A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Memoria della "Riforma"

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2011 22:37
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03/11/2011 22:25
 
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Consiglia  Messaggio 7 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 29/10/2002 12.53
Penso che sia interessante conoscere, attraverso gli scritti (per esempio) di S.Caterina da Siena...come il problema della Riforma era fortemente sentito dalla senese.....la quale, in un altra lettera indirizzata sempre a Gregorio XI, che invita ad essere arbitro della vera Pace nell'Europa travagliata, consiglia anche di...DEPORRE IL POTERE TEMPORALE...se questo danneggiava in qualche modo quello spirituale.....
 
Leggiamo:
 
< Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Santissimo e reverendo Padre in Cristo dolce Gesù; la vostra indegna figliuola Caterina, serva e schiava dè i servi di Gesù Cristo, scrive alla Vostra santitate nel prezioso Sangue di Lui, con ardente desiderio di vedervi giunto alla Pace, pacificato, voi e li figliuoli con voi. La quale Pace Dio vi chiede, e vuole che ne facciate ciò che potete in primo luogo per favore delle anime di ogni luogo.
Oimè, babbo mio, non pare che voglia che noi attendiamo tanto alla signoria e sostianza temporale, che non si vegga quanta è la distruzione delle anime e del vituperio contro Dio? Questo potere seguita per la guerra; ma Dio vuole che apriate l'occhio dell'intelletto sopra la bellezza dell'anima, e sopra il Sangue del Suo Figliuolo; del quale Sangue lavò per primo la faccia dell'anima vostra perchè fosse lavata la faccia dell'anime nostre; voi ne siete Ministro. V'invito dunque alla fame del cibo di tutte le anime!
Il tesoro della Chiesa è il Sangue di Cristo, d'inestimabile valore il Suo Corpo dato in cibo; tutto si è dato in prezzo per l'anima: perchè il tesoro di questo Sangue non è pagato per la forza temporale, ma per la salute dell'umana generazione!
Sicchè, poniamo che siate tenuto di conquistare e conservare il tesoro e la signoria delle città la quale la Chiesa ha perduto; perocchè maggiormente siete tenuto di riacquiestare le pecorelle che sono il tesoro più immenso della Chiesa; e troppo s'impoverisce queand'ella le perde!
Non che impoverisca in sè, perchè il Sangue di Cristo giammai diminuirebbe, ne finirebbe, ne andrebbe in altra Chiesa; ma perde il suo adornamento di gloria, il quale riceve dalle anime virtuose e obbedienti e sudditi a Lei.
Meglio dunque lassar andare l'oro delle cose temporali, che l'oro delle spirituali.
Perocchè so bene che non tutto dipende da voi, babbo mio dolce, voi fate tutto quello che si potrà fare; e fatto quanto dovevate, come ci ammaestra il Divin Maestro, diremo che siamo servi inutili, e sarete scusato davanti a Dio e agli uomini che verranno.
Usate, ve ne scongiuro, il bastone della Carità, il bastone della benignità, i bastoni dell'Amore e della Pace, anzichè ricambiare col bastone della guerra; e Dio vi ridarà a suo tempo d'esser riconosciuto spiritualmente e temporalmente quale siete, dolce vicario di Cristo in terra.
Restringendosi l'anima mia fra sè e Dio, con grande fame della salute nostra e della riformazione della santa Chiesa dai falsi preti, dai corrotti vescovi, imploro Dio e Dio a voi, di fare quanto più potrete per il bene del mondo: non pare che Dio manifesti altro rimedio, nè io veggo altro in Lui, che quello della PACE!
Pace dunque, Pace in Nome di Gesù Cristo Crocifisso e per l'Amore del Sangue Suo!
Non ragguardate all'ignoranzia, alla cecità, alla superbia dè i figliuoli corrotti, ignorate la loro prepotenzia, abbiate a rammentarvi che questa è la promessa del Divino Maestro, allorchè avvisò Pietro che il demonio avrebbe tentato ogni mezzo per corrompre, marcire, rubare pecore del Suo santo ovile che è la santa Chiesa, ma perocchè promise che il demonio mai avrebbe prevalso su di Essa, avete forse timore di essere passato al crogiolo? Non sia mai!
Soltando passando attraverso il crogiolo sarete quello che dovrete essere, il dolce vicario di Cristo in Terra!
Con la Pace inorridirete il demonio, che aprirà altre strade per corrompere e marcire, ma porterete la Pace nei cuori della divisione; Cristo penserà ad unirli.
Vedete dunque come con la Pace, caccerete il demonio!
Fate dunque tutto quello che è in vostro potere acciocchè non veniate ad agire secondo la volontà degli uomini, piuttosto secondo la volontà di Dio che altro non chiede, e per lo quale motivo vi ha posto a si tanto supremo vicariato.
Ma voi avete bisogno dell'aiuto di Gesù Cristo Crocifisso e con voi i vescovi che sono chiamati a consigliarvi, perocchè molti sono fra loro corrotti e neanco ferventi sacerdoti, liberatevi di costoro, ponete il vostro santo desiderio in Cristo Gesù , ripudiate i sollazzamenti del marciume della corruzione, abbiatelo a distinguere da questo: se non sapete soffrire, non siete degno!
Voi fate le veci del dolce Cristo Gesù, e come Lui dovete desiderare soltanto il bene delle anime, dovete bere il calice dell'amarezza, dovete farvi dare il fiele. Oh quanto sarà beata l'anima vostra e mia che io vegga voi essere cominciatore di tanto bene e della Pace, che alle vostre mani venerabili, quello che Dio permette per forza, si faccia soltanto per l'amore!
Questa è la sola strada, e con i pastori, i sacerdoti, tutto il popolo vero e virtuoso, e umili onesti servi di Dio; e si che ne troverete, ma solo se piacerà alla santità Vostra di cercarli!
Chè sono due le cose: che la Chiesa ha perduto il potere temporale per la guerra, ma ha ritrovato quello spirituale per la Pace, rammentate l'Apostolo Paolo, babbo mio dolce, senza le virtù, senza la carità, è sempre guerra, non solo fra i popoli, ma guerra aperta con Dio. I ribelli come possono capirlo se non possediamo in noi queste virtù? come se non operiamo la Pace?
Perdoniate alla mia presunzione, babbo mio dolce, ma è fuoco quel che mi divora l'anima per il bene di tutti e per la Pace, nè Dio mi consente di dormire se non vi faccia giungere al più presto questo servizio.
Umilmente v'addimando la vostra santa benedizione, in nome di Gesù dolce, Gesù Amore! >
 

