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Approfondimento e aggiornamenti dei Dialoghi della FSSPX con la Santa Sede (2)

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2012 11:18
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26/08/2011 13:37
 
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Roma-FSSPX: momenti decisivi in vista.

Hanno scritto parecchi lettori per chiedere come mai non avessimo ancora dedicato un post al fatto che le più recenti notizie (e non più, quindi, indiscrezioni: mi riferisco in particolare ad un comunicato ufficiale del Distretto tedesco della FSSPX, ora affiancato da uno analogo di quello francese su La Porte Latine) hanno confermato alla virgola le anticipazioni che Messainlatino aveva dato nello scorso giugno (leggi qui): ossia che mons. Fellay era stato convocato insieme ai suoi due assistenti a Roma, all'Ecclesia Dei (il cui presidente è statutariamente il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Levada), per analizzare i risultati - peraltro non risolutivi - delle discussioni dottrinali e per l'offerta di una regolarizzazione canonica in forma di ordinariato o similare. Vi avevamo perfino già indicato il giorno, che ora viene confermato: il 14 di settembre, festa dell'Esaltazione della S. Croce e anniversario dell'entrata in vigore del motu proprio.

Se ricordate, la nostra notizia aveva avuto l'onore di una smentita ufficiale da parte del Superiore generale della Fraternità; smentita che peraltro, a legger tra le righe, tale non era, ma una semplice precisazione che nulla di ben definito era ancora pervenuto alla FSSPX; la smentita era stata pure contraddetta da una newsletter di mons. Williamson. Ora viene la conferma. A dire il vero, i comunicati ufficiali della Fraternità, nell'indicare la data dell'incontro, non parlano di soluzioni concrete tipo ordinariato. Ma ci pensa, nuovamente, il 'ribelle' vescovo Williamson in una lettera circolare dal titolo 'I doni dei Greci' ove, come sempre, esprime tutta la sua contrarietà a priori ad ogni forma di commistione, contagio e contaminazione con (cito) "il depravante ecumenismo della neo-Fede" della Roma conciliare. Ecco che cosa teme e prevede Williamson: "la carota più intelligente presentata da Roma potrebbe consistere nell'offerta apparentemente irresistibile della “piena comunione con Roma” proprio come la vuole la FSSPX. Solo che tale offerta potrebbe contenere nascostamente una piccola clausola che stabilirebbe che i futuri Superiori e Vescovi della FSSPX dovrebbero essere scelti da una commissione mista tra Roma e la FSSPX, comportante una leggera maggioranza di membri... Romani. Dopo tutto, la FSSPX vuole porsi sotto Roma o no? “Decidetevi!”, si esclamerebbe ragionevolmente, come si dice abbia fatto nel 2001 il card. Ratzinger".

Lasciateci aggiungere che ci pare di cogliere in queste parole del vescovo inglese, contrarissimo ad ogni forma di accordo, una punta di rassegnazione: non solo perché, nel riprendere le parole di Laocoonte: Timeo Danaos et dona ferentes, non è certo ignaro di come i moniti del sacerdote troiano caddero nel vuoto (per non parlare della fine dello stesso Laocoonte); ma soprattutto perché, nell'entrare nello specifico di quelle clausole sulla nomina di futuri vescovi e superiori, mons. Williamson sembra accettare una battaglia di retroguardia di chi sa che la prima linea di difesa ("nessun accordo con Roma finché non si convertirà") non può reggere a lungo di fronte ad offerte generose e simpatetiche. Abbandonare l'empireo dei massimi sistemi (se cioè Roma sia eretica e/o modernista) e scendere nel merito concreto di quelle proposte è un salutare realismo, tra l'altro utile perché il diavolo si nasconde sempre nei dettagli e nei cavilli (e, su questo, le preoccupazioni di Williamson possono essere condivisibili, anche se premature, visto che egli ignora i contorni precisi della proposta).

