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Cent'anni fa san Pio X donava la Prima Comunione ai Bambini "Quam singulari Christus amore"

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2012 17:38
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16/11/2010 19:36
 
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I Vescovi del Triveneto e i cent'anni della "Quam Singulari"


Il decreto "Quam Singulari" di San Pio X compie cent'anni e i Vescovi del Triveneto dicono la loro: la nota La prima comunione all'età dell'uso della ragione, diffusa dalla Congregazione Episcopale Triveneta, mette in luce in undici punti la grande eredità formativa del Papa Sarto e l'attuale "iniziazione cristiana", ribadendo (l'urgente?) necessità di una completa formazione cattolica, della necessità "dell’incontro sacramentale con Lui nell’Eucaristia".

Di seguito pubblicheremo qualche interessante stralcio del documento, che potrete trovare
completo qui.

Noi continuiamo ad ammettere i ragazzi alla prima Comunione anche oggi in un’età molto giovane: a 9-10 anni. Ma quello che ci sta a cuore non è solo la partecipazione dei ragazzi al sacramento dell’Eucaristia, ma il loro cammino globale di iniziazione alla vita cristiana.
«Per iniziazione cristiana si intende… un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della parola di Dio, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore, attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere come figlio di Dio, ed è assimilato, con il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa». Attraverso il cammino di iniziazione cristiana noi introduciamo i ragazzi nelle dimensioni fondamentali della vita cristiana, che sono: «l’adesione personale al Dio vero e al suo piano salvifico in Cristo; la scoperta dei misteri principali della fede e la consapevolezza delle verità fondamentali del messaggio cristiano; l’acquisizione di una mentalità cristiana e di un compor-tamento evangelico; l’educazione alla preghiera; l’iniziazione e il senso di appartenenza alla Chiesa; la partecipazione sacramentale e liturgica; la formazione alla vita apostolica e missio-naria; l’introduzione alla vita caritativa e all’impegno sociale».

Anche gli attuali Orientamenti dei Vescovi italiani che regolano l’iniziazione cristiana dei ragazzi, avvertono che l’itinerario di iniziazione non termina con la celebrazione del battesimo, cresima ed eucaristia, ma continua con il tempo della mistagogia.
I ragazzi, una volta ricevuti i sacramenti dell’iniziazione cristiana, vanno aiutati a crescere in una sempre più grande fedeltà a Cristo. Attraverso la meditazione del Vangelo, la catechesi, l’esperienza dei sacramenti e l’esercizio della carità, devono essere condotti «ad approfondire i misteri celebrati e il senso della fede, a consolidare la pratica della vita cristiana, a stabilire rapporti più stretti con gli altri membri della comunità».

La prassi dell’iniziazione cristiana deve confrontarsi con i tempi che cambiano e con gli uomini e le donne che incontra.
Ma il papa S. Pio X, con il decreto “Quam singulari Christus amore”, ci ricorda che, al di là dei metodi e dei percorsi, deve rimanere fondamentale l’intento del nostro impegno educativo: favorire l’incontro con l’amore di Dio, che si è manifestato in Cristo crocifisso e risorto e si è fatto Pane di vita per noi nell’Eucaristia, per renderci partecipi della vita del Signore risorto, per rinnovare tutta la nostra vita e per farci di-ventare testimoni credibili dell’amore di Dio nel mondo.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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