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La protezione di Gesù alla sua Sposa, la Santa Chiesa UNA, santa, Cattolica ed apostolica e le varie profezie

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2012 11:38
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21/03/2010 11:52
 
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Riflessioni scaturire nell'ottobre del 2008

Premetto innanzi tutto che non dobbiamo fare di questo spazio una sorta di "vademecum" di profezie, indovinelli e previsioni futuristiche....  tuttavia ignorare questa Beata non conviene....inoltre lo stesso Benedetto XVI, quando era cardinale e avvenne la beatificazione per mezzo di Giovanni Paolo II, disse di sentirsi molto "rincuorato dalle sue profezie".... perchè per noi cattolici le profezie o letture di profonda mistica NON sono una apocalisse in senso negativo, al contrario, un ricordarci innanzi tutto CHE NON SIAMO SOLI   in queste profezie infatti c'è sempre un continuo rapporto fra gli abitanti del Cielo, quelli che sostano in Purgatorio e noi ancora qui sulla Terra.... Oserei dire, se me lo consentite....che c'è molta più vita in queste Profezie di quanto pensiamo noi di avere qui sulla terra, affacendati e schiacciati da una quotidianità PRIVA DEL SENSO DEL SOPRANNATURALE....
ergo, è in questo senso che vi invito a leggere questo spazio e, se ve la sentite, di collaborare....

La Beata Emmerich, come sapete, non ha scritto di per se....essa dettava ciò che vedeva o aveva avuto in visione, fu un suo fedelissimo "figliolo" spirituale che si prese il compito di mettere tutto per iscritto....per altro sotto consiglio e benedizione del vescovo del suo tempo....
Essa narrò della Vita di Maria per esempio, nella quale visione avvenne un fatto meraviglioso....
La Emmerich descrisse così minuziosamente la "Casa di Maria", ma così bene, che il vescovo fece interessare alcuni studiosi e archeologi....
Questi andarono sul posto seguendo alla lettera le visioni mistiche e con meraviglia scoprirono ad Efeso dopo alcuni scavi, appunto, i resti di quel che rimaneva della Casa....
Dentro vi trovarono esattamente alcuni oggetti descritti dalla Beata....gli studiosi analizzando la terra, il suolo e le pietre non ebbero più dubbi sull'autenticità di quella scoperta ed anche la Chiesa la riconobbe autentica tanto da innalzarla a Santuario.....

Non mi dilungo sull'altro testo, quello della Passione di Gesù poichè il regista Gibson seppe magnificamente descriverlo....

Questo per rammentare a tutti che ci troviamo di fronte non certo ad una mistificatrice e che alcune profezie che leggeremo NON devono essere prese alla lettera PER ACCUSARE QUALCUNO IN PARTICOLARE... tanto meno non devono assillarci in eventi futuri che solo Dio conosce....
Ciò che leggeremo deve INCORAGGIARCI, come si espresse l'allora card. Ratzinger, AD ANDARE AVANTI FACENDO DEL BENE E AMANDO LA CHIESA....

Dunque LE PROFEZIE......

oggi ne tratterò solo due perchè mi hanno colpita molto....

1) "La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui.
La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione". (1 ottobre 1820)
"Quando vidi la Chiesa di San Pietro in rovina, e il modo in cui tanti membri del clero erano essi stessi impegnati in quest’opera di distruzione - nessuno di loro desiderava farlo apertamente davanti agli altri -, ero talmente dispiaciuta che chiamai Gesù con tutta la mia forza, implorando la Sua misericordia. Allora vidi davanti a me lo Sposo Celeste ed Egli mi parlò per lungo tempo...
Egli disse, fra le altre cose, che questo trasferimento della Chiesa da un luogo ad un altro significava che essa sarebbe sembrata in completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico significato della parola". (4 ottobre 1820)

Qualche commento che ho letto riferisce la possibilità che tale visione potrebbe essersi verificata a partire (e non "a finire") con Pio XII....proprio stamani Benedetto XVI ha ricordato di come non pochi consigliarono a Pio XII di lasciare Roma...ma egli non volle...così si è espresso il Papa stamani alla Messa di Suffragio:
La guerra mise in evidenza l’amore che nutriva per la sua "diletta Roma", amore testimoniato dall’intensa opera di carità che promosse in difesa dei perseguitati, senza alcuna distinzione di religione, di etnia, di nazionalità, di appartenenza politica. Quando, occupata la città, gli fu ripetutamente consigliato di lasciare il Vaticano per mettersi in salvo, identica e decisa fu sempre la sua risposta: "Non lascerò Roma e il mio posto, anche se dovessi morire" (cfr Summarium, p.186).


Ora, senza dare colpa al Concilio quale STRUMENTO PREZIOSO DELLA CHIESA.... i danni e il male visti dalla Beata Caterina tuttavia, non possono che riferirsi al "dopo" Concilio perchè è stato solo questo, al momento, il tempo in cui sono stati COSI' TANTI SACERDOTI (e vescovi)..a collaborare con la deriva che abbiamo avuto..
Non c'è bisogno di prendere la profezia alla lettera, basta guardarsi attorno per vedere questi danni.... altrimenti sarebbe insignificante perfino il MP del Papa sulla Messa se ciò non fosse accaduto per l'attacco frontale ED INTERNO che la Chiesa aveva ricevuto...ed insignificante sarebbe l'opera di ristruttarione Liturgica che Benedetto sta compiendo....

Faccio notare poi che la maggiorparte delle Profezie sulla situazione disastrosa della Chiesa della Emmerich riguardano proprio LA LITURGIA E LA MESSA.... essendo lei vissuta nel 1820....e constatando gli eventi che vanno dal 1820 ad oggi, sappiamo con certezza inoppugnabile che l'ondata d'urto CONTRO LA MESSA E LA LITURGIA l'abbiamo avuta proprio fra gli anni 70/80/90.....   non si scappa!


questa seconda parte la metto insieme:

2) "Ho anche visto le varie regioni della terra. La mia Guida [Gesù] nominò l’Europa e, indicando una regione piccola e sabbiosa, espresse queste sorprendenti parole: "Ecco la Prussia, il nemico". Poi mi mostrò un altro luogo, a nord, e disse: "questa è Moskva, la terra di Mosca, che porta molti mali". (1820-1821)
"Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano". (1 giugno 1820)
"Quelli che vidi credo che fossero quasi tutti i vescovi del mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo Padre - assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra e a sinistra, cioè in direzione del mondo.

Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.

In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre". (1820)


Ci sarebbe da meditare a lungo....ma siamo in un forum e tocca scrivere....

Riguardo alla prima segnalazione della Russia "la terra di Mosca che porta molti mali"....un secolo dopo circa, nel 1917....la Madonna a Fatima parlerà appunto della Russia mettendoci in guardia, MA NON SI ASCOLTO' LA SANTA VERGINE....e i mali a lungo annunciati si sono sparsi nel mondo...la stessa TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE ha ingannato sacerdoti  E VESCOVI, facendo decadere in questi luoghi la fede....proprio ieri al Sinodo un vescovo del sud America si lamentava del fatto che continua l'immigrazione dei cattolici nelle comunità PROTESTANTI...e si chiedeva "in cosa abbiamo sbagliato?".....

Il Papa ivi descritto ha le sembianze di Giovanni Paolo II...."età avanzata" (aveva 82 anni quando cominciò a non poter più camminare) "e da molte sofferenze", bè inutile dire che quel calvario , al momento, non corrisponde a nessun altro Pontefice dal 1820 ad oggi...che la testa gli pendeva lo abbiamo visto tutti, e abbiamo visto come fosse ritto quando pregava come a Loreto, l'ultima visita mariana che fece ...ma al di là di questi particolari... ci interessa vedere tutto l'insieme......
Il Protestantesimo, dice la Beata Caterina, PRENDEVA IL SOPRAVVENTO....ma ancor più grave: La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione..... non c'è bisogno di attendere per capire se la profezia è autentica o meno....i fatti li conosciamo...
Giovanni Paolo II già negli anni '90 quando condusse un ciclo di Udienze del Mercoled' ai Sacerdoti e visitò l'Università Gregoriana, mise in guardia DAGLI INSEGNAMENTE NON CATTOLICI....dalla mia esperienza diretta nel senso che seguo un pò gli eventi da circa 15 anni, mi rendo conto che furono la fine degli Anni '90 ad iniziare una versa svolta ai danni seminati per circa 40 anni.....
Non è un caso, sostengo io, che la Provvidenza abbia mandato alla Chiesa Benedetto XVI....ma questo NON per fare paragoni attenzione....  ma più semplicemente per essere REALISTI....e soprattutto non illuderci e non pensare che alla Chiesa NON sia accaduto nulla di MALE....come taluni ancora dicono....

