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LE TRADUZIONI

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2011 15:08
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02/06/2011 14:27
 
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Da: lisa Inviato: 02/07/2003 10.21

Raptor scrive:

Noi cattolici ( e ci metto anche gli ortodossi con i quali condividiamo i primi secoli di cristianesimo) abbiamo la Tradizione che dice che Maria rimase sempre vergine

Per tradizione si intendono delle notizie, dei fatti risaputi fin dagli inizi del cristianesimo che sono state tramandate oralmente, e di cui gli apostoli non hanno scritto, ma ne hanno scritto i padri della chiesa raccontando fatti ed esperienze che conoscevano perchè ne avevano sentito parlare (credo che i padri non siano stati contemporanei degli avvenimenti , o sbaglio?), oppure la tradizione è un insieme di verità rivelate ma che non hanno come base dei racconti esistenti? o sono tutte è due le cose?

Faccio un esempio mi pare (NON VORREI SBAGLIARE) che il racconto della assunzione in cielo di Maria sia raccontata in più di un testo (considerato apocrifo o no?), io ho letto il testo attribuito a Giuseppe D'Arimatea, adesso  il testo è considerato apocrifo ma il raconto dell'assunzione no? oppure il testo non è apocrifo e quindi viene accettato come fonte attendibile e quindi è un caso di tradizione che spiega  in questo caso l'assunzione di Maria? 

 

Ps. ho messo qui questo scritto perchè da qui ho preso la frase di Raptor, so che non è in tema con il thread se volete potete spostarlo.

lisa  


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Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSN2Julius2 Inviato: 02/07/2003 14.38

Carissimi, l'amore di Cristo su tuttti quanti.

Fa piacere che intervengono in molti in questo dialogo che ha la sua certa importanza.

Prima di tutto vorrei dire che concordo con Raptor; nessun traduttore può infatti dire di avere eseguito una traduzione perfetta. Questo però, caro Raptor, non giustifica affatto le evidenti forzature che di certo passerebbero sotto la penna blu di un professore. E' vero, ripeto, che la traduzione non è mai perfetta, ma nella sua imperfezione deve comunque rendere il suo senso ovvio, obiettivo e corretto.

Tuttavia, pur essendo d' accordo con te su queso primo punto, non mi trovi dello stesso parere per quanto riguarda il resto del tuo intervento.

Primo, non mi pare che sia già stato dimostrato come il termine "finchè" sta a significare ciò che accade fino ad un dato momento.

Dove? Quando? Chi l'ha dimostrato? E chiunque l'abbia dimostrato come può dire che la sua spiegazione sia proprio quella migliore e quindi debba essere accettata e condivisa da tutti?

Il fatto che il "finchè" nella lingua semitica abbia un certo significato, che è in parte quello che hai scrittto tu, è vero solo per l' A.T. ma non per il N.T. che è stato scritto in greco che d'altra parte era la lingua parlata dalla Chiesa cristiana nel I e II secolo d.C. Riguardo all'uso del "finchè" e al suo cosiddetto senso "precisivo", in realtà, dovrebbe essere affrontato tenendo conto delle diverse sfumature e significati che esso ha in base al contesto alle circostanze descritte dal contesto stesso. In ogni caso, l'uso che ne viene fatto nel passo di Matteo 1:25, quel "finchè" non ha in nessun modo il senso "precisivo", perchè dal contesto stesso si evince che Giuseppe non ebbe rapporti coniugali con Maria finchè ella non ebbe partorito un figlio (Gesù). Il che, logicamente, significa che dopo che Maria ebbe partorito, Giuseppe, legittimamente, conobbe Maria perchè era sua sposa. Non vedo perchè si debba tanto insistere su un punto così tanto chiaro. Non so, laddove la Scrittura è così semplice, noi vogliamo per forza di cose complicarci, laddove invece la Scrittura "potrebbe" apparire un pò più ostica si tende a banalizzare e ad analizzare il testo superficialmente.

Il NT usa spesso il primo di questi termini (adelphon) in modo molto ampio e, del resto, non esiste un solo versetto che affermi in modo inequivocabile che Maria abbia avuto altri fifli.

