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Nuovi dogmi mariani ?

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2011 22:11
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25/06/2011 22:04
 
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Consiglia (1 suggerimento finora) Elimina    Messaggio 1 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79  (Messaggio originale) Inviato: 01/03/2003 11.38
Cari fratelli, so che qualche anno fa è stata presentata al papa la proposta di dichiarare ex-cathedraun nuovo dogma su Maria, che ne comprende tre:
 
1 - Mediatrice e Avvocata
2 - Corredentrice
3 - Regina
 
Quali sono le vostre opinioni in proposito? questa scelta sarebbe condivisibile a vostro avviso?
 
Ci ho messo parecchio tempo per trovare la verifica nella Parola di Dio della veridicità della sua Immacolata Concezione e della sua Assunzione; certamente un dogma di questo genere sarebbe uno schiaffo all'ecumenismo, ma non si può nemmeno non espicitare la verità piena per timore degli altri...


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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 01/03/2003 18.55
Domanda interessante........ma è meglio non esprimersi per "sentito dire".....perciò non dirò ciò che penso io......ma usando un testo di uno studioso di questa materia........
 

Problemi attuali di mariologia

di GIUSEPPE DAMINELLI

Ci sono altri dogmi mariani?

Secondo la convinzione e l’esperienza profonda della Chiesa, ci sono realtà significative della vicenda di Maria che meriterebbero una definizione più precisa e puntuale: è il caso del titolo "corredentrice".

I dogmi mariani definiti (Madre di Dio, Verginità, Immacolata concezione, Assunzione), sono estremamente precisi, come dimostrano la semplicità e la brevità delle loro definizioni; tuttavia, essi non esauriscono la nostra conoscenza di Maria secondo la rivelazione contenuta nella Scrittura e nella prassi della Chiesa.

Su altri punti Maria fa parte integrante del dogma cristiano senza che la Chiesa abbia preso in proposito alcuna decisione o definizione dogmatica.

Cooperazione di Maria alla salvezza

Essere Madre di Cristo era per Maria, più che un privilegio, una funzione a servizio della salvezza, ed è senza dubbio per questo che ella si qualifica serva del Signore. Gesù, fattosi uomo attraverso di lei, diviene sacerdote e vittima. Infatti, Dio in quanto tale non potrebbe essere vittima, e per essere sacerdote bisogna che sia uomo (Eb 5, 1). Maria, quindi, è stata scelta (Gn.3,15) e chiamata a cooperare all’opera di Cristo (Lc.1,27), iniziata con l’esistenza umana ch’ella gli ha donato.

La Redenzione non è un dono di Dio caduto dal cielo, un’opera paternalistica in cui Dio non farebbe che dare e l’uomo ricevere. Dio ha realizzato la salvezza non dall’alto, ma dall’interno dell’umanità, tramite un uomo, Gesù Cristo, e ha richiesto la cooperazione degli uomini, in tutte le varie fasi. Maria è la prima in questa cooperazione. Anche in ciò essa è il prototipo della Chiesa: riscattata per cooperare alla Redenzione, fase per fase.

Maria ha cooperato alla formazione stessa di Cristo Redentore. Non ne ha soltanto formato il corpo, ha acconsentito a quel progetto di Dio con incondizionata adesione di fede, speranza e carità teologale. Non ha accettato soltanto di concepire e partorire un figlio (Lc 1,30), ma di far nascere il Salvatore, di far causa comune con Lui. Tale è la portata del suo incondizionato e irreversibile. Ella ha condiviso tutta la vita nascosta di Cristo.

Ha condiviso l’ora decisiva della sua morte, rappresentando così, in unione intima e perfetta con Lui, la comunione di una semplice creatura, di una persona umana, di una riscattata, di una donna: la parte della nuova Eva accanto al nuovo Adamo.

Ella non è un altro Salvatore, ma la perfetta comunione e cooperazione col Salvatore. Ciò risponde bene alla struttura comunicante della salvezza, così come Dio l’ha stabilita. Maria, prototipo della comunione con Cristo, è anche prototipo dei fedeli al sacrificio redentore di Cristo.

Inoltre, Maria ha partecipato dolorosamente alla Passione con la sua "compassione" di madre (Gv 19,34). Di fronte all’atroce sofferenza di suo Figlio, di fronte alla sua impensabile disfatta e all’apparente vittoria del Male, nel momento in cui gli avvenimenti facevano crescere le tentazioni, il suo irreversibile fu messo alla prova per una suprema conferma.

La comunione teologale di Maria con Cristo è stata così integrata al sacrificio costitutivo della Redenzione, come l’offerta dei fedeli al sacrificio della Messa. In questa linea ella coopera, con la fede e la preghiera, alla nascita pentecostale della Chiesa.

