Caro Stefano
Faccio riferimento al messaggio 54:
Dal momento che hai commentato a tuo modo svisando il mio pensiero, il testo della mia esperienza col RnS, desidero puntualizzare alcune cose.
Le mie personali esperienze sono state seguite sempre da sacerdoti, sia direttamente che indirettamente e che mai
hanno impedito nè il mio cammino nè quello degli altri che si sono uniti al gruppo. Anche quando non facevano parte del RnS, ci hanno sempre concesso strutture, sale, chiesa, documenti, libri e anche il loro aiuto materiale e spirituale quando richiesti.
Perciò prima di esprimere come, secondo te sarebbero andate le cose, per correttezza avresti dovuto chiedere. Non è detto che in tutti i posti ci siano le stesse persone che conosci tu o che si comportino alla stessa maniera. Perciò, pur comprendendo che forse stai attraversando un periodo difficile, non posso far altro che raccomandarti di non fare uscite a vanvera che possono sviare anche altri che ti leggono.
La mia prima e la terza effusione si sono svolti in ambienti ecclesiali, con la presenza di sacerdoti.
Quando andavamo in giro per fare le nostre "evangelizzazioni" avvisavamo anche il parroco spiegando le nostre intenzioni, dopo di che ci offrivano la loro disponibilità.
Generalmente i gruppi che si formavano lo aiutavano nelle attività parrocchiali. E quindi si formava, allora come oggi, una mutua collaborazione.
Diversi gruppi sono nati proprio grazie all'appoggio dei parroci.
Il fratello a cui chiesi di pregare per me aveva come direttore spirituale un sacerdote ed era in comunicazione con il cardinale Suenens, il quale come saprai era incaricato ufficialmente dalla santa Sede di seguire
il movimento carismatico verso cui ha sempre avuto una particolare attenzione.
Era un praticante cattolico molto legato alla tradizione. Recitava spesso il rosario, e la preghiera delle ore oltre alla preghiera spontanea e aveva un grande amore per la Madonna. Andava a Messa tutti i giorni. Ed aveva anche dei carismi straordinari.
Dunque praticava la tradizionale impostazione cattolica con una vita coerente che mi ha molto aiutato a maturare nella fedeltà al Magistero e nella prassi comunitaria del RnS.
Tu dici non hai mai visto nessuno che abbia vissuto una nuova nascita quando ha ricevuto i sacramenti cattolici.
Io ho visto molte persone. Una ragazza di 18 anni che con la sola partecipazione ai sacramenti e alla messa cattolica, ha avuto una chiamata speciale nella gioia indescrivibile, nella carità e nella pace interiore tale da avere il coraggio di lasciare tutto e farsi suora di clausura. E a questa ragazza non mancava certo nè intelligenza nè bellezza. Eppure ha stimato un rifiuto tutto il resto di fronte alla sublimità di ciò che sentiva dentro.
Ma ritengo che tutti coloro che arrivano alla grazia della conversione, abbiano ricevuto un dono di effusione.
Tutti coloro che possono dire anche semplicemente "Gesù è il SIgnore" lo possono fare solo grazie al dono dello SPirito Santo che è in loro.
1Co 12,3 Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo.
. Qui trovo una forte incongruenza! No, no non ci
siamo. se davvero bastasse essere cattolici ordinari, per vivere nella
pienezza dello Spirito basterebbe fare parte di qualunque altro movimento,
come focolarini, CL, salesiani, gesuiti, ecc...
Ma tu credi che i membri del RnS o i pentecostali siano più accettevoli di altri cristiani che non hanno ricevuto doni speciali straordinari o aiuti speciali?
Dice giustamente S.Giovanni della Croce che di fronte a Dio vale più un solo atto di puro amore di Dio nell'aridità, che non tutti i carismi, le consolazioni e le gioie che ci vengono date. E tu sai che egli era un mistico che aveva davvero ricevuto tante grazie straordinarie. Se leggi le opere di S.Teresa d'Avila noterai quanti doni carismatici e grazie straordinarie vi erano tra le suore del suo monastero. Ma in tutti i tempi e in tutti i luoghi della tradizione cattolica troviamo santi e sante che hanno esercitato carismi.
Diceva Paolo:
2Co 12,9 Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
Vedi che Paolo non si gloria dei propri doni ma delle proprie miserie, perchè sono quelle che ci rendono forti davvero.
Perciò non pensare che valgano di più i carismatici di coloro che fanno altri cammini nella Chiesa. Anzi, quando si riceve qualche talento bisogna sempre pensare che aumenta la nostra responsabilità e dobbiamo farlo fruttare se non vogliamo risponderne al Padrone che ce lo ha consegnato. Questo non ci esime dal chiedere e quindi per questo ritengo che convenga pregare anche per una nuova effusione.
