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IL CANONE

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2010 19:39
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14/04/2010 19:33
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 06/10/2004 15.33
Questo non significa che Dio non continui comunque a manifestarsi rispettando le loro convinzioni, così come continuerebbe a manifestarsi in noi anche se essi avessero ragione, così come continuerebbe a farlo, sempre nel rispetto delle convinzioni personali, nei confronti di chi ha un modo ancora diverso di "sentirlo", ma continua a cercarlo.
.........
 
Caro Yivan....concordo...ed è buono quando riusciamo a capirci meglio......
 
non ci sono che due scelte: o accettare il tutto nel suo insieme, o accettarne solo la parte che rientra nel proprio "sentire" individuale Personalmente penso che il credo cristiano debba necessariamente includere tutta la produzione di pensiero, ispirata o meno, da tutti i vari scritti e dalle tradizioni, senza però affermare che tutto è senz'altro e soltanto Parola di Dio ma anche semplice esperienza umana, nella quale, certo, Dio non ha mai mancato di essere comunque presente.
.........
 
Perfettamente d'acordo...tanto è che parlando di Canone PARLIAMO ANCHE DI TRADIZIONE....cioè quell'INSEGNAMENTO della Chiesa che nelcorso dei secoli ha dato ampia CREDIBILITA' sull'uso CANONICO(=regola) dei testi RITENUTI......ATTENZIONE...RITENUTI ispirati..... Ecco perchè chi parla a favore della dottrina SOLA SCRITTURA finisce per contraddire la Scrittura stessa, perchè in questo modo si demonizza LA TRADIZIONE che ha la sua espressività attraverso L'UOMO COLLABORATORE DI DIO.....per mezzo del quale Egli si è rivelato....dando QUALCOSA.....quel qualcosa che per fede diventa per PATRIMONIO DELLA FEDE CRISTIANA  a cominciare proprio dal Canone delle Scritture...
 
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 20 di 60 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/10/2004 19.01
Una domanda per tutti......
 
Si contesta la scelta del Canone lungo alla Chiesa...perchè per i protestanti resta valido che il Canone corto scelto dagli Ebrei è un diritto sancito dalle Scritture (e tuttavia non abbiamo neppure una prova scritturistica di questo)
Abbiamo invece la prova che la scelta del Canone corto da parte della Riunione di Jamnia del 90 d.C. fu caratterizzata NON DALL'ESCLUDERE I FAMOSI 7 DEUTEROCANONICI...bensì per eliminare la LXX (Canone lungo) perchè era usata dai primi cristiani......
E abbiamo un altra prova.....
la LXX (Canone lungo) venne richiesta per i gli Ebrei DELLA DIASPORA, cioè coloro che vivevano fuori dai territori Palestinesi e parlavano greco.....
 
Orbene, dal momento che nella traduzione dei "Settanta" sono compresi 7 libri (Tobia, Giuditta, I Maccabei, II Maccabei, Baruch, Sapienza, Ecclesiastico, più alcuni frammenti di Daniele e di Ester) che non erano contenuti nella Bibbia ebraica, ma che erano accettati dagli ebrei della diàspora (tanto è vero che i "Settanta" li accolsero!) e che furono ritenuti sempre dalla Chiesa come ispirati e citati fin dai tempi dei Padri Apostolici (ad esempio da San Clemente Romano)..... ci dicano gli evangelici se dobbiamo considerare questi Ebrei della Diaspora....fuori della grazia di Dio.....????

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Consiglia Elimina    Messaggio 21 di 60 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°camerone° Inviato: 08/10/2004 19.40
Cara Caterina, non citerei la Bibbia della LXX, perchè non sarebbe un argomento accettato dai protestanti.
 
La storia del canone ebraico è molto incerta e confusa.
 
Di certo sappiamo che ai tempi di Gesù esisteva un canone ben definito solo per "La Legge" e "I Profeti" mentre per gli altri libri c'era molta incertezza e le valutazioni differivano di molto nelle diverse aree del giudaismo palestinese.
 
Infatti esistevano elenchi di libri differenti a seconda che venissero letti dai Sadducei, dai Farisei, dagli Esseni o, come dici tu, dagli ebrei della Diaspora. Anche all'interno di uno stesso gruppo ( come per esempio i Farisei) c'erano delle diversità a seconda delle scuole rabbiniche
 
Gli Ebrei cominciarono a ripensare al "Libro" e quindi alla necessità di darsi un canone precispo solo dopo il 70 d.C. quando avvenne un fatto assolutamente apocalittico:  la distruzione del Tempio di Gerusalemme, il centro della religione giudaica. Questo avvenimento mise in crisi la struttura teologica giudaica.
 
