad approfondirne il significato e che sia un residuo della vecchia liturgia ( quando il celebrante dava le spalle.... brutta quella messa tridentina , valida ma brutta!)

Il fedele deve partecipare e partecipare significa anche toccare , mangiare , bere  perchè è una festa .Credo che quella regola cambierà presto , chiaramente quando gli Aposoli vorranno...

In merito alla posizione del celebrante sull'altare... non so se ti è capitato di leggere il libro del Card. Joseph RATZINGER “Introduzione allo spirito della liturgia” - Edizioni San Paolo - febbraio 2001; ne riporto alcuni stralci, anche su altre considerazioni generali:

“... si è introdotta una clericalizzazione quale non si era mai data in precedenza. Ora, infatti, il sacerdote - o “il presidente”, come si preferisce chiamarlo - diventa il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. E' lui cui bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte... L'attenzione è sempre meno rivolta a Dio ed è sempre più importante quello che fanno le persone... Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l'aspetto di un tutto chiuso in se stesso. L'atto con cui ci si rivolgeva tutti verso oriente non era “celebrazione verso la parete”, non significava che il sacerdote “volgeva le spalle al popolo”: egli non era poi considerato così importante. ... si tratta piuttosto di uno stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore... Essi non si chiudono in cerchio, non si guardano reciprocamente, ma come popolo di Dio in cammino, sono in partenza verso l'oriente, verso il Cristo che avanza e ci viene incontro. Qui non si tratta di qualcosa di casuale, ma dell'essenziale. Non è importante lo sguardo rivolto al sacerdote, ma l'adorazione comune, l'andare incontro a Colui che viene.

Tra i fenomeni veramente assurdi del nostro tempo io annovero il fatto che la Croce venga collocata su un lato per lasciare libero lo sguardo sul sacerdote.

Questo errore dovrebbe essere corretto il più presto possibille... Il Signore è il punto di riferimento. E' Lui il sole nascente della storia.”

********

...Il sole simboleggia il Signore che tornerà, l'ultima alba della storia. Pregare rivolti a oriente significa andare incontro a Cristo che viene. ...è una tradizione che risale alle origini ed è espressione fondamentale della sintesi cristiana di cosmo e storia, di attaccamento all'unicità della storia della salvezza...

*****

...La transustanziazione (trasformazione del pane e del vino), l'adorazione del Signore nel Sacramento, il culto eucaristico con l'ostensorio e le processioni - tutte queste cose, ci viene detto, non sono che errori medievali, da cui bisognerebbe distanziarsi il più presto possibile. La superficialità con cui vengono messe insieme idee di questo genere può solo suscitare meraviglia....

...Nessuno dica allora: l'Eucarestia deve essere mangiata e non adorata. ... la Comunione raggiunge la sua profondità solo quando è sostenuta e compresa dall'adorazione...

*****

E' chiaro poi che si possono distribuire in maniera sensata le azioni esteriori: leggere, cantare, accompagnare le offerte. Tuttavia... dovrebbe essere chiaro a tutti che le azioni esteriori sono del tutto secondarie: l'agire dovrebbe venir meno quando arriva ciò che conta: ”l'oratio”. E deve essere ben visibile che ”l'oratio” è la cosa che più conta proprio perchè dà spazio ”all'actio” di Dio. La vera educazione liturgica non può consistere nell'apprendimento e nell'esercizio di attività esteriori, ma nell'introduzione all' ”actio” essenziale che fa la liturgia, nell'introduzione cioè alla potenza trasformante di Dio... A questo riguardo l'educazione liturgica di sacerdoti e laici è oggi deficitaria in misura assai triste.

Passando per la croce (la trasformazione della nostra volontà nella comunione di volontà con Dio), l'Incarnazione deve sempre condurre alla resurrezione... Il corpo deve essere “allenato” per la resurrezione...

Nel momento in cui noi ci segniamo con la croce, ci poniamo sotto la protezione della croce, la teniamo davanti a noi come uno scudo che ci protegge e ci dà il coraggio per andare avanti... entriamo nella potenza benedicente di Gesù Cristo... ...penso che questo gesto del benedire come espressione del sacerdozio universale di tutti i battezzati, debba tornare molto più fortemente a far parte della vita quotidiana...

...Quando l'inginocchiarsi diventa pura esteriorità, diventa privo di senso; ma anche quando si riduce l'adorazione alla sola dimensione spirituale senza incarnazione, l'atto dell'adorazione svanisce, perchè la pura spiritualità non esprime l'essenza dell'uomo. Per questo il piegare le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile...chi impara a credere, impara a inginocchiarsi...

...Lo stare in piedi è il gesto del vincitore...qui non viene rappresentata la liturgia terrena, ma la preghiera nella gloria... è un gesto che anticipa ciò che sarà...

...Lo stare seduti deve servire al raccoglimento: il corpo deve rilassarsi così che l'ascolto e la comprensione siano facilitati...

...Tenere lo sguardo fisso su Gesù: è divenuto uno dei motivi dominanti dell'insegnamento dei Padri sulla preghiera, riprendendo il motivo anticotestamentario del “cercare il Tuo volto”. L'orante guarda oltre se stesso a Colui che è al di sopra di lui e che va verso di lui...

...La danza non è una forma di espressione della liturgia cristiana... La liturgia può attirare le persone solo se non guarda a se stessa, ma a Dio; se Gli permette di essere presente e di agire...

...In ambito religioso la cultura si dimostra soprattutto nella crescita di una autentica pietà popolare... essa è l'humus senza cui la liturgia non può prosperare...è il sicuro radicamento interiore della fede; dove essa si prosciuga, il razionalismo e il settarismo hanno facile gioco...

...il gesto delle mani giunte...io metto le mie mani nelle tue, le lascio racchiudere dalle tue. Si tratta di un'espressione di fiducia e di fedeltà.

...il piegarsi davanti a Dio non è mai “non moderno”... e se l'uomo moderno l'ha dimenticato, allora è tanto più compito nostro, come cristiani di oggi, apprenderlo nuovamente e insegnarlo...

...Ci sono delle obiezioni oggi di moda che vorrebbero distoglierci dal silenzio dopo l'elevazione delle specie transustanziate... L'istante in cui il Signore scende e trasforma il pane e il vino deve commuovere interiormente colui che nella fede e nella preghiera prende parte all'Eucarestia. Non può quindi esserci altra reazione che mettersi in ginocchio...La trasformazione è l'istante della grande “actio” di Dio nel mondo per noi. Per un istante tutto tace e in questo silenzio c'è il contatto con l'Eterno - per un battito di cuore noi usciamo dal tempo per entrare nella presenza di Dio con noi...

...un altro momento di silenzio che non interrompe l'azione liturgica, ma ne è parte integrante, sono le preghiere silenziose del sacerdote... a partire da una visione sociologica e attivistica del ministero sacerdotale sono censurate e il più possibile tralasciate. Il sacerdote viene definito solo in termini sociologici e funzionali, come il “presidente” della celebrazione, concepita come una sorta di riunione assembleare. Conseguentemente, egli deve essere sempre in azione per l'assemblea. Ma il compito sacerdotale nell'Eucarestia è più che presiedere gli interventi di un'assemblea... Chi ha personalmente vissuto l'unità della Chiesa nel silenzio della preghiera eucaristica ha sperimentato che cosa è il silenzio davvero pieno... un forte e penetrante grido rivolto a Dio, una preghiera piena di spirito...

