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Memoria della "Riforma"

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2011 22:37
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Consiglia (3 suggerimenti finora)  Messaggio 1 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81  (Messaggio originale) Inviato: 27/10/2002 23.58
Quel 31 ottobre 1517 a Wittenberg...
 
Cari Amici,                    Pax Christi!
 
 
Nel cuore della Chiesa, in tutti i tempi, lo Spirito ha suscitato anime generose che hanno saputo con forza denunciare gli abusi e le deviazioni dalla verità e semplicità evangelica.
A volte esse non sono state capite e hanno pagato con la vita la fedeltà alla loro coscienza e al loro Signore.
 
Sulla scia di tanti altri riformatori, che nei secoli precedenti avevano lottato per salvare il cuore dell'Evangelo, un monaco agostiniano, dopo anni di profonda riflessione sulle lettere di Paolo e disgustato dal deplorevole commercio delle indulgenze, decide di denunciare pubblicamente le deviazioni diffuse nella prassi ecclesiale del suo tempo.
Era il 31 ottobre del 1517; il nome della città dove avvenne la protesta Wittenberg; il nome del monaco agostiniano, superiore provinciale del suo Ordine, Martin Lutero.
 
Certo in quel giorno, affiggendo le sue 95 testi alla porta della chiesa di Wittenberg, egli non pensava di dare vita, nel giro di pochi anni, a comunità ecclesiali separate dalla chiesa di Roma.
Ma opportunità politiche, incomprensioni sempre maggiori, cuori induriti da una parte e dall'altra, resero impossibile una riconciliazione e le due posizioni vennero ritenute incompatibili per oltre 400 anni.
 
Ma, se un 31 ottobre creò lo strappo, un altro 31 ottobre, questa volta nel 1999, avrebbe iniziato a ricucirlo...
 
Questa volta siamo ad Augusta, luogo dove i principi tedeschi presentarono ufficialmente all'Imperatore Carlo V la loro protesta, e il primo simbolo della fede protestante, la Confessione Augustana appunto.
 
Proprio in questa città, la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa Cattolica hanno siglato la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, risolvendo il motivo dottrinale principale della plurisecolare separazione ed incomprensione tra le comunità cristiane d'Occidente.
 
Tale testo oggi è divenuto la base per l'elaborazione di nuovi accordi tra la Chiesa Cattolica ed altre confessioni protestanti. Speriamo che presto anche con esse si potrà firmare una dichiarazione comune.
 
Una data importante, importante per ogni Chiesa,
data di ricordi gioiosi e nello stesso tempo dolorosi;
invito ad una continua riforma
e monito che ci ricorda la nostra infedeltà alle parole di Gesù,
"che essi siano uno come noi, Padre, siamo uno"!
 
Non stanchiamoci di cercare la verità, non stanchiamoci di ricercare l'unità!
La preghiera della comunità credente di ogni tempo ed ogni luogo sostenga i nostri sforzi per raggiungere, in Cristo, la piena unità visibile!
 
Unità! Unità!
 
                         Ireneo
 
 
 
"[La dottrina della giustificazione] si pone in una relazione essenziale con tutte le verità della fede che vanno considerate interiormente connesse fra loro. Essa è un criterio irriununcabile che orienta continuamente a Cristo tutta la dottrina e la prassi della Chiesa. Quando i luterani sottolineano il significato del tutto singolare di questo criterio, essi non negano la connessione e il signifacato di tutte le verità di fede. Quando i cattolici si sentono vincolati da molteplici criteri, non per questo negano la particolare funzione del messaggio della giustificazione. Luterani e cattolci tendono  insimeme alla meta di confessare in ogni cosa Cristo, il solo nel quale riporre fiucia, poichè egli è l'unico mediatore (1Tm 2, 5-6) attraverso il quale Dio, nello Spirito santo, fa dono di sè e effonde i suoi doni che tutto rinnovano" [...]
"Le condanne dottrinali del secolo XVI, nella misura in cui esse si riferiscono all'insegnamento della giustificazione, appaiono sotto una nuova luce: L'insegmaneto delle Cheise luterane ... non cade sotto le condanne del Concilio di Trento. Le condanne delle Confessioni luterane non colpiscono l'insegmanemnto della Chiesa Cattolica romana..."
 
Dichiarazione congiunta sulla dottrina della Giustificazione nn. 18  e 41
 
 
 
Manda su di noi, o Padre,
una rinnovata effusione dello Spirito,
perchè camminiamo
in maniera degna
della vocazione cristiana
offrendo al mondo
la tetimonianza
della verità evangelica,
e operiamo fiuciosi
per unire tutti i credenti
nel vincolo della pace.
Per Cristo nostro Signore.
 
Messale Romano, Messa per l'unità dei Cristiani, colletta.
 
 
 


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Consiglia  Messaggio 2 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 28/10/2002 0.11
Ringraziando Ireneo per averci ricordato questo passo molto importante dell'Ecumenismo.....desideriamo, come cattolici, impegnarci nella Preghiera affinchè possiamo essere guidati dallo Spirito Santo ad una sempre maggior comprensione.....perchè come ci dice Gesù: soltanto UNITI il mondo potrà credere realmente che "Tu, Padre..mi hai mandato..."
 
Desidero rinserire nuovamente l'ultimo incontro che c'è stato....e ricordiamoci che lo Spirito è sempre in cerca di anime pronte a collaborare con Lui al Progetto salvifico del Padre....così come ci sono "i lupi che sono sempre alla ricerca del gregge da sbranare..."
 
Sia Lodato Gesù Cristo....
 
CELEBRAZIONE ECUMENICA DEI VESPRI con i Fratelli della Chiesa Luterana   Il Papa nel VII centenario della nascita della compatrona d'Europa

Con l'ardore della sua vita e della sua spiritualità
santa Brigida di Svezia è una testimone di ecumenismo


Con l'ardore della sua vita e della sua spiritualità santa Brigida di Svezia è una testimone di ecumenismo. Lo ha affermato Giovanni Paolo II che ha presieduto - nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre, nella Basilica Vaticana - la Celebrazione Ecumenica dei Vespri nel settimo centenario della nascita di santa Brigida di Svezia, Compatrona d'Europa. Ecco l'omelia del Santo Padre: 


1. "Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso" (1 Cor 2, 2). Le parole dell'apostolo Paolo, risuonate nel corso di questa celebrazione ecumenica, hanno avuto una eco singolare nell'attività e nell'esperienza mistica di santa Brigida di Svezia, della quale commemoriamo il settimo centenario della nascita. Nelle diverse tappe della sua esistenza, che la videro dapprima sposa, madre ed educatrice, poi vedova ed infine iniziatrice di un nuovo cammino di vita consacrata, la Santa si è costantemente ispirata al mistero della passione e della morte di Cristo. I suoi occhi non si sono stancati di contemplare il volto del Crocifisso.
La ricordiamo questa sera, mentre rendiamo grazie al Signore per una così illustre e santa figlia della nobile terra di Svezia, legata alla città di Roma e testimone singolare delle profonde radici cristiane della civiltà europea.
Poi il Papa ha proseguito in lingua inglese. Ecco la nostra traduzione italiana delle sue parole
parte a questa solenne Liturgia serale in onore di s. Brigida. Rivolgo un pensiero particolare ai miei Fratelli Vescovi, al clero e alle religiose e ai religiosi presenti.
In spirito di fraternità e amicizia saluto i distinti rappresentanti delle Chiese Luterane. La vostra presenza in occasione di questa preghiera è motivo di gioia profonda. Spero che questo nostro incontro nel nome del Signore promuova il nostro dialogo ecumenico e renda più breve il cammino verso la piena unità dei cristiani.
Desidero inviare un saluto speciale alle Loro Maestà, il Re e la Regina di Svezia, rappresentate qui dalla figlia, la Principessa Vittoria.
Saluto rispettosamente le altre autorità civili e religiose che prendono parte, insieme agli organizzatori, agli oratori e ai partecipanti al simposio sul tema "Per un mondo più giusto e degno. La via della bellezza", in commemorazione dei settecento anni della nascita di santa Brigida. Rivolgo un saluto affettuoso alle care Suore dell'Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, riunite qui con l'Abbadessa Generale.
3. Qui, presso le tombe degli Apostoli e nei luoghi santificati dal sangue dei martiri, santa Brigida trascorse molte ore in preghiera durante il suo soggiorno a Roma. Qui, trasse forza e fermezza per essere in grado di adempiere a quell'impegno straordinariamente caritatevole, missionario e sociale che fece di lei una delle persone più autorevoli del suo tempo.
In contemplazione del Signore Crocifisso e in intima unione con la Sua Passione, fu in grado, con determinazione profetica, di completare la missione che Cristo le aveva affidato per il bene della Chiesa e della società a quel tempo.
La statua marmorea posta all'esterno della Basilica Vaticana, vicino all'entrata comunemente chiamata "Porta della Preghiera", esprime opportunamente l'ardore della sua vita e della sua spiritualità. Santa Brigida è ritratta in atteggiamento orante, con il libro delle sue "Rivelazioni" aperto, recante un bastone e una bisaccia da pellegrino, intenta alla contemplazione del Cristo crocifisso.
Infine ha così concluso in italiano: 

