| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:04 PM | |
Rispondi
| | Da: StefanoS79 (Messaggio originale) | Inviato: 01/03/2003 11.38 | Cari fratelli, so che qualche anno fa è stata presentata al papa la proposta di dichiarare ex-cathedraun nuovo dogma su Maria, che ne comprende tre: 1 - Mediatrice e Avvocata 2 - Corredentrice 3 - Regina Quali sono le vostre opinioni in proposito? questa scelta sarebbe condivisibile a vostro avviso? Ci ho messo parecchio tempo per trovare la verifica nella Parola di Dio della veridicità della sua Immacolata Concezione e della sua Assunzione; certamente un dogma di questo genere sarebbe uno schiaffo all'ecumenismo, ma non si può nemmeno non espicitare la verità piena per timore degli altri... | | | Rispondi
| | Domanda interessante........ma è meglio non esprimersi per "sentito dire".....perciò non dirò ciò che penso io ......ma usando un testo di uno studioso di questa materia........ Problemi attuali di mariologia
di GIUSEPPE DAMINELLI Ci sono altri dogmi mariani? Secondo la convinzione e l’esperienza profonda della Chiesa, ci sono realtà significative della vicenda di Maria che meriterebbero una definizione più precisa e puntuale: è il caso del titolo "corredentrice". I dogmi mariani definiti (Madre di Dio, Verginità, Immacolata concezione, Assunzione), sono estremamente precisi, come dimostrano la semplicità e la brevità delle loro definizioni; tuttavia, essi non esauriscono la nostra conoscenza di Maria secondo la rivelazione contenuta nella Scrittura e nella prassi della Chiesa. Su altri punti Maria fa parte integrante del dogma cristiano senza che la Chiesa abbia preso in proposito alcuna decisione o definizione dogmatica. Cooperazione di Maria alla salvezza Essere Madre di Cristo era per Maria, più che un privilegio, una funzione a servizio della salvezza, ed è senza dubbio per questo che ella si qualifica serva del Signore. Gesù, fattosi uomo attraverso di lei, diviene sacerdote e vittima. Infatti, Dio in quanto tale non potrebbe essere vittima, e per essere sacerdote bisogna che sia uomo (Eb 5, 1). Maria, quindi, è stata scelta (Gn.3,15) e chiamata a cooperare all’opera di Cristo (Lc.1,27), iniziata con l’esistenza umana ch’ella gli ha donato. La Redenzione non è un dono di Dio caduto dal cielo, un’opera paternalistica in cui Dio non farebbe che dare e l’uomo ricevere. Dio ha realizzato la salvezza non dall’alto, ma dall’interno dell’umanità, tramite un uomo, Gesù Cristo, e ha richiesto la cooperazione degli uomini, in tutte le varie fasi. Maria è la prima in questa cooperazione. Anche in ciò essa è il prototipo della Chiesa: riscattata per cooperare alla Redenzione, fase per fase. Maria ha cooperato alla formazione stessa di Cristo Redentore. Non ne ha soltanto formato il corpo, ha acconsentito a quel progetto di Dio con incondizionata adesione di fede, speranza e carità teologale. Non ha accettato soltanto di concepire e partorire un figlio (Lc 1,30), ma di far nascere il Salvatore, di far causa comune con Lui. Tale è la portata del suo sì incondizionato e irreversibile. Ella ha condiviso tutta la vita nascosta di Cristo. Ha condiviso l’ora decisiva della sua morte, rappresentando così, in unione intima e perfetta con Lui, la comunione di una semplice creatura, di una persona umana, di una riscattata, di una donna: la parte della nuova Eva accanto al nuovo Adamo. Ella non è un altro Salvatore, ma la perfetta comunione e cooperazione col Salvatore. Ciò risponde bene alla struttura comunicante della salvezza, così come Dio l’ha stabilita. Maria, prototipo della comunione con Cristo, è anche prototipo dei fedeli al sacrificio redentore di Cristo. Inoltre, Maria ha partecipato dolorosamente alla Passione con la sua "compassione" di madre (Gv 19,34). Di fronte all’atroce sofferenza di suo Figlio, di fronte alla sua impensabile disfatta e all’apparente vittoria del Male, nel momento in cui gli avvenimenti facevano crescere le tentazioni, il suo sì irreversibile fu messo alla prova per una suprema conferma. La comunione teologale di Maria con Cristo è stata così integrata al sacrificio costitutivo della Redenzione, come l’offerta dei fedeli al sacrificio della Messa. In questa linea ella coopera, con la fede e la preghiera, alla nascita pentecostale della Chiesa. Oggi Maria continua a cooperare con Cristo in una comunione perfetta e glorificata di pensiero e di azione. Il Signore aveva fatto capire a Teresa di Lisieux che lei avrebbe vissuto il suo cielo facendo del bene sulla terra. Quell’ispirazione non è stata sicuramente tradita per Teresa... Come potrebbe non essere adempiuta in Maria? Secondo la convinzione e l’esperienza profonda della Chiesa, Maria nostra Madre continua ad occuparsi dei suoi figli, che ella ora conosce nella gloria di Dio. Un ricco vocabolario Per esprimere questo ruolo attuale, il modo con cui ella partecipa oggi all’azione di Cristo, viene utilizzata una serie di titoli: - Regina, poiché regna con Cristo, partecipa della sua gloria e del suo stesso potere così come partecipò alla sua Passione e Morte, secondo la legge della comunione perfetta: «Tutto ciò che è mio è tuo, tutto ciò che è tuo è mio». Ciò non diminuisce in nulla la divinità di Cristo né il suo esclusivo potere di Redentore, manifesta invece il suo meraviglioso disegno di farvi partecipare i riscattati ad iniziare da Maria, modello della Chiesa. - Corredentrice, termine coniato nel XV secolo e diffuso soltanto a partire dal XVII, e che parve ai mariologi il più adatto ad indicare la cooperazione di Maria alla Redenzione; tanto che essi volevano farne un nuovo dogma. Tuttavia molti teologi criticarono il prefisso "co-" perché sembrava situare Maria su un piano di eguaglianza con il Redentore. Dunque, non esprimeva la dipendenza di Maria nei confronti di Cristo, né il fatto che in quel sacrificio redentore, soltanto Gesù-Dio è sacerdote e vittima; solamente Lui è morto e risorto, solamente Lui è salito al Cielo al termine del sacrificio, solamente Lui è causa adeguata di Redenzione a cui Maria ha partecipato così perfettamente. All’epoca in cui il titolo di Corredentrice sembrava in corso di definizione dogmatica, il Cardinal Journet, sapendo le ambiguità di quel vocabolo, aveva tentato di dissiparle banalizzandolo. Lo estendeva a tutti i Cristiani: Maria è corredentrice e noi siamo tutti corredentori, diceva. Giacché il Concilio scartò deliberatamente il termine, sembrò più indicato astenersi e precisare il suo ruolo senza confonderlo con quello di Cristo Salvatore, né col nostro, nell’attualizzazione della Redenzione. - Mediatrice, fu oggetto di un prestigioso progetto di definizione lanciato dal Cardinal Mercier, ma fu abbandonato da Pio XII. Il Concilio si è limitato a spiegare che la Chiesa, quando impiega questo titolo, non intende affatto offuscare la posizione dell’unico Mediatore. Il titolo cerca di dire che Maria, avendo cooperato alla venuta di Cristo, alla grazia per eccellenza, coopera alla diffusione delle grazie scaturite dalla sua Redenzione. Ella ne è in qualche modo il mezzo (medium). La sua intercessione ci procura delle grazie, ed ella è unita a Cristo per donarcele. Oggi questo termine viene evitato perché scandalizza i Protestanti, che adducono motivazioni bibliche, ma anche perché esistono vocaboli più adatti ad esprimere il medesimo concetto. Alla loro obiezione, tratta da San Paolo: Cristo è «il solo Mediatore» (1 Tm 2,5) si è risposto che l’apostolo dice pure che «Cristo è il solo Signore». Tuttavia, secondo il Credo, anche il Padre è Signore, e lo Spirito Santo è Signore; si commetterebbe però uno sbaglio se si dicesse che ci sono tre Signori. No, esiste un solo Signore in tre Persone: il Padre è Signore, il Figlio è Signore, lo Spirito Santo è Signore, ma essi sono uno stesso Signore. Analogamente, il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio, ma non ci sono tre dèi, c’è un solo Dio in tre Persone. Che non si dica dunque, com’è capitato ad alcuni famosi teologi: «Questi due grandi Mediatori: Gesù e Maria». Se Maria è mediatrice, lo è in Gesù, senza «che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore», dice il Concilio (Lumen Gentium, n. 62). I teologi favorevoli a questo titolo hanno tentato di risolvere le ambiguità lessicali della mediazione mariana dicendo in particolare: «Cristo è solo Mediatore di Redenzione, ma esistono dei mediatori d’intercessione». Questa distinzione proposta nel XVII secolo veniva però continuamente elusa. Il pastore protestante Hans Asmussen ha accettato il titolo di mediatrice precisando «mediatrice in Cristo», poiché noi siamo mediatori in Cristo unico Mediatore. - Ausiliatrice, dice San Giovanni Bosco, secondo i Padri della Chiesa. Maria che ha assistito Cristo all’inizio e nella formazione della sua umanità, aiuta perciò e assiste gli altri suoi figli sulle vie della divinizzazione. È la prosecuzione del suo ruolo nel «mirabile scambio». | |
|
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:05 PM | |
Rispondi
| | ATTUALITA' E SIGNIFICATO DEI DOGMI MARIANI LO SVILUPPO DEL DOGMA MARIANO I dogmi mariani Sin dall’antichità la parola greca “dogma” ha indicato, fra l’altro, “decisione”, “decreto”. Se si pensa che l'uso del Dogma è una invenzione della Chiesa dopo morti gli Apostoli, allora non conosce il N.T. Quando Paolo e Sila giunsero a Salonicco e annunciarono la messianicità di Gesù nella sinagoga della città, alcuni facinorosi li accusarono davanti ai magistrati di aver contravvenuto ai “dogmi” (e cioè ai “decreti”) dell’imperatore romano “affermando che c’è un altro re, Gesù” (At 17,7). Nella Chiesa antica, a partire dai Concili in difesa delle Verità portate avanti dalla Tradizione, e nel medioevo, la parola dogma veniva usata indifferentemente come sinonimo di esposizione, dottrina, confessione di fede, articolo di fede. Soprattutto a partire dal Concilio Vaticano I (1870), nel linguaggio sia del magistero sia della teologia, il termine “dogma” ha acquistato un significato forte e univoco e che prese vigore proprio a causa del dilagare del protestantesimo che soprattutto nelle sue prime divisioni, cominciava a seminare errori fondamentali della dottrina già rivelata come i Sacramenti specie la Confessione e l'Eucarestia. Esso indica una dottrina che la chiesa propone di credere come divinamente rivelata sia con un giudizio solenne, sia nel suo magistero ordinario e universale. Si tratta quindi di una indicazione importante su una verità di fede, che esige il nostro incondizionato assenso e la nostra obbedienza cordiale.
