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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Memoria della "Riforma"

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2011 22:37
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03/11/2011 22:22
 
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Consiglia (3 suggerimenti finora)  Messaggio 1 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81  (Messaggio originale) Inviato: 27/10/2002 23.58
Quel 31 ottobre 1517 a Wittenberg...
 
Cari Amici,                    Pax Christi!
 
 
Nel cuore della Chiesa, in tutti i tempi, lo Spirito ha suscitato anime generose che hanno saputo con forza denunciare gli abusi e le deviazioni dalla verità e semplicità evangelica.
A volte esse non sono state capite e hanno pagato con la vita la fedeltà alla loro coscienza e al loro Signore.
 
Sulla scia di tanti altri riformatori, che nei secoli precedenti avevano lottato per salvare il cuore dell'Evangelo, un monaco agostiniano, dopo anni di profonda riflessione sulle lettere di Paolo e disgustato dal deplorevole commercio delle indulgenze, decide di denunciare pubblicamente le deviazioni diffuse nella prassi ecclesiale del suo tempo.
Era il 31 ottobre del 1517; il nome della città dove avvenne la protesta Wittenberg; il nome del monaco agostiniano, superiore provinciale del suo Ordine, Martin Lutero.
 
Certo in quel giorno, affiggendo le sue 95 testi alla porta della chiesa di Wittenberg, egli non pensava di dare vita, nel giro di pochi anni, a comunità ecclesiali separate dalla chiesa di Roma.
Ma opportunità politiche, incomprensioni sempre maggiori, cuori induriti da una parte e dall'altra, resero impossibile una riconciliazione e le due posizioni vennero ritenute incompatibili per oltre 400 anni.
 
Ma, se un 31 ottobre creò lo strappo, un altro 31 ottobre, questa volta nel 1999, avrebbe iniziato a ricucirlo...
 
Questa volta siamo ad Augusta, luogo dove i principi tedeschi presentarono ufficialmente all'Imperatore Carlo V la loro protesta, e il primo simbolo della fede protestante, la Confessione Augustana appunto.
 
Proprio in questa città, la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa Cattolica hanno siglato la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, risolvendo il motivo dottrinale principale della plurisecolare separazione ed incomprensione tra le comunità cristiane d'Occidente.
 
Tale testo oggi è divenuto la base per l'elaborazione di nuovi accordi tra la Chiesa Cattolica ed altre confessioni protestanti. Speriamo che presto anche con esse si potrà firmare una dichiarazione comune.
 
Una data importante, importante per ogni Chiesa,
data di ricordi gioiosi e nello stesso tempo dolorosi;
invito ad una continua riforma
e monito che ci ricorda la nostra infedeltà alle parole di Gesù,
"che essi siano uno come noi, Padre, siamo uno"!
 
Non stanchiamoci di cercare la verità, non stanchiamoci di ricercare l'unità!
La preghiera della comunità credente di ogni tempo ed ogni luogo sostenga i nostri sforzi per raggiungere, in Cristo, la piena unità visibile!
 
Unità! Unità!
 
                         Ireneo
 
 
 
"[La dottrina della giustificazione] si pone in una relazione essenziale con tutte le verità della fede che vanno considerate interiormente connesse fra loro. Essa è un criterio irriununcabile che orienta continuamente a Cristo tutta la dottrina e la prassi della Chiesa. Quando i luterani sottolineano il significato del tutto singolare di questo criterio, essi non negano la connessione e il signifacato di tutte le verità di fede. Quando i cattolici si sentono vincolati da molteplici criteri, non per questo negano la particolare funzione del messaggio della giustificazione. Luterani e cattolci tendono  insimeme alla meta di confessare in ogni cosa Cristo, il solo nel quale riporre fiucia, poichè egli è l'unico mediatore (1Tm 2, 5-6) attraverso il quale Dio, nello Spirito santo, fa dono di sè e effonde i suoi doni che tutto rinnovano" [...]
"Le condanne dottrinali del secolo XVI, nella misura in cui esse si riferiscono all'insegnamento della giustificazione, appaiono sotto una nuova luce: L'insegmaneto delle Cheise luterane ... non cade sotto le condanne del Concilio di Trento. Le condanne delle Confessioni luterane non colpiscono l'insegmanemnto della Chiesa Cattolica romana..."
 
Dichiarazione congiunta sulla dottrina della Giustificazione nn. 18  e 41
 
 
 
Manda su di noi, o Padre,
una rinnovata effusione dello Spirito,
perchè camminiamo
in maniera degna
della vocazione cristiana
offrendo al mondo
la tetimonianza
della verità evangelica,
e operiamo fiuciosi
per unire tutti i credenti
nel vincolo della pace.
Per Cristo nostro Signore.
 
Messale Romano, Messa per l'unità dei Cristiani, colletta.
 
 
 


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Consiglia  Messaggio 2 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 28/10/2002 0.11
Ringraziando Ireneo per averci ricordato questo passo molto importante dell'Ecumenismo.....desideriamo, come cattolici, impegnarci nella Preghiera affinchè possiamo essere guidati dallo Spirito Santo ad una sempre maggior comprensione.....perchè come ci dice Gesù: soltanto UNITI il mondo potrà credere realmente che "Tu, Padre..mi hai mandato..."
 
Desidero rinserire nuovamente l'ultimo incontro che c'è stato....e ricordiamoci che lo Spirito è sempre in cerca di anime pronte a collaborare con Lui al Progetto salvifico del Padre....così come ci sono "i lupi che sono sempre alla ricerca del gregge da sbranare..."
 
Sia Lodato Gesù Cristo....
 