4. Mi preme porre in luce un altro aspetto della personalità di questa grande missionaria della fede, che ho voluto proclamare compatrona d'Europa:  è il suo attivo e solerte anelito per l'unità dei cristiani. In un'epoca complessa e non facile della storia ecclesiale ed europea, quest'invitta discepola del Signore non cessò di operare per la coesione e l'autentico progresso dell'unità dei credenti. Mi piace qui ripetere quanto ho voluto recentemente ricordare alle Suore Brigidine in un apposito Messaggio commemorativo del settimo centenario della sua nascita. Santa Brigida - scrivevo - "quale donna di unità, si propone a noi come testimone di ecumenismo. La sua personalità armoniosa ispira la vita dell'Ordine che a Lei fa rimontare le proprie origini nella direzione di un ecumenismo spirituale e insieme operativo" (n. 6). Si tratta d'una eredità spirituale da raccogliere, d'un impegno comune da proseguire con gioiosa generosità. Poiché però l'unità della Chiesa è una grazia dello Spirito, siamo consapevoli che occorre anzitutto implorarla costantemente nella preghiera, e poi costruirla con tenacia instancabile, ciascuno offrendo il proprio contributo personale.
5. Carissimi Fratelli e Sorelle, cade oggi la festa di san Francesco d'Assisi. Sono a tutti note l'ammirazione e la devozione di questa Terziaria francescana verso il Poverello d'Assisi. Tra i numerosi pellegrinaggi che ebbe a compiere ai principali santuari dell'epoca, spicca quello dell'estate del 1352 ad Assisi. Fu una visita che le lasciò nella mente e nel cuore un ricordo indelebile.
Ci aiutino questi due grandi santi, che tanto influsso hanno esercitato nella vita della Chiesa e nella storia del continente europeo, ad essere, come loro, coraggiosi testimoni di Cristo e del suo perenne messaggio di salvezza. Interceda per noi Maria, di cui santa Brigida fu sempre molto devota, perché possiamo contribuire efficacemente all'instaurazione del Regno di Cristo e alla costruzione della civiltà dell'amore.

(©L'Osservatore Romano - 11 Ottobre 2002)

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03/11/2011 22:23
 
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Consiglia  Messaggio 3 di 37 nella discussione 
Da: Luce Inviato: 28/10/2002 15.16
Salve a tutti, ringrazio per aver aperto un angolino a questa ricorrenza.
 
Siamo soliti festeggiare compleanni ed onomastici, anniversari di matrimoni, sembrerebbe questa una santa occasione per ritrovarci unanimi nella Preghiera, affinchè il Dio della Pace faccia germogliare i tanti frutti ecumenici sparsi qua e la.
 
Forse preghiamo poco e critichiamo tanto, o forse non leggiamo mai fra lòe righe quello che potrebbe unirci, ho visto che state mettendo dei testi di persone non cattoliche e devo dire che sono molto belli, e mi sta affascinando leggere cose che non sapevo, come la venerazione che si fa della Vergine Madre di Dio.
 
Penso che festeggerò questa ricorrenza offrendo una Santa Messa, e Lui solo che tutto può, non mancherà di consigliarci su come dobbiamo andare avanti.
 
Pace dal cuore, Luce

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Consiglia  Messaggio 4 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 28/10/2002 21.31
.....quei passi sofferti e volenterosi.....dei quali Dio si compiace......^__^
 
 

Un dono senza pre-condizioni

Secondo Lutero la dottrina della giustificazione era l'articolo primo e fondamentale, "guida e giudice di ogni aspetto della vita cristiana". Per questo la giustificazione è stata fin dall'inizio il primo banco di prova del dialogo ufficiale luterano-cattolico cominciato dopo l'ultimo Concilio ecumenico.
La Dichiarazione congiunta è il punto d'arrivo di una lunga serie di colloqui e di documenti dottrinali, che hanno preparato il terreno.
Tale Dichiarazione. come è scritto nel preambolo, «non contiene tutto ciò che ciascuna Chiesa insegna riguardo alla giustificazione, ma comporta un consenso su verità fondamentali della dottrina della giustificazione e mostra che le differenze che ancora rimangono nella sua spiegazione non offrono più motivo per condanne dottrinali».
I passaggi cruciali della Dichiarazione congiunta consistono in vere e proprie confessioni comuni di dati essenziali della dottrina della giustificazione. Come avviene al paragrafo 19, dove si legge: «Insieme confessiamo che tutti gli uomini riguardo alla loro salvezza dipendono interamente dalla grazia salvifica di Dio. La libertà che essi possiedono nei confronti delle persone e delle cose di questo mondo non è una libertà nei confronti della salvezza, poiché, in quanto peccatori, essi restano sotto il giudizio di Dio e non sono in grado da se stessi di rivolgersi a Dio per ottenere la liberazione, di meritare la propria giustificazione davanti a Dio o di conseguire la salvezza con le loro proprie forze. La giustificazione avviene unicamente per grazia di Dio». Alla confessione della fede comune, segue la descrizione delle diverse sottolineature privilegiate dalla teologia cattolica e da quella luterana, esposte in una maniera che non ne pregiudichi la compatibilità: «Quando i cattolici dicono che gli uomini "cooperano" nel preparare e nell'accogliere la giustificazione, consentendo all'azione giustificante di Dio, essi vedono questo stesso consenso personale come un'azione della grazia e non come un'azione compiuta dall'uomo con le sue forze naturali». Mentre, «quando i luterani sottolineano con forza che un uomo può solo ricevere (mere passive) la giustificazione, intendono con ciò escludere ogni possibilità di contribuire alla propria giustificazione, ma non negano che coloro che credono siano personalmente coinvolti in maniera totale nella propria fede, che viene operata dalla Parola di Dio».
Un altro passaggio cruciale é quello che riguarda il rapporto tra la giustificazione del peccatore e le opere buone.
Si legge al paragrafo 25 della Dichiarazione congiunta: «Insieme confessiamo che i peccatori vengono giustificati per la fede nell'azione salvifica di Dio in Cristo. Essi ricevono il dono della salvezza dall'azione dello Spirito Santo nel battesimo che pone le basi di tutta la vita cristiana. Essi ripongono la loro fiducia nella promessa di grazia di Dio, in forza della fede giustificante che include anche la speranza in Dio e l'amore verso di lui. Questa fede opera nell'amore, e quindi il cristiano non può e non dovrebbe restare senza opere. Ma tutto ciò che nell'uomo giustificato precede o segue il dono gratuito della fede non è né il fondamento della giustificazione, né la merita».

