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Maggio Mese dedicato al Rosario di Maria (Meditazioni) (2)

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2012 12:00
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19/03/2011 11:23
 
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Brano tratto da:
Il Mese di Maria  - Esempi di devozione e consacrazione alla Beata Vergine Maria pel Mese di Maggio - del padre gesuita Beckx e tradotto dal padre L:B: Veronese - Monza 1851 - con imprimatur

La devozione mariana del beato sant'Alfonso Rodriguez

Le parole del Savio: Ego diligentes me diligo, ossia: io amo quelli che mi amano, sono dalla Chiesa applicate a Maria santissima, ed in vero a buon diritto perciocchè niuno mai ha posto in Lei la sua fiducia, men che meno si è dato ad amarLa, senza aver ricevuto da Lei stessa le più sensibili testimonianze di tanta cura materna e di tanta tenerezza.

Quanto appena detto noi lo possiamo ritrovare in modo del tutto singolare in sant'Alfonso Rodriguez, fratello laico della Compagnia di Gesù. Sembra ch'egli abbia succhiato col latte l'amore verso Maria! Ei fu visto sin dalla fanciullezza onorare col più tenero amore la divina Madre, andare in cerca delle sue immagini, stringersele al cuore, baciarle con profonda devozione, e pregare con sincera fiducia d'innanzi ad esse. Nella raccolta delle testimonianze vi si legge che all'età di cinque anni disse egli un giorno, rivolgendosi alla Madre di Dio, con la semplicità tipica del fanciullo che parla alla mamma: "O Madre mia dolcissima, se tu sapessi quanto io ti amo! Tu non ami me, quanto io amo te"!

Possono sembrare parole assai audaci, ma il piccolo Alfonso le ripeteva ogni giorno, ogni volta che vedeva una immagine della Beata Vergine, se nella sua innocenza non sapeva cosa diceva di dottrina, certamente sapeva esprimere cosa gli infuocasse il cuore. E così pregando, un giorno, appena ebbe pronunciate quelle parole, la Vergine Santa, mossa a gratitudine per tal affetto, gli apparve e gli disse:
"Che dici tu, figlio mio diletto? L'Amore ch'io porto per te, è sì grande, che il tuo a me non gli potrà giammai esser pari".

Una bellissima gara tra la Madre ed il figlio era appena cominciata, la gara a chi amasse di più, ma senza dubbio che a vincer era la divina Madre, ma in questa gara tal figlio non le fu da meno, fino alla morte egli mai più lasciò Maria.
Coll'età, infatti, tal tenerezza crebbe, si rinforzò, si perfezionò, e con verità di lui si deve dire ch'egli divenne un autentico servo di Maria entrando nella Compagnia di Gesù, al servizio di Lui per mezzo di Maria.
Giunto che fu dell'età avanzata, quando faceva il portinaio nel collegio dei Gesuiti, gli si avea come incollate fra le mani la Corona del Rosario che quando morì, si trovò la pelle del suo dito pollice e dell'indice tutta incallita e i grani del rosario consumati dal continuare sgranare e pregare.

Ciò che maggiormente infiammava il suo cuore era la divozione all'Immacolata Concezione di Maria. Quando doveva meditare tal Mistero, le sue parole ardevano come venissero alimentate da un fuoco interiore, soprattutto ai giovani raccomandava di fermarsi su questo Mistero per contemplarne la grandezza di Dio che così pura e bella avea creato Maria! E sovente diceva ai giovani di dire più spesso tal Mistero per tenere puro il proprio cuore, di supplicar Maria perchè mantenesse pure le loro intenzioni.

In tutti i bisogni, contro ogni tentazione, egli invocava Maria e sempre era da Lei ascoltato, esaudito, salvato, la gara a chi amasse di più non si arrestò mai nella sua vita, la sua fedeltà fu davvero grande e contagiosa. Un giorno gli sovvenne di essere talmente tentato quasi da giunger a disperazione, e imbracciando il Rosario come un'arma, cominciò a pregare fino a quando la tentazione non si placò e la sensazione sgradevole della disperazione passò tanto che la Vergine Santa gli disse:
"Non smettere mai quella promessa di amarmi, vedi come io t'amo ancor di più "?

Ad ogni Ave Maria, dopo le parole "Santa Maria, Madre di Dio" egli aggiungeva sempre: "Ricordati di me e del mio amore per Te", ma spesso le tentazioni anche così si facevano più aggressive, e allora ancor più tenacemente egli invocava: " O Madre mia dolcissima, amami fortemente, vieni in mio aiuto, son costato caro al Tuo Dolce Gesù, salvami!" Ed eccola la Vergine Santa, spesso anche attraverso brevissime apparizione, sollevare il suo animo da ogni peso, e con il Suo Amore riempire il suo cuore lasciandogli una sconfinata consolazione.

Giunto che fu al termine della sua vita, il maligno lo ebbe ad aggredire violentemente, voleva strappargli in punto di morte la profonda promessa di tanto amore, riempì i suoi pensieri di ogni bruttura a tal punto da fargli venire la disperazione della morte istessa. Ma il suo animo, lungamente esercitato alle penitenze, alla fiducia, alla fede, si rafforzò di santa pazienza sopportando ogni tentazione consegnandosi con gioia alla volontà divina, raccomandandosi a Gesù e a Maria, ripeteva a tal fine: " L'ora è giunta, ho combattuto la buona battaglia per tutta la vita, Madre mia amatissima, non permettete che cada proprio ora, nell'ultimo istante, ora so che Tu mi ami più di quanto abbia potuto amarti io in tutta la mia vita, ora so che dalle Tue mani mai più potrò cadere..." finito ch'ebbe di pregare gli apparvero Gesù e Maria confortandolo di tenersi pronto nel partire da questa vita, di pazientare ancora poco perchè tali brevi ultimi momenti dovevano compiersi sulla la croce.

E così avvenne di ricever consolazione e la beata visione di Gesù e Maria nel mentre pativa spasimi dolorosi colla più perfetta pazienza e la pace più serena, nel mentre si dipartiva avea ancora la forza per dire: "O quanto mai può la vera divozione a Maria"!


***

Ecco la testimonianza dei Santi! Prendiamo come nostro rifugio la Immacolata Concezione, consumiamo le nostre dita nel santo Rosario, ripetiamo questa Preghiera dei Santi: " Per la Tua Immacolata Concezione ed intatta verginità, o Vergine Santa e purissima, purifica il mio cuore, il mio corpo e la mia anima, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia "!



[SM=g1740738]

[Modificato da Caterina63 01/04/2011 17:01]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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