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Siamo fondamentalisti?

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2011 22:51
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01/09/2011 22:46
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 29 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 02/02/2005 17.50
come vedi, le mie osservazioni sono attinenti al problema da te proposto in apertura, che non può essere affrontato senza accennare ai motivi per cui un eccessivo integralismo può essere oppure no considerato giusto.
 
 
Caro Iyvan, il problema da me posto in apertura sottointende almeno l'accettazione della Bibbia come parola di Dio, tu continui a spostare l'argomento su teorie che non rientrano nelle basi della fede cristiana, ti ho già scritto che rispetto i tuoi punti di vista.
Qui si parlava di come predicare il Vangelo senza cadere in una sorta di fondamentalismo, ma allo stesso tempo senza scendere a compromessi, ma se tu mi neghi addirittura l'inferno inteso come pena eterna quale vangelo annunci? Il tuo personale?
Tu dici di credere che la Bibbia sia parola di Dio, ma allo stesso tempo dici che siccome è stata scritta dagli uomini ci possono essere delle parti non ispirate o interpretate male, ma allora come facciamo a stabilire quali sono quelle interpretate bene?
Su quali parametri possiamo basarci?
Se non crediamo che Dio abbia dato la Sua Parola all'uomo dettandogliela come se fosse Lui stesso a scriverla, e abbia affidato alla Chiesa il deposito di tutta la rivelazione e il compito di trasmetterla, come sta scritto nella Parola, e che fino ad oggi questa Chiesa seppure per vie a volte tortuose abbia portato avanti questo messaggio nonostante l'eresia, la persecuzione e compagnia bella, allora su cosa possiamo basare la nostra fede?
Capisci che questi argomenti andrebbero trattati in un forum a parte?
Se consideriamo l'attinenza in modo generico, allora qualsiasi tema riguardante la fede può entrare nel contesto del fondamentalismo.
La mia domanda iniziale ha come base un comando che Gesù ci ha dato, quello di predicare il Vangelo, ma stando al tuo modo di vedere le cose chi ci può assicurare che Gesù ci ha dato questo comando se chi l'ha scritto era un uomo e poteva inventarselo?
A questo punto l'intero forum sarebbe inutile...
Ribadisco quindi che gli argomenti da te esposti sono senza dubbio interessanti, e mi farebbe piacere discuterne, ma in un forum apposito.
 
AlbY

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Consiglia Elimina    Messaggio 30 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 02/02/2005 17.54
Legandomi al messaggio di Francesco, 19 mi pare...ed un altro precedente dove parla di fondamentalismo sostanzialmente LAICO  che ci impone alla fine dei giochi...delle leggi NON CRISTIANE in tutti i sensi.....e leggendo l'intervento di Samuele...vediamo amici che ci sono due tipi di fondamentalismo che al di la del termine stesso....ci invitano a riflettere SU CHE COSA IL CRISTIANO DEVE VERAMENTE BATTERSI...lo spirito delle tenebre ci dicono gli apostoli......
Leggiamo quanto segue...sono certa lo troveremo interessante......
 
Fraternamente Caterina
 

«AVANZA UN CATTOLICESIMO NON CRISTIANO»

L’ALLARME DI PIETRO SCOPPOLA. In un’intervista su “Mosaico di Pace” lo storico avverte il pericolo di un nuovo integralismo.


Prosegue sul mensile di Pax Christi, “Mosaico di Pace”, il dibattito sul rapporto fra cattolicesimo e la politica.

Un tema scottante dopo il “caso” Buttiglione e l’alone di polemiche che hanno accompagnato l’esclusione del ministro UDC dalla Commissione europea su indicazione del premier Berlusconi.

“Per progettare il futuro – afferma Scoppola nell’intervista – occorre considerare chiusa la precedente stagione, quella della raccolta dei cattolici in un unico partito. Nell’estate scorsa abbiamo avuto sentore del riemergere di una certa nostalgia e abbiamo registrato qualche iniziativa in questo senso, non si capisce quanto voluta o appoggiata dalla CEI. Sono però tentativi fuori dalla storia; bisogna affrontare i nuovi tempi sulla base di una ridefinizione dello “statuto politico della religione”.

Una sfida tanto più urgente e importante oggi in cui si delinea un quadro di confronto e incontro con altre esperienze religiose. Il rischio è quello di chiudersi a riccio e di affrontare la complessità della nostra situazione sotto il richiamo suadente del fondamentalismo, che non fa altro che chiamare fondamentalismo.

Scoppola vede farsi largo questo rischio nell’utilizzo strumentale dei simboli cristiani da parte di non credenti che però si nascondono dietro il paravento dei simboli cristiani per rigettare indietro l’altro.