Oggi Maria continua a cooperare con Cristo in una comunione perfetta e glorificata di pensiero e di azione. Il Signore aveva fatto capire a Teresa di Lisieux che lei avrebbe vissuto il suo cielo facendo del bene sulla terra. Quell’ispirazione non è stata sicuramente tradita per Teresa... Come potrebbe non essere adempiuta in Maria?

Secondo la convinzione e l’esperienza profonda della Chiesa, Maria nostra Madre continua ad occuparsi dei suoi figli, che ella ora conosce nella gloria di Dio.

Un ricco vocabolario

Per esprimere questo ruolo attuale, il modo con cui ella partecipa oggi all’azione di Cristo, viene utilizzata una serie di titoli:

- Regina, poiché regna con Cristo, partecipa della sua gloria e del suo stesso potere così come partecipò alla sua Passione e Morte, secondo la legge della comunione perfetta: «Tutto ciò che è mio è tuo, tutto ciò che è tuo è mio».

Ciò non diminuisce in nulla la divinità di Cristo né il suo esclusivo potere di Redentore, manifesta invece il suo meraviglioso disegno di farvi partecipare i riscattati ad iniziare da Maria, modello della Chiesa.

- Corredentrice, termine coniato nel XV secolo e diffuso soltanto a partire dal XVII, e che parve ai mariologi il più adatto ad indicare la cooperazione di Maria alla Redenzione; tanto che essi volevano farne un nuovo dogma.

Tuttavia molti teologi criticarono il prefisso "co-" perché sembrava situare Maria su un piano di eguaglianza con il Redentore. Dunque, non esprimeva la dipendenza di Maria nei confronti di Cristo, né il fatto che in quel sacrificio redentore, soltanto Gesù-Dio è sacerdote e vittima; solamente Lui è morto e risorto, solamente Lui è salito al Cielo al termine del sacrificio, solamente Lui è causa adeguata di Redenzione a cui Maria ha partecipato così perfettamente.

All’epoca in cui il titolo di Corredentrice sembrava in corso di definizione dogmatica, il Cardinal Journet, sapendo le ambiguità di quel vocabolo, aveva tentato di dissiparle banalizzandolo. Lo estendeva a tutti i Cristiani: Maria è corredentrice e noi siamo tutti corredentori, diceva.

Giacché il Concilio scartò deliberatamente il termine, sembrò più indicato astenersi e precisare il suo ruolo senza confonderlo con quello di Cristo Salvatore, né col nostro, nell’attualizzazione della Redenzione.

- Mediatrice, fu oggetto di un prestigioso progetto di definizione lanciato dal Cardinal Mercier, ma fu abbandonato da Pio XII. Il Concilio si è limitato a spiegare che la Chiesa, quando impiega questo titolo, non intende affatto offuscare la posizione dell’unico Mediatore.

Il titolo cerca di dire che Maria, avendo cooperato alla venuta di Cristo, alla grazia per eccellenza, coopera alla diffusione delle grazie scaturite dalla sua Redenzione. Ella ne è in qualche modo il mezzo (medium). La sua intercessione ci procura delle grazie, ed ella è unita a Cristo per donarcele.

Oggi questo termine viene evitato perché scandalizza i Protestanti, che adducono  motivazioni bibliche, ma anche perché esistono vocaboli più adatti ad esprimere il medesimo concetto.

Alla loro obiezione, tratta da San Paolo: Cristo è «il solo Mediatore» (1 Tm 2,5) si è risposto che l’apostolo dice pure che «Cristo è il solo Signore».

Tuttavia, secondo il Credo, anche il Padre è Signore, e lo Spirito Santo è Signore; si commetterebbe però uno sbaglio se si dicesse che ci sono tre Signori. No, esiste un solo Signore in tre Persone: il Padre è Signore, il Figlio è Signore, lo Spirito Santo è Signore, ma essi sono uno stesso Signore.

Analogamente, il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio, ma non ci sono tre dèi, c’è un solo Dio in tre Persone. Che non si dica dunque, com’è capitato ad alcuni famosi teologi: «Questi due grandi Mediatori: Gesù e Maria». Se Maria è mediatrice, lo è in Gesù, senza «che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore», dice il Concilio (Lumen Gentium, n. 62).

I teologi favorevoli a questo titolo hanno tentato di risolvere le ambiguità lessicali della mediazione mariana dicendo in particolare: «Cristo è solo Mediatore di Redenzione, ma esistono dei mediatori d’intercessione».

Questa distinzione proposta nel XVII secolo veniva però continuamente elusa. Il pastore protestante Hans Asmussen ha accettato il titolo di mediatrice precisando «mediatrice in Cristo», poiché noi siamo mediatori in Cristo unico Mediatore.

- Ausiliatrice, dice San Giovanni Bosco, secondo i Padri della Chiesa. Maria che ha assistito Cristo all’inizio e nella formazione della sua umanità, aiuta perciò  e assiste gli altri suoi figli sulle vie della divinizzazione. È la prosecuzione del suo ruolo nel «mirabile scambio».

 
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