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ATTENZIONE: nasce il nuovo sito NEWS del Vaticano

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2012 19:18
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29/06/2011 00:08
 
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Monsignor Celli spiega www.news.va

Il primo tweet di un Papa

 

di MARIO PONZI

Dear friends, I have just launched www.news.va/. Praised be Our Lord Jesus Christ. With my prayers and blessing. Benedictus XVI ("Cari amici, ho appena lanciato www.news. va/. Sia lodato Nostro Signore Signore Gesù Cristo. Con le mie preghiere e benedizioni. Benedetto XVI"). È il testo del primo tweet in assoluto di un Pontefice. Il tweet è uno di quei brevi messaggi che i frequentatori della rete si scambiano quotidianamente attraverso i social network - twitter in questo caso - nell'era digitale. Nel lanciare martedì pomeriggio, 28 giugno, nei vespri della solennità dei santi Pietro e Paolo, il nuovo portale della Santa Sede news.va Benedetto XVI ha anche accolto la proposta di rivolgere la sua benedizione al popolo della rete.

L'idea è stata dell'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali: "ma devo dire - ci ha confidato - che il Papa ha accettato immediatamente e di buon grado. Del resto, tiene moltissimo alla comunicazione e soprattutto tiene a che la Chiesa sia presente là dove l'uomo vive e si incontra". Quando ieri, durante la presentazione del nuovo portale nella Sala Stampa della Santa Sede, l'arcivescovo ha dato la notizia che sarebbe stato il Papa personalmente a lanciarlo, è stato anche ricordato quel lontano 12 febbraio 1931, giorno in cui Pio XI, inaugurando la Radio Vaticana, pronunciò in latino dai suoi microfoni il primo radiomessaggio: "Udite o cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite e ascoltate o popoli lontani". Da allora sono trascorsi più di ottant'anni e di strada ne è stata percorsa tanta, soprattutto in campo tecnologico. Sono cambiati i tempi, ma certamente non è cambiato l'annuncio. Ne abbiamo parlato con l'arcivescovo Celli in questa intervista rilasciata al nostro giornale.

Il Papa che comunica attraverso twitter è certamente un segno dei tempi. Ma quali tempi?

Le rispondo prendendo in prestito le parole del messaggio pontificio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali di quest'anno. Sono parole che illuminano e guidano la nostra attività, e danno un senso ai nostri sforzi e alle sfide con le quali quotidianamente ci confrontiamo. "Quando le persone si scambiano informazioni - si legge nel messaggio - stanno già condividendo se stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze. Ne consegue che esiste uno stile cristiano di presenza nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta e rispettosa dell'altro". Ecco le tre caratteristiche qualificanti della comunicazione della Chiesa: che deve essere appunto onesta, aperta, rispettosa, in ogni tempo e in ogni situazione. Naturalmente bisogna fare i conti con il mutare delle circostanze e con le conseguenti trasformazioni culturali e tecnologiche. Queste ultime, in particolare, stanno cambiando non solo il modo di comunicare ma anche la stessa comunicazione.

Presentando il nuovo portale lei ha molto insistito sulla particolare attenzione con la quale il Papa segue l'evolversi delle conquiste tecnologiche nel mondo della comunicazione, anche se generalmente non usa il computer né naviga in rete.


Eppure il mondo di internet lo stupisce, lo affascina. Già in un'altra occasione ho avuto modo di soffermarmi su questo particolare aspetto. Benedetto XVI, da uomo di studio ma soprattutto di dialogo, ha compreso che ormai è nato un nuovo modo di apprendere e di pensare, che apre enormi possibilità di stabilire nuove relazioni e di costruire comunione. Da qui la sua convinzione che nel mondo digitale si possa trovare un nuovo spazio di confronto tra tutte le correnti culturali del nostro tempo. Per questo è sempre molto attento alle conquiste in questo campo. Egli vuole incontrare l'uomo nei luoghi quotidiani di vita e di relazione. Compreso lo spazio cibernetico.

Dunque in questo momento guarda al cosiddetto popolo della rete, che non ha confini geografici o ideologici.


Direi proprio di sì. È comunque un popolo formato da uomini. Da uomini liberi. La Chiesa deve essere in mezzo a loro. Per offrire i valori di cui è portatrice, i valori proclamati dal Vangelo. E per farsi capire deve usare il linguaggio di questo popolo. Il Papa lo ha compreso benissimo. Lo ha lasciato capire molto chiaramente proprio nel messaggio che prima ho citato, quando ha scritto: "Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inerire contenuti dichiaratamente religioso sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo". Ecco, la coerenza è l'altro grande valore sul quale egli richiama spesso l'attenzione. Lo ha fatto anche lo scorso anno, quando parlò ai rappresentanti del mondo culturale in Portogallo raccomandando il rispetto degli altri e la coerenza con quanto si comunica.

Come si inserisce in questa strategia il portale lanciato dal Papa?


