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Le provocazioni di Gheddafi....e noi CATTOLICI, DOVE SIAMO?

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2010 11:31
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31/08/2010 15:50
 
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Avvenire: "Europa islamica nel 2050? Previsione non campata in aria." avverte p. Samil Khalil.


Attesa (se pur timida) ed esplicita presa di posizione del giornale dei Vescovi italiani, contro lo show di Gheddafi che il direttore Marco Tarquinio definisce, giustamente, "incresciosa messa in scena", riferendosi all'inopportuno e urtante "spettacolo di proselitismo" del Colonnello.


Chi volesse leggere l'articolo, che dopo considerazioni all'insegna del politicamente corretto e del buonismo "interculturale" passa a rivolgere opportune critiche per i fatti stigmatizzati con dispiaciute considerazioni, può trovarlo nella versione integrale sul sito del quotidiano Avvenire.it.
L'articolo termina con una chiosa, che suona come stilettata inferta ai tanto spavaldi (quanto "ignoranti") sostenitori dell'islam moderato (che non separa politica dalla relegione) e quelli fieri della "laicità" dello Stato.

Riproponiamo un pezzo, tratto dall'editoriale del quotidiano di oggi (31.08.2010)
"...Ma anche con momenti incresciosi e urtanti. Come l’incontro per una sessione di propaganda islamica (a sfondo addirittura europeo) tra il leader libico e hostess appositamente reclutate. Messa in scena organizzata, quasi di soppiatto, un anno fa e questa volta lanciata, invece, come spettacolare prologo agli incontri più strettamente politici con le autorità italiane.
Viene da chiedersi – e tanti, in effetti, se lo sono chiesti – a quale leader d’un Paese di tradizione e maggioranza cristiana sarebbe stato concesso di predicare e battezzare in un Paese di tradizione e maggioranza islamica. Anche se è una domanda insensata. Prima di tutto, perché ai politici cristiani mai verrebbe in mente di farlo e, subito dopo, perché neanche a preti e missionari cristiani viene consentito di farlo mentre ai cristiani semplici (che siano lì per lavori servili o per affari o per prestazioni professionali qualificate) è addirittura interdetto – tranne che in poche eccezioni – di proclamarsi tali a parole e segni.
Nella tollerante e pluralista Italia, in questo nostro Paese di profonde e vive radici cristiane e capace di una positiva laicità, nella Roma cattolica, Gheddafi ha potuto invece fare deliberato spettacolo di «proselitismo» (anche grazie a un tg pubblico incredibilmente servizievole e disposto a far spiegare alle otto di sera della domenica che il colonnello ha esercitato il «dovere» di «ogni musulmano: convertire» gli altri). Non sapremmo dire in quanti altri Paesi tutto questo avrebbe avuto luogo o, in ogni caso, avrebbe avuto spropositata (e stolida) eco.
Probabilmente è stato un boomerang, una dimostrazione di quanto possano confondersi persino in certo islam giudicato non (più) estremista piano politico e piano religioso. Certamente è stata una lezione. Magari pure per i suonatori professionisti di allarmi sulla laicità insidiata..."
Marco Tarquinio. - Copyright 2010 © Avvenire.
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Ma il "pezzo" più significativo che vogliamo segnalare è questa intervista che, con l'autorevolezza del professore p. Khalil Samir, S.I.
Egiziano, famoso islamologo, riporta la giusta attenzione su quelle affermazioni di Gheddafi che, davvero troppo provocatorie, son troppo sottovalutate. "Vanno prese sul serio", avverte, "non son campate in aria".
Il padre gesuita è serio, lancia un allarme a tutti i cristiani di buona volontà e un monito ai governanti!

Le sue considerazioni sono gravi e fanno riflettere anche sull'eventuale (e da noi temuta) ingresso della Turchia in Europa: "
I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante." (confermando la terribile previsione diffusa col video al nostro
post).
La sua origine egiziana, e la sua appartenenza alla Compagnia (non certo tradizionalisa nè chiusa al dialogo interreligioso) liberano la figura autorevole di p. Khalil Samir da ogni eventuale pregiudizio nei suoi confronti.

E questo rende più convincenti e pesanti le sue considerazioni. E il suo grido: "Dobbiamo svegliarci: quale Europa vogliamo?"
[il sottolineato è nostro.]
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Avvenire - 31 agosto 2010
IL RAIS A ROMA di Luigi Geninazzi. (
link)
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«Gheddafi e Islam? Va preso sul serio»
[...] «Lo spettacolo sarà anche un po’ ridicolo ma quel che ha detto Gheddafi a proposito di una futura Europa musulmana va preso terribilmente sul serio». È l’opinione di Samir Khalil Samir, islamologo di fama internazionale. Gesuita di origini egiziane, padre Samir è docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, alla Cattolica di Milano e all’università di Beirut, impegnato nel dialogo interreligioso e consulente del Vaticano. E sul presidente della Jiamahiria ha un giudizio molto chiaro.