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Consiglia  Messaggio 8 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 01/11/2002 18.24
Carissimi, 

Spesso il movimento di protesta sorto a seguito dell’affissione delle tesi di Lutero viene presentato come una conquista dell’animo umano e di affrancamento da un potere ecclesiastico considerato dispotico e interessato.

Se vi sono state delle responsabilità da parte dei rappresentanti del clero di allora, e che non si intende negare, tuttavia non si possono tacere neanche le responsabilità di coloro che avevano la pretesa di riformare le altrui deviazioni.

Ho voluto fare una ricerca critica su questo movimento così a torto decantato, che ha preso l'avvìo nel 1520 circa e dura tuttora. Ma siccome molti, anche tra i cattolici, non ne conoscono taluni aspetti crudi, troveranno nella sezione PAGINE STORICHE il relativo argomento dal titolo:  Aspetti poco noti della "Riforma".

Con affetto


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Consiglia  Messaggio 9 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 02/11/2002 2.01
Ti canta la candida schiera dei santi!
 
 
A tutto il gruppo,           Pax Christi!
 
Questo testo è indirizzato primariamente a Teofilo, ed in secondo luogo a tutti coloro che si son potuti far accattivare dalla sua ricerca nelle pagine storiche.
 
Non mi sembra di dire una cosa nuova affermando che il modo migliore per mentire è dire metà della verità.
 