I primi “dogmi”, e cioè i primi importanti pronunciamenti magisteriali su questioni di fede, riguardano la verità su Dio Trinità e su Gesù Cristo, insieme alla Theotokos "Madre di Dio". Furono solennemente enunciati nei primi sette Concili Ecumenici, dal Nicea I (325 d.C.) al Nicea II (787 d.C.). Si tratta di dogmi “antiereticali”, perché sono pronunciamenti che rigettano le eresie del tempo. Ad esempio, nel primo Concilio Ecumenico di Nicea si proclama il dogma della divinità di Gesù Cristo, Figlio incarnato “consustanziale” al Padre. Tale verità divina rivelata viene riaffermata solennemente contro il presbitero alessandrino Ario, che la negava. In questo contesto antiereticale dei primi Concili Ecumenici, si hanno i primi due “dogmi” mariani, che riguardano la divina maternità di Maria, proclamata solennemente ad Efeso nel 431, e la sua perpetua verginità, riaffermata al Concilio di Costantinopoli II nel 553. Se questi dogmi antichi furono provocati dalle eresie, gli altri due dogmi mariani, più recenti, hanno, invece, carattere “dossologico”. Essi esaltano alcune peculiarità esemplari della straordinaria figura di Maria, la madre di Gesù, la quale è “Immacolata” (1854: Pio IX) e “Assunta” (1950: Pio XII). Vengono anche chiamati “papali”, perché proclamati non da un Concilio, ma dal Papa. Aggiungiamo subito tre precisazioni. La prima riguarda l’esistenza di altre verità dottrinali mariane, altrettanto importanti e altrettanto riconosciute dal magistero ordinario della Chiesa e celebrate nella preghiera liturgica, che non sono state proclamate solennemente. Si veda, ad esempio, il titolo di Maria “mediatrice” e, come aggiunge il Concilio, “avvocata, socia, ausiliatrice” (cf. Lumen Gentium n. 62). La seconda precisazione riguarda i contenuti dei dogmi mariani antichi e recenti, che non sono “invenzioni” tardive della Chiesa, ma verità esistenti esplicitamente o implicitamente nella Sacra Scrittura e nella tradizione viva della Chiesa sia orientale sia occidentale. Esse vengono “dogmatizzate”, e cioè solennemente riaffermate in un determinato momento storico, sia per contrastare qualche eresia, sia per magnificare le “grandi cose” che l’Onnipotente ha operato in Maria (cf. Lc 1,49). Si tratta insomma di qualcosa di simile a quanto capita nella scienza. In astronomia, ad esempio, si scoprono continuamente astri nuovi, che ovviamente esistevano già prima di essere individuati da noi. Lo sviluppo scientifico, attraverso potenti telescopi, permette ora di vederli. Così, per i dogmi mariani. Essi esistono già nella coscienza di fede della Chiesa. Tuttavia, in un determinato momento della storia, urge un loro pronunciamento solenne e autoritativo, perché la comunità ecclesiale è chiamata o a rifiutare una interpretazione errata o a prendere maggiormente coscienza di un particolare aspetto del mistero di Maria, come in fondo accadde per la Trinità per la quale non vi fu adorazione specifica per i primi secoli, eppure nessun buon cristiano dubiterebbe della Trinità! Un terzo e ultimo chiarimento riguarda i due dogmi mariani papali – Immacolata e Assunta – che hanno richiesto una triplice condizione: un diffuso movimento di opinione nella Chiesa; l’impulso del magistero pontificio; l’apporto qualificato dei teologi. Insomma, un Papa non si sveglia una mattina per mettere in giro una voce senza trovare appiglio nella Scrittura, sarebbe solo un folle e la storia specie di quest'ultimo secolo, non ha ancora saputo ribaltare tale riconoscimento anzi, si è rafforzato trovando in questi ultimi anni ampi consensi anche fra i Protestanti grazie alle tante iniziative Ecumeniche. continua........ | | Rispondi
| | La vita cristiana, come comunione con Gesù Essendo verità di fede, i dogmi mariani non perdono mai di attualità. La divina maternità di Maria, ad esempio, fondata sulla Sacra Scrittura e proclamata solennemente ad Efeso, non solo è una dottrina, ma anche una preghiera. La solennità annuale di Maria, Madre di Dio, che si celebra all’inizio dell’anno solare (1° gennaio), indica nelle preghiere iniziali (le due “collette” a scelta) il significato perenne per noi di questa sua straordinaria vocazione. Nella prima colletta, si chiede al Padre di sperimentare l’intercessione di Maria, dal momento che per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita: "O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’Autore della vita." Nella seconda colletta, si prega il Padre che, come Maria fu dimora del Verbo incarnato, così anche la nostra vita sia disponibile ad accogliere i doni celesti: "Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione, si renda disponibile ad accogliere il tuo dono." In concreto, la pedagogia liturgica ci insegna che, anche noi, come Maria e accompagnati dalla sua materna ed efficace intercessione, possiamo essere dimora di Gesù, Parola divina e Pane di vita eterna. Il “sì” dell’annunciazione, mediante il quale Maria accolse la Parola di Dio nel suo seno diventando Madre di Gesù, diventa anche il “sì” del battezzato, il quale, accogliendo Gesù, diventa come Maria dimora di Gesù, ostensorio della sua grazia, tabernacolo della sua carità. È la realizzazione della parola stessa di Gesù, che dice: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,48-50; cf. Mc 3,35). Gesù, come ha trasformato l’acqua in vino e il pane nel suo corpo benedetto, così per l’intercessione materna di Maria, madre sua e della Chiesa, trasforma le nostre esistenze terrene in esistenze “trinitarie”, in dimora di Dio Trinità. Accogliendo infatti Gesù nel nostro cuore, noi accogliamo Dio Trinità: “Chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40 e paralleli). Il dogma della maternità divina di Maria ha quindi un carattere di fondazione della spiritualità cristiana con la conseguente catechesi alla scuola di Maria. La spiritualità cristiana è vita di grazia in comunione con Gesù nella carità dello Spirito Santo in obbedienza al Padre, e Maria è stata la prima a vivere questa esperienza diventando per noi maestra di spiritualità. Conseguentemente, vivere integralmente la vita di grazia implica anche essere guidati e sostenuti dall’intercessione materna di Maria. Del resto siamo così propensi ad accogliere quanto i pastori ci predicano che diventa veramente incosciente dubitare che la Madre di Colui che è il Maestro per eccellenza non sia capace di istruire tutti i figli Redenti dal suo Figlio. Se pensiamo poi a quanti giovani cadono nelle sètte soltanto perchè si affidano a sedicenti pastori, diventa allora più urgente riscoprire il corretto ruolo di Maria e di affidarsi a Lei per non lasciarsi portare su strade contorte: chi segue Maria è impossibile che non giungere al Figlio! Angelo Amato SDB | | Rispondi
| | UDIENZA GENERALE DI GIOVANNI PAOLO II "MARIA SINGOLARE COOPERATRICE DELLA REDENZIONE" Mercoledì 9 aprile 1997 1. Nel corso dei secoli la Chiesa ha riflettuto sulla cooperazione di Maria all'opera della salvezza, approfondendo l'analisi della sua associazione al sacrificio redentore di Cristo. Già Sant'Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di "cooperatrice" della Redenzione (cfr De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l'azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. In questo senso s'è sviluppata la riflessione, soprattutto a partire dal XV secolo. Qualcuno ha temuto che si volesse porre Maria sullo stesso piano di Cristo. In realtà l'insegnamento della Chiesa sottolinea con chiarezza la differenza tra la Madre e il Figlio nell'opera della salvezza, illustrando la subordinazione della Vergine, in quanto cooperatrice, all'unico Redentore. Del resto, l'apostolo Paolo, quando afferma: "Siamo collaboratori di Dio" (1 Cor 3,9), sostiene l'effettiva possibilità per l'uomo di cooperare con Dio. La collaborazione dei credenti, che, ovviamente, esclude ogni uguaglianza con Lui, s'esprime nell'annuncio del Vangelo e nell'apporto personale al suo radicamento nel cuore degli esseri umani. 2. Applicato a Maria, il termine "cooperatrice" assume, però, un significato specifico. La collaborazione dei cristiani alla salvezza si attua dopo l'evento del Calvario, del quale essi si impegnano a diffondere i frutti mediante la preghiera e il sacrificio. Il concorso di Maria, invece, si è attuato durante l'evento stesso e a titolo di madre; si estende quindi alla totalità dell'opera salvifica di Cristo. Solamente Lei è stata associata in questo modo all'offerta redentrice che ha meritato la salvezza di tutti gli uomini. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato per ottenere la grazia della salvezza all'intera umanità. Il particolare ruolo di cooperatrice svolto dalla Vergine ha come fondamento la sua divina maternità. Partorendo Colui che era destinato a realizzare la redenzione dell'uomo, nutrendolo, presentandolo al tempio, soffrendo con Lui morente in Croce "cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore" (LG, 61). Anche se la chiamata di Dio a collaborare all'opera della salvezza riguarda ogni essere umano, la partecipazione della Madre del Salvatore alla Redenzione dell'umanità rappresenta un fatto unico e irrepetibile. Nonostante la singolarità di tale condizione, Maria è destinataria anch'essa della salvezza. Ella è la prima redenta, riscattata da Cristo "nella maniera più sublime" nel suo immacolato concepimento (cfr Bolla "Ineffabilis Deus", in Pio IX, Acta 1, 605) e colmata della grazia dello Spirito Santo. 3. Questa affermazione ci conduce ora a domandarci: qual è il significato di questa singolare cooperazione di Maria al piano della salvezza? Esso va cercato in una particolare intenzione di Dio nei confronti della Madre del Redentore, che in due occasioni solenni, cioè a Cana e sotto la Croce, Gesù chiama col titolo di "Donna" (cfr Gv 2,4; 19,26). Maria è associata in quanto donna all'opera salvifica. Avendo creato l'uomo "maschio e femmina" (cfr Gn 1,27), il Signore vuole affiancare, anche nella Redenzione, al Nuovo Adamo la Nuova Eva. La coppia dei progenitori aveva intrapreso la via del peccato; una nuova coppia, il Figlio di Dio con la collaborazione della Madre, avrebbe ristabilito il genere umano nella sua dignità originaria. Maria, Nuova Eva, diviene così icona perfetta della Chiesa. Essa, nel disegno divino, rappresenta sotto la Croce l'umanità redenta che, bisognosa di salvezza, è resa capace di offrire un contributo allo sviluppo dell'opera salvifica. 4. Il Concilio ha ben presente questa dottrina e la fa propria, sottolineando il contributo della Vergine Santissima non soltanto alla nascita del Redentore, ma anche alla vita del suo Corpo mistico lungo il corso dei secoli e fino all'"eschaton": nella Chiesa Maria "ha cooperato" (cfr LG, 53) e "coopera" (cfr LG, 63) all'opera della salvezza. Nell'illustrare il mistero dell'Annunciazione, il Concilio dichiara che la Vergine di Nazaret, "abbracciando la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente" (LG, 56). Il Vaticano II, inoltre, presenta Maria non soltanto come la "madre del Redentore", ma quale "compagna generosa del tutto eccezionale", che coopera "in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità". Ricorda, altresì, che frutto sublime di questa cooperazione è la maternità universale: "Per questo diventò per noi madre nell'ordine della grazia" (LG, 61). Alla Vergine Santa possiamo dunque rivolgerci con fiducia, implorandone l'aiuto nella consapevolezza del ruolo singolare a Lei affidato da Dio, il ruolo di cooperatrice della Redenzione, da Lei esercitato in tutta la vita e, in particolar modo, ai piedi della Croce.
