A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Curiosità .... Cattoliche e dalla Città del Vaticano... (2)

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2014 16:12
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
17/02/2011 12:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Gli Appartamenti di Giulio III tra nostalgia e mistero


Ne “Le Stanze Nuove del Belvedere nel Palazzo Apostolico Vaticano”


di Sergio Mora

ROMA, mercoledì, 16 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Giulio III, uno dei Papi della Controriforma, decise di ritagliarsi uno spazio di tre stanze all'interno del Palazzo Apostolico del Vaticano, nelle cui pitture si riflettessero la sua nostalgia per il fausto del Rinascimento e il suo rimpianto del braccio armato in favore della Chiesa.

Questi sono alcuni dei punti emersi martedì durante la presentazione del volume della Libreria Editrice Vaticana dal titolo “Le Stanze Nuove del Belvedere nel Palazzo Apostolico Vaticano”.

Le stanze sono state costruite sotto la sovrintendenza di Michelangelo e sono state ridisegnate in seguito sia nell’architettura che nelle decorazioni da Papa Urbano VIII.

Non si conoscono i nomi di tutti gli autori, alcuni dei quali lavoravano a giornata. Tra i più notabili figura il romano Guido Ubaldo Abbatini, prima apprendista nella bottega del Bernini, e poi collaboratore di Giovanni Battista Calandra. Mentre dai pagamenti fatti nel 1637 si risale al fiorentino Simone Lagi e a Marco Tullio Montagna nato a Cori.

L’opera è stata presentata dal prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e da mons. Vincenzo Francia, Officiale della Congregazione delle Cause dei Santi e curatore del volume.

Le Stanze Nuove oggi ospitano diversi uffici della Segreteria di Stato vaticana. Per questo, nel corso della presentazione i relatori hanno espresso il desiderio che queste opere possano in futuro essere aperte al pubblico.

“Le Stanze Nuove hanno opere di inestimabile valore, anche se in una città come Roma, accanto a uno splendore come quello della Loggia di Raffaello entrano in un cono d’ombra”, ha detto il direttore dei Musei Vaticani.

Le pitture restituiscono immagini di una Roma antica, con il Castel Sant’Angelo illuminato dalle torce e dai fuochi d’artificio, la Basilica di San Pietro in costruzione senza neanche la facciata conclusa, così come si presentava quando morì Michelangelo, o senza la cupola ma con i campanili oggi non più esistenti, o con il cupolone ma senza il colonnato del Bernini.

Altri quadri rappresentano figure così come volevano essere immaginate, e quindi vediamo Carlo Magno nell'anno '800 che fa il suo ingresso a Roma assieme al Papa Leone III, mentre sullo sfondo si vede la Basilica di San Pietro con il cupolone (concluso nel 1602).

La presentazione coordinata dalla Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, Neria De Giovanni, è stata accompagnata da una proiezione delle opere esistenti nelle stanze e commentate da mons. Francia.

Il volume contiene studi inediti di quattro giovani studiosi: Flaminia Enea, Alessandro Lusana, Patrizia Papini e Antonio Cataldi.




Un convegno storico e il rilancio del gruppo giovani

Quarant'anni dell'Associazione
Santi Pietro e Paolo



Due iniziative caratterizzano la fase iniziale delle celebrazioni per il quarantennale dell'Associazione Santi Pietro e Paolo: un colloquio storico che si terrà sabato prossimo, 19 febbraio, e il ritorno del gruppo allievi che - come fu già per la Guardia palatina d'onore - cura la formazione delle giovani generazioni, in particolare i ragazzi dai 15 ai 18 anni di età.

"Fedeltà palatina da Pio IX a Benedetto XVI" è il tema dell'incontro che si svolgerà sabato mattina, con inizio alle ore 10.30, nell'Aula vecchia del Sinodo. Dopo i saluti del presidente Calvino Gasparini, interverranno l'arcivescovo Antonio Guido Filipazzi, nunzio apostolico, che tratterà "Dallo Stato Pontificio alla Città del Vaticano", il sacerdote Roberto Regoli, docente alla Pontificia Università Gregoriana, che parlerà su "La Santa Sede in epoca contemporanea", e il professor Antonio Martini, della Fondazione Marco Besso, che approfondirà l'argomento "Dalla Guardia palatina d'onore all'Associazione Santi Pietro e Paolo". Modererà il dibattito il direttore del nostro giornale.