Ho letto l'estratto dal testo Le due città di Città nuova, ma una citazione deve sempre riportare, Teofilo, prima di tutto l'autore, in secondo luogo il titolo e sottotitolo, la casa editrice, la città e la data di pubbicazione.
Qualcosa mi dice che il testo non sia dell'ultimo decennio, e se invece lo è, mi piacerebbe avere qualche notizia in più sul suo autore, i suoi studi i suoi titoli, la sua specializzazione.
Forse così sarebbe più facile contestualizzare ciò che dice e ridimensionarlo, rimetterlo nella giusta luce senza alcuna assolutizzazione della sua posizione, che invece, Teofilo, mi sembra che tu prendi come oro colato.
 
Prima di tutto, il fatto che l'immenso movimento della Riforma sia sorto per riformare i costumi morali della Chiesa Cattolica, e che quindi, come dimostra il testo citato da Teofilo, non sia riuscito nell'intento, è un cliché storico che non ha alcun fondamento.
La protesta di Lutero è ben pià profonda; la sua protesta nasce da motivazioni dottrinali, teologiche.
Cosa è centrale nella fede Cristiana? Quale ruolo deve essere dato alla Sacra Scrittura? Qual è il potere del Papa ed il suo rapporto con il resto della Chiesa? Si può ridurre l'Eucarestia soltanto al sacrificio dimenticando che essa è innanzitutto il banchetto festoso dei primogeniti? E per definire la presenza reale di Gesù nel pane, occorre necessariamente canonizzare un termine puramente filosofico e aristotelico? Qual è il posto dei santi nella fede? Quale quello della gerarchia? Quale il ruolo dei fedeli laici?
Si è salvati perchè Cristo ci ha salvati o perchè, tramite le indulgenze, ci acquistiamo il paradiso? Cosa viene prima, La grazia dello Spirito o il retto agire?
 
Questi sono i temi forti su cui Lutero medita, pensa, ed infine protesta! Protesta contro le pratiche diffuse nella sua chiesa del suo tempo (non morali, ma cultuali); non vuole creare una nuova Chiesa, ma ribadire la centralità di alcune verità che invece la pratica della Chiesa del 600 nascondeva.
 
Ed è inutile negarlo: la gente comune conosceva benissimo le vite dei Santi, ma pochi avevano letto il vangelo (e cosa è più importante, la vita del Cristo o quella dei suoi discepoli?).
L'Eucarestia era percepito come un sacrificio che faceva il sacerdote, e a cui si assisteva, senza comunicarsi ( e dov'è il "prendetene e mangiatene tutti" di Gesù?);
per la costruzione di san Pietro il papa offriva ai vescovi locali veri e propri pacchetti commerciali di indulgenze e i soldi raccolti finivano a Roma. Il problma qui, (olte il naturale sconcerto dato dalla "vendita" delle indulgenze, una pratica inesistente fino al secolo prima di Lutero, e che venne abrogata dal Concilio di Trento) era che spesso i predicatori di indulgenze non erano affatto teologicamente preparati e a volte dicevano che acquistare le indulgenze era l'unico modo certo per giungere in paradiso; molto del denaro che prima confluiva nelle casse per i poveri, adesso veniva data ai predicatori di indulgenze (ora, cosa ha la priorità, aiutare un povero o acquistare un'indulgenza?);
in più sembrava che la salvezza dovesse essere conquistata da ognuno, a botta di diguni ed indulgenze... e dove sta allora la gratuità di quel Dio che ci ha salvati prima ancora che noi lo conoscessimo? Che valore ha il sacrificio di Cristo sulla croce? Come può l'uomo volgersi a Dio se non è prima la sua grazia a toccarlo?
 
Oggi come oggi penso che tutti ci troviamo d'accordo con ciò che ho appena detto, e cioè sull'importanza della conoscenza delle scritture, sull'importanza di mangiare l'Eucarestia e non solo di vedere la messa, sull'obbrobrio della vendita delle indugenze e sulla priorità che ha il sevizio dei poveri, sulla centralità del dono dello Spirito per nascere e crescere nella fede, sul fatto che non siamo salvi per le opere in quanto tali ma inquanto risposta all'amore preveniente di Dio che ci ha già redenti col sangue prezioso del suo figlio e al cui amore semplicemente corrispondiamo.
 