...gli abiti... che il sacerdote indossa devono anzitutto manifestare che egli non è qui come persona privata, ma al posto di un altro, di Cristo. La sua dimensione privata, individuale, deve sparire lasciando spazio a Cristo.

******

Un po' alla volta stiamo occupando il posto che spetta al Signore... del resto mettere al centro l'uomo, invece che Dio, non è forse la tendenza e l'intenzione delle nuove "dottrine"... ? Credo sarebbe opportuno che riflettessimo bene...

ma cambierà vedrai !

Certo che canbierà... sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il Signore...

Sembra che Lourdes... Fatima e Medjugorje non ci abbiano insegnato niente...

Un saluto fraterno
Stella

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 12/07/2003 17.09
Ti chiedo scusa caro Quovadis... ti ho chiamato Raptor...
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02/02/2010 13:35
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 14 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/07/2003 21.49
Cara Stella.......un pò con ritardo (meglio tardi che mai...^_^) ho letto questo forum...e ti sono immensamente grata perchè cercavo il passo del libro da te citato da una vita dal momento che non l'ho ancora comprato...^__^......e proprio a Maggio mi serviva per delle citazioni...........grazie dunque e lo rimetto (perdonatemi se mi ripeto) perchè è PREZIOSO....

In merito alla posizione del celebrante sull'altare... non so se ti è capitato di leggere il libro del Card. Joseph RATZINGER “Introduzione allo spirito della liturgia” - Edizioni San Paolo - febbraio 2001; ne riporto alcuni stralci, anche su altre considerazioni generali:

“... si è introdotta una clericalizzazione quale non si era mai data in precedenza. Ora, infatti, il sacerdote - o “il presidente”, come si preferisce chiamarlo - diventa il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. E' lui cui bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte... L'attenzione è sempre meno rivolta a Dio ed è sempre più importante quello che fanno le persone... Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l'aspetto di un tutto chiuso in se stesso. L'atto con cui ci si rivolgeva tutti verso oriente non era “celebrazione verso la parete”, non significava che il sacerdote “volgeva le spalle al popolo”: egli non era poi considerato così importante. ... si tratta piuttosto di uno stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore... Essi non si chiudono in cerchio, non si guardano reciprocamente, ma come popolo di Dio in cammino, sono in partenza verso l'oriente, verso il Cristo che avanza e ci viene incontro. Qui non si tratta di qualcosa di casuale, ma dell'essenziale. Non è importante lo sguardo rivolto al sacerdote, ma l'adorazione comune, l'andare incontro a Colui che viene.

Tra i fenomeni veramente assurdi del nostro tempo io annovero il fatto che la Croce venga collocata su un lato per lasciare libero lo sguardo sul sacerdote.

Questo errore dovrebbe essere corretto il più presto possibille... Il Signore è il punto di riferimento. E' Lui il sole nascente della storia.”

******************

Dunque.....

Ratzinger....(vescovo della Chiesa..) viene spesso citato per considerarlo un fondamentalista......e retrogrado...certamente il compito che Dio gli ha affidato non è affatto leggero......avrebbe bisogno delle nostre preghiere anzichè delle lamentele che leggiamo in giro...ma veniamo al punto....qui dice delle cose IMPORTANTISSIME.....e che stanno diventando un punto focale anche in certi Sinodi.....Oggi assistiamo veramente ad atti di protagonismo di molti sacerdoti specialmente di quelli che inconsapevolmente desiderano avere "la botte piena e la moglie ubriaca"....cioè....vivono di manie di protagonismo e si concedono il lusso di criticare "la Chiesa....leggasi....il Papa o il proprio vescovo..."dimenticando che da LORO egli ha ricevuto IL MANDATO CHE ESERCITA......ecco che sono nate senza consenso della Chiesa, diversi modi di celebrare la Messa....pensando di arricchirla per riempire le chiese parrocchiali, mentre invece hanno apportato un deterioramente del senso DEL SACRO.....questi aspetti sono difatti quanto rimprovera il card. Ratzinger......

Dalla mia esperienza ho notato come molti preti diocesani (da non confondersi con i sacerdoti di varie Congregazioni Religiose, dal momento che molti non sanno la differenza), peccano di questo protagonismo mentre più umili e nascosti e veramente fedeli alla Chiesa restano quelle Parrocchie affidate a qualche Ordine Religioso, Congregazione...ma per carità non facciamo di tutt'erba un fascio....

Qualcuno potrebbe far notare che le celebrazioni del Papa puntano l'attenzione su di lui e non sul Cristo.......siamo veramente certi? Avete mai seguito veramente l'atto che riguarda la Liturgia Eucaristica che celebra il papa? Essa è lenta....lunghe pause favoriscono un silenzio che fa veramente piacere avvertire specie quando la piazza è gremita e non si sente volare una mosca......Parole Eucaristiche scandite con calma, con tono vibrante, con pause....credo, ma sempre dalla mia esperienza...che ciò che manca a certi sacerdoti....è forse l'esperienza.....e l'esperienza SPIRITUALE che altri preti hanno fatto e dimostrano e vivono e sanno trasmettere.....

Ma......alla fine ciò che è anche importante è il come NOI....NOI ci poniamo di fronte al Mistero Eucaristico.....come lo viviamo, che cosa ci aspettiamo, CHE COSA VOGLIAMO......se riusciremo a capire quanto questo è importante credo che saremo di grande aiuto a questi deboli sacerdoti......In una parrocchia romana....dei LAICI, insieme al Consiglio Pastorale, hanno aiutato il proprio parroco che era bravissimo.....si faceva in quattro ma non ammetteva l'adorazione Eucaristica il primo Venerdì del mese......Dopo due anni di discussioni, impegni e testimonianza di fede, il giovane prete ha capito lo sbaglio che stava facendo, ha scritto un libricino che è un lettera pubblica che dice il suo GRAZIE ai suoi che gli sono stati affidati da Dio....per avergli fatto capire il danno che stava perpretando.....

Scusatemi se sono stata lunga...ma credo che l'argomento meriti la nostra attenzione.....

Fraternamente C.


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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 12/07/2003 22.45
grazie Caterina... cominciavo a pensare di essere un pesce fuor d'acqua...
Un abbraccio e bentornata. ^_^
Stella

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 12/07/2003 23.10
Si chiama modernizzazione, evoluzione o altro?
Una volta ci si inginocchiava per accogliere Gesù, e questo mi sembrava un atto di devozione, perchè non si fa più?
Una volta la particola era toccata solo dalle mani consacrate del sacerdote, ora viene offerta da mandatari diversi. Lo si fa per sveltire il rito? ... Facciamo presto perchè abbiamo anche altre cose da fare ...
Una volta si accoglieva la particola solo per bocca, ora anche con le mani. Mi chiedo solo ..  perchè?
Sono d'accordo, come dice Caterina, che ciò che conta è il come noi ci accostiamo a questo sacramento, ma non capisco a cosa servono certe innovazioni, cosa c'è che prima non andava?
L'impressione che ne traggo è che questo rito  venga impoverito nella forma.
Fraternamente
Iyvan

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 13/07/2003 7.31
Sono pienamente d'accordo con te Iyvan...in ginocchio si può ancora ricevere l'Eucarestia... e molti tornano a farlo, ma ovviamente devono incorrere come minimo nel disprezzo (e spesso anche nel rifiuto) di alcuni ministri...
Del resto se ci pensiamo bene a Medjugorje i veggenti cadevano in ginocchio simultaneamente davanti alla Vergine Maria, che è pur sempre una creatura come noi... Come dovremmo comportarci davanti al Signore? Se ci apparisse Gesù non cadremmo forse in ginocchio? E allora dov'è la nostra FEDE? Nell'Eucarestia non c'è forse lo stesso Gesù che è in Paradiso in CORPO, SANGUE, ANIMA e DIVINITA'?
E hai ragione... quando si tratta del Signore chissà come mai bisogna fare in fretta... magari si fanno Omelie lunghissime e non sempre conformi al MAgistero... ma per il Signore abbiamo sempre poco tempo....
Buona domenica a tutti
Fraternamente
Stella
P.S. Domani inserirò alcuni documenti in proposito... adesso mi manca il tempo... a presto...