L'avvenimento culturale è stato preceduto dalla rinascita del gruppo giovanile, fortemente voluto dall'assistente spirituale, monsignor Joseph Murphy. Ricevuta l'approvazione del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il quale ha anche suggerito modifiche allo statuto e al progetto formativo, il gruppo è stato intitolato al beato Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese modello di impegno cristiano.

La sezione allievi - di cui è stato nominato supervisore Eugenio Cecchini - offre ai ragazzi una formazione umana integrale, curando l'aspetto religioso e spirituale, e fornendo anche preparazione culturale, musicale, caritativa e sportiva. Tra l'altro i primi allievi hanno partecipato a un corso per diventare arbitri di calcio.
Dal 1970 - quando con lo scioglimento della Guardia palatina ebbe termine anche l'esperienza del gruppo allievi - è la prima volta che in Vaticano c'è una realtà formativa e ricreativa dedicata ai ragazzi. Infatti - a eccezione del preseminario San Pio X, che ha comunque una propria connotazione specifica - non esisteva qualcosa di simile per i figli dei dipendenti vaticani. Il gruppo allievi è nato dunque anche per colmare questa "lacuna".

Partito quest'anno ad experimentum con cinque ragazzi, avrà dal prossimo settembre venti allievi per anno, per tre anni di formazione con un numero di sessanta giovani a regime. Possono diventare allievi - con tanto di uniforme - non solo figli e nipoti dei soci del sodalizio, ma tutti i figli dei dipendenti dell'amministrazione dello Stato della Città del Vaticano che ne faranno domanda. Il cardinale Angelo Comastri, responsabile pastorale della Città del Vaticano, e Saverio Petrillo, decano dei direttori del Governatorato, si sono già detti entusiasti dell'iniziativa.



(©L'Osservatore Romano - 18 febbraio 2011)

                                                
cittadinanza, residenza e accesso città del vaticano
 
CITTA' DEL VATICANO, 1 MAR. 2011 (VIS). Il 22 febbraio scorso, festa della Cattedra dei San Pietro Apostolo, il Santo Padre Benedetto XVI ha promulgato la "Legge sulla cittadinanza, la residenza e l'accesso" alla Città del Vaticano, legge che entra in vigore oggi, 1 marzo 2011.
 
  La presente normativa sostituisce la precedente "Legge sulla cittadinanza e permanenza" del 1929, anno in cui furono firmati i Patti Lateranensi.
 
  Il capitolo 1° della nuova legge definisce il profilo del cittadino dello Stato della Città del Vaticano; nel capitolo II, l'articolo 6 regola la condizione di residente e le relative autorizzazioni per risiedere nello Stato; nel capitolo III, l'articolo 9 ha per oggetto il titolo di accesso, cioè il permesso di cui deve munirsi chi, non essendo cittadino o residente, ha qualche motivo per accedere alla Città del Vaticano; il capitolo IV riguarda gli alloggi e le sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni della legge.



Promulgata da Benedetto XVI lo scorso 22 febbraio

Nuova legge su cittadinanza residenza e accesso in Vaticano


di GIORGIO CORBELLINI

Vescovo titolare di Abula
Vice segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

Il 22 febbraio del corrente anno 2011, giorno della festa della Cattedra di San Pietro, il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha promulgato la legge sulla cittadinanza, la residenza e l'accesso, n. CCXXXI, disponendone l'entrata in vigore il successivo 1° marzo.
Attesa l'importanza, soprattutto pratica, della nuova legge, sembra opportuno ricordare l'iter di elaborazione del testo, ed offrire qualche considerazione sui contenuti del testo medesimo.