| | Rispondi
| | UDIENZA GENERALE DI GIOVANNI PAOLO II "MARIA SINGOLARE COOPERATRICE DELLA REDENZIONE" Mercoledì 9 aprile 1997 1. Nel corso dei secoli la Chiesa ha riflettuto sulla cooperazione di Maria all'opera della salvezza, approfondendo l'analisi della sua associazione al sacrificio redentore di Cristo. Già Sant'Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di "cooperatrice" della Redenzione (cfr De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l'azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. In questo senso s'è sviluppata la riflessione, soprattutto a partire dal XV secolo. Qualcuno ha temuto che si volesse porre Maria sullo stesso piano di Cristo. In realtà l'insegnamento della Chiesa sottolinea con chiarezza la differenza tra la Madre e il Figlio nell'opera della salvezza, illustrando la subordinazione della Vergine, in quanto cooperatrice, all'unico Redentore. Del resto, l'apostolo Paolo, quando afferma: "Siamo collaboratori di Dio" (1 Cor 3,9), sostiene l'effettiva possibilità per l'uomo di cooperare con Dio. La collaborazione dei credenti, che, ovviamente, esclude ogni uguaglianza con Lui, s'esprime nell'annuncio del Vangelo e nell'apporto personale al suo radicamento nel cuore degli esseri umani. 2. Applicato a Maria, il termine "cooperatrice" assume, però, un significato specifico. La collaborazione dei cristiani alla salvezza si attua dopo l'evento del Calvario, del quale essi si impegnano a diffondere i frutti mediante la preghiera e il sacrificio. Il concorso di Maria, invece, si è attuato durante l'evento stesso e a titolo di madre; si estende quindi alla totalità dell'opera salvifica di Cristo. Solamente Lei è stata associata in questo modo all'offerta redentrice che ha meritato la salvezza di tutti gli uomini. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato per ottenere la grazia della salvezza all'intera umanità. Il particolare ruolo di cooperatrice svolto dalla Vergine ha come fondamento la sua divina maternità. Partorendo Colui che era destinato a realizzare la redenzione dell'uomo, nutrendolo, presentandolo al tempio, soffrendo con Lui morente in Croce "cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore" (LG, 61). Anche se la chiamata di Dio a collaborare all'opera della salvezza riguarda ogni essere umano, la partecipazione della Madre del Salvatore alla Redenzione dell'umanità rappresenta un fatto unico e irrepetibile. Nonostante la singolarità di tale condizione, Maria è destinataria anch'essa della salvezza. Ella è la prima redenta, riscattata da Cristo "nella maniera più sublime" nel suo immacolato concepimento (cfr Bolla "Ineffabilis Deus", in Pio IX, Acta 1, 605) e colmata della grazia dello Spirito Santo. 3. Questa affermazione ci conduce ora a domandarci: qual è il significato di questa singolare cooperazione di Maria al piano della salvezza? Esso va cercato in una particolare intenzione di Dio nei confronti della Madre del Redentore, che in due occasioni solenni, cioè a Cana e sotto la Croce, Gesù chiama col titolo di "Donna" (cfr Gv 2,4; 19,26). Maria è associata in quanto donna all'opera salvifica. Avendo creato l'uomo "maschio e femmina" (cfr Gn 1,27), il Signore vuole affiancare, anche nella Redenzione, al Nuovo Adamo la Nuova Eva. La coppia dei progenitori aveva intrapreso la via del peccato; una nuova coppia, il Figlio di Dio con la collaborazione della Madre, avrebbe ristabilito il genere umano nella sua dignità originaria. Maria, Nuova Eva, diviene così icona perfetta della Chiesa. Essa, nel disegno divino, rappresenta sotto la Croce l'umanità redenta che, bisognosa di salvezza, è resa capace di offrire un contributo allo sviluppo dell'opera salvifica. 4. Il Concilio ha ben presente questa dottrina e la fa propria, sottolineando il contributo della Vergine Santissima non soltanto alla nascita del Redentore, ma anche alla vita del suo Corpo mistico lungo il corso dei secoli e fino all'"eschaton": nella Chiesa Maria "ha cooperato" (cfr LG, 53) e "coopera" (cfr LG, 63) all'opera della salvezza. Nell'illustrare il mistero dell'Annunciazione, il Concilio dichiara che la Vergine di Nazaret, "abbracciando la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente" (LG, 56). Il Vaticano II, inoltre, presenta Maria non soltanto come la "madre del Redentore", ma quale "compagna generosa del tutto eccezionale", che coopera "in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità". Ricorda, altresì, che frutto sublime di questa cooperazione è la maternità universale: "Per questo diventò per noi madre nell'ordine della grazia" (LG, 61). Alla Vergine Santa possiamo dunque rivolgerci con fiducia, implorandone l'aiuto nella consapevolezza del ruolo singolare a Lei affidato da Dio, il ruolo di cooperatrice della Redenzione, da Lei esercitato in tutta la vita e, in particolar modo, ai piedi della Croce. | |
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:06 PM | |
Rispondi
| | UDIENZA GENERALE DI GIOVANNI PAOLO II "PRESSO LA CROCE, MARIA È PARTECIPE DEL DRAMMA DELLA REDENZIONE" Mercoledì, 2 aprile 1997 1. Regina caeli laetare, alleluia! Così canta la Chiesa in questo tempo di Pasqua, invitando i fedeli ed unirsi al gaudio spirituale di Maria, Madre del Risorto. La gioia della Vergine per la risurrezione di Cristo è ancor più grande se si considera l'intima sua partecipazione all'intera vita di Gesù. Maria, accettando con piena disponibilità la parola dell'angelo Gabriele, che le annunciava che sarebbe diventata la Madre del Messia, iniziava la sua partecipazione al dramma della redenzione. Il suo coinvolgimento nel sacrificio del Figlio, svelato da Simeone nel corso della presentazione al Tempio, continua non solo nell'episodio dello smarrimento e del ritrovamento di Gesù dodicenne, ma anche durante tutta la sua vita pubblica. Tuttavia, l'associazione della Vergine alla missione di Cristo raggiunge il culmine in Gerusalemme, al momento della passione e morte del Redentore. Come attesta il quarto Vangelo, Ella in quei giorni si trova nella Città Santa, probabilmente per la celebrazione della Pasqua ebraica. 2. Il Concilio sottolinea la dimensione profonda della presenza della Vergine sul Calvario, ricordando che Ella "serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce" (Lumen gentium, 58), e fa presente che tale unione "nell'opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di Lui" (ivi, 57). Con lo sguardo illuminato dal fulgore della risurrezione, ci soffermiamo a considerare l'adesione della Madre alla passione redentrice del Figlio, che si compie nella partecipazione al suo dolore. Torniamo nuovamente, ma nella prospettiva ormai della risurrezione, ai piedi della croce, dove la Madre "soffrì profondamente col suo Unigenito e si associò con animo materno al sacrificio di Lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da Lei generata" (ivi, 58). Con queste parole il Concilio ci ricorda la "compassione di Maria", nel cui cuore si ripercuote tutto ciò che Gesù patisce nell'anima e nel corpo, sottolineandone la volontà di partecipare al sacrificio redentore e di unire la propria sofferenza materna all'offerta sacerdotale del Figlio. Nel testo conciliare si pone, altresì, in evidenza che il consenso da Lei dato all'immolazione di Gesù non costituisce una passiva accettazione, ma un autentico atto di amore, col quale Ella offre suo Figlio come "vittima" di espiazione per i peccati dell'intera umanità. La Lumen gentium pone, infine, la Vergine in relazione a Cristo, protagonista dell'evento redentore, specificando che nell'associarsi "al sacrificio di Lui", Ella rimane subordinata al suo divin Figlio. 3. Nel quarto Vangelo san Giovanni riferisce che "stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala" (19, 25). Con il verbo "stare", che letteralmente significa "stare in piedi", "stare ritta", l'Evangelista intende forse presentare la dignità e la fortezza manifestate nel dolore da Maria e dalle altre donne. In particolare, lo "stare ritta" della Vergine presso la croce ne ricorda l'incrollabile fermezza e lo straordinario coraggio nell'affrontare i patimenti. Nel dramma del Calvario Maria è sostenta dalla fede, rafforzatasi nel corso degli eventi della sua esistenza e, soprattutto, durante la vita pubblica di Gesù. Il Concilio ricorda che "la Beata Vergine avanzò nel cammino della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce" (Lumen gentium, 58). Ai tracotanti insulti diretti al Messia crocifisso, Ella, condividendo le intime disposizioni di Lui, oppone l'indulgenza ed il perdono, associandosi alla supplica al Padre: "Perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34). Partecipe del sentimento di abbandono alla volontà del Padre, espresso dalle ultime parole di Gesù in croce: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (ivi, 23,46), Ella offre in tal modo, come osserva il Concilio, un consenso d'amore "all'immolazione della vittima da Lei generata" (Lumen gentium, 58). 4. In questo supremo "sì" di Maria risplende la fiduciosa speranza nel misterioso futuro, iniziato con la morte del Figlio crocifisso. Le espressioni con le quali Gesù, nel cammino verso Gerusalemme, insegnava ai discepoli "che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare" (Mc 8,31), le risuonano in cuore nell'ora drammatica del Calvario, suscitando l'attesa e l'anelito della risurrezione, La speranza di Maria ai piedi della croce racchiude una luce più forte dell'oscurità che regna in molti cuori: di fronte al Sacrificio redentore, nasce in Maria la speranza della Chiesa e dell'umanità.
| | Rispondi
| | Cari amici..non avete risposto alla domanda che ho posto all'inizio: voi siete favorevoli alla definizione dogmatica di questo triplice dogma mariano? Io assoluatemente sì! | | Rispondi
| | bè.....diciamo che prima di rispondere si tenta di capire che cosa sono certi dogmi.......come hanno origine......e il perchè...a questo sono serviti i testi che anche Stella ha avuto la pazienza di condividerci..... Se li andiamo a rileggere si usano per Maria gli stessi titoli....ma che non vengono ufficializzati come dogma.....cioè...."verità di fede"..... In sostanza....questi testi del Papa.....non dicono altro che Maria è COLLABORATRICE PERFETTA DEL FIGLIO.....come dicevo appunto all'intervento n. 2: Su altri punti Maria fa parte integrante del dogma cristiano senza che la Chiesa abbia preso in proposito alcuna decisione o definizione dogmatica. ........ cosa vuol dire? sono d'accordo o no alla domanda di Stefano? Dipende dalla prospettiva che si ha......se è in chiave di questa frase che ho riportato allora si.....sono favorevole perchè sarebbe l'attestazione di una REALTA'.....del ruolo specifico di Maria che è intrinseco al Progetto della Redenzione del Figlio, cioè Maria è parte integrante della Chiesa, non è al di fuori di Essa.......è la prima cristiana.....Luca la pone al centro dell'attesa della Pentecoste in mezzo agli apostoli.... Se la domanda si pone (ma non certo per colpa di Stefano, ma per coloro che leggendo potrebbero travisare........ ) invece ad un ruolo di Maria FUORI dall'ordinario, cioè fuori dalla Chiesa come intervento speciale che opera dal di fuori...allora no! Ecco perchè mi sono dilungata Stefano....perchè a certe domande non si può rispondere con un si o un no.....specie quando trattano il ruolo di Maria......e del resto se non si supera l'aspetto della Theotokos...difficilmente si potrà comprendere il ruolo di Maria che a questo punto è ridotto al solo ruolo "riproduttivo"....... ....i temi mariani sono correlati ed intrinsechi fra loro...... Fraternamente C. | | Rispondi