Questa è la protesta di Lutero; è il tentativo di rimettere al centro le verità che ho appena scritto, e che sembravano quasi dimenticate nella Chiesa del tempo.
Ma esse non vennero colte nella loro essenza, ma si ebbe paura del fatto che un monaco dicesse al papa cosa fare, ed il papa (LEONE X, più un politico che un pastore) corse subito ai ripari con una scomunica di cui ancora oggi sentiamo il peso e le conseguenze.
 
Nel testo di Teofilo si evincono le brutture morali a cui andò incontro la Riforma, beh, non so cosa c'è da meravigliarsi; nella Chiesa cattolica ci sono state le stesse cose ed anche peggio.
 
Poi si parla dell'organizzazione teocratica di Calvino come di una innovazione inesistente prima nel cattolicesimo. Allora io mi domando cosa fosse lo Stato pontificio e dove fosse la distinzione stato/chiesa lì.
Si dice che per Calvino solo gli appartenenti alla Chiesa erano cittadini. Anche questo potrebbe trarre in inganno. Anche nel mondo cattolico, in tutti gli stati, ci furono persone, esseri umani, che non erano considerati cittadini. Fino alla rivoluzione francese gli zingari e gli ebrei non erano considerati cittadini e non godevano di alcun diritto in nessuno degli stati cattolici, incluso quello pontificio fu un movimento concorrente al cristianesimo, e cioè l'illuminismo, il primo ad affermare che chiunque era nato in un territorio doveva essere considerato detentore di uguali diritti e medesimi doveri.
 
Per quanto riguarda le proteste e l'uso della forza contro l'anabattismo, come dimenticare che nello stesso periodo si strutturava l'inquisiszione cattolica?
 
SI citano poi nel testo fonti di origini differentissime come se fossero della stessa posizione. Si cita Weber e gli si fa dare un giudizio negativo del protestantesimo. Beh, io ho dato un esame di sociologia che praticamente era per la metà sul pensiero di Weber (e l'ho dato in una Pontificia Facoltà Teologica, non in una scuola statale o in una scuola protestante) e consiglierei a tutti di leggere l'opera di Weber che non giudica, ma osserva e descrive i mutamenti della società europea, e per lui quella protestante è una svolta che apre l'europa a nuovi mercati, nuove possibilità creando nuova ricchezza (e ciò si nota anche dalla crescita demografica di quel periodo, prima della peste intercorsa in europa nel secolo successivo alla riforma).
 
E poi, francamente, mi fa ridere la parte sui rapporti tra la Chiesa Luterana e Hitler ed il nazioanalsocialismo.
Ma ci siamo dimenticati Che la chiesa cattolica, che in un primo momento considerò inconciliabili le teorie naziste con il cristianesimo, una volta diventato Hitler cancelliere, cancellò una tale condanna permettendo ai cattolici di propugnare le teorie naziste e di essere collaboratori attivi nelle attività di governo, firmando per giunta un concordato con il Reich? Abbiamo dimenticato le immagini dei vescovi che accanto a Gerarchi Nazisti salutano la folla non benedicendola con la croce, ma con il saluto nazista e dicendo le paro Heil Hitler, e cioè "Hitler Salvezza"? O le parole "la salvezza appartiene a Dio seduto sul trono e all'Agnello" ancora non erano state scritte e quindi quei poveri vescovi non erano responsabili di quello che facevano?
 
Non nego, non lo potrei negare, l'eroismo di tanti cattolici, ma non lo posso negare come non posso negare l'eroismo di tanti protestanti, uno per tutti: Diethrich Boneffer (spero di averlo scritto giusto!!!!).
Come non potrei negare il silenzio ufficiale che rasentava il collaborazionismo delle chiese protestanti tedesce, ma anche qui, non lo nego come non nego il silenzio ufficiale della Chiesa Cattolica tedesca (non parlo del silenzio di Roma, questo è un altro capitolo che complicherebbe e allargherebbe troppo il discorso).
 
