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Il successo della riscoperta della Messa Antica (4)

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 12:40
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Sesso: Femminile
02/11/2010 23:36
 
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2 Novembre, la mia prima Messa per i Defunti nella forma Straordinaria!
"Straordinaria", ma come è possibile definirla tale se per la prima volta che vi ho partecipato è stato come se fossi ritornata davvero a Casa?
Ogni anno vado a questa Santa Messa ed ogni anno ne uscivo sempre più insofferente, inappagata, vuota e soprattutto triste!
Ho sempre dato la "colpa" alla mia distrazione, alle mille faccende che forse, dicevo, mi impediscono di concentrarmi come vorrei....
Sono sempre andata con tutte le migliori speranze e buoni propositi, per uscirne ogni volta con mestizia...
Oggi ho detto "basta"! Voglio provare davvero da cosa dipende, cosa devo fare?
Mio figlio ripartiva per Milano e gli ho detto: "ci salutiamo qui, è la stessa cosa, ti accompagna papà alla stazione, io ti seguirò dalla Messa, NON posso rinunciarci...abbiamo i nostri Defunti per i quali pregare e le Anime del Purgatorio da ricordare..."
Per andare a san Simonin il Piccolo ci vogliono da casa circa 25/30 minuti a piedi, ho preso la Corona: primo mistero Doloroso, il Getsemani.... giusto il tempo per meditare il Rosario e per accompagnarmi con le Ave Maria!
Arrivo in Chiesa, il clima è davvero da Golgota, o se preferite da Getsemani!

Tutto è allestito per la Santa Messa, la presenza del feretro coperto con il drappo nero e la Croce e le 4 candele ai lati, offre immediatamente un clima di PREGHIERA, di silenzio, di partecipazione, di ricordo dei propri Cari, un ricordo per le Anime del Purgatorio, specialmente le più abbandonate e dimenticate!
Faccio in tempo a cominciare i 100 Requiem per le Anime che attendono da noi questo caro ricordo!
Inizia la Santa Messa, Padre Konrad sembra davvero di sapere dove ci sta conducendo, nell'anticamera del Paradiso.... è così fortemente concentrato su ciò che deve fare che sembra proprio di VEDERE Cielo e Terra incontrarsi, sull'Altare, il silenzio fatto di mestizia e tuttavia reso sacro e mistico dal canto squisitamente Sacro, toglie ogni tristezza, non è tristezza ciò che si prova bensì si accende un desiderio di Paradiso incredibile ed un desiderio di sapere che proprio in questi momenti il Signore, impietosito dal suo Servo, accoglierà certamente molte Anime dal Purgatorio, soccorrerà in questi momenti SACRI le Anime di quanti stanno morendo e spesso oggi abbandonati e senza Sacramenti.... quanti santi pensieri giungono in questi momenti!

Pensieri di Paradiso, di autentica salvezza, di forte desiderio di sentirsi e vedersi SALVATI grazie alla Santa Messa che stiamo vivendo!
I due cantori, davvero persone giovani e appassionati, intonano la Sequenza, il foglietto ci aiuta a seguirla sia in latino quanto in italiano, le parole sono davvero piene di VITA; è incredibile che mentre commemoriamo i Defunti, non c'è sentore di morte, ma bensì DI VITA...

Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae
ne me perdas illa die.


....
Ricorda, o Gesù pio,
che io sono la causa della tua venuta;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.
***
Era la prima volta che udivo queste parole nel contesto della Santa Messa..cantate, supplicate... ma perchè abbiamo perduto questi tesori? Come è potuto accadere?

Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne


****
Le mie preghiere non sono degne;
ma tu, buon Dio, con benignità fa’
che io non sia arso dal fuoco eterno.
****
Perchè si teme di insegnare queste parole che sgorgano davvero da un cuore contrito e ben cosciente di avere bisogno di Gesù per essere salvato....Come si può pensare che le nostre preghiere siano più degne cambiando la Liturgia, imponendo stravaganze e cancellando Sequenze liturgiche? Come si può pensare che rendendo la Messa per i Defunti più "allegra" e senza più distinzione, senza più i paramenti neri che aiutano invece  ad entrare dentro il MISTERO DELLA MORTE RESA UN PASSAGGIO?
Non lo so, non ho risposte, ma so quello che ho vissuto stasera, e che non finirò mai di ringraziare il Signore per aver suggerito al Santo Padre, Suo Vicario in terra, di dare a TUTTI l'opportunità di RITORNARE davvero alla sorgente....
Si!
Dobbiamo ritornare alla sorgente!! Non agli "stravaganti archeologismi" come ammoniva Pio XII le cui parole comprendo pienamente da stasera....ma a quella sorgente che nella Messa detta erroneamente "antica", conserva invece l'impronta DELL'ETERNITA', conserva il passato, ci fa vivere nel presente aprendoci le porte verso il futuro....
Io non so come si risolverà questo gravissimo danno che è stato fatto a migliaia di fedeli, in qualità di "pecorella del piccolo gregge" so di dovermi e potermi fidare della Chiesa, MIA MADRE e del Santo Padre, Vicario di Cristo in Terra, il "Babbo mio dolce!"
Ma so anche che da parte mia dovrò e devo fare la mia parte, dare il mio contributo, pregare, offrire piccoli sacrifici, impegnarmi, divulgare e sperare!