Il nodo del simul iustus et peccator e del mere passive

Nella quarta sezione del quarto capitolo della Dichiarazione congiunta. intitolato "L'essere peccatore del giustificato", al paragrafo 28 si legge: «Insieme confessiamo che nel battesimo lo Spirito Santo unisce l'uomo con Cristo, lo giustifica e lo rinnova veramente. E tuttavia gli uomini giustificati devono per tutta la vita e costantemente far conto sulla grazia di Dio che giustifica incondizionatamente. Essi inoltre sono continuamente esposti al potere del peccato che continua ad assediarli (cfr. Rm 6, 12-14) e non sono esentati da una lotta lunga quanto la vita contro la ribellione dell'egoistica concupiscenza del vecchio Adamo nei riguardi di Dio (cfr. Gal 5, 16; Rm 7, 7-10). I giustificati devono anche chiedere ogni giorno perdono a Dio, così come si fa nel Padre nostro (Mt 6, 12; 1Gv 1, 9)».
Dopo tale confessione comune, il paragrafo successivo prosegue spiegando che «i luterani comprendono questa condizione del cristiano come un essere ''giusto e peccatore al tempo stesso". Coloro che credono sono interamente giusti, poiché Dio attraverso la Parola e il Sacramento perdona i loro peccati e attribuisce loro la giustizia di Cristo, che fanno propria nella fede. In Cristo, essi sono resi giusti davanti a Dio. Ma, guardando se stessi attraverso la legge, essi riconoscono anche di continuare ad essere interamente peccatori, poiché in loro abita ancora il peccato (1Gv 1, 8; Rm 7, 17-20); infatti, ripetutamente si volgono verso falsi dei e non amano Dio con quell'amore indiviso che Dio, in quanto loro creatore, pretende (...). Questa ribellione a Dio è come tale un vero peccato. Non di meno, il potere del peccato che ci rende schiavi è infranto grazie ai meriti di Cristo», cosicché «i cristiani, finché vivono sulla terra, possono condurre parzialmente una vita giusta».
Soprattutto su queste frasi si sono concentrate le obiezioni dell'ex Sant'Uffizio.
Nella Risposta della Chiesa cattolica alla Dichiarazione congiunta, pur tenendo conto «delle differenze, in sé legittime, risultanti da approcci teologici diversi al dato di fede», si ricordava che, «secondo la dottrina della Chiesa cattolica, nel battesimo viene tolto tutto ciò che è veramente peccato, e perciò Dio non odia niente in quelli che sono nati di nuovo. Ne consegue che la concupiscenza che rimane nel battezzato non è propriamente peccato. Perciò per i cattolici la formula zugleich Gerechter und Sünder ("giusto e peccatore al tempo stesso") così come è spiegata all'inizio del n. 29 ("Coloro che credono sono interamente giusti, poiché Dio attraverso la Parola e il Sacramento perdona loro i peccati (...). Ma, guardando se stessi, (...) riconoscono anche di continuare ad essere interamente peccatori, poiché in loro abita ancora il peccato...") non è accettabile. Questa affermazione non sembra infatti compatibile con la rinnovazione e la santificazione dell'uomo di cui parla il Concilio di Trento».
Anche la formula mere passive, che per i luterani descrive l'unico modo in cui l'uomo può ricevere la giustificazione, presenta problemi dal punto di vista cattolico.
La Risposta della Chiesa cattolica, citando la seconda lettera di san Paolo ai Corinzi, ricordava che «la misericordia divina opera una nuova creazione e rende quindi l'uomo capace di rispondere al dono di Dio, di cooperare con la grazia».
Individuando questi aspetti controversi, la Risposta della Chiesa cattolica ha toccato il cuore della questione. Si tratta di riconoscere se quella della grazia è un'azione reale, efficace, che opera dei cambiamenti che si possono vedere, mostrare, pur nella precarietà della condizione umana; o se la grazia rimane una semplice "copertura" del peccato dell'uomo senza avere la forza di trasformare il peccatore, di operare un cambiamento nella sua condizione reale, storica, un cambiamento non riducibile a una mera rassicurazione psicologica interiore.
I due documenti aggiuntivi (Dichiarazione ufficiale comune e Allegato), presentati dal cardinale Cassidy e dal segretario della Federazione luterana mondiale lo scorso il giugno come corollari della Dichiarazione congiunta, hanno proprio l'intento di chiarire i punti controversi segnalati dalla Risposta della Chiesa cattolica e da un'analoga Risoluzione in cui si erano espresse le riserve da parte luterana.
Sulla questione del simul iustus et peccator, i due documenti aggiuntivi intendono dimostrare che è possibile un'interpretazione di tale espressione che non sia in contrasto con quanto riconosce e confessa la dottrina cattolica.
Nell'Allegato si legge: «La giustificazione è perdono dei peccati e perdono che rende giusti, attraverso la quale Dio dona all'uomo "la vita nuova in Cristo" (...). Noi siamo in verità interiormente rinnovati dall'azione dello Spirito Santo, restando sempre dipendenti dalla sua opera in noi (...). In questo senso, i giustificati non restano peccatori». Ma, allo stesso tempo, «se diciamo che siamo senza peccato non siamo nel giusto», considerando «il perdurante pericolo che proviene dal potere del peccato e dalla sua azione nei cristiani. In questa misura, luterani e cattolici possono insieme comprendere il cristiano come simul iustus et peccator, malgrado i modi diversi che essi hanno di affrontare tale argomento».
Nel paragrafo di chiarimento sul rapporto tra la giustificazione e le opere buone, l'Allegato illumina tutta la questione con una frase di san Tommaso d'Aquino, tratta dalla Summa Theologica «La grazia crea la fede non soltanto quando la fede nasce in una persona, ma per tutto il tempo che la fede dura», come per riassumere il cuore della vita cristiana, «Gratia facit fidem non solum quando fides de novo incipit esse in homine, sed etiam quamdiu fides dura(Summa Theologica II-II q.4 a. 4 ad 3).
(Gianni Valente, in 30GIORNI, giugno 1999)


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Consiglia  Messaggio 5 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 28/10/2002 23.02
Carissimi,
ringrazio il caro Ireneo per questo forum che ci consente di fare una riflessione sull'importanza del dialogo tra le Chiese cristiane.
Colgo l'occasione per inserire un breve stralcio da un documento del "Dialogo ufficiale luterano-cattolico negli USA" .
Al punto 3 si dice:
I cattolici e i luterani hanno in parte riconosciuto e adoperato mezzi simili per promuovere l'unità della Chiesa Universale. Cristiani delle diverse comunità sono stati uniti assieme dall'unico battesimo e dalla loro accettazione delle Scritture ispirate.
Liturgie, confessioni di fede e scritti confessionali sono stati ugualmente fattori unificanti.
Per ambedue le tradizioni, i concilii della Chiesa hanno svolto un ruolo unificatore significativo.
I riformatori affermarono il valore dei concilii, e ciò è stato implicitamente riconosciuto in una forma diversa dalla maggior parte delle Chiese luterane contemporanee attraverso la formazione dell'Alleanza luterana mondiale ...
Da prte cattolica l'importanza del principio conciliare è stata riaffermata dal Vaticano II nel suo esercizio delle funzioni conciliari, nonchè dall'accento che esso ha posto sulla struttura collegiale della CHiesa.
Appunto perchè esistono ampi settori di accordo a proposito di questi mezzi di unificazione della Chiesa, in questa discussione noi abbiamo incentrato la nostra attenzione su un altro fattore di unificazione a proposito del quale c'erano state divergenze, e cioè sul ruolo di determinate persone, uffici, o titolari di uffici nell'esercizio della responsabilità in ordine all'unità della Chiesa Universale.
 
Il dialogo è comunque tuttora in corso su questo argomento.
Preghiamo il Signore che presto faccia ritornare l'unità proprio dove è cominciata la divisione.
 
SLGC

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Consiglia  Messaggio 6 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 29/10/2002 10.49
Vorrei condividervi una fra le Lettere di S.Caterina da Siena a favore dell'unità.......meditiamo sulle parole che userà per convincere Papa Gregorio XI, intorno al 1375, a NON risparmiarsi per la PACE......
 
< Così vi prego e dico, dolce babbo mio, dalla parte di Cristo Crocifisso, che facciate voi; cioè che voi con benignità e pazienzia, e santa umiltà e mansuetudine, vinciate la malizia e la superbia dè i figliuoli vostri, affidativi dalla santa Provvidenzia nel Gregge, i quali però sono stati ribelli a voi, padre, e alla santa Chiesa di Cristo.
Sapete che col demonio non si scaccia il demonio; ma che con la virtù si caccerà.
Poniamo che abbiate ricevute grandissime ingiurie, avendovi fatto vituperio e toltovi il vostro; nondimeno, padre, io vi prego che non ragguardiate alle loro malizie, ma alla vostra benignità donatavi da Cristo; e non lassate però di sacrificarvi per la nostra salute.
La salute dei ribelli sarà questa: che voi torniate a pace con loro!
Perchè il figliuolo che fa guerra al padre, mentre che persiste, egli stesso si priverà della santa eredità.
Oimè, babbo mio dolce, Pace, v'imploro Pace, per l'amor di Dio, acciò che tanti figliuoli non perdano l'eredità della vita eterna che il Cristo distribuisce nella santa Sua Chiesa, e che per riscatto non risparmiò di dare se stesso.
Voi sapete che Dio ha posto nelle vostre mani il dare, il tollere questa eredità, a secondo del discernimento vostro e di tutti i santi vescovi della successione Apostolica.
Ma voi tenete le chiavi; e a chi voi aprite si troverà aperto; e a chi voi serrate resterà serrato.
Così disse lo dolce e buon Gesù a Pietro.
Però abbiate ad imparare dal vero ed unico Capo che è Pastore della Chiesa, che ci disse; imparate da Me che sono mite ed umile di cuore!
Mio dolce vicario di Cristo, è giunto il tempo di dare la vita per le pecorelle che sono uscite fuori dal gregge.
Convienvole dunque andarle a cercare, e riacquistare con la pazienzia, le pecore inermi ma fuori dell'ovile; ma anche con le armi, se non ascoltano la Pace, per gli infedeli che vogliano rubare con vili armi il gregge già posto al sicuro, rizzando il confalone della santissima Croce che è stato fin troppo calpestato; non conviene più dormire; ma destarsi, siate virili per difendere la Croce calpestata, perchè Gesù ci disse: se vi vergognerete di me, anch'io m'avvergognerò di voi!
 
(apro un inciso! queste parole sembrano forti...oggi che si parla tanto di pace..ma Caterina da Siena è ONESTA fino in fondo.....per  guerra si rivolge a coloro che volutamente calpestavano la Croce portandola in odio...ma prima dice "se non ascoltano la Pace" quindi suggerisce al Papa prima l'intermediazione....soltanto dopo poichè la situazione del suo tempo era drammatica, parla di armi....e tuttavia, dopo, ritorna a parlare di armi spirituali....)
 