Alla fine, dire che la riforma è nata per motivi morali, per l'immoralità e l'incoerneza di tanti religiosi e preti e vescovi cattolici, per quanto potrebbe sembrare paradossale, è un'autodifesa del mondo cattolico, che ci serve a, da una parte, sminuire la portata del movimento riformistico protestante, e dall'altra, a dire che la Chiesa corresse tale immoralità tramite il Concilio di Trento.
Mentre la verità è un'altra, e cioè che la Chiesa Cattolica si è si riformata profondamente durante il XVI secolo, ma che ancora i problemi sollevati da Lutero non sono risolti, e che lo saranno solo quando Federazione Luterana e Chiesa Cattolica avranno approfondito appieno gli argomenti di contrasto e saranno giunte ad una medesima visione, come già accaduto sul tema della grazia con la Dichiarazione congiunta del 1999.
 
Il cammino della Chiesa protestante è lo stesso della Chiesa Cattolica, lo stesso di ciascun uomo: luci e ombre, realizzazioni e compromessi, grandi slanci e codarde paure.
 
Mi chiedo se Teofilo abbia mai dato uno sguardo a quella che è la teologia cattolica contemporanea e a quanto ess sia debitrice di pensatori protestanti, come la nouvelle teologie che preparò e guidò il Concilio Vaticano II sia nata dall'incontro con il pensiero protestante, come l'attuale lettura della bibbia in mondo cattolico sia soggetta all'insegnamento di Barth e Balthasar, quanto l'ecclesiologia del Vaticano II, su tutto quello che riguarda il sacerdozio univesale e la dignità del battezzato debba dalla prassi delle Chiese protestanti.
 
Mi chiedo se tu abbia letto le preghiere eucaristiche, le collette, i prefazi della Chiesa Anglicana, o abbia mai ascoltato i Godspell (anche qui perdonate il mio inglese, ma faccio proprio pena con le lingue straniere). O se tu sappia come alcune delle più belle realtà monastiche d'europa siano animate da protestanti (la fraternità di Taizè in Francia e Bose in italia, o la COmunità di Gerusalemme, presente in italia a Firenze).
 
Un consiglio vorrei dare infine a tutti quelli che stanno leggendo questo messaggio: non credete nè a me nè all'autore delle Due Città, il testo che ha inserito Teofilo. Fate anche voi ricerche, ma non su manualetti di storia, soprattuto se li sentite di tono polemico; ma andate alle fonti, leggete ciò che i protestanti anno scritto.
 
Leggete le 95 tesi di Lutero e vedrete se non vi sentirete d'accordo almeno con un'ottantina di esse, leggete il commento al Magnificat sempre di Lutero (davvero un gioiello), leggete la Confessione di Augusta (la prima confessione di fede luterana) e chiedetevi se davvero in essa sono contenute norme contrarie alla fede cattolica, o almento tali da creare una frattura così profonda come quella che c'è stata per più di 400 anni.
 
Se vivete in una città dove sono presenti luterani o calvinisti o valdesi, o anglicani, andate da loro e chiedete ai pastori di leggere insieme con loro (nel caso occorra traduzione) i loro testi liturgici e poi vedrete se non vi sentirete affascinati dalla poeticità di alcuni.
 
Qui non si tratta di rifiutare o decantare un movimento religioso; si tratta di conoscere i fratelli nella fede in quello che dicono ed in quello che è il loro patrimonio spirituale, di riconoscere sia il buono che il cattivo, riconoscere quello che è patrimonio comune e continuare a dialogare e ad approfondire i temi controversi, con la certezza che lo Spirito, secondo la promessa di Cristo, ci giuderà alla verità tutta intera.
 
Per chi non mi conoscesse e leggesse qualcosa di mio solo ora, vorrei ricordare che sono cattolico, un religioso e che la comunità in cui vivo è  a Napoli.
 
Oggi, dopo il vespro, abbiamo tutti insieme cantato le Litanie Maggiori della comunità di Bose. Esse iniziano con il ricordo delle creature celesti, dei messaggeri e degli angeli di Dio, per poi passare a tutti i giusti di Israele, poi a tutti i santi della chiesa indivisa del primo millennio e a tutti i più grandi testimoni di tutte le chiese cristiane, concludendo poi con un riferimento ai "figli della prima allenza", gli ebrei attuali, e ai "giusti di tutte le genti".
Si, perchè nel paradiso non esistono divisioni, ma tutti i giusti, a qualsiasi Chiesa appartengano, qualunque religione hanno professato, sono tutti riuniti nella comunione divina.
 
