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Notizie varie dalle diverse Diocesi in Italia

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2012 23:47
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22/05/2010 19:20
 
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Lettera aperta di
S. Ecc. Mons. Giampaolo Crepaldi,
Arcivescovo di Trieste e
Presidente dell’Osservatorio Internazionale
Cardinale Van Thuân

Il tentativo della stampa di coinvolgere Benedetto XVI nella questione pedofilia è solo il più recente tra i segni di avversione che tanti nutrono per il Papa.

Bisogna chiedersi come mai questo pontefice, nonostante la sua mitezza evangelica e l’onestà, la chiarezza delle sue parole unitamente alla profondità del suo pensiero e dei suoi insegnamenti, susciti da alcune parti sentimenti di astio e forme di anticlericalismo che si pensavano superate. E questo, è bene dirlo, suscita ancora maggiore stupore e addirittura dolore, quando a non seguire il Papa e a denunciarne presunti errori sono uomini di Chiesa, siano essi teologi, sacerdoti o laici.

Le inusitate e palesemente forzate accuse del teologo Hans Küng contro la persona di Jopeph Ratzinger teologo, vescovo, Prefetto della Congregazione della Fede e ora Pontefice per aver causato, a suo dire, la pedofilia di alcuni ecclesiastici mediante la sua teologia e il suo magistero sul celibato ci amareggiano nel profondo. Non era forse mai accaduto che la Chiesa fosse attaccata in questo modo. Alle persecuzioni nei confronti di tanti cristiani, crocefissi in senso letterale in varie parti del mondo, ai molteplici tentativi per sradicare il cristianesimo nelle società un tempo cristiane con una violenza devastatrice sul piano legislativo, educativo e del costume che non può trovare spiegazioni nel normale buon senso si aggiunge ormai da tempo un accanimento contro questo Papa, la cui grandezza provvidenziale è davanti agli occhi di tutti.

A questi attacchi fanno tristemente eco quanti non ascoltano il Papa, anche tra ecclesiastici, professori di teologia nei seminari, sacerdoti e laici. Quanti non accusano apertamente il Pontefice, ma mettono la sordina ai suoi insegnamenti, non leggono i documenti del suo magistero, scrivono e parlano sostenendo esattamente il contrario di quanto egli dice, danno vita ad iniziative pastorali e culturali, per esempio sul terreno delle bioetica oppure del dialogo ecumenico, in aperta divergenza con quanto egli insegna.

Il fenomeno è molto grave in quanto anche molto diffuso.

Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sul Vaticano II che moltissimi cattolici apertamente contrastano, promuovendo forme di controformazione e di sistematico magistero parallelo guidati da molti “antipapi”; ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica oltre che in quella laica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza o sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo.

Per molti la Dominus Jesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte.

La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli.

In questi momenti molto difficili, il nostro Osservatorio si sente di esprimere la nostra filiale vicinanza a Benedetto XVI. Preghiamo per lui e restiamo fedelmente al suo seguito.




Mons. Crepaldi ha un bel da fare....il 13 maggio ha dovuto fare un comunicato ai Cattolici richiamandoli ai propri doveri e responsabilità VERSO I DEFUNTI per i quali una delibera comunale ha deciso la cremazione CON DISPERSIONE DELLE CENERI... 
Il Vescovo di Trieste pur ritenendosi rispettoso delle scelte comunali, ha richiamato con vigore i fedeli a non disperdere la Tradizione del culto ai propri cari... 

NOTA DELLA DIOCESI
         
Da una recente delibera del Comune di Trieste viene prevista la possibilità di disperdere le ceneri del proprio defunto in mare, sul carso e in luoghi indicati. La Chiesa cattolica che è in Trieste rispetta la decisione di coloro che sono preposti alla vita civica e non entra nel merito del provvedimento. Tuttavia sente il dovere di ricordare in proposito ai suoi fedeli alcune importanti verità cristiane.         La Chiesa cattolica ha sempre individuato e indicato nella sepoltura del corpo la forma più idonea per esprimere la pietà per i fedeli defunti, oltre che per favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte dei familiari e amici. Attraverso la pratica della sepoltura nei cimiteri, la comunità cristiana onora – nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore Gesù - il corpo del cristiano, divenuto nel Battesimo tempio dello Spirito Santo e destinato alla risurrezione. In questi anni, per il mutato atteggiamento verso la morte e per altre necessità, è in aumento la richiesta di cremazione. Tale scelta, in passato, appariva soprattutto come opzione polemicamente atea. Oggi, in assenza di motivazioni contrarie alla fede, la Chiesa non si oppone alla cremazione (cfr C/C, can. 1176 par 3) e accompagna tale scelta con opportuna espressioni liturgiche fino alla deposizione dell’urna in cimitero.         Si chiede pertanto ai fedeli cattolici di privilegiare la sepoltura della salma o delle ceneri dei propri defunti nel camposanto, al fine di poter, personalmente e comunitariamente, onorare la memoria e richiamare, anche con il suffragio cristiano, la caducità e l’irripetibilità della vita di ogni persona. Oggi più che mai è necessario promuovere la dignità del morire e il rispetto della persona, compreso la sepoltura del corpo. Si esortano i fedeli cattolici a tenere viva la pietà per i defunti e di non assecondare modi di pensare e di agire che non appartengono alla cultura e alla tradizione cristiane.  Trieste, 13 maggio 2010


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Devozione mariana "tradizionale" a Trieste nel mese di maggio

chiesa parrocchiale e Cappella Civica
della B.V. del S. ROSARIO
in Trieste
per tutto il mese di maggio.
.
Quest'anno, Trieste solennizza la devozione verso la sua celeste Patrona con un intenso ciclo di predicazione, promosso dall’amministratore parrocchiale don Stefano Canonico, che vanta la partecipazione di due ospiti d’eccezione: p. Alessandro M. Apollonio, rettore del Seminario Teologico dei Francescani dell’Immacolata e p. Alessandro M. Calloni, rettore del Santuario della Madonna di Pontelungo, diocesi di Alberga-Imperia.
I due religiosi si sono avvicendati curando le omelie di tutte le s. messe quotidiane, inclusa quella mattutina celebrata alle 8.00 secondo il rito romano classico, nonché la predica alla funzione pomeridiana tradizionale, tenuta ogni pomeriggio a partire dalle 18.00 con la recita del rosario, la riflessione dei Padri, l’esposizione del Santissimo Sacramento, il canto delle litanie lauretane e la benedizione eucaristica.

Da questa chiesa parrocchiale sono pure iniziate le visite ai vari templi mariani della diocesi da parte dell’arcivescovo vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, che nel pomeriggio di giovedì 6 maggio u.s. ha voluto unirsi ai numerosi fedeli intervenuti nella recita dei misteri gaudiosi della corona, proponendo alcune meditazioni da Lui composte per richiamare i fedeli a rifarsi a Maria, avvalendosi dell’esempio dei grandi santi di tutti i tempi, in un momento storico in cui è minacciata l’unità della Chiesa e quella della stessa Fede.

Dopo queste illuminanti parole, mentre il coro ed i fedeli cantavano le litanie lauretane e veniva esposto il Venerabile, mons. arcivescovo ha impartito la solenne benedizione eucaristica, uscendo di chiesa al canto del Christus vincit.



Cliccate qui per leggere la Lettera di mons. Crepaldi a Trieste sul Rosario 






[Modificato da Caterina63 22/05/2010 19:23]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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