È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

I doni dello Spirito Santo dagli scritti di Dom Prosper Guérager O.S.B, Abate di Solesmes

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2010 17:53
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
30/03/2010 17:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


IL DONO DELLA FORTEZZA
[SM=g1740752]

Il dono della scienza ci ha insegnato ciò che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo evitare per essere conformi al disegno di Gesù Cristo, nostro divin Capo. Bisogna adesso che lo Spirito Santo stabilisca in noi il principio dal quale poter attingere l'energia che dovrà sostenerci nella via che ci ha indicato poco fa. Infatti noi sappiamo che incontreremo certamente degli ostacoli, ed il gran numero di quelli che soccombono basta a convincerci della necessità che abbiamo di essere aiutati. Questo soccorso ci viene dallo Spirito divino che ci comunica il dono della fortezza, per mezzo del quale, se noi saremo fedeli a servircene, ci sarà possibile, ed anche facile, trionfare di tutto ciò che potrebbe arrestare il nostro cammino.

Nelle difficoltà e nelle prove della vita, l'uomo ora è portato alla debolezza e all'abbattimento, ora è spinto da un ardore naturale che ha la sua sorgente nel temperamento o nella vanità. Questa doppia disposizione porterebbe raramente la vittoria nella lotta che l'anima deve combattere per la sua salvezza. Lo Spirito Santo ci porta dunque un elemento nuovo: questa forza soprannaturale, tal
mente propria in lui, che il Salvatore, istituendo i sacramenti, ne ha stabilito uno che ha per oggetto speciale di darci questo divino Spirito come principio di energia. L fuori dubbio che, dovendo lottare durante questa vita, contro il demonio, il mondo e noi stessi, ci occorre ben altro per resistere, che la pusillanimità o l'audacia.

Abbiamo bisogno di un dono che moderi in noi la paura, e, nello stesso tempo, che temperi la fiducia che noi saremmo portati a mettere in noi stessi. L'uomo, modificato così dallo Spirito Santo, vincerà sicuramente; poiché la grazia supplirà in lui alla debolezza della natura e, nel medesimo tempo, correggerà la sua foga.
Due necessità si incontrano nella vita del cristiano: egli deve saper resistere, e deve saper sopportare. Che potrebbe opporre alle tentazioni di Satana, se la forza dei divino Spirito non venisse a ricoprirlo di un'armatura celeste e ad agguerrire il suo braccio? Il mondo non è forse anche il suo avversario terribile, se si considera il numero delle vittime che fa ogni giorno, con la tirannia delle sue massime e delle sue pretese? Quale deve essere, dunque, l'assistenza dei divino Spirito, quando si tratta di rendere il cristiano invulnerabile ai dardi che uccidono e che fanno tante rovine intorno a lui?

Le passioni del cuore dell'uomo non sono un ostacolo minore alla sua salvezza ed alla sua santificazione: ostacolo tanto più temibile, in quanto è più intimo. Bisogna che lo Spirito Santo trasformi il cuore, che lo trascini anche a rinunziare a se stesso, quando la luce celeste c'indicherà una via diversa da quella verso la quale ci spinge l'amore della ricerca di noi stessi. Quale forza divina ci vuole, per "odiare la propria vita", quando Gesù Cristo lo esige (Gv 12, 25), quando si tratta di fare la scelta tra due padroni il cui servizio è incompatibile? (Mt 6, 24).

Lo Spirito Santo fa ogni giorno questi prodigi per mezzo del dono che ha diffuso in noi, se noi non lo disprezziamo, se non lo soffochiamo, nella nostra viltà e nella nostra imprudenza. Insegna al Cristiano a dominare le passioni, a non lasciarsi condurre da queste cieche guide, a non cedere ai suoi istinti, che quando essi sono conformi all'ordine che Dio ha stabilito. Qualche volta questo divino Spirito non domanda solamente al Cristiano di resistere interiormente ai nemici dell'anima; ma esige che protesti apertamente contro l'errore ed il male, se il dovere di stato o la sua posizione lo reclamano.

È allora che bisogna affrontare quella specie d'impopolarità che spesso si riversa sul cristiano, e che non dovrà sorprenderlo, ricordandosi le parole dell'Apostolo: "Se io cercassi di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo" (Gal 1,10). Ma lo Spirito Santo non manca mai, e quando egli trova un'anima risoluta ad usare della forza divina di cui egli è la sorgente, non solamente le assicura il trionfo, ma ordinariamente la stabilisce in quella pace, piena di dolcezza e di coraggio, che ci porta la vittoria sulle passioni.
Tale è la maniera con la quale lo Spirito Santo applica il dono della fortezza nel Cristiano, quando questi è obbligato alla resistenza. Abbiamo detto che questo prezioso dono ci dava nello stesso tempo l'energia necessaria per sopportare le prove che formano il prezzo della nostra salvezza. Vi sono degli spaventi che agghiacciano il coraggio e possono trascinare l'uomo alla perdizione.