CELEBRAZIONE ECUMENICA DEI VESPRI con i Fratelli della Chiesa Luterana   Il Papa nel VII centenario della nascita della compatrona d'Europa

Con l'ardore della sua vita e della sua spiritualità
santa Brigida di Svezia è una testimone di ecumenismo


Con l'ardore della sua vita e della sua spiritualità santa Brigida di Svezia è una testimone di ecumenismo. Lo ha affermato Giovanni Paolo II che ha presieduto - nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre, nella Basilica Vaticana - la Celebrazione Ecumenica dei Vespri nel settimo centenario della nascita di santa Brigida di Svezia, Compatrona d'Europa. Ecco l'omelia del Santo Padre: 


1. "Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso" (1 Cor 2, 2). Le parole dell'apostolo Paolo, risuonate nel corso di questa celebrazione ecumenica, hanno avuto una eco singolare nell'attività e nell'esperienza mistica di santa Brigida di Svezia, della quale commemoriamo il settimo centenario della nascita. Nelle diverse tappe della sua esistenza, che la videro dapprima sposa, madre ed educatrice, poi vedova ed infine iniziatrice di un nuovo cammino di vita consacrata, la Santa si è costantemente ispirata al mistero della passione e della morte di Cristo. I suoi occhi non si sono stancati di contemplare il volto del Crocifisso.
La ricordiamo questa sera, mentre rendiamo grazie al Signore per una così illustre e santa figlia della nobile terra di Svezia, legata alla città di Roma e testimone singolare delle profonde radici cristiane della civiltà europea.
Poi il Papa ha proseguito in lingua inglese. Ecco la nostra traduzione italiana delle sue parole
parte a questa solenne Liturgia serale in onore di s. Brigida. Rivolgo un pensiero particolare ai miei Fratelli Vescovi, al clero e alle religiose e ai religiosi presenti.
In spirito di fraternità e amicizia saluto i distinti rappresentanti delle Chiese Luterane. La vostra presenza in occasione di questa preghiera è motivo di gioia profonda. Spero che questo nostro incontro nel nome del Signore promuova il nostro dialogo ecumenico e renda più breve il cammino verso la piena unità dei cristiani.
Desidero inviare un saluto speciale alle Loro Maestà, il Re e la Regina di Svezia, rappresentate qui dalla figlia, la Principessa Vittoria.
Saluto rispettosamente le altre autorità civili e religiose che prendono parte, insieme agli organizzatori, agli oratori e ai partecipanti al simposio sul tema "Per un mondo più giusto e degno. La via della bellezza", in commemorazione dei settecento anni della nascita di santa Brigida. Rivolgo un saluto affettuoso alle care Suore dell'Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, riunite qui con l'Abbadessa Generale.
3. Qui, presso le tombe degli Apostoli e nei luoghi santificati dal sangue dei martiri, santa Brigida trascorse molte ore in preghiera durante il suo soggiorno a Roma. Qui, trasse forza e fermezza per essere in grado di adempiere a quell'impegno straordinariamente caritatevole, missionario e sociale che fece di lei una delle persone più autorevoli del suo tempo.
In contemplazione del Signore Crocifisso e in intima unione con la Sua Passione, fu in grado, con determinazione profetica, di completare la missione che Cristo le aveva affidato per il bene della Chiesa e della società a quel tempo.
La statua marmorea posta all'esterno della Basilica Vaticana, vicino all'entrata comunemente chiamata "Porta della Preghiera", esprime opportunamente l'ardore della sua vita e della sua spiritualità. Santa Brigida è ritratta in atteggiamento orante, con il libro delle sue "Rivelazioni" aperto, recante un bastone e una bisaccia da pellegrino, intenta alla contemplazione del Cristo crocifisso.
Infine ha così concluso in italiano: 

4. Mi preme porre in luce un altro aspetto della personalità di questa grande missionaria della fede, che ho voluto proclamare compatrona d'Europa:  è il suo attivo e solerte anelito per l'unità dei cristiani. In un'epoca complessa e non facile della storia ecclesiale ed europea, quest'invitta discepola del Signore non cessò di operare per la coesione e l'autentico progresso dell'unità dei credenti. Mi piace qui ripetere quanto ho voluto recentemente ricordare alle Suore Brigidine in un apposito Messaggio commemorativo del settimo centenario della sua nascita. Santa Brigida - scrivevo - "quale donna di unità, si propone a noi come testimone di ecumenismo. La sua personalità armoniosa ispira la vita dell'Ordine che a Lei fa rimontare le proprie origini nella direzione di un ecumenismo spirituale e insieme operativo" (n. 6). Si tratta d'una eredità spirituale da raccogliere, d'un impegno comune da proseguire con gioiosa generosità. Poiché però l'unità della Chiesa è una grazia dello Spirito, siamo consapevoli che occorre anzitutto implorarla costantemente nella preghiera, e poi costruirla con tenacia instancabile, ciascuno offrendo il proprio contributo personale.
5. Carissimi Fratelli e Sorelle, cade oggi la festa di san Francesco d'Assisi. Sono a tutti note l'ammirazione e la devozione di questa Terziaria francescana verso il Poverello d'Assisi. Tra i numerosi pellegrinaggi che ebbe a compiere ai principali santuari dell'epoca, spicca quello dell'estate del 1352 ad Assisi. Fu una visita che le lasciò nella mente e nel cuore un ricordo indelebile.
Ci aiutino questi due grandi santi, che tanto influsso hanno esercitato nella vita della Chiesa e nella storia del continente europeo, ad essere, come loro, coraggiosi testimoni di Cristo e del suo perenne messaggio di salvezza. Interceda per noi Maria, di cui santa Brigida fu sempre molto devota, perché possiamo contribuire efficacemente all'instaurazione del Regno di Cristo e alla costruzione della civiltà dell'amore.

(©L'Osservatore Romano - 11 Ottobre 2002)

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