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ATTENZIONE: ISTRUZIONE SULLA LITURGIA UNIVERSAE ECCLESIAE per applicazione Summorum Pontificum

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2013 15:59
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Sesso: Femminile
23/05/2011 18:31
 
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Seppur un tantino deludente, perchè POVERO nel contenuto, ci piace segnalare che la Prolusione del Presidente della CEI appena uscita, a firma del cardinale Bagnasco, cita il Documento Universae Ecclesiae, cominciando, finalmente, a richiamare i Vescovi verso l'attenzione suscitata dal Papa con il Summorum Pontificum, dai Vescovi stessi combattuto o ignorato e dalle Prolusioni passate della CEI per nulla raccomandato.....


il passo dice:

Ma abbiamo almeno altri due motivi circostanziati per i quali esprimere al Papa la nostra
gratitudine: il primo riguarda l’istruzione Universae Ecclesiae volta a dare una corretta applicazione
del «motu proprio» Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, e dunque al recupero più impegnativo
e armonioso − nell’ambito delle singole Diocesi − dell’intero patrimonio liturgico della Chiesa
universale. In sostanza, a non ferire mai la concordia di ogni Chiesa particolare con la Chiesa
universale, operando piuttosto per unire tutte le forze e restituire alla liturgia il suo possente incanto.

*****


ripeto:

e dunque al recupero più impegnativo
e armonioso − nell’ambito delle singole Diocesi − dell’intero patrimonio liturgico della Chiesa
universale. In sostanza, a non ferire mai la concordia di ogni Chiesa particolare con la Chiesa
universale, operando piuttosto per unire tutte le forze e restituire alla liturgia il suo possente incanto.

***


e...Cantuale Antonianum fa giustamente osservare che:

Il primo obiettivo della normativa data dal Papa nel Motu Proprio è ribadito dall'Istruzione con limpidezza cristallina, in modo da non poter essere più equivocato da nessuno:
a) Liturgiam Romanam in Antiquiori Usu, prout pretiosum thesaurum servandum, omnibus largire fidelibus;
offrire a tutti i fedeli la Liturgia Romana nell’Usus Antiquior, considerata tesoro prezioso da conservare.

ATTENZIONE:
Non a qualche gruppo, non ai nostalgici, non ai maniaci delle cose sorpassate, ma a TUTTI i fedeli è offerto un TESORO prezioso da conservare. Non c'è altro da aggiungere.


http://www.cantualeantonianum.com


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Aggiungo una ulteriore riflessione di cui si è parlato nel post precedente a questo:



A TAVOLA CON VITTORIO MESSORI: l’Istruzione applicativa del Motu Proprio e la Fraternità San Pio X

di VITTORIO MESSORI E ANDREA TORNIELLI da La Bussola
21-05-2011
[…]

Chiudiamo questa pagina fin troppo lunga sugli scandali sessuali. La Santa Sede ha pubblicato l’istruzione applicativa del motu proprio Summorum Pontificum con il quale nel 2007 Benedetto XVI aveva liberalizzato l’antica liturgia. È una buona notizia per te?

Sono contento, certo. Anche se pure qui ci sarebbero alcune cose da dire. La prima: dalla nuova istruzione, che ho letto attentamente, emerge che il vecchio rito preconciliare e il nuovo scaturito dalla riforma postconciliare devono essere considerati con pari dignità e messi sullo stesso piano. Ma se il vecchio rito era bello e buono, come adesso si riconosce, perché è stato sostituito? Perché, anzi, è stato stravolto? Se si voleva solo cambiare la lingua, perché non è stato tradotto dal latino con solo qualche ritocco qua e là, come è avvenuto altre volte nella storia della Chiesa? D’altro canto penso che questa comprensione di papa Ratzinger, questa mano tesa, questo tentativo di riconciliazione non smuoverà gli eredi di Lefebvre. Sono infatti convinto che il vero problema non sia per loro la liturgia, la messa in latino. Ci sono due prospettive diverse di Chiesa, due letture diverse del Vangelo.