Direi che tutto ciò di cui abbiamo parlato sino a questo momento fa parte della filosofia alla base del nuovo portale. Come ho spiegato presentandolo ai giornalisti, non si tratta di una testata nuova rispetto a quelle già esistenti all'interno della Chiesa. Non ha una sua linea editoriale e neppure una sua redazione. È molto semplicemente un aggregatore di notizie fornite dalle diverse testate del Vaticano, secondo formule e priorità che esse stesse ci segnalano. Possiamo parlare di una piattaforma multimediale: dunque, consente di leggere notizie, ascoltare programmi o interviste, scorrere immagini riferite ad appuntamenti del Papa. Avrà una grande potenzialità, perché consentirà un consistente numero di contatti anche contemporanei: permetterà, per esempio, di seguire in diretta la missione del Papa in Vaticano, a Roma, in Italia e in tutto il mondo.

Si occuperà soltanto dell'attività del Pontefice?


No. Ci sono diversi settori d'informazione, che comprendono anche i dicasteri vaticani e, più in generale, quanto accade nella vita della Chiesa nel mondo. Questa grande massa di informazioni giungerà dalle redazioni dei media vaticani. Noi, nel rispetto dei tempi e dell'identità dei vari soggetti fornitori, provvederemo ad aggiornare costantemente il sito secondo il flusso delle notizie. Inizialmente prevedo tre interventi di aggiornamento giornalieri. Daremo la possibilità - e questo mi sembra molto importante - di entrare direttamente nei siti delle nostre fonti, consentendo così a una fetta sempre più grande di pubblico di accedere alle realtà che compongono il mondo della comunicazione della Santa Sede e di farne diretta conoscenza.

Oltre all'edizione in italiano e in inglese, ha annunciato la prossima in spagnolo, dopo l'estate. E per quanto riguarda le altre lingue?


Progressivamente cercheremo di accontentare un'altra buona parte di pubblico, almeno con il francese, il portoghese e il tedesco.

Il sito in lingua cinese è il sogno segreto?


Direi di no, almeno per ora. C'è già la versione in cinese di www.vatican.va e credo che per il momento sia sufficiente. Pensiamo piuttosto a una edizione in arabo. Del resto, l'idea era quella di consentire al più vasto numero possibile di persone di ricevere notizie della Chiesa dalla Chiesa stessa. Da oggi basta avere un iphone o un ipod per sapere cosa accade in casa del Papa. E non mi sembra un risultato di poco conto riuscire comunque ad assicurare la presenza della Chiesa nelle reti sociali.



(©L'Osservatore Romano 29 giugno 2011)

         nuovosito

PRESENTATO NUOVO PORTALE MULTIMEDIALE VATICANO NEWS.VA

 

CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2011 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo un incontro informativo relativo alla presentazione del nuovo portale vaticano "news.va", che sarà presentato dal Santo Padre il 28 giugno, vigilia della Solennità dei Santi Pietro e Paolo.

 

  Alla presentazione sono intervenuti: l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede; il Dottor Giovanni Maria Vian, Direttore dell'Osservatore Romano; il Dottor Gustavo Entrala, fondatore e Direttore dell'Agenzia di Pubblicità "101" e il Dottor Thaddeus Milton Jones, Officiale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

 

  "È con vivo piacere che oggi il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali" - ha detto l'Arcivescovo Celli - "portando a compimento l'incarico affidatogli dalla Segreteria di Stato,  presenta a voi, in anteprima, il nuovo portale multimediale news.va, che sarà online il 29 giugno prossimo, festività dei Santi Pietro e Paolo".

 

  "È nostro desiderio" - ha proseguito l'Arcivescovo Celli - che il news.va "sia un omaggio e molto di più, l'espressione della nostra fedeltà e dedizione al Santo Padre, in occasione del 60° anniversario della Sua ordinazione sacerdotale".

 

  "Da questo 29 giugno, sarà possibile trovare su news.va le principali notizie stampate o messe in onda dagli altri media vaticani. Si tratta, quindi, di un portale multimediale che permetterà al visitatore di accedere immediatamente alle principali notizie, sia stampate che in via radiofonica tramite i vari programmi della Radio Vaticana, o in immagine con i filmati del Centro Televisivo Vaticano".

 

  "Le notizie riguarderanno le attività o gli interventi magisteriali del Santo Padre, le prese di posizione dei Dicasteri della Santa Sede, così come i più importanti avvenimenti del mondo o situazioni legate alle varie chiese particolari".

 

  "Il portale, almeno per i primi mesi" - ha proseguito l'Arcivescovo Celli - "sarà solo in due lingue: italiano e inglese. Dopo l'estate avremo un primo restyling del sito e l'apertura del sito in almeno un'altra lingua, forse in spagnolo. Si vedrà, perché è nostro desiderio che sia online anche in francese e portoghese".

 

  "Quale il rapporto con gli altri media vaticani? (...) Il portale non ha una sua specifica linea editoriale: si rifà semplicemente a quanto già scrive o comunica il quotidiano L'Osservatore Romano e la Radio Vaticana o le altre fonti vaticane di informazione. Tutti i media conserveranno la loro autonomia ed identità che risulteranno evidenti dalla presentazione delle principali notizie da loro fornite sul portale".