| | A tutto il Gruppo, La Pace di Cristo! Allora, premetto che questa bacheca mi ha interessato da subito e che ho già provato a dare un mio contributo ma il mio pc a volte dà i numeri. Ma è stato meglio così, ho avuto modo di leggere i vostri interventi e di chiarire meglio a me stesso cosa voglio dirvi. Allora prima di tutto rispondo subito alla domanda di StefanoS: sono fermamente e assolutamente contrario alla formulazione di nuovi dogmi su Maria, e questo perché le voglio troppo bene! Mi spiego subito… <DIR> <DIR> 1) Cosa è un dogma? A che serve? Non si fanno dogmi perché sono belli, simpatici e poi perché così Maria ci fa una bella figura!!!!!!!!! Il dogma serve per stabilire una reatà, un ruolo fondamentale e specifico, una verità necessaria. È questo il caso della Teotokos, in quanto chiariva la natura del Cristo e la realtà dell’Incarnazione, è il caso del Vergine Madre, che chiarisce la novità profonda che Dio ha insinuato nella storia, è il ruolo dell’immacolata, che stabilisce l’immensa misericordia di Dio che si china totalmente verso l’uomo; è il ruolo dell’Assunta, chiaro segno che l’opera per cui Cristo è morto e risorto a cominciato ad adempiersi. </DIR></DIR> Ma che significato avrebbe invece parlare di Mediatrice, Avvocata, Regina non come di titoli devozionali ma di definizione dogmatiche? Cosa c’è di speciale in Maria da questo punto di vista che non sia comune di tutti i veri discepoli del Cristo? Non siamo tutti Mediatori gli uni per gli altri? (perché se esiste, ed esiste, qualcuno a cui assegnare in modo unico, dogmatico, il titolo di Mediatore, questa non è certo Maria, ma è il Cristo, Unico mediatore tra Dio e gli uomini). Non siamo tutti avvocati gli uni degli altri? Non fa parte della comunione dei santi un tale termine? E poi Regina, ma quello reale non è un titolo che Paolo dà a tutti i battezzati? Non saranno forse tutti i santi insieme a giudicare persino gli angeli? Non siamo tutti re, sacerdoti e profeti in virtù del battesimo? Visto che il dogma è realtà e non devozione, allora continuiamo in modo devozionale ad utilizzare questi termini in modo particolare riferendoli a Maria, ma non dimentichiamoci mai che dal punto di vista della realtà, della verità cristiana, essi sono propri di tutti i cristiani (mentre non è stato proprio di tutti essere Madre di Dio, nascere immacolati, concepire in maniera verginale ed essere assunti in cielo, queste sono realtà di fede riferite solo ed unicamente a Maria, e perciò degne di essere consacrate come dogmi). <DIR> <DIR> 2) Stefano, ma quale recente proposta? La proclamazione del dogma della Corredentrice venne proposto persino ai Padri Conciliari, che invece ritennero opportuno non dire nulla di più su Maria, ma di rileggere in maniera biblica e asciutta, ma piena di poesia e forza, la fede bimillenaria della Chiesa su questa straordinaria donna, ed il risultato è uno dei più bei testi del Vaticano II! </DIR></DIR> È opportuno allontanarsi da quella che fu la volontà del Concilio? Io credo proprio di no! Comunque, nel 1997, un’apposita commissione istituita dalla Santa Sede ha vagliato già la possibilità di nuove formulazioni dogmatiche su Maria, e così si è espressa: "Non si deve abbandonare la linea teologica seguita dal concilio Vaticano II che non né ha voluto definire alcuno tra essi. … Il termine ‘corredentrice’ non viene adoperato dal magistero dei sommi pontefici, in documenti di rilievo dai tempi di Pio XII: a questo riguardo vi sono testimonianze sul fatto che egli ne abbia evitato intenzionalmente l’uso. … Infine, i teologi, specialmente i non-cattolici, si sono mostrati sensibili alle difficoltà ecumeniche che implicherebbe una definizione dei suddetti titoli". Il Regno-documenti 17 (1997) Notate che le difficoltà di opportunità sono solo successive, la Commissione entrò nel merito e disse chiaramente che non è opportuno abbandonare il cammino tracciato dal Concilio. L’Accademia Pontificia Mariana Internazionale anzi, commentando la risposta della commissione, si dimostrò sorpresa della richiesta della definizione dogmatica di un titolo (quello di corredentrice) "a proposito del quale il magistero nutre delle riserve e che scarta sistematicamente" Il Regno-documenti 17 (1997). <DIR> <DIR> 3) Il termine di Corredentrice sotto cui il nuovo dogma dovrebbe essere proclamato è poi gravido di malintesi e può facilmente essere frainteso. La particella co- pone i due termini in questione (dunque Cristo e sua Madre) sullo stesso piano. Ma anche intendendolo in modo subordinato, mi chiedo se allora il sacrificio di Cristo sia stato davvero universale, sufficiente e definitivo, o se fosse imperfetto in qualche parte, sì da avere bisogno di un ausilio. Se Paolo dice che "compie in lui i patimenti che mancano al Cristo in favore della Chiesa", parla delle sofferenze e non del compimento della redenzione di Gesù, che è e resterà per sempre l’unico e solo Redentore dell’Universo. </DIR></DIR> Ci viene incontro con particolare poesia su questo punto Ambrogio di Milano, che meditando su Maria ai piedi della croce scrive: "Essa attendeva non la morte del nostro riscatto, ma la salvezza del mondo. O forse sapendo che la redenzione del mondo dipendeva dalla morte del Figlio … essa pensava di poter aggiungere qualcosa anche con la propria morte a quel dono universale. Ma Gesù non aveva bisogno di un aiuto per la redenzione di tutti … Egli ha accolto certamente l’affetto della Madre, ma non ha chiesto l’aiuto di una creatura umana." Esposizione del vangelo secondo Luca II, Milano-Roma 1978, 489. Concludo proprio prendendo spunto dal grane Ambrogio, che ci riporta al punto di partenza, il ruolo di Maria: essere Madre del Cristo, e non solo del Cristo-Capo, ma anche del Cristo-membra, e cioè di tutta la Chiesa. Tutti i termini devozionali di cui si è proposta la formulazione dogmatica sono inutili, perché già la Teotokos li include: quale madre non è accanto ai figli e li difende (Avvocata), quale madre quando può non intercede in loro favore (Mediatrice), quale madre di Re non è essa stessa Regina? Rimane la questione del Corredentrice, ma la scelta fatta da Pio XII di non usalto, scelta confermata dai suoi successori e dal Vaticano II è già una risposta… a proposito di quest’ultimo, esso parla di Maria con un termine meno equivoco e certamente più accettabile anche su piano ecumenico: Cooperatrice della Redenzione. In cauda vi lascio una breve nota esplicativa proprio di quest’ultimo, che è il termine utilizzato in Lumen Gentium VIII: "Quando la Chiesa Cattolica parla di cooperazione di Maria alla salvezza, non la situa dalla parte dell’iniziativa del Salvatore e Redentore,. Per usare un’immagine semplice ma eloquente, essa non vule dire in nessun modo che Maria aggiungerebbe un apercentuale seppur minima, all’opera di Cristo. La nostra salvezza è al cento per cento opera di Dio per mezzo di Cristo nello Spirito: posta a fianco dei salvati, Maria interviene in virtù della grazia della salvezza che ha ricevuto come tutti i credenti. Anche se la sua salvezza predne la forma di una preservazione dal peccato, Maria è riscattata allo stesso titolo di ognuno di noi." Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi, Qiqaion 1998, n. 213 | |
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:07 PM | |
Rispondi
| | Concordo con Ireneo quando mi dice che ritiene i 3 nuovi dogmi non necessari per il fraintendimento che potrebbero ingenerare presso molti cattolici e soprattutto presso i fratelli separati.... Il fatto è che dopo essere tornato nella Chiesa, oltre al tesoro che sono i Sacramenti ho anche scoperto l'importante ruolo di Maria come nostro aiuto nel cammino cristiano. Deve essere ben chiaro che è Mediatrice non di redenzione, ma di intercessione....media tra noi e Dio come fa da mediatore tra noi e Dio qualunque essere umano che ci parla di Gesù, che collabora alla nostra redenzione come collabora alla nostra redenzione chi ci porta ad accettare Gesù Cristo come Signore e Salvatore.... Dopo avere per tanto tempo essere stato ostile ai dogmi mariani...ora mi sbilancio dall'altra parte...che ci volete, son cose che capitano.... Avete presente un certo Bruno Cornacchiola? | | Rispondi
| | Ringrazio Ireneo per il maggior approfondimento......è vero Stefano...il rischio di fraintendere è alto......ma solo per chi non vuole usare entrambi gli occhi per vedere..... ....... Esatto......Mediatrice NON nel senso che è lei a redimere....ma di intercessione per la Redenzione......dal momento che SOLO Dio può rimettere i peccati...... Vediamo ora questo tema da un altro osservatorio...... Mediatrice, Corredentrice e Regina | Scriveva San Luigi Grignion da Montfort sul rapporto di Maria con il Padre: "Maria ebbe (durante la sua vita) delle così grandi crescite nella grazia e nella sapienza di Dio, una fedeltà così perfetta al suo amore, da strappare l’ammirazione... a Dio stesso. La sua umiltà profonda fino all’abbassamento totale lo affascinò, la sua purezza tutta divina lo attirò, la sua fede viva e le sue preghiere frequenti e amorose lo forzarono. La Sapienza è amorosamente vinta da così amorose ricerche... Oh, quale fu l’amore di Maria che ha vinto l’Onnipotente!" (cfr. Amore Eterna Sapienza 107). | Maria è Mediatrice, Corredentrice e Regina. Queste sono le tre fulgide gemme che rendono sovranamente bella e potente l'Immacolata Madre di Dio. La nostra Mediatrice La mediazione universale fa parte della missione materna di Maria SS. verso il genere umano. L'Immacolata è la Mediatrice di grazia presso Gesù, unico Mediatore fra Dio e l'uomo. Ella, come Madre nostra, intercede sempre in nostro favore, anche quando noi non ricorriamo esplicitamente e direttamente a Lei. Per questo, oltre che Madre nostra, è anche la "Madre della divina grazia" e tutte le grazie che gli uomini ricevono, tutte, senza eccezione, vengono dal suo Cuore, passano per le sue mani....così come quando gli uomini ricevettero la Salvezza mediante l'Incarnazione di Dio nel suo grembo; la prima Grazia fu infatti Gesù Cristo, Figlio di Dio che si fece Uomo in lei e attraverso Lei Dio dimorò uomo fra gli uomini. Il Papa Pio IX scrisse che la Madonna, con la Sua dignità di Madre e Regina, stando alla destra di Gesù "ottiene ciò che domanda, né può restare inesaudita". La nostra Corredentrice Ma perché Maria è stata da Dio elevata a questo ufficio di Tesoriera di tutte le grazie? Perché Ella con le sue sofferenze è stata da Dio associata a Gesù per salvare gli uomini; Ella cioè è la Corredentrice del genere umano. Questo termine non piace ai protestanti soltanto perchè non riescono a comprendere la semplicità di questa realtà. Nel momento dell'Annuncio Maria coopera già con il Padre e lo Spirito Santo per mettere al mondo il Figlio dell'Altissimo; se Gesù è l'UNICO Redentore, Maria non vuol dire che lo sostituisce perchè è sempre dal Figlio che deve e attinge le grazie che distribuisce...il suo essere "corredentrice" le nasce già durante l'attesa del Figlio di Dio, avendo cooperato con lo Spirito Santo per mettere al mondo il Redentore del mondo. Afferma S. Pio X nell'Enciclica "Ad diem illum" del 2 febbraio 1904 "Da questa comunione di dolori e di volontà tra Cristo e Maria, meritò Ella di divenire degnissimamente la Riparatrice del mondo perduto, e quindi la Dispensatrice di tutti i doni che Gesù ci procurò con la morte e con il sangue". Corredentrice: perchè Ella sa fare di ogni peccatore un giusto, di ogni redento un Santo, di ogni figliol prodigo un figlio che pentito ritorna al Figlio suo Cristo Gesù. La nostra Regina Un'ultima importante verità riguarda la Regalità di Maria Santissima. La Madonna, nell'apparizione del 27 novembre 1830 a S. Caterina Labouré, poggia vittoriosamente i suoi piedi sul globo, il simbolo vittorioso della Croce che Ella tiene ed offre ci ricordano ciò che dice Gesù, Re Divino : "Non abbiate timore, io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33). Inoltre, l'Immacolata tiene fra le mani un altro globo più piccolo che offre a Dio Padre. Se è vero che si può offrire solo ciò che e proprio, Maria può offrire a Dio il mondo perché esso Le appartiene, essendo stata lei stessa una creatura di questa terra, ed essendo stata costituita Regina dell'universo a dispetto del rifiuto di Eva: tramite Eva entrò nel mondo il peccato; tramite Maria entrò nel mondo la salvezza. | Queste espressioni che stanno suscitando perplessità NON sono dei dogmi.....ma il frutto bimilennario della fede della Chiesa.......sin dalle sue origini...... S.Teresina ebbe a dire del culto alla Vergine....che dopo il crollo (e tutti i santi se lo auguravano) del potere Temporale della Chiesa, "ora finalmente Maria poteva prendere le redini della Chiesa pellegrina sulla Terra per aiutarci vaerso questa scalata dritti verso Gesù".....e che tutti i figli redenti dal Sangue del Suo Figlio avrebbero dovuto cominciare a comprendere questa realtà........ Fraternamente C. | | Rispondi
