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Lettera aperta a mons. Williamson

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2012 18:33
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23/08/2010 09:29
 
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Williamson: un nuovo motu proprio per riaccogliere i lefebvriani. "Pericolo!"

da Redazione Messainlatino:

L'ultima
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di mons. Williamson, il controverso vescovo della Fraternità San Pio X le cui affermazioni negazioniste sulle camere a gas attirarono enorme controversia sia sul Papa (che aveva revocato le scomuniche ai vescovi lefebvriani) sia sulla Fraternità stessa, offre informazioni e indiscrezioni davvero importanti sulla situazione tra Roma e la FSSPX. La pubblichiamo per intero: le notizie che vi leggiamo, e che a noi appaiono molto incoraggianti, preoccupano e allarmano l'intransigente vescovo, da sempre dichiarato oppositore di un accordo che invece, se bene strutturato, appare ad ogni persona di buon senso come una benedizione, per rafforzare il peso della Tradizione all'interno della Chiesa e per aiutare la tanto attesa correzione di rotta. I nostri commenti sono interpolati in rosso.


Commenti Eleison CLXII (21 agosto 2010): COLLOQUI AGGIRATI ?

Mentre i colloqui fra Roma e la Fraternità San Pio X, a sentire le due parti, stanno cozzando contro un muro dottrinale, una notizia dalla Francia e dalla Germania e delle voci da Roma configurano insieme un pericolo per i Cattolici. Tale pericolo è costituito da un accordo politico che semplicemente aggirerebbe il blocco dottrinale. La politica minaccia di intrappolare la dottrina.

Dalla Francia e dalla Germania, poche settimane fa, mi si è detto che una larga percentuale di cattolici che frequentano i centri di Messa della FSSPX stanno solo sperando e aspettando un qualche accordo per venir fuori dai colloqui [Ottima notizia. Come spesso accade, il sensus fidei dei semplici fedeli è più forte di qualunque condizionamento. Vox populi, vox Dei; o forse dovremmo dire: semplice buon senso di laici, che hanno compreso - e non ci vuol molto - due cose evidenti: che la Chiesa ha bisogno delle 'truppe' esercitate e allenate della Fraternità; e che quest'ultima estenderebbe enormemente la sua capacità di apostolato e persuasione se si liberasse dello stigma di non essere in comunione col Papa]. Se, e ripeto se, questo è vero, la cosa è molto grave. Questi cattolici meritano pieni voti per il fatto che non desiderano essere tagliati fuori da ciò che a loro sembra essere Roma, ma meritano voti scarsi per il fatto che non colgono che, fino a quando i colloqui rimarranno dottrinali, non vi sarà modo per gli insegnamenti neo-modernisti del Vaticano II di essere conciliati con la dottrina cattolica della vera Chiesa. Questi cattolici potranno venerare ed amare l'Arcivescovo Lefebvre per come lo vedono, ma non hanno compreso l'essenza della sua lotta per la Chiesa. Farebbero meglio ad aprire gli occhi, se non vogliono cadere, in un modo o nell'altro, tra le braccia dei neo-modernisti Romani.

Un accordo a fronte della dottrina significa porre la politica prima della religione, l'unità prima della verità, l'uomo prima di Dio. Dio prima dell'uomo significa la verità prima dell'unità, la religione prima della politica, e la dottrina come cosa più importante di un qualsiasi accordo non dottrinale. Solo dei sognatori potevano non prevedere che i colloqui fra Roma e la FSSPX andassero a cozzare contro un muro dottrinale. Solo dei politicanti possono sperare di poterne ricavare un accordo non dottrinale.

Ahimè, a quanto pare Benedetto XVI crede sinceramente nella nuova Chiesa del Vaticano II, che consiste nel raccogliere nel suo seno tutti gli uomini assolutamente, indipendentemente dal fatto che credano o meno nell'unica vera dottrina della Fede. Perciò egli desidera sinceramente accogliere anche la FSSPX - bisogna anche tenere conto che normalmente non ha troppo da vivere! [***gesto e formula di scongiuro***] Di conseguenza, il blocco dei colloqui dottrinali non dovrebbe preoccuparlo eccessivamente, e per lui non sarebbe escluso di raggiungere un accordo politico con la FSSPX, al fine di unirla al resto della nuova Chiesa. Questo scopo esigerebbe di non chiedere troppo alla FSSPX, che rifiuterebbe l'accordo, né troppo poco, perché allora il resto della nuova Chiesa conciliare insorgerebbe per protesta.

