A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Arrivederci RAIMONDO VIANELLO, ed anche a te Sandra in Paradiso!

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2010 17:47
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
15/04/2010 18:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

È morto Raimondo Vianello

Un maestro senza allievi



di Marcello Filotei

"Un maestro". È la definizione più ricorrente tra quanti commentano la morte di Raimondo Vianello, scomparso il 15 aprile poco prima di compiere gli 88 anni. Non è vero, o almeno non del tutto. Se Vianello è stato un maestro la classe in cui insegnava era vuota, o quasi. Elegante, garbato, ironico, mai una parola di troppo, questo romano atipico non ha praticamente eredi nella televisione italiana.

Non solo per la sua classe, con quella ci si nasce e non si può emulare nemmeno volendo, ma anche per l'educazione:  ha saputo essere popolare senza essere volgare.

Un "signore" capace di essere sincero. "A me piace la musica classica", non ebbe paura di dichiarare alla vigilia del festival di Sanremo che si accingeva a condurre. Era il 1998 e Vianello sarebbe salito per la prima volta sul palco dell'Ariston in veste di presentatore. Sornione, in grado di gestire con disinvoltura ogni situazione, non si scompose nemmeno al bacio di Madonna, anzi fu accusato dalla stampa di averla congedata in modo troppo sbrigativo. Anche le regine del pop, ogni tanto, vanno tenute al loro posto.

Non era però la prima volta che andava a Sanremo. Negli anni Sessanta c'era stato con Tognazzi portando uno sketch che fu cancellato. Poi era tornato nella sezione dedicata ai giovani:  "Andai per la ricerca sul cancro. Raccontai che ero malato anch'io. Si sono divertiti molto".

Capace di sdrammatizzare tutto, anche l'unica cosa su cui in Italia proprio non si può scherzare:  il calcio. Dal 1991 per diverse stagioni condusse "Pressing" su Italia 1, a dimostrazione di come sia possibile, con un po' di misura e di buon senso, dare a goal e fuorigioco, veri o presunti, il giusto peso. Tra esagitati di vario genere, capaci di iperboli immaginifiche per argomentare la presunta superiorità di un colore rispetto a un altro, riusciva a mantenere quell'aria eterea che quasi quarant'anni prima, nel 1954, lo aveva portato al successo accanto al sanguigno Ugo Tognazzi in "Un, due, tre", il programma che ha segnato l'ingresso dello sketch nella neonata tv italiana.

Quando arrivò in televisione di esperienza non ne aveva molta. Attore per caso, dopo la guerra venne scelto per il ruolo di un ufficiale americano nella rivista satirica "Cantachiaro" di Garinei e Giovannini. Subito dopo fece coppia fissa con Tognazzi dal 1951 nel teatro di rivista e dal 1954, per 5 anni e 77 trasmissioni, in televisione. Non c'era la "spalla", un caso irripetibile, come i venticinque film che lo documentano.

Rotto lo storico duo, Vianello avrebbe avuto davanti a sé un'altra stagione di sketch, assieme alla moglie Sandra Mondaini. Un sodalizio più lungo e forse artisticamente meno esplosivo, ma che ha lasciato agli spettatori l'immagine di una coppia capace di affrontare, anche con l'autoironia, le difficoltà e sofferenze che non mancano mai nella vita. Anche questa una rarità che li rendeva così familiari e amati.

La storia della televisione, però, Vianello l'ha fatta negli anni in cui, assieme a Tognazzi, fu capace di una raffinata irriverenza che non mancò di essere punita. Quando nel 1959 i due allusero a una caduta del presidente Gronchi durante una serata alla Scala in onore del generale De Gaulle i dirigenti Rai dimostrarono poco senso dell'umorismo. Dote, allora come oggi, non particolarmente diffusa.

Dopo avere tolto la sedia a Tognazzi e averlo fatto cadere Vianello gli disse:  "chi ti credi di essere". Tanto bastò per porre fine a una trasmissione di successo. La premiata coppia "T&V", campione del piccolo schermo all'alba della sua storia, si congedava dal numeroso pubblico a modo suo:  "Come avete sentito abbiamo esposto il nostro programma con una canzoncina vanerella e banale. Lo abbiamo fatto apposta nel timore che, dicendole in prosa, le nostre sciocchezze possano essere scambiate per cose intelligenti, come è capitato ad altri". Parole che valgono oggi come allora, non solo per loro.


(©L'Osservatore Romano - 16 aprile 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
21/09/2010 13:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


              

Sandra l'aveva detto: non resisterò a lungo, non posso vivere senza la mia metà....se la morte ci ha separato in questa vita, ci troverà uniti a breve nell'altra, insieme per sempre....

L’attrice Sandra Mondaini è morta, questa mattina poco prima delle 13, all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l’1 settembre del 1931.

Attrice brillante che puntava sulla comicità pura e sulla recitazione, Sandra Mondaini, è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera. I più famosi sono quelli con il marito Raimondo Vianello, fra i quali spicca la sit-com Mediaset del 1988 Casa Vianello, anche se i suoi primi sketch matrimoniali furono quelli recitati con Corrado a La Trottola nel 1964.

