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Chi è la "SUORA" chi è la "MONACA" o il Monaco? e cosa sono le Persone Consacrate?

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2013 00:01
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30/07/2011 21:50
 
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Una suora in trincea racconta la misericordia di Diocuore


Verso un femminismo per la vita


 

di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 29 luglio 2011 (ZENIT.org).- Ci sono persone che vivono nel fango, nel dolore, nella vergogna, e ci sono angeli che cercano e portano il bene proprio in questi luoghi di disperazione.

Uno di questi angeli si chiama Francesca Bassi, una suora della Carità che appartiene alla Congregazione fondata da Santa Giovanna Antida Thouret.

Suor Francesca ha dedicato la sua vita al servizio degli altri, soprattutto dei più bisognosi, e ora ha deciso di raccontare la sua esperienza. Quarantadue storie raccolte in un volume edito da Cantagalli con il titolo “Non storie, ma storie vere, vite al bivio”.

Scrive suor Francesca nella prima pagina del libro: “Offro queste storie vere a chi le ha vissute e a chi le vive ora, perché tutta questa sofferenza si trasformi in salvezza. Le offro a chi ha dato, a chi dà una mano, due mani, se stesso per aiutare, soccorrere, consolare, sanare, perché gusti sempre più che c’è 'più gioia nel dare che nel ricevere!'. Le offro alla mia Congregazione che vive il carisma della carità, perché ci lasci sempre più contagiare da Cristo Signore per essere sua profezia nel mondo d’oggi”.

Il libro è introdotto dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, Carlo Casini, e dalla professoressa dell'Università La Sapienza Emma Fattorini, un tempo femminista a favore dell’aborto e ora sostenitrice dei Centri di Aiuto alla Vita e della case di accoglienza.

La difesa della vita e della mamme, e in particolare una casa di Accoglienza per Donne e un centro di Aiuto alla Vita a Ravenna e Cervia, promossi da suor Francesca, sono stati occasione per l’incontro con Carlo Casini ed Emma Fattorini.

In un capitolo del libro, suor Francesca si chiede: “Cosa può mai accomunare il pensiero di una religiosa che concepisce la vita come dono di Dio e quello di una femminista che, una volta, era sulla sponda opposta?”.

La religiosa risponde che è “in un'ottica di solidarietà, letta soprattutto al femminile perché è la donna la prima protagonista della vita”, che “si possono superare le barriere di tanti moralismi che si discostano dal messaggio evangelico”.

“Dio è amore sempre – sottolinea suor Francesca –, e aspetta la nostra risposta ogni giorno, per l’uomo di tutti i tempi, dal concepimento alla fine dei suoi giorni”.

“Nei contesti di povertà e di sofferenza in cui ho vissuto e vivo – case di accoglienza, centri di ascolto Caritas, carceri, scuole, colonie, ambienti di lavoro moralmente a rischio, oggi a Roma all’ostello dei poveri nella Caritas diocesana e al pronto soccorso al Policlinico Umberto I – ho rafforzato e rafforzo sempre più le mie convinzioni di suora della carità, attinte dalla mia fondatrice Santa Giovanna Antida Thouret: ‘Ciò che educa, riscatta e salva è soltanto l’Amore'”.

Di fronte al dramma di bambini concepiti che vengono abortiti, suor Francesca, intervistata da Marina Casini, spiega: “Il 22 maggio 1978 viene promulgata la legge 194: un avvenimento che scuote la coscienza di tanti, soprattutto del mondo cattolico. L’aborto nega il primo dei diritti umani, il diritto a nascere. E il fatto che venga ‘permesso per legge’ suscita immediata disapprovazione. Si corre subito ai ripari mobilitando tutte le energie e le risorse per promuovere e diffondere una cultura alternativa a quella presente nell’iniqua legge 194”.