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Da: lisaInviato: 13/07/2003 18.14
Eccomi qui, purtroppo le vacanze dei miei sono finite, ma è stato bellisimo stare inieme...
E incredibile quante cose non so e quante cose apprendo qui sul forum,siete davvero una miniera di informazioni! mi ero sempre chiesta perchè l'unica volta che ho ricevuto la particola intinta nel vino era stato per la prima comunione,e mi chiedevo se fosse la stessa cosa ricevere solo l'ostia senza vino, ecco che ho trovato quste spiegazioni,posso solo ringraziarvi di cuore per il lavoro che svolgete,non averte idea di quanto sia prezioso per me che ho tante domande per la testa, avere voi che con pazienza  spiegate e approfondite gli argomenti.!
lisa 

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/07/2003 20.50
......a Stella.....basta che nun te senti un ........PESCE D'APRILE..............aaahahahahahah......
Tranquilla....piano piano, ma alla fine leggo.....attenderò con pazienza anch'io a che tu possa inserire quanto promesso.....mi raccomando la fonte nelle citazioni.....
Cara Lisa.....spero che la vacanza dei tuoi abbia ricevuto la nostra piccola preghiera che a suo tempo possa dare il frutto che Dio vorrà....ricordiamoci sempre.....che "L'UOMO PROPONE, MA DIO DISPONE".......
Vista che è stata riproposta la parola, il termine TRANSUSTANZIAZIONE.......vi ricordo che quando il Concilio di Trento fu "costretto" in un certo senso a ribadire l'efficacia di questo termine per spiegare il Mistero Eucaristico......e iniziarono le discussioni con il mondo Protestante...di fatto nessuno è mai riuscito a trovare un termine che potesse SOSTITUIRE altrettanto efficacemente questo termine......
Dunque non è che la Chiesa si è intestardita sul termine per un capriccio.....ma perchè nessuno ha trovato di meglio....e questo dovrebbe farci riflettere........
Per un approfondimento del termine cliccate qui che ne abbiamo parlato......e spiegato in modo anche elementare....(l'ho scritto io quindi è proprio tema di asilo......)
Infine vi ricordo che il gestore Teofilo ha fatto già un gran lavoro che raccoglie per tema i forum trattati.....curiosate quando volete.....
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 14/07/2003 13.02
......a Stella.....basta che nun te senti un ........PESCE D'APRILE..............aaahahahahahah......
Ahahahahahahahahaha... l'idea mi attira NON POCO... ... ma cercherò di evitare...eheheheheh
attenderò con pazienza anch'io a che tu possa inserire quanto promesso.....
Spero di poterlo fare.... chissà...
Un saluto anche a "Giamburrasca"
Bye bye
Stella

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 15/07/2003 11.17
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 15/07/2003 11.28
 
Alcuni testi...

La comunione nella mano, in bocca, in piedi, in ginocchio?

I documenti della Santa Sede che rispondono ai quesiti proposti dai fedeli

Congrégation pour le culte Divin, Notification Le Saint-Siège sur la faculté de distribuer la communion  en déposant l'hostie sur la main des fidéles 3 avril 1985 prot. n. 720/85; DC 67(1985) pp. 803-804,<o:p></o:p>

Cominciando dal 1969, la Santa Sede, pur mantenendo in vigore in tutta la Chiesa l'uso tradizionale di distribuire la comunione accorda alle conferenze episcopali che ne fanno domanda e sotto determinate condizioni la facoltà di distribuire la comunione deponendo l'ostia sulla mano dei fedeli.

Questa facoltà è regolata dalle istruzioni Memoriali Domini e Immensae caritatis (29.5.1969, EV 3/1273ss 29.1.1973, EV 4/1924ss) come pure dal Rituale De sacra communione pubblicato il 21 giugno 1973, n. 21 [EV 4/2531]. Sembra utile tuttavia richiamare i seguenti punti:

1. La comunione nella mano deve manifestare, al pari della comunione ricevuta in bocca, il rispetto verso la presenza reale del Cristo nell'eucaristia. Per questo si dovrà insistere, come facevano i padri della Chiesa, sulla nobiltà che deve comportare il gesto del fedele. Così i neobattezzati della fine del IV secolo ricevevano la consegna di stendere le due mani facendo «della mano sinistra un trono per la mano destra, perché questa deve ricevere il Re» (V catechesi mistagogica di Gerusalemme, n. 21: PG 33, 1125, o Sources chrét., 126, p. 171; s. Giovanni Crisostomo, Omelia 47.- PG 63, 898, ecc.) (1).

2. Parimenti, sull'esempio dei padri, si insisterà sull'Amen che il fedele dice in risposta alla formula del ministro: «Il corpo di Cristo». Questo Amen dev'essere l'affermazione della fede: «Cum ergo petieris, dicit tibi sacerdos Corpus Christi et tu dicis Amen, hoc est verum; quod confitetur lingua, teneat affectus» (s. Ambrogio, De sacramentis, 4, 25: Sources chrét., 25 bis, p. 116).

3. Il fedele che ha ricevuto l'eucaristia nella mano la porterà alla bocca prima di ritornare al suo posto, mettendosi da parte solo per lasciar avvicinare colui che lo segue e restando rivolto verso l'altare.

4. Il fedele riceve dalla Chiesa l'eucaristia, che è comunione al corpo di Cristo e alla Chiesa. Perciò non deve prenderla lui stesso dal piattino o dalla pisside, come farebbe col pane ordinario o col pane benedetto; invece, egli tende la mano per riceverla dal ministro della comunione.

5. Bisognerà raccomandare a tutti, specialmente ai bambini, la pulizia delle mani, per il rispetto dovuto all'eucaristia.

6. Ma prima occorre assicurare ai fedeli una catechesi del rito, insistere sui sentimenti d'adorazione e sull'atteggiamento di rispetto richiesto (cfr. Giovanni Paolo II, Lettera Dominicae cenae, 24.2.1980, n. 11) [2]. Si raccomanderà loro di far attenzione a che i frammenti del pane consacrato non vadano perduti (cfr. Congregazione per la dottrina della fede, Dichiarazione De particulis et fragmentis hostiarum, 2.5.1972, prot. n. 89/71, in EV 4/1625).

7. Nessun fedele dovrà essere obbligato ad adottare la pratica della comunione nella mano, ma si lascerà ognuno pienamente libero di comunicarsi nell'uno o nell'altro modo.