Dice infine la B. Emmerich:
In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre".

LE FAMIGLIE...... chi è colui che potrebbe dire che ciò non è accaduto o che non stia accadendo? 

Abbiamo bisogno della PROTEZIONE DI DIO ma non come quando si ricorre ad un amuleto....o per superstizione.... sono anni che i Papi stanno avvisando della MINACCIA CONTRO LA FAMIGLIA e della scomparsa della FEDE...la fede E' GIA' CADUTA IN MOLTE FAMIGLIE....non si pratica più, ma ci sono anche Famiglie PRESERVATE DA DIO, che Dio PROTEGGE perchè evidentemente c'è ancora un lume di FEDE....

Ecco come dobbiamo leggere le PROFEZIE della B. Emmerich.... l'unica vera catastrofe sarebbe quella di sottovalutare GLI AVVERTIMENTI DEI PROFETI....

Scrive così a tal proposito il card. G. Biffi nel suo ultimo libro: Memorie di un cardinale italiano:

(pp.177-179)


Papa Roncalli morì nella solennità di Pentecoste, il 3 giugno 1963. Anch’io lo rimpiangevo, perché avevo un’invincibile simpatia per lui. M’incantavano i suoi gesti “irrituali”, ed ero rallegrato dalle sue parole spesso sorprendenti e dalle sue uscite estemporanee.

Solo la valutazione di alcune frasi mi lasciava esitante. Ed erano proprio quelle che più facilmente di altre conquistavano gli animi, perché apparivano conformi alle istintive aspirazioni degli uomini.

C’era, per esempio, il giudizio di riprovazione sui "profeti di sventura".

L’espressione divenne e rimase popolarissima ed è naturale: la gente non ama i guastafeste; preferisce chi promette tempi felici a chi avanza timori e riserve. E anch’io ammiravo qui il coraggio e lo slancio, negli ultimi anni della sua vita, di questo “giovane” successore di Pietro.

Ma ricordo che una perplessità mi prese però quasi sùbito. Nella storia della Rivelazione, annunziatori anche di castighi e calamità furono solitamente i veri profeti, quali adesempio Isaia (capitolo 24), Geremia (capitolo 4), Ezechiele (capitoli 4-11).

Gesù stesso, a leggere il capitolo 24 del Vangelo di Matteo, andrebbe annoverato tra i “profeti di sventura”: le notizie di futuri successi e di prossime gioie non riguardano di norma l’esistenza di quaggiù, bensì la “vita eterna” e il “Regno dei Cieli”.

A proclamare di solito l’imminenza di ore tranquille e rasserenate, nella Bibbia sono piuttosto i falsi profeti (si veda il capitolo 13 del Libro di Ezechiele).


La frase di Giovanni XXIII si spiega col suo stato d’animo del momento, ma non va assolutizzata. Al contrario, sarà bene ascoltare anche quelli che hanno qualche ragione di mettere all’erta i fratelli, preparandoli alle possibili prove, e coloro che ritengono opportuni gli inviti alla prudenza e alla vigilanza.



********************

continueremo con altre riflessioni...

[Modificato da Caterina63 12/07/2011 09:57]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Il segreto di Fatima: l'apostasia nella Chiesa?

Di Francesco Agnoli
Il Foglio, 20 maggio 2010

Fatima è un luogo che mi è caro: un luogo di preghiera, in cui si respira un’aria particolare e si avverte la presenza del Mistero. Qui, nel 1917 la Madonna apparve a tre pastorelli mentre il paese era sotto un governo fieramente nemico di Cristo. Pochi mesi dopo, in Russia, sarebbe scoppiata la Rivoluzione Bolscevica. Tra le cose che la Madonna predisse ai tre veggenti c’era anche questa: la Russia spargerà i suoi errori nel mondo. Per Lucia la Russia era una signora da convertire; per il mondo un paese poco interessante, marginale, in cui tutto sembrava scorrere lentamente, da secoli, senza novità. Ma la Madonna non sbagliava…

Oltre a parlare della Russia, del rosario, dell’inferno, Ella diede un terzo segreto, scritto da Lucia nel 1944 e consegnato nel 1957 al sant’Ufficio. Pio XII non lo lesse. Il primo papa a farlo fu Giovanni XXIII, che però ritenne di non rivelarlo; come avrebbe fatto anche Paolo VI, che lo lesse nel 1965. Da allora in tanti si sono chiesti: perché ciò che la Madonna ha rivelato, la gerarchia ecclesiastica nasconde?

Di qui una illazione dominante: che il segreto riguardasse una imminente crisi della Chiesa, l’apostasia predetta da san Paolo. Come si sa, il segreto avrebbe dovuto essere rivelato dopo il 1960, perché allora sarebbe stato più chiaro. Il cardinal Silvio Oddi, che era stato segretario di Giovanni XXIII, un giorno gli disse: “Beatissimo padre, c’è una cosa che non le posso perdonare”. “Che cosa?”, rispose il papa. “Di aver tenuto il mondo in sospeso durante tanti anni” e di non aver rivelato, nel 1960, il segreto che tutti aspettavano. Il papa gli rispose due volte: “Non parlarmene”.

Perché? L’idea che si fece allora Oddi, come tanti altri importanti uomini di curia, tra cui il cardinal Ottaviani, era che il segreto riguardasse proprio una grande crisi della Chiesa.
Credo, disse Oddi, che “preannunciasse un qualcosa di grave che la Chiesa avrebbe fatto…Forse il segreto dice che negli anni Sessanta, nonostante le migliori intenzioni, la Chiesa avrebbe fatto qualcosa le cui conseguenze sarebbero state molto dolorose…”. Ma “se fosse davvero così - concludeva-, questo segreto è già noto perché la crisi della Chiesa è sotto gli occhi di tutti” (30 Giorni, n.4, 1991).

A questo punto si possono fare alcune ipotesi: Giovanni XXIII era il papa dell’ottimismo. Non voleva sentire parlare “profeti di sventura” e immaginò più volte che la modernità avrebbe visto una “nuova primavera” della Chiesa, grazie al Concilio. Si può capire che il terzo segreto, se è quello previsto da Oddi, non doveva fargli piacere. Lo stesso si può dire di Paolo VI, che però arrivò a dire, nel 1969: “La Chiesa si trova in un’ora di inquietudine, di autocritica; si direbbe anche di autodistruzione…”.
Non aveva dichiarato, s. Pio X nella Pascendi, dieci anni prima di Fatima, che i nemici della Chiesa “si celano nel seno stesso della Chiesa”? E Pio XII non aveva detto di temere i “novatori”, che volevano smantellare la liturgia e la teologia bimillenaria della Chiesa? Alla morte di Paolo VI, diventò papa Albino Luciani, col nome di Giovanni Paolo I.

Il patriarca di Venezia aveva avuto un colloquio con Lucia, su richiesta esplicita di quest’ultima, l’11 luglio 1977. Dopo quell’incontro, come sappiamo da molte testimonianze, Luciani uscì sconvolto, cambiato. Il papa del catechismo ai piccoli e della possibile riforma dello Ior di Marcinkus e poi di De Bonis, sarebbe morto dopo 33 giorni di pontificato, in circostanze non proprio chiarissime.
Arriviamo così all’anno 2000, quando il terzo segreto viene “rivelato”. Il cardinal Sodano spiega che si riferirebbe a fatti già avvenuti, conclusi, passati. Giovanni Paolo II afferma che la profezia della Madonna riguarderebbe il suo attentato del 1981. Eppure qualcosa non torna: il testo pubblicato dal Vaticano parla di un papa ucciso, non ferito. E poi che relazione ci sarebbe tra la richiesta della Madonna di rivelare il segreto dopo il 1960 e i fatti del 1981? Che risonanza ha avuto, nella storia della Chiesa, quel singolo fatto? E perché aspettare, dopo il 1981, altri 19 anni?

Infine è arrivata la rivelazione di Benedetto XVI in Portogallo: il papa ha legato il segreto di Fatima e l’attuale “passione della Chiesa”, insistendo sul fatto che i peggiori nemici della Chiesa sono al suo “interno”. Ha poi alluso alla pedofilia, ma, quale che sia il segreto, è inevitabile riconoscere che essa non è una causa, ma un effetto: della perdita di fede, di devozione, di senso della liturgia, che infesta la Chiesa dagli anni Sessanta. Gli anni del Concilio e del post Concilio.