Non credo che sia tanto vero quello che affermi. Ci sono tanti versi nella Scrittura che affermano invece il contrario. Forse hai ragione nel dire che non esiste un solo versetto che affermi in modo inequivocabile che Maria abbia avuto altri figli, ma è anche vero e giusto chiedersi: come dimenticare e perdere di vista un figlio UNICO di 12 anni? Ci hai mai pensato? La Scrittura nemmeno dice che Gesù fosse figlio unico! Ma in compenso ci sono diverse argomentazioni che affermano che Gesù avesse fratelli.

In un mio precedente intrevento dicevo che un evangelico onesto dovrebbe semplicemente dire "Non lo so". Noi cattolici ( e ci metto anche gli ortodossi con i quali condividiamo i primi secoli di cristianesimo) abbiamo la Tradizione che dice che Maria rimase sempre vergine.

Io invece credo che un cattolico onesto dovrebbe dire che dalla Scrittura si evince che Gesù abbia avuto altri fratelli. La Tradizione, a proposito della perpetua verginità di Maria, non credo che debba avere molta credibilità per via dei molteplici racconti fantasiosi su cui essa si basa. Poi chi mi dice che quei racconti corrispondano al vero? All'epoca c'erano in giro tanti scritti apocrifi e dubbi, con quale certezza si può affermare che quel carteggio, che va sotto il nome di Tradizione, corrisponde al vero e non sia stato invece il racconto di qualche particolare devoto le cui affermazioni sono state considerate come aventi una certa autorità? Che ne so, tipo Montano e i suoi seguaci, i montanisti, i quali davano maggior risalto alle profezie che venivano pronunciate nelle loro riunioni anzichè alla Scrittura. Potrebbe essere capitato che sia andato così, certo è una mia supposizione liberissimo di accettarla, ma quello che voglio dire è che la Tradizione, su queste questioni non ha nessuna rilevanza. Un caso simile potremmo considerarlo per i vangeli apocrifi in cui si dice che Gesù a 12 anni compiva già miracoli, ma questo non è vero perchè dai Vangeli ispirati sappiamo che Gesù iniziò il Suo ministerio all'incrca verso i 30 anni.

Per quanto riguarda l'suo dei termini greci indicanti la parentela, vorrei aggiungere questo. Il N.T. è stato scritto in greco. Si sa che il greco a differenza dell'ebraico è più ricco di termini. Se è vero che il termine "adelphon" debba essere inteso secondo la mentalità semitica, perchè gli evangelisti non hanno utilizzato i termini adatti per denotare il giusto grado di parentela?

Secondo quello che tu dici, se "adelphon" è utilizzato in termini molto ampio, allora i termini "anepsios" e "syggenes" sarebbero superflui? Se no, quale parentela denotano? Se così si procede, gli altri restanti termini dovrebbero denotare dei parenti o cugini, così lontani che appartengono magari a qualche galassia molto remota! Quando Giuseppe e Maria andarono a cercare Gesù, lo cercarono tra i parenti (suggenes) e i conoscenti (gnostois). Perchè vengono utilizati due termini diversi per indicare parentela diversa? A questo punto ti chiedo: seondo la mentalità semitica in che relazione si pongono rispetto a Gesù questi parenti (suggenes) e questi conoscenti (gnostois)? Se i primi denotano una parentela diversa da quella che potrebbero essere cioè zii e cugini, e quindi una più lontana, i secondi, ovvero i conoscenti, che tipo di parentela denotano? Sarebbe più logico e ragionevole considerare i primi cioè i parenti (suggenes) come gli zii e i cugini; i secondi, i conoscenti (gnostois) come i vicini di casa o gli amici o i conoscenti del paese nel quale si abita.

D'altronde ho riportato un esempio, quello dei due fratelli Giacomo e Giovanni che non è stato considerato da nessuno, tantomeno da te, perchè?

La mentalità semitica a poco conta quando ci troviamo in un periodo ellenizzante e laddove la lingua vigente è il greco che specificatamente denota con termini diversi i singoli gradi di parentela.