Oggi il Signore mi ha concesso di "vivere" un pezzo di Paradiso, di sentirmi vicina ai miei amati Defunti VIVI IN CRISTO, mi sono sentita davvero vicina alla sofferenza delle Anime del Purgatorio, oggi per la prima volta alla Messa per i Defunti ne sono uscita morendo a me stessa, desiderando il Paradiso, pregando per chi ancora non l'ha raggiunto!

Gesù:
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis


***
Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto in cenere,
prenditi cura del mio destino.
***
pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen


***
pio Signore Gesù,
dona a loro la pace.
Amen


***************************************************

La gioventù e la "Messa in latino": una testimonianza


Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere questa bella testimonianza:

In nomine Patris... Introibo ad altare Dei... Ad Deum qui laetificat...
Ecco, dopo tanta attesa, finalmente, anch'io partecipo per la prima volta in vita mia alla Santa Messa nella forma extra-ordinaria (detta anche "Messa antica" e "Messa Tridentina"). Finora la mia esperienza è stata limitata a spezzoni di filmati, di registrazioni audio, di studio e di lettura dei riti che la compongono. Ora, però, è giunto il momento di passare, per così dire, dalla teoria alla pratica.

Certo, la mia è una situazione particolare. Ho 25 anni e quindi ho conosciuto, finora, esclusivamente Messe nella forma ordinaria. Ma l'approfondimento della mia vita di fede mi ha portato a conoscere e a sentirmi attratto da quella Messa che fu celebrata ovunque, nell'Orbe cattolico, sino agli anni Sessanta. Appassionarsi ad una liturgia cui non si è mai partecipato, specie per chi, come me, conosce non molto bene la lingua latina, potrebbe apparire cosa strana: eppure è stato così e non saprei nemmeno dire il perché. Certo, vi sono motivazioni razionali, ma in fondo si è trattato quasi di un "colpo di fulmine".

Così come non ho voluto e cercato l'avvicinamento alla forma extra-ordinaria, così la prima celebrazione cui ho assistito è nata un po' per caso. Ricordo poco dell'inizio: troppa emozione. Difficile è riuscire ad entrare nel ritmo della lingua latina, specie nel lungo salmo iniziale e nel doppio Confiteor, quello del sacerdote e quello dei fedeli. Mi prende un po' di scoraggiamento: forse, dopo tanta attesa, resterò deluso? Forse questa forma celebrativa non è adatta per me?

Poi però, coll'Aufer a nobis per la prima volta cade il silenzio. Ed è un silenzio che giunge per me a proposito, per cercare di smuovere il mio animo, per cercare di far mio quello che il sacerdote sta recitando in secreto: eppure è un silenzio carico di significato, lungi dall'essere un mero vuoto. Poi il Gloria, la lettura della Parola di Dio, la breve omelia, il Credo.

Non troppo dissimile dalla forma ordinaria, qui.

Poi inizia la seconda parte della Messa, quella che ruota attorno al Santo Sacrificio. E qui è veramente il silenzio a farla da padrone ed è per me un momento felice: in questo silenzio mi sento a mio agio, specie in quello del Canone. Quindi la celebrazione va avanti e giunge sino alla Comunione, in ginocchio e sulla lingua. Poi il ringraziamento, gli ultimi riti, la benedizione, l'ultimo Vangelo, le preci leonine. Oramai anche il latino mi suona più familiare e con più naturalezza utilizzo il mio messalino.

Alla fine ringrazio il Signore per avermi concesso di partecipare alla celebrazione, che si è rivelata, nonostante le iniziali titubanze, adatta alla mia sensibilità: ne sono felice. E prova di questo è che dopo la Messa sentivo (e sento tuttora il bisogno) di partecipare ancora a celebrazioni nella forma extra-ordinaria. Questo senza voler rinnegare la forma ordinaria, con la quale sono cresciuto e che ha nutrito la mia vita spirituale sino ad oggi: però la Messa Tridentina è diversa, molto vicina ai miei bisogni spirituali.

Concludo con un ultimo pensiero: talvolta si sente affermare che la forma extra-ordinaria ostacolerebbe una actuosa participatio. Questa mia prima esperienza, a dire il vero, è piuttosto contraria: le frequenti risposte al sacerdote, i momenti di silenzio per l'interiorizzazione e la pietà, i segni di croce... No, proprio non mi è parso di essere un inerte spettatore, ma piuttosto, nel mio piccolo, un partecipante del tutto attivo.

C. A.

 Immagine da venezia.fssp.it



[Modificato da Caterina63 14/11/2010 11:38]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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