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CRISI DEL SACERDOZIO? cerchiamo di capire le ragioni...

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2012 14:40
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Sesso: Femminile
18/02/2010 16:23
 
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...vi invito ad una ulteriore provocazione....

prendo dal blog Vitae Fratrum di alcuni novizi Domenicani che hanno ricevuto questa email e l'hanno postata come riflessione... a seguire posterò la mia risposta, ma dal link potrete leggere altri interventi:


Numeri e vocazioni: riceviamo e pubblichiamo
 
In seguito al post sui "numeri delle vocazioni", ho ricevuto questa e-mail che pubblico molto volentieri.

Ciao Luca,

ti scrivo qualche considerazione rispetto a come vedo il problema delle vocazioni.
Prima cosa, io non faccio distinzione tra vocazioni diocesane o di ordine religioso... non conosco cosi bene gli ordini religiosi per ipotizzare delle spiegazioni a riguardo del calo vocazionale. Credo che il problema sia generale e non solo di un "Ente", quindi ne parlo a livello generale.

Ciò che leggerai di seguito sono riflessioni mie personali, non mi sono documentato nello specifico, ma racconto un pò la mia esperienza nel campo, dei confronti che ho avuto con altre persone in merito alla questione che ponevi.
Ti scrivo a punti, cosi dovrebbe essere più facile:

1)L'essere prete non è più un ruolo di prestigio, una volta comandava: il sindaco, il dottore e il prete del paese. Il prete ha perso questo ruolo dagli anni 80 in poi, si fanno preti solo giovani veramente convinti di quello che cercano. L'essere prete non è più cosi ruolo aristocratico e segno di cultura.

2)Chi era povero o proveniva da una famiglia numerosa, spesso entrava in seminario per essere aiutato nel mantenimento, questa cosa faceva sì che uno entrasse laico e uscisse prete. Spesso le vocazioni erano dovute più allo stato di bisogno della famiglia che a un affidarsi per sempre a Dio.

3) Dagli anni '70 la gente ha iniziato a ribellarsi al potere della Chiesa. Sono iniziate le prime denunce contro il clero, le prime accuse di predicare bene e razzolare male, sono iniziate le accuse alla chiesa di non far nulla per la povertà e di possedere molte ricchezze.

4) Completamente assente una pastorale vocazionale. Gli unici che facevano propaganda vocazionale erano i missionari e i frati, che una volta al mese passavano di casa in casa lasciando opuscoli e informazioni sul loro ordine, cercavano poi ti coinvolgerti in campeggi o in altre attività. L'attività vocazionale dei diocesani non è stata un gran che....

5) Lo scandalo degli abusi sessuali dei preti, a partire dagli anni 2000 è emerso questo fenomeno, ma già se ne parlava molto prima...,i laici perdono fiducia in coloro che compiono questi atti....e purtroppo, spesso si generalizza il tutto: prete=pedofilo.

6) L'impronta sessuale: negli anni si è sviluppata una sessualità con sempre meno tabù... quindi si preferisce una sessualità fisica a una castità... si preferisce il prete sposato a quello celibe, ma se questo la Chiesa non lo permette, non si hanno preti...

7) I laici hanno sempre più preso posto e posizione all' interno della Chiesa....dai diacono permanenti ai ministri dell' eucarestia, ai catechisti.... questo a mio parere ha fatto si che le persone più volonterose, anzichè mettersi in discussione se fare preti o suore hanno deciso di fare altri servizi all' interno della Chiesa, a questo punto non serve farsi preti per sentirsi vivi e partecipi nella comunità cristiana, o forse per essere comunque più liberi a livello sessuale.

8) Forse più semplicemente la gente si rende sempre più conto che fare il prete, la suora, il consacrato è un impegno veramente pesante e pochi sono disponibili a seguirlo.

9) Che il C.V.II abbia avuto effetti negativi sulle vocazioni, questo io non lo so affermare nè contestualizzare, certo però che con il Vaticano II si è permesso ai laici di mettersi maggiormente in discussione sulle cose poste/imposte dalla Chiesa, il mettersi in discussione ha permesso maggior criticità nei ruoli e nelle posizioni assunte dalla Chiesa.

Ciao ciao e buona preghiera
M.

*************************************


Rispondo all'autore del testo M. seguendo la sua stessa numerazione:

1) assolutamente falso questo concetto del prestigio...basti pensare al Santo Curato d'Ars, o allo stesso Beato Giovanni XXIII o ad Albino Luciani...la loro provenienza, la fatica per diventare prete, l'impegno, l'amore e la passione per diventare PARROCI DI CAMPAGNA...basti pensare a san Filippo Neri che lascia Torino, si stabilisce a Roma e si dedica ai bambini romani senza famiglia e senza casa...
e la lista è lunghissima, ergo mi associo alle recenti denuncie del Pontefice contro l'attivismo e il carrierismo DI STAMPO RECENTE che davvero ha messo in crisi le Vocazioni perchè un prete che NON passa le ore nel Confessionale o in ginocchio davanti al Tabernacolo, perde col tempo la sua missione e la stessa vocazione e non da testimonianza...