Queste norme e quelle indicate nei documenti della Santa Sede sopra riferiti hanno lo scopo di ricordare il dovere del rispetto verso l'eucaristia, indipendentemente dal modo con cui si riceve la comunione.

 I pastori d'anime insistano non solo sulle disposizioni necessarie per ricevere fruttuosamente la comunione, la quale esige, in certi casi, il ricorso al sacramento della penitenza, ma anche sull'atteggiamento esteriore di rispetto che, nell'insieme, deve esprimere la fede del cristiano verso l'eucaristia.

 Dal palazzo della Congregazione per il culto divino, 3 aprile 1985. AUGUSTIN MAYER, arciv. tit. di Satriano pro-prefetto - VIRGILIO NOÉ, arciv. tit. di Voncaria segretario

Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

  Risposta Prot. N° 2372/00/L (Sul rispetto e la deferenza dovuti al SS. Sacramento)

1 - È esatto che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, al n° 43 dell’Institutio Generalis Missalis Romani, ha intenzione di interdire al fedele di inginocchiarsi durante una qualsiasi parte della Messa, eccetto che nel corso della Consacrazione, al fine di impedire che il fedele si inginocchi dopo l’Agnus Dei e dopo aver ricevuto la santa Comunione?
Risposta: negativo.

2 - La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ai nn° 160-162, 244 e altri dell’Institutio Generalis Missalis Romani, intende dichiarare che nessuno possa piú genuflettere o inchinarsi in segno di riverenza di fronte al SS. Sacramento immediatamente prima di ricevere la santa Comunione?
Risposta: negativo.

3 - La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ai nn° 314-315 e altri dell’Institutio Generalis Missalis Romani, intende dichiarare che dev’essere preferita una cappella separata per conservare il SS. Sacramento nelle chiese parrocchiali, piuttosto che una collocazione centrale e ben visibile nel corpo principale della chiesa, cosí che sia visibile durante la celebrazione della Messa?
Risposta: negativo e ad mentem.

Mens: Nelle norme indicate dalla legge, appartiene al vescovo diocesano, in quanto responsabile della Sacra Liturgia nella Chiesa particolare che gli è affidata, il giudizio sul posto piú appropriato per conservare il SS. Sacramento, tenendo presente lo scopo di incoraggiare e di permettere al fedele di visitare e di adorare il SS. Sacramento.

Vaticano, 7 novembre 2000.
Jorge A. Card.
Medina Estévez, Prefetto.
Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo Segretario.

Santa Sede: Congregazione del culto divino e della disciplina dei sacramenti

Responso:

Se nelle diocesi in cui è permesso distribuire la comunione nella mano dei fedeli sia lecito al sacerdote ovvero ai ministri straordinari della comunione obbligare i comunicandi a ricevere l’ostia esclusivamente in mano, e non sulla lingua.

Risulta per certo dagli stessi documenti della Santa sede che nelle diocesi ove il pane eucaristico è posto nella mano dei fedeli, resta intatto il loro diritto di riceverlo sulla lingua. Pertanto agiscono in violazione delle norme sia coloro che obbligano i comunicandi a ricevere la comunione esclusivamente in mano sia coloro che rifiutano ai fedeli la comunione in mano nelle diocesi che godono di questo indulto.

Nel rispetto delle norme sulla distribuzione della santa comunione, i ministri ordinari e straordinari curino particolarmente che l’ostia sia assunta immediatamente dai fedeli, in modo tale che nessuno si allontani con le specie eucaristiche ancora in mano.

Tutti ricordino che è tradizione secolare ricevere l’ostia sulla lingua. Il sacerdote celebrante, se vi sia pericolo di sacrilegio, non ponga la comunione in mano ai fedeli, e li informi sul fondamento di tale modo di procedere.

in "Notitiae" n° 392-393, 1999, pp. 160-161.

http://ultimi.altervista.org/frames.htm

Piccola domanda... quante persone, soprattutto con questo caldo, pulisca a fondo le mani prima di ricevere l'Eucarestia? (5. Bisognerà raccomandare a tutti, specialmente ai bambini, la pulizia delle mani, per il rispetto dovuto all'eucaristia.)

Magari sono sudate e fino a quel momento hanno toccato di tutto... Io non ho visto mai nessuno... purtroppo... 

Stella

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02/02/2010 13:37
 
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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 16/07/2003 14.06
Spunti per meditare insieme...

Niente ostia a chi si inginocchia

E il Vaticano striglia i "liberal"

di Andrea Tornielli

Inginocchiarsi in chiesa è sempre più difficile. E i vescovi americani hanno addirittura tentato di vietarlo a quei fedeli che lo facevano nel ricevere la comunione. Ma il Vaticano è intervenuto definendo l'assurdo divieto "un abuso pastorale". Quella che arriva da Oltreoceano è una notizia che ha dell'incredibile: la commissione liturgica della conferenza episcopale americana ha comunicato per iscritto nei mesi scorsi che è "illecito" inginocchiarsi davanti al prete o al diacono che distribuisce l'eucarestia. "La postura regolare per ricevere la santa comunione - si legge nella nota - dovrebbe essere quella di stare in piedi. Inginocchiarsi non è lecito nelle diocesi americane".

Com'è noto, fino alla riforma liturgica post-conciliare, la comunione veniva distribuita ai fedeli che si inginocchiavano davanti alla balaustra che separava la zona dell'altare da quella dell'assemblea. Successivamente la pratica è stata abbandonata e oggi per ricevere l'eucarestia ci si mette in fila indiana davanti al sacerdote. Qualcuno però ha mantenuto la vecchia abitudine, considerata come fumo negli occhi dai prelati americani. In diverse diocesi è accaduto che il parroco abbia negato la particola a chi si trovava in ginocchio, intimandogli di alzarsi. E la Conferenza episcopale, invece di invitare alla clemenza chiedendo che siano rispettate le diverse sensibilità dei parrocchiani, ha pensato bene di proporre un regolamento che dichiarasse fuorilegge gli incauti che piegavano le ginocchia. Molte lettere di protesta sono arrivate alla Santa Sede e così il cardinale Jorge Arturo Medina Estevez, oggi prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, ha inviato una lettera ai vescovi delle diocesi interessate, che viene pubblicata sull'ultimo numero di Notitiae, il bollettino del dicastero.

"La Congregazione è preoccupata - si legge nel documento, firmato dal porporato e controfirmato dal Segretario, l'arcivescovo Francesco Pio Tamburrino - perché ha ricevuto un gran numero di lamentele da varie parti e considera che il rifiuto di dare la comunione a un fedele sulla base della sua postura costituisca una grave violazione di uno dei diritti fondamentali dei fedeli".

"La posizione in ginocchio - continua la lettera vaticana - non costituisce motivo di negare la comunione. Il cardinale Joseph Ratzinger ha recentemente sottolineato che la pratica dell'inginocchiarsi ha dalla sua parte una tradizione di secoli e indica espressamente un segno di adorazione nella luce della vera, reale, sostanziale presenza di Nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie consacrate". La Santa Sede chiede quindi ai vescovi di vigilare e di "istruire con fermezza" i preti che hanno negato la comunione. "I sacerdoti - si legge ancora nella lettera - dovrebbero capire che la Congregazione esaminerà in futuro con grande serietà lamentele di questo tipo e se verificate come vere intende procedere con azioni disciplinari adatte alla gravità di questo abuso pastorale".