Gheddafi arriva a Roma e dice che l’islam, prima o poi, sarà la religione d’Europa. Se uno andasse a Tripoli e invitasse i cittadini libici ad abbracciare il cristianesimo cosa succederebbe?
"Scoppierebbe il finimondo ed il malcapitato predicatore verrebbe immediatamente arrestato e condannato per il reato di proselitismo. In Libia, così come in ogni altro Paese islamico, non ci puoi neanche metter piede se sei sospettato di voler esercitare un’attività missionaria. Ma quel che è vietato ai cristiani è un dovere per i musulmani. Non soltanto per i singoli credenti ma anche per gli Stati. [...]"

Qualcuno la considera una buffonata, qualche altro una provocazione. Lei come la vede?
"Iniziamo col dire che Gheddafi è abituato a tenere simili discorsi. L’ultima volta l’ha fatto davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 settembre dello scorso anno. [...] i popoli musulmani lo ammirano perchè predica il Corano a tutto il mondo.[...] Nei suoi incontri romani ha affermato che l’islam è l’ultima religione rivelata e che per questo ha cancellato il giudaismo e il cristianesimo. Nessun musulmano lo può contraddire."

Ma ha pure aggiunto che l’Europa è destinata a diventare islamica. Va preso sul serio?

"Diciamo che si tratta di una previsione non certo campata in aria. Ed io starei attento a liquidarla come una boutade di poco conto. Guardiamo ai fatti. Gli europei hanno un tasso di natalità molto basso, in media l’1,38%, vale a dire la metà di quello degli immigrati di provenienza extracomunitaria, in gran parte musulmani.
I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante."

Mentre noi, permettendo a Gheddafi di tenere il suo discorso a Roma, abbiamo dato una bella dimostrazione di tolleranza...
"È così, e lo dico senza alcuna ironia. Anche se mi permetto di notare che Roma non è Hyde Park ma la capitale del cattolicesimo. Io penso che dobbiamo fare i conti con la provocazione lanciata da Gheddafi. Dobbiamo svegliarci: qual è l’Europa che vogliamo? Ha un valore e un’influenza solo economica?"

Forse è proprio per questo che Gheddafi a Roma può dire quel che vuole sull’islam: la Libia è un importante partner economico dell’Italia, meglio non contrariarla...
"Capisco queste considerazioni, ma dobbiamo agire con coerenza. Non possiamo riempirci continuamente la bocca di belle parole sui diritti umani quando ci rivolgiamo all’interno dell’Europa, e poi far finta di niente con un capo di Stato straniero che è al potere da 41 anni e spesso ha mostrato disprezzo per i dirtti fondamentali della persona umana. Lo ha dimostrato anche recentemente con centinaia di eritrei rinchiusi nei campi di detenzione. Lui non parla solo di affari, si atteggia a predicatore dell’islam. Qualcuno gli faccia notare che per noi gli affari non sono tutto."
Luigi Geninazzi -
Copyright 2010 © Avvenire
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"Cristiani, reagite alla sfida dell'islam!"; è il grido di allarme echeggiato al Sinodo Europeo dei Vescovo tenuto in Vaticano nell'ottobre del 1999.
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Sullo stesso delicato e serio argomento, si porta all'attenzione dei lettori anche quest'altra intervista del 2004 a p. Samil Khalil, e quelle collegate, sul sito di CulturaCattolica.it fonte Avvenire.
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Per un'analisi del fenomeno rapporto Islam-Cristianesimo si legga qui, con buona pace dei sostenitori del dialogo forzato e impossibile, in nome dello "stesso" Dio (che stesso non è affatto!). "Non dialogo, ma rispetto" dice Benedetto XVI.

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riflettiamo seriamente.....


Per un'analisi del fenomeno rapporto Islam-Cristianesimo si legga qui, con buona pace dei sostenitori del dialogo forzato e impossibile, in nome dello "stesso" Dio (che stesso non è affatto!). "Non dialogo, ma rispetto" dice Benedetto XVI.  
 
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bene! ma se non si arriva con coraggio a CONDANNARE il bacio al Corano di un Pontefice del quale si temerebbe offuscarne l'eventuale santità, che nulla c'entra con GLI SBAGLI che anche i santi possono commettere....  
se non si arriva CON CORAGGIO a dire che un certo dialogo interreligiosi di matrice francescana di Assisi dove si arrivò perfino a sacrificare un pollo sull'altare dedicato a santa Chiara e dove Budda venne messo sull'altare presso la tomba del santo Patrono d'Italia, per essere venerato....  
se non si arriva con coraggio ad usare il BASTONE (=correzione fraterna prescritta da Nostro Signore ) per sacerdoti, teologi e laici che COMBATTONO contro il ritorno della vera Tradizione nella Chiesa e con l'abuso di potere del ruolo assunto attaccano la Messa antica, l'uso del latino e del canto gregoriano...  
se non si arriva ad eliminare le pastorali AMBIGUE di certi Vescovi che avanzano con il sincretismo religioso...insomma, se non si ritorna ad essere realmente cattolici PUR DIALOGANDO E NEL RISPETTO DELLE POSIZIONI ALTRUI, l'Islam trionferà molto prima del 2050....  
 