Ha dichiarato Martin Mosebach, autore di uno splendido testo, L’eresia dell’informe (Cantagalli), a difesa della liturgia di sempre: “Dobbiamo chiederci come mai nei collegi cattolici siano avvenuti reati sessuali ad opera di sacerdoti proprio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II. Non si può allora non giungere all’amara conclusione che l’esperimento di “aggiornamento”, di adeguamento della Chiesa al mondo è clamorosamente fallito. Dopo quel Concilio la maggior parte dei preti si tolse l’abito sacerdotale, smise di celebrare quotidianamente la Messa e di leggere il breviario. La teologia post-conciliare fece di tutto per dimenticare l’immagine del sacerdote trasmessa dalla tradizione”.

La strada allora non è un Vaticano III, come vorrebbero i nemici interni della Chiesa, sempre sponsorizzati dai nemici esterni (vedi preti come Kung, Mancuso, Gallo, o cardinali come Martini, onnipresenti sulla stampa), ma una Trento II. Non aggiornamento ma ritorno alle radici.

*************************************************************

Facciamo alcune brevissime considerazioni senza catastrofismi ma con sano realismo:

impressionante è questa profezia soprattutto perchè è di un monaco ORTODOSSO....
 
"Quando il vescovo di Roma assumerà due nomi [il riferimento sembrerebbe riguardare Giovanni Paolo II; N.d.R.] un impero sarà prossimo a crollare: quello della bestemmia [l’Unione Sovietica?; N.d.R.]. Ma sarebbe follia esultare di gioia, perché non sarà la fine ma l'inizio dei dolori: lo spettro cupo della miseria volteggerà nel cielo come nube impazzita e getterà ombra su molti popoli. Mancherà il pane anche nei paesi ricchi..."

XVIII secolo, profezia del monaco Basilio di Kronstadt, San Pietroburgo

Papa Giovanni Paolo I e Papa Giovanni Paolo II sono gli unici pontefici della storia ad aver assunto due nomi. Sono stati eletti entrambi nel 1978. Giovanni Paolo I, eletto il 26 agosto, è durato in carica solo 33 giorni. Giovanni Paolo II ha governato la Chiesa per 25 anni ed è morto nel 2005.


"... quando gli uomini abbandoneranno l’uso della loro ragione, si abbrutiranno. Allora saranno sempre più nella confusione. Si preparino perciò i principi di questo mondo per i più grandi flagelli, che cadranno su di essi. Ma ad opera di chi? Prima di tutto gli eretici e gli infedeli, poi i santi e fedelissimi «Portatori della Croce» eletti dall’Altissimo, i quali, non riuscendo a convertire gli eretici con la scienza, faranno un uso vigoroso delle loro armi. Molte città e villaggi saranno in rovina, con la morte di una quantità enorme di uomini buoni e cattivi.

Gli infedeli combatteranno anche contro i cristiani e gli eretici, saccheggiando, distruggendo e uccidendo la maggior parte dei cristiani. Alla fine, l’esercito... dei Portatori della Santa Croce muoverà non contro i cristiani o la cristianità, ma contro gli infedeli nei paesi pagani, e conquisterà tutti quei regni con la morte di un grandissimo numero di infedeli. Dopo questo rivolgeranno le loro armi vittoriose contro i cattivi cristiani e distruggeranno tutti coloro che si ribellano a Gesù Cristo."

XV secolo, profezia di San Francesco da Paola
Nota: gli studiosi degli scritti di san Francesco da Paolo specificano che non si tratterà di una guerra con armi umane, ma parlano delle armi della fede e dei miracoli, per "morte" si intederebbe entrambe prviste dalla Scrittura: sia la morte fisica per cataclismi naturali, sia la morte al peccato e quindi per vittoria si intende la conversione!
 
" 1Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 3senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, 4traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 5con la parvenza della pietà mentre ne hanno rinnegato la forza interiore."

Seconda lettera a Timoteo (3,1-3,5)

 
" 1Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, 2sedotti dall’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. ."

Prima lettera a Timoteo (4,1-4,3)

"...abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!".  (1917, tratto dalla terza parte del segreto di Fatima rivelato a Suor Lucia dalla Madonna)


Ora... Occhi al cielo cosa sta succedendo in Austria?

Paolo Rodari ha postato alcuni interventi interessanti su una grave posizione di una parte della Chiesa nelle vesti di alcuni suoi rappresentanti illustri che naturalmente ci fanno soffrire e ci danno da pensare...
http://www.paolorodari.com/


Si insiste su richieste inaccettabili per la Chiesa come la comunione ai divorziati (ricordando che ai divorziati che NON convivono e non si risposano la comunione viene lecitamente data!!); le donne prete... e contro il celibato dei preti...nonchè anche sulle questioni etiche e morali che dall'interno della Chiesa qualcuno vorrebbe modificare...

 è lampante che da anni si sia formata una schiera di MODERNISTI, un modernismo di cui san Pio X aveva già predetto, annunciato e condannato....

Oggi viene allo scoperto, diremo: i nodi vengono al pettine, e di questo DOBBIAMO RINGRAZIARE LA PROVVIDENZA perchè se da un lato questo ci fa male, dall'altra però è un BENE perchè finalmente si conoscono nomi e cognomi ed il fedele cattolico, se non è completamente cieco (nell'anima) comprenderà dove sta la verità e dove regna la menzogna...

Già nel 1300 san Tommaso d'Aquino aveva predetto anch'egli insieme ad altri profeti e Dottori della Chiesa, che il SISTEMA CULTURALE, ETICO E MORALE sarebbe decaduto spianando la strada all'Anticristo...
Ci sono e ci saranno eventi che NON ci sarà possibile eliminare, attenzione alle parole di Benedetto XVI a Fatima sul Terzo Segreto...  egli ha rammentato LA GRAVITA' della situazione in cui vive la Chiesa e che i NEMICI SONO DAL SUO INTERNO....lo ha detto il Papa eh!
E' dunque fondamentale comprendere che ora l'importante è PERSEVERARE NELLA FEDE aprendo gli occhi del cuore sulla verità...

Quanto e quando leggiamo di questi associazionismi etici e morali votati all'INGANNO della sana dottrina biblica, compito nostro è NON DISPERARE!!! Il peggio dovrà ancora venire... 
Gesù non ci chiede di salvare il mondo, ma di PERSEVERARE NELLA FEDE AUTENTICA che non è fatta solo di incontri della GMG di canti, di balli e di raduni...ma è fatta di CONCRETEZZA NEL SOSTEGNO ED AL SOSTEGNO DELLA VERITA'...

Chiunque ballando e cantando o andando ai raduni mega....coltivasse però una etica ed una morale contraria alla dottrina della Chiesa, HA PERDUTO DI FATTO LA VERA FEDE...non ha perseverato e non spetta a noi giudicarlo o condannarlo, ma ricordargli la VIA MAESTRA CHE E' QUELLA DELLA SANTA CHIESA...

dobbiamo davvero chiederci e riflettere su questo VENTO DI PAZZIA che attanaglia la Chiesa ...

 Occhiolino

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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12/07/2011 10:30
 
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Che cosa accadde durante il Concilio V.II e cosa accadde negli anni successivi?

ne più ne meno di ciò che accadde negli altri Cncilii.... Occhiolino non dimentichiamo che prima e durante ed anche dopo il Concilio di Trenti, molti sacerdoti e Vescovi ABBANDONARONO LA CHIESA rifugiandosi nell'anglicanesimo e nel protestantesimo... Occhiolino

Un esempio di cosa ha sempre vissuto la Chiesa durante e dopo un Concilio ce lo dice san Cipriano...

Così disse a ragione :


3. - Ora, bisogna guardarsi non solo dai pericoli aperti e manifesti, ma pure dalle insidie tese con l’astuzia sottile dell’imbroglio. Ed ecco, cosa può esserci di più astuto e sottile? Il nemico, smascherato e abbattuto dalla venuta di Cristo, dopo che la luce venne alle genti e irraggiò il suo splendore per la salvezza degli uomini sicché i sordi ricuperavano l’udito della grazia spirituale e i ciechi aprivano gli occhi al Signore e gli infermi si rinvigorivano della sanità eterna e gli zoppi accorrevano alla Chiesa e i muti articolavano con chiara voce le loro preghiere: quel nemico, vedendo i suoi idoli abbandonati, e disertati i suoi templi e le sue sedi a causa del gran numero dei credenti, ha escogitato un nuovo inganno quello cioè di far cadere gli imprudenti presentandosi con l’etichetta del nome cristiano. Ha inventato, cosi, le eresie e gli scismi per sovvertire la fede, per corrompere la verità, per spezzare l’unità.