“All’ingiustizia della legge – ha aggiunto – volevamo rispondere con l’amore concreto verso i bambini non nati e le loro mamme, vittime della menzogna ispessita dalla legge con la luce della verità sul bambino. perché di un bambino, povero e innocente, si tratta. Il fatto che non sia ancora nato non deve chiudere le sorgenti dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà; anzi, le rende ancor più necessarie. Nascono così i Centri di Aiuto alla Vita, che almeno nelle intenzioni sono il segno concreto della solidarietà con chi ha problemi nell’accettare la vita, con chi ha difficoltà a portare avanti una gravidanza, con chi, nella solitudine, fatica a far crescere il proprio bambino”.

“Quindi lo scopo specifico che i Centri di Aiuto alla Vita perseguono, come associazioni di volontariato, ha connotati di urgenza e di immediatezza: prevenire l’aborto volontario, salvare un bambino e la sua mamma”.

Suor Francesca Bassi, insieme a Carlo Casini ed Emma Fattorini, presenterà il libro “Non storie, ma storie vere. Vite al bivio” domenica 21 agosto al Meeting di Rimini (ore 19,00 presso l'Eni Caffè Letterario, padiglione D5).

 

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Dai Testimoni di Geova al convento

da Cordialiter:
Una ragazza cattolica aveva un'attrazione molto forte per la religione, ma non aveva chi gliela facesse conoscere in maniera approfondita. Quando conobbe i Testimoni di Geova si lasciò ingannare dalle loro false dottrine, e diventò un'adepta di quella setta.

La Madonna è nostra madre e veglia su ciascuno di noi sino all'ultimo respiro della vita. Grazie alla Mediatrice di tutte le grazie, quella ragazza comprese che i Testimoni di Geova insegnano gravi errori dottrinali. Inoltre conobbe una suora dell'ordine delle Francescane dell'Immacolata, e rimase stupita dalla sua semplicità e letizia. La suora l'aiutò nella vita spirituale e le insegnò ad amare ed onorare la Beata Vergine Maria. La ragazza cominciò a frequentare spesso il convento delle suore e a “divorare” i libri della loro biblioteca, assaporando così la bellezza della Dottrina Cattolica. Inoltre le suore le insegnarono ad amare il Santo Rosario che in breve divenne la sua preghiera preferita.

A quel punto la giovane non si accontentò più di vivere cristianamente nel mondo, ma cominciò a desiderare qualcosa di più radicale: divenire sposa di Gesù Cristo. Ormai frequentava le Francescane dell'Immacolata sempre più spesso non riuscendo a stare lontana da loro. Il fascino del convento era divenuto irresistibile, e dopo essersi confidata con un sacerdote, le venne assicurata la bontà della sua vocazione religiosa. Poco tempo dopo entrò definitivamente in convento. Finalmente il suo cuore poteva riposarsi sul petto di Gesù buono, il suo diletto e casto Sposo.

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UNA NOTA COLORATA [SM=g1740733]

SUOR TERESITA, IL PAPA E LA GMG..

 

Suor Teresita, una suora di clausura spagnola che ha incontrato il Papa a Madrid per la GMG 2011.
Una storia normalissima se non fosse che suor Maria Teresita ha 103 anni, è la consacrata più anziana del mondo e per incontrare Benedetto XVI ha "infranto" ben 84 anni di clausura.
E non è finita: c'è qualcosa di speciale che la lega al Papa: Valeriana Barajuen, questo il suo nome, di Battesimo era entrata in convento il 16 aprile 1927, il giorno in cui in Baviera nasceva Joseph Ratzinger.

Adesso per lei la possibilità di incontrare il Papa ma ha già fatto sapere che durante il viaggio per raggiungere Madrid è rimasta con gli "occhi chiusi" per non farsi distrarre da ciò che succede intorno.
Un altro espediente per mantenere il distacco dal mondo esterno e non privarsi di un incontro provvidenziale e... benedetto...

[SM=g1740738]




[Modificato da Caterina63 06/09/2011 14:59]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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