Il 26 novembre 2000 ed il 1° ottobre 2008 furono promulgate, rispettivamente da Giovanni Paolo II e dall'attuale Sommo Pontefice, la nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano e la nuova legge sulle fonti del diritto, in sostituzione delle precedenti omonime leggi, entrambe in data 7 giugno 1929. Dopo l'emanazione di tali importanti disposizioni, è sembrato importante procedere anche alla revisione della legge sulla cittadinanza e il soggiorno, 7 giugno 1929, n. III.

A nessuno sfugge l'opportunità di adeguare le leggi vaticane all'attuale situazione, tenendo conto dei profondi mutamenti che si sono verificati dal 1929 ad oggi; in tal senso, va ricordata anche la legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano, che è stata emanata il 16 luglio 2002.
La legge sulla cittadinanza e il soggiorno del 7 giugno 1929 risultava ampiamente superata sotto molti aspetti.

Era intervenuta, ad esempio, una disposizione di Pio XII, del 6 luglio 1940, ai sensi della quale al personale delle rappresentanze pontificie (nunziature, internunziature, delegazioni apostoliche) era conferita durante munere la cittadinanza vaticana. In tale materia, la condizione delle persone di cittadinanza italiana facenti parte delle suddette rappresentanze aveva costituito l'oggetto di uno scambio di note tra la Santa Sede e l'Italia, in date 23 luglio/17 agosto 1940.

Anche per l'accesso e il soggiorno e per l'accesso con veicoli (capitoli II e III) le situazioni si presentavano profondamente cambiate, soprattutto a livello pratico.
Pertanto, il Santo Padre Benedetto XVI ha deciso l'istituzione di una commissione, incaricata di preparare il progetto della nuova legge.
Chi scrive queste righe è stato chiamato a presiedere la commissione, della quale hanno fatto parte i monsignori Ettore Balestrero e Sergio Felice Aumenta, e i signori Claudio Ceresa, Vincenzo Mauriello, Carlo Carrieri, Raffele Ottaviano e Costanzo Alessandrini. Monsignor Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, è subentrato al suo predecessore in tale carica, Monsignor Pietro Parolin, che è stato nominato nunzio apostolico in Venezuela.

La commissione iniziò i lavori il 23 aprile 2009; il successivo 1° luglio, dopo quattro adunanze plenarie e cinque riunioni di un gruppo ristretto, costituito all'interno della commissione medesima, risultò elaborata una prima bozza dell'intero testo normativo.
La bozza fu sottoposta all'esame di esperti in materie giuridiche, che fecero pervenire i loro suggerimenti; nell'ottobre 2009 furono ripresi i lavori, e, dopo nove riunioni plenarie, risultò elaborato il progetto definitivo, che fu trasmesso il 16 giugno 2010 al cardinale segretario di Stato. Tale testo è stato approvato dal Santo Padre.

Sembra ora opportuno sottolineare alcuni dati relativi al contenuto della nuova disposizione.
Anzitutto, il titolo è Legge sulla cittadinanza, la residenza e l'accesso, mentre quello del testo normativo del 1929 era Legge sulla cittadinanza e il soggiorno.
Deve essere rilevato, al riguardo, che la figura del "residente" ha acquistato importanza sempre maggiore nella realtà vaticana; nel corso degli anni, molte persone abitanti nello Stato hanno preferito, pur avendone i requisiti, non assumere la condizione di cittadino, che, nella legge del 1929, era considerata la situazione normale di quanti vivevano nella Città del Vaticano.

Nel preambolo, è sottolineato che la nuova legge viene ad inserirsi nell'adeguamento normativo che è attualmente in corso di elaborazione; sono ricordate, in tal senso, la legge fondamentale e la legge sulle fonti del diritto, e viene richiamata la particolare natura dello Stato e della realtà di fatto ivi esistente. La precedente legge era suddivisa in tre capitoli, ai quali si aggiungeva la rubrica Disposizioni generali e transitorie; nel complesso, gli articoli erano in numero di 33.