| | Da: nylus | Inviato: 11/03/2003 19.34 | Non condivido e non giustifico questi esagerati interesse e venerazione della Madonna. Non dimentichiamo che Maria è stata la donna prescelta per essere la madre di Gesù. Una donna che desse un natale umano e terreno al Figlio di Dio; senza nessuna cooperazione con lo Spirito Santo. Tant'è, mi pare, che l'arcangelo la informò che avrebbe generato il Figlio di Dio grazie all'intervento dello Spirito santo e non che avrebbe ricevuto la visita dello Spirito Santo per una cooperazione. Non capisco questa esagerata e ingiustificata venerazione. Questo volerla elevare ad un ruolo che nessun passo del Vangelo giustifica. La Madonna ha visstuto per suo figlio come ogni madre avrebbe vissuto e vive. Le sue sofferenze sono state quelle proprie di una madre. Ella è madre naturale di Gesù e chiamarla masdre dell'umanità E mi chiedo: da dove viene la necessità per la Chiesa Cristiana di collocare la Madonna così in alto nella scala dei valori religiosi? Cosa aggiunge alla venerazione di Dio? Cosa aggiunge al nostro desiderio di salvezza? Se ci sono delle risposte, sicuramente non ci sono state divulgate con la necessaria semplicità e chiarezza. Non basta dire: la Madonna è. E necessario dire; perchè.... Se poi si vuole giustificare qualunque decisione trasformandola in un dogma, e quindi indiscutibile, va bene, forse. Ma senza convinzione. Nylus | | Rispondi
| | Domande interessanti nylus...che si riallaccerebbero.....a questo forum.... Maria intercede??....aperto sempre dietro una tua domanda......ma al quale non ha seguito il confronto..... Dunque.....le tue domande si riallacciano alla condivisione di Ireneo che scriveva: Non siamo tutti avvocati gli uni degli altri? Non fa parte della comunione dei santi un tale termine? E poi Regina, ma quello reale non è un titolo che Paolo dà a tutti i battezzati? Non saranno forse tutti i santi insieme a giudicare persino gli angeli? Non siamo tutti re, sacerdoti e profeti in virtù del battesimo? .......... Perfetto.....tutte domande alle quali NON segue una definizione precisia nella Bibbia.....rivelata a Maria "TUTTE LE GENERAZIONI MI CHIAMERANNO BEATA"......nessuno......nessuno......si è mai espresso così da se stesso.......qui non è l'evangelista che dice a Maria "ti chiameranno beata....." ma è Maria che se lo dice da sola...... e non è una cosa da nulla...... Inoltre vediamo.....beata per cosa..... soltanto per essere stata una brava fattrice? ....beata per aver creduto? mica è stata l'unica....anche Paolo è beato....ma non se l'è detto da solo..... ..... Maria E' LA PRIMIZIA........fra tutte le creature.....poichè la primizia è il Cristo, ma Gesù NON era solo UOMO......aveva in sè la natura divina del Padre....generato.....Incarnato in modo miracoloso......è Dio fatto uomo......quindi il senso di "primizia" è tutt'altra cosa e non la si può rilegare al solo fatto che fosse uomo...... Maria invece è una creatura e TALE E' RIMASTA......aveva una natura umana.....la sua beatitudine le prevale inizialmente da una attenzione PARTICOLARE DI DIO.......sin dalla Genesi "io porrò inimicizia tra te e la donna...."......Maria è dunque PRESERVATA dagli attacchi di Satana e dalla sua corruzione......Lei sola è "la PIENA DI GRAZIA"...... Tutte queste attenzioni attenzioni....non servono per rendere Maria SUPERIORE....al Figlio, al contrario.....fanno capire la potenza di Dio verso una creatura......se un uomo riesce a diventare santo, martire......Maria è "di più"......semplicemente perchè Dio l'ha resa PERFETTA......"la Piena di grazia"......l'incorruttibile "io porrò inimicizia tra te e la donna"......la tutta Santa "lo Spirito Santo scenderà su di te".....la Madre per eccellenza "Donna ecco tuo figlio; ecco la tua madre"........Madre della Chiesa....fra tutti i presenti nel Cenacolo nella Pentecoste l'unico nome citato è quello di "Maria, la Madre di Gesù"........ Ma Nylus si chiede: E mi chiedo: da dove viene la necessità per la Chiesa Cristiana di collocare la Madonna così in alto nella scala dei valori religiosi? Cosa aggiunge alla venerazione di Dio? Cosa aggiunge al nostro desiderio di salvezza? ......... Maria NON è collocata così in alto nella scala dei valori......è semplicemente la Madre di Dio....con tutto quel che comporta........Maria è dentro la Chiesa COME TUTTI GLI ALTRI....non è posta al di fuori come una super-woman..... .......è semplicemente la MADRE....di una immensa famiglia di figli redenti dal Figlio.......Cosa aggiunge alla venerazione di Dio? TUTTO.......perchè tutto ciò che vuole è portare i fedeli a Dio......e lei lo fa in modo MATERNO.....proprio come ogni mamma che ha cuore le sorte dei figli.......tale venerazione è un ARRICCHIMENTO..... Cosa aggiunge al nostro desiderio di salvezza? Di poter vivere la sua stessa sorte di Beata.......Come alle Nozze di Cana è lei che prende l'iniziativa del primo miracolodo di Gesù......e consiglia i servi sul cosa fare.....e la sua richiesta scaturisce l'interessamento del Figlio...... Su Maria una cosa è certa....o si crede o NON si crede.......così è per il Figlio....o si crede o NON si crede.....certamente si può credere solo al Figlio tralasciando a parte la Madre.....ma questa scelta non preclude l'insegnamento della Chiesa nè nega la Verità rivelata...... Fraternamente C. | | Rispondi
| | Caro Nylus, siccome spesso nelle mie ricerche bibliche mi servo dei commenti dei primi cristiani al fine di verificare cosa essi pensassero su un determinato soggetto, ho trovato interessante questo passo di Ireneo, discepolo di Policarpo il quale era discepolo di Giovanni evangelista. Costituisce una delle prime riflessioni scritturali sul ruolo di Maria nella economia della salvezza. Ireneo: Contro le eresie 5,19 Come Èva fu sedotta dalla parola dell'angelo (decaduto) al punto di fuggire davanti a dìo, avendo trasgredito la sua parola, così Maria ricevette il lieto annuncio per mezzo della parola dell'angelo, cosicché, obbedendo alla sua parola, portò Dio dentro di sé. E come quella si lasciò sedurre fino a disobbedire a Dio, così questa si lasciò persuadere in modo da obbedire a dìo. Per questo la Vergine Maria divenne avvocata della vergine Èva. E come il genere umano fu legato alla morte a causa di una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una Vergine, giacché la disobbedienza di una vergine fu controbilanciata dall'obbedienza della Vergine. Se dunque il peccato del primo uomo fu riparato dalla retta condotta del Figlio primogenito (di Dio); se la scaltrezza del serpente fu vinta dalla semplicità della colomba (Maria), e se sono stati spezzati i legami che ci tenevano vincolati alla morte, sono stolti gli eretici: essi ignorano l'economia di Dio; ignorano la sua opera nei confronti dell'uomo . Con affetto | | Rispondi
| | Caro Nylus, con Maria si puo esagerare, cosi´ come si puo` esagerare su tutto. Ma il Vangelo presenta una " esagerazione " molto fondata e biblica da cui eventuali equivoci non devono dispensarci. Mi limito qui` a ricordarti che non e` vero che Maria e` : < Una donna che desse un natale umano e terreno al Figlio di Dio; senza nessuna cooperazione con lo Spirito Santo >. Rileggiti il brano. Maria ha detto di < Si > all` Angelo che gli proponeva la volonta´ di Dio. Praticamente, di fronte ad un qualcosa di davvero umanamente IMPOSSIBILE lei ha pronunciato quel " fiat voluntas tua " che la rendono perfetta accoglitrice del Padre nostro insegnato da Gesu´ e di Gesu´. Non capisco come fai dire: " Questo volerla elevare ad un ruolo che nessun passo del Vangelo giustifica " quando un Angelo la chiama " piena di Grazia ", cosa che esclude in negativo il peccato ed in positivo e` CASO UNICO di pienezza di Grazia. Non esistono paralleli bibilici in cui alre creature umane siano state definite cosi´. Per cui Lei, quando illuminata dallo Soirito ha profetizzato: " tutte le generazioni mi chiameranno beata ". Alla tua domanda : " mi chiedo: da dove viene la necessità per la Chiesa Cristiana di collocare la Madonna così in alto nella scala dei valori religiosi? Cosa aggiunge alla venerazione di Dio? Cosa aggiunge al nostro desiderio di salvezza? ". Rispondo: Dio non ha bisgno di per se di niente e nessuno. Ma per amore ha voluto che potessimo partecipare, impetrassimo, donassimo, anche tra´ di noi i doni che noi tutti riceviamo da Dio. Maria, la " piena di grazia " occupa un posto speciale in tale meravigliosa famiglia che noi siamo in cui uno intercede per l`altro. Lei, ancora < ADESSO e nell`ora della nostra morte > dice al Figlio: " non hanno piu` vino " ... ed il Figlio l`ascolta, allora come anche nella festa di Cana presente che viviamo noi. Pace e bene. Un teologo. Luigi
| | Rispondi
| | scusa allla meta´ del 9 rigo ho dimenticato: " mi chiameranno beata " non fa´ altro che annunciare un fatto oggettivo che deve disvelarsi. Cosa che avviene nella Chiesa Cattolica e che quando lo fa´ a tanti prendono le convulsioni ". | | Rispondi
| | Cooperazione di Maria alla salvezza Essere Madre di Cristo era per Maria, più che un privilegio, una funzione a servizio della salvezza, ed è senza dubbio per questo che ella si qualifica serva del Signore. Gesù, fattosi uomo attraverso di lei, diviene sacerdote e vittima. Infatti, Dio in quanto tale non potrebbe essere vittima, e per essere sacerdote bisogna che sia uomo (Eb 5, 1). Maria, quindi, è stata scelta (Gn.3,15) e chiamata a cooperare all’opera di Cristo (Lc.1,27), iniziata con l’esistenza umana ch’ella gli ha donato. La Redenzione non è un dono di Dio caduto dal cielo, un’opera paternalistica in cui Dio non farebbe che dare e l’uomo ricevere. Dio ha realizzato la salvezza non dall’alto, ma dall’interno dell’umanità, tramite un uomo, Gesù Cristo, e ha richiesto la cooperazione degli uomini, in tutte le varie fasi. Maria è la prima in questa cooperazione. Anche in ciò essa è il prototipo della Chiesa: riscattata per cooperare alla Redenzione, fase per fase. Maria ha cooperato alla formazione stessa di Cristo Redentore. Non ne ha soltanto formato il corpo, ha acconsentito a quel progetto di Dio con incondizionata adesione di fede, speranza e carità teologale. Non ha accettato soltanto di concepire e partorire un figlio (Lc 1,30), ma di far nascere il Salvatore, di far causa comune con Lui. Tale è la portata del suo sì incondizionato e irreversibile. Ella ha condiviso tutta la vita nascosta di Cristo. Ha condiviso l’ora decisiva della sua morte, rappresentando così, in unione intima e perfetta con Lui, la comunione di una semplice creatura, di una persona umana, di una riscattata, di una donna: la parte della nuova Eva accanto al nuovo Adamo. Ella non è un altro Salvatore, ma la perfetta comunione e cooperazione col Salvatore. Ciò risponde bene alla struttura comunicante della salvezza, così come Dio l’ha stabilita. Maria, prototipo della comunione con Cristo, è anche prototipo dei fedeli al sacrificio redentore di Cristo. Inoltre, Maria ha partecipato dolorosamente alla Passione con la sua "compassione" di madre (Gv 19,34). Di fronte all’atroce sofferenza di suo Figlio, di fronte alla sua impensabile disfatta e all’apparente vittoria del Male, nel momento in cui gli avvenimenti facevano crescere le tentazioni, il suo sì irreversibile fu messo alla prova per una suprema conferma. La comunione teologale di Maria con Cristo è stata così integrata al sacrificio costitutivo della Redenzione, come l’offerta dei fedeli al sacrificio della Messa. In questa linea ella coopera, con la fede e la preghiera, alla nascita pentecostale della Chiesa. Oggi Maria continua a cooperare con Cristo in una comunione perfetta e glorificata di pensiero e di azione. Il Signore aveva fatto capire a Teresa di Lisieux che lei avrebbe vissuto il suo cielo facendo del bene sulla terra. Quell’ispirazione non è stata sicuramente tradita per Teresa... Come potrebbe non essere adempiuta in Maria? Secondo la convinzione e l’esperienza profonda della Chiesa, Maria nostra Madre continua ad occuparsi dei suoi figli, che ella ora conosce nella gloria di Dio. | |