“Ci sono addirittura dei laici afferma Scoppolache si dichiarano non credenti e tuttavia usano il cristianesimo come “identità-contro”. Siamo al paradosso della Lega che, dopo aver celebrato ridicole cerimonie con l’ampolla dell’acqua del Po, ora vuole imporre il crocifisso nelle scuole: il crocifisso non si impone né si toglie per legge. O viene messo come espressione di una società che lo sente spontaneamente oppure è assurdo stabilirlo per norma come fece il fascismo”.

“In realtà – continua lo storico – si sta manifestando una tendenza che risale all’Action francaise di fine ’800-inizio ’900: il cattolicesimo non cristiano o addirittura ateo. Mussolini, ad esempio, si dichiarava cattolico non cristiano. Rischiamo di tornare a queste forme e vorrei che la Chiesa lo denunciasse. Talvolta lo ha fatto, ad esempio nei confronti della Lega o non aderendo a crociate sul crocifisso”.

E qui si entra nell’uso politico della religione, che la stessa Chiesa dovrebbe denunciare con forza e coraggio: “Oggi c’è la minaccia di un uso politico della religione alla quale la Chiesa dovrebbe reagire per mantenere la sua piena credibilità. Di fronte al pericolo che al fondamentalismo islamico corrisponda un fondamentalismo cristiano rimane essenziale il rapporto del mondo cristiano con quello dei non credenti. Invece non se ne parla più”.

E qui sta, per Scoppola, la novità del documento del cardinale Ratzinger sulla donna: “Per la prima volta, infatti, in un documento ufficiale della Chiesa non ci si richiama a fondamenti razionali di Legge naturale – la Chiesa come interprete di una norma naturale da leggere alla luce di una ragione del cui buon uso la Chiesa stessa è garante – bensì alla Bibbia. E quando si passa alla Bibbia come fondamento dell’esperienza di fede si recupera lo spazio della scelta o, per dirla con Pascal, della scommessa. Su queste basi si può riproporre il dialogo con i non credenti”.
Mosaico di pace
Rivista mensile promossa da Pax Christi

 


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Consiglia Elimina    Messaggio 31 di 38 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 02/02/2005 18.14
....e non solo Scoppola a pensarla così......da più parti leggiamo di un certo FALSO CATTOLICESIMO CHE AVANZA......leggiamo anche quanto segue....questi testi ci aiutano a comprendere il senso ed il concetto di fondamentalismo quando appunto si formulano denunce chiare come queste......
 
Attenti, sta avanzando un "nuovo cristianesimo" postscristiano
 
di Paolo Giuntella
 
Gli ottimi articoli di Giuliano Amato (lunedì 1 novembre) e l’editoriale di qualche settimana fa di Ezio Mauro su Repubblica hanno avuto il merito di porre un problema che molti cattolici, non solo intellettuali ma anche semplici credenti praticanti impegnati, da tempo avvertono in modo sempre più inquietante. Sta avanzando un "nuovo cristianesimo" postcristiano, cioè disancorato dalla parola di Dio, dalla Bibbia e dalla storia della chiesa e delle chiese. Un cristianesimo senza Vangelo, ovvero con il Vangelo solo copertina e a pagine bianche, un cristianesimo di "civiltà", di "identità geopolitica", che non ha più rapporto con l’annuncio del Cristo, la "debolezza" della croce, ed ha solo nostalgia della deriva temporalista, della tradizione intesa come tradizioni popolari e non certo come tradizione cristiana incarnata nella parola, nella letteratura dei padri della chiesa, nei modelli degli Atti degli Apostoli e delle prime comunità cristiane, nella povertà della chiesa.

È un grave problema perché rischia di creare una sorta di religiosità pagana parallela che si appella alla difesa delle radici cristiane dell’Europa e dell’ occidente per mere ragioni identitarie e geopolitiche, insomma come istrumentum regni. Non è la prima volta che accade nella storia e l’ultimo caso clamoroso, quel movimento Action Française di Charles Maurras, che aveva agli inizi attratto anche cattolici come Maritain, fu addirittura scomunicato da Pio XI. E non sarà l’ultimo. Ma oggi nell’occidente secolarizzato e percorso (soprattutto negli Usa) da sette fondamentaliste o da vaghi spiritualismi new age, il problema di una religione "civile", politica, che si offra come rito, come liturgia, come consolazione, a difesa degli egoismi nazionali o del nord del mondo e trasformi anche la simbologia cristiana (il crocefisso, la liturgia, appunto, i capolavori dell’arte…) in simulacri condendo valori conservatori (e spesso pagani) con valori evangelici è grave.