Proprio agli esordi la Mondaini aveva formato la coppia di `bambini terribili´ Filiberto e Arabella con Paolo Poli, che segnò il suo primo successo tv nella Canzonissima del `61. Nel ´70 apparve per la prima volta - nel corso di Io e la Befana, la trasmissione Rai abbinata alla Lotteria Italia, nei panni di Sbirulino, il pagliaccio speciale amato dai bambini. Figlia d’arte di Giacinto Mondaini, il noto pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo, chiamato Giaci, Sandra, era nata a Milano il 1 settembre 1931 e aveva cominciato a recitare in teatro con Marcello Marchesi, amico di famiglia. La svolta avviene nel 1955 quando inizia a lavorare come soubrette nella compagnia di rivista di Erminio Macario.

L’incontro con Raimondo Vianello è del 1958. Si sposano quattro anni dopo formando una delle più celebri e inossidabili coppie nella vita e in tv. Con lui e Gino Bramieri si impone nella parodia dell’opera pucciniana Sayonara Butterfly (1959) di Marcello Marchesi.
 
Ma sono gli ironici drammi quotidiani di una coppia qualunque a coronare il successo della coppia in tv negli anni `70 con “Sai che ti dico”, “Tante scuse”. Nel 1982, Mondaini e Vianello sono tra i primi a lasciare la Rai per passare alle reti Fininvest che non hanno mai lasciato. L’ultimo lavoro era stato il tv movie inedito Crociera Vianello, per Canale 5, e all’ultimo Festival di Sanremo è stato tributato alla coppia un omaggio ai 52 anni di vita insieme. Il 15 aprile scorso aveva accompagnato il marito nell’estremo saluto.

                                                               Sandra e Raimondo

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
22/09/2010 17:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Ricordo di Sandra Mondaini

La ragazzina fatale


di Silvia Guidi


Mancherà a moltissimi Sandra Mondaini. Ironia sottile, tormentoni semplici ma impossibili da dimenticare, dialoghi curati al millimetro e rodati in tanti anni di avanspettacolo, parodie surreali dell'esistente che un uso semplice e geniale del dialetto bastava a rendere irresistibili.

Era fatta di questo la comicità della premiata ditta Vianello, che negli anni Sessanta comprendeva ancora il sorriso sornione di Gino Bramieri e il talento istrionico di Ugo Tognazzi, oltre all'inossidabile duo Raimondo e Sandra.

Probabilmente vorrebbe essere ricordata così, Sandra Mondaini, morta martedì scorso, a cinque mesi dalla perdita del marito:  come la "ragazzina terribile" dello spettacolo italiano, la soubrette simpatica che sapeva conciliare ironia e femminilità, in un momento in cui le donne che facevano comicità erano soprattutto delle caratteriste. Si può anche stare in palcoscenico (o in tv) senza atteggiarsi a femme fatale, preferendo la pappa con il pomodoro di Gian Burrasca alle rose rosse di Wanda Osiris, come ha dimostrato la Mondaini degli esordi.

Le sue prime "maschere" furono Cutolina e Pinuccia, poi vennero Arabella e Sbirulino:  sempre bambini terribili, oppure un altrettanto travolgente pagliaccio infantile.

Cutolina nasce nell'avanspettacolo e vale a Sandra l'ingresso nella compagnia del grande Erminio Macario. Negli anni 1953 e 1954, accanto a Pinuccia, il personaggio sbarca in tv, nel programma Fortunatissimo condotto da Mike Bongiorno.

Nel 1961 arriva il grande palcoscenico televisivo di Canzonissima, dove propone uno dei suoi personaggi più riusciti, Arabella, accanto a Paolo Poli, che interpreta Filiberto. Ma quello che consegna la Mondaini al successo duraturo è Sbirulin0, che si rifà al famoso Scaramacai, interpretato da Pinuccia Nava.

Gli anni Ottanta segnano il successo di Casa Vianello; la serie sui "George e Mildred di Milano due" che doveva durare una sola stagione finirà per diventare la sit-com più famosa e longeva della tv italiana. I primi a stupirsi di questa popolarità erano proprio i protagonisti, Raimondo e Sandra, attori di teatro di lungo corso abituati a conquistarsi sul campo e con fatica le risate del pubblico. "Che strano avere così successo, qui in tv è troppo facile, mettiamo in scena quello che viviamo tutti i giorni" diceva Sandra parlando della popolarità di quella che un famoso regista degli esordi considerava una "coppia sbagliata", inadatta al piccolo schermo, perché "nel bianco e nero gli occhi chiari sembrano bianchi, meglio puntare su altri attori più telegenici". Una regola non scritta, ma piena di eccezioni nella tv degli anni Cinquanta, visto che, tra i penalizzati dagli occhi azzurri c'era pure un italoamericano esordiente che si chiamava Mike Bongiorno.
 
"Che barba, che noia la vita senza Raimondo - scherzava tra le lacrime Sandra cinque mesi fa, dopo il funerale del marito - non sono la sola vedova in Italia, sono una vedova come tutte le altre. Passerà, ma lui non c'è più; sono stufa di star qui, voglio tornare a casa".


(©L'Osservatore Romano - 23 settembre 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:36. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com