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:09 PM | |
Rispondi
| | Lo schema mentale di molti protestanti è impostato così: Fase1 - Attacco iniziale! Mostrare "prove bibliche" che la Chiesa cattolica sbaglia, facendo leggere all'interlocutore alcuni versetti imparati a memoria. Se l'attacco trova terreno friabile, con scarsa resistenza, l'attacco continua, con l'opera di convincimento, con vari esempi di errori umani, imputabili a preti, suore, cattolici in genere. Fase 2 - Cominciare a sballottare l'interlocutore da un versetto all'altro, nel tentativo di convincerlo ulteriormente, che la Chiesa cattolica è idolatra, insegna ad adorate i santi ecc. Fase 3 - Se l'interlocutore annuisce, allora si può proseguire, magari invitandolo a partecipare ad qualche studio biblico, o a qualche culto domenicale. Fase 4 - Mettere in difficoltà l'interlocutore, mostrandogli le "assurdità" cattoliche, circa Maria, la sua immacolata concezione, la sua assunzione, la sua intercessione. Fase 5 - Se l'interlocutore continua ad annuire è bravo, se comincia a portare controprove bibliche, allora comincia ad essere un pò cattivo e testardo. Fase 6 - Se l'interlocutore cattolico è preparato biblicamente allora è cattivo, calunniatore e falso. Se l'interlocutore cattolico spiega con molti esempi e prove le motivazioni cattoliche, circa Maria madre di Dio, Immacolata concezione, Assunzione, allora il pentecostale, ascolta spesso rimane spiazzato, sembra quasi dare ragione al cattolico, ma non lo fa per pudore, si limita a rimanere in ascolto. Fase 7 - Basta cambiare interlocutore, e tutto ricomincia, come una cassetta con l'auto-reverse, basta aspettare e ricomincia da capo. Fase 8 - Tutto avviene come se il pentecostale non avesse mai sentito nulla, come se nessun cattolico preparato gli avrebbe risposto. Mi chiedo se certi pentecostali, abbiano una reale voglia di conoscere la verità oppure sono talmente pieni di orgoglio (incosciamente) che li fa sentire maestri biblici, da rifiutare qualsiasi spiegazione che non provenga dai loro pastori. Basta guardare tutti i forum dove sono presenti i pentecostali, come anche altri protestanti (non tutti comunque) per accorgersi come gli stessi argomenti sono triti e ritriti, ma ogni volta ritornano a ripresentare sempre le stesse fragili argomentazioni, nella speranza di "convertire qualcuno" poco preparato. Pace Salvatore | | Rispondi
| | Perchè il mio post precedente? Perchè rappresenta uno sfogo, a volte mi sento stanco di andare dietro alle fragili ma pericolose accuse protestanti, sembriamo entrati in un loop, a ciclo continuo, loro ad accusare noi a rispondere sempre sugli stessi argomenti. Poi mi accorgo, che le nostre risposte sono necessarie, per diparanre i dubbi di molti fratelli cattolici dubbiosi, e allora vado avanti. Bisogna pure (ogni tanto ) evidenziare la pressione psicologia che i pastori pentecostali (quasi tutti) operano nei fedeli e negli ascoltatori in genere. Essi durante le preghiere, e i culti, cominciano a dire: "Dio ti sta chiamando..." parlando volutamente al singolare, "Gesù ti chiama...." "Non rinnegarlo..." "rispondi alla sua chiamata" "Lui ti sta tendendo la Sua mano, non lascairti sfuggire l'occasione..." "Se accetti Gesù come tuo personale salvatore, fai un passo avanti..." "Se credi in Gesù, se credi nel su sacrificio salvifico fai un passo avanti..." "Se non vuoi rinnegare Gesù, e vuoi farlo entrare nella tua vita fai un passo avanti, vieni qui, (davanti al pastore o agli anziani s'intende) accetta Gesù, come unico salvatore della tua vita..." "Non lo rinnegare, amalo, Lui ti sta chiamando, ora in questo preciso momento, vieni avanti..." E le frasi di questo tipo continuano per alcuni minuti; è facile capire che chiunque sia con cuore sincero, e non pentecostale, ma semplice ascoltatore, ansioso di essere benedetto da Cristo, viene pressato notevolmente da questo tipo di frasi. Chiunque, in cuor suo è sincero, e cerca Cristo, ascoltando questo tipo di frasi, finisce col farlo quel passo avanti, finendo col cadere (successivamente) negli errori dottrinali dei pentecostali. Io personalemente quando assistevo ai culti e alle preghiere pentecostale, sentivo questo genere di frasi, ma non mi sono mai fatto avanti, perchè io credevo in Gesù, non lo stavo scoprendo per opera del pastore, io confidavo in Gesù, lo credevo già mio salvatore, ero perfettamente cosciente di essere già battezzato, ero perfettamente cosciente di avere già ricevuto lo Spirito Santo, sia nel mio battesimo, sia successivamente, nella confermazione che ho fatto volontariamente e coscientemente ad esempio, tramite l'impozione della mani del Vescovo. Ma devo dire che quelle frasi mi turbavano, c'erano volte in cui ero lì lì per andarci davanti al pastore, proprio perchè in quell'atmofera di preghiera, si è facilmente invogliati a fare quel passo avanti. Ma se uno è cosciente di quello in cui crede, non ha bisogno di fare quel passo avanti, quella è solo demagogia, è solo una pressione psicologica che porta a cadere negli errori dottrinali dei pentecostali. Non mi sono mai lasciato entusiasmare più di tanto dal dono delle lingue, nonostante i miei vicini di banco e tutta l'assemblea vi parlassero, li ascoltavo con diffidenza, ma non con disprezzo o con indifferenza, non mi azzardavo a giudicarli. Però mi meravigliavo che gente appena arrivata e "convertita" cominciasse a parlare in lingue, ancor prima di essere battezzata in acqua, ma ripeto non mi azzardavo a giudicarli, per timore di peccare contro lo Spirirto Santo. Nemmeno ora li giudico, ma trovo alquanto strano che tutta l'assemblea abbia il dono delle lingue, e nessuno abbiamo ad esempio il dono di guarigione, o di discernimento degli spiriti, ecc.. Come si fa a provare se quelle lingue vengono da Dio o da Satana? Ci vuole il dono di interpretazione, ma dovrebbe essere qualcuno non pentecostale a interpretare, perchè troppo facilmente si può credere di interpretare, quando invece si ripetono a memoria alcuni versetti e spiegazioni bibliche, come anche alcune ammonizioni sentite dire al pastore in occasioni precedenti. Cautela ci vuole, molta cautela. Se durante quel parlare in lingue, invece di preghiere sono bestemmie suggerite da satana, come fanno quei fratelli pentecostali a saperlo? L'argomento c'entra poco con questo forum, ma ogni tanto è bene puntualizzare e far riflettere in qualsiasi forum. Pace Salvatore | | Rispondi
| | La Vergine Madre nel progetto salvifico di Dio: Come nella storia della caduta vi su la partecipazione della prima Eva, nella restaurazione vi è la partecipazione della Nuova Eva. Il Cristo riprende Adamo, la croce l’albero della caduta, Maria riprende Eva. Il Verbo incarnandosi ricapitola in sé tutti gli uomini e si costituisce nuovo Adamo. Come il primo, così anche il secondo deve nascere da "Terra vergine": Maria generandolo senza altro concorso umano, trasmette tutta la natura umana a Cristo perché sia il nuovo Adamo. Accanto al rapporto Adamo – Cristo, Ireneo sviluppa quello tra Eva – Maria. Accogliendo la salvezza e la vita, Maria diviene necessaria alla salvezza, causa di salvezza con la sua ubbidienza, mentre Eva, con la sua disobbedienza aveva causato la morte. E’ Maria che scioglie i nodi della disobbedienza di Eva portando la vita. La presenza di Maria è una presenza costante perché la presenza del Verbo trascende il momento storico e riempie della sua potenza salvatrice tutti i tempi come ha generato Cristo, Maria genera anche le membra di Lui alla vita. Per Ireneo Maria è immanente al mistero che salva e il suo grembo materno è fonte di rigenerazione degli uomini in Dio. Dio avrebbe potuti salvare l’umanità senza che facesse incarnare il Figlio, ma nella Sua infinità giustizia, ha preferito operare con precisione e imparzialità. Satana sommo male, si servì della donna per adescare l’uomo, e portarlo al peccato, Dio sommo bene si servì della donna per portare l’uomo alla vita, alla salvezza. Eva dette il suo sì a Satana, Maria dette il suo sì a Dio. Eva fu veicolo di morte, Maria fu veicolo di vita. L’albero simbolo della vita simboleggia la croce, simbolo della nuova vita. L’albero è pure simbolo della vita primordiale, la croce simbolo della vita riscattata a caro prezzo da Cristo. Adamo responsabile del peccato, Cristo responsabile della salvezza. Eva ebbe il suo concorso nella morte, ma la responsabilità e il demerito caddero su Adamo, capo della donna; Maria ebbe il suo concorso nella vita, ma la responsabilità e il merito furono di Cristo capo della Chiesa (donna). Adamo nacque da terra vergine, Gesù nacque da un corpo vergine. Terra vergine: non irrigata dalla pioggia né lavorata da mano d’uomo come era quella del paradiso terrestre, raffigura, secondo Ireneo, Maria che senza intervento umano plasma il corpo di Cristo. | | Rispondi
| | Cara Caterina, Pax Christi! Rispondo in ritardo e chieso scusa a tutti. Mi riferisco ad un post dell'11 marzo. Vorrei chiarire una citazione fatta da Caterina di un mio precedente post. Allora, prima di tutto attacco citazione con commento di Caterina. Dunque.....le tue domande si riallacciano alla condivisione di Ireneo che scriveva: Non siamo tutti avvocati gli uni degli altri? Non fa parte della comunione dei santi un tale termine? E poi Regina, ma quello reale non è un titolo che Paolo dà a tutti i battezzati? Non saranno forse tutti i santi insieme a giudicare persino gli angeli? Non siamo tutti re, sacerdoti e profeti in virtù del battesimo? .......... Perfetto.....tutte domande alle quali NON segue una definizione precisia nella Bibbia.....rivelata a Maria "TUTTE LE GENERAZIONI MI CHIAMERANNO BEATA"......nessuno......nessuno......si è mai espresso così da se stesso.......qui non è l'evangelista che dice a Maria "ti chiameranno beata....." ma è Maria che se lo dice da sola...... e non è una cosa da nulla...... Tutte domande a cui non segue una definizione precisa nella bibbia, dici Caterina. Beh, scusa io pensavo che i passi a cui mi riferivo fossero così noti che ho scritto a mente senza cerare il riferimento esatto nella bibbia. Comunque ti assicuro che le fonti bibliche ci stanno. Ma perchè toglierti il gusto di ricercarle da sola? Io ti darò qui solo qualche indicazione. Buona ricerca! 1) Non siamo tutti avvocati gli uni degli altri? Non fa parte della comunione dei santi un tale termine? Beh, qui non c'è una sola citazione biblica; infatti dire che queste affermazioni non sono bibliche vuol dire far crollare i presupposti della mediazione della Chiesa nella storia della salvezza. Abramo, non è avvocato ed intercessore per le città di Sodoma e Gomorra? Ester non è mediatrice di salvezza per il suo popolo? Mosè non è avvocato del suo Popolo quando Dio si adira per il loro peccato di idolatria nel deserto? Non è intercessore quando tiene le braccia alzate pregando Dio affinchè il popolo vinca? E i profeti cosa sono se non questi intercessori e avvocati? Quando l'apocalisse dice che la grande tribolazione sarà abbreviata grazie alle preghiere dei santi, cosa afferma? E cosa sono l'immagine dei 144.000 e di tutti gli uomini di ogni razza lingua tribù, chiamati a governare il mondo con scettro di ferro insieme a Cristo? Mi sembra che a cominciare da Abele, il primo giusto, tutta la storia ebraica e poi quella della chiesa sia una storia di salvezza per mezzo di uomini tramite i quali la grazia di Dio è comunicata all'umanità... Non è biblico? Allora davvero mi chiedo cosa sia la Storia della Savezza narrata nella Sacra Scrittura... 2)E poi Regina, ma quello reale non è un titolo che Paolo dà a tutti i battezzati? Scusami, non hai mai letto come, non solo Paolo, ma anche Pietro e Giovanni si rivolgono ai Cristiani e alle singole comunità con questi appellativi? La seconda lettera di Giovanni si rivolge All'eletta Signora (Cioè alla Domina, che in greco ha il senso di Dominatrice, Sovrana) e Pietro dice che noi siamo un popolo di re sacerdoti e profeti, riscattati per narrare alle genti le meraviglie del Signore? E anche se non fosse biblico, non basta la tradizione ininterrotta che chiama i cristiani tali per credere fermamente che così è? 3)Non saranno forse tutti i santi insieme a giudicare persino gli angeli? Qui è citazione testuale di Paolo, se non erro in Lettera ai Colossesi; lì la questione si pone sul fatto che i cristiani facevano giudicare le loro cause da pagani, e allora Paolo si chiede se non c'era tra i fratelli uno degno a fare da giudice, visto che tutti loro erano chiamati a giudicare un giorno persino gli angeli. 