 

  "Il sito vatican.va" - ha informato l'Arcivescovo Celli - "non scomparirà, ma conserverà intatta, anzi potenziata, la missione affidatagli di porre online il Magistero - nelle sue varie forme - del Santo Padre. Sin dall'inizio è stato un sito documentale e tale resterà ed opererà in piena sintonia con il nuovo portale".

 

  "Una parola di ringraziamento al Dottor Thaddeus Jones " - ha detto il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali - "che è stato di prezioso aiuto come coordinatore, paziente e laborioso, di tutte le attività che hanno portato alla felice conclusione di un processo lungo e non semplice".

 

  "È mio dovere dire un grazie sentito anche al Dottor Gustavo Entrala, Direttore di 101" - ha detto infine l'Arcivescovo Celli - "che ha curato tutto l'aspetto tecnico e grafico di questa iniziativa".


[Modificato da Caterina63 29/06/2011 00:11]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Pope Benedict XVI checks the new Vatican web portal on an iPad device at the Vatican June 28, 2011. Benedict XVI will launch the site, a news information portal that aggregates the Vatican's various media into a one-stop site for all things papal, on Wednesday, the 60th anniversary of his ordination into the priesthood.

Pope Benedict XVI checks the new Vatican web portal on an iPad device at the Vatican June 28, 2011. Benedict XVI will launch the site, a news information portal that aggregates the Vatican's various media into a one-stop site for all things papal, on Wednesday, the 60th anniversary of his ordination into the priesthood.

A woman checks the new Vatican portal on an iPad device in Rome June 28, 2011. Pope Benedict XVI will launch the site, a news information portal that aggregates the Vatican's various media into a one-stop site for all things papal, on Wednesday, the 60th anniversary of his ordination into the priesthood.


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I primi dati sulle visite al portale che riunisce i media vaticani

L'ordinazione di Joseph Ratzinger la notizia più cliccata

 

di MARCELLO FILOTEI

La statistica, recita un vecchio adagio, è quella scienza secondo la quale se una persona mangia un pollo e un'altra resta digiuna risulterà che ognuna delle due ne ha consumato mezzo.

Questo non significa che i dati non servano a nulla, ma che bisogna saperli leggere, incrociare, valutare e illustrare, e occorre farlo con prudenza. L'operazione, ancora più complessa quando ci si confronta con internet, risulta però meno faticosa quando l'esito sembra conforme alle proprie aspettative, cosa che sta avvenendo in questi giorni per quanto riguarda l'analisi degli accessi a www.news.va, il nuovo portale dei media vaticani.

Ideato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e inaugurato dallo stesso Benedetto XVI - che nel pomeriggio di martedì 28 giugno ha lanciato il primo tweet - nel primo giorno il sito dove vengono convogliati contributi della Sala Stampa, del Vatican Information Service, della Radio Vaticana, del Centro Televisivo Vaticano, dell'Agenzia Fides e del nostro giornale ha registrato 257.632 visite provenienti da oltre duecento Paesi del mondo. Come era prevedibile un ruolo predominante è spettato agli internauti di lingua inglese, esito confermato anche sui socialnetwork Twitter e Facebook: nel primo i riscontri diretti sono stati 77.321, dei quali quasi 60.000 provenienti da utenti di lingua inglese, nel secondo i "mi piace", oltre 7.000.

Un piccolo primato, in questo avvio particolarmente riuscito, spetta proprio a "L'Osservatore Romano", Unicuique suum verrebbe da dire, anche se sarebbe inopportuno indirizzare il Non praevalebunt che segue ai fratelli minori (per età) delle altre istituzioni vaticane. In realtà il quotidiano ha avuto il solo merito di adempiere al proprio dovere, mettendo d'apertura in prima pagina un testo intitolato "Il momento più importante della mia vita - Sessant'anni fa, il 29 giugno 1951, Joseph Ratzinger veniva ordinato sacerdote", che è risultato essere il più cliccato con 12.991 visite da internauti anglofoni e oltre 3.463 da navigatori di lingua italiana.

Grazie allora a tutti gli oltre 250.000 visitatori e un "grazie particolare" ai 16.454 che hanno cliccato proprio sul nostro articolo. Nessuno di loro ha mangiato mezzo pollo, ci spiegano i nostri esperti di informatica, ma un pezzettino forse sì.



(©L'Osservatore Romano 30 giugno - 1 luglio 2011)

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Radio Vaticana: da onde corte a nuove strategie di comunicazione

Piccola riforma dei media vaticani

Il "Vatican Information Service" cessa le sue pubblicazioni dal 31 luglio (Radio Vaticana)

Vaticano: bollettino Santa Sede sarà rafforzato e in più lingue (Asca)

Padre Lombardi: dimezziamo le emissioni di Radio Vaticana e potenziamo il web. La battuta dell'allora card. Ratzinger: "Non sono un esperto del problema ma a casa mia si capta la Radio Vaticana anche nel citofono e nel ferro da stiro..." (Izzo)

Vaticano/ Taglio a onde corte-medie (e costi) di 'Radio Vaticana'


Il Vaticano chiude il Vis ma i giornalisti restano per il sito ed il bollettino (Izzo)


[SM=g1740758]


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