Fu all'incirca in quel periodo ( dal 75 al 117 d.C. circa)che a Jamnia fu discusso un canone più preciso di Libri Sacri. Ad esempio venne confermata, non senza forti opposizioni, la canonicità del Qoelet e del Cantico dei Cantici. Ma anche a Jamnia il problema del canone non venne chiuso in modo definitivo dato che sappiamo che libri quali, ad esempio, il Siracide, escluso a Jamnia, vennero comunque letti e trascritti nelle sinagoghe anche in seguito.
 
Del resto Jamnia non fu neppure un sinodo vero e proprio o un concilio ma fu piuttosto una specie di simposio nel quale alcuni "specialisti" discussero dell'argomento dando solo delle indicazioni di principio ma che non vollero essere normative e non furono mai accettate come tali.
 
Il vero canone ebraico, così come è conosciuto anche oggi, è più recente e data al III sec. circa e venne adottato in contrapposizione alla nascente Chiesa Cristiana che già da allora adottava un canone più ampio.
 
Quindi non si può dire che gli Ebrei avevano un loro canone prima dell'avvento del Cristianesimo perchè questo contrasta con tutte le realtà storiche.
 
Per quanto riguarda Gesù, invece, il discorso è un po' diverso. Gesù Cristo non ha mai autenticato nessun canone e, anzi, non esitava nei suoi discorsi a citare libri che ora sono considerati apocrifi e nei suoi insegnamenti citava solo i libri che sapeva accettati anche dai suoi interlocutori.
 
Se i protestanti vogliono accettare un canone loro sono liberissimi di farlo ma questo contrasta con la realtà storica.
 
Mi riservo di fare un ulteriore intervento esplicativo in seguito.
 
 
 

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/10/2004 21.57
I Protestanti, purtroppo......in questo hanno fatto un gran danno ALLA PAROLA DI DIO...e mentre la Chiesa viene accusata di "aggiungere" alla Bibbia....essi HANNO TOLTO QUALCOSA..ben 7 Libri.....
 
Facciamo allora l'ennesimo quadro della situazione.....ma con un finale nuovo per noi....che non avevamo mai trattato prima
 
Nel NT compare  per la prima volta il termine tecnico di ispirazione, in 2 Tm 3,16. Della realtà dell'ispirazione si parla anche in 2 Pt 1,16-21 dove si afferma sostanzialmente che nessuna scrittura profetica, proprio per il fatto che essa proviene non dall'umana iniziativa del profeta, ma da un'azione di Dio, può essere soggetta a privata spiegazione.
Nell'epoca patristica inizia a farsi strada il cosiddetto concetto di ispirazione verbale, secondo cui Dio, per esprimere le sue idee e parole, si sarebbe servito dell'autore umano come di uno strumento puramente materiale; lo Spirito santo avrebbe fatto uso dei profeti come un suonatore di flauto del suo strumento, per cui "la Scrittura non può avere che un solo autore, Dio" (Agostino), ...."non può che essere un dettato divino, lettera di Dio" (Girolamo).
Questa concezione dell'ispirazione così formulata, in cui si arriva addirittura a sostenere che persino gli errori di grammatica erano stati voluti dallo Spirito santo, dura praticamente fino a S. Tommaso.........
 
IL CANONE
La Chiesa cattolica riconosce nella Bibbia la presenza di 73 libri, dei quali 46 appartengono all'AT e 27 al NT. L'elenco dei ibri ispirati è chiamato, almeno a partire dal IV secolo d.C., col nome di canone (dal greco Kanon), una parola che nei primi secoli cristiani significava norma, regola della fede e regola della verità. A cominciare dal IV secolo, col Concilio di Laodicea in Frigia (360), i libri della Bibbia vengno detti canonici perchè la Chiesa li riconosce come normativi per la fede e per la vita dei credenti sulla base del loro contenuto oggettivo.

Il canone dell'AT presso gli Ebrei
Il canone in uso presso gli Ebrei esclude dall'AT i sette scritti di Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide (o Ecclesiaste), Baruch, e omette alcune sezioni, scritte in greco, dei libri di Daniele (13-14) e di Ester (14,4-16,24). Per gli Ebrei, il canone contiene 22 o 24 scritti, cifra risultante da un raggruppamento degli scritti diverso da quello in uso presso i cristiani. Si ottiene il numero 22 annoverando Rut tra i Giudici e unendo le Lamentazioni con Geremia.
Le Chiese protestanti seguono il canone ebraico per l'AT, mentre per il NT concordano con i cattolici, dopo alcune esitazioni al tempo della Riforma riguardo alle lettere di Giacomo, di Giuda, agli Ebrei e l'Apocalisse.
Con una terminologia risalente a Sisto da Siena (1569), i cattolici distinguono tra scritti protocanonici e deuteocanonici, indicando con quest'ultimo termine i libri non accolti da Ebrei e protestanti (Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruch, e alcune sezioni, scritte in greco, di Daniele (13-14) e di Ester (14,4-16,24), mentre i protestanti a loro volta chiamano questi stessi libri col nome di apocrifi.
Le vicende del canone ebraico sono complesse. Il primo abbozzo di un canone dell'AT lo troviamo, però, nel prologo che il traduttore greco, verso il 130 a.C., permise alla sua versione dall'ebraico del libro del Siracide (o Ecclesiaste), questo ha fatto concludere agli storici biblici che anche il Siracide era comunque un Libro ritenuto sacro nell'insieme degli altri Rotoli.
 