Le voci da Roma dicono che lui stia proprio pensando ad un "Motu Proprio", che accetterebbe il "ritorno nella Chiesa" della FSSPX, una volta per tutte, senza chiedere alla stessa FSSPX un'esplicita accettazione del Vaticano II o della nuova Messa, ma chiedendo solo l'accettazione, per esempio, del "Catechismo della Chiesa cattolica" di Giovanni Paolo II, del 1992, il quale è sostanzialmente modernista [!!], ma in maniera sommessa [l'idea è tutt'altro che peregrina, e ancor meno malvagia o inattuabile: non s'è fatto forse lo stesso per la revoca delle scomuniche, allorché fu ritenuto sufficiente che i quattro vescovi richiedessero quella revoca, senza doversi profondere in chiarimenti, né resipiscenze né abiure di sorta?]. In tal modo la FSSPX, agli occhi dei suoi seguaci, non parrebbe accettare il Concilio o la nuova Messa, ma si disporrebbe, pian piano, ad andare d'accordo con la sostanza del neo-modernismo.

Così tutti i fautori dell'unità sarebbero contenti. Salvo i credenti nella dottrina cattolica [id est: salvo Williamson e i suoi pochi accoliti].

PERICOLO!

Kyrie eleison.




*******************************


 Alle ottime riflessioni della Redazione, mi permetto di rispondere in prima persona al Vescovo Williamson....  
 
Eccellenza,  
provo a valutare le sue riflessioni dal suo punto di vista che senza dubbio è più istruito del mio, tuttavia ci sono alcune considerazioni da fare da un altro punto di vista (il nostro) che è altrettanto informato su altri aspetti della situazione, non si tratta di sincretismo, relativismo o di accomodamenti, ma di concretezza e cruda realtà della grave situazione che tutti (noi e lei) viviamo!  
 
Personalmente sono anch'io contraria ad un accordo che penalizzi IL RUOLO (a mio parere fondamentale) curato da mons. Lefebvre di venerata memoria a causa delle false interpretazioni pastorali e dottrinali, nate con il Concilio, tuttavia le sue parole non aiutano a quella necessità fondamentale per la Chiesa di trovare un equilibrio incoraggiante per superare tale crisi!  
Non credo affatto che mons. Fellay si lascerebbe "abbindolare" in un accordo penalizzante non soltanto per la FSSPX ma anche per noi stessi perchè lei, ecc.za, dimentica che se alla FSSPX vogliamo darle un ruolo vero e autentico, questo è proprio quello del "segno di contraddizione" che la Chiesa (nella veste dei suoi Pastori ) ha purtroppo perduto....  
 
Lei, ecc.za, se la prende con Benedetto XVI, la tiritera dell'età è una osservazione che penalizza le sue riflessioni, dimenticando la longevità di molti Pontefici come Leone XIII del quale si augurava la dipartita dopo la magnifica Rerum Novarum....  
dimenticando che Nostro Signore è il "padrone della vita e della morte", e che in Lui confidiamo e affidiamo le speranze della guida della Chiesa.... voglio sperare che lei, ecc.za, non pensi di se stesso e della FSSPX, quale unica sorgente di salvezza per la Chiesa!! Wink  
Benedetto XVI non ha la bacchetta magica!  
Senza dubbio ognuno di noi spera sempre a qualche colpo di scena che tarda a venire, ma solo 3 anni fa nessuno avrebbe mai pensato a questa rivoluzione liturgica nella Chiesa....  
 
Vede, ecc.za, lei è abituato a vivere in una Comunità che con coraggio, senza dubbio, si è imposta all'apostasia.... tuttavia dimentica le migliaia di Cattolici che in tutti questi anni hanno duramente sofferto all'interno della Chiesa, senza fare "chiasso".... rimanendo ai margini delle loro diocesi, venendo espulsi dalle proprie Parrocchie, vivendo  spesso in una catacomba, ma che hanno continuato a LAVORARE inesorabilmente con la speranza che un giorno come quel 7 luglio del 2007 diventasse realtà...e non solo, moltissimi hanno pregato in questi anni affinchè la pesante penalizzazione contro i 4 vescovi (lei compreso) nominati da mons. Lefebvre, venisse con giustizia riappacificata....  
In tre anni abbiamo assistito ad una rivoluzione che sarebbe davvero ingiusto non menzionare, ignorare, sbriciolare attraverso continui commenti disfattisti e pessimisti....  
 
La fede Cattolica e la stessa LITURGIA che racchiude in sè UN SACRIFICIO è, paradossalmente, UN INNO ALLA GIOIA!  
La Croce, per noi vanto, è stoltezza per chi non la comprende....  
ciò che manca dunque alle sue riflessioni è l'ottimismo! è l'Inno alla gioia, è quella fede certa che non si fonda su se stessi nè si ripiega sui nostri sforzi, tanto meno nei gruppi, comunità, cammini e chi più ne ha più ne metta!!  
 