In questo modo, coloro che egli non può più tenere nel vicolo cieco dell’antico errore, li raggira e li inganna per una nuova via. Strappa gli uomini proprio dalla Chiesa e, mentre essi credono di essersi già accostati alla luce sfuggendo alla notte del mondo, li avvolge ancora in altre tenebre senza che essi se ne accorgano. Cosi costoro finiscono per chiamarsi cristiani senza però osservare la legge del Vangelo di Cristo; e mentre camminano nelle tenebre, pensano di stare nella luce. Tutto ciò è opera appunto dell’avversario, il quale attira con lusinghe nell’errore, e — come dice l’Apostolo (2 Corinzi 11,14) — si trasforma in angelo di luce, e spaccia i suoi ministri per ministri di giustizia: costoro chiamano giorno la notte, salvezza la morte, e insinuano la disperazione con l’appannaggio della speranza, e l’incredulità sotto il pretesto della fede, e dicono Cristo l’Anticristo, cosicché frustrano sottilmente la verità con menzogne verosimili. Ma ciò accade, fratelli carissimi, quando non ci si rifà all’origine della verità, quando non se ne ricerca il principio, quando non si osserva la dottrina del magistero celeste...(...)


6. - La sposa di Cristo non sarà mai adultera: essa è incorruttibile e pura. Ha conosciuto una sola casa, ha custodito con casto pudore la santità di un sol talamo. Lei ci conserva per Dio, lei destina al regno i figli che ha generato. Chiunque, separandosi dalla Chiesa, ne sceglie una adultera, viene a tagliarsi fuori dalle promesse della Chiesa: chi abbandona la Chiesa di Cristo, non perviene certo alle ricompense di Cristo. Costui sarà un estraneo, un profano, un nemico. Non può avere Dio per padre chi non ha la Chiesa per madre. Se avesse potuto salvarsi chi restò fuori dell’arca di Noé, allora potremmo dire che si salverà chi è fuori della Chiesa (Genesi 7,1). Ecco quanto il Signore ci dice ammonendoci: «Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde» (Matteo 12,30). Colui che spezza la concordia, la pace di Cristo, è contro Cristo; e colui che raccoglie fuori della Chiesa, disperde la Chiesa di Cristo. Il Signore dice: «Io e il Padre siamo uno» (Giovanni 10,30). E ancora sta scritto del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: «E i tre sono uno» (1 Giovanni 5,7). Ebbene, può forse esserci qualcuno che creda si possa dividere l’unità nella Chiesa, questa unità che viene dalla stabilità divina e che è legata ai misteri celesti, e penserà che si possa dissolvere per la divergenza di opposte volontà? Chi non si tiene in questa unità, non si tiene nella legge di Dio, non si tiene nella fede del Padre e del Figlio, non si tiene nella vita e nella salvezza.


san Cipriano martire da "L'Unità della Chiesa" (reperibile nelle librerie, Edizioni Studio Domenicano)



Vissuto nel 200 d.C. vescovo di Cartagine nel 248

Questo celebre testo venne letto dallo stesso Cipriano di fronte al concilio che si tenne in aprile nel 251, quello in cui poté ottenere il supporto dei vescovi contro lo scisma originato da Felicissimo e da Novato, che avevano un grande seguito. L'unità di cui san Cipriano si stava occupando non era tanto l'unità dell'intera chiesa, la necessità della quale comunque postulava, quanto l'unità da mantenere all'interno di ogni diocesi tramite l'unione con il vescovo; l'unità della chiesa, infatti, era garantita dall'unione dei vescovi che "sono incollati l'uno all'altro", quindi chiunque non è con il suo vescovo è fuori dalla chiesa e non può essere unito a Cristo; il prototipo del vescovo è San Pietro, il primo vescovo al quale tutti gli altri devono essere legati attraverso l'obbedienza....Il testo rituonò nell'aula conciliare e fu accolto con fragorosi applausi e arginò lo scisma novaziano che nel frattemo era stato nominato antipapa a fronte della legittima nomina diel vescovo Cornelio a successore di Pietro.....

ecc....eccc....ecc.....tanti c'hanno provato a distruggere la Chiesa o a volerla cambiare, ma hanno ottenuto solo divisioni e scismi.....hanno diviso la Chiesa.....
C'è stato chi ha regalato a Giovanni Paolo II niente meno che un libro sul come CAMBIARE IL RUOLO PETRINO....Giovanni Paolo II LO CESTINO'....  Occhiolino



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Confessione di fedeltà alla Chiesa

di P. Louis Bourdaloue S.J (1632 -1704).



Grazie eterne vi siano rese, o Signore, d'avermi fatto nascere in grembo alla vostra Chiesa, d'avermi nutrito del pane, voglio dire della dottrina della vostra Chiesa, di questa Chiesa formata del Sangue del Vostro Figlio adorabile, di questa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, la sola, vera Chiesa; di questa Chiesa, colonna di verità, contro cui tutte le forze d'inferno non hanno mai prevalso, né prevarranno mai.

Ecco, Dio mio, l'elezione che v'è piaciuto fare, di me fra tanti altri che avete lasciati nelle tenebre dell'infedeltà e dell'errore; ed ecco ciò che io devo riguardare come un segno di predestinazione, di cui non posso esaltarvi abbastanza. Ma Voi avete fatto ancora di più, o Signore: nel collocarmi in seno alla vostra Chiesa, m'avete anche dato un religioso e pio affetto per questa santa Madre, per suoi interessi, per il suo onore, per la sua stabilità, per il suo ingrandimento. Perché se io mi trovo così sensibile quale sono e quale mi vanto d'essere a tutto ciò che la tocca, a tutto ciò che può indebolire la sua autorità; a tutto ciò che può manomettere i suoi diritti, siete Voi, Dio mio, che m'avete inspirato questi sentimenti, i quali io annovero fra le vostre grazie più segnalate.

Ohimeh! Fra gli stessi figli che la Chiesa ha educati, ha tante volte ammessi ai suoi divini misteri, per i quali ha impiegato tutti i suoi tesori, ne vediamo purtroppo di quelli che la trattano con estrema indifferenza, e potrei aggiungere, col massimo disprezzo.

Gente sempre decisa a farsi beffe delle sue pratiche, a censurare la condotta dei suoi ministri, a prendersi giuoco delle sue discordie, dei suoi scandali, delle sue afflizioni e delle sue perdite! Ed ella è nostra madre! Per me, Dio mio, quantunque il più indegno del suoi figli, oso dirlo, e non perderò niente dell'umiltà, della bassa stima di me stesso, che mi convengono, nel rendermi innanzi a Voi e alla vostra gloria questa testimonianza, che tutto ciò che parte dalla vostra Chiesa mi è e mi sarà sempre rispettabile, sempre degno di venerazione, sempre prezioso e sacro; che tutto ciò che l'offende, mi ferisce nella parte più viva del mio cuore, e che nelle sue prove e nei suoi dolori nulla vi è che io non soffra con essa.

Sì, o Signore, lo dico ancora una volta, in questa confessione che io faccio alla vostra presenza e che sono pronto a fare in presenza del mondo intero, provo una grandissima consolazione. Ah! Dio mio; non permettete mai che io abbia a perdere questo spirito di sottomissione e di docilità verso la Chiesa, che è il primo carattere dei vostri eletti. Voi ce l'avete predetto, o Signore, che in tutti i tempi vi sarebbero contraddizioni, scismi, contese, e io vedo ai giorni nostri molti tumulti e inquietudini, intendo molti discorsi e ragionamenti.

Ma in mezzo a tante questioni che dividono gli spiriti io mi rivolgo all'oracolo, io consulto la Chiesa e m'arresto a ciò che essa m'insegna:, dopo che essa ha parlato, io mi sottometto e taccio.

Quindi, Dio mio, io levo tutte le difficoltà; quindi la mia fede diventa più pura, più ferma, più sicura e più tranquilla. In mezzo alle tempeste e alle burrasche, io mi getto nella barca di Pietro e, tutta battuta come essa è dai flutti, vi assaporo la dolcezza d'una calma la più profonda. Passo attraverso gli scogli e non ho paura: perché io so non esservi là per me né scogli né naufragi da temere.

Me fortunato, o Dio mio, se dopo una vita conforme ai divini insegnamenti e alle norme di questa santa Chiesa, dove ho avuto la felice sorte di esser educato e adottato tra i vostri figli, meriterò un giorno di partecipare alla beatitudine dei vostri eletti!