La precisazione vaticana ha, ovviamente, un valore universale. Eppure il divieto americano appare come la punta dell'iceberg di un fenomeno diffuso anche in Europa e in Italia. Nelle nuove chiese, infatti, tendono a scomparire gli inginocchiatoi, sostituiti da sedie e seggiole, più maneggevoli e certamente più funzionali quando si tratta di aumentare o diminuire i posti disponibili. Il Nuovo Messale Romano, prevede che il fedele possa seguire l'atto liturgico della consacrazione del pane e del vino, culmine della celebrazione, sia in ginocchio, sia in piedi. La scomparsa degli inginocchiatoi però di fatto induce tutti a comportarsi in un unico modo: non è facile, infatti, soprattutto per persone di una certa età, genuflettersi a terra. È interessante notare, poi, come questa tendenza sia favorita con spiegazioni teologiche. Si dice che stare in piedi significa avere "la dignità di figli", mentre inginocchiarsi farebbe venire meno questa dignità. C'è chi giustifica lo stare alzati dicendo che è più consono alle origini del cristianesimo. Su un recente numero del mensile La vita in Cristo e nella Chiesa, periodico delle Discepole del Divin Maestro dedicato alla formazione liturgica, si poteva leggere un commento nel quale il suggerimento di stare in piedi era accompagnato dall'equiparazione fra il celebrante e i fedeli: "Stiamo esercitando il nostro sacerdozio, stiamo offrendo noi stessi... l'offerente non si inginocchia, sta in piedi tutto pronto e tutto dato. Non si inginocchia come se adorasse un sacrificio di un altro da sé".

Questo, come altri segnali - ad esempio gli abusi liturgici documentati e accertati in diversi Paesi anglosassoni dove in alcuni casi le ostie consacrate alla fine della Messa vengono rimesse tra quelle sconsacrate - potrebbero far pensare che a volte sia lo stesso clero a non credere più nella presenza reale del corpo e sangue di Gesù nell'ostia consacrata. E pensare che, invece, il Concilio Vaticano II si attendeva dopo la riforma liturgica una rinnovata devozione verso l'eucarestia. Scriveva infatti Paolo VI nell'enciclica Mysterium fidei (1965): "Dalla restaurazione della sacra liturgia noi speriamo fermamente che scaturiscano copiosi frutti di pietà eucaristica". Nella Chiesa di oggi capita invece che si tolga la parrocchia al prete che sfila con i no-global, ma sull'altare si conceda di tutto: di ballare, di celebrare con i burattini, di accorciare a piacimento il Credo e magari anche di negare la comunione al fedele "reo" di essersi inginocchiato davanti al Santissimo.

da "Il Giornale", 31 dicembre 2002


 MESSORI “Non c’è da stupirsi, è teologia protestante”. “Se la Messa viene vista come una semplice assemblea, non come sacrificio. E’ ovvio che se la celebrazione si riduce a questo, inginocchiarsi non ha più senso”.


LA DIRETTIVA N° 6 PER I CATTOLICI ADERENTI ALLE LOGGE DICE:
“Distogliete i fedeli dall'assumere in ginocchio la Comunione. Dite alle suore che debbono distogliere i bambini prima e dopo la Comunione dal tenere le mani giunte. Dite loro che Dio li ama così come sono e desidera che si sentano del tutto a loro agio. Eliminate in chiesa lo stare in ginocchio e ogni genuflessione. Rimuovete gli inginocchiatoi. Dite alle persone che durante la Messa debbono attestare la loro fede in posizione eretta”.
(da TEOLOGICA n° 14 Marzo / Aprile 1998)

Lumen Gentium : " Molto spesso gli uomini, ingannati dal Maligno, vaneggiano nei loro pensamenti, e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il Creatore" (LG, 16).

Suprema Sacra Congregatio Sancti Officii<o:p></o:p>

INSTRUCTIO "ECCLESIA CATHOLICA"<o:p></o:p>

 [...] <o:p></o:p>

" I Vescovi prescriveranno ciò che si deve fare e ciò che si deve evitare, ed esigeranno che le loro prescrizioni siano da tutti osservate. Parimenti vigileranno perché, col pretesto che si dovrebbe dare maggiore considerazione a quanto ci unisce che a quanto ci separa dagli acattolici, non venga favorito l'indifferentismo, sempre pericoloso, specialmente presso coloro che sono poco istruiti nelle materie teologiche e poco praticanti la religione.<o:p></o:p>


Si deve infatti evitare che, per uno spirito, chiamato oggi "irenico", l'insegnamento cattolico (si tratti di dogma o di verità connesse col dogma) venga talmente conformato o accomodato con le dottrine dei dissidenti (e ciò col pretesto dello studio comparato e per il vano desiderio dell'assimilazione progressiva delle differenti professioni di fede) che ne abbia a soffrire la purezza della dottrina cattolica e ne venga oscurato il senso genuino e certo.<o:p></o:p>


Si deve anche evitare quel modo di esprimersi, da cui hanno origine opinioni false e speranze fallaci, che non possono mai attuarsi; come per esempio, dicendo che non deve essere preso in tanta considerazione l'insegnamento dei Romani Pontefici, contenuto nelle encicliche, sul ritorno dei dissidenti alla Chiesa, sulla costituzione della Chiesa e sul Corpo Mistico di Cristo, perché non è tutto di fede, oppure (ancora peggio) perché in materia di dogmi nemmeno la Chiesa cattolica possiede più la pienezza del Cristo, ma essa può venire perfezionata dalle altre chiese.<o:p></o:p>


Prenderanno diligenti precauzioni, e vi insisteranno con fermezza, perché nell'esporre la storia della Riforma o dei Riformatori, non siano così esagerati i difetti dei cattolici e invece così dissimulate le colpe dei riformati, oppure messi così in evidenza gli elementi piuttosto accidentali che a stento si riesca a scorgere e a sentire ciò che soprattutto è essenziale, cioè la definizione della fede cattolica.
Infine cureranno che, per zelo esagerato e falso o per imprudenza ed eccessivo ardore nell'azione, non si nuoccia invece di servire al fine proposto.<o:p></o:p>


La dottrina cattolica dovrà dunque essere proposta ed esposta totalmente ed integralmente: non si dovrà affatto passare sotto silenzio o coprire con parole ambigue ciò che la verità cattolica insegna sulla vera natura e sui mezzi di giustificazione, sulla costituzione della Chiesa, sul primato di giurisdizione del Romano Pontefice, sull'unica vera unione che si compie col ritorno dei dissidenti all'unica vera Chiesa di Cristo.<o:p></o:p>


Si insegni loro che essi, ritornando alla Chiesa, nessuna parte del bene che, per grazia di Dio, è finora nato in loro, ma che col loro ritorno questo bene sarà piuttosto completato e perfezionato. Non bisogna però parlare di questo argomento in modo tale che essi abbiano a credere di portare alla Chiesa, col loro ritorno, un elemento essenziale che ad essa sarebbe mancato fino al presente.
Queste cose devono essere dette chiaramente ed apertamente, sia perché essi cercano la verità, sia perché non si potrà ottenere una vera unione fuori della Chiesa ". <o:p></o:p>

[...] <o:p></o:p>

Data a Roma, dal Palazzo del Sant'Officio, il 20 Dicembre 1949<o:p></o:p>


./.