L’apice, e dunque il campanello dall’allarme, fu quella grande cerimonia religiosa ma convocata dal presidente Bush dopo l’11 settembre, con tutte le grandi confessioni presenti in America (cattolici, protestanti, ebrei, musulmani) unite in preghiera in un rito non spontaneo, politico-istituzionale, appunto come liturgia "civile". Lo stesso presidente che poi, alla vigilia della guerra in Iraq avrebbe rotto persino con la sua setta religiosa perché contraria all’azione militare.

In Italia la difesa a spada tratta (ossessiva ed ideologica) del crocifisso nelle scuole da parte di uomini e movimenti che si erano fino a ieri definiti volutamente pagani, la stessa difesa delle radici cristiane nella Costituzione europea, sono avvenute e continuano in bocca a non credenti, non praticanti, che forse non hanno mai avuto dimestichezza con il Vangelo. Altrimenti non sarebbero sfuggite loro pagine fondamentali come il Magnificat, le Beatitudini e le Maledizioni dei ricchi nel Vangelo di Luca, l’episodio del giovane ricco, il fatto che Gesù di Nazareth affida all’incontro con la samaritana e alla parabola del buon samaritano la sintesi del cristianesimo: l’essenza della fede, l’acqua della vita eterna, e la fraternità, la solidarietà il soccorso.

E i samaritani, vale la pena di ricordarlo, venivano considerati dai giudei né più né meno come noi consideriamo e disprezziamo gli zingari. Impuri, sporchi, ignoranti, persone alle quali non si rivolgeva neppure la parola.

Per non parlare poi delle prostitute, dei pubblicani, di Zaccheo… insomma anche senza scomodare Emmanuel Mounier o Johannes Metz, il cristianesimo, attraverso la parola rivelata, non può che apparire una "religione anti-borghese". Certamente la predicazione di Gesù prese di petto benpensanti e perbenisti, ed aprì la braccia e il cuore a tutti i rifiutati.

Ci sono in realtà due versioni di questo post-cristianesimo che cerca di usare la croce come corpo contundente e come tessera per dividere, e la copertina del Vangelo con le pagine bianche per evitarne il contenuto sovversivo. (pagine bianche dentro le quali ognuno può ritrascriversi un vangelo di tutto comodo).

(...)
Se il Dio di Abramo e di Giacobbe, il Dio dei Profeti (Amos, Isaia, Michea, Osea) e di Gesù Parola incarnata, è Amore, ne consegue che le virtù e i valori (espressione per altro non biblica) che ne discendono sono quelli delle pagine "sparite" dal Vangelo solo copertina.

Il perdono, anzitutto, la povertà, la mitezza (dunque il dialogo, l’accoglienza, l’incontro con l’altro, con il "diverso"…) la sete di giustizia, la pace (quella del Cristo non il pacifismo), il rifiuto della logica delle armi (Gesù che fa rinfoderare la spada a Pietro), l’umiltà, la purezza di cuore, la speranza cristiana, la fortezza interiore, il farsi piccolo… il rifiuto del perbenismo, la denuncia dei veri mali chiamandoli per nome… Se volessimo usare l’accetta, come non conviene perché il ragionamento e l’approfondimento deve sempre prevalere sugli slogan, dovremmo semmai dire che sì, un "complotto anticristiano" esiste. È quello che vuole trasformare la persona, il cittadino del Cielo, in utente consumatore, è l’indifferenza al divario nord sud del pianeta, alla lotta alle povertà, alle malattie, per l’istruzione. È quello che dimentica che la maggioranza dei cristiani oggi vive nel sud del mondo ed è fatta di poveri molti dei quali (come i cattolicissimi italiani e irlandesi dell’800-’900) costretti ad emigrare in fuga dalla fame e dalla guerra.

Né si può dimenticare che ogni collocazione "geografica" del cristianesimo è riduttiva del suo messaggio, e persino blasfema per una esperienza di fede (molto di più di una "religione") che è nata nel Medio oriente, che ha grandi tradizioni orientali alle quali sono aggiunte ora nuove e ricche di fede e speranza tradizioni del sud del mondo. In fondo quando molte città italiane ed europee erano villaggi pagani, in molte città dell’Asia minore, in molti paesi arabi (dall’Egitto, al Libano, alla Siria, all’Iraq) come in Etiopia e persino in India c’erano fiorenti comunità cristiane… chiunque trasforma il libro delle Beatitudini e del Magnificat, e la Croce della apparente sconfitta sulla terra della parola di Dio uccisa dalle potenze e potestà di questo mondo e dalla durezza "ideologica" di cuore, costui collabora ad un "complotto anticristiano".