Ma spero sempre nella Bontà di Dio, che riacquistarete gl'infedeli in armi, ponendo ad essi per primo il seme della Carità e con ogni virtù del santo Vangelo conquisterete e correggetere le malizie dè i cristiani che pensano invano di trovare fuori dell'ovile della santa Chiesa un altra Chiesa, perciocchè Cristo disse: vi è una Chiesa sola!
Fiate in modo che tutti corrano all'odore della santa Croce, cominciate voi e i vescovi tutti, e i più ribelli faranno ritorno all'ovile!
Pace, pace, pace, pace, babbo mio dolce, non più guerra, fate tacere questi rumori che assordono l'anima, e diventano l'eco del demonio, Pace, Pace, implorate da tutti i vescovi a voi umilmente sottomessi; che tutte le membra vibrino e soffrano e piangano per i figli che si sono allontanati.
Non più guerra, ma destiamoci, andiamo sopra lo nemico e portiamo quale arma la santissima Croce, usando per coltello la santa Parola di Dio.
Oimè, santo padre, date da mangiare agli affamati, chè non di solo nutrimento umano che diventa escremento vivrà l'uomo, ma da ogni parola che esce dalla bocca di Dio, e dal cibo eterno della Santa Carne e prezioso Sangue del Suo Figlio; i vostri servi sono affamati e aspettano voi con ardentissimo desiderio.
Confortatevi, babbo mio dolce, e non prendete troppa amaritudine ricordandovi come al Cristo venne dato il fiele per bevanda, vorreste voi e i tutti i vescovi e tutto il clero essere da meno? Vorreste bere forse una bevanda più dolce? Che mai sia, sarebbe la vostra condanna, ma non della santa Chiesa perciò che Gesù disse: e le porte degli inferi non prevarranno! Ma su di noi si, esse possono ingollarci!
Questa amarutidine sia a voi di conforto, gloriatevi del vituperio che assorbiamo per salvare la santa Chiesa e il Nome santo di Dio.
Confortatevi per speranza, che Dio vi provvederà ogni cosa, a suo tempo provvederà ad ogni nostra necessità e bisogno, perciocchè il divino Maestro ci disse per ammaestramento nostro: ad ogni giorno basta la sua pena.
Per Cristo Gesù Dolce, Gesù Amore! >
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03/11/2011 22:25
 
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Consiglia  Messaggio 7 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 29/10/2002 12.53
Penso che sia interessante conoscere, attraverso gli scritti (per esempio) di S.Caterina da Siena...come il problema della Riforma era fortemente sentito dalla senese.....la quale, in un altra lettera indirizzata sempre a Gregorio XI, che invita ad essere arbitro della vera Pace nell'Europa travagliata, consiglia anche di...DEPORRE IL POTERE TEMPORALE...se questo danneggiava in qualche modo quello spirituale.....
 
Leggiamo:
 
< Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Santissimo e reverendo Padre in Cristo dolce Gesù; la vostra indegna figliuola Caterina, serva e schiava dè i servi di Gesù Cristo, scrive alla Vostra santitate nel prezioso Sangue di Lui, con ardente desiderio di vedervi giunto alla Pace, pacificato, voi e li figliuoli con voi. La quale Pace Dio vi chiede, e vuole che ne facciate ciò che potete in primo luogo per favore delle anime di ogni luogo.
Oimè, babbo mio, non pare che voglia che noi attendiamo tanto alla signoria e sostianza temporale, che non si vegga quanta è la distruzione delle anime e del vituperio contro Dio? Questo potere seguita per la guerra; ma Dio vuole che apriate l'occhio dell'intelletto sopra la bellezza dell'anima, e sopra il Sangue del Suo Figliuolo; del quale Sangue lavò per primo la faccia dell'anima vostra perchè fosse lavata la faccia dell'anime nostre; voi ne siete Ministro. V'invito dunque alla fame del cibo di tutte le anime!
Il tesoro della Chiesa è il Sangue di Cristo, d'inestimabile valore il Suo Corpo dato in cibo; tutto si è dato in prezzo per l'anima: perchè il tesoro di questo Sangue non è pagato per la forza temporale, ma per la salute dell'umana generazione!
Sicchè, poniamo che siate tenuto di conquistare e conservare il tesoro e la signoria delle città la quale la Chiesa ha perduto; perocchè maggiormente siete tenuto di riacquiestare le pecorelle che sono il tesoro più immenso della Chiesa; e troppo s'impoverisce queand'ella le perde!
Non che impoverisca in sè, perchè il Sangue di Cristo giammai diminuirebbe, ne finirebbe, ne andrebbe in altra Chiesa; ma perde il suo adornamento di gloria, il quale riceve dalle anime virtuose e obbedienti e sudditi a Lei.
Meglio dunque lassar andare l'oro delle cose temporali, che l'oro delle spirituali.
Perocchè so bene che non tutto dipende da voi, babbo mio dolce, voi fate tutto quello che si potrà fare; e fatto quanto dovevate, come ci ammaestra il Divin Maestro, diremo che siamo servi inutili, e sarete scusato davanti a Dio e agli uomini che verranno.
Usate, ve ne scongiuro, il bastone della Carità, il bastone della benignità, i bastoni dell'Amore e della Pace, anzichè ricambiare col bastone della guerra; e Dio vi ridarà a suo tempo d'esser riconosciuto spiritualmente e temporalmente quale siete, dolce vicario di Cristo in terra.
Restringendosi l'anima mia fra sè e Dio, con grande fame della salute nostra e della riformazione della santa Chiesa dai falsi preti, dai corrotti vescovi, imploro Dio e Dio a voi, di fare quanto più potrete per il bene del mondo: non pare che Dio manifesti altro rimedio, nè io veggo altro in Lui, che quello della PACE!
Pace dunque, Pace in Nome di Gesù Cristo Crocifisso e per l'Amore del Sangue Suo!
Non ragguardate all'ignoranzia, alla cecità, alla superbia dè i figliuoli corrotti, ignorate la loro prepotenzia, abbiate a rammentarvi che questa è la promessa del Divino Maestro, allorchè avvisò Pietro che il demonio avrebbe tentato ogni mezzo per corrompre, marcire, rubare pecore del Suo santo ovile che è la santa Chiesa, ma perocchè promise che il demonio mai avrebbe prevalso su di Essa, avete forse timore di essere passato al crogiolo? Non sia mai!
Soltando passando attraverso il crogiolo sarete quello che dovrete essere, il dolce vicario di Cristo in Terra!
Con la Pace inorridirete il demonio, che aprirà altre strade per corrompere e marcire, ma porterete la Pace nei cuori della divisione; Cristo penserà ad unirli.
Vedete dunque come con la Pace, caccerete il demonio!
Fate dunque tutto quello che è in vostro potere acciocchè non veniate ad agire secondo la volontà degli uomini, piuttosto secondo la volontà di Dio che altro non chiede, e per lo quale motivo vi ha posto a si tanto supremo vicariato.
Ma voi avete bisogno dell'aiuto di Gesù Cristo Crocifisso e con voi i vescovi che sono chiamati a consigliarvi, perocchè molti sono fra loro corrotti e neanco ferventi sacerdoti, liberatevi di costoro, ponete il vostro santo desiderio in Cristo Gesù , ripudiate i sollazzamenti del marciume della corruzione, abbiatelo a distinguere da questo: se non sapete soffrire, non siete degno!
Voi fate le veci del dolce Cristo Gesù, e come Lui dovete desiderare soltanto il bene delle anime, dovete bere il calice dell'amarezza, dovete farvi dare il fiele. Oh quanto sarà beata l'anima vostra e mia che io vegga voi essere cominciatore di tanto bene e della Pace, che alle vostre mani venerabili, quello che Dio permette per forza, si faccia soltanto per l'amore!
Questa è la sola strada, e con i pastori, i sacerdoti, tutto il popolo vero e virtuoso, e umili onesti servi di Dio; e si che ne troverete, ma solo se piacerà alla santità Vostra di cercarli!
Chè sono due le cose: che la Chiesa ha perduto il potere temporale per la guerra, ma ha ritrovato quello spirituale per la Pace, rammentate l'Apostolo Paolo, babbo mio dolce, senza le virtù, senza la carità, è sempre guerra, non solo fra i popoli, ma guerra aperta con Dio. I ribelli come possono capirlo se non possediamo in noi queste virtù? come se non operiamo la Pace?
Perdoniate alla mia presunzione, babbo mio dolce, ma è fuoco quel che mi divora l'anima per il bene di tutti e per la Pace, nè Dio mi consente di dormire se non vi faccia giungere al più presto questo servizio.
Umilmente v'addimando la vostra santa benedizione, in nome di Gesù dolce, Gesù Amore! >
 

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Consiglia  Messaggio 8 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 01/11/2002 18.24
Carissimi, 

Spesso il movimento di protesta sorto a seguito dell’affissione delle tesi di Lutero viene presentato come una conquista dell’animo umano e di affrancamento da un potere ecclesiastico considerato dispotico e interessato.

