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La Chiesa e la pena di morte

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2011 12:40
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05/03/2011 12:36
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 06/07/2005 22.12
Dai testi riportati si desume infine che la pena di morte debba intendersi quale ultima "ratio" quando fosse indispensabile per la legittima difesa, e cioè ... scusate se mi ripeto ... quando esista un pericolo reale e immediato che non lascia altra scelta.
Su questo siamo perfettamente d'accordo, nel senso che: o lo catturiamo o siamo costretti ad ucciderlo. ma questo è ben diverso dal sentenziare la pena di morte  anche nel caso di cattura.
.............
 
Caro Yivan che tu NON sia d'accordo NON E' IMPORTANTE.......e non cambia le cose.......
Indubbiamente per te CAMBIA INVECE TUTTO....... e tutto ruota attorno esclusivamente al tuo "si o no"......
E se rileggi meglio questo che hai scritto e che ho riportato, tu stesso lo ammetti perchè nel momento in cui riconosci una legittimità della pena di morte .....nel senso che: o lo catturiamo o siamo costretti ad ucciderlo......hai legittimato LA LEGGE CHE IN QUALCHE MODO LA GIUSTIFICA........ ciò che tu tenti di appianare è semplicemente il SENSO DELLA TUA COSCIENZA....... e questo è lodevole, ma non è la risposta e non è sufficiente......
 
Quando dici poi: ma questo è ben diverso dal sentenziare la pena di morte  anche nel caso di cattura.
............. siamo d'accordo, ma infatti i parametri della questione non erano questi, almeno per quanto riguarda il mio intervento del quale hai solo estrapolato..diciamo...le "istruzioni per l'uso" del testo che ho messo, ma che del testo non hai colto evidentemento neppure un rigo........
Come vedi, dunque, visto che dici:
Dai testi riportati si desume infine che la pena di morte debba intendersi quale ultima "ratio" quando fosse indispensabile per la legittima difesa, e cioè ... scusate se mi ripeto ... quando esista un pericolo reale e immediato che non lascia altra scelta.
.............
 
siamo perfettamente d'accordo..non vedo appunto dove s'annida l'imcomprensione.......
 
Fraternamente Caterina
 

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Consiglia Elimina    Messaggio 72 di 92 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 07/07/2005 12.36
Cara Caterina,
 
ti assicuro che del testo ho colto, non solo ogni rigo, ma ogni parola. Ma tu hai colto ciò che io intendo dire?
Se poi tu dici che  il fatto che io non sia d'accordo non è importante, non è a sua volta importante. 
 
Credo che l'ncomprensione stia nella parola "pena"... di morte.
Questa presuppone l'aver stabilito appunto che un determinato delitto sia punibile con la morte, indipendentemente dal fatto che il colpevole possa costituire o meno ancora una minaccia reale.
 
In realtà la Chiesa ammette solo l'eventualità della soppressione fisica solo per legittima difesa, ma questo può riferirsi solo all'immediatezza del pericolo e non nell'attribuire allo Stato il potere di comminarla come pena.
Non avrei nulla da replicare se ci si limitasse ad affermare che la soppressione diventa lecita quando ci sia da scegliere tra la vita propria o di altri e quella del delinquente, ma solo in questo caso, e ciò presuppone la certezza e l'immediatezza del pericolo.
 
Il che significa abolire il concetto di pena di morte e sostituirlo con la leggittima reazione del singolo o dello Stato di fronte all'immediatezza e alla realtà del pericolo.
Penso che sia questo che la Chiesa intenda, tant'è che essa si batte anche per l'abolizione della pena.
 
All'inizio della discussione, questa è stata invece giustificata addirittura come "espiazione" il che, a mio avviso, significa appunto considerare lecita la pena e non solo la legittima difesa. Infatti, Patrizia scrive:
 
"la sua pena è anche un'espiazione, non si tratta soltanto di salvaguardare gli altri. ".,
 
come se l'uomo, lo Stato o la Chiesa possano arrogarsi il diritto di decidere al posto di Dio quale espiazione sia giusta.
 
A tua volta scrivi:
 
" ... il concetto GLOBALE DELLA PENA DI MORTE...riguarda anche la legittima difesa"
 
Sottolineo "anche", perchè presuppone l'esistenza di altre circostanze in cui la soppressione può essere lecita anche al di fuori della lettima difesa.
Il caso di aborto per salvaguardare la vita della madre non ha nulla a che vedere con il concetto globale di "pena" di morte, che c'entra questo con la pena di morte? E' solo una scelta individuale non criticabile.
 