Il problema non è quel che ha detto Gheddafi, lui ha tirato l'acqua al suo mulino, lui ha fatto i suoi interessi, lui ha giocato le sue carte... lui HA DETTO LA SUA VERITA'....SIAMO NOI CATTOLICI CHE NON DICIAMO LA NOSTRA!  
 
Sono i nostri Vescovi che hanno paura di dire la VERITA'(=GESU' CRISTO!) NON si fa dialogo e NON si riceve alcun rispetto avanzando una pastorale del volemose bene e del "siamo tutti uguali" perchè Gheddafi ha detto la verità NON SIAMO UGUALI... per LUI la sua verità è Maometto, PER NOI E' GESU' CRISTO!ergo?  
 
Chi ha sbagliato: Gheddafi o noi?   
Se neppure la sua provocazione non ci fa svegliare e non ci fa temere il fatto che STIAMO PERDENDO LA FEDE, allora vuol dire che siamo davvero in fondo all'apostasia: ma il Figlio dell'uomo quando tornerà sulla terra, troverà ancora la fede?  
NO!  
se continuiamo così troverà una Chiesa che invece di predicare Cristo, starà predicando IL VOLEMOSE BENE,  
troverà che invece di evangelizzare Dio Incarnato, morto e veramente Risorto questa Chiesa starà ancora discutendo sulle ambiguità del Concilio....  
troverà le comunità cristiane a predicare i metodi di Kiko per come si fanno dieci figli....  
troverà i cardinali a rinfacciarsi fra di loro chi di più ha taciuto sui peccati dei preti....  
troverà i preti a fare gli opinionisti nei giornali diocesani contro la lingua da usarsi nella Liturgia, MA NON LI TROVERA' A CELEBRARE LA LITURGIA...perchè troppo impegnati nel sociale....  
troverà l'apostasia....  
troverà, come dice la beata Emmerich nelle sue profezie, "solo un centinaio di preti fedeli ALLA FEDE"....  
 
A me va pure bene, io prego ogni giorno: VIENI SIGNORE GESU', VIENI A SALVARCI!!! non perchè lo dice Gheddafi, ma perchè NON vedo altra soluzione.... e per me il ritorno di Cristo è salvezza non l'apocalisse dei film americani...  
 
Credo nel Cuore Immacolato di Maria che trionferà e non lo tacerò anche se non troverò preti di redazioni giornalistiche a difendermi se dovessi gridare dai tetti la verità, direbbero al Gheddafi di domani: "NON LA CONOSCIAMO! è una poveretta che parla per se stessa, non parla a nome della Chiesa!"  
Chi deve parlare a nome della Chiesa teme le ritorsioni DIPLOMATICHE, ANCHE LA FEDE E' DIVENTATO APPANNAGGIO DIPLOMATICO...  
 
No amici, non ha sbagliato Gheddafi, se noi, diceva santa Caterina da Siena: "saremmo ciò che dovremo essere, METTEREMO FUOCO IN ITALIA E NEL MONDO INTERO".....altro che le provocazioni e le umiliazioni -perchè tali sono, UMILIAZIONI- per le quali i Media ora ci stanno sguazzando...ma noi, interroghiamoci, siamo davvero ciò che dovremo essere oppure ci siamo conformati al mondo ed alle sue diplomazie?  
 
Cari Vescovi, NON CI ABBANDONATE!!!! NON ABBANDONATE IL GREGGE!!! anch'io ho bisogno di voi! NON FATE SPEGNERE QUESTA FEDE!

P.S.

ASCOLTATE il TG1 delle 13,30  
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f36c1c8e-f9a0-42cb-8425-3faa9a0ca261-tg1.html  
 
AL TG1 PARLA MONSIGNOR DOMENICO MOGAVERO, IL VESCOVO DI MAZARA DEL VALLO. fa una affermazione gravissima, dice testualmente:  
"NOI ABBIAMO RINUNCIATO  A FAR RIFERIMENTO ALLE RADICI CRISTIANE IN EUROPA".....sottolineando che comunque sono "un fatto storico"......  
no scusate....in questo modo LA PASTORALE DEI VESCOVI STA DICENDO CHE ABBIAMO RINUNCIATO A DIRCI CRISTIANI?  
se fosse un no, come lo giustificano?  
come si fa a parlare di Cristo se "abbiamo" (avete eh!) rinunciato a fare riferimento a ciò che siamo?  
 
questa è follia, e a quanto pare l'apostasia viene a galla!



           


[Modificato da Caterina63 31/08/2010 16:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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