Ovviamente questa affermazione è falsa in quanto il verbo suddetto siognifica anche "fare penitenza". coem qualunque dizionario di greco potrà confermare

Non sono d'accordo. Il verbo "metanoeiate" significa "mutate pensiero" principalmente e: ravvedetevi, pentitevi. Dal contesto si evince poi che tradurre con "fate penitenza" è un errore perchè l'apotolo Pietro intende dire praticamente che il pensiero che finora ha regolato la vita morale degli ascoltatori deva mutare radicalmente. Difatti il ravvedimento o il pentimento, non consiste in qualche <<penitenza esterna>> come indurrebbe a pensare la Vulgata, ma consiste nel dolore che proviamo al pensiero di avere offeso quel meraviglioso Dio che tanto ci ha amati, e nel proponimento fermo, risoluto, sincero e irremovibile che facciamo, di lasciare il male e di metterci sulla via del bene.

Anche sul termine "kekaritomene" si è discusso parecchio in altri forum e invito 2julius2 ad andarseli a leggere.

Vedi Raptor, io capisco il vostro zelo, la vostra venerazione verso Maria ma questo però non toglie che ci sono errori in partenza. Il verbo "kekaritomene" è un participio passato passivo che di certo non può essere tradotto con un aggettivo qualificativo e un nome comune di cosa come si presenta in "piena di grazia". Se la traduzione "favorita dalla grazia" non è la migliore traduzione, di sicuro quella della Vulgata è fuori luogo. Inoltre quantunque il verbo caritoo non si trovi negli scrittori classici, l'analogia di tutti i verbi in "too" ci accerta che esso indica il passaggio dall'azione significata nel sostantivo radicale al'oggetto del verbo, il largire grazia o favore a qualcuno. Inoltre ho fatto notare che in greco esiste il modo di tradurre l'taliano "piena di grazia" o lo si trova in Giovanni 1:14 dove il greco reca "pleres charitos". A questo poi se aggungiamo che l'angelo prosegue dicendo: "Hai trovato grazia presso Dio" ogni dubbio scompare. Infatti, che necessità aveva l'angelo di dire a Maria che aveva trovato grazia presso Maria se ella stessa era già piena di grazia? Nell'intera Bibbia, ogni volta che troviamo espressioni del tipo "...hai trovato grazia" sia nell'A.T che nel N.T. non si tratta mai di persone virtuose, anzi, sono persone umili e indegne che però erano timorate di Dio ragion per cui sono state graziate, hanno trovato grazia presso Dio; per esempio come si evince dai seguenti passi:

"Ma Noè trovò grazia agli occhi dell'Eterno." Genesi 6:8

"E l'Eterno disse a Mosè: "Farò anche questo che tu chiedi, poiché tu hai trovato grazia agli occhi miei, e ti conosco personalmente". Esodo 33:17

Anche Noè e Mosè erano pieni di grazia, allora?

Alla prossima e che altro dire se non grazie per la cortesia e i toni pacati del dialogo.

Pace, Julius!


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Consiglia Elimina    Messaggio 25 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 02/07/2003 17.10
Certo fratello Iyvan,
sono d'accordo con te che questa mia spiegazione può far sfociare a osservazioni più o meno pertinenti con l'argomento, ma io non ho scritto solo quella osservazione, bensì ho pure spiegato ampiamente che il finché non prova un bel niente, si ferma, non va oltre, e su questo che bisogna concentrarsi.
Le mie osservazioni circa "il non conosco uomo" sono mie personali,  condivisibili o non condivisibili, ma le prove che ho portato per il "finché" sono prove bibliche, molto chiare e precise, quindi non vedo perchè il fratello Julius debba scrivere "è ovvio che Maria si accostò o conobbe Giuseppe dopo la nascita di Gesù"
 
Perchè da noi cattolici volete le prove, e poi mi andare a fare affermazioni basandole solo sulle supposizioni, senza lo straccio di una prova?
 