E poi:
 
"se elimini il concetto generale della pena di morte, tu non avrai più alcun diritto alla legittima difesa"
 
Riporto quanto ho risposto al riguardo:
 
La legittima difesa presuppone una circostanza certa che costringa a difendere la propria vita o quella di altri, e che per farlo si renda INDISPENSABILE sopprimere il colpevole. SOLO QUANDO NON C'E' ALTRA SCELTA questo tipo di difesa è lecita.
Se uccidere non è però indispensabile, perchè il colpevole può essere reso inoffensivo in altri modi, nessuna sentenza umana di morte può essere giustificata da una necessità, e assume pertanto solo una MOTIVAZIONE PUNITIVA, che si arroga l'arbitrario diritto di sopprimere una vita.
 
 
 
E' il cosidetto concetto generale della pena di morte da te citato che non mi sembra morale, esistendo solo un caso lecito:
la difesa di fronte ad un pericolo reale e immediato, il che non può estendersi ad un concetto generale , ma ad una situazione precisa che non lascia via di scampo.
Non può esistere una generalizzazione, nè un concetto di "pena", ovvero di "punizione" che vada oltre la detenzione, senza ledere un diritto che solo Dio ha
 
Se questo è ciò che anche la Chiesa intende esprimere (ed io penso che sia questo) allora siamo perfettamente d'accordo.
 
Penso di aver chiarito il motivo dell'incomprensione.
 
Pace
iyvan
 
 
 
 
 
 

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Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 73 di 92 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 07/07/2005 13.39
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Consiglia Elimina    Messaggio 74 di 92 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 07/07/2005 14.17
scusate...rimetto la risposta completandola..........
 
 
 
In realtà la Chiesa ammette solo l'eventualità della soppressione fisica solo per legittima difesa, ma questo può riferirsi solo all'immediatezza del pericolo e non nell'attribuire allo Stato il potere di comminarla come pena.
Non avrei nulla da replicare se ci si limitasse ad affermare che la soppressione diventa lecita quando ci sia da scegliere tra la vita propria o di altri e quella del delinquente, ma solo in questo caso, e ciò presuppone la certezza e l'immediatezza del pericolo.
.............
 
Credo che l'incompresnione sia nel come si pone la questione, per il resto concordo con te...........
Tu infatti dici:
 
Non avrei nulla da replicare se ci si limitasse ad affermare che la soppressione diventa lecita quando ci sia da scegliere tra la vita propria o di altri e quella del delinquente, ma solo in questo caso, e ciò presuppone la certezza e l'immediatezza del pericolo.
.............
bene facciamo attenzione perchè anche in questo concetto di "limitatezza" NON CI SAREBBE CONSENTITO NEPPURE IL PENSARE DI POTER SOPPRIMERE QUALCUNO.......l'idea e il concetto di sopprimere qualcuno nasce con IL PECCATO ORIGINALE........ da quando Satana studia il modo (L'INGANNO) e lo inserisce NEL MONDO...PER SOPPRIMERE L'IDEA STESSA DI DIO.....
il sostituirsi a Lui da qui nasce tutto il MALE.........dentro il quale si sviluppa l'idea di SOPPRIMERE QUALCUNO, fosse anche una formica o una zanzara tigre fastidiosa........
Sostituirsi a Dio vuol dire SOPPRIMERE GIA' QUALCUNO che ne è l'immagine........poi ci sono molti modi di sopprimere fra questi c'è il concetto di "PENA DI MORTE"........un esempio concreto è quel vivere e volere vivere pensando di poter fare a meno della Legge di Dio E' APPLICARE SU SE' STESSI E SUI VICINI UNA PENA DI MORTE........perchè allontanarsi da Dio è la morte........
 
Molti fanno l'errore allora di credere che l'idea di sopprimere l'uomo sia diversa che dal sopprimere un animale, altri accentuano l'idea che sopprimere l'animale anche solo per nutrirsi sia sbagliato...insomma si tende a passare da un eccesso all'altro minando la vera comprensione del tema che non è affatto semplice....
 
Dalla Genesi (e ne parlammo) prima del peccato originale l'uomo non doveva neppure uccidere gli animali per nutrirsi, tutto aveva a sua disposizione senza dover SOPPRIMERE NULLA....... ma da dopo il peccato Dio stesso pronuncia una sentenza DI MORTE NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI i quali diventano così nutrimento dell'uomo , ma non solo, a causa del peccato anche gli animali hanno subito IL DISORDINE e attendono la Redenzione....intanto anch'essi per sopravvivere DEVONO UCCIDERSI FRA DI LORO....e devono uccidere anche l'uomo quando subentra l'istinto della difesa o della fame.....
 