La nuova legge è suddivisa in quattro capitoli, dedicati, rispettivamente, a Cittadinanza (artt. 1-5); Residenza (artt. 6-8); Accesso alla Città del Vaticano (artt. 9-13); Disposizioni generali (artt. 14-16). Gli articoli sono dunque soltanto 16, e, in effetti, il testo ha subito una notevole semplificazione; in alcuni casi, la legge opera un rinvio a determinazioni lasciate all'attività regolamentare. Del resto, anche la nuova legge sulle fonti del diritto è composta di 13 articoli, mentre la precedente ne comprendeva 25. A seguito della citata disposizione di Pio XII del 6 luglio 1940 e dello scambio di note del 23 luglio - 17 agosto 1940 è stata prevista, nella nuova legge, l'attribuzione della cittadinanza vaticana al personale diplomatico della Santa Sede.

Nel capitolo I, all'art. 1 (Acquisto della cittadinanza) viene precisato che sono cittadini dello Stato della Città del Vaticano i cardinali residenti nella Città del Vaticano o in Roma; viene così inserita nella legge una disposizione prevista nell'art. 21 del Trattato Lateranense. Sono anche cittadini vaticani, come già si è accennato, i diplomatici della Santa Sede, e coloro che risiedono nella Città del Vaticano in quanto vi sono tenuti in ragione della carica o del servizio.
L'articolo indica poi quali persone, pur non essendo cittadini di diritto, possono chiedere la cittadinanza vaticana; si tratta, in ogni caso, di persone residenti nello Stato.
Gli artt. 2 e 3 sono dedicati all'autorizzazione a risiedere ed alla perdita della cittadinanza; il 4 e 5 regolano la tenuta del registro dei cittadini ed il rilascio della carta d'identità.

Nel capitolo II, l'art. 6 regola la condizione di residente, e le relative autorizzazioni; gli artt. 7 e 8 sono relativi a due argomenti che riguardano i residenti non cittadini: il registro di anagrafe ed il rilascio della tessera di riconoscimento.
Nel capitolo III, l'art. 9 ha per oggetto il titolo di accesso, cioè il permesso di cui deve munirsi chi, non essendo cittadino o residente, ha qualche motivo per accedere alla Città del Vaticano. Nella parte iniziale dell'articolo, è ricordato che esiste una parte del territorio vaticano nella quale è consentito il libero accesso. In concreto, la piazza San Pietro, parte integrante del territorio dello Stato, è ordinariamente accessibile a tutti, senza alcuna formalità, non diversamente da qualsiasi piazza di Roma.

Discorso analogo deve farsi per la basilica di San Pietro, anche se, dopo l'acuirsi dei pericoli del terrorismo internazionale, la prudenza esige una serie di controlli, prima non praticati. Anche l'accesso ai Musei Vaticani non comporta formalità diverse da quelle esistenti per gli altri musei; ampi spazi del territorio vaticano, quindi, sono accessibili senza speciali autorizzazioni.

I successivi articoli sono dedicati alle tessere di accesso e permessi permanenti (art. 10), ai soggetti non tenuti al permesso (art. 11) ed al divieto di accesso in presenza di giusti motivi (art. 12); il divieto temporaneo di accesso può essere disposto per decreto del Giudice Unico, come si evince dal richiamo alla legge 14 dicembre 1994, n. CCXXVII, con la quale si è proceduto a semplificare la legislazione penale. Ai sensi dell'art. 13, i veicoli condotti da chi non è cittadino o residente possono entrare nella Città del Vaticano previa autorizzazione, la circolazione dei veicoli all'interno dello Stato è disciplinata da apposita normativa.
Nel capitolo IV, gli artt. 14 e 15 riguardano gli alloggi. L'art. 16, relativo alle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni della legge che stiamo esaminando, si limita ad indicare che tali sanzioni sono stabilite con legge o regolamento.

Come sempre, il sistema migliore per conoscere in modo adeguato la nuova disposizione è quello della lettura diretta e attenta; le considerazioni qui formulate hanno voluto offrire uno sguardo d'insieme, ma non danno certo la possibilità di una conoscenza completa del provvedimento normativo Ci si augura, comunque, che queste brevi note abbiano permesso di cogliere i contenuti essenziali del testo, e la sua rispondenza alle situazioni ed alle esigenze relative alle materie che in esso sono disciplinate.

(L'Osservatore Romano - 2 marzo 2011)


[Modificato da Caterina63 01/03/2011 18:17]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com