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Le verità fondamentali di «Pinocchio» spiegate dal cardinale Giacomo Biffi

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2020 22:56
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03/05/2012 12:09
 
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[SM=g1740757] PINOCCHIO - il libro -

"La Storia tal quale di ognuno di noi" scritta da un vescovo e tradotta da un curato a nostra edificazione

 

La storia di Pinocchio, che da burattino di legno, dopo molte peripezie, "trasnatura" in figlio di Geppetto, diventa lo spunto - nel libro del card. Giacomo Biffi Contro maestro Ciliegia - per proporre, andando oltre la fiaba, un'insolita e pittoresca meditazione sulla storia della salvezza, cioè sulla vicenda dell'uomo, chiamato a "trasnaturare" in figlio di Dio.

[SM=g1740766] Romeo Maggioni ha ripreso questa vivace e commovente meditazione teologica rielaborandola liberamente, sintetizzandola e  attualizzandola.

Ne è scaturita una sorta di "catechismo per adulti" che tocca i grandi interrogativi della libertà, della colpa, dell'aldilà, del male, del nostro più autentico destino e persino del purgatorio, senza mai però tradire l'intento del primo autore: insegnare molte cose con l'aria di divertire.

Insomma, una "sintesi teologica" da leggere tutta d'un fiato!

 

1a puntata C'era una volta...

2a puntata L'uomo è un sovversivo...!

3a puntata Per un filo sospeso sul nulla...

4a puntata Sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso

5o puntata Dove c'è la fede, c'è libertà!

6o puntata Il Grillo parlante

7o puntata Cominciò a farsi notte

8o puntata Qualcuno bussò alla porta

9o puntata Sentì intenerirsi...

10o puntata Un vestitino di carta fiorita

11o puntata Pinocchio vende l'abbecedario

12o puntata Padre o burattinaio

13o puntata  Come un fuscello nella corrente

14o puntata  Il gatto e la volpe

15o puntata Le solite storie

16o puntata Due figuracce nere

17o puntata Sono morta anch'io

18o puntata La bella bambina dai capelli turchini

19o puntata Una certa polverina bianca

20o puntata Quattro monete d'oro

21o puntata Un "dunque" amaro e crudele

22o puntata Il signor serpente

23o puntata Vita da cani

24o puntata Oh, se potessi rinascere...!

25o puntata O fatina mia, perchè sei morta?

26o puntata Una repubblica fondata sul lavoro

27o puntata Non può avere Dio per padre...

28o puntata Con calci e gomitate

29o puntata Chi ci libererà dall'oppressione dei liberatori?

30o puntata Dubbi sul "partito verde"

31o puntata Nonostante i preti...!

32o puntata Tra angelo e animale

33o puntata Vietato vietare

34o puntata ...O troppo poco!

35o puntata Al passo!...Al trotto!... Al galoppo!

36o puntata Salvato dalle acque...!

37o puntata Il segno di Giona

38o puntata Gran finale

 

 

 

1. C'ERA UNA VOLTA...

"Un re !", diranno subito i miei piccoli lettori! No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno...

 

Chi c'era una volta?

Cioè: da dove incomincia tutta la storia?

La storia del mondo, la storia dell'uomo, la mia storia.

Chi sta all'inizio?

 

Incomincia dal re, da Dio, dicono i piccoli - "a cui è dato conoscere i misteri del Regno"!

"In principio Dio creò il cielo e la terra" (Gen 1,1).

Il mondo sarebbe un nulla, l'uomo non esisterebbe, perché non si fanno da sé; sono opera di uno prima di loro!

Allora bisogna dare primaria attenzione a Dio: Dio non tollera di essere posposto a nessuno, perché tutte le cose, se valgono qualcosa, è perché dipendono da Lui.

"In Lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, perché di Lui stirpe noi siamo" (At 17, 28).

È grande sciocchezza quella di chi, per esaltare l'uomo, tacesse di Dio; come se per voler esaltare lo splendore della luna uno proponesse di spegnere il sole!

La Bibbia precisa poi che l'uomo è stato fatto "a immagine di Dio" (Gen 1,27); anzi san Paolo specifica che "quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo perché Egli sia il primogenito tra molti fratelli" (Rm 8,29).

Ora questo "primogenito" è Gesù Cristo, il Figlio di Dio che unisce a sé la natura umana, un Dio che si fa anche uomo, un uomo che è anche Dio.

Lui è il primo ad essere pensato e voluto; sul suo stampo noi siamo stati creati, riuscendo appunto anche noi un impasto di umano e di divino!

"Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui.

Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui" (Col 1, 15-17).

Non si spiega altrimenti in noi quel bisogno di totalità, di infinità, di eternità che nessuna delusione umana riesce a tacitare. "Ci hai fatti per te, Signore - dice sant'Agostino -, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te".

Piccolo e grande, terrestre ed eterno, materiale e spirituale, umano e divino ..., l'uomo ha un suo archetipo, un suo prototipo, l'uomo Cristo Gesù.

Per questo si può dire che ha ragione anche Collodi quando dice che la storia comincia da un pezzo di legno: Cristo crocifisso e risorto è appunto il principio, il primogenito, l'inizio di tutta la storia dell'uomo e del cosmo.

 

2. L'UOMO E' UN SOVVERSIVO...!

Come andò che maestro Ciliegia trovò un pezzo di legno che piangeva e rideva come un bambino

 

Questo è un falegname "coi piedi in terra"!

Per lui esiste solo ciò che tocca e vede; il resto è solo abbaglio, superstizione, sovrastruttura; capita solo quel che è sempre capitato, se capita diverso è solo un imbroglio; perché insomma esiste solo la materia!