Fraternamente

Stella



Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/07/2003 15.51
Cara Stella...hai inserito dei testi che sono come delle mine.....per chi è allergico alla Tradizione della Chiesa......ma io ti debbo ringraziare pubblicamente perchè ciò che ci siamo proprosti, se pur con mille difetti...è proprio quello di far conoscere il vero insegnamento della Chiesa.......
Inutile nasconderlo...noi, e specialmente la Chiesa in America...ha subito l'influsso Protestante.....in una nota leggevo di un vescovo che scusava certi cambiamenti quali motivazione..."per impedire che le chiese si svuotassero"...sig!!
Che facciamo allora le riempiamo di abusi per accontentare gli scontenti?
Gli scontenti chi sono?
una fascia di protestantesimo che costituisce una minoranza.....per protestantesimo qui includo anche una fascia di cattolici che vorrebbero avere tutto...la botte piena e la moglie ubriaca......vogliono restare cattolici ma non riconoscono l'autorità della Chiesa.....e così si procede con un mischiaticcio di dottrine....e di interpretazioni bibliche che vadano a soddisfare i PERSONALI malcontenti...ma sempre scontenti rimangono...da cosa lo deduciamo che sono scontenti? dalle rimostranze che fanno..dal fatto che non sono mai contenti..dal fatto che hanno sempre da criticare.....
Un pentecostale di nostra conoscenza e che era anche un nostro iscritto dice altrove:
"I Pentecostali crescono, vi stiamo superando di numero, la gente vuole noi perchè non imponiamo restrizioni di uomini....anche i cattolici si stanno svegliando e ci accolgono ed accolgono la nostra dottrina perchè portata con la Bibbia..."
Bè....più che da commentare....ci sarebbe da arrestare tutto e mettersi a pregare per così tanta tracotanza.........e per la profonda ignoranza che si evince..cioè...queste persone non hanno mai letto un solo documento della Chiesa.....non sanno affatto cosa realmente dica.......ma si concedono il lusso di porsi quale sostituivo.....però in ambito cattolico..si mantiene l'Eucarestia....il sacerdozio..ed altro....
Queste sono solo persone SCONTENTE......
I Protestanti vivono la loro messa come un incontro.....assemblea......dando la sacralità alle persone ivi presenti e NON a Dio per il quale l'assemblea si riunisce.....
Ora...nessun paragone e giudizio..anche i loro incontri sono graditi a Dio sia ben chiaro, MA NON E' LA MESSA CHE ESSI VIVONO.......non è il Sacrificio di Cristo che essi offrono al Padre.......Diversa è infatti l'assemblea che si riunisce fra gli Anglicani e Luterani...i quali vivono la sacralità della Messa se pur non in piena Comunione come per alcune Chiese Ortodosse......
Il Pentacolismo sembra essere diventata una via di mezzo che accontenti un pò tutti......sia i Riformati tiepidi della loro sacralità...sia i cattolici tiepidi della nostra sacralità.......ma questo stare in mezzo è controproducente per TUTTI....in primo luogo nega a Dio.....che l'uomo si concentri sulle "cose di Dio"......in secondo luogo semina menzogna......semina confusioni dottrinali....insegna cose false......impedisce di vedere la Verità, almeno quella già rivelata.....chiude il dialogo......
Paolo VI accusava negli anni 70 l'intromissione di "uno spirito di menzogna" infiltratosi nella Chiesa......attraverso anche...il dilagare di tanti FALSI INSEGNANTI...o maestri o dottori..chiamateli come vi pare.....ma che cominciavano ad insegnare che se divorziavi non era grave..se abortivi non era grave...se non ti confessavi non era grave......che bastava leggere solo la Bibbia....e non era grave non ascoltare ciò che la Chiesa diceva......è stato un lento non progredire....ma retrocedere......
Ecco perchè prima di parlare dobbiamo leggere cosa dice la Chiesa.....e poi vedere se dice il falso......la Bibbia non possiamo interpretarla come ci pare e piace......dobbiamo seguire l'insegnamento della Chiesa......e fare attenzione ai falsi pastori........
La dottrina cattolica dovrà dunque essere proposta ed esposta totalmente ed integralmente: non si dovrà affatto passare sotto silenzio o coprire con parole ambigue ciò che la verità cattolica insegna sulla vera natura e sui mezzi di giustificazione, sulla costituzione della Chiesa, sul primato di giurisdizione del Romano Pontefice, sull'unica vera unione che si compie col ritorno dei dissidenti all'unica vera Chiesa di Cristo.<o:p></o:p>


Si insegni loro che essi, ritornando alla Chiesa, nessuna parte del bene che, per grazia di Dio, è finora nato in loro, ma che col loro ritorno questo bene sarà piuttosto completato e perfezionato. Non bisogna però parlare di questo argomento in modo tale che essi abbiano a credere di portare alla Chiesa, col loro ritorno, un elemento essenziale che ad essa sarebbe mancato fino al presente.
Queste cose devono essere dette chiaramente ed apertamente, sia perché essi cercano la verità, sia perché non si potrà ottenere una vera unione fuori della Chiesa ".
............

Abbiamo SCONTENTI ANCHE DA NOI...nelle nostre parrocchie....Venerdì Santo...la suora da noi mi ha visto inginocchiarmi davanti al Crocifisso e mi ha detto: < uè che sei catechista....non ci si inginocchia più....!> le ho risposto:

< Glielo ha detto Gesù Cristo? il Papa? un Concilio? se lei volesse dare ora un bacio a Gesù....non glielo darebbe di sua iniziativa? infine oggi è Venerdì Santo e che io sappia c'è l'adorazione della Croce....non mi risulta sia stata interdetta....e lei che lo porta al collo e non lo bacia..che lo porta  a fare? è un ninnolo, una decorazione, una collana? > Prima è rimasta zitta....poi finito il Rito di adorazione della croce, siamo andati in Sacrestia, ma la vedevo titubante..allora fermato il parroco ne abbiamo parlato.....il parroco è rimasto sconcertato da quel che la suora diceva....dal momento che a lui non risultava nessun cambiamento.....la suora disse che aveva letto la cosa da una rivista cattolica......insomma.....dopo una settimana si è ripresa......ed hanno denunciato quella rivista cattolica all'ufficio della Santa Sede........disdicendone l'abbonamento.....

Ai bambini della Prima Comunione abbiamo insegnato  che al ritorno nel banco devono inginocchiarsi e coprirsi anche il volto con le mani per non farsi distrarre dagli altri.....e di imparare a concentrarsi su cosa stanno facendo in quel momento....di provare a dire un GRAZIE a Gesù che ora è dentro di loro nutrimento dell'anima......così come quando si ringrazia un genitore quando si riceve qualcosa.....

Abbiamo insegnato loro a prendere anche l'Eucarestia con la lingua..e di controllarsi le mani e le unghie prima di ENTRARE IN CHIESA.....e che ce le avessero sporche di ricorrere alla comunione in bocca.....per imparare a crescere nel rispetto......

scusate..sono stata lunga, ma l'argomento apre mile rivoli....

Fraternamente C.