Per l'uomo le cose sono diverse perchè egli è creato ad immagine e somiglianza di Dio quindi ha la capacità di MUTARE , DI CAPIRE E DI MUTARE ATTEGGIAMENTI...... usare LA RAGIONE E LA FEDE per non lasciarsi avvolgere esclusivamente dall'istinto che è stato contaminato dal peccato originale........
L'idea del sopprimere appartiene al peccato e non all'atto creativo di Dio......tuttavia esso è parte integrante della nostra UMANITA' FERITA...e come usa fare Dio DA UN MALE SI PUO' TRARRE UN BENE........
 
Per capire che cosa è la PENA di morte occorre capire che cosa è questo sopprimere, da dove nasce........e in quale modo CONTROLLARLO.........
 
Se leggiamo la storia dell'uomo le guerre portano con sè il paradosso DEL PROGRESSO..........senza le guerre non avremmo avuto progressi....... inutile e ingannevole sarebbe sostenere che se avessimo agito diversamente, senza guerre....il progresso sarebbe andato avanti lo stesso, indubbiamente c'è del vero, ma non stiamo qui a fantasticare....... la storia è quella che è e ci ricorda che dalle guerre l'uomo ha potuto MATURARE ED HA SAPUTO PROGGREDIRE......
Così è PER E CON LE MALATTIE.......senza questo MALE NON AVREMMO AVUTO LE MEDICINE E I VACCINI......le malattie SOPPRIMONO l'uomo (e non solo l'uomo) esiste UNA PENA DI MORTE CHE SI TRASMETTE.....quando consapevoli di essere malati, si finisce per contagiare l'altro fregandosene del pericolo........
 
Ma..paradosso è anche una madre che mette al mondo un figlio...AUTOMATICAMENTE LO CONDANNA A MORIRE......... per capire questo groviglio abbiamo solo una chiave di lettura: IL VERBO CHE SI FA CARNE PER SUBIRE UNA MORTE, UNA CONDANNA A MORTE, LA PENA DI MORTE.......PER DARE LA VITA ETERNA QUELLA CHE NON MUORE PIU'.........
 
Così come le catastrofi naturali guidano in un certo senso gli animali ai loro cambiamenti..... e permettono loro di sopravvivere e di mutare, anche l'uomo, GUARDANDO AL VERBO FATTO CARNE, AL DIO-CON-NOI è in grado di cambiare e di MIGLIORARSI sempre di più.........e tuttavia CONVIVENDO CONTINUAMENTE CON DELLE LEGGI CHE PURTROPPO RESTERANNO IN VIGORE FINO A QUANDO ESISTERA' IL MONDO.........a causa appunto del peccato originale......
 
Tu dici ancora:
 
All'inizio della discussione, questa è stata invece giustificata addirittura come "espiazione" il che, a mio avviso, significa appunto considerare lecita la pena e non solo la legittima difesa. Infatti, Patrizia scrive:
 
"la sua pena è anche un'espiazione, non si tratta soltanto di salvaguardare gli altri. ".,
 
come se l'uomo, lo Stato o la Chiesa possano arrogarsi il diritto di decidere al posto di Dio quale espiazione sia giusta.
.................
 
Non confondiamo due aspetti Yivan.........Dio HA DELEGATO L'UOMO A DELLE DECISIONI........a Lui spetta IL GIUDIZIO FINALE.......all'uomo quello che regola le questioni terrene......... Dio non ha affidato il Creato all'uomo solo per metà o per finta, ma nella totalità e pienezza delle decisioni, indubbiamente l'uomo DOVRA' RENDERE CONTO DEGLI USI COME DEGLI ABUSI........
Nella Bibbia leggiamo che Dio DECIDE IL GIORNO ULTIMO DELLA VITA DI UN UOMO.......pensare che l'uomo, con una condanna a morte TOLGA A DIO IL DIRITTO SU QUELLA VITA SENZA CHE DIO IN QUALCHE MODO LO PERMETTA.....significa limitare l'intervento di Dio SECONDO LE DECISIONI UMANE.......mentre noi crediamo esattamente l'opposto anche se, fa parte del gioco, L'ESERCIZIO DEL LIBERO ARBITRIO E QUINDI ANCHE DI UCCIDERE IN MODO ILLEGITTIMO.....E DUNQUE DEGLI ABUSI CHE QUESTO ESERCIZIO PORTA A COMPIERE.......
Ma proprio perchè parliamo di ABUSI significa allora che nel contesto REALE della vita che viviamo in un mondo contaminato dal peccato il contesto di pena di morte diventa paradossalmente LEGALE.......ho fatto il paragone prima: ogni figlio che nasce subisce UNA PENA DI MORTE........il punto non è dunque il concetto di legittimità, quanto quella di EDUCARCI ALL'USO PER EVITARE L'ABUSO..........o meglio, come insegna Cristo: MATURARE AL PUNTO TALE DA NON DOVERLA USARE PIU' QUESTA PENA PER FAR SUBENTRARE IL CONCETTO DI RIEDUCAZIONE DEL REO.........L'USO DELLA CARITà............ecc.........
 