4) All'ultima ho risposto con Pietro e tutta la tradizione, nonchè il catechismo della Chiesa cattolica (vedi nella sezione che tratta del battesimo) "Tutte le generazioni mi chiameranno Beata"; hai ragione Caterina. E' qeusto che Maria dice di se, ed inoltre dice di essere la Serva del Signore. Ed infatti non esiste nessuna confessione cristiana che non si rivolga a Maria come Beata e Serva del Signore. Gli unici due appellativi che da se stessa si dà, mentre nella bibbia a lei se ne riferiscono solo altri due, e cioè Donna e Madre di Gesù. Ma da nessuna parte nella bibbia cìè scritto di Maria che è Regina, Mediatrice di Grazia, esaltata sopra gli angeli e i santi, Corredentrice, o che è immacolata o che è Assunta alla gloria celeste! La bibbia riferisce i titoli che ho elencato a tutta la Chiesa, ad ogni suo membro, chiamato a Regnare con Cristo, a pregare il Padre per se stesso, i suoi fratelli, il mondo, chiamato a giudicare persino gli angeli, chiamato a rivestirsi di purezza e ad essere reso immacolato dal sacrificio della Croce, a risorgere con Cristo e condividere la sua Gloria in anima e corpo. Nella sua riflessione teologica la Chiesa ha visto in Maria una compiuta immagine della realtà ecclesiale e dunque ha riletto in lei la verità di tutti i titoli sopra detti, che sono riferiti a Maria dunque in maniera analogica, non esclusiva. Visto che lamentavi una carenza di base biblica nei miei commenti, allora riferiamoci alla Sacra Scrittura e parliamo di Maria solo come Beata, Serva, Donna, Madre... Saresti d'accordo? Io penso di no; ed infondo non lo sono neanch'io; la Chiesa non si può fermare al primo secolo, ci sono stati duemila anni di riflessione su questi termini che hanno portato alla situazione attuale. Ma una cosa è affermare una certa e chiara verità ed una cosa è consacrare dei termini storicamente compromessi, assai dubbi e non condivisi dalla maggior parte dei cattolici e assolutamente negati dagli altri cristiani, per non parlare dei teologi, della Pontificia commissione Mariana già espressasi al riguardo e del Magistero Conciliare e Papale dell'ultimo secolo. Si, beata Maria perchè hai creduto, fa che sappiamo imparare da te a tacere davanti al Mistero, fa che sappiamo custodire le parole del tuo Figlio nel nostro cuore, fa che sappiamo capire quando non è ancora giunto il momento e attendere fiduciosi come facesti tu a Cana, fa che rispettiamo il tuo volere, e cioè quello di volgere il nostro sguardo da un'attenzione quasi spasmodica alla tua Figura al Volto raggiante del tuo Figlio. Madre, le ultime parole che di te conosciamo sono quelle che tu pronunciasti a Cana: "Fate quello che egli vi dirà" Tu ci indirizzi con fermezza verso di lui, ci dici che non sei tu la soluzione dei nostri problemi, ma il tuo Figlio, che non devi essere tu il centro della nostra attenzione, ma il Cristo. Beata tu Maria, perchè hai creduto prima di tutti noi, e perchè la tua fede umile, le tue poche parole, ogni tuo gesto ci conduce all'essenziale, ci indica l'unica cosa necessaria: volgere lo sguardo su Gesù e fare quello che egli ci dirà. Gloria al Signore, Dio di israele che ha guardato l'umiltà della sua serva, di lei, che oggi tutte le genti chiamano: Beata! Ireneo | |
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:10 PM | |
Rispondi
| | Ireneo........quando rilessi quello che avevo scritto...immaginai che poteva venire frainteso....e visto che non si è proseguiti ho dato per scontato che si fosse allora capito cosa intendevo....come del resto anche tu alla fine scrivi proprio ciò che intendevo io......e ti ringrazio che l'abbia fatto tu e non io..... .... Il riferimento alle tue citazioni....NON ontendevano affatto dire ciò che ti ha fatto dubitare del mio intento.....perchè l'unico mio intento era quello di sottolineare che se è VERO.....che tali termini SONO USATI PER DEFINIRE TUTTI I CRISTIANI DI ELEVATA E BUONA CONDOTTA.....in Maria la cosa è più specifica personale e di più alto VALORE........nessuno infatti SI è DETTO DA SOLO "Tutti MI CHIAMERANNO...così o cosà......" ....questo era lo scopo del mio intervento che poi si riallaccia ESATTAMENTE A QUANTO AFFERMI: La bibbia riferisce i titoli che ho elencato a tutta la Chiesa, ad ogni suo membro, chiamato a Regnare con Cristo, a pregare il Padre per se stesso, i suoi fratelli, il mondo, chiamato a giudicare persino gli angeli, chiamato a rivestirsi di purezza e ad essere reso immacolato dal sacrificio della Croce, a risorgere con Cristo e condividere la sua Gloria in anima e corpo. Nella sua riflessione teologica la Chiesa ha visto in Maria una compiuta immagine della realtà ecclesiale e dunque ha riletto in lei la verità di tutti i titoli sopra detti, che sono riferiti a Maria dunque in maniera analogica, non esclusiva. ........... Per me è anche ESCLUSIVA.....ma questa esclusività che non è mai fine a se stessa.....è insita nel RUOLO DI MARIA.......altrimenti avresti ragione a sottolinearla come hai fatto......infine dici e che condivido: Saresti d'accordo? Io penso di no; ed infondo non lo sono neanch'io; la Chiesa non si può fermare al primo secolo, ci sono stati duemila anni di riflessione su questi termini che hanno portato alla situazione attuale. ........ Circa il fatto che poi molti o tanti cattolici NON condividano dei termini...a me, caro Ireneo...NON interessa più di tanto......a me interessa quello che insegna la Chiesa...altrimenti non starei in questo Gruppo....... ..... ne farei la catechista ne "perderei" il mio tempo quotidiano a servizio della mia parrocchia....... Certo.....tante cose anch'io NON condivido pienamente della MIA Chiesa Cattolica.......e prego perchè cambino....SE DIO VORRA' CHE ESSE CAMBINO.......e sono certa che anche il Papa vorrebbe tante altre belle cose, ma lui stesso ci da l'esempio di come SI PATISCE PER LA CHIESA DI CRISTO........e di come si fa più fatica per cercare di capire e di accogliere....ed accettare..... il perchè di certe scelte....rispetto ad un facile dire NON SONO D'ACCORDO......... In ogni famiglia che si rispetti ci sono disaccordi, ma non per questo si procede ai bombardamenti (scusami parlo in generale..... )......sto facendo presente nell'altro forum dedicato al dogma...come già dal primo secolo SCATURIRONO dei termini verso la Madre di Gesù, Madre di Dio.......e la meraviglia di queste ispirazioni nascono tutte proprio dall'elevare in alto, nella nostra mentalità il ruolo proprio del Figlio.......tutto qui.....se anche noi ci dovessimo soffermare ogni volta su particolari che invece come vedi alla fine condividiamo (ma chiarirsi fa sempre bene), finisce che invece di aiutare.....alimenteremo confusione che ce nè fin anche troppa...... Si, beata Maria perchè hai creduto, fa che sappiamo imparare da te a tacere davanti al Mistero, fa che sappiamo custodire le parole del tuo Figlio nel nostro cuore, fa che sappiamo capire quando non è ancora giunto il momento e attendere fiduciosi come facesti tu a Cana, fa che rispettiamo il tuo volere, e cioè quello di volgere il nostro sguardo da un'attenzione quasi spasmodica alla tua Figura al Volto raggiante del tuo Figlio. Madre, le ultime parole che di te conosciamo sono quelle che tu pronunciasti a Cana: "Fate quello che egli vi dirà" Tu ci indirizzi con fermezza verso di lui, ci dici che non sei tu la soluzione dei nostri problemi, ma il tuo Figlio, che non devi essere tu il centro della nostra attenzione, ma il Cristo. Beata tu Maria, perchè hai creduto prima di tutti noi, e perchè la tua fede umile, le tue poche parole, ogni tuo gesto ci conduce all'essenziale, ci indica l'unica cosa necessaria: volgere lo sguardo su Gesù e fare quello che egli ci dirà. Gloria al Signore, Dio di israele che ha guardato l'umiltà della sua serva, di lei, che oggi tutte le genti chiamano: Beata! SANTA! Dimora dello Spirito Santo! Tempio consacrato a Dio! Ospite perfetta della Trinità! Nuova Eva! Madre della Chiesa..... Madre di noi figli redenti dal Sangue del Figlio, ma anche Madre di tutti coloro che devono ancora convertirsi perchè Dio vuole che tutti siano salvi.... Madre che ci porti a Gesù, illumina ed incoraggia coloro che essendo ancora in attesa "a che l'acqua si trasmuti in vino"....attendono fiduciosi con te l'opera meravigliosa di Cristo nostro unico Redentore.... Amen. | | Rispondi
| | Tutto giova al bene di coloro che amano Dio! A quanto pare, anche il fraintendimento.... infatti dà sempre poi la possibilità di dire le cose in modo più chiaro e approfondito! Bene, è bellissimo chiacchierare con te Caterina, e poi chiacchierare di Dio. Sono preziosi momenti della mia giornata quelli che posso usare per leggere i messaggi di questo gruppo, e ringrazio voi ed il Signore. A presto, Ireneo | | Rispondi
| | Mio è arrivata questa e-mail da una mailing list di Maria. Forse non sarà ecumenica ma noi siamo la Chiesa Cattolica e non dobbiamo vendere la nostra primogenitura per una minestra di lenticchie ovvero l'Ecumenismo. Io sono a favore dell'Ecumenismo ma non ad ogni costo! Maria, Madre e Signora di tutti i popoli Il 31 maggio 2002 il Vescovo della diocesi di Haarlem-Amsterdam, Mons. Joseph Punt, ha dichiarato formalmente il carattere soprannaturale delle apparizioni della Madonna col titolo di Signora di Tutti i Popoli. Le apparizioni si sono verificate dal 1945 al 1959. Il permesso di venerare pubblicamente la Signora di Tutti i Popoli era stato concesso fin dal 1996. Nei sei anni successivi, afferma il vescovo, questa devozione ha coinvolto milioni di persone nel mondo ed è stata accettata da molti vescovi. Gli sono state riferite molte esperienze spirituali, di conversione e riconciliazione e anche di guarigione. Dopo aver chiesto la consulenza di teologi e psicologi sui risultati di indagini precedenti, ha avuto pareri positivi, nel senso che gli esperti hanno dichiarato che non esiste alcun impedimento né teologico né psicologico alla dichiarazione di autenticità soprannaturale. Il vescovo sottolinea inoltre la diversità di atteggiamento di fronte alle rivelazioni private che non impegnano obbligatoriamente il credente come le Sacre Scritture che, invece, vanno credute perchè Parola di Dio. Monsignor Punt ha detto anche che le apparizioni sono un aiuto alla comprensione dei segni dei drammatici tempi che viviamo e servono a vivere più pienamente il Vangelo. IL TITOLO DI "MADRE E SIGNORA DI TUTTI I POPOLI" Nel periodo fra il 1945 e il 1959 la Madonna appare alla veggente lda Peerdeman adAmsterdam. L' 11 febbraio 1951 Ella si presenta con il Suo nuovo titolo: "lo sono la SIGNORA, Maria, MADRE Dl TUTTI i POPOLI." IL vescovo insieme al suo Vescovo ausiliare, hanno permesso, in una dichiarazione ufficiale del 31 maggio1996, di venerare pubblicamente la Madonna sotto il titolo di SIGNORA DI TUTTI i POPOLI. Essi sottolineano nella stessa dichiarazione che ciascuno e libero di farsi un giudizio personale sui messaggi, secondo la propria coscienza. Il DOGMA che porterà al mondo la vera pace I messaggi di Amsterdam sono proprio cosi unici nella storia delle apparizioni mariane, perché Maria viene nel nostro tempo moderno con il Suo nuovo titolo di SIGNORA DI TUTTI i POPOLI e chiede l 'Ultimo dogma mariano che contiene tre verità: "Il Padre e il Figlio desiderano presentarmi in questo tempo, in questo mondo come la Corredentrice, la Mediatrice e l'Avvocata." (31.05.1951) "Quando il Dogma...sarà proclamato, allora la SIGNORA DI TUTTI l POPOLI donerà la Pace, la vera Pace al mondo." (31.05.1954) La PREGHIERA per la venuta dello Spirito Santo Maria detta alla veggente lda questa breve e potente preghiera che potete trovare nel indice di questo sito, affinché si proclami quanto prima questo dogma e scenda quindi lo Spirito