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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 16/07/2003 17.20
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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 16/07/2003 22.52
Cara Caterina... grazie per ciò che scrivi... sono completamente d'accordo con te...
adesso ho poco tempo per cui volevo solo alcune cose...
Prima di tutto teniamo sempre presente che l'"allergia" è una... PATOLOGIA...!
Inoltre... è vero... ho inserito delle mine e ne ero cosciente... ( e ne ho ancora nel cassetto...) ma secondo me non serve girare intorno agli argomenti, non si arriva a niente: bisogna arrivare al nocciolo.
Se dobbiamo spostare tonnellate di terra non possiamo usare lo spolverino...
Inoltre dalle mie parti si dice che "il medico pietoso fece la piaga verminosa..."
Sono d'accordo con quello che è stato scritto nel messaggio n.25, ma poichè è stato cancellato non dirò nè l'autore nè il contenuto... mi riservo in futuro di inserire però qualcosa in merito... anche se fosse una "bomba" invece che una mina...
La situazione dell'Umanità e della Chiesa Cattolica in particolare è davvero grave... la Madonna lo ha già predetto a LA Salette, Fatima, Medjugorje, ecc....
Le porte degli inferi non prevarranno... ma noi dobbiamo stare attenti a scegliere da quale parte stare... e a non farci ingannare dai lupi travestiti da agnelli... riflettiamo bene: non da pecore, ma da "AGNELLINI teneri buoni e magari anche indifesi".
L'Amore per Cristo e per la SUA Chiesa devono metterci nel cuore l'amore alla Sua VERITA'... TUTTA la Verità... nella sua INTEGRITA' e POTENZA...
A presto...
Stella
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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 17/07/2003 0.10
Spero di non essere fraintesa... rispetto tutte le confessioni e soprattutto coloro che le praticano con purezza di cuore e di intenzioni, essendo cresciuti nella fede professata... le mie parole sono per tutti gli altri... soprattutto quelli in malafede....
Salutoni...
Stella

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 17/07/2003 14.00
Stella ha riportato del materiale estremamente indicativo.
Ho cancellato un mio precedente messaggio solo perchè non di facile accettazione se non si conosce un po' a fondo l'argomento.
Mi limiterò quindi a dire che tutto questo "stato di pericolo" a cui accenna Stella è molto più reale di quanto non si pensi. Tutte queste innovazioni tendono ad una desacralizzazione del Rito Eucaristico e tutto avviene per gradi, senza strappi eccessivi in modo che, senza accorgercene, ci ritroveremo davanti ad un mero atto scialbo e meramente commemorativo, finchè diventerà una ritualità superflua.
Pensateci bene: prima sono state eliminate le balaustre che imponevano di ginoflettersi davanti al Corpo di Cristo, poi si è permesso che la particola fosse offerta anche da mani non consacrate, poi che fosse presa anche tra le mani del comunicando.
D'accordo che non è l'esteriorità che conta, ma tutto questo non fa forse pensare ad un impoverimento della preziosità di questo rito?
Se qualcuno avesse avuto modo di leggere certa documentazione  furuscita da certe logge, non potrebbe non ravvisare un piano subdolo e strisciante che sembra perfettamente aderente ad una volontà di stampo massonico che purtroppo è ben inserita anche a livelli per noi impensabili.
Non voglio andare oltre, ma prego che tutti i veri cristiani si oppongano con tutta la loro forza e non si lascino abbindolare da motivazioni che suonano di sola pretestuosità.
Fraternamente,
Iyvan 

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/07/2003 14.23
Yivan....concordavo del tuo messaggio precedente e concordo ora...così come concordo sull'accenno delle loggie.....che soltanto pochi sanno capire di cosa si va parlando......e si che quello è un terreno minato...e ringrazio il cielo che non è materia di questo Gruppo......
S'incolpa la Chiesa Cattolica di Massoneria uando non si sa nemmeno di che cosa si sta parlando...e di come invece la stessa Chiesa ne sia una vittima.....
Dobbiamo sforzarci di guardare ESCLUSIVAMENTE  al Magistero e al Catechismo della Chiesa quando parliamo di Essa...il resto è soltanto un minestrone concesso da quella libertà che altrove non si trova...ed è per questo, appunto..che certi problemi neanche li sfiorano....
Preghiamo.......
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 17/07/2003 16.09
Cara Caterina,
hai ragione: dobbiamo pregare, e molto!
I tempi sono molto difficili per la Chiesa, l'azione del nemico dell'umanità si è fatta prepotentemente evidente nel disgregamento graduale dei valori cristiani e nella disunione della Chiesa stessa.
Non posso non ricordare le tante profezie che convergono sulla crisi della Chiesa e tutto sembra attagliarsi a queste, ma le profezie non indicano l'ineluttabilità dei fatti che riportano, ma solo la possibilità che essi si verifichino se non subentra un cambiamento.
Non ci resta altro da fare che stringerci intorno al Pane Eucaristico e pregare affinchè la Luce di Dio entri nei cuori e nelle menti degli uomini e si cerchi l'unione. che è l'unica arma che ci può consentire di superare il male che gravita su questo stanco globo.
Ma teniamo anche gli occhi ben aperti, perchè i lupi travestiti di agnello non possano prevalere.
Come disse Gesù: siate candidi come colombe, ma astuti come serpi.
Mi scuso per questo piccolo sfogo, ma non è tacendolo che si esorcizza il male, e se questo viene riconosciuto va combattuto con tutte le nostre forze. La disunione è sempre il primo traguardo di chi vuole spianarsi la strada.
Fraternamente,
Iyvan

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 19/07/2003 13.35
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 19/07/2003 13.38
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 19/07/2003 13.42
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/07/2003 16.45
Il bello della nostra fede cattolica.....è che da un tema...si dirama in altre direzioni e NON perchè si esce fuori tema...ma proprio per la ricchezza degli argomenti che sono, alla fine, tutti COLLEGATI fra loro......^__^
E allora, su suggerimento anche di Stella, non ho cancellato i suoi interventi importanti, ma trasferiti in questo forum:
Ecco...da qui ognuno potrà contribuire..ed aprire così un argomento molto interessante...
Stella...com'è lo slogan per l'AIDS?
SE LO CONOSCI LO EVITI!.......
Grazie per il tuo contributo
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 19/07/2003 16.46
Cara Stella,
l'hai tirato fuori tu ... se non l'avrei fatto io, anche se con una certa titubanza. Quello che hai pubblicato non è il solo documento della specie, ne esistono altri e tutti tendenti a desacralizzare lo spirito cristiano, ma questo basta e avanza.
Credo che sia il tempo di aprire molto bene gli occhi e di non farci plagiare da chichessia, anche se apparentemente può apparire un candido agnello.
"Sorgeranno molti falsi Cristi e profeti, e quando vi diranno il Cristo è là non ci credete ...."
ll Cristo non cambia, non segue l'evoluzione terrena, egli E', SEMPRE e IMMUTABILE.
Questo è il principio fondamentale che non dobbiamo mai scordare.
Il Suo Corpo e il Suo Sangue offerto come sacrificio di Dio stesso si rinnova costantemente ad ogni rito eucaristico e continuerà a rinnovarsi fino alla fine dei tempi.
Negare questa realtà è come disconoscere il sacrificio stesso di Dio, e chi veramente vive nel Corpo di Cristo non può accettare nulla che
in qualche modo ne diminuisca la preziosità.
L'obbedienza non è più una virtù quando costringe ad accettare delle regole che mortificano il rispetto e la devozione verso Dio.
Fraternamente, Iyvan

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/07/2003 22.24
Confesso che mi sto accorgendo di quanti Documenti la Chiesa ha dovuto redigere....per CORREGGERE  errate interpretazioni dei Documenti suoi stessi stipulati......
Aprirò un Forum per raccoglierli poi in ordine..per ora credo che questo, redatto nel 2000.....possa di certo interessare anche al forum stesso....
Buona meditazione...