Se prendo il motorino e dopo aver bevuto vado a sbattere e morendo provoco la morte di altre persone io ho applicato UN ABUSO...ed ho applicato LA PENA DI MORTE PER ALTRE PERSONE........
Se faccio l'amore e prendo la pillola del giorno dopo perchè NON voglio problemi con una gravidanza, IO HO APPLICATO LA PENA DI MORTE PER QUALCUN ALTRO E A QUALCUN ALTRO........
Se abortisco io UCCIDO........
se ho applicato un tasso d'interesse ad usura e il mio cliente si è suicidato, io sono responsabile di quella PENA DI MORTE.........
Se stacco la presa d'alimentazione ad un malato.......io UCCIDO.........
 
Fa pensare che in tutto questo sfugge l'idea della PENA DI MORTE........mentre invece ci si mobilita quando si applica la pena di morte durante un processo verso una persona veramente colpevole di gravi delitti.....indubbiamente la Chiesa CHIEDE CONTINUAMENTE LA GRAZIA..........perchè uccidendo NON si recupera il reo e soprattutto perchè la pena di morte NON DEVE ESSERE APPLICATA SECONDO LO SCHEMA DELLA LEGGE DEL TAGLIONE........mai per una vendetta, ma secondo giustizia.......ed è qui che diventa difficile capire quando avviene per giustizia.......
 
Perciò......QUANDO PARLIAMO DI PENA..... una condanna a morte può essere presa da Dio come UNA ESPIAZIONE....lo ha fatto con il Figlio il quale era l'unico SENZA COLPA...... il punto non è dunque il NON essere d'accordo sul concetto di pena come espiazione del peccato, quanto invece comprendere la portata dell'espiazione la quale E' PRESA IN CONSIDERAZIONE DA DIO....SIA CHE IL REO LO MERITASSE SIA CHE IL REO NON LO MERITASSE......
 
Quando Gesù dice "porgi l'altra guancia" non lo sta dicendo ALLE LEGGI DI UNO STATO perchè Gesù sa benissimo che le Leggi umane devono far fronte a forme gravi ed eccessive di terrorismo (leggiamo oggi a Londra il dramma), di attacchi e dunque di DIRITTO ALLA DIFESA.......
porgere l'altra guancia sta a noi........ ad ognuno di noi con il suo prossimo, alla Legge dello Stato spetta il duro compito di IMPORRE spesso delle Leggi severe là dove le condizioni lo richiedessero........In teoria NESSUNO STATO AL MONDO potrebbe imporre una Legge che preveda LA SOPPRESSIONE DI UNA VITA UMANA.....tuttavia essendo noi nel mondo il quale contaminato dal peccato prevede il contesto della PENA DI MORTE.....uno Stato dunque può legittimare questa pena ESTREMA anche se deve imparare una tendenza che eviti questa estrema pena MA CHE NON ELIMINI IL CONCETTO DI PENA......Pilato riteneva sufficiente punire Gesù con una pena "minima": LA FLAGELLAZIONE......Dio ha condotto il Figlio ALLA PENA ESTREMA (per questo sono venuto, dice Gesù) perchè la pena estrema era l'unica appunto, perchè estrema, che potesse completare la portata della sua missione.......
DOVE' O MORTE IL TUO PUNGIGLIONE?
In questo estremismo, Dio sconfigge l'estremo che per l'uomo che subisce la pena di morte (punto estremo) può risultare una pena definitiva che potrebbe salvarlo fin anche dalla morte dell'anima ben peggiore della morte corporale......
Lo so è difficile il concetto.......ma è la sola chiave per comprendere questa realtà di questa PENA di morte che è stata causata dal peccato originale....e che NESSUNO ne è escluso.....
 
Questo non significa che domani la pena di morte non potrà essere eliminata........anzi la Chiesa stessa lo auspica, dovremo arrivare a maturare che la pena di morte in sè.... NON SERVE perchè già siamo tutti condotti a passare in qualche modo questa morte per entrare all'eternità.......ma il fatto che essa NON serve, lo abbiamo maturato proprio perchè è stata applicata.......e proprio perchè abbiamo MATURATO che la pena di morte esiste in sè stessa ed è parte della vita di ogni essere che viene al mondo.....ciò che dobbiamo imparare è quel SOPPRIMERE........ contro il quale dobbiamo confrontarci ogni giorno non soltanto per coloro che attendono la clemenza nel braccio della morte, ma anche nei confronti di un embrione che ha il diritto di nascere......
 
Fraternamente Caterina
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