Se vi sono state delle responsabilità da parte dei rappresentanti del clero di allora, e che non si intende negare, tuttavia non si possono tacere neanche le responsabilità di coloro che avevano la pretesa di riformare le altrui deviazioni.

Ho voluto fare una ricerca critica su questo movimento così a torto decantato, che ha preso l'avvìo nel 1520 circa e dura tuttora. Ma siccome molti, anche tra i cattolici, non ne conoscono taluni aspetti crudi, troveranno nella sezione PAGINE STORICHE il relativo argomento dal titolo:  Aspetti poco noti della "Riforma".

Con affetto


Rispondi
Consiglia  Messaggio 9 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 02/11/2002 2.01
Ti canta la candida schiera dei santi!
 
 
A tutto il gruppo,           Pax Christi!
 
Questo testo è indirizzato primariamente a Teofilo, ed in secondo luogo a tutti coloro che si son potuti far accattivare dalla sua ricerca nelle pagine storiche.
 
Non mi sembra di dire una cosa nuova affermando che il modo migliore per mentire è dire metà della verità.
 
Ho letto l'estratto dal testo Le due città di Città nuova, ma una citazione deve sempre riportare, Teofilo, prima di tutto l'autore, in secondo luogo il titolo e sottotitolo, la casa editrice, la città e la data di pubbicazione.
Qualcosa mi dice che il testo non sia dell'ultimo decennio, e se invece lo è, mi piacerebbe avere qualche notizia in più sul suo autore, i suoi studi i suoi titoli, la sua specializzazione.
Forse così sarebbe più facile contestualizzare ciò che dice e ridimensionarlo, rimetterlo nella giusta luce senza alcuna assolutizzazione della sua posizione, che invece, Teofilo, mi sembra che tu prendi come oro colato.
 
Prima di tutto, il fatto che l'immenso movimento della Riforma sia sorto per riformare i costumi morali della Chiesa Cattolica, e che quindi, come dimostra il testo citato da Teofilo, non sia riuscito nell'intento, è un cliché storico che non ha alcun fondamento.
La protesta di Lutero è ben pià profonda; la sua protesta nasce da motivazioni dottrinali, teologiche.
Cosa è centrale nella fede Cristiana? Quale ruolo deve essere dato alla Sacra Scrittura? Qual è il potere del Papa ed il suo rapporto con il resto della Chiesa? Si può ridurre l'Eucarestia soltanto al sacrificio dimenticando che essa è innanzitutto il banchetto festoso dei primogeniti? E per definire la presenza reale di Gesù nel pane, occorre necessariamente canonizzare un termine puramente filosofico e aristotelico? Qual è il posto dei santi nella fede? Quale quello della gerarchia? Quale il ruolo dei fedeli laici?
Si è salvati perchè Cristo ci ha salvati o perchè, tramite le indulgenze, ci acquistiamo il paradiso? Cosa viene prima, La grazia dello Spirito o il retto agire?
 
Questi sono i temi forti su cui Lutero medita, pensa, ed infine protesta! Protesta contro le pratiche diffuse nella sua chiesa del suo tempo (non morali, ma cultuali); non vuole creare una nuova Chiesa, ma ribadire la centralità di alcune verità che invece la pratica della Chiesa del 600 nascondeva.
 
Ed è inutile negarlo: la gente comune conosceva benissimo le vite dei Santi, ma pochi avevano letto il vangelo (e cosa è più importante, la vita del Cristo o quella dei suoi discepoli?).
L'Eucarestia era percepito come un sacrificio che faceva il sacerdote, e a cui si assisteva, senza comunicarsi ( e dov'è il "prendetene e mangiatene tutti" di Gesù?);
per la costruzione di san Pietro il papa offriva ai vescovi locali veri e propri pacchetti commerciali di indulgenze e i soldi raccolti finivano a Roma. Il problma qui, (olte il naturale sconcerto dato dalla "vendita" delle indulgenze, una pratica inesistente fino al secolo prima di Lutero, e che venne abrogata dal Concilio di Trento) era che spesso i predicatori di indulgenze non erano affatto teologicamente preparati e a volte dicevano che acquistare le indulgenze era l'unico modo certo per giungere in paradiso; molto del denaro che prima confluiva nelle casse per i poveri, adesso veniva data ai predicatori di indulgenze (ora, cosa ha la priorità, aiutare un povero o acquistare un'indulgenza?);
in più sembrava che la salvezza dovesse essere conquistata da ognuno, a botta di diguni ed indulgenze... e dove sta allora la gratuità di quel Dio che ci ha salvati prima ancora che noi lo conoscessimo? Che valore ha il sacrificio di Cristo sulla croce? Come può l'uomo volgersi a Dio se non è prima la sua grazia a toccarlo?
 
Oggi come oggi penso che tutti ci troviamo d'accordo con ciò che ho appena detto, e cioè sull'importanza della conoscenza delle scritture, sull'importanza di mangiare l'Eucarestia e non solo di vedere la messa, sull'obbrobrio della vendita delle indugenze e sulla priorità che ha il sevizio dei poveri, sulla centralità del dono dello Spirito per nascere e crescere nella fede, sul fatto che non siamo salvi per le opere in quanto tali ma inquanto risposta all'amore preveniente di Dio che ci ha già redenti col sangue prezioso del suo figlio e al cui amore semplicemente corrispondiamo.
 
Questa è la protesta di Lutero; è il tentativo di rimettere al centro le verità che ho appena scritto, e che sembravano quasi dimenticate nella Chiesa del tempo.
Ma esse non vennero colte nella loro essenza, ma si ebbe paura del fatto che un monaco dicesse al papa cosa fare, ed il papa (LEONE X, più un politico che un pastore) corse subito ai ripari con una scomunica di cui ancora oggi sentiamo il peso e le conseguenze.
 
Nel testo di Teofilo si evincono le brutture morali a cui andò incontro la Riforma, beh, non so cosa c'è da meravigliarsi; nella Chiesa cattolica ci sono state le stesse cose ed anche peggio.
 
Poi si parla dell'organizzazione teocratica di Calvino come di una innovazione inesistente prima nel cattolicesimo. Allora io mi domando cosa fosse lo Stato pontificio e dove fosse la distinzione stato/chiesa lì.
Si dice che per Calvino solo gli appartenenti alla Chiesa erano cittadini. Anche questo potrebbe trarre in inganno. Anche nel mondo cattolico, in tutti gli stati, ci furono persone, esseri umani, che non erano considerati cittadini. Fino alla rivoluzione francese gli zingari e gli ebrei non erano considerati cittadini e non godevano di alcun diritto in nessuno degli stati cattolici, incluso quello pontificio fu un movimento concorrente al cristianesimo, e cioè l'illuminismo, il primo ad affermare che chiunque era nato in un territorio doveva essere considerato detentore di uguali diritti e medesimi doveri.
 
Per quanto riguarda le proteste e l'uso della forza contro l'anabattismo, come dimenticare che nello stesso periodo si strutturava l'inquisiszione cattolica?
 
SI citano poi nel testo fonti di origini differentissime come se fossero della stessa posizione. Si cita Weber e gli si fa dare un giudizio negativo del protestantesimo. Beh, io ho dato un esame di sociologia che praticamente era per la metà sul pensiero di Weber (e l'ho dato in una Pontificia Facoltà Teologica, non in una scuola statale o in una scuola protestante) e consiglierei a tutti di leggere l'opera di Weber che non giudica, ma osserva e descrive i mutamenti della società europea, e per lui quella protestante è una svolta che apre l'europa a nuovi mercati, nuove possibilità creando nuova ricchezza (e ciò si nota anche dalla crescita demografica di quel periodo, prima della peste intercorsa in europa nel secolo successivo alla riforma).
 
E poi, francamente, mi fa ridere la parte sui rapporti tra la Chiesa Luterana e Hitler ed il nazioanalsocialismo.
Ma ci siamo dimenticati Che la chiesa cattolica, che in un primo momento considerò inconciliabili le teorie naziste con il cristianesimo, una volta diventato Hitler cancelliere, cancellò una tale condanna permettendo ai cattolici di propugnare le teorie naziste e di essere collaboratori attivi nelle attività di governo, firmando per giunta un concordato con il Reich? Abbiamo dimenticato le immagini dei vescovi che accanto a Gerarchi Nazisti salutano la folla non benedicendola con la croce, ma con il saluto nazista e dicendo le paro Heil Hitler, e cioè "Hitler Salvezza"? O le parole "la salvezza appartiene a Dio seduto sul trono e all'Agnello" ancora non erano state scritte e quindi quei poveri vescovi non erano responsabili di quello che facevano?
 