In questo Prologo si legge:
 
< Attraverso la Legge (Thorà), i profeti e gli altri scritti che sono ad essi seguiti, ci sono stati comunicati molti e straordinari insegnamenti, per i quali è giusto ammirare Israele quanto a dottrina e sapienza; non è però giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma è bene che questi intenditori si rendano utili, con la parola e con lo scritto, a quelli che sono più lontani. >
 
Sempre dal Prologo, circa la TRASCRIZIONE si legge:
 
< Pertanto siete pregati di farne lettura con benevola attenzione, avendo indulgenza per noi quando,nonostante l'impegno con cui ci siamo applicati alla traduzione, sembra che  non siamo riusciti a rendere bene certe espressioni; queste infatti NON HANNO LA STESSA FORMA QUANDO SONO SONO DETTE IN EBRAICO E QUANDO SI RIVOLGONO IN ALTRA LINGUA. Ciò non vale solo per questo Libro (Siracide), ma anche PER LA STESSA LEGGE, I PROFETI E I RIMANENTI LIBRI, CHE PRESENTANO UNA NON PICCOLA DIFFERENZA NEL LORO TENORE ORIGINALE.>
 
L'autore fra l'altro fa capire sempre nel Prologo che il Siracide era appunto conosciuto e scrive:
 
< ...venuto in Egitto e mi ci sono fermato; SCOPRENDO CHE LO SCRITTO (Siracide) AVEVA UN NON TRASCURABILE VALORE EDUCATIVO, HO SENTITO LA NECESSITA' DI DEDICARE, DA PARTE MIA, ZELO E FATICA PER TRADURRE QUESTO LIBRO...(...) PUBBLICARLO A BENEFICIO DI QUELLI CHE SONO ALL'ESTERO, E RIFORMANDO I LORO COSTUMI, DESIDERANO IMPARARE A VIVERE SECONDO LA LEGGE....>
 
Ci viene da chiedere, dopo aver letto questo Prologo di un Libro RIFIUTATO E RIGETTATO DAI PROTESTANTI....con quale criterio essi giudicano che tale ispirazione di cui parla l'autore, non sia ispirazione divina?
Quali erano questi ALTRI LIBRI di cuis i fa cenno nel Prologo? E perchè questo autore si sentì ispirato a tradurre il Siracide per coloro che vivevano FUORI?
Il Libro del Siracide (o Ecclesiaste) CONSERVA TUTTE LE CARATTERISTICHE DEI LIBRI DEFINITI CANONICI dagli Ebrei....si compone di una parte prettamente SAPIENZALE e riprende lo stile e i motivi dei Proverbi (1,1- 42,14) e una seconda parte che riprende la SAPIENZA DI DIO ( 42,15 -43,33) ed è intrinseca nella vita degli uomini illustri d'Israele (cap.44-50).
Interessante del Siracide o Ecclesiaste è che FU SCRITTO IN EBRAICO, ma andò perduto e questo grazie ad alcuni frammenti parziali si è potuto accertare che questo Libro era all'origine dentro la collezione dei Sacri Rotoli. Ciò che fu esclusa dagli Ebrei fu la copia in greco del 132 a.C. ignari forse che esisteva ed era esistita una copia in ebraico.
Tutto questo ha fatto ritenere agli studiosi odierni l'importanza di questo Libro che venne indirizzato agli Ebrei "che vivevano all'estero"......
 
Ripeto...con quale criterio gli evangelici oggi ritengono falsa l'ispirazione di questo testo? Su quali basi poggiano la motivazione?
Proviamo a trattare Libro per Libro e vediamo che esce fuori....
 
Il primo abbozzo di un canone dell'AT lo troviamo, però, nel prologo che il traduttore greco, verso il 130 a.C., permise alla sua versione dall'ebraico del libro del Siracide (o Ecclesiaste),
 
dunque....ironia della sorte...dal Libro del Siracide, Libro rifiutato dagli evangelici  ci perviene invece il primo abbozzo di un Canone dell'A.T. .......
 
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 23 di 60 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 09/10/2004 10.08
Sappiamo che ci sono qui iscritti alcuni evangelici.....possibile che non abbiano interesse a chiarire questa domanda?...... (post n.22)
 
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 60 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°camerone° Inviato: 09/10/2004 10.11
Si risponde a quello che si può..... Se mancano le risposte fanno bene a non intervenire.
 
 
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