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Ultimo Aggiornamento: 13/12/2012 09:25
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15/06/2012 18:01
 
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IMPOSTURE ANTICRISTICHE

L'Anticristo secondo Benson

All’inizio del Novecento Robert Benson, nel suo romanzo Il padrone del mondo, aveva previsto il venir meno della fede cristiana non a causa di una cruenta persecuzione ma attraverso una crisi interna della Chiesa segnata dall’Umanitarismo. Secondo questa nuova ideologia la carità sarebbe stata sostituita dalla filantropia e la fede sarebbe stata spodestata dalla cultura.

di CLAUDIO SINISCALCHICl
(da "Libero" del 20/03/2007)

Robert Benson - Il padrone del mondo
Robert Hugh Benson, con Il padrone del mondo, ci porta in una realtà nella quale l’uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell’Umanitarismo.

Cosa poteva pensare uno scrittore cattolico inglese, all'alba del XX secolo, del futuro che sarebbe toccato alla Chiesa di Roma? Il nuovo secolo era iniziato come il vecchio era finito. L'Europa rimaneva il centro del mondo e specchiava la propria supremazia nel progresso, nelle arti, nel divertimento, nel primato economico. La modernità, inarrestabile, garantiva lussi, ricchezze, viaggi, scoperte, e una pace duratura. Per rintracciare l'ultima vera guerra sul suolo europeo bisognava tornare indietro al 1870. Altri scontri non se ne vedevano all'orizzonte. La Belle Epoque, insomma, poteva prosperare tranquilla. In questo clima quanti rischi poteva correre la Chiesa?

Eppure non tutti i cattolici erano sereni. Robert Hugh Benson, figlio dell'arcivescovo di Canterbury, convertitosi al cattolicesimo, pubblicò nel 1907 un romanzo di fantascienza destinato ad avere grandissimo successo; Lord of the World (Il padrone del mondo, edito in Italia per la prima volta nel 1921, è stato ripubblicato da Jaca Book nel 1987, oggi alla sedicesima ristampa).


La decadenza dell'Occidente

Benson vedeva serie minacce addensarsi sul futuro della Chiesa. Nel suo romanzo così descrive il XX secolo. Il Partito del Lavoro, salito al potere nel 1927, aveva dato inizio ad un regime comunista, predicando un materialismo e un socialismo spinti alle estreme conseguenze. Fine ultimo della nuova ideologia era la felicità data dalla soddisfazione dei sensi. Per la Chiesa questo clima aveva schiuso una nuova stagione di persecuzioni. Indebolito al suo interno dalla diffusione del modernismo, il cattolicesimo vedeva diminuire paurosamente la sua influenza. E la psicologia aveva contribuito non poco nella lotta al cristianesimo. L'esoterismo camminava alacremente e favoriva la diffusione di un nuovo culto: l'umanitarismo. Cadute chiese e cattedrali si era imposta la religione del cuore. Non era più Dio il centro di riferimento dell'esistenza, ma l'umanità.

Benson struttura il suo romanzo in tre blocchi. Il primo gli serve per descrivere la decadenza del cristianesimo, relegato ormai ai margini e agonizzante. Nel secondo blocco prende forma l'accentuarsi dello scontro tra cristianesimo e modernità, Benson si serve di alcuni personaggi per sviluppare l'intreccio narrativo. L'influente deputato inglese Oliviero Brand, e sua moglie Mabel. I due, una mite coppia colta e tranquilla, avevano contratto matrimonio a scadenza. Oliviero vede nel cristianesimo una religione barbara e sciocca, pur se era stata la religione della vecchia madre (alla quale in fin di vita viene somministrata, come da regola, l'eutanasia). Oliviero è impegnato in primissimo piano, come politico, a fronteggiare il pericolo distruttivo che incombe su tutta l'umanità: lo scontro dell'Occidente con l'Oriente. A questo punto entra in scena un personaggio affascinante, misterioso e onnipotente: Giuliano Felsemburgh, 33 anni, capelli bianchi. Abilissimo nell'arte della diplomazia, Felsemburgh salva l'umanità, scivolata nel baratro della guerra iniminente. Non ci saranno più lotte, violenze. Non scorrerà più sangue. Felsenburg, per acclamazione, viene eletto Presidente d'Europa. È il nuovo messia, agli occhi del mondo, come lo era stato venti secolo prirna Gesù di Nazareth. Il Salvatore del mondo parla di una «grande fratellanza universale» che necessita dell'istituzione di un nuovo culto: Io «spirito del mondo». Per il futuro non ci sarà più bisogno di rivolgersi a un Dio che resta nascosto, ma all'uomo, poiché egli ha finalmente appreso la propria divinità. Il soprannaturale è dunque morto, ammesso che sia mai esistito. Anche in politica la distinzione tra destra sinistra e centro non ha più senso. L'umanità deve soltanto affidarsi al suo profeta.