Così sia.

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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17/04/2012 11:38
 
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I segni dei Tempi e il ritorno di Gesù Cristo, Signore e Dio nostro.

  [SM=g1740733] Quanto segue non deve essere estrapolato dal contesto.... vi preghiamo pertanto di citarlo integralmente, se portato altrove, e di non interpretarlo senza il supporto del Magistero Pontificio, bimillenario della santa Chiesa... Grazie!

 

Qui habet aurem, audiat quid Spiritus dicat ecclesiis:

Qui vicerit, non laedetur a morte secunda.

Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese:

Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte. (Ap.2,11) 

 

Nostro Signore Gesù Cristo, pur attestando che "quanto all'ora e al giorno nessuno lo sa" - "Vigilate ergo, quia nescitis qua die Dominus vester venturus sit.  / Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà" (Mt.24,42), ci ha rivelato i segni precursori evidenti del Suo ritorno, ci invita a guardare i "segni dei tempi", ma senza dare importanza al "giorno o all'ora" quanto, piuttosto, essere sempre pronti.

Gli apostoli ci hanno trasmesso queste profezie importanti per iscritto, tutta la Sacra Scrittura è improntata non soltanto per l'avvento del Messia che è già venuto, ma anche a riguardo del Suo definitivo ritorno.

L'evangelista Luca dice a questo proposito : "Saranno infatti giorni di vendetta, affinché si compia tuttociò che è stato scritto"(Lc. 21,22).

L'Apocalisse è stato l'ultimo Libro ad entrare nel Canone della Bibbia, ed è stato completato intorno all'anno 100 d.C. e non esiste alcun dogma in merito alle rivelazioni contenute, se non quella dottrina costante relativa a Cristo Nostro Signore Dio, Re del Cielo e della Terra, di tutto l'Universo e che tornerà come ha promesso e come ci è stato rivelato, ossia, come è riportato nelle Scritture, e di conseguenza all'atteggiamento vigilante ed operativo che dobbiamo mantenere in ogni tempo, fino al Suo ritorno glorioso e definitivo, ed alla attività della Chiesa nella storia, con la sua specifica missione insieme alla Santissima Vergine Maria (cap.12).

 

Oggi più che mai dobbiamo prendere in considerazione le parole profetiche rileggendo il ritorno del Cristo nei Vangeli e nell'Apocalisse, essendo quest'ultimo libro consacrato in modo più specifico alle profezie: alcune già avverate, altre che riguardano il ritorno di Gesù e la fine della battaglia contro le potenze del male. Per ciò dobbiamo prestare attenzione alle parole profetiche come consiglia, con forza san Pietro : "Abbiamo resa così più solida la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come la lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori" (2 Pietro 1,19). La Stella del mattino è Gesù (Ap. 2,28 / 22,16), e come san Giovanni Battista fu il Precursore del Cristo, così oggi è la Vergine Santa a precedere la venuta del Figlio glorioso attraverso le Apparizioni e la Sua costante opera mediatrice ma soprattutto cooperante nella Chiesa, per questo anche a Lei viene attribuito il titolo di "Stella del mattino" in quanto prepara i figli all'incontro con Gesù, al suo ritorno, Lei è in prima fila con noi, con la Chiesa che attende il ritorno glorioso dello Sposo.

E' nei nostri cuori che si opera già per il Suo ritorno. Molti l'hanno già riconosciuto e sono coloro che chiamiamo "Santi" e che di certo vivono già diventandolo.

Interrogato dai farisei: Quando verrà il regno di Dio?, Gesù rispose:...il regno di Dio è in mezzo a voi! (Lc 17, 20-25).... Non cerchiamo, come cercavano i farisei, un regno di Dio in cose eccezionali. Ci viene detto ancora di più: non cercate il Cristo di qua, o di la, perché non lo troverete.  In verità, il Signore che sta nei Cieli non lo troverete se non nel Cielo stesso, e Gesù ci rammenta però: Nessuno può vedere il regno di Dio se non rinasce dall'alto... (Gv 3, 1-8), insomma, dobbiamo convertirci, o con Dio o contro Dio, non esiste la via di mezzo!

Gesù ci raccomanda anche di "Tenere le nostre lucerne accese" (Lc.12,35), ossia la fede, rimandandoci sempre alla parola profetica per riconoscere i segni dei tempi: "Quando vedretetutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte" (Mt. 24,33). Del resto, il Nuovo Testamento insiste su questo principio: siamo nel regime dell’ascolto della Parola Incarnata e non della visione: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica" (Lc 11, 28). "Beati quelli che pur non vedendo, crederanno" (Gv 20, 29).

Trascurare le profezie o non riconoscere il loro compimento significa che si è mortalmente addormentati come le Vergini stolte (Mt. 25). Coloro che comprendono le profezie realizzano che Gesù "è alle porte", e vivono come se Egli fosse già venuto, i Santi "precedono" questa venuta, come Egli aveva annunciato (Lc. 12,36 / Ap. 3,20), essi sono coloro che già vivono sulla terra il Regno di Dio e nell'Eucaristia, nei Sacramenti, lo vivono realmente, concretamente, come "Persona" e non come una idea, o come una filosofia o peggio, come una moda, una immagine del momento a seconda delle proprie opinioni o del relativismo... in una parola sola Gesù vuole "discepoli", amici disposti a dare la propria vita come ha fatto Lui affinché il progetto Divino possa completarsi dal momento che questo è già stato realizzato, e Cristo ha vinto! Ma così ci avverte chiaramente Gesù Cristo: "Qui non est mecum, contra me est / Chi non è con me è contro di me" (Mt.12,30).

Di quale porta parla san Luca e l'Apocalisse? Di quella del cuore certamente.

Perché bussa? Per aprirGli, perché Egli desidera entrare.

Per quale scopo? Gesù stesso risponde : "Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con Me" (Ap. 3,20), "... perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza"(Gv.10). Gesù ritorna per completare la giustizia di Dio e dare ad ognuno "il premio o la pena eterna": il Paradiso è la Casa del Padre Celeste il luogo dove noi, come eredi di Dio e coeredi di Gesù Cristo (Rom.8,17), ci uniremo a Lui per sempre, e l'Inferno  con la dura reprimenda per i reprobi:" Discedite a me, maledicti, in ignem aeternum, qui praeparatus est Diabolo et angelis eius. / Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli."(Mt.25,41);  "i figli del regno (del mondo) saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti" (Mt.8,12); " è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue" (Mc.9 46-48).

Generalmente ci si sofferma sul brano delle Beatitudini descritte nel Vangelo, credo che ormai tutti le conosciamo: beati gli operatori di pace, beati i puri di cuore, beati gli afflitti, ecc... ma poco si parla di altre beatitudini verso le quali è importante volgere la nostra attenzione.

Scrive san Luca: "Beati quei servi che il Padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli" (Lc. 12,35-37).

"Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il Tempo è...prossimo" ammonisce Giovanni (Ap. 1,3).

"Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica" (Lc 11, 28). "Beati quelli che pur non vedendo, crederanno" (Gv 20, 29).

Questo tempo è giunto?

Era "prossimo" già 2000 anni fa, 1500 anni fa, 400 anni fa, 200 o 100 anni fa, oggi, perché come spiega Pietro : "Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo" (2 Pietro 3,8).

I primi cristiani "Esaminavano ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stessero davvero così" (Atti 17,11). Facciamo la stessa cosa, esaminiamo le Scritture, rimaniamo svegli : "Voi fratelli non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro : voi tutti, infatti, siete figli della luce e figli del giorno. Noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri..." (1 Tessalonicesi 5,4-7). Per rimanere svegli, bisogna consultare le Sacre Scritture.

Capiamo che Gesù è già alle porte. A noi non resta che aprirGli se davvero Gli crediamo.

 

I segni visibili della fine dei tempi possiamo così condensarli:

 

1. apparizione dell'Anticristo

2. presenza dei falsi profeti

3. guerre, nazione contro nazione

4. carestie, pestilenze, terremoti, stravolgimenti naturali in crescendo

5. tradimenti, persecuzioni anche tra "fratelli"

6. propagazione del Vangelo in tutto il mondo

7. segni nel cielo

8. il più grande smarrimento di tutti i tempi, grave apostasia

9. tenebre spirituali, Satana "liberato" dalle catene negli "ultimi tempi"

10. la Luce ritorna dall'Oriente, l'importanza di Gerusalemme

 

 

1 Apparizione dell'Anticristo

Taluni pensano erroneamente che Satana, i demoni, siano l'Anticristo, no!