Il dono della fortezza li dissipa; li rimpiazza con una calma ed un senso di sicurezza, sconcertanti per la natura. Guardate i martiri, e non solamente S. Maurizio, Capo della legione Tebea, abituato alle lotte del campo di battaglia; ma una Felicita, madre di sette figli, una Perpetua, nobile dama di Cartagine, per la quale il mondo non aveva che favori; una Agnese, fanciulla di tredici anni, e tante altre migliaia, e dite se il dono della fortezza è sterile nei sacrifici. Dov'è andata la paura della morte, il cui solo pensiero qualche volta ci opprime? E quelle generose offerte di tutta una vita immolata nella rinuncia e nelle privazioni, per trovare unicamente Gesù e seguirne le tracce più da vicino! E tante esistenze nascoste agli sguardi distratti e superficiali degli uomini, esistenze in cui l'elemento principale è il sacrificio, in cui la serenità non si lascia mai vincere dalla prova, in cui la croce, che si moltiplica sempre, sempre viene accettata! Quali trofei per lo Spirito di fortezza! Quali atti di dedizione al dovere egli sa generare! E se l'uomo, per se stesso è poca cosa, come cresce in dignità sotto l'azione dello Spirito Santo!

È ancora Lui che aiuta il cristiano a superare la brutta tentazione del rispetto umano, elevandolo al di sopra delle considerazioni mondane che gli detterebbero un'altra condotta. È Lui che spinge l'uomo a preferire la gioia di non aver violato i comandamenti del suo Dio, a quella frivola di seguire gli onori del mondo.
Questo Spirito di fortezza che fa accettare gli infortuni, quali altrettanti disegni misericordiosi del Cielo; che sostiene il coraggio del cristiano nella perdita così dolorosa di esseri cari, nelle sofferenze fisiche che gli renderebbero la vita pesante, se non sapesse che esse sono le visite del Signore. È Lui, finalmente, come lo leggiamo nella vita dei Santi, che si serve delle stesse ripugnanze della natura, per provocare quegli atti eroici in cui la creatura umana sembra aver sorpassato il limite del suo essere per elevarsi al rango degli spiriti impassibili e glorificati.

Spirito di fortezza, resta sempre più in noi, e salvaci dalla mollezza di questo secolo. In nessun'altra epoca, l'energia delle anime è stata più debole, lo spirito mondano ha maggiormente trionfato, il sensualismo si è fatto più insolente, l'orgoglio e l'indipendenza più pronunciati. Saper essere forti contro se stessi, è una rarità che eccita lo stupore in coloro che ne sono testimoni: tanto le massime del vangelo hanno perduto terreno!

Trattienici su questo pendio che, come tanti altri, ci trascinerebbe al male, o divino Spirito! Permetti che noi ti indirizziamo, in forma di domanda, quei voti che Paolo formulava per i cristiani di Efeso, e che noi osiamo reclamare dalla tua generosità, l'armatura di Dio che ci permetterà di tener duro nel giorno cattivo e di rimanere perfetti in tutte le cose. Cingi i nostri fianchi con la verità, rivestici della corazza della giustizia, e calzaci i piedi con l'alacrità che dà il vangelo di pace. Armaci dello scudo della fede, col quale potremo estinguere i dardi infuocati del maligno; metti sul nostro capo l'elmo della speranza per la salvezza e nelle mani la spada dello Spirito, che è la parola di Dio (Ef 6, 11-17), con l'aiuto del quale, come il Signore nel deserto, noi possiamo riportare la vittoria su tutti i nostri avversari. Spirito di fortezza, fa' che così sia.


IL DONO DEL CONSIGLIO [SM=g1740752]

Il dono della Fortezza di cui abbiamo riconosciuto la necessità nell'opera di santificazione del cristiano, non sarebbe sufficiente per assicurare questo grande risultato, se il divino Spirito non avesse preso cura di unirlo ad un altro dono, che lo segue e che previene da ogni pericolo. Questo nuovo beneficio consiste nel dono del consiglio. La Fortezza non si potrebbe lasciare abbandonata a se stessa; le è necessario un elemento che la diriga. Il dono della Scienza, non potrebbe esserlo, perché, se illumina l'anima sul suo fine e sulle regole generali della condotta che deve tenere, non porta una luce sufficiente sulle applicazioni speciali della legge di Dio e sulla direzione della vita. Nelle diverse situazioni in cui potremmo essere posti, nelle decisioni che potremmo aver bisogno di prendere, è necessario che sentiamo la voce dello Spirito Santo, ed è per mezzo del dono del Consiglio che questa voce divina arriva fino a noi.

