Caro gruppo, Pax Christi!
mi è davvero difficile essere collegato spesso ad internet, quindi scusate la rarità dei miei contributi ed il tentativo di essere il più possibile esauriente e comprensivo di tutti i contributi altrui in poche righe...
Vado in ordine.
Caro Jesus, forse io faccio troppi distinguo teologici che a volte sono chiari per me ma non altrettanto per gli altri.
Scusami dunque se ne faccio un altro, ma i cattolici non adorano l'ostia, bensì la presenza reale di Cristo che in quell'ostia permane.
Tu mi dici perchè non facciamo così con la scrittura.
Io ti dico che in un certo senso lo facciamo, ma adoriamo la Parola di Dio e non il libro concreto.
Noi non siamo una "religione del Libro", come i mussulmani con il Corano, ma una "religione della Parola". In questo senso Dio è presente realmente nel momento in cui noi leggiamo e ascoltiamo la sacra scrittura, e non nelle lettere di inchiostro delle nostre bibbie.
E' per questo che nella liturgia, luogo proprio dell'ascolto della sacra scrittura, nel mondo cattolico ed ortodosso è contornato di tanta attenzione. Si fa una preghiera prima (colletta), si proclama la Parola da un luogo adatto, alto, visibile da tutto il tempio, da libri liturgici adatti, scritti bene e grande, che aiutino ad una buona proclamazione. Il vangelo è onorato con candele, incenso, si legge da un libro a parte, ricchissimo e prezioso.
E' in quel momento che è presente lo Spirito. Ed in quel momento noi adoriamo "Dio che parla", cos'altro è l'Alleluia, o il dire "Rendiamo grazie a Dio/Lode a te o Cristo", se non il riconoscimento che DIo ha parlato a noi proprio lì, in quel momento?
Sul Fate qeusto in memoria di me forse non sono stato chiaro, intendevo dire che Gesù ha designato alcuni tra noi a cui ha comandato di ripetere quei gesti, ma essi lo fanno come capi e delegati della comunità, che tutta ripete l'azione di Gesù. E' chiaro infatti oggi che non c'è il sacerdote che celebra l'eucarestia e noi che assistiamo, ma che tutto il popolo di Dio celebra l'Eucarestia che un ministro ordinato presiede.
Le chiese ortodosse hanno il Tabernacolo, cioè una riserva eucaristica in cui conservano il pane per la comunione agli ammalati o a chi è in pericolo di morte. Quello che non anno è il culto eucaristico fuori dalla messa, sorto come devozione nella chiesa d'Occidente dopo la frattrua dello scisma del 1054.
Sulla presenza eucaristica nelle chiese protestanti. Oggi come oggi per la Chiesa cattolica, nel pane e nel vino presentati dai pastori protestanti non è realmente presente Gesù. Ma questa è la comprensione attuale, non c'è nessuna dichiarazione definitiva riguardo a questo.
Se vuoi sapere ciò che dice oggi la Chiesa Cattolica la risposta è un netto no (sempre escludendo la chiesa anglicana per i motivi già espressi).
Quello che io volevo dire, lontano da un semplice pio desiderio di appianare i problemi (non è la mia intenzione!), è che il tema va ancora approfondito e lo si sta approfondendo nei dialoghi interecclesiali.
Ma, anche in questo, seppur non lo si può dire con certezza, la coscienza è ultimo giudice, ed io non avrei problemi a ritenere valido il ringraziamento valdese o di altre confessioni che sostengono un dialogo ecumenico con la chiesa cattolica.
Per quanto riguarda il riferimento di Luce alla nascita della Chiesa Anglicana, ho difficoltà a pensare che tu sia ben informata sul tema.
Viene comunemente detto che la chiesa anglicana è nata per il desiderio di divorzio di Enrico VIII per avere un figlio maschio; in realtà Enrico VIII desiderava l'annullamento del primo matrimonio, ed in effetti che esso fosse valido è ancora in dubbio.
Il papa di allora iniziò il processo che per motivi politici (non voleva dispiacere al re di Spagna) allungò oltre misura.
E poi, la spinta ad un maggior distanziamento da Roma e alla nascita di una chiesa nazionale, era presente in Inghilterra già dalla fine del XII sec.
A proposito, non so se siete a conoscenza che, prima del distacco da Roma, per il suo acume teologico, il papa onorò Enrico VIII del titolo di "defensor fidei" difensore della fede, titolo di cui ancora oggi i reali di Inghilterra si fregiano.
Per quanto riguarda il post.23 di Caterina, è vero che uno dei problemi attuali sulla validità dell'Eucarestia è il fatto che essa non sia presieduta da un ministro ordinato.
Però, e so di essere avventato in quanto sto per dire, dovremmo un po' approfondire questo tema.
Infatti nelle prime comunità cristiane non erano sempre i presbiteri ed i vescovi a presiedere l'eucarestia. Anzi, la Didachè raccomanda che, se sono presenti dei profeti (cioè coloro che avevano particolari doni dello spirito ma non erano ordinati), dovevano loro presiedere l'Eucarestia e, mentre raccomanda alle comunità come i presbiteri devono fare il ringraziamento (le parole da pronunciare) ordina di lasciare massima libertà ai profeti.
In più, nelle Costituzioni Apostoliche (III sec circa) si dice che i confessori della fede, gli arrestati dalle autorità romane che avevano salva la vita, erano automaticamente incorporati nel corpo dei presbiteri senza che fosse necessario imporre loro le mani (cioè amministrare il sacramento dell'ordine).
Cosa voglio dire con questi esempi? Che nella chiesa delle origini potevano presiedere l'eucarestia anche "probi viri", uomini conosciuti dalla comunità per la loro retta condotta o per un paricolare carisma loro dato e che non erano ministri ordinati.
Solo in un secondo momento, con la diminuzione e quasi scomparsa del fenomeno dei profeti (diffusissimo nel I sec) e con la diminuzione delle persecuzioni (e dunque di coloro che alle persecuzioni riuscivano a scampare), si affermò la regola che fossero solo ministri ordinati a presiedere il ringraziamento (penso sia ormai chiaro che quando parlo di ringraziamento intendo l'Eucarestia, la santa cena).
Un tema da approfondire dunque, soprattuto sul piano storico.
A presto,
Ireneo