A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Monaci Benedettini a Norcia (festeggiano un rigoglioso ritorno)

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2012 14:29
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
29/01/2011 09:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Liturgie tridentine monastiche a Norcia


Dal sito Romualdica (vedi qui). Notate l'aumento delle Messe Tridentine:


[Segnaliamo con piacere l’uscita del nuovo numero (anno XII, n. 2, autunno 2010) del Notiziario del Monastero di San Benedetto, riproducendone l’editoriale.Il Monastero di San Benedetto (Via Reguardati 22, 06046 Norcia, Perugia) è stato fondato a Roma il 3 settembre 1998 da dom Cassiano Folsom O.S.B. – statunitense, dal 1979 monaco presso la St. Meinrad Archabbey (Indiana, USA), ordinato sacerdote nel 1984, nel 1989 ha conseguito il dottorato in Liturgia a Roma e nel 1992 è diventato presidente del Pontificio Istituto Liturgico – e si è trasferito a Norcia, la città natale di san Benedetto, nel 2000 su invito dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia.

Per favorire un clima di pace liturgica e ciò che il Papa chiama «una riconciliazione interna nel seno della Chiesa», la Santa Sede ha affidato a questa comunità benedettina l’apostolato speciale di celebrare l’Eucaristia in entrambe le forme (in utroque usu) del Rito Romano.

In osservanza della decisione dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, con la quale si chiede la celebrazione di una sola Messa domenicale nelle comunità religiose, a partire dal 5 dicembre 2010, la Messa conventuale domenicale e festiva viene celebrata alle ore 11:45 nella Basilica di San Benedetto nella forma straordinaria; la Messa conventuale feriale si celebra alle ore 10:00, anch’essa nella forma straordinaria.]

Carissimi amici,nella prima Domenica di Avvento 2010, abbiamo celebrato il decimo anniversario del nostro arrivo a Norcia, un ritorno quasi mitico dei monaci al luogo di nascita di San Benedetto, dopo un’assenza di 190 anni. Il monastero precedente, abitato dai monaci del ramo Celestino della famiglia benedettina, fu soppresso dalle leggi napoleoniche nel 1810.

Abbiamo, quindi, organizzato una festa modesta per celebrare questi due anniversari: i 200 anni dalla soppressione del monastero e i 10 anni dalla rinascita.Il nostro stemma racchiude questi due momenti importanti. Sul lato sinistro è raffigurato il simbolo della Congregazione dei Celestini, dove la “S” sta per “Spirito Santo”, poiché il primo monastero fondato da Pietro da Morrone (poi Papa Celestino V) era dedicato allo Spirito Santo. Sul lato destro invece, è rappresentato un albero abbattuto nel fiore della vita (la soppressione del monastero nel 1810) ed un nuovo ramoscello che spunta dal tronco (il nostro arrivo nel Giubileo del 2000).

Ci sono tre foglie, proprio come i tre monaci che hanno dato vita alla Comunità a Norcia. Oggi, la Comunità è costituita da quattordici monaci, mentre due candidati arriveranno fra poco. Il motto per la celebrazione dell’anniversario è “Succisa virescit”, ovvero “L’albero reciso, è tornato rigoglioso a fiorire”. Perché voglio evidenziare questo dettaglio? Perché abbiamo bisogno di percepire segni di speranza. La costante crescita della nostra comunità monastica (in numero e in grazia) è un vero segno di speranza: Dio opera nella Chiesa e nel mondo e sta facendo grandi cose. Grazie per essere parte di questa grande avventura!In Domino,

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
06/11/2012 14:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Maria, maestra di sequela

 
di LUIGI M. DE CANDIDO osm

«Ascolta, figlio mio...»
   

Benedettini confederati: la ricerca di Dio come missione primaria della vita monastica.
  

L'ispirazione sottostante alla sintesi Maria, maestra di sequela resta abbastanza implicita nella tipologia della vita consacrata lungo quasi l’intero primo millennio; si affaccia con qualche consapevolezza tra la fine del Dodicesimo e l’inizio del Tredicesimo secolo; l’esplicitazione più autorevole, seppure concisa, è merito del Concilio vaticano II, quando afferma che «i consigli evangelici… hanno soprattutto la forza di maggiormente conformare il cristiano al genere di vita verginale e povero che Cristo Signore si scelse per sé e che la Vergine Madre sua abbracciò» (Lumen gentium 46; cf Perfectae caritatis 25).

Anche negli scrigni dell’implicito, dunque, sono individuabili preziosità di ispirazione mariana. Del resto, la vita consacrata è "genialità" dello Spirito: i semi da lui gettati restano sempre dinamici per fiorire anche nel futuro. Il monachesimo benedettino ne è una testimonianza. La vita benedettina alle origini e per molti secoli si dipana anche nel prezioso implicito del "magistero mariano".

Dom Notker Wolf, abate primate dei Benedettini confederati.
Dom Notker Wolf, abate primate dei Benedettini confederati (foto Giancarlo Giuliani).

San Benedetto (Norcia 480 ca.­Montecassino 547 ca.) è "maestro" più che "padre" del monachesimo, già al suo tempo diffuso pure in Occidente. Come altre regole monastiche precedenti e coeve, nemmeno la Regola benedettina contiene menzioni mariane esplicite. Se non altro a posteriori e sulla traccia di susseguenti interpretazioni e completamenti, la vita monastica non manca di progredire nella discepolanza di Maria. Una stringata antologia dalla Regola conferma questa metodologia di ricerca, valida anche in altre forme di vita evangelica.

Benedetto ha inteso «costituire una scuola di servizio del Signore» (Prologo): la Regola è la scuola, la vita monastica è il servizio del Signore. Tale servizio è lo stile del monaco; stile che forgia la sua personalità, tanto da rendere il monaco un servo del Signore (identità tuttavia non esclusiva di costui). È spontaneo l’accostamento a Maria serva del Signore. Nel contesto del Vangelo dell’annuncio, quel "Signore" è lo Spirito Santo, il quale scende su di lei che concepirà un figlio e sarà santo e chiamato figlio di Dio.

Nel lungo capitolo della Regola sull’umiltà Benedetto riconosce che «per l’opera dello Spirito Santo» il Signore fa fruttificare l’umiltà, come via di ascesi. Maria non ha esitato a magnificare il Signore che ha volto lo sguardo verso l’umile sua serva. Invero, l’umiltà, sulla salita della quale Benedetto incammina il monaco, non riproduce i segni dell’umiltà mariana. Ma è importante la consapevolezza intorno al valore dell’umiltà, che connota l’identità della Madre del Signore e del monaco.

Dom Pietro Vittorelli, abate ordinario di Montecassino.
Dom Pietro Vittorelli, abate ordinario di Montecassino (foto Alessia Giuliani).

Maria si riconosce «serva del Signore» impegnata ad assecondare la parola dell’Angelo, ossia a obbedire alla voce di Dio. Il monachesimo antico non conosce la trilogia dei voti: la vita monastica dispone il cuore ed il corpo a militare nell’obbedienza santa ai precetti, agevolata dall’aiuto della grazia divina (Prologo e passim). La realizzazione della propria personalità, qualificata mediante uno stile di vita peculiare, sta nell’obbedienza fedele alla vocazione.

La Regola benedettina contiene l’unico riferimento mariano di riflesso quando, organizzando la celebrazione del vespero, menziona il «cantico dell’Evangelo», che notoriamente è il Magnificat. Collocato nella liturgia, questo riverbero del "magistero mariano" esalta del monaco benedettino la dimensione orante («Attendere spesso alla preghiera»), contemplativa («Studio delle cose divine»), operativa (prospettiva del servizio aperto nella realtà corrente, originariamente pressoché nullo, via via sopravvenuto).

Il monachesimo benedettino odierno, approdo di quasi quindici secoli di fecondità, gode d’un patrimonio generoso di ispirazione mariana.

Luigi M. De Candido

I Benedettini confederati sono 7.640 distribuiti in 359 monasteri, associati in 21 Congregazioni. Per informazioni: Procura generale O.S.B., piazza dei Cavalieri di Malta 5, 00153 Roma; tel. 06­57.91.319.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:33. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com