Ella ci dice, se vogliamo ascoltarla, ciò che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo evitare; ciò che dobbiamo dire e ciò che dobbiamo tacere; ciò che possiamo conservare e ciò cui dobbiamo rinunziare. Per mezzo del dono del Consiglio, lo Spirito Santo agisce sulla nostra intelligenza, nello stesso modo che, col dono della Fortezza, agisce sulla nostra volontà. Questo dono prezioso deve essere applicato durante tutta la nostra vita, perché continuamente ci dobbiamo decidere per un partito o per l'altro; e deve essere causa di una grande riconoscenza verso lo Spirito divino, il pensiero che Egli non ci lascia mai abbandonati a noi stessi, finché siamo disposti a seguire la direzione che ci imprime.

Quanti agguati può farci evitare! quante illusioni può distruggere in noi! quante realtà ci fa scoprire! ma, per non perdere le sue ispirazioni, bisogna che ci salvaguardiamo dalle attrattive naturali che, troppo spesso, influiscono sulle nostre decisioni: dalla temerità che ci trascina secondo il piacere delle passioni; dalla precipitazione che ci rende troppo solleciti nel giudicare e nell'agire, anche quando non abbiamo ancora visto che un lato delle cose; e, finalmente, dall'indifferenza che fa sì che noi decidiamo a caso, per timore di affaticarci nella ricerca di ciò che sarebbe per il meglio.

Lo Spirito Santo, col dono del Consiglio, strappa l'uomo a tutti questi inconvenienti. Corregge la natura così spesso eccessiva, quando non è apatica. Mantiene l'anima attenta a ciò che è il vero, a ciò che è buono, a ciò che le è veramente vantaggioso. Le insinua questa virtù, che è il complemento ed il nutrimento necessario per far sviluppare tutte le altre; intendiamo dire la discrezione, di cui ha il segreto, per mezzo della quale le virtù si conservano, si armonizzano e non degenerano in difetti. Sotto la direzione del dono del Consiglio, il cristiano non ha nulla da temere; lo Spirito Santo prende su di sé la responsabilità di tutto.

Che importa, dunque, che il mondo condanni o critichi, che si stupisca o si scandalizzi? Il mondo si crede saggio; ma non ha il dono del Consiglio. Per questo accade spesso che le risoluzioni prese sotto la sua ispirazione, portano ad un fine ben diverso da quello che si era proposto. E doveva essere così; poiché è ad esso che il Signore ha detto "non quali i miei pensieri sono i pensieri vostri, né quale la vostra condotta è la mia" (Is 55, 8).

Domandiamo, dunque, con tutto l'ardore del nostro desiderio, il dono divino che ci preserverà dal pericolo di guidarci da noi stessi. Ma comprendiamo pure che questo dono non abita che in coloro che lo stimano abbastanza, per rinunciare a se medesimi in sua presenza. Se lo Spirito Santo ci trova staccati dalle idee umane, convinti della nostra fragilità, si degnerà di essere il nostro Consiglio, mentre se ci credessimo savi di fronte ai nostri occhi, ritirerebbe la sua luce e ci lascerebbe a noi stessi.

Non vogliamo che ci accada questo, o divino Spirito! Per esperienza sappiamo troppo che non ci è di vantaggio correre i rischi della prudenza umana, e abdichiamo sinceramente, di fronte a Te, le pretese del nostro spirito, così pronto ad abbagliarsi e a farsi delle illusioni. Conserva e degnati di sviluppare in noi, in piena libertà, questo dono ineffabile che ci hai concesso nel Battesimo: sii per sempre il nostro Consiglio: "Facci conoscere le tue vie, e insegnaci i tuoi sentieri. Dirigici nella Verità e ci istruisci; poiché è da te che ci verrà la salvezza, ed è per questo che noi ci attacchiamo alla tua condotta (Sal 118). Noi sappiamo che saremo giudicati su tutte le nostre opere e su tutte le nostre intenzioni; ma sappiamo anche che non avremo niente da temere finché saremo fedeli alla tua guida.
Staremo, dunque, attenti "ad ascoltare ciò che dice in noi il Signore nostro Dio" (Sal 84, 9), lo Spirito del Consiglio, sia che egli ci parli direttamente sia che ci rimandi allo strumento che avrà scelto per noi.

Sii dunque benedetto, Gesù, che ci hai inviato lo Spirito per essere la nostra guida, e benedetto sia questo divino Spirito, che si degna di darci sempre la sua assistenza, e che le nostre resistenze passate non hanno allontanato da noi!


continua...
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:24. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com