La battaglia e la caduta finale

Benson, nel terzo e conclusivo blocco, contrappone a Giuliano Felsemburgh un acuto sacerdote, Percy Franklin, anche egli di 33 anni e bianco di capelli. Padre Franklin diffida dell'uomo in grado di parlare perfettamente quindici lingue. Ai suoi occhi è il chiaro segno del Maligno, e capisce che il suo avvento segnerà per la Chiesa ulteriori lutti, ostruzioni e il rischio della caduta finale.

La vecchia fede cattolica chiedeva di abbracciare il dolore; la nuova, imposta per legge da Felsemburgh, chiede invece di allontanarlo, di eliminarlo. Ma è una illusione. La pace universale garantita e il dolore espunto non sono per i cattolici. Contro di loro cominciano persecuzioni terribili, sino alla distruzione della città di Roma, rasa al suolo da un bombardamento. Franklin, di un cattolicesimo stremato, diverrà pastore. E da papa dovrà scontrarsi con l'antipapa. È l'Armaghedòn. Le legioni di quanto rimasto della Chiesa contro quelle del diavolo. Nella battagìia finale.


Lo scontro con i totalitarismi

Il vento del pericolo modernista d'inizio Novecento soffia sulle pagine di Benson. Egli lancia all'albeggiare del suo secolo uno sguardo profetico. Per la fede cattolica e per l'umanità. Cristo è in procinto di essere cacciato dall'Europa; in sua sostituzione sono già pronti molti falsi profeti. La nuova religione della modernità è la religione del benessere. Un anestetico capace di rassicurare e non di guarire. Dio ormai è ridotto ad un contenuto della coscienza umana.

Vede molto lontano Benson. Mette a fuoco, uno dopo l'altro, tutti i tasselli delle fasi della secolarizzazione. Prima politica; poi, esaurito lo scontro con il totalitarismo come ideologia dei male, individualista, con l'affermazione del Dio-uomo e con la dolce rivoluzione di consumismo e relativismo. Benson in Il padrone del mondo costruisce un'anti-utopia cattolica di grande efficacia narrativa, ricorrendo all'impianto apocalittico. Ma la sua non è da intendersi come una visione pessimistico-apocalittica. In realtà L'Apocalisse di Giovanni è un libro affascinante, la cui interpretazione da secoli è questione controversa. Non vi viene annunciata, come molti erroneamente ritengono, la fine del mondo. Bensì viene tratteggiato un affresco teologico teso ad indicare il fine della storia (non la fine della storia), cioè il senso trascendente della vicenda umana. Benson intendeva parlare agli uomini del suo tempo, e metterli in guardia da un pericolo grave: l'imposizione di una cultura anti-cristiana. Lo scrittore cattolico ha una lucidissima intuizione nel denunciare come l'Occidente, nel corso del Novecento, farà registrare una profonda trasformazione culturale, tese a rimpiazzare l'antropologia e la cosmologia cristiana con l'umanitarismo. Un pericolo per nulla svanito. Anzi, oggi più forte che mai.

 

L'AUTORE

Robert Hugh Benson
Robert Hugh Benson

Robert Hugh Benson (1871-1914) è una figura straordinaria. Cattolico convertito dall'anglicanesimo, era il quarto figlio dell'arcivescovo anglicano di Canterbury. Animato da un sincero zelo per Dio cercò nella comunione anglicana una vita religiosa che potesse appagare il suo desiderio di compiere la volontà di Dio. Entrò nella Comunità della Risurrezione e fu ordinato sacerdote anglicano nel 1901. Ma continuando nei suoi studi era insoddisfatto della posizione dottrinale della comunione anglicana e maturò la decisione di abbracciare la fede cattolica. Fu ordinato sacerdote cattolico nel 1904.