Santo in una nuova pienezza, come e stato promesso. La nuova preghiera e stata data per "implorare il vero Spirito sul mondo." (20.09.1951) Maria sottolinea: "Non sai giudicare l'importanza di questa preghiera perché non conosci il futuro." (15.04.1951) Ella promette addirittura: "Attraverso questa preghiera la Signora salverà il mondo. lo ripeto questa promessa ancora una volta." (10.05.1953) "Voi non sapete la potenza e l'importanza di questa preghiera davanti a Dio." (31.05.1955) Rivolgendosi al Papa, la Madonna promette: "Con questo titolo e con questa preghiera la Signora può salvare il mondo da una grande catastrofe mondiale." (10.05.1953) "Veglia che venga propagata (la preghiera) nel mondo fra tutti i popoli. Ne hanno tutti il diritto. Ti affermo che il mondo si rinnoverà." (29.04 1951) L'IMMAGINE: il significato e la rappresentazione biblica del dogma Maria descrive alla veggente in più visioni anche l'immagine benedetta della SIGNORA DI TUTTI l POPOLI che raffigura il dogma dal triplice titolo indicando che la sua immagine "precederà un dogma, un dogma nuovo." (15.04.1951) La Corredentrice sta sul globo terrestre davanti alla Croce redentrice e luminosa di Suo Figlio, intorno a Lei si e radunato il gregge di Cristo; su di esso si riflettono tre raggi che provengono dalle mani della Mediatrice: sono la Grazia, la Redenzione e la Pace. Il 15.11.1951 la veggente viene invitata direttamente dalla Madonna: "Dillo a tutti che distribuiscano nel mondo ancora di più l'immagine con la preghiera." Ella promette: "Ti rassicuro che il mondo si convertirà." (29.04.1951) L'AZIONE MONDIALE: preparazione e cammino verso il dogma In occasione della prima giornata di preghiera internazionale, molte persone ascoltavano per la prima volta la preghiera di Amsterdam e comprendevano nei loro cuori il mandato della Vergine di divulgare ora questa potente PREGHIERA insieme con la sua IMMAGINE. La SIGNORA DI TUTTI i POPOLI esorta alla divulgazione della Sua preghiera in molte lingue, insieme alla Sua immagine, chiamando questa azione una "opera di Redenzione e di Pace" (1.04.1951) alla quale dovrebbero partecipare tutti gli uomini. "Questa azione non vale soltanto per un paese, ma per tutti i popoli... Maria prende su di sè la responsabilità." (11.10.1953) Quale privilegio per Amsterdam, città dalla quale parte l 'azione! Quale privilegio per l'Olanda! Però anche quale grazia per tutti gli altri paesi che si impegnano nel mondo intero per l 'azione della SIGNORA Dl TUTTI I POPOLI! La SIGNORA DI TUTTI i POPOLI da la consolante promessa per questa azione: "Hai paura? Ti aiuto! Vedrai, la propagazione andrà da sè." (15.04.1951) "Maria prende su di sè la piena responsabilità." (4.04.1954) lda ha potuto vedere già 46 anni fa, in una visione dove vi era un paesaggio innovato, il meraviglioso effetto dell' azione: "Simile ai fiocchi di neve che cadono sul mondo e si posano formando uno strato alto di neve sul suolo, cosi la preghiera con l'immagine si stenderà su tutto il mondo e penetrerà nei cuori di tutti i popoli." (1.04.1951) Come vediamo, ci sarà ancora molto lavoro davanti a noi! Però pensiamo sempre all'incoraggiamento di Maria: "Orsù, ... incominciate questa opera di redenzione e di pace con ardore e poi vedrete il miracolo." (1.04.1951) La Madonna chiede anche il riconoscimento ufficiale della sua vocazione come "Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata", promettendo che "la Signora di tutti i popoli darà la pace, la vera pace al mondo". Maria appare in piedi dinanzi alla Croce del suo Figlio, alla quale e indivisibilmente unita attraverso il suo soffrire e confida la suddetta preghiera alla veggente. Dalle mani aperte di Maria fuoriescono tre raggi di "grazia, redenzione e pace" che si irradiano su tutti i popoli. Questi doni scaturiscono dalla Croce di Cristo e Lei promette di offrire a chiunque recita ogni giorno questa preghiera, possibilmente dinanzi ad una Croce o a questa immagine. la Signora di tutti i Popoli Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, manda ora il tuo Spirito sulla terra. Fa abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e dalla guerra. Che la Signora di tutti i Popoli, che una volta era Maria, sia la nostra Avvocata. Amen. II significato delle parole "che una volta era Maria" è la Signora di tutti i popoli a spiegarlo: "...molti uomini hanno conosciuto Maria come Maria. Ora però voglio essere, in questo nuovo tempo, la Signora di tutti i popoli. Questo comprensibile a tutti." . Appr.Ecc.Har].,Nr.34 Imprimatur C.C.N.Meysing Vescovo di Segni Wassenaar, 20.06.1951 +Luigi Maria Carli Censor a.h.dep. 31.05.1972 Vorrei la vostra opinione | |
|
| | | OFFLINE | Post: 4,551 | Gender: Male | |
|
6/25/2011 10:11 PM | |
Rispondi
| | Caterina si può modificare il mio post numero 25 ? Volevo inserire l'immgine della Signora dei Popoli ma è riuscita male! Poi non ho messo alcuna faccina per renderlo meno crudo e più spiritoso. Inoltre non ho salutato! Che maleducato! Pace e Bene | | Rispondi
| | Ciao Claudio e grazie per il contributo^__^ per modificare fai così, vedi questo tasto accanto al tuo messaggio? Elimina .........ecco...se clicchi li ti elimina il messaggio che hai inserito....e puoi ritrascriverlo come preferisci...comunque il collegamento che hai inserito c'è....non so se ti riferivi a quello per l'immagine...... Fammi sapere....... fraternamente C. | | Rispondi
| | Circa la questione di questa storia.......Maria di tutti i popoli......ne sono informata e nei termini che hai inserito tu....so che comunque ufficialmente la Chiesa tutta NON si è ancora pronunciata........qualche vescovo ha fatto giustamente osservare che essendo invocata, Maria con l'appellativo di "Regina dell'Universo" vi è già dunque da parte della Chiesa un riferimento a tutti i popoli della terra.......così come l'uso di "Madre della Chiesa" che estende la sua universalità.....per quel che ho saputo io.......NON piace molto quel " che una volta ERA Maria!"........e che da tanto l'idea di una "cancellazione" di un nome ben preciso e significativo espressamente invece....riportato nelle Scritture.....e da quel che ne sappiamo....ogni apparizione per essere valida deve principalmente NON aggiungere ne togliere nulla dalla Bibbia, ma ILLUMINARLA E SVELARLA.......cioè...certi riferimenti devono trovare una fonte nelle Scritture....... Ora non so come è posta la questione....... Per quanto riguarda, invece, il mio parere personale....bè.....per me, queste apparizioni....seguono una logica.....iniziata un secolo fa a Lourdes e Fatima...... ....ovviamente le vedo come una benedizione di Dio ed un incoraggiamento verso il senso di fiducia che dobbiamo avere in questi tempi non certo facili......se son vere.....bene....se non sono vere.....si smorzeranno da sole....... ....e intanto?? PREGHIAMO..........senza stancarci mai, con l'ottimismo e la fiducia della Famiglia santa di Nazaret..... Fraternamente C. | | Rispondi
| | Ciao Caterina grazie per i consigli sull'uso del Forum. Un'altra domanda ti faccio in merito a questo: come si fa ad inserire una foto? Grazie Per quanto riguarda Maria Signora del Popoli è difficile trovare i passi biblici direi che potrebbe essere la fede di Maria e i passi potrebbero essere i seguenti: - L'Annunciazione (Lc 1,26-38)
- Il dolore di Maria preannuncito da Simeone (Lc 2,35)
- Maria alla nozze di Cana (Gv 2,1-12). In questo passo Maria ha una fede enorme in Dio!
- La Crocefissione di Gesù (Gv 19,25-27) dove il dicepolo prediletto di gesù siamo tutti noi. Noi siamo predietti di Dio. Con il termine 'noi' intendo l'umanità intera
Comunque condivido il tuo intervento a peno e anch'io penso che le apparizioni di Lourdes, Fatima, La Salette (non so come si scrive!), Medjugorje, Amsterdam ecc. ecc. fanno parte di un grande disegno di Dio e bisogna fermarci a capire non con la nostra mente ma con la preghiera! Pace e Bene a tutti! Claudio | | Rispondi
| | Per le immagini: prima prova sempre un copia-incolla...... , cioè evidenzia l'immagine che ti serve, dagli il comando copia e qui dagli incolla.....ma non tutte le immagini riescono e allora io faccio così: salvo l'immagine sulla deskotp, poi clicco qui su "inserisci immagine" che è l'cona giallina con due piccole piramidi accanto alle emoticons.....ti si apre una finestra (attendi un pò qualche volta è lento) segui le istruzioni cliccando su " computer locale " e "sfoglia".....poi dai "aggiungi foto".....e il gioco è fatto.......fammi sapere..... Ritornando all'argomento....l'altro giorno in diocesi (stiamo preparando i viaggi nei Santuari mariani) si discuteva su di un articolo.....ehm....portestante....dove si "comunicava ai propri fedeli" che....."Lourdes e Fatima stanno perdendo fedeli....quale segno che Dio non vuole queste Madonne..." Sopffermandoci soltanto sui NOSTRI dati che sono inconfutabili perchè son fatti di iscrizioni e partecipazione FISICA.....notavamo invece il contrario...cioè...un incremento nella partecipazione di questi viaggi che noi chiamiamo PELLEGRINAGGI DELLA FEDE.......Naturalmente l'incremento più ampio qui da noi lo vince Medjugorje....perchè dista poco meno di due ore di pulman.....mentre Fatima e Lourdes bisogna andare con l'aereo......Quest'anno abbiamo avuto l'apice per il Santuario della Divina Misericordia che il Papa ha inaugurato l'estate scorsa in Polonia.......il viaggio è in Luglio ed abbiamo già esaurito le prenotazioni...e parliamo solo della Diocesi di trieste........ ....da qui, da Gesù della Divina Misericordia, puntatina a Jasna Gora, la Madonna Nera e sfregiata.....tanto cara al popolo polacco...... Insomma.....se i dati sono questi......e se si propaganda una cosa del genere altrove...vuol dire proprio che dall'altra parte....sono invece in difficoltà......difficoltà SPIRITUALE....perchè.....a noi NON interessano i numeri o fare i pienoni......ma LA QUALITA'......tale difficoltà emerge quando....si USA la Madre di Dio......per insegnare ad odiare la Chiesa......questo è lo sbaglio più grande...e non i dogmi se veri o meno.....(dal momento che le prove ci sono tutte nella Bibbia)..... S'invoca la Pace....e poi s'insegna ad odiare la Chiesa Cattolica....e ancor più gravemente il Papa e i Vescovi.....c'è forse coerenza in questo?? Condivido lo scehma che hai inserito.....Maria ebbe alle Nozze di Cana una gran fede in Gesù perchè lei non aspettava di vederlo in tutta la pienezza per crederci come hanno avuto bisogno i discepoli....lei aveva già fede in LUI.......per questo si mette in mezzo......è Dio che prova la fede di questa Madre, se ha veramente capito IL SUO RUOLO......e Maria NON DELUDE AFFATTO IL FIGLIO......qui, in questa SIMBIOSI DI RECIPROCITA' nella fede, scatta il mistero dell'intercessione di una Madre PERFETTA.......Prima Maria è stata resa PERFETTA DA DIO....ora NON delude tale grazia, e spiana questa perfezione in tutta conoscenza e consapevolezza.....del SUO RUOLO......PORTARE I FIGLI AL FIGLIO......questa è in definitiva l'opera di Dio in quest'ultimo secolo di apparizioni presunte e NON.....ma vere..... Diceva santa Teresina ad una domanda sul "potere temporale dei papi decaduto" (lei era in visita a Roma): " E' stata una benedizione, si vede che quel tempo era finito e ne comincia ora un altro nel quale la Madre di Cristo e della Chiesa prende finalmente le redini in modo inequivocabile. Del resto è Lei che è stata chiamata a portare Gesù, nostra salvezza nel mondo, ed ora è compito suo portare tutti noi verso il Figlio suo Divino......." Bellissimo!! Fraternamente C. | | Rispondi
| | Cari Amici vi segnalo un nuovo sito davvero straordinario dulle apparizioni di Amsterdam recentemente approvate dalla Chiesa... Buona lettura Stella | | Rispondi
| | Ecco l'immagine della "Signora di tutti i popoli"... Penso che davvero ci sia un disegno divino in tutte le apparizioni degli ultimi 2 secoli, si sono parecchio intensificate, quello che credo sia davvero importante sia analizzarle in modo profondo, su una base teologica seria, mi è piaciuto molto di questo genere, il commento teologico del III segreto di Fatima fatto da Ratzinger. Le cose analizzate così diventano comprensibili e sensate. | |
|
|
|