È la raffigurazione di ogni "scientifico" materialismo, che è incapace di "sorprese"!

Un pezzo di legno diverso... Io non lo posso credere!

Eppure tutta la storia dell'uomo è una sorpresa!

Nel complicato ma omogeneo procedere del cosmo, l'uomo è un sovversivo!

Emerge da un frammento di materia, ma cresce e si evolve secondo una linea inedita, unica, capricciosa: ha dentro lo spirito e la libertà che lo fanno chiaramente diverso da tutti gli animali e le cose che ha lasciato indietro nel suo balzo di sviluppo!

Maestro Ciliegia, come ogni materialista, se fosse stato all'inizio del fenomeno umano, al massimo avrebbe ipotizzato l'avvento di una speciale varietà di scimmie...

Ma i materialisti mancano di fantasia!

Che è invece propria di Dio, il quale ha immesso nella materia dell'uomo il suo "spirito", che lo ha fatto qualcosa di sorprendentemente diverso e libero!

Che vi sia nascosto dentro qualcuno? È il sospetto più logico che può venire ad un uomo di buon senso!

Che l'uomo non sia solo materia?

Che non esistano solo le cose che si vedono e si toccano?

Che nel mondo ci sia anche lo spirito, l'anima, la coscienza, la libertà... Dio?

E che quindi ci debbano essere sorprese nel meccanicismo materialista, proprio perché c'è dentro un elemento sovversivo che è l'anima dell'uomo con la sua libertà?

E che ci possa essere qualcosa di superiore, di provvidenziale, di miracoloso, di straordinario, dovuto proprio alla superiore e fantasiosa libertà di Dio, che è dentro la realtà del mondo che ha creato?

Forse è proprio così. Dentro l'uomo c'è qualcosa che grida un bisogno di pienezza che travalica l'esperienza dei suoi limiti.

Ha voglia di vita, voglia di riuscita e felicità.

E non gioia di un momento, ma perenne.

Dietro ogni assaggio di bene vuole il bene sommo.

L'uomo è una struttura aperta, che invoca nella frammentarietà l'unità, nel tempo l'eterno, nel piccolo il tutto e l'infinito.

Del resto sperimentiamo bene la nostra insufficienza.

Quanto scarto tra le nostre più grandi aspirazioni e i nostri limiti...!

E quante illusioni!

Pensavamo di essere felici nel possedere quella cosa, coltivare quell'amicizia, raggiungere quel posto.., ma poi tutto ci ha deluso.

Dentro l'uomo c'è un vuoto che sente di dover essere riempito.

E non c'è materia, non c'è consumismo, non c'è realtà terrestre che lo possa saziare!

Dentro ha un'anima spirituale che è "immortale".

 

Due constatazioni segnano la nostra esistenza e la rendono pensosa.

La prima è che non ci siamo fatti noi, che riceviamo da altri la vita.

Vien da domandarci: donde vengo? Perché son fatto così? C'è una ragione, un perché, un progetto? O tutto è a caso?

L'altra constatazione è che assieme alla voglia di vita c'è la morte.

Che il futuro non è nelle mie mani: dopo la morte, finisce tutto? C'è il nulla? O c'è qualcosa?

Le ipotesi possibili sono due: o prima di me c'è il nulla o c'è qualcosa.

Se prima di me c'è il nulla, io sono venuto al mondo per caso, senza progetto né perché. Ma sento di ribellarmi ad una tale ipotesi, perché va contro il mio bisogno di razionalità, di un perché, di un ordine nel mondo!

Se invece prima di me c'è qualcosa che mi ha determinato, io sarò il risultato di un suo progetto: ... sento di volerlo conoscere!

Così è per il dopo: se dopo di me c'è il nulla, il nulla mi ripugna, perché sento il bisogno di vita e di felicità.

Se c'è qualcosa: cosa è? È vero, è bello, è possibile? Lo voglio conoscere!

 

Davanti all'uomo stanno due strade: O L'ASSURDO O IL MISTERO.

O rinuncia a capirsi, a risolvere i suoi interrogativi, a riempire la sua povertà; o cerca fuori, cerca sopra, cerca di capire, sente il bisogno di andare oltre la sua fragile esperienza e capacità per vederci più chiaro!

Si inoltra nel mistero! Il grido verso Dio non è frutto di irrazionalità o emotività (o alienazione o inconscio incontrollato): il divino non è solo pensabile, possibile razionalmente, ma addirittura auspicabile se non si vuol distruggere la ragione.

È il contrario, cioè l'ateismo, che uccide l'uomo e la ragione!

Ma tant'è ...: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Torniamo al nostro maestro Ciliegia.

Guardò sotto il banco, e nessuno; quindi dentro un armadio, e nessuno; guardò nel corbello dei trucioli e della segatura, e nessuno; apri l'uscio di bottega per dare un'occhiata anche sulla strada, e nessuno.

O dunque?...

Ho capito, disse ridendo... E non aveva capito niente!

Come Gagarin che aveva navigato il cielo e non aveva trovato Dio!

Gli era rimasta solo la sua testarda incapacità di vedere!

Esiste solo la materia; lo spirito è troppo estroso e va respinto!

Questo legno eccolo qui: è un pezzo di legno da caminetto come tutti gli altri e a buttarlo sul fuoco c'è da far bollire una pentola di fagioli.

Se l'uomo non è più niente lo si può calpestare e usare come si vuole!

È il risultato di ogni materialismo...!

Anche se questo è solo capace di usarlo per far "bollire una pentola di fagioli" per chi comanda..!

Come capita di costatare sempre più spesso in un mondo divenuto pagano!




[SM=g1740771]  continua....
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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