I Protestanti, purtroppo......in questo hanno fatto un gran danno ALLA PAROLA DI DIO...e mentre la Chiesa viene accusata di "aggiungere" alla Bibbia....essi HANNO TOLTO QUALCOSA..ben 7 Libri.....
Facciamo allora l'ennesimo quadro della situazione.....ma con un finale nuovo per noi....che non avevamo mai trattato prima
Nel NT compare per la prima volta il termine tecnico di ispirazione, in 2 Tm 3,16. Della realtà dell'ispirazione si parla anche in 2 Pt 1,16-21 dove si afferma sostanzialmente che nessuna scrittura profetica, proprio per il fatto che essa proviene non dall'umana iniziativa del profeta, ma da un'azione di Dio, può essere soggetta a privata spiegazione.
Nell'epoca patristica inizia a farsi strada il cosiddetto concetto di ispirazione verbale, secondo cui Dio, per esprimere le sue idee e parole, si sarebbe servito dell'autore umano come di uno strumento puramente materiale; lo Spirito santo avrebbe fatto uso dei profeti come un suonatore di flauto del suo strumento, per cui "la Scrittura non può avere che un solo autore, Dio" (Agostino), ...."non può che essere un dettato divino, lettera di Dio" (Girolamo).
Questa concezione dell'ispirazione così formulata, in cui si arriva addirittura a sostenere che persino gli errori di grammatica erano stati voluti dallo Spirito santo, dura praticamente fino a S. Tommaso.........
IL CANONE
La Chiesa cattolica riconosce nella Bibbia la presenza di 73 libri, dei quali 46 appartengono all'AT e 27 al NT. L'elenco dei ibri ispirati è chiamato, almeno a partire dal IV secolo d.C., col nome di canone (dal greco Kanon), una parola che nei primi secoli cristiani significava norma, regola della fede e regola della verità. A cominciare dal IV secolo, col Concilio di Laodicea in Frigia (360), i libri della Bibbia vengno detti canonici perchè la Chiesa li riconosce come normativi per la fede e per la vita dei credenti sulla base del loro contenuto oggettivo.
Il canone dell'AT presso gli Ebrei
Il canone in uso presso gli Ebrei esclude dall'AT i sette scritti di Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide (o Ecclesiaste), Baruch, e omette alcune sezioni, scritte in greco, dei libri di Daniele (13-14) e di Ester (14,4-16,24). Per gli Ebrei, il canone contiene 22 o 24 scritti, cifra risultante da un raggruppamento degli scritti diverso da quello in uso presso i cristiani. Si ottiene il numero 22 annoverando Rut tra i Giudici e unendo le Lamentazioni con Geremia.
Le Chiese protestanti seguono il canone ebraico per l'AT, mentre per il NT concordano con i cattolici, dopo alcune esitazioni al tempo della Riforma riguardo alle lettere di Giacomo, di Giuda, agli Ebrei e l'Apocalisse.
Con una terminologia risalente a Sisto da Siena (1569), i cattolici distinguono tra scritti protocanonici e deuteocanonici, indicando con quest'ultimo termine i libri non accolti da Ebrei e protestanti (Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruch, e alcune sezioni, scritte in greco, di Daniele (13-14) e di Ester (14,4-16,24), mentre i protestanti a loro volta chiamano questi stessi libri col nome di apocrifi.
Le vicende del canone ebraico sono complesse. Il primo abbozzo di un canone dell'AT lo troviamo, però, nel prologo che il traduttore greco, verso il 130 a.C., permise alla sua versione dall'ebraico del libro del Siracide (o Ecclesiaste), questo ha fatto concludere agli storici biblici che anche il Siracide era comunque un Libro ritenuto sacro nell'insieme degli altri Rotoli.
In questo Prologo si legge:
< Attraverso la Legge (Thorà), i profeti e gli altri scritti che sono ad essi seguiti, ci sono stati comunicati molti e straordinari insegnamenti, per i quali è giusto ammirare Israele quanto a dottrina e sapienza; non è però giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma è bene che questi intenditori si rendano utili, con la parola e con lo scritto, a quelli che sono più lontani. >
Sempre dal Prologo, circa la TRASCRIZIONE si legge:
< Pertanto siete pregati di farne lettura con benevola attenzione, avendo indulgenza per noi quando,nonostante l'impegno con cui ci siamo applicati alla traduzione, sembra che non siamo riusciti a rendere bene certe espressioni; queste infatti NON HANNO LA STESSA FORMA QUANDO SONO SONO DETTE IN EBRAICO E QUANDO SI RIVOLGONO IN ALTRA LINGUA. Ciò non vale solo per questo Libro (Siracide), ma anche PER LA STESSA LEGGE, I PROFETI E I RIMANENTI LIBRI, CHE PRESENTANO UNA NON PICCOLA DIFFERENZA NEL LORO TENORE ORIGINALE.>
L'autore fra l'altro fa capire sempre nel Prologo che il Siracide era appunto conosciuto e scrive:
< ...venuto in Egitto e mi ci sono fermato; SCOPRENDO CHE LO SCRITTO (Siracide) AVEVA UN NON TRASCURABILE VALORE EDUCATIVO, HO SENTITO LA NECESSITA' DI DEDICARE, DA PARTE MIA, ZELO E FATICA PER TRADURRE QUESTO LIBRO...(...) PUBBLICARLO A BENEFICIO DI QUELLI CHE SONO ALL'ESTERO, E RIFORMANDO I LORO COSTUMI, DESIDERANO IMPARARE A VIVERE SECONDO LA LEGGE....>
Ci viene da chiedere, dopo aver letto questo Prologo di un Libro RIFIUTATO E RIGETTATO DAI PROTESTANTI....con quale criterio essi giudicano che tale ispirazione di cui parla l'autore, non sia ispirazione divina? Quali erano questi ALTRI LIBRI di cuis i fa cenno nel Prologo? E perchè questo autore si sentì ispirato a tradurre il Siracide per coloro che vivevano FUORI?
Il Libro del Siracide (o Ecclesiaste) CONSERVA TUTTE LE CARATTERISTICHE DEI LIBRI DEFINITI CANONICI dagli Ebrei....si compone di una parte prettamente SAPIENZALE e riprende lo stile e i motivi dei Proverbi (1,1- 42,14) e una seconda parte che riprende la SAPIENZA DI DIO ( 42,15 -43,33) ed è intrinseca nella vita degli uomini illustri d'Israele (cap.44-50).
Interessante del Siracide o Ecclesiaste è che FU SCRITTO IN EBRAICO, ma andò perduto e questo grazie ad alcuni frammenti parziali si è potuto accertare che questo Libro era all'origine dentro la collezione dei Sacri Rotoli. Ciò che fu esclusa dagli Ebrei fu la copia in greco del 132 a.C. ignari forse che esisteva ed era esistita una copia in ebraico.
Tutto questo ha fatto ritenere agli studiosi odierni l'importanza di questo Libro che venne indirizzato agli Ebrei "che vivevano all'estero"......
Ripeto...con quale criterio gli evangelici oggi ritengono falsa l'ispirazione di questo testo? Su quali basi poggiano la motivazione?
Proviamo a trattare Libro per Libro e vediamo che esce fuori....
Il primo abbozzo di un canone dell'AT lo troviamo, però, nel prologo che il traduttore greco, verso il 130 a.C., permise alla sua versione dall'ebraico del libro del Siracide (o Ecclesiaste),
dunque....ironia della sorte...dal Libro del Siracide, Libro rifiutato dagli evangelici ci perviene invece il primo abbozzo di un Canone dell'A.T. .......
Fraternamente Caterina