Non dimentichiamolo mai: da una visione teocentrica, tutti gli uomini sono già una sola grande famiglia.
Facciamo cadere il tono polemico e, pur non dimenticando le differenze ed i problemi che ancora ci separano, cresciamo giorno dopo giorno nella fraternità e nell'unità.
 
Ireneo.
 

"In una visione teocentrica, noi cristiani già abbiamo un Martirologio comune. Esso comprende anche i martiri del nostro secolo, più numerosi di quanto non si pensi, e mostra come, ad un livello profondo, Dio mantenga fra i battezzati la comunione nell'esigenza suprema della fede, manifestata col sacrificio della vita. Se si può morire per la fede, ciò dimostra che si può raggiungere la mèta quando si tratta di altre forme della stessa esigenza. Ho già constatato, e con gioia, come la comunione, imperfetta ma reale, è mantenuta e cresce a molti livelli della vita ecclesiale. Ritengo ora che essa sia già perfetta in ciò che tutti noi consideriamo l'apice della vita di grazia, la martyria fino alla morte, la comunione più vera che ci sia con Cristo che effonde il suo sangue e, in questo sacrificio, fa diventare vicini coloro che un tempo erano lontani (cfr Ef 2, 13).

Se per tutte le Comunità cristiane i martiri sono la prova della potenza della grazia, essi non sono tuttavia i soli a testimoniare di tale potenza. Sebbene in modo invisibile, la comunione non ancora piena delle nostre comunità è in verità cementata saldamente nella piena comunione dei santi, cioè di coloro che, alla conclusione di una esistenza fedele alla grazia, sono nella comunione di Cristo glorioso. Questi santi vengono da tutte le Chiese e Comunità ecclesiali, che hanno aperto loro l'ingresso nella comunione della salvezza. Quando si parla di un patrimonio comune si devono iscrivere in esso non soltanto le istituzioni, i riti, i mezzi di salvezza, le tradizioni che tutte le comunità hanno conservato e dalle quali esse sono state plasmate, ma in primo luogo e innanzitutto questa realtà della santità.

Nell'irradiazione che emana dal « patrimonio dei santi » appartenenti a tutte le Comunità, il « dialogo della conversione » verso l'unità piena e visibile appare allora sotto una luce di speranza. Questa presenza universale dei santi dà, infatti, la prova della trascendenza della potenza dello Spirito. Essa è segno e prova della vittoria di Dio sulle forze del male che dividono l'umanità. Come cantano le liturgie, « incoronando i santi, Dio incorona i suoi propri doni ».

Laddove esiste la sincera volontà di seguire Cristo, spesso lo Spirito sa effondere la sua grazia in sentieri diversi da quelli ordinari. L'esperienza ecumenica ci ha permesso di comprenderlo meglio. Se, nello spazio spirituale interiore che ho descritto, le Comunità sapranno veramente « convertirsi » alla ricerca della comunione piena e visibile, Dio farà per esse ciò che ha fatto per i loro santi. Egli saprà superare gli ostacoli ereditati dal passato e le condurrà sulle sue vie dove egli vuole: alla koinonia visibile che è al tempo stesso lode della sua gloria e servizio al suo disegno di salvezza. "

Giovanni Paolo II, Ut Unum Sint, n. 84

 

Dio misericordioso,
quando la tua Chiesa era lacerata in questo mondo
dalle devastazoni del peccato,
hai fatto sorgere uomini che tstimoniarno nell storia
la loro fede con coraggio e perseveranza:
dona alla tua Chiesa la pace secondo la tua volontà
e accorda a coloro che sono stati divisi sulla terra
di riconciliarsi in cielo per condividere al visione della tua gloria.
Attraverso Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
un solo Dio, ora e sempre.
Amen!

Colletta della Liturgia Anglicana
per il 4 maggio, Memoria dei Martiri inglesi
dell'Epoca della Riforma

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