Papa Pio VII era considerato un Papa debole....generalmente usava ricorrere spesso alla consulta del Concilio dei Cardinali per ricevere approvazione, conforto, sicurezza... tanto che il fac-totum sembrava essere il cardinale Consalvi.... a lui si deve infatti la creazione del "motu proprio" e la nuova redazione del Codice Civile.... per Napoleone Consalvi non era affatto un "uomo di Chiesa" ma un genio dell'amministrazione degli Stati Pontifici....ma noi sappiamo che Consalvi era anche un ottimo dicaono anche se non fu sacerdote... Wink  

Potrei farle altri esempi... citarle la figura del Savonarola, i Papi della cattività avignonese e il coraggio di una Donna del 1300, santa Caterina da Siena....tutti esempi per dimostrarle che anche i Papi del passato hanno commesso errori... così come abbiamo avuto Papi santi...  
Se per voi, come per noi attenzione, Pio XII è un santo, non si dimentichi che certi cambiamenti li dobbiamo alle sue aperture...e non parlo solo di Liturgia e dell'eredità che abbiamo avuto in Bugnini... ma anche per un tacito consenso ad una forma di prete diversa, nuova, SOCIALE....preti che come don Mazzolari (eccellente sotto certi aspetti) che venivano confinati si, ma non scomunicati nelle loro idee che lentamente finirono per penetrare dentro la Chiesa diventandone parte integrante...  
Se proprio vogliamo essere pignoli, l'ultimo Pontefice che seppe vedere "lontano" fu davvero san Pio X, ma la Chiesa non si è fermata li....nè al Concilio.... che le piaccia o no, questa è la Chiesa, non ne abbiamo altre...  
 
Interessante è leggersi la beata Caterina Emmerich che racconta di una IMMAGINE di Chiesa "nella Chiesa", su questo posso darle pienamente ragione: c'è una Chiesa nella Chiesa che procede per conto suo, ma non è "un altra" chiesa con una istituzione tangibile, essa CONVIVE NELLA CHIESA e per questo fa molti danni, ma non sono certo le sue considerazioni che potranno aiutare i fedeli a scorgere questo dramma....  

Senza dubbio occorre fare chiarezza su questo per esempio, non è un caso che Benedetto XVI ha riproposto di recente la figura e la dottrina e il magistero di san Pio X..... Wink  a tutti noi piacerebbe una soluzione che accontentasse le nostre speranze ed aspirazioni, ma spesso dimentichiamo che "gli scandali sono necessari", dice Gesù e aggiunge: "ma guai a colui per il quale lo scandalo avviene" come a metterci in guardia non dallo scandalo, ma dal NON essere noi a procurarlo, ognuno deve interrogarsi sempre su questo aspetto....  
Forse il Papa è a questo che fa attenzione e a fare in modo che gli scandali già avvenuti, trovino una soluzione che possa aiutare i fedeli a comprendere che la Chiesa non è tirannia o una sorta di Soviet....ma molto dipende DALLE COSCIENZE DEI FEDELI e queste vanno formate non comandate....  

Il CCC del 1992 (sul quale ho studiato per molti anni) senza dubbio è molto articolato (500 pagine) ma non credo affatto che contenga l'eresia, semmai ho l'ho trovato un pò complesso come forse è complessa la società in cui viviamo....basterebbe riproporre come compendio quello di san Pio X che seppur ha trovato nemici nella Chiesa di questo tempo, come catechista io ho potuto sempre usarlo...  
 
Ecc.za, molte volte le vie più semplici sono le migliori, nel nostro caso, AIUTIAMOCI! incoraggiamoci vicendevolmente, aiutiamo la gente a comprendere non le nostre verità, ma la Verità della Chiesa che vive, sopravvive e cammina, nonostante gli errori dei suoi Figli... e che in Essa i RUOLI che il Signore ci ha affidato ed assegnato, contribuiscono TUTTI (quelli canonici ed ortodossi) a superare la grave apostasia e la grave crisi che stiamo vivendo: non sarà certo vedendoci nemici che potremo superare questi ostacoli, i vostri nemici, sono anche i nostri...  
 
Misericòrdias Dòmini: / in aeternum cantabo) (Ps. 88, 2).  
Vere languòres nostro ipse tulit; / et dolòres nostros ipse portàvit (Is. 53, 4).




                           


[Modificato da Caterina63 23/08/2010 10:39]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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