La caratteristica principale dell'Anticristo è che egli nega "che Gesù è il Cristo" (1Gv. 2,18-22 / 1Gv. 4,2-3 / 2Gv. 7-11), per questo fin dal primo secolo si parla subito di "anticristi", questi sono già presenti nel mondo pronti a negare il Cristo, i demoni invece istigano ma non sono l'Anticristo perché loro sanno che Gesù è il Cristo e non lo negano affatto! al contrario essi lo confessano (Mt. 8,29 / Mc. 1,34 / Lc. 4,41) seppur lo combattono. L'Anticristo è invece colui che si sostituisce al Cristo, ingannando gli uomini, facendogli credere di essere lui.

San Paolo ha annunciato l'apparizione dell'Anticristo, che chiama : "l'Apostasia, l'Empio, l'Essere perduto, l'Avversario, il Mistero dell'Empietà " (2 Tess 2,2-9).

L'Apocalisse ha annunciato l'apparizione della "Bestia", è l'Anticristo (Ap. cap.13 e 17). La Vergine a La Salette (1846), ha annunciato l'apparizione vicina dell'Anticristo.

Così ci istruisce il Vangelo a riguardo:

- Mt. 24,4-5: "Molti verranno...dicendo: Io sono il Cristo … non credetegli".

- Mt. 24,23-25: "Falsi cristi e falsi profeti".

- Mc. 13,5 / 21-22, Lc. 21,8: "Molti verranno in mio nome, dicendo: sono Io il messia", non credetegli!

Non si faccia ulteriore discussione sull'argomento al di fuori dell'insegnamento della Chiesa, tenendo per saggio il monito di Papa Leone X nel Quinto Concilio Lateranense del 1516, nel quale emanò il seguente Decreto mai dismesso: "Ordiniamo a tutti coloro che esercitano l'ufficio della predicazione o che l'eserciteranno in futuro, di non presumere di fissare nelle loro predicazioni o nelle loro affermazioni un tempo determinato per i mali futuri, sia per la venuta dell'Anticristo, sia per il giudizio finale. Poiché la Verità ha detto: non vi è dato di conoscere il tempo o il momento che il Padre ha fissato di sua propria autorità. Dunque, coloro che sino al presente, hanno osato asserire simili cose, hanno mentito, ed è accaduto che, per causa loro, un gran danno è stato arrecato all'autorità di coloro che predicano saggiamente".

La Chiesa insegna che sappiamo per certo che l'impero dell'Anticristo sarà universale, S. Giovanni ci dice che alla bestia "fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione" (Ap.13,7), e - spiega S. Giovanni Grisostomo: " E neanche pensiamo ch'egli (l'Anticristo) sia il Diavolo o un demone, come alcuni erroneamente pensano, ma sarà uno dell'umanità (un uomo) in cui Satana abiterà totalmente (...) proferendo dalla sua bocca grande vanto, perché egli è l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, tanto che siederà nel tempio come fosse Dio..." (S. G.Chrisost. III Om. su II.Tess. ), e S. Girolamo scrive: "Cristo non verrà a giudicare i vivi e i morti, se prima non verrà il suo avversario, l'Anticristo, a trarre in errore i morti nell'anima, sebbene attiene a un giusto giudizio di Dio che da lui siamo tratti in errore. Infatti la sua presenza avverrà nella potenza di Satana con ogni specie di portenti, di segni e prodigi, di menzogna, e con ogni sorta di inganno per quelli che si vogliono perdere. Allora Satana sarà slegato e regnerà per un certo tempo e agirà mediante l'Anticristo..." (S. Girolam. Commentariorum in Danielem).

Due sole sono le corrispondenze che noi, viventi, dobbiamo avere a riguardo di questi tempi:

a. Verumtamen Filius hominis veniens, putas, inveniet fidem in terra? / Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc.18,8);

b. et multi pseudoprophetae surgent et seducent multos. Et, quoniam abundavit iniquitas, refrigescet caritas multorum; qui autem permanserit usque in finem, hic salvus erit.  / Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato" (Mt.24,11-13).

 

2 Presenza dei falsi profeti

Questi falsi profeti conducono i loro seguaci all'apostasia, se prima erano cristiani, e conducono nell'errore quanti ancora devono diventare cristiani.

- Mt. 24,1 : "Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti..." (oggi l'inganno si compie anche  attraverso i media, anche internet …).

- Mt. 24,24-25 : "...falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti...Ecco, Io ve l'ho predetto"...

- Mt. 7,15-20/ Ap.13,3 : "...vengono a voi in veste di pecore..."

- Mc.13,22 : "...perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti...Io vi ho predetto tutto".

L'Apocalisse indica questi falsi profeti come "Il falso profeta" (Ap. 19,20 / 20,10) e "L'altra Bestia" (Ap. 13,11) o ancora "I dieci re" (Ap. 17,12), al servizio della "Bestia" che è l'Anticristo (Ap. 13,12 / 17,13 / 19,20).

 

Quali metodi adoperano l'Anticristo e il falso profeta per sedurre?  

Le "Eresie perniciose, rinnegando il Signore..." (2 Pietro 2,1-3), le canzonature (2 Pietro 3,3-7), la dissolutezza (2 Timoteo 3,1-5), " Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né i fornicatori, né gl'idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti,  né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi  6,9-11), le false prospettive di pace (1 Tess 5,1-3).....

" E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa,  o da quella città, scotete la polvere da' vostri piedi. In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città " (Mt. 10,14-15)... il metodo è quello che abbiamo sotto gli occhi: la legge sull'aborto, la legge sull'eutanasia, ora anche la legge che valorizza e legittima l'omosessualità, ecc... sono metodi che stanno portando la società verso il collasso perché una Nazione, uno Stato, una civiltà che per legge legittima l'uccisione dei concepiti che sono il suo stesso futuro, non può sperare di avere un futuro; una Società che uccide con l'eutanasia i soggetti più deboli, non può avere futuro giacché le civiltà crescono, maturano e si rafforzano quanto più maggiormente si preoccupano e si attivano per accudire il ceto più debole; una Società che impone come legittima l'unione di persone dello stesso sesso, innesca la mina che distruggerà la Famiglia, innesca la fine del diritto naturale, innesca la fine della legge naturale, e con essa la stessa società.

 

3 Guerre, nazione contro nazione

- Mt. 24,6-7 e 24,21.

- Mc. 13,7-8.

- Lc. 21,9-10.

 

4 Carestie, pestilenze, terremoti...

- Mt. 24,7. Mt. 24,7.

- Mc. 13,8. Mc. 13,8

- Lc. 21,11

 

5 Tradimenti, persecuzioni anche tra "fratelli"

Mt. 24,10-13 : "Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e si odieranno a vicenda per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà". Per questo Gesù chiede: "Il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc. 18,8).

 

6 Propagazione del Vangelo in tutto il mondo, poi verrà la "fine"

- Mt. 24,14.

- Mc. 13,10.

Il Vangelo è tradotto in quasi 4mila lingue. E' sparso nel mondo intero. Lo stesso Pontefice, anche se in Pontificati diversi, ha praticamente girato tutti i Continenti portando a tutto il mondo la Buona Novella, cosa che in passato non era mai accaduto, così è per il suo Magistero Universale, esso valica da qualche anno tutti i confini della terra, e viene predicato a tutte le persone, anche se non viene ancora assimilato da tutti e non è ancora portato ad ogni singola persona, come a ricordarci che molto deve essere ancora fatto, ma i tempi sono maturi o stanno maturando proprio nel nostro tempo.

 

7 Segni nel cielo

- Lc. 21,11 : "...fatti terrificanti e segni grandi dal cielo".

- Lc. 21,25-27: "...gli uomini moriranno dalla paura per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra...allora vedranno il Figlio dell'uomo venire..." (vedere anche 2 Pietro 3,10-13). Riguardo a segni materiali, gli aerei e la conquista dello spazio possono essere letti anche come dei "grandi segni nel cielo", non solo meteoriti o affini, così come dovette apparire ai tre Pastorelli a Fatima quando la Vergine profetizzava loro la fine della Prima Guerra ma anche l'inizio della Seconda Guerra mondiale, e la stessa minaccia nucleare (che viene dal cielo perché sparata con missili) spaventa gli uomini, ed è una realtà oggettiva, drammatica, del nostro tempo.

Ci sono anche una crescita di segni visibili nel cielo spirituale:

- Le apparizioni di Maria, in costante aumento.