Non nego, non lo potrei negare, l'eroismo di tanti cattolici, ma non lo posso negare come non posso negare l'eroismo di tanti protestanti, uno per tutti: Diethrich Boneffer (spero di averlo scritto giusto!!!!).
Come non potrei negare il silenzio ufficiale che rasentava il collaborazionismo delle chiese protestanti tedesce, ma anche qui, non lo nego come non nego il silenzio ufficiale della Chiesa Cattolica tedesca (non parlo del silenzio di Roma, questo è un altro capitolo che complicherebbe e allargherebbe troppo il discorso).
 
Alla fine, dire che la riforma è nata per motivi morali, per l'immoralità e l'incoerneza di tanti religiosi e preti e vescovi cattolici, per quanto potrebbe sembrare paradossale, è un'autodifesa del mondo cattolico, che ci serve a, da una parte, sminuire la portata del movimento riformistico protestante, e dall'altra, a dire che la Chiesa corresse tale immoralità tramite il Concilio di Trento.
Mentre la verità è un'altra, e cioè che la Chiesa Cattolica si è si riformata profondamente durante il XVI secolo, ma che ancora i problemi sollevati da Lutero non sono risolti, e che lo saranno solo quando Federazione Luterana e Chiesa Cattolica avranno approfondito appieno gli argomenti di contrasto e saranno giunte ad una medesima visione, come già accaduto sul tema della grazia con la Dichiarazione congiunta del 1999.
 
Il cammino della Chiesa protestante è lo stesso della Chiesa Cattolica, lo stesso di ciascun uomo: luci e ombre, realizzazioni e compromessi, grandi slanci e codarde paure.
 
Mi chiedo se Teofilo abbia mai dato uno sguardo a quella che è la teologia cattolica contemporanea e a quanto ess sia debitrice di pensatori protestanti, come la nouvelle teologie che preparò e guidò il Concilio Vaticano II sia nata dall'incontro con il pensiero protestante, come l'attuale lettura della bibbia in mondo cattolico sia soggetta all'insegnamento di Barth e Balthasar, quanto l'ecclesiologia del Vaticano II, su tutto quello che riguarda il sacerdozio univesale e la dignità del battezzato debba dalla prassi delle Chiese protestanti.
 
Mi chiedo se tu abbia letto le preghiere eucaristiche, le collette, i prefazi della Chiesa Anglicana, o abbia mai ascoltato i Godspell (anche qui perdonate il mio inglese, ma faccio proprio pena con le lingue straniere). O se tu sappia come alcune delle più belle realtà monastiche d'europa siano animate da protestanti (la fraternità di Taizè in Francia e Bose in italia, o la COmunità di Gerusalemme, presente in italia a Firenze).
 
Un consiglio vorrei dare infine a tutti quelli che stanno leggendo questo messaggio: non credete nè a me nè all'autore delle Due Città, il testo che ha inserito Teofilo. Fate anche voi ricerche, ma non su manualetti di storia, soprattuto se li sentite di tono polemico; ma andate alle fonti, leggete ciò che i protestanti anno scritto.
 
Leggete le 95 tesi di Lutero e vedrete se non vi sentirete d'accordo almeno con un'ottantina di esse, leggete il commento al Magnificat sempre di Lutero (davvero un gioiello), leggete la Confessione di Augusta (la prima confessione di fede luterana) e chiedetevi se davvero in essa sono contenute norme contrarie alla fede cattolica, o almento tali da creare una frattura così profonda come quella che c'è stata per più di 400 anni.
 
Se vivete in una città dove sono presenti luterani o calvinisti o valdesi, o anglicani, andate da loro e chiedete ai pastori di leggere insieme con loro (nel caso occorra traduzione) i loro testi liturgici e poi vedrete se non vi sentirete affascinati dalla poeticità di alcuni.
 
Qui non si tratta di rifiutare o decantare un movimento religioso; si tratta di conoscere i fratelli nella fede in quello che dicono ed in quello che è il loro patrimonio spirituale, di riconoscere sia il buono che il cattivo, riconoscere quello che è patrimonio comune e continuare a dialogare e ad approfondire i temi controversi, con la certezza che lo Spirito, secondo la promessa di Cristo, ci giuderà alla verità tutta intera.
 
Per chi non mi conoscesse e leggesse qualcosa di mio solo ora, vorrei ricordare che sono cattolico, un religioso e che la comunità in cui vivo è  a Napoli.
 
Oggi, dopo il vespro, abbiamo tutti insieme cantato le Litanie Maggiori della comunità di Bose. Esse iniziano con il ricordo delle creature celesti, dei messaggeri e degli angeli di Dio, per poi passare a tutti i giusti di Israele, poi a tutti i santi della chiesa indivisa del primo millennio e a tutti i più grandi testimoni di tutte le chiese cristiane, concludendo poi con un riferimento ai "figli della prima allenza", gli ebrei attuali, e ai "giusti di tutte le genti".
Si, perchè nel paradiso non esistono divisioni, ma tutti i giusti, a qualsiasi Chiesa appartengano, qualunque religione hanno professato, sono tutti riuniti nella comunione divina.
 
Non dimentichiamolo mai: da una visione teocentrica, tutti gli uomini sono già una sola grande famiglia.
Facciamo cadere il tono polemico e, pur non dimenticando le differenze ed i problemi che ancora ci separano, cresciamo giorno dopo giorno nella fraternità e nell'unità.
 
Ireneo.
 

"In una visione teocentrica, noi cristiani già abbiamo un Martirologio comune. Esso comprende anche i martiri del nostro secolo, più numerosi di quanto non si pensi, e mostra come, ad un livello profondo, Dio mantenga fra i battezzati la comunione nell'esigenza suprema della fede, manifestata col sacrificio della vita. Se si può morire per la fede, ciò dimostra che si può raggiungere la mèta quando si tratta di altre forme della stessa esigenza. Ho già constatato, e con gioia, come la comunione, imperfetta ma reale, è mantenuta e cresce a molti livelli della vita ecclesiale. Ritengo ora che essa sia già perfetta in ciò che tutti noi consideriamo l'apice della vita di grazia, la martyria fino alla morte, la comunione più vera che ci sia con Cristo che effonde il suo sangue e, in questo sacrificio, fa diventare vicini coloro che un tempo erano lontani (cfr Ef 2, 13).

Se per tutte le Comunità cristiane i martiri sono la prova della potenza della grazia, essi non sono tuttavia i soli a testimoniare di tale potenza. Sebbene in modo invisibile, la comunione non ancora piena delle nostre comunità è in verità cementata saldamente nella piena comunione dei santi, cioè di coloro che, alla conclusione di una esistenza fedele alla grazia, sono nella comunione di Cristo glorioso. Questi santi vengono da tutte le Chiese e Comunità ecclesiali, che hanno aperto loro l'ingresso nella comunione della salvezza. Quando si parla di un patrimonio comune si devono iscrivere in esso non soltanto le istituzioni, i riti, i mezzi di salvezza, le tradizioni che tutte le comunità hanno conservato e dalle quali esse sono state plasmate, ma in primo luogo e innanzitutto questa realtà della santità.

Nell'irradiazione che emana dal « patrimonio dei santi » appartenenti a tutte le Comunità, il « dialogo della conversione » verso l'unità piena e visibile appare allora sotto una luce di speranza. Questa presenza universale dei santi dà, infatti, la prova della trascendenza della potenza dello Spirito. Essa è segno e prova della vittoria di Dio sulle forze del male che dividono l'umanità. Come cantano le liturgie, « incoronando i santi, Dio incorona i suoi propri doni ».

Laddove esiste la sincera volontà di seguire Cristo, spesso lo Spirito sa effondere la sua grazia in sentieri diversi da quelli ordinari. L'esperienza ecumenica ci ha permesso di comprenderlo meglio. Se, nello spazio spirituale interiore che ho descritto, le Comunità sapranno veramente « convertirsi » alla ricerca della comunione piena e visibile, Dio farà per esse ciò che ha fatto per i loro santi. Egli saprà superare gli ostacoli ereditati dal passato e le condurrà sulle sue vie dove egli vuole: alla koinonia visibile che è al tempo stesso lode della sua gloria e servizio al suo disegno di salvezza. "

Giovanni Paolo II, Ut Unum Sint, n. 84

 

Dio misericordioso,
quando la tua Chiesa era lacerata in questo mondo
dalle devastazoni del peccato,
hai fatto sorgere uomini che tstimoniarno nell storia
la loro fede con coraggio e perseveranza:
dona alla tua Chiesa la pace secondo la tua volontà
e accorda a coloro che sono stati divisi sulla terra
di riconciliarsi in cielo per condividere al visione della tua gloria.
Attraverso Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
un solo Dio, ora e sempre.
Amen!