Nella mia zona, c'è un gruppo che a distanza di dieci anni dalla prima effusione, ha ritenuto di ripetere agli stessi membri la preghiera per rinnovare i doni ricevuti.
Qualcosa di analogo avviene anche per i consacrati i quali usano rinnovare la loro consacrazione chiedendo a Dio le grazie necessarie per proseguire la vocazione ricevuta.
Niente di strano. Tutto in piena conformità con la Chiesa che sa queste cose ed aiuta. Certo ci sono anche coloro che non sanno e che magari criticano. Ma il cammino procede ugualmente con il beneplacito dei vescovi. Quale cristiano che volle fare la volontà di DIo non ha incontrato degli oppositori anche nella sua stessa cerchia? Mi pare normale.
Solo forme diverse di richieste dunque. Che Dio esaudisce anche in base alla nostra disponibilità a ricevere i suoi doni.
Il fatto stesso che venga "consigliata" anche questa esperienza è segno della certezza che l'effusione
dello Spirito è enormemente più importante e trasformante di tutto il resto,
io sono stato 6 anni dai salesiani e non ho imparato un emerito accidente da
loro, qualcuno può spiegarmene il perchè?
Ordinariamente il sacramento che serve a corroborare, fortificare, e a fornire il credente di tutti i mezzi per affrontare con la forza e la pienezza dello Spirito, il cammino della fede, è quello della CONFERMAZIONE, che mette in noi anche quei doni e carismi che il Signore ritiene opportuni.
Se però noi contristiamo lo Spirito, con la nostra indifferenza o con la nostra mancanza di partecipazione alla sua opera in noi, la responssabilità è solo nostra. Non incolpiamo altri di questo. I richiami da parte dei vescovi a tenere viva la nostra fede, sono continui. Perciò lamentiamoci non della Chiesa ma solo del fatto che NOI forse non abbiamo corrisposto alla Grazia. Pertanto la preghiera di effusione ci può aiutare a recuperare questa volontà di consegnarci a Cristo e di chiedergli di far germogliare quei germi che lo SPirito ha seminato nei nostri cuori.
Tutte le tue osservazioni sono congetture che si basano su constatazioni epidermiche che non sono dimostrabili nè misurabili trattandosi di cose spirituali. Ci dobbiamo basare solo sulla fede nella Rivelazione, la quale ci insegna il Battesimo, la cresima, l'eucarestia ecc. e ci dice anche che:
2Ti 1,6 Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani.
Paolo si limita a RICORDARE . Non è un obbligo, nè un comando da seguire tassativamente. Ma una raccomandazione utile, tanto per il carisma di governo episcopale quale quello di Timoteo, tanto per ravvivare i carismi dei semplici fedeli che avevano già ricevuto l'imposizione delle mani da parte degli apostoli, come ci viene ad esempio narrato in
Atti 8, 15 Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16 non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo. 18 Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro 19 dicendo: «Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo».
Dunque, questo la Chiesa lo sa, per questo segue la prassi del sacramento della Confermazione per tutti e permette poi appunto a chi lo desidera, che venga fatta la preghiera di effusione nel RnS come in altre realtà carismatiche, la quale non è altro che questo "ravvivare il dono di Dio" che già è in noi, come dice l'apostolo, per gli effetti sacramentali già ricevuti. Nessuna meraviglia, dunque se si chiede ad un fratello che ha già un riconoscimento e una buona testimonianza da parte della comunità cristiana, di pregare perchè il SIgnore si degni di ravvivare in noi il Suo Santo Spirito.
Oggi nel RnS si raccomanda , a seguito di abusi e deviazioni, di seguire un regolare seminario di preparazione e un appropriato discernimento prima di procedere alla preghiera di effusione. All'epoca in cui chiesi a quel fratello di pregare per una nuova effusione su di me, vi era più libertà. Per questo, oggi anche nel RnS si procede con più cautela, e mi pare giustificato, visto il modo di ragionare che hanno determinati aspiranti.
Perciò dicevo che mi sento di raccomandare anche questa preghiera per l'effusione, che certamente, anche se si appartiene ad altre associazioni, può far del gran bene, perchè è pur sempre un canale di grazia straordinaria e sovrabbondante che viene elargita a seconda di come il Signore ritiene di condurre le nostre anime.
Dobbiamo dunque distinguere tra il necessario e obbligatorio, e il consigliabile o raccomandabile.
La preghiera di effusione è raccomandabile ma non obbligatoria. E la salvezza o i meriti ulteriori non sono legati a quali carismi abbiamo ma a come avremo trafficato quelli ricevuti, sia ordinari che straordinari.
Con affetto