Maria non ebbe altri figli oltre Gesù, e questo lo confermano autorevoli padri come Orgine, o S. Agostino, quindi il ripetere all'infinito questa storia vi dovrebbe annoiare, ma vedo che ci provate gusto ad attribuire a Maria altri figli.
 
Questo fatto, non accresce la mia fede, ma la verità è verità, quindi perchè fare avere dei altri figli a Maria quando questa non li ha mai avuti?
 
Comunque, ora mi devo assentare per alcuni giorni, sto partendo, quando tornerò sarò lieto di tornare a dialogare ancora con voi.
 
Pace
Salvatore

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Consiglia Elimina    Messaggio 26 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSNMonia♥ Inviato: 02/07/2003 18.13

Pace a tutti! Vorrei citare un versetto...

Luca 2:6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto;

Luca 2:7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

Il Luca si parla di primogenito figlio, il che significa che è il primo di altri figli... se Maria non avesse avuto figli dopo Gesù ci sarebbe scritto in modo inequivocabile che Maria ebbe dato alla luce il suo unigenito figlio! Ma non è così! Infatti dal greco troviamo la parola "prôtotokon" (come nel caso di Luca 2:7) dove di afferma "primogenito", e "monogenous" cioè "unigenito" come nel caso di Giovanni 3:18 (x esempio).

Un abbraccio in Cristo a tutti voi! Con affetto, Monia

 


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Consiglia Elimina    Messaggio 27 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino Inviato: 02/07/2003 18.43
Cara Monia,  ti rispondo poichè sono in linea e ho letto il tuo messaggio.
Innanzitutto voglio dirti che la Bibbia va interpretata secondo il contesto e il linguaggio che c'era 2000 anni fa, non la puoi interpretare col linguaggio dei giorni nostri.
Veniamo alla tua domanda.
Il "primogenito", indicato da Lc 2,7, nella mentalità ebraica è il figlio che "apre il seno materno" (cf Es 13, 2; Nm 3,12). "Primogenito" era un termine legale, in quanto i genitori dovevano pagare per lui un prezzo di riscatto. Dio Padre introduce il Primogenito sia al momento della Incarnazione (Eb 1,6), sia al momento della intronizzazione nella gloria (cf Eb 1,3; 2,5; Ef 1,20- 21; Fil 2,9-10).
 
Primogenito è anche un titolo di onore (cf Col 1,15.18; Ap 1,5).

Infine, l'archeologia ha scoperto (1922) una iscrizione greca di un cimitero giudaico dell'Egitto (28 Gennaio del 50 sec A.C) che dice: "La sorte mi condusse al termine della vita nel dolore del parto del mio primogenito figlio". Certo, dopo questo "primogenito" non vi furono altri figli!
 
Come vedi, visti nell'ottica giusta i discorsi cambiano.
 
Pace
Gino

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Consiglia Elimina    Messaggio 28 di 95 nella discussione 
Da: quovadis Inviato: 03/07/2003 0.15

Volevo fare una piccola riflessione un pò controcorrente,oltre al Battesimo da neonato sono stato introdotto al Cristianesimo dalla parola ascoltata e non da quella scritta.... credo che per tutti sia stato così e credo che per secoli il Cristianesimo si sia diffuso più sull'ascolto che sulla lettura. Anche Gesù non ha scritto un solo rigo solo qualche lettera o forse qualche scarabocchio sulla sabbia prima di evitare una lapidazione.Quando si ascolta ci si meraviglia ,si è sempre bambini si ascolta di Zaccheo , dei Magi , del ricco Epulone , di Erode, di Giuda che si impicca , di un gallo che canta...poi si diventa grandi , si studia , si critica... si interpreta tutto deve essere ovvio ,deve essere esatto ,riproducibile, Galileiano e non ci si meraviglia più di niente , anzi si comincia a dubitare di quello che ci meraviglia . Una vergine ? Un figlio unigenito... addirittura risorto col corpo ?

Scusatemi se sono un pò fuori tema sarà perchè le traduzioni al Liceo mi facevano decisamente annoiare.

Pace a tutti Q.

Sal

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