da Cordialiter:
Il termine "madre" significa "colei che dà la vita".
Dobbiamo volere bene alle nostre "madri naturali", cioè a coloro che ci hanno messo al mondo soffrendo le doglie del parto, ma dobbiamo amare ancora di più la Madonna, poiché ella è nostra Madre nell'ordine soprannaturale avendoci dato la Vita spirituale, donandoci Gesù Cristo, il nostro amorevole Salvatore. Dio è la nostra vita, senza di Lui siamo dei cadaveri ambulanti.
Dobbiamo essere grati alla nostra Mamma del Cielo per averci dato la vera Vita, ossia Gesù che è la Via, la Verità e la Vita.
Padre Neubert spiega benissimo questo concetto in un capitolo del suo celebre libro intitolato "Il mio ideale", che potete ascoltare in versione audio cliccando qui.
Brano tratto da:
Il Mese di Maria - Esempi di devozione e consacrazione alla Beata Vergine Maria pel Mese di Maggio - del padre gesuita Beckx e tradotto dal padre L:B: Veronese - Monza 1851 - con imprimatur
Santa Matilde lesse un giorno le parole che in Croce disse l'Uomo-Dio, Cristo Signore, morente, alla Sua Santa Madre: Donna, ecco il tuo figlio!
Ed ella talmente era assorta in tal compassione che si sentì fortemente spinta, di pregare il Salvatore, che volesse farla degna della medesima grazia concessa ai piedi della Croce al fedele Apostolo san Giovanni.
Ella desiderava in cuor suo sentir il Divin Gesù dire alla dolce Madre Sua: Donna, ecco Matilde, la tua figliola!
Appena terminò di formulare tal grande desiderio, la preghiera venne esaudita.
Sì chiaramente e distintamente comprese, ed anzi sentì, udì come il Buon Gesù la raccomandava alla Madre Sua, come dovesse prendersi cura di questa figliola, di Matilde, e che per il prezioso Sangue suo, che per lei aveva sparso, e per quella morte dolorosa, che per l'anima sua aveva sopportato, invitava la Madre di prendere sotto la Sua Materna protezione, questa piccola figliola.
Matilde era piena di gioia, il cuore sembrava scoppiarle, e per la concepita speranza pregò nuovamente il Signore, che volesse concedere la medesima grazia a tutti coloro per i quali ella avesse da quel momento pregato, soprattutto per i peccatori, per quanti offendevano la Dolce Madre Sua, così per coloro che non la conoscevano ancora.
Gesù le fece conoscere nel cuore ch'Egli non avrebbe tal grazia negata a niuno: l'avrebbe concessa ai cuori più induriti, per grazia di chi avesse per loro supplicato; e l'avrebbe concessa a quanti con umiltà l'avessero richiesta.
Orsù, Anime oranti, rivolgiamoci a Gesù con infinita fiducia, eleggiamo Maria per nostra Madre sapendo che il Divin Figlio non negherà a niuno così grande grazia.
Ma soprattutto conduciamo una tal vita da meritare di sentir dire: Ecco la tua Madre!
Meritiamo davvero d'essere figliuoli d'una tal Madre!
Sostare ai piedi di quella Santa Croce non è una pena, ma una grande gioia, è un grande onore e grande dono è "prendere con noi la Madre"!
Appena svegliato di buon mattino, offri ad onore di Gesù, pel dolce Cuore di Maria, tutte le occupazioni e preoccupazioni della giornata e in questa giornata, ripeti questa giaculatoria:
Dignare me laudare, te Virgo Saerata.
Lasciate, o Vergine, che anch'io vi onori,
Voi siete l'unica gioia dei cuori!