Congregatio De Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum

Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti


Risposta Prot. N° 2372/00/L

(Sul rispetto e la deferenza dovuti al SS. Sacramento)




1 - È esatto che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, al n° 43 dell’Institutio Generalis Missalis Romani, ha intenzione di interdire al fedele di inginocchiarsi durante una qualsiasi parte della Messa, eccetto che nel corso della Consacrazione, al fine di impedire che il fedele si inginocchi dopo l’Agnus Dei e dopo aver ricevuto la santa Comunione?
Risposta: negativo.

2 - La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ai nn° 160-162, 244 e altri dell’Institutio Generalis Missalis Romani, intende dichiarare che nessuno possa piú genuflettere o inchinarsi in segno di riverenza di fronte al SS. Sacramento immediatamente prima di ricevere la santa Comunione?
Risposta: negativo.

3 - La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ai nn° 314-315 e altri dell’Institutio Generalis Missalis Romani, intende dichiarare che dev’essere preferita una cappella separata per conservare il SS. Sacramento nelle chiese parrocchiali, piuttosto che una collocazione centrale e ben visibile nel corpo principale della chiesa, cosí che sia visibile durante la celebrazione della Messa?
Risposta: negativo e ad mentem.

Mens: Nelle norme indicate dalla legge, appartiene al vescovo diocesano, in quanto responsabile della Sacra Liturgia nella Chiesa particolare che gli è affidata, il giudizio sul posto piú appropriato per conservare il SS. Sacramento, tenendo presente lo scopo di incoraggiare e di permettere al fedele di visitare e di adorare il SS. Sacramento.

Vaticano, 7 novembre 2000.
Jorge A. Card. Medina Estévez, Prefetto.
Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo Segretario.

INVITO I CATTOLICI QUI PRESENTI NEL GRUPPO....E QUANTI LEGGONO ED AMANO LA VERITA', DI COPIARE O STAMPARE QUESTO DOCUMENTO E FARLO PRESENTE AL PROPRIO PARROCO LA DOVE ESISTONO ABUSI NELLA LITURGIA.....

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 22/07/2003 19.11
Dal momento che so de coccio......^__^ lo sono sempre a doppio senso, cioè...quando non capisco qualcosa..chiedo.........allora..poichè da una parte certi Documenti appaiono forti nelle smentite, ma anche dall'altra parte senti valide giustificazioni...ho chiesto al mio parroco che è per me una persona aperta, fedele alla Chiesa, sacerdote......con una onestà che non mi ha mai dato modo di dubitare.....gli ho chiesto una spiegazione al Documento che ho sopra inserito....e mi ha mandato questa risposta che vorrei condividervi per un aspetto importante....
....la questione che mi hai sottoposto e alla quale hai già trovato autorevole risposta dalla Sacra Congregazione competente non ha bisogno di commenti.
Ritengo doveroso però osservare che nella tradizione della Chiesa antica la preghiera liturgica cristiana è fatta stando in piedi nel segno che tutti i cristiani sono figli della risurrezione. Tutte le Chiese cattoliche ed Ortodosse che non appartengono al rito latino non conoscono lo stare in ginocchio. Nella Chiesa latina il rito tridentino prevedeva più momenti della liturgia in cui il fedele era tenuto ad inginocchiarsi. Il rito del Concilio Vaticano II prevede un solo momento e cioè durante la consacrazione come segno di adorazione del mistero che in quel momento si rende presente. Questo non esclude che il fedele possa inginocchiarsi in altri momenti, se lo ritiene un aiuto alla sua preghiera, purchè non stia in ginocchio quando le rubriche liturgiche prevedono che debba stare seduto o in piedi. La partecipazione ad una celebrazione liturgica non è mai un fatto personale, ma comunitario, e non sarebbe un male se tutti i fedeli assumessero gli stessi atteggiamenti corporei. Per esempio, dopo la consacrazione il sacerdote prega a nome di tutta l'assemblea con le mani alzate ed è bene che l'assemblea sia in piedi e partecipe con il ministro della preghiera stessa.
Prima della comunione ritengo che il fedele che desidera inginocchiarsi lo possa fare liberamente come atteggiamento di adorazione prima di accostarsi alla comunione.
Sono alcuni pensieri mesi giù abbastanza frettolosamente, perché, come hai detto, mi trovi in un momento particolarmente intenso per la preparazione del campo estivo per i ragazzi di III, IV e V superiore.
Ti saluto con affetto e ti auguro ogni bene e buona estate.
*****
Allora....vorrei sottolineare con voi questo aspetto per me importante:
La partecipazione ad una celebrazione liturgica non è mai un fatto personale, ma comunitario, e non sarebbe un male se tutti i fedeli assumessero gli stessi atteggiamenti corporei.........e che si lega con quest'altro pensiero:
Per esempio, dopo la consacrazione il sacerdote prega a nome di tutta l'assemblea con le mani alzate ed è bene che l'assemblea sia in piedi e partecipe con il ministro della preghiera stessa....
......
ciò che forse possiamo e rischiamo di perdere di vista se ci attacchiamo ai soli..attenzione..ai soli....Documenti.....è quel senso COMUNITARIO.....con il quale dovrebbe essere vissuta la Messa......il sacerdote che prega alzando le mani rivolte al Cielo.....NON lo sta facendo da "solo".....anche NOI siamo sacerdoti ed anche noi stiamo PARTECIPANDO ATTIVAMENTE a quell'offerta......
Io credo che questi aspetti sono molto importanti...e che spesso sfuggono a molti di noi quando pensiamo di "ascoltare" la Messa...ed è già un termine insensato.....NON si ascolta un qualcosa per la quale dobbiamo essere parte attiva...e soprattutto COMUNITA' orante.....
Spero di aver aiutato nelle meditazioni sul tema, fraternamente C.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/02/2006 22.44
SPOSTO QUI LA SCIOCCA (o ingenua???) DOMANDA DI CRISTIANO (non Alfonso, ma Cristiano di nik e di nome )
la chiamo SCIOCCA  perchè non si riflette sul fatto che se l'Ostia contiene il Corpo di Gesù ed è VIVO, UN CORPO VIVO CONTIENE ANCHE IL SANGUE......e il Calice del Vino che contiene il SANGUE non è affatto precluso ai fedeli perchè viene consacrato insieme all'Ostia la quale è data ai fedeli......
ergo prima di fare critiche prive di senso, si approfondisca la presenza REALE....scoperto che Essa c'è e non è simbolica, il resto lo si comprende........
Da: <NOBR>Soprannome MSN--_-_Cristiano_-_--</NOBR>Inviato: 16/02/2006 22.20
Come reagite al fatto che non potete partecipare al vino ma solo al pane? La Chiesa Cattolica vi esclude dal partecipare al vino della comunione eppure insegna che dovete prendere la comunione per intero.
*******************
e rispettiamo l'indice dei forum grazie...........
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