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06/10/2011 17:53 | |
Il lettore Stefano ci ha fatto pervenire le sue impressioni relative alla sua prima Messa in forma Straordinaria. Le pubblichiamo con minimi aggiustamenti, ritenendole meritevoli di essere divulgate. Non è la prima testimonianza di questo genere che ci capita di leggere e, ne siamo sicuri, non sarà l'ultima.
Il giorno 30 settembre è stato pubblicato un post relativo alla Festa per la Madonna del Santo Rosario a Trieste. E’ la chiesa in cui sono stato battezzato, mentre la mia parrocchia attuale è dedicata a S. Pio X. Curiose coincidenze, considerati gli innumerevoli salvataggi del sottoscritto compiuti dalla Santa Madre di Dio con l’ausilio della suddetta Corona, e il mio recente interesse per la Tradizione della Chiesa, oltre che per una religiosità “d’altri tempi”, per così dire, alla quale la mia spiritualità è - innegabilmente - affine. Ma sono un cosiddetto neo-cattolico, nato nell’anno della conclusione del dibattuto Concilio e cresciuto, per varie cause, in una confusione (e ignoranza) religiosa di base.
La Santa Messa del primo di ottobre è stata la prima Messa in forma Straordinaria a cui ho partecipato, spinto da varie motivazioni, non ultimi i contenuti del presente blog. Prima della ore 19:00 di sabato, la mia esperienza in merito era quindi limitata a qualche sporadica lettura; semplice diplomato, a livello zero per quanto riguarda le nozioni di latino, e a livello base per quanto riguarda il Catechismo. Niente di cui vantarsi quindi, ma, come dicevo, incline ad una sensibilità un po’ d’antan, e infinitamente debitore al Cielo per le Grazie ricevute. Approfitto del post in questione per alcune brevi impressioni. Il latino. E’ vero: per chi non lo conosce, l’impatto è inizialmente – anche se in apparenza - traumatico, pur disponendo degli opportuni libretti in doppia lingua, all’interno dei quali è comunque non facile districarsi senza un minimo di istruzioni di base.
La comprensione, però, si può costruire col tempo, e non è affatto detto che la lingua parlata sia garanzia di ‘partecipazione’. Anzi. Detto questo: ascoltare la preghiera recitata con un idioma antico in un contesto solenne come questo ridimensiona, a mio vedere, tutte le possibili problematiche di tipo ‘pratico’; destinare, dedicare, riservare una lingua antica come il latino - non esposta tra l’altro alla intemperie della lingua parlata - per le funzioni in cui la Chiesa si rivolge ‘ufficialmente’ al Creatore, a me pare un patrimonio da preservare a tutti i costi. Non è da trascurare inoltre il problema intrinseco della lingua parlata le cui espressioni, per associazione di idee, possono facilmente portare a ‘distrazioni’. Quanto ho ascoltato sabato sera era in grado di innalzare cuore e mente: non vedo motivo per perdere, o rischiare di perdere, un simile tesoro.
La Musica Sacra: non c’è commento da fare (anche il solo confronto con quanto si sente normalmente durante le Sante Messe celebrate ‘normalmente’ la domenica risulterebbe offensivo), ma rimane solo il sentito ringraziamento all’eccellente coro ed analoga orchestra della parrocchia, diretti da Elia Macrì. Fedeli: sarà stato il contesto, ma ho avuto l’impressione di percepire una compostezza ed un decoro raramente incontrati in una Santa Messa celebrata nella forma Ordinaria. L’ età dei presenti era, prevedibilmente, superiore alla media, ma c’erano anche dei giovani. Il sacerdote rivolto all’altare: perfetto. Considerarlo un atto di scortesia (o simili) nei confronti dei fedeli significa – a mio parere - avere delle manie di persecuzione o, forse, avere seguito un numero eccessivo di lezioni per il miglioramento dell’autostima.
Infine, vedere l’Ostia consacrata salvaguardata dalle mani dei presenti è stato un vero e proprio sollievo; ciò che si percepisce, grazie anche al frequente inginocchiarsi, è una sorta di profonda solennità, devozione, dignità, sacralità: per il Signore che si sacrifica (e che merita il meglio, come ha sottolineato il parroco don Stefano); per il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, adorati nel miglior modo che la nostra misera natura permetta; per una Chiesa e per la sua Tradizione a loro volta vissute, amate e rispettate, dalle migliaia di Santi che lo Spirito ha suscitato nel corso dei secoli. Perché scendere a baratti e compromessi nell’adorazione di Chi non esitato a sacrificare tutto sé stesso per noi? Mi scuso per la prolissità e se ho detto delle ovvietà.
Interessante articolo di Luca Dombrè dal sito papalepapale.com NEW YORK. PER LE STRADE DI BABELE, CORAM DEO un’inchiesta sull’ortodossia e la messa antica nel cuore dell’ultimo impero d’Occidente: Manhattan Essere ri-convertiti al cattolicesimo da Mark Zuckerberg. A Midtown sulla 37ma e Broadway, capire di stare veramente “morendo a te stesso”. Quella sagoma di donna snella nel suo contegno atemporale, rivolta all’Essenziale. Sulle strade di Babele, lei, Augustina. Teddy; quel senso del sacro che oggi è inversamente proporzionale all’età. Eddy: “l’arcivescovo Dolan non sapeva”. Incontro con padre James; “I vecchi vescovi hanno i giorni contati”. Infine, diaologo con Mark, di fronte al Madison Square Garden ***********
Domenica 27 novembre nella Rettoria di San Lorenzo in Giustenice (SV) - Diocesi di Albenga-Imperia, il Vicario Generale Mons. Giorgio Brancaleoni dopo aver celebrato la Santa Messa N.O. nella Prima domenica di Avvento, ha benedetto l'Oratorio rinnovato e dedicato all'Immacolata della Medaglia Miracolosa, la cui festa ricorreva proprio domenica scorsa (foto)
Grande concorso di popolo ed emozione unica allo svelamento della statua di Maria Santissima. Questa devozione sia per la mia piccola Parrochia motivo per risvegliarci dal torpore e per ritornare a Gesù, attraverso proprio l'Amore per la Vergine Santa.
Abbiamo voluto anche istituire la "Compagnia della Medaglia Miracolosa" per la conversione dei peccatori e per diffondere ancor più l'Amore che ognuno di noi deve ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria! Invito tutti a volersi iscrivere... Siano benedetti Gesù e Maria!
L'Arciprete - Rettore di Giustenice, Don Federico Basso.
Per altre foto si può visitare l'album sul profino in FaceBook della Parrocchia
Dal prossimo martedì 6 dicembre 2011 nella cappella dell' Ateneo Pontificio Regina Apostolorum inizierà il ciclo di celebrazioni settimanali della S.Messa in Rito Romano Antico.
La S. Messa nella Forma Extraordinaria del Rito Romano si svolgerà ogni martedì alle ore 13.00
L'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sarà quindi il primo ateneo appartenente alla Santa Sede, a celebrare una S.Messa in Rito Romano Antico, settimanalmente.
[Modificato da Caterina63 04/12/2011 14:55] Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |