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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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La Fede Cattolica spiegata ai semplici del Vescovo Alessandro Maggiolini (1931 - + 2008)

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2017 16:07
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23/03/2011 00:18
 
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L'azione della Chiesa


Come svolge la Chiesa la propria funzione mediativa?

La Chiesa svolge la sua propria funzione mediativa attraverso la Preghiera ufficiale, attraverso i Sacri Riti di dedicazione e di implorazione, attraverso la proclamazione della Parola di Dio e il Magistero Ecclesiale e, soprattutto, attraverso la celebrazione dei Sette Sacramenti.
Nella Chiesa esistono diversi gradi di intensità e diversi modi di "presenza" e di azione del Cristo che vi opera.
Al vertice abbiamo la Divina Eucarestia per mezzo della quale Gesù è vivo e veramente presente.
Ciò avviene attraverso la Santa Messa, l'attuazione del Sacrificio, incruento, del Signore Gesù sulla Croce, con la Consacrazione per mezzo della quale avviene la transustanziazione, ossia, il pane e il vino pur restando visibilmente ciò che sono, subiscono un vera ed autentica conversione della sostanza, così si spiega il Catechismo al n.283:
« la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate. »
Poi occorre considerare tutti gli altri tipi di servizio che la Chiesa esercita come, per esempio, i Sacramenti a cominciare dal Battesimo e la Confessione, senza i quali non si può ricevere l'Eucarestia; un altro esempio di questa funzione mediativa è anche l'azione caritatevole che la Chiesa ha sempre unito all'azione della Preghiera vera e propria.

Qual'è il motivo della particolare rilevanza della preghiera ufficiale della Chiesa?

Dopo la Santa Messa, la preghiera ufficiale della Chiesa è la Liturgia delle Ore (il Breviario), per mezzo della quale la Chiesa esprime lodi e suppliche attraverso testi biblici, in particolare i Salmi, associati ad una lettura giornaliera di un testo dei Padri della Chiesa, dei Santi, dei Dottori, insomma, della Tradizione viva della Chiesa.
Questa Preghiera accompagna tutte le membra lungo l'Anno Liturgico, al centro il soggetto ultimo è sempre Gesù Cristo a cui il credente si unisce sotto la guida dello Spirito Santo e mediante, appunto, l'azione ecclesiale-orante, di tutta la Chiesa, sia quando è detta in forma comunitaria, sia quando è detta in forma privata.
L'Ufficio delle Letture è solitamente tenuto dai religiosi, dalle comunità monastiche, è la riflessione religiosa vera e propria che si accompagna al "mattutino".
Lodi e Vespri segnano l'aprirsi e il concludersi della giornata e qui solitamente si uniscono alla recita anche i fedeli laici.
L'Ora Media aiuta il credente a tener fissa in Dio l'attenzione della mente e del cuore anche durante il lavoro.
Compieta predispone il fedele al riposo della notte abbandonandosi con fiducia al Signore.
Non solo, dunque, i sacerdoti, ma anche persone consacrate come le Suore o i frati (non sacerdoti) e i Laici, sono invitati a partecipare alla Liturgia delle Ore, almeno alle Lodi e ai Vespri.

Dopo la Liturgia delle Ore, Paolo VI nella Marialis Cultus, sottolinea come la recita del Santo Rosario, comunitariamente o in privato, sia stato da sempre considerato da tutti i Pontefici, come "preghiera della Chiesa", specialmente quale Preghiera per la Famiglia e della Famiglia, adatta alla Famiglia.
Attraverso il Rosario molti Pontefici hanno proposto alle comunità dei fedeli, l'impegno di pregare con questa Corona per la Pace, per le necessità della Chiesa, per la conversione dei peccatori, così come del resto fu richiesto esplicitamente dalla Vergine a Fatima.

Quale significato hanno i "sacramentali" e cosa sono?

I "sacramentali", da non confondere con i Sette Sacramenti veri e propri, sono riti di Preghiere con cui la Chiesa riserva a Dio persone e/o cose, santifica i vari aspetti e i diversi momenti della vita e invoca il Signore con singolare efficacia, grazie spirituali e materiali.
Per esempio per la riserva a Dio di "cose" si pensi alla Dedicazione di una Chiesa, la consacrazione di un altare, ecc...
Per la dedicazione a Dio di persone, si pensi alla Professione religiosa, al conferimento del Lettorato e dell'Accolitato, alla benedizione nella Professione di un Laico nel Terziario di un Ordine religioso, ecc...
Per l'invocazione di grazie spirituali e materiali, si pensi per esempio agli esorcismi, alla benedizione delle case, di oggetti sacri come la Corona del Rosario o di un Crocifisso, la benedizione alle persone come può essere ad una mamma prima, durante o dopo un parto (una volta era buon uso farlo), ma si pensi anche alle preghiere comunitarie con le Suppliche, una volta si facevano spesso per fermare le epidemie di peste o per placare le esondazioni di fiumi....

L'efficacia dei "sacramentali" dipende molto dalla fede della Chiesa, ossia dalla disponibilità dei fedeli, delle comunità, di chi vuole accogliere anche oggi, in un mondo scristianizzato, la legge e la forza del Signore Gesù che nei Vangeli ci insegna come bastasse invocarLo per placare una tempesta.
Purtroppo molta gente, e non di rado perfino cattolici, non disdegnano il ricorso ai maghi ed agli imbroglioni, per ricevere dei benefici che non verranno mai, anzichè fare ricorso ai "sacramentali" e questo, occorre dirlo con tutto il dolore di cui siamo capaci, molto dipende dalla poca fede perfino dei Sacerdoti e dei Catechisti che hanno smesso di credere nei "sacramentali" e non istruiscono più i fedeli verso questa scelta.


Cosa significa e quale valore ha la "proclamazione" della Parola di Dio?

La proclamazione della Sacra Scrittura è, appunto, un insegnamento infatti "pro-clamare" significa proprio "da- avanti, gridare solennemente, chiamare a gran voce, pubblicare...." e non semplicemente "leggere" come erroneamente si pensa: il fedele legge la Parola di Dio che la Chiesa "proclama, annuncia, grida solennemente".
Questa proclamazione della Sacra Scrittura è parte centrale dell'insegnamento della Chiesa alla quale Cristo ha affidato la sua proclamazione e che la Chiesa svolge come missione, quello di Annunciare" e lo fa con un insegnamento legittimo attraverso la Tradizione vivente comunicando agli uomini di ogni tempo la grazia di Cristo che è vivo e presente in mezzo a noi, e ci invita a conoscerlo, ad amarlo, a convertirci.
Questo significa che è il Signore stesso  per mezzo dei Suoi Ministri, a proclamare la Sua Parola e che la rende sempre attuale, soprattutto il Nuovo Testamento che è il compimento dell'Antico e che narra la pienezza della verità su Dio e sull'Uomo.
Quando la Chiesa proclama la Sacra Scrittura, è Cristo stesso che parla, per questo nessun Sacerdote, nessun Vescovo e neppure il Papa, così come nessun Laico e nessun esegeta, come nessun teologo, è autorizzato a modificare la Parola di Dio, a fare compromessi con i brani più complessi o difficili o di attuazione delicata come le questioni etiche e morali in essa correlate.
Se la Parola di Dio dice di "non uccidere", per esempio, nessuno può giustificare in qualche modo l'aborto; se Dio avverte che non abbiamo altro Dio all'infuori di Lui, nessuno può sovvertire le sue parole, i suoi comandamenti, nessuno deve dare origine a forme di sincretismo religioso; quando Gesù dice che nessuno va al Padre se non per mezzo di Lui, nessuno può affermare il contrario, e se al Signore piacesse usare "mezzi straordinari" per far arrivare chi vuole al Padre, per la Chiesa e per noi, così come per la proclamazione di questa Parola, la via ordinaria resta che chi vuole arrivare a Dio Padre deve convertirsi a Cristo!
E' impensabile infatti che la Proclamazione della Parola di Dio non venga spiegata in conformazione dei criteri della Fede che la Chiesa ha maturato nel tempo attraverso la sua Tradizione dotata del valore dell'infallibilità nel suo Magistero perenne.

Chi proclama e commenta la Sacra Scrittura è chiamato dalla Chiesa a sentirsi e ad agire come strumento del Signore Gesù che vive ed abita nella Sua Chiesa e, mediante l'azione dello Spirito Santo, deve onestamente perseguire in pienezza con il Magistero della Chiesa giacchè tale Parola non è di proprietà dei singoli, ma è strumento che rivela il Progetto di Dio e che la Santa Chiesa dispiega e dona, gratuitamente, a chiunque voglia ascoltare la Verità.
D'altro canto, chi ascolta, deve porsi con un atteggiamento umile e sincero; attraverso la Preghiera personale e comunitaria deve fare in modo che tale Parola entri nel proprio cuore e lo trasformi, ben imparando che chi proclama questa Parola è al fine sempre Cristo stesso, vivo e presente, e non deve soffermarsi su chi "gli presta la voce", così come dopo aver appreso dalla Chiesa la sana Dottrina, egli può e deve rendersi conto se uno che proclama questa Parola, agisce in nome proprio sovvertendo la dottrina, e sconfessarlo senza alcun timore.

Che cosa sono i Sacramenti?

I Sette Sacramenti sono dei riti che Cristo stesso ha istituito nella Chiesa la quale, seguendo l'intenzione del Suo Maestro e Signore, ha ulteriormente determinato.
E' importante comprendere bene che è Cristo stesso che celebra i Sacramenti attraverso i Suoi Ministri, per affidare compiti particolari e santificare i fedeli.
Questi Sacramenti agiscono per il solo fatto che sono attuati, poichè in essi vive ed opera la Santissima Trinità e senza dubbio essi sono maggiormente efficaci se vengono ricevuti con fede viva, con senso di responsabilità, con fiducia e con fedeltà infatti, non bisogna dimenticare che i Sacramenti non sono dati nel nome proprio, ma "Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo".

I Sacramenti, essendo Dono di Dio non vanno presi alla leggera, chi li rinnega o li insudicia con perversa volontà al rinnegamento, se ne assume tutte le responsabilità davanti a Dio, specialmente quando attraverso il rinnegamento si ingannano altre persone e li si confondono sull'insegnamento della Chiesa.

La Chiesa in qualità di Maestra ha stabilito, per lo sviluppo della persona umana e dunque del credente, che i Sacramenti determinano quanto segue e sono dati in questa successione:

- Battesimo, introduce la persona nella Chiesa mediante la formula stabilita da Cristo stesso, in questo Sacramento viene impresso il "carattere" e nessuno, volente o dolente, può "sbattezzare" come oggi purtroppo va di moda in alcuni ambienti anti-cattolici!
Se tutti i Sette Sacramenti sono affidati al Sacerdote, il Battesimo, in caso di necessità, può essere dato anche attraverso un laico, anche se non cristiano lui stesso, purchè abbia l'intenzione di fare ciò che dice la Chiesa e che venga usata l'acqua e la formula Trinitaria stabilita dal Cristo.
Il Battesimo agli infanti che la Chiesa ha stabilito fin dai primi secoli, deve essere dato solo se nella Famiglia che lo richiede assicura, promette, lo sviluppo della fede, e che almeno si assuma la responsabilità di farlo crescere frequentando una comunità della Chiesa.

- Confessione-Penitenza o Riconciliazione, libera dal peccato; questo Sacramento è indispensabile per accostarsi alla santa Eucarestia. Ministro del Sacramento è solo il Presbitero-Sacerdote munito di mandato regolare e di giurisdizione dal proprio Vescovo, egli non agisce in nome proprio pertanto non è ammissibile che il sacerdote, nel confessionale, azzardi ad un compromesso per attenuare le colpe gravi del penitente influenzandolo con le personali opinioni: in quella condizione il Sacerdote non è propriamente la sua persona, ma la Persona di Cristo attraverso il Sacramento dell'Ordine che egli stesso ha ricevuto e deve assolutamente agire in nome della Chiesa, con la sua dottrina, con il suo magistero.
Un esempio importante è che chi si è macchiato del delitto dell'aborto, non può ricevere mai l'assoluzione a meno che, veramente pentito, non abbia ricevuto prima dal Vescovo la revoca della colpa perchè in questo grave peccato scatta la scomunica "ipso-facto", ossia "automatica" e solo il Vescovo può rimetterla, non il Sacerdote nel confessionale.
Così è per altri peccati gravi per i quali scatta una scomunica, ossia, colui che lo compie si pone da se stesso fuori della Comunione della Chiesa e in certi casi è indispensabili l'intervento del Vescovo.

- Eucarestia, unisce il fedele al Sacrificio di Cristo; per ricevere degnamente questo Sacramento è fondamentale aver applicato alla lettera il Sacramento della Confessione. L'Eucarestia, infatti, se presa in grave stato di peccato, può diventare "giudizio di condanna" per colui che superbamente la pretende e la prende, e cade in grave difetto il Sacerdote che conoscendo magari qualche situazione di gravità, si assume la responsabilità di dare l'Eucarestia ad un impenitente avanzando con le personali pretese e agendo contro la Chiesa stessa e di conseguenza, contro Dio.
In questi tempi si fa molta confusione fra la Misericordia di Dio attraverso la quale l'Eucarestia viene data con troppa facilità, e la rimozione della PENITENZA, ossia, non scontare più una pena per il peccato commesso prima di accostarsi al Sacramento, o peggio, si da l'Eucarestia anche a chi è in uno stato di peccato grave giudicando con le proprie opinioni ciò che è giusto o sbagliato, rimuovendo ciò che dice la dottrina in proposito, in una parola ci si autoassolve dal peccato, lo si giustifica e spesso i Sacerdoti cadono nella trappola di facile bonismo e pietismo usando il Confessionale come una specie di salotto di conversazione, assolvendo il penitente che non si è affatto pentito, assolvendo adulteri che si continuano a fare specialmente i divorziati conviventi o risposati, e dando ad essi ugualmente la divina Eucarestia.
A queste persone è invece consigliabile, se la situazione è compromessa, o comunque fin tanto che persiste il difetto, insegnare loro la COMUNIONE SPIRITUALE che se fatta con la profonda contrizione del proprio stato, acquista delle volte una alto valore di santificazione, questo deve insegnare il Sacerdote spiegando loro che l'Eucarestia non è una cosetta da nulla, ma può diventare "giudizio di condanna" per questo la Chiesa, veramente compassionevole e materna, stabilisce chi può e chi non può riceverla.

- Cresima, conferma nelle Promesse del Battesimo e fortifica nella vita della grazia; al cresimando viene impresso il "carattere" di fedele che è cresciuto e che ora ha bisogno di ulteriori grazie per proseguire, da adulto, nel cammino della fede.
Questo Sacramento infatti imprime i famosi Sette Doni dello Spirito Santo e che sono: Sapienza, Intelletto, Consilgio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio.
Questo Sacramento è così importante che il Ministro che lo compie è un Vescovo (se il Vescovo non può, delega un Sacerdote), il quale dice, chiamando per nome il fedele: "ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono".
Questo Sacramento, perchè si attivi e produca frutti, ha bisogno di essere sostenuto dalla Confessione frequente e dall'Eucarestia.

- Matrimonio, congiunge gli Sposi nella grazia sigillando la vocazione alla vita ed alla costruzione della famiglia; perchè questo Sacramento è così importante?

Perchè alla presenza di un Sacerdote che agisce nella Persona di Cristo ( valore del Sacramento stesso) i due coniugi si uniscono al sacro vincolo che per mezzo dello Spirito Santo PARTECIPANO all'amore di Cristo per la Chiesa Sua Sposa. I ministri del Matrimonio sono, per questo, gli Sposi stessi che accettano liberamente questo atto di consacrazione di se stessi, il Sacerdote, che è a capo della Comunità e agisce in Persona di Cristo, non fa altro che  ratificare la loro mutua DONAZIONE, e poichè è un Sacramento, anche in questo caso la Chiesa non può accettare il divorzio. Per questo è fondamentale che i fidanzati vengano accuratamente preparati a conoscere il valore del Sacramento che è indissolubile, il valore della loro mutua DONAZIONE, e l'importanza della propria vocazione alla vita ed alla formazione di una famiglia autenticamente cristiana.

- Ordine Sacro, consacra i Ministri della Chiesa ai quali sono affidati i Sacramenti; il Sacerdote che viene sacramentalmente ordinato, non proviene da una delega della comunità, o dalle scelte di qualcun altro, ma deriva da Cristo stesso che dona ad un fedele la VOCAZIONE a questo Ministero, Cristo stesso pertanto, attraverso il Vescovo, immette questo nuovo ministro al servizio di Cristo stesso nella Chiesa, nel suo Magistero, per la santificazione e la guida di un gregge che gli sarà affidato.

- Unzione degli Infermi, è la santificazione del dolore, della sofferenza, è il dolce viatico, è l'impronta di Cristo Crocifisso nel malato stesso, è la vera "dolce morte" che non toglie la vita del malato come si vuole fare con l'eutanasia che rifiuta il Calvario, ma  dona la vita in pienezza, dona l'ingresso alla vita Eterna in stato di grazia e in compagnia di Cristo.
E' importante che, laddove fosse possibile, il malato possa essere confessato prima di ricevere l'Eucarestia, se non fosse possibile per questioni gravi e di immobilità, sarà sufficiente che le persone care ricevano in stato di grazia, attorno a lui, l'Eucarestia, e che al malato si proceda con il rito dell'Unzione.

L'unzione degli Infermi può essere dato anche a chi non è in fin di vita, come solitamente si pensa, anzi, si consiglia la catechesi di questo Sacramento purtroppo caduto in disuso e che invece aiuterebbe i fedeli Laici a riordinare la propria vita volgendo lo sguardo sui "Novissimi", ossia, sulle verità ultime della nostra esistenza: Morte e poi, a seconda delle  scelte che avremo fatto: Inferno, Purgatorio, Paradiso.



 continua.....
[Modificato da Caterina63 31/03/2011 18:30]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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