Le apparizione di Maria furono predette da San Giovanni nell'Apocalisse : "Nel cielo un segno grandioso apparve: una Donna!…" (Ap. 12,1-2). Questo segno meraviglioso si è manifestato più di una volta, se non altro stando alle Apparizioni confermate autentiche dalla Chiesa, ne segnaliamo alcune :

- Alla Salette (1846), ha fatto profezie drammatiche a riguardo anche della Chiesa;

- A Lourdes (1858), Maria si rivelò come l'Immacolata Concezione;

- A Fatima (1917), parlando dell'Inferno, del santo Rosario, della fedeltà al Pontefice che altro non significa che fedeltà alla sana Dottrina della Chiesa.

 

8 Il più grande smarrimento di tutti i tempi, grave apostasia

- Mt. 24,21.

- Mc. 13,19-20.

- Ap. 7,14 / 16,18-21.

- Dn. 12,1.

 

9 Tenebre Spirituali

- Mt. 13,24-25 / Mt. 24,29 "Sole e Luna oscuri" (Ap. 6,12).

- Lc. 21,26-34 : "...dissipazioni, ubriachezza e affanni della vita" (2 Tim. 3,1-5).

Il sole e la luna oscuri rappresentano le tenebre spirituali:

- Mt. 24,29 : "...le potenze dei cieli (potenze spirituali) saranno sconvolte".

- Mt. 24,37-39 / Lc. 17,26-30 "...come fu ai giorni di Noè e di Sodoma".

- Ap. 13,5-6 : La Bestia ha il potere di proferire parole d'orgoglio e bestemmie contro Dio ed i santi e di vincere.

- 1 Tess. 5,1-8 : Differenza tra i figli della luce ed i figli delle tenebre.

 

10 La Luce ritorna dall'Oriente, l'importanza di Gerusalemme

Le profezie attirano la nostra attenzione su quello che deve accadere in Terra Santa e particolarmente in Gerusalemme alla fine dei tempi dell'Anticristo:

- Mt. 24,15-16 : "L'Abominio della desolazione nel luogo Santo…in Giudea. Allora si dirà: ecco il Cristo è qui o eccolo là" (Mt. 24,23-24).

- Daniele ha parlato dell'Abominio della desolazione (Dn. 9,27 / 12,11), ma gli è stato rivelato che: "Queste parole sono chiuse e sigillate fino al tempo della fine" (Dn.12,4 e 9).

- Mc. 13,14 : "L'Abominio della desolazione lì dove non deve essere…in Giudea".

- Lc. 21,21-24 : "Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti..."

- Ap. 11,2 : "...calpesteranno la Città Santa ..." (Gerusalemme).

- Ap. 11,8 : " ...dove appunto il loro Signore fu crocifisso..." (Gerusalemme).

- Ap. 20,9 : "...e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la Città Diletta..." (Gerusalemme).

La luce ritorna dall'Oriente

- Mt. 24,27-28 : "...Come la folgore viene da Oriente e brilla fino ad Occidente...".

- Ap.7,2 : L'Angelo sale dall'Oriente.

- Cantico dei cant. 4,8 : "Vieni con me dal Libano, o sposa...".

- Is. 29,17-18 : "Il Libano si cambierà in un frutteto...i sordi udranno le parole di un Libro (l'Apocalisse ?)".

- Ezec.17,22-24 : Un ramo del cedro piantato da Dio sopra il monte alto d'Israele. Diventerà un cedro magnifico per mettere al riparo gli uccelli (=fedeli).

- Ap. 7,2-3 : Viene "Dall'Oriente portando il sigillo del Dio vivente", per "segnare la fronte dei suoi servi" prima di "devastare la terra e il mare".

- Ap. 10,1-11 : Egli è "Potente" e discende dal cielo "avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno", segno che detiene l'Alleanza sacerdotale stabilita da Gesù. Tiene "Nella mano un piccolo  libro aperto". Deve emettere un "grido fortissimo" e "Profetizzare di nuovo contro molti popoli, nazioni e re".

Di questo cap. 10 di Ap. si legga la consonanza con il Sal.29,3-9, e riferimenti a Dn.12,4/ 2Cor.12,4. Riguardo al "compimento del mistero di Dio" si leggano le consonanze in Rm.11,25/16,25/ Ef.1,9/ 2Tess.2,6-7.

 

Conclusioni alle riflessioni fatte

Più che di conclusioni dobbiamo parlare di "silenzio", dopo aver letto si deve fare silenzio non per commentare o interpretare, ma per meditare e rivedere la propria vita in rapporto a Dio, al Cristo, nessuna conclusione in questo senso, ma piuttosto una vera apertura al Cristo che viene. E non importa a noi "l'ora e il giorno", ma quel farci trovare pronti ed agire come le vergini sagge e prudenti della parabola.

Gesù ha annunciato l'invio dei suoi apostoli per la fine dei tempi:

- Mt. 24,31 : "Egli manderà i suoi angeli (suoi inviati) con una grande tromba (la tromba descritta più volte nell'Apocalisse) per radunare i suoi eletti dai quattro venti" (Mc. 13,27).

- Mt. 13,40-43: "...alla fine del mondo...il Figlio dell'uomo manderà i "suoi angeli", i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità" (Ap. 21,8 / 22,14-15), non ci sembra azzardato vedere in Papa Benedetto XVI uno di questi "inviati da Gesù" a raccogliere "gli scandali" avvenuti nella Chiesa, lui al quale Cristo stesso ha affidato le chiavi del regno.... 

Gesù ritorna "sulle nubi del cielo" ossia nelle anime dei fedeli (Mt. 24,30, Mc. 13,26, Lc. 21,27, Ap. 1,7 e Dn. 7,13). Tutto avviene nell'intimità del cuore, ma non solo. Alcuni l'hanno già visto (Gv 14,7) perché "Egli si manifesta a coloro che Lo attendono" (Eb. 9,28), molti di questi la Chiesa ce li ha additati come Beati, Santi, Mistici, Dottori, Profeti. Questa visione sarà manifesta e generale dopo la caduta della Bestia (Ap. 1,7 e 15,8).

- Lc. 21,15-19: Gesù darà Egli stesso ai suoi apostoli degli ultimi tempi "Lingua e sapienza a cui tutti gli avversari non potranno resistere, né controbattere".

 

Come regolarsi?

 

"Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che Egli è vicino, alle porte" (Mc 13,29) e desidera entrare per cenare con voi nell'intimità (Lc. 12,36-37 / Ap. 3,20).

Da: La Chiesa Cattolica - la sua dottrina - Vol.II - con Imprimatur Vescovile - Trieste 1886, leggiamo:

Per capire come queste profezie di Nostro Signore vadano interpretate, è saggio e confortevole ascoltare i Santi Padri come S. Cipriano nel terzo secolo, nel quarto ne parlava S. Giovanni Grisostomo, nel sesto S. Gregorio Magno e sempre, fra i più grandi Santi c'è l'insegnamento a guardare "i segni dei tempi". La opinione che il mondo non dovrebbe durare oltre i "sei mille anni" (da non confondersi con l'eresia millenarista) è antichissima, si pensa persino apostolica, di certo è che Sant'Agostino la riporta nel suo Libro "La Città di Dio" e vi osserva che: "essendo mille anni presso Dio come un giorno solo (2Pt.3,8), come la settimana della Creazione durò sei giorni e il settimo fu di riposo, così sei mille anni durerà il tramestio delle cose terrene, ed a questo succederà il Sabbato eterno. Ma nessuno può sapere quando ciò avverrà, quando il mondo finirà, quale il suo giorno, quale la sua ora, solo ci è detto di guardare ai segni dei tempi..."

"Vigilate ergo, quia nescitis qua die Dominus vester venturus sit.  / Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà" (Mt.24,42), nell'insegnamento dei Santi Padri è più conveniente che il fedele si preoccupi più per la sua anima che non di stabilire il giorno e l'ora del finimondo: " Dico vobis: Cito faciet vindictam illorum. Verumtamen Filius hominis veniens, putas, inveniet fidem in terra? / Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc.18,8), benché i segni saranno manifesti, il Signore amorevolmente continua a metterci in guardia dall'ozio spirituale: " Sicut enim erant in diebus ante diluvium comedentes et bibentes, nubentes et nuptum tradentes, usque ad eum diem, quo introivit in arcam Noe, et non cognoverunt, donec venit diluvium et tulit omnes, ita erit et adventus Filii hominis. / Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo" (Mt.24,38-39).

