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NO alle chierichette sull'altare con la Messa antica (Deo Gratias!!) ma sarebbero da scoraggiare anche in quella Ordinaria

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2011 22:18
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25/08/2010 18:59
 
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Dal 1965 una tradizione che si ripete nel periodo estivo

Chierichetti di Malta
per il servizio liturgico a San Pietro


di Francis Bonnici
Direttore della Pontificia Opera
per le vocazioni sacerdotali
 

Un saluto speciale è stato rivolto da Benedetto XVI al gruppo di chierichetti maltesi che insieme con le loro famiglie hanno partecipato all'udienza generale di mercoledì 25 agosto a Castel Gandolfo. Si tratta dei ministranti, provenienti dalle diocesi di Malta e Gozo, che anche quest'anno prestano il servizio liturgico nella basilica Vaticana durante il periodo estivo.

È una tradizione che si ripete ormai dal 1965, anno in cui monsignor Giuseppe Delia, un sacerdote della parrocchia di San Paolo naufrago a Valletta che si recava spesso a Roma e aveva frequenti contatti con l'arciprete della basilica, ebbe l'idea di coinvolgere alcuni ministranti del suo Paese di origine - alla cui formazione aveva dedicato gran parte del suo ministero - per assicurare il servizio liturgico a San Pietro durante i mesi estivi. Da allora moltissimi ragazzi e giovani hanno vissuto questa esperienza, che in non pochi casi ha anche favorito il cammino vocazionale personale:  basti pensare che quattro dei nuovi sacerdoti ordinati nel 2010 nelle diocesi di Malta e Gozo erano già stati in passato a Roma proprio come chierichetti al servizio della basilica Vaticana.

Due i gruppi di ministranti - composti ciascuno da venticinque ragazzi - che quest'anno si sono avvicendati all'altare:  il primo ha svolto il servizio dal 9 al 23 agosto, il secondo lo sta attualmente compiendo e rientrerà a Malta il prossimo 9 settembre. La loro giornata comincia al mattino presto, quando i chierichetti iniziano a preparare gli altari della basilica e delle Grotte vaticane:  accendono le luci e le candele, allestiscono il leggio con il messale romano, preparano i contenitori con le ostie da consacrare. Quando alle sette la sagrestia apre ai sacerdoti, i ministranti sono pronti così al servizio per la celebrazione eucaristica, alla quale partecipano, in alcune giornate, anche i loro genitori, i fratelli, le sorelle e i parenti più stretti.

I ragazzi vengono scelti attraverso un concorso pubblico al quale prendono parte più di cento chierichetti delle due diocesi maltesi. La loro preparazione comporta lo studio del rito liturgico della messa in italiano e in inglese, oltre alla conoscenza della terminologia legata alle sacre suppellettili. Nel loro bagaglio formativo non devono mancare, inoltre, le nozioni essenziali sugli altari della basilica e l'approfondimento di una sezione del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Guidati dal sottoscritto e accompagnati da due sacerdoti e due seminaristi, anch'essi maltesi, i ministranti fanno l'esperienza di un "preseminario". Per quattro settimane, infatti, sostituiscono il gruppo del preseminario San Pio x che durante l'anno presta servizio in San Pietro. Con l'aiuto dei chierichetti e dei preti di questa comunità, essi compiono un piccolo ma significativo percorso di formazione spirituale e liturgica, oltre che sociale e culturale. Un itinerario il cui culmine è rappresentato dall'incontro col Papa durante l'udienza generale, che costituisce un momento fondamentale per i ministranti.

Grazie anche all'accoglienza di monsignor Alfred Xuereb, il prelato maltese che fa parte della segreteria particolare del Pontefice, i ragazzi vivono questa occasione in spirito di gioia e di ascolto della parola di Benedetto XVI. I cui insegnamenti, in particolare i discorsi pronunciati in occasione degli incontri internazionali dei ministranti svoltisi nel 2005 e all'inizio di agosto di quest'anno, sono un riferimento essenziale per sensibilizzare i ragazzi alla partecipazione alla liturgia della Chiesa.

Altro momento centrale della loro esperienza è la messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica Vaticana e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, insieme con monsignor Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di San Pietro. In quell'occasione viene consegnata ai ministranti la tradizionale fascia rossa - faxxa hamra in lingua maltese - con le insegne della basilica di San Pietro.



(©L'Osservatore Romano - 26 agosto 2010)

 facciamo osservare che questo specifico reparto è solo MASCHILE....e lo si evince da alcuni punti che riporto integralmente dal testo:

1) Chierichetti di Malta
per il servizio liturgico a San Pietro
di Francis Bonnici Direttore della Pontificia Opera per le vocazioni sacerdotali

- essendo un opera PER LE VOCAZIONI SACERDOTALI non possono esserci le chierichette....e il termine infatti è nel testo riportato solo al maschile....


2)
È una tradizione che si ripete ormai dal 1965

- l'ammissione delle chierichette è del 1993

3)  i ministranti fanno l'esperienza di un "preseminario". Per quattro settimane, infatti, sostituiscono il gruppo del preseminario San Pio x che durante l'anno presta servizio in San Pietro.

- preseminario.....ergo non sono previste le chierichette....

4) In quell'occasione viene consegnata ai ministranti la tradizionale fascia rossa - faxxa hamra in lingua maltese - con le insegne della basilica di San Pietro.

- tale fascia è preludio (per chi dopo lo vorrà) per la veste talare....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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