Prospettive inconciliabili secondo te?
Ti rispondo con un’esperienza personale. Non avevo avuto mai contatti con i cosiddetti lefebvriani, finché un giorno il superiore della Fraternità San Pio X, il vescovo Fellay (che ovviamente non conoscevo) mi mandò a prendere a sorpresa con una Mercedes dai vetri oscurati e dalla targa svizzera - roba da Codice da Vinci… - che mi condusse prima a Menzingen, dove è la Casa Generalizia, e poi ad Econe. Rimasi in quegli ambienti per tre giorni. È lì che mi sono reso conto di quanto radicale sia il problema. Ormai è il credere che è diverso e questo spiega perché, nonostante le apertura del Papa, il motu proprio, i colloqui, eccetera, nulla si sia davvero smosso. Basta leggere le pubblicazioni lefebvriane, con la loro immutata durezza, per rendersene conto. Temo che lo scisma stia scivolando in qualcosa di più profondo. Del resto, la storia anche qui insegna: ci sono ancora i “Vecchi cattolici “, il gruppo che si distaccò da Roma perché in disaccordo sui documenti del Concilio Vaticano I. Roba di 140 anni fa. Potrebbe succedere anche con i dissidenti del Vaticano II, nonostante la paternità paziente e comprensiva messa in atto dal nostro sempre più amato (mi permetti di dirlo?) papa Ratzinger.

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breve riflessione mia:

L'unica cosa che può divenire interessante, dal tratto Messori, sono quelle due domande che del resto sono quelle che determinano da molti anni la base della confusione che viviamo, le domande sono:  
 
Ma se il vecchio rito era bello e buono, come adesso si riconosce, perché è stato sostituito? Perché, anzi, è stato stravolto? Se si voleva solo cambiare la lingua, perché non è stato tradotto dal latino con solo qualche ritocco qua e là, come è avvenuto altre volte nella storia della Chiesa?  
 
************  
perchè se lo domandiamo "noi" non ci ascolta nessuno, e se lo dmanda Messori fanno notizia?  
Poi tanto alla fine dei giochi non mi sembra che "Roma" dia ascolto anche a lui.... non mi pare infatti che abbia ricevuto delle risposte....  
ma pensavo anche di come queste domande non c'azzeccano nulla con la seguente affermazione, e non più domanda:  
 
D’altro canto penso che questa comprensione di papa Ratzinger, questa mano tesa, questo tentativo di riconciliazione non smuoverà gli eredi di Lefebvre. Sono infatti convinto che il vero problema non sia per loro la liturgia, la messa in latino. Ci sono due prospettive diverse di Chiesa, due letture diverse del Vangelo.  
 
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oibò! Messori è alla "prospettiva" delle DUE CHIESE.... "noi" parliamo da anni di due Chiese "Parallele".... il vescovo di Trieste è arrivato ad affermarlo l'anno scorso.... il Papa a gennaio per la prima volta e nel 2011, parlando alla Sacra Rota, afferma l'esistenza di "UNO PSEUDO-MAGISTERO" PARALLELO....contrario alla Dottrina della Chiesa....  
No scusate, mi fermo e mi chiedo: che c'azzeccano ora i Lefebvriani? Non hanno mica FONDATO UNA CHIESA PARALLELA! Forse che secondo Messori il Papa tende la sua mano per alimentare una pseudo Chiesa parallela? e come può un Documento che riguarda l'applicazione del SP PER I FEDELI CHE LO RICHIEDONO, dare quelle istanze attraverso le quali la FSSPX dovrebbe ricomporsi con le Diocesi?  
 
Le due letture di Vangelo ci sono, senza dubbio, ma è davvero la FSSPX ad alimentare una Chiesa parallela, oppure non sarà forse quella fede DEL FAI DA TE che è stata non solo liberalizzata ma resa OBBLIGATA in tutte le parrocchie attraverso i Movimenti, i Cammini e le nuove migliaia di PENTECOSTE E PRIMAVERE ecclesiali?  
 
Gentile Messori, lo scisma è già scivolato e da anni in rivoli assai più profondi di quel che lei vede....non esiste più al mondo una Chiesa, o una Parrocchia dove lei andando può trovare LA MESSA UGUALE PER TUTTI....ognuno dice la SUA MESSA, e se lei va ad Econe o in un Priorato, anche non sapendo dove si trova, riconosce subito l'identità di quei sacerdoti, li riconosce DALLA TALARE E DA COME CELEBRANO.... mentre se fa un giro nelle diocesi e nelle comunità parrocchiali, non sa mai chi si trova davanti, a parte il movimento kikiano che hanno imposto alla Chiesa infatti LA LORO IDENTITA'... mentre le diocesi HANNO PERDUTO LA PROPRIA....  
E' colpa di Lefebvre? è colpa della FSSPX ?  
mah!






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[Modificato da Caterina63 25/05/2011 16:30]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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