Intorno al modo del finimondo, oltre quanto riportato dal Vangelo di Matteo 24, anche San Pietro scrive: " dicentes: “ Ubi est promissio adventus eius/ 

e diranno: "Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione". Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi" (2Pt.3,4-7), l'uomo oggi sa che le indagini della scienza confermano le parole dell'Apostolo. Come il corpo dell'uomo ha in sé stesso il principio della dissoluzione, così racchiude la terra nelle sue viscere l'elemento che se oggi l'alimenta, domani la distruggerà. E' riportato nel Corso di Storia Naturale (Geologia di F.S. Beudant, Milano, Vallardi 1847) che le osservazioni dei dotti hanno dimostrato che ad ogni 33 metri di profondità sotto il punto della temperatura stazionaria, il calore cresce d'un grado; per il che, se anche il calore non cresce uniformemente, ad una profondità di 200 chilometri l'interna temperatura dev'essere di 4000 gradi, temperatura che mantiene in fusione qualunque corpo. Considerando ora, che il raggio terrestre è di 6000 e più chilometri, e lo spessore della crosta solida non è più che di 20 e quindi non raggiunge neppure, in paragone, allo spessore che ha il guscio dell'uovo relativamente al suo raggio, s'arriva a persuadersi, che il periodo di calma in cui si trova oggi la nostra terra (ricordiamo che questo testo è del 1886 - nota mia), periodicamente riprende le sue attività assottigliandosi sempre di più, aumentando i disastri naturali, terremoti e vulcani, e il tutto trova un appoggio anche nelle stesse leggi che sembrano reggere il mondo e che sono riportate nella "Città di Dio" di Sant'Agostino dove scrive:

"In questo mondano incendio s'abbruceranno interamente le qualità degli elementi corruttibili ch'erano adatte ai nostri corpi corruttibili, e la sostanza medesima avrà quelle qualità che per ammirabile cambiamento possono convenire a corpi immortali; cioè così, che il mondo rinnovato in meglio, ben si adatti agli uomini, che pur saranno nella carne in meglio rinnovati."

Il Santo Padre della Chiesa non fa altro che riportare le parole dell'Apostolo: " Non tardat Dominus promissionem, sicut quidam tarditatem existimant, sed patienter agit in vos nolens aliquos perire, sed omnes ad paenitentiam reverti. /  Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace" (2Pt.3,9-14).

 

***

Gli apostoli domandarono a Gesù dove dovevano accadere gli avvenimenti della fine dei tempi. Gesù rispose loro: "Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi" (Lc 17,37/ Mt. 24,28), non c'è dunque un posto definito, ma tutta una situazione ben conoscibile, leggiamo, come chiusura, un passo di un articolo comparso sull'OR che tentava di spiegare proprio questo verso del Vangelo:

"Situazione (questa degli avvoltoi citati nel Vangelo - nota mia) già oggetto di esame da parte di René Girard, là dove lo studioso francese parla dell'effetto prodotto dalla corsa alla preoccupazione vittimaria o souci victimaire, tipica dei nostri giorni. Definibile anche come ricatto vittimario o "strategia del caso pietoso". (..) non si è mai parlato così tanto della necessità della difesa della vittima come da quando se ne fa un uso improprio e strategico, uso che ha poco a che fare con la difesa della vittima stessa, ma più con l'abuso della pietà che suscita, finalizzata, questa, a secondi fini. Globalizzata, planetaria e secolarizzata, sorta di ingiunzione totalitaria e inquisizione permanente, la compassione obbligatoria diventa così il punto di partenza che dà origine a quel tipo di emergenze umanitarie che possono degenerare in forme di falsificazioni e totalitarismi del bene che la storia ci ha mostrato.

 Ma per restare a casi più recenti, è evidente che, tanto per cominciare, essere e presentarsi sotto forma di vittima, magari incatenandosi come novelli Prometeo ai cancelli di un edificio o rinunciando a mangiare e a bere o rinchiudendosi in strutture mobili collocate sulla pubblica piazza, è diventato lo strumento più sicuro in grado di fornire oltre a visibilità, potere e consenso, anche la supremazia e la forza contrattuale necessarie al desiderio di dare soddisfazione alle proprie motivazioni. Niente, infatti, come manipolare il genere di situazioni vittimarie descritte assicura il vantaggio necessario a chi vuole prevalere sul bersaglio del momento, sia esso una istituzione da colpire o la Chiesa cattolica, spesso accusata di oscurantismo per aver tentato di ostacolare la scienza e di aver fatto pertanto della ricerca una nuova vittima.

Ognuno può cercare, fra i tanti i casi o le tante situazioni in cui la manipolazione citata si verifica, quello o quella che più lo convince (rammentando che: Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi). Il meccanismo è in ogni modo sempre quello del lupo e dell'agnello del racconto di Fedro, con la differenza che oggi ad accusare l'agnello di avergli sporcato l'acqua da bere non è più il lupo, ma sono le "anime belle" che per difendere la vittima ne hanno indossato preventivamente l'aureola. Un certo genere di ambientalisti, di rivendicazionisti patentati, di pubblici accusatori a tempo pieno, di soccorritori e tutori mediatici, di indignati di professione sono il tipo di anime belle per le quali si può dire che le anime belle non sono poi così belle. (..)

 In quanto capace di esprimere meglio di ogni altro il bisogno del risentimento di affiorare in superficie nelle parole prima ancora di essere soddisfatto, "rabbia" è il termine più evocato dai difensori delle vittime che si presentano nelle vesti di anime belle. Certo non è una parola che fa onore al genere umano. Ma è la parola che, tratta dal vocabolario della violenza, meglio esprime, in tempi esasperati dalla indifferenza come i nostri, quel bisogno di rivalsa e di soddisfazione inseguito in nome del bene e di una ipotetica armonia, sbandierati dalle anime belle. Ma di quale armonia si parla? Fermiamoci qui e cerchiamo la risposta in Dostoevskji, là dove nel testo del Grande Inquisitore l'autore dichiara:  "Non voglio l'armonia, non la voglio, per l'amore dell'universo. Preferisco rimanere con le mie sofferenze invendicate. Preferisco rimanere con la mia indignazione insoddisfatta".

(da OR. 7.12.2008 commentando proprio questo passo del Vangelo).

 

Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati... ecc.. (Mt.5 1-12), "Beati quei servi che il Padrone al suo ritorno troverà ancora svegli..." (Lc. 12,35-37), "Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il Tempo è...prossimo" (Ap. 1,3).  

"Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica" (Lc 11, 28). "Beati quelli che pur non vedendo, crederanno" (Gv 20, 29).

Le beatitudini, tutte e non solo alcune, sono il codice della vita cristiana, la sintesi del messaggio rivoluzionario che Cristo ha portato al mondo: un messaggio di autentica felicità. Gesù proclama e realizza un cambiamento più sorprendente di quello di Cana (Gv 2,1-11): la povertà diventa ricchezza, le lacrime gioia, l'ingiustizia viene crocefissa con il vero Giusto, con la vera giustizia e mentre l'ingiustizia muore inchiodata, la Giustizia trionfa nella Risurrezione e ritornerà per sempre. Egli non segue le vie battute dagli uomini, né suggerisce nuovi mezzi perché la loro affannosa ricerca trovi finalmente la meta. Prende atto del loro bisogno di gioia, lo approva, perché lo ha installato Dio creatore nel loro cuore, ma cambia la segnaletica del percorso, muta radicalmente il valore delle cose, ribalta la mentalità del mondo, mentre l'Anticristo Gli si oppone e fa esattamente il contrario, insegna il contrario, rivendica il contrario facendolo apparire vincente. Non si tratta di leggere lo straordinario messaggio delle beatitudini per suscitare in noi uno sterile entusiasmo estetico o un’illusione di facile consolazione. È parola di Dio, il vangelo è fuoco,  ardimento, è la forza di Dio... Il vangelo ci dice cose che sembrano irreali, esso sgombra dai nostri cuori la congerie dei falsi fondamenti delle nostre speranze terrene.... Quelli che vogliono seguire Gesù Cristo devono essere forti, impegnati, liberi, leali: non possono servire a due padroni, a Dio e a mammona (Mt 6,24). Così vuole ritrovarci Cristo al Suo ritorno: perseveranti nella fede, fedeli alla dottrina, innamorati dell'Amore stesso, leali nella Chiesa, impregnati delle Beatitudini. Il vero credente che vive questa realtà, non teme alcuna Apocalisse, al contrario, supplica il ritorno di Cristo, non lo vuole tardare, canta ogni giorno Maranathà: "Colui che attesta queste cose dice: Sì, verrò presto!. Amen. Vieni, Signore Gesù" (Ap.22,20).

Amen!

 



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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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