Sono le moderne cattedrali neopagane, i centri commerciali (o supermarket delle fedi), è la precarietà a cui troppi giovani sono costretti (precarietà di lavoro, ma anche di rapporti affettivi, di scelte di vita, di vuoto interiore, di solitudine, dissacralità dei costumi…), sono il rifiuto dell’altro...il tacere la verità, i veri complotti anticristiani.

Piuttosto che cercare ancora qualche vantaggio per le "opere", bisognerebbe cercare, come disse Scalfaro alla vigilia dell’invito di Fini a Loreto, di educare forti coscienze all’interesse collettivo, al bene comune, ad impegnarsi in politica e nel sociale non per difendere una bandiera o una tessera, ma per servire con gli strumenti laici della democrazia l’altro e gli altri. Un modello riuscito c’è. O forse c’era. La costituzione repubblicana. Dove, pur senza nominare Dio, il contributo dei cattolici, democratici liberali o personalisti, fu enorme e determinante e costruì una carta comune lavorando fianco a fianco con comunisti, azionisti, socialisti, repubblicani, liberali. Secondo il mandato evangelico: lievito e non forno. Sale e non saliera. Oggi invece questo "Dio" è nominato più di ieri ed allora sorge un dubbio: fondamentalista è colui che non vuole le pagine del Vangelo in bianco, o colui che vuole riscrivere la storia dell'uomo?
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Consiglia Elimina    Messaggio 32 di 38 nella discussione 
Da: Luce Inviato: 03/02/2005 12.45
Sia lodato Gesù Cristo!
 
Ho già inserito un Rapporto sulla situazione della fede cristiana in Italia nel forum dedicato all'insegnamento degli apostoli.
Qui mi vorrei legare al tema del fondamentalismo.
Credo che ci sia una confusione nel pensare che predicare le dottrine sia fondamentalismo.
In tal caso si finisce per insegnare un cristianesimo slegato da ogni impegno fuorchè quello della carità ai poveri.
Se non è di solo pane che vive l'uomo, credo che sia importante accostare alla carità del pane anche la carità della Parola, che  in soldoni si traduce in DOTTRINE.
 
Il Cardinale Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura ha redatto un Rapporto molto preoccupante dove emerge che se è vero che gli "atei" sono in netta diminuizione, è diventata scadente anche la qualità dei credenti e della fede stessa. Aumenta l'indifferenza.
Scrice il cardinale:
" La ricerca dimostra chiaramente un indebolimento dell'ateismo, ma anche della fede cristiana poichè la cultura occidentale predominante, con severità fondamentalista, sta contrassegnando una cultura mista a razionalismo tecnico ed edoismo permissivo...Si vuole far tacere la Chiesa, questa cultura fondamentalista sta svuotando i giovani dalle responsabilità di fronte prima di tutto a Dio e poi alla società che devono in qualche modo servire e non sopprimere.
In Europa il quadro è allarmante, è nata una nuova categoria dei "SENZA RELIGIONE-SENZA CHIESA" dove non si definiscono atei, ma legati ad un Dio personalizzato e personalizzante, dove l'importante è solo il motto "vivi e lascia vivere", lontani da ogni impegno dottrinale. Questa "nuova religiosità della non religiosità", dice ancora il Cardinale è così suddivisa:
 
- Paesi Bassi il 54%
- Francia il 48%
- Belgio 38%
- Spagna il 21%
- Italia il 21,8%
- Germania il 25%
 
In Brasile la situazione sta aggravandosi: il 20% della popolazione che aveva abbandonato la Chiesa Cattolica sta girovagando fra sètte ed altre entità cristiane, finendo per abbandonare del tutto il concetto di fede e religione. Quanto più sta aumentando l'abbandono dalla Chiesa Cattolica, tanto più aumentano le statistiche di chi si oppone alle Leggi morali di Dio.
Il Prefetto della Congregazione per i religiosi Franc Rodè ha spiegato che "la secolarizzazione è entrata nella Chiesa sotto un falso prestigio di una immagine sfalzata della Chiesa modernizzata, priva di dottrine, priva di impegni ecclesiali, priva di responsabilità nei confronti delle comunità. Un falso fondamentalismo attribuito all'insegnamento dottrinale della Chiesa, sta alimentando un vero e pericoloso fondamentalismo nei confronti dell'immagine vera della Chiesa che è guida e maestra e senza la quale troppe catechesi distorte stanno riducendo il cristianesimo ad una saggezza umana e personalistica, ad una scienza del vivere bene, ad una secolarizzazione che induce a dissacrare ciò che abbiamo di più sacro: i Sacramenti stessi!"
 
...e sempre sia lodato nostro Signore
 
 
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