Anche Tornielli in questi giorni ha confermato quanto dicevamo a giugno, scrivendo:
La proposta che è stata studiata dal Vaticano prevede per i lefebvriani l’istituzione di una ordinariato simile a quello che il Papa ha offerto agli anglicani intenzionati a rientrare nella comunione con la Chiesa di Roma. In questo modo, la Fraternità dipenderebbe dalla Santa Sede (e precisamente dalla Commissione Ecclesia Dei) e potrebbe mantenere le sue caratteristiche senza dover rispondere ai vescovi diocesani. E’ comunque prematuro sbilanciarsi in quanto alle conclusioni: è noto infatti che all’interno della Fraternità San Pio X convivono diverse sensibilità e c’è una parte che considera difficile arrivare a un accordo.
Visto che le nostre predizioni si sono avverate, molti ci scrivono per saperne ancora di più. In realtà, non abbiamo molto da aggiungere: lo stesso Fellay ha dichiarato il 15 agosto scorso, a Saint-Malo, di non avere ricevuto per ora proposte concrete. Ipotizziamo soltanto che Roma non esigerà una risposta immediata, anche perché incombe l'incontro di Assisi ed è quindi un momento poco propizio per ménager les sensibilités dei figli di mons. Lefebvre (e non solo le loro...). Certo, da parte romana si colgono segnali molto promettenti, come la notizia - è la prima volta che ciò accade, e scommettiamo che non farà piacere ai legalistici neocon - che una suora domenicana neozelandese ha avuto uno speciale permesso della Congregazione per i Religiosi di lasciare il proprio Ordine novus ordo per entrare in un convento dipendente dalla FSSPX (la rivoluzionaria notizia, riportata dal blog delle suore, è stata cancellata - forse Roma avrebbe preferito più discrezione - ma potete leggerne una copia cache oppure riportata per intero da Rorate). Roma, insomma, sembra già considerare acquisito il ristabilimento della piena comunione: un bel salto rispetto a quando, appena un anno fa, la medesima Congregazione per i Religiosi considerava scomunicato un monaco unitosi alla 'scismatica' FSSPX.

Il momento continua ad essere quello della preghiera, nella quale Fellay ha chiesto di perseverare. E magari di aderire all'appello al silenzio lanciato da Osservatore Vaticano. Sappiamo che molti membri della Fraternità si sono impegnati nella preghiera con l'idea di poter accettare una proposta generosa e leale del Papa, che sarà vista anche come una risposta della Beata Vergine ai rosari che Le sono stati offerti.

Enrico

Comunicato ufficiale della Fraternità San Pio X: "la crisi si risolverà a Roma e per Roma".


Mons. Marcel Lefebvre

Casa Generalizia della Fraternità San Pio X: Mons. Fellay sarà ricevuto dal Card. Levada il 14 settembre 2011

 Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha invitato Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, e i suoi due assistenti, don Niklaus Pfluger e don Marc Nély, ad incontrarlo nel Palazzo del Sant’Uffizio il 14 settembre 2011. Nella sua lettera d’invito, il Cardinale Levada ha indicato che questo incontro avrà lo scopo di fare prima di tutto un bilancio dei colloqui teologici condotti dagli esperti della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Fraternità San Pio X nel corso dei due anni accademici appena trascorsi, per poi considerare in seguito le prospettive per l’avvenire.

Per permettere di fare questo bilancio, gli esperti delle due parti hanno già trasmesso ai rispettivi Superiori le conclusioni dei colloqui. Mons. Fellay ha ricevuto alla fine di giugno il documento che sarà oggetto dell’incontro del 14 settembre.
Sulle prospettive per l’avvenire, la lettera del Cardinale Levada non fornisce alcuna precisazione, ma certuni – sulla stampa e altrove – si sentono autorizzati ad avanzare delle ipotesi, parlando della proposizione di un protocollo d’accordo sull’interpretazione del Concilio Vaticano II e preconizzando l’istituzione di una prelatura, cioè di un ordinariato… Queste ipotesi sono solo immaginarie e impegnano solo i loro autori. La Fraternità San Pio X si attiene agli atti ufficiali e ai fatti accertati.
Come ha ricordato Mons. Alfonso de Galarreta in occasione delle ordinazioni sacerdotali a Ecône: «Siamo cattolici, apostolici e romani. Se Roma è la testa e il cuore della Chiesa cattolica, noi sappiamo che necessariamente (…) la crisi si risolverà a Roma e per Roma. Di conseguenza il poco di bene che noi faremo a Roma è molto più grande del tanto bene che faremo altrove».
È con questa intima convinzione che Mons. Fellay si recherà all’incontro richiesto dal Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.


[Modificato da Caterina63 04/09/2011 10:07]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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