Nel 1907 scrisse lo straordinario romanzo Lord of the World (Il Padrone del Mondo). È un libro incredibilmente attuale perchè descrive il mondo di oggi, con le sue realtà e le sue inquietanti ipotesi. Leggere oggi Il Padrone del Mondo fa venire i brividi: comunicazioni istantanee in tutto il mondo, autostrade a quattro corsie, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, eutanasia legalizzata e assistita, un Parlamento europeo, attentati a catena con kamikaze, il crollo del colosso russo, la minaccia (sventata) di una guerra mondiale con scontri tra America, Russia e Cina, un papa di nome Giovanni dopo cinque secoli, la crisi delle religioni, sotto l'avanzare di una nuova religione universale stile New Age, preti che lasciano il ministero, laici consacrati che agiscono nel mondo senza divise o distintivi. Tutto questo è descritto nel romanzo.

Il romanzo si rivela estremamente profetico per i tempi attuali. Che cosa infatti si chiede ai cattolici se non la riduzione del cristianesimo ad una semplice morale separata da ogni metafisica e da ogni teologia, capace di raggiungere l’universalità e fondare una società giusta? La fede, insomma, rischia di dividere, mentre l’amore, associato a una scienza valida per tutti, unisce. Tale ideologia, ricordata come tesi massonica essenziale anche in questo libro e che fu già luogo comune dei professori di filosofia morale del tardo Ottocento, ritorna oggi come straordinariamente attuale. E ancora una volta viene riaffermata la celebre distinzione tra cattolici tradizionalisti e progressisti.

 

IL TESTO INTEGRALE

Robert Hugh Benson:
"lL PADRONE DEL MONDO"
(traduzione di Corrado Raspini, ed. 1921)

[Download 1,2 Mb]

Questo romanzo profetico, che un protestante inglese convertitosi al cattolicesimo scrisse per glorificare la Chiesa e la civiltà di Roma, non è, come potrebbe parere al lettore superficiale, un romanzo politico. È, invece, un romanzo religioso; un libro di apologetica, tra i tanti, che Roberto Ugo Benson compose in difesa e per esaltazione del cattolicesimo romano.
I richiami a una situazione politica mondiale, il quadro degli avvenimenti sociali non hanno nessun riferimento a una particolare teoria politica professata dal Benson, il quale fu e rimane nella sua letteratura un apologeta e un mistico.
Il misterioso protagonista di questo romanzo, il capo dei popoli finalmente pacificati e definitivamente traviati, dominatore delle potenze umane, l'uomo dal trasparente nome di Giuliano Felsenburgh incarna lo spirito del mondo ed è perciò l'Anticristo. Al di sopra di ogni teoria politica e di ogni dottrina sociale, egli trionfa nel secolo, perché sarà lo sconfitto per tutta l'eternità. Il partito ha il nome generico di «umanitarismo». E a guardar bene, non si tratta neppure di un partito. Felsenburgh, lo spirito del mondo, domina, e signoreggia tutto ciò che è di questo mondo. Egli potrebbe dire: «Il mio regno è di questo mondo». Ecco, perché a lui s’inchina tutto ciò che al mondo appartiene.
Soltanto i seguaci di Colui che affermò il contrario, dicendo che il suo regno non era di questo mondo, non si piegano alla sua potenza. E sono pochi, anzi pochissimi: un pugno di uomini stretti attorno all'ultimo Papa. Essi sembrano gli sconfitti, i superstiti di una società morente, mentre lo spirito del mondo finalmente trova sotto la direzione dell'Anticristo, la sua pace e la sua salute.
Se non che, proprio nel momento del suo apparente trionfo, il mondo passa. La pienezza del mondo coincide con la sua morte. Con una espressione volgare, si potrebbe dire che il mondo crepa di salute. Il faustiano attimo fuggente segna la fine della creazione. Unico, mentre il mondo passa, il superstite Vicario di Cristo, con la Chiesa militante ridotta a pochi membri, ma perfetta e immortale, entra nella gloria e nella vita che non declina.



[SM=g1740771]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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