Colletta della Liturgia Anglicana
per il 4 maggio, Memoria dei Martiri inglesi
dell'Epoca della Riforma

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03/11/2011 22:29
 
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Consiglia  Messaggio 10 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 02/11/2002 10.24
Mio caro Ireneo....penso che tu stia assolutizzando il tutto....in un unico pacchetto......pur ritenendo giuste le tue osservazioni iniziali all'argomento proposto da Teofilo.....
però..vediamo di non fare, adesso, di Lutero un santo....tanto meno di Calvino che si staccò completamente dalle idee più morbide di Lutero....pensiamo alla Eucarestia...alla quale Calvino non credette...mentre rimase fedele lo stesso Lutero....
 
Pensiamo al termine Madre di Dio o Mia Signora...usato da Lutero....che mitigò soltanto verso la fine della sua vita..traviando....idem per Calvino che disse che "preferisco chiamarla Madre del Signore così non introduciamo dubbi"....ma dubbi su cosa? Questo "Signore"...che era nel ventre di Maria e così salutato da Elisabetta...era Dio si o no? che intese dire Elisabetta con "mio Signore", quando ancora non si sapeva che si chiamava Gesù?
 
Se Lutero sia santo nel seno di Dio..è un altra cosa...e che tutti ci auguriamo....ma NON facciamone un salvatore della Chiesa.....poichè la rinnegò...ne uscì fuori..e ne fondò un altra dalla quale seguirono centinaglia di altre denominazioni...oggi se ne contano, dalla sua scia....più di 20.000
 
Detto questo...se noi leggiamo, le 95 tesi di Lutero..noteremo che lui infatti NON nega ne il Purgatorio....ne il primato del Papa...ne tanto meno il valore della Confessione per rimettere i peccati...effettivamente tutto il suo ardire gira attorno alla CORRUZIONE.....
Il suo inasprimento si andò man mano acutizzando....poichè NON trovava in coloro che avrebbero dovuto...le dovute considerazioni.....
 
Sulla questione citata in questo libro da te contestato che dice:
Martin Lutero non credeva d'arrivare ne a questo ne ad altri risultati di carattere sociale. Per esempio avrebbe voluto anche lui l'abolizione della mendicità; ma ottenne l'abolizione delle fonti della carità, essendo venuta meno, in troppi siti. l'organizzazione dell'assistenza da lui reclamata.....
 
e ancora quando dice:
Come lamentò il duca Cristoforo nel 1562, "nessuno si cura dei bisognosi... I redditi degli ospedali e di altre fondazioni caritative non servono ai poveri, ma ai curatori". A Hesse, un sinodo, nel 1575, ebbe a constatare che le casse dei poveri erano quasi vuote o abolite.

" Come dimostra una triste esperienza, — parole queste dell'Elettore di Brandeburgo. Giovanni Giorgio, — le casse comuni, invece 'di colmarsi, si vuotano ". E finalmente, dopo qualche anno, in terra di Riforma, nessuno si curò più delle casse comuni, divenute casse private.

......
Questa procedura la ritroviamo nello stesso Enrico VIII quando fonda la "sua" religione di Stato.....quando sulla scia delle proteste di Lutero, mette in pratica questo assolutismo..riducendo in miseria tutto il clero.....il quale a sua volta..non fu più libero di gestire le mense dei poveri..che al di là di ogni sorpruso SEMPRE ATTUATO DALL'UOMO DI OGNI TEMPO E DI OGNI APPARTENENZA.....bene o male, comunque, garantiva un minimo di sostentamento....
 
Io penso che possiamo anche discutere sui sentimenti di Lutero che si adoperarono  A FIN DI BENE.....colpevolizzando anche certi prelati che non furono in grado di cogliere la profonda onestà di Lutero.....ma il catastrofismo nel realizzare ciò che intendeva ci è stato eccome....Giovanni Paolo II ha detto al rappresentante Luterano, quando insieme hanno pregato i Vespri in S.Pietro: "Lutero non fu aiutato......"
 
E' stata aperta nella Bacheca citata da Teofilo, anche la questione di Galileo....storia della quale si aspetta ancora di sentire un "mea culpa" dei Protestanti.....cosa che non credo avverrà....Troppo comodo rilegare la responsabilità soltanto alla Chiesa.....le posizioni dei Protestanti..e di Calvino...furono molto più dure della sentenza emanata dall'Inquisizione.....Per carità..nessuno se ne vuole lavare le mani.....
 
E consentimi di aggiungere che tutte le domande che ti sei fatto..il Concilio Vaticano II....le ha risposte......miseramente oggi ogni Diocesi prova a concretizzare quanto ne è emerso...la perfezione non l'abbiamo...ne tanto meno le aveva Lutero nelle sue dimostranze.... pur condannado gli abusi di una parte del clero.....
 
Vi lascio con un fatto raccontato dallo stesso Filippo Neri....siamo nel 1400 circa....
Lui era a Roma..faceva il parroco...povero, ma così povero.....che gli venne l'idea di invetare gli "oratori"...raccolgiendo tutti i bambini poveri della strada....
Un giorno mentre è in giro per chiedere la solita questua, incontra un alto prelato a cavallo, ricco di ornamenti e con un seguito ben vestito...gli chiede l'elemosina..e gli da in cambio, nella cesta delle offerte, lo sterco del cavallo....alla espressione attonita di Filippo il prelato gli dice: " Cosa c'è, non va bene l'offerta che ti ho fatto? "...."No!, no!, Eccellenza, va bene così...cosa dirle? sono tanto commosso che auguro a Sua Eccelenza il quadruplo di questo dono...."
E se ne ritornò dai suoi bambini maledicendolo per il cattivo esempio che stava dando....
Tornato all'oratorio...una sorpresa....un donatore sconosciuto gli mandò due tacchini...(si pensa ai missionari gesuiti con i quali era in buoni rapporti, poichè questo animale non era conosciuto in Italia)....due giorni dopi seppe che il prelato era stato accoltellato da due ladri che tentavano di rubargli quanto aveva addosso......
 
Ognuno ne tragga la morale che vuole.....
 
Sia Lodato Gesù Cristo

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Consiglia  Messaggio 11 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 02/11/2002 17.14
A tutto il gruppo,     Pax Christi!
 
Come sempre ringrazio Caterina per l'equilibrio con cui si pone davanti a spinose questioni.
Ho letto il suo post in mattinata, ma ci ho dovuto pensare un po' su prima di rispondere.
 
E forse devo fare un mea culpa perchè, preso dalla "polemica" non ho forse fatto capire bene ciò che volevo dire.
Io non dico che chi ha provocato la divisione sia santo (sia da parte protestante che cattolica), nè mi parteggio per le teorie di Calvino, il cui pensiero conosco poco.
 
In breve quello che volevo dire è quanto segue.
Il modo di Teofilo di presentare il documento storico ed il documento in sè sembrano, in fondo in fondo, affermare che la riforma era riuscita ad accentuare, con il suo sorgere, tutti quei mali che sperava di eliminare e che dunque abbia fatto più male che bene alla Chiesa.
 
Davanti ad un panorama così tragico io volevo far notare che il cammino delle Chiese protestanti è stato lo stesso cammino della CHiesa cattolica, tra luci e ombre, e che anche tra i protestanti come tra i cattolici, lo Spirito ha ispirato testimoni fino al martirio, segno chiaro della fedeltà del Signore alla Chiesa (vedere il testo del papa citato nel mio ultimo messaggio).
 
Se ha eliminato alcune cose del passato e, a causa di questa assenza ha subito un periodo di sbando, non si possono negare le originalità del movimento protestante e non si può negare l'impulso dato da queste chiese allo studio delle Scritture (ancora oggi i maggiori esponenti di critica testuale biblica sono protestanti) e la centralità data al laicato, centralità che la chiesa cattolica avrebbe affermato con sicurezza solo nel Vaticano II.
 
Non sono d'accordo con Caterina quando dice che l'ultimo concilio ecumenico abbia risolto i problemi, tanto è vero che la divisione dolorosamente ancora esiste nella Chiesa, ma sono invece convintissimo che abbia indicato i sentieri sicuri da percorrere per il superamento di tutti gli ostacoli ancora esistenti.
 
Non voglio dire che Lutero o Calvino abbiano fatto bene a fondare delle nuove Chiese, ma voglio solo far notare che anche qeusto evento epocale che ha avuto immense conseguenze storiche può essere letto in una nuova luce, nella luce di quel Signore Gesù che ha il potere assoluto sulla storia e su ogni evento, sempre al centro della sua Chiesa che guida con dolcezza e fermezza, proprio come ce lo mostra tutta la prima parte dell'apocalisse di Giovanni Apostolo.
 
Insomma, l'intervento di Teofilo mi sembrava troppo di parte, che non contestualizzasse nella giusta luce gli eventi riportati, facndo apparire le chiese della riforma come un cumulo di macerie, mentre esse riuscirono ad esprimere originali contenuti che poi sono riconfluiti anche nel pensiero cattolico, come del resto influssi del pensiero cattolico si possono riscontrare su attuali chiese protestanti... La separazione di fatto non ha impedito allo Spirito che ognuno imparasse e facesse suo il buono presente nei fratelli uniti da uno stesso battesimo e salvati da uno stesso Cristo.
 
