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In contro di pace fra la Chiesa Armena e il Consiglio musulmano

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2010 19:18
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29/04/2010 19:18
 
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Vertice azero-armeno per la pace
con la mediazione del Patriarca Cirillo


Baku, 29. A margine del World Summit of Religious Leaders, tenutosi lunedì e martedì scorsi a Baku, capitale dell'Azerbaigian, c'è stato un significativo incontro tra il supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli armeni, Karekin ii, e Sheikh-ul-Islam Allahshükür Pasha-Zadé, capo del Consiglio musulmano del Caucaso.

Il vertice si è svolto con la mediazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Cirillo. Al termine, i tre leader religiosi hanno diffuso una dichiarazione nella quale spiegano di aver discusso "misure urgenti per raggiungere la pace con giustizia e consenso tra le nostre nazioni". Com'è noto, nel 1997, dopo nove anni di guerra non dichiarata con l'Armenia, l'Azerbaigian ha concesso un'ampia autonomia alla provincia del Nagorno-Karabakh (abitata in prevalenza da armeni) che non ha però posto fine alle tensioni e agli scontri.

L'incontro di Baku è un ulteriore passo del dialogo di pace tra Chiesa apostolica armena e Consiglio musulmano del Caucaso, partito nel 1998 con la mediazione della Chiesa ortodossa russa. "Fedeli allo spirito delle precedenti dichiarazioni - si legge nel comunicato - speriamo di aiutare a promuovere i principi di coesistenza pacifica delle nostre nazioni e l'elaborazione di decisioni reciprocamente accettabili attraverso i soli negoziati". Cirillo, Karekin ii e Pasha-Zadé sottolineano come tali meeting abbiano largamente aiutato a chiudere la fase militare del conflitto armeno-azero generato dalla questione del Nagorno-Karabakh, evitando che la crisi si trasformasse anche in uno scontro interreligioso.

"Oggi consideriamo la grande importanza di seguire gli insegnamenti spirituali alla cooperazione al fine di superare le distanze fra le nostre nazioni", affermano i tre leader religiosi, osservando che il richiamo alla pace, al bene, alla compassione e alla pazienza, presente nella religione, "potrebbe diventare una forza di riconciliazione" per risolvere le ostilità interetniche. È "di vitale importanza" prevenire un ritorno alle vie militari. Cirillo, Karekin ii e Pasha-Zadé appoggiano gli sforzi internazionali e dei presidenti di Armenia e Azerbaigian in direzione della risoluzione della controversia e ritengono necessario allargare i contatti al fine di rafforzare la fiducia e di raggiungere la pace e relazioni di buon vicinato. "La pace duratura - sottolineano - è possibile solo in presenza di buona volontà e intenzioni sincere". A questo proposito considerano importante proseguire e intensificare il dialogo diretto tra i rappresentanti religiosi.

La fine del conflitto darebbe la possibilità alla gente di tornare nei luoghi abbandonati a causa della guerra. E "sono benvenuti gli atti di buona volontà delle parti, come il rilascio dei prigionieri", poiché le buone azioni, la carità, la fedeltà alla pace e alla giustizia possono più del confronto militare. "Denunciamo - si afferma inoltre - gli atti di vandalismo e riteniamo importante la preservazione dei luoghi santi e dei monumenti religiosi delle nostre nazioni".

La strada della pace e del consenso è difficile e richiede un lavoro enorme e grande volontà - si evidenzia nella dichiarazione di Baku - ma le speranze di successo, combinando gli sforzi, possono vincere differenze e pregiudizi. "La responsabilità e il dovere di fronte all'Altissimo e alle nostre nazioni ci spingono a intensificare il lavoro per il tanto agognato trionfo degli ideali di pace, bene ed equa soluzione dei problemi attuali", concludono i tre capi religiosi, auspicando il raggiungimento nel Caucaso di una pace giusta e duratura e "benessere e prosperità" per Armenia e Azerbaigian.


(©L'Osservatore Romano - 30 aprile 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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