2) è troppo semplicistico ridurre le vocazioni del passato solo a necessità e bisogni come ad escludere LA CHIAMATA E LA VOCAZIONE, anche qui le testimonianze che raccontano i dettagli di una CHIAMATA vera e propria sono a migliaia...
il "non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi" di Gesù, è sempre valido, anche oggi, solo che oggi si è diventati più sordi, come si è sordi alle richieste del Pontefice in tema Liturgico...etico e morale...

3)mi unisco alla risposta sopra: la ribellione è contro DIO, la Chiesa è sempre stato il capro espiatorio (come Cristo del resto) per rivendicare i propri diritti escludendo quelli di Dio.... da qui le conseguenze! La povertà dal Cristo è ben altra cosa dal momento che egli stesso promette il centuplo già da qui, sulla terra, a chi lo segue e non si riferisce al denaro, ma a quel "NULLA VI MANCHERA'" inoltre attenzione, si vuole una Chiesa povera economicamente proprio per IMPEDIRLE di evangelizzare perchè si sa che per organizzarsi e VIVERE il denaro è necessario, le case sono necessarie, i libri sono necessari... un conto è la ricchezza sfrenata privata del suo uso evangelico, altra cosa è appunto essere ricchi e non appartenere a Dio...

 4) su questo punto concordo....^__^
oggi ci si affatica tanto per non raccogliere nulla...come mai? Io credo che le pastorali vocazionali non mancano di per se, ma sono fatte male, sono proiettate esclusivamente sul sociale e non rendono chiaro il mistero del divenire "l'Alter Christi"...perchè i seminari e gli Istituti "tradizionali" pur affaticandosi di meno rispetto ai soldi spesi dalle Diocesi ( tradizionali in comunione con la Chiesa per esempio) raccolgono in proprorzione più vocazioni? ;-)

5)gli scandali esplosero negli anni '90 perchè venivano a galla...ad ogni modo questa è solo una scusa...il problema seppur grave non può compromettere il resto è come se da domani non ci sposasse più perchè tanto ci sono i divorzi...ed effettivamente ciò già avviene, ma è appunto una scusa...

6) altra scusa come sopra....il celibato dimostra ancora oggi il suo valore così come lo dimostrano la fedeltà dei coniugi...il problema non è nel celibato, ma nella carente testimonianza non solo effettiva ma anche TEOLOGICA con le molte infiltrazioni di frasi rapite qua e la di vescovi e perfino cardinali compiacenti a forme di sacerdozio private di questa virtù... Occorre RITORNARE alla serietà della vocazione.. e non al fatto di vederla come una sorta di mestiere a servizio dell'uomo giacchè si è prima AL SERVIZIO DI DIO sposando la Chiesa...e il sacerdote diventa così PADRE...

7) concordo, non è recentissimo infatti che il Papa stesso parlando ai vescovi del Brasile ha sottolineato l'importanza che i preti TORNINO a fare i preti e i laici a fare i laici...occorre che ognuno rimanga al suo posto ^__^

 8) credo che il problema sta NELL'IMMAGINE....si, spesso ci si innamora DI UNA IMMAGINE DI CRISTO E DELLA CHIESA e non del Corpo vero e autentico...^__^ spesso si vive un amore platonico e al risveglio ecco la delusione...

9) Il Concilio è diventato il capro espiatorio per coprire una moltitudine di errori di cui oggi si preferisce non parlare...c'è chi difende il Concilio gridando "viva il concilio" ma di fatto non ha ancora capito che se in esso si scardina Calcedonia, Nicea, Firenze, Trento o il Vaticano I tanto per citarne alcuni, si finisce con l'usare il Concilio per una CHIESA NUOVA che abbia una teologia NUOVA, una liturgia NUOVA, una catechesi NUOVA dove nuovo non sta per riforma come sarebbe più naturale per la Chiesa, ma starebbe per VIA L'ANTICO, VIA LA VECCHIA TEOLOGIA, VIA IL SACERDOZIO PASSATO...ecc..

Un consiglio? si legga con meditazione padre Tomas Tyn O.P. di venerata memoria proprio sugli errori del DOPO Concilio...
^__^


e visto che si parla di "riforma dei seminari" andrebbero con essi riformati anche i "formatori" e le varie iniziative vocazionali... ^__^
tanto per intenderci ritornare all'Haerent Animo o, citato dal card. Bertone, il beato Pio IX nella sua "Nemo certe ignorat" quando dice:

"Ognuno di voi sa benissimo quanto sia importante per la Chiesa, soprattutto in tempi tanto avversi, avere ministri idonei, che non possono venire se non da chierici ottimamente formati. Perciò, venerabili fratelli, non desistete mai dal dedicare tutte le vostre cure e i vostri pensieri con indefesso zelo, affinché gli adolescenti chierici, fin dai primi anni, siano tempestivamente educati ad ogni pietà, virtù e spirito ecclesiastico, e siano accuratamente istruiti sia nelle umane lettere, sia nelle più severe discipline, specialmente quelle sacre…’”.

non credo che sia un caso che il cardinale Bertone abbia usato questo passo nell'Omelia di questo 8 febbraio per la Memoria Liturgica...
;-)

[Modificato da Caterina63 14/03/2010 10:58]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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