A tutti la gioia di sentirsi salvati e partecipi della gioia che Cristo ci donerà al suo ritorno.
 
Ireneo.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 12 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/11/2002 10.40
Amici....ieri abbiamo avuto dei problemi con MSN.....vedo che oggi funziona......
 
 
Caro Ireneo....intanto ti ringrazio per non aver sollevato polveroni sui miei toni usati (legittimo da parte tua)....e di aver compreso che non volevano certo entrare in polemica.......è difficile scrivere tentando quanto cerchiamo di far comprendere.....perciò più che "mea culpa"...ti ringrazio di aver approfondito quanto volevi dire.....
 
Mi ritrovo pienamente quando dici:
Davanti ad un panorama così tragico io volevo far notare che il cammino delle Chiese protestanti è stato lo stesso cammino della CHiesa cattolica, tra luci e ombre, e che anche tra i protestanti come tra i cattolici, lo Spirito ha ispirato testimoni fino al martirio, segno chiaro della fedeltà del Signore alla Chiesa (vedere il testo del papa citato nel mio ultimo messaggio).
.......
 
Lo Spirito soffia dove e come vuole...ed è in questa VERITA'..che toccherà da questa generazione in poi, trovare delle strade che devono unirci.....pensiamo all'epoca dei fatti che stiamo citando...con la maggiornaza di analfabetismo, senza teconologia.....oggi l'uomo è più istruito..ha più possibilità...e se da una parte questo ci consentirà maggior apprendimento, dall'altra parte c'è il rischio di una maggior.....forma di egoismo.....il concetto che la Scrittura NON può essere interpretata a piacimento..resta valido..così come il concetto di Chiesa.....
 
Il Papa chiedeva in altra circostanza...anzi proponeva..una ricerca di figure di martiri protestanti.....in modo da poter, attraverso di essi...trovare una strada d'accesso di comprensione comune....
 
Poi dici:
non si possono negare le originalità del movimento protestante e non si può negare l'impulso dato da queste chiese allo studio delle Scritture (ancora oggi i maggiori esponenti di critica testuale biblica sono protestanti) e la centralità data al laicato, centralità che la chiesa cattolica avrebbe affermato con sicurezza solo nel Vaticano II.......
 
Rispondo:
 
non generalizziamo anche qui....perchè sai bene come questa "liberalizzazione delle Scritture" ha comportato anche il formarsi di oltre 20.000 deniminazioni protestanti...è falso non riconoscere gli altri gruppi minori...o non riconoscersi in coloro che, per esempio, negano la Trinità...o la verginità di Maria...perchè questo è dovuto proprio alla libertà d'interpretare la Parola...ma ivi leggiamo che "nessuno può essere soggetto ad interpretazione privata".....nei nostri Seminari, ad esempio, vi sono insertito testi di teologi protestanti, cosa che accade anche fra i protestanti seri nella loro formazione...ma verso il popolo, caro Ireneo...la realtà è molto diversa.....al popolo s'insegna ad interpretare la Bibbia certamente da soli con "l'aiuto dello Spirito Santo", ma guarda caso uno Spirito che nega ad essi le ragioni della Chiesa Cattolica......"spiegando loro" che la Chiesa è idolatrica, satanica..ecc.....e questo me lo chiami un merito?
suvvia...siamo onesti....io ho sempre riconosciuto in loro una forza ONESTA.....nell'intraprendere la sacralità della conoscenza del Cristo...ma non puoi colpevolizzarmi una vecchietta di ottantìanni che non legge la Bibbia e sbiascica un malcondio Rosario pregando per tutti i suoi cari e per la sua salvezza.........
Pensi veramente che se i protestanti avessero avuto una struttura gerarchica come la Chiesa (oggi l'hanno, tranquillo!), avessero dato importanza al laicato?
 
Ti prego...questo modo di ragionare mi fa venire in mente una battuta di Papa Giovanni XXIII quando gli dissero che i comunisti sovietici avevano scippato il termine "PACE" dal Vangelo..al che rispose: < E voi perchè ve lo siete fatti scippare? Sappiamo bene che la Pace è un dono che Cristo ha dato ai suoi "vi do la mia Pace", e noi sciocchi ce la siamo fatta scippare di sotto il naso. Che aspettate? Mobilitate i laici, che sentano di dover dare un contributo alla causa della Pace non del mondo, ma evangelica, quella mondana ci sarà data in più; è giunta l'ora che si sentano membra attive, fino ad oggi li abbiamo fin troppo protetti e vezzeggiati.....>
 
Poi mi fai osservare che:
Non sono d'accordo con Caterina quando dice che l'ultimo concilio ecumenico abbia risolto i problemi, tanto è vero che la divisione dolorosamente ancora esiste nella Chiesa, ma sono invece convintissimo che abbia indicato i sentieri sicuri da percorrere per il superamento di tutti gli ostacoli ancora esistenti.......
 
Ireneo...è chiaro che il mio dire "risolto", s'intendeva sul piano di una conoscenza.....il fatto di evidenziare certi problemi...è stato frutto del Concilio...lo stesso Papa ha riconosciuto e con lui Paolo VI...che tanti temi conciliari erano stati FRAINTESI....ed usati a proprio tornaconto...(leggasi la Teologia della Liberazione....fino a definire un Cristo che patteggiava per la sinistra....)...Infatti concordo..il Concilio ha scavato dei sentieri che questo Pontefice sta ogni giorno ricordando.....Nel Giubileo 2000 ebbe a dire che "...finalmente stiamo cominciando a vedere alcuni frutti del Concilio Vat. II, ma c'è ancora tanto da fare..."...perciò scusami tu se ho dato ad intendere altro.....
 
Io credo che Lutero (lascia a parte Calvino che per me....è solo una brutta copia di Lutero..) era IN BUONA FEDE......se pensiamo poi ai tentativi di Caterina da Siena su aspetti di Riforma e che mai venne ascoltata (in alto ho messo due lettere)..se non dal papa che ritornò a Roma dopo 70 anni di Avignone....bisogna riconoscere che Lutero sia stata una sferzata del Buon Dio...........io penso che le parole del Papa siano azzeccate " Lutero non venne aiutato"...aiutato per cosa? Credo a comprendere determinate questioni...e se questo si fosse fatto....automaticamente certi prelati (non la Chiesa in sè stessa, impariamo a distinguere)....avrebbero ragionato finendo con il dare ragione a Lutero.....parlo sulla questione delle Indulgenze nelle compra-vendite e non sul loro valore che lo stesso Lutero NON nega.....e sulla corruzione....
 
Teofilo ti risponderà del suo.....io penso che ogni tanto...siamo "costretti" anche ad entrare dentro certe tematiche che possono sembrare di parte...è vero...ma necessarie....del resto di nemici della Chiesa ce ne sono a migliaia...contro di Lei si dice di tutto....e di tutto molto falso.....si usa la Bibbia stessa per accusarla.....e noi qui....benchè NON siamo la voce ufficiale di questa Chiesa...ci sentiamo responsabili di altri fratelli nella fede......nella fede prima di tutto in Cristo Gesù....e poi in coloro che, separati, hanno l'anima ricca di buona volontà...e che per la quale grazia speriamo una condivisione..........
 
Guai se pensassimo che lo Spirito Santo si lasciasse imprigionare dalle divisioni o dalle mente contorte dei più laboriosi nemici e della Chiesa ma...attenzione..anche dell'unità stessa..... Grazie al Cielo crediamo nello Spirito che è Dio...ed essendo Dio......elargitore di grazie e di benedizioni per chi si VUOLE LASCIARE.....giudare da Lui....
ecco che qui umilmente chiniamo la testa.....e il cuore deponiamo ai Suoi piedi.....
 
Comunque ti sono grata per questi chiarimenti.....è brutto restare nei dubbi....ed alimenterebbe incomprensioni....
Cosa ne pensi?
 
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03/11/2011 22:33
 
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Consiglia  Messaggio 13 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 03/11/2002 16.34
Carissima Caterina,         Pax Christi!
 
Ma come mai dialogare con te è così affascinante, anche quando non ci ritroviamo d'accordo? Io spero proprio prima o poi di incontrarti e di non limitarmi a scrivere qualche messaggio su un'anonimo gruppo msn!
 
Non rispondo direttamente al tuo mess perchè è chiarissimo, è la tua opinione ed è rispettabilissima (nel 90 % sono d'accordo con te).
 
Vorrei solo far notare una cosa, visto che in una mail mi dicevi che ti stavi aprendo ora al mondo dell'ecumenismo.
 
Allora, nel dialogo della verità con chi non è cattolico occorre distinguere due tipi, se non tre, di rapporti.
 
Il primo è il dialogo con chi professa il Credo
Niceno-Costantinopolitano (quello che preghiamo tutte le domeniche, escluso il filioque, aggiunta medievale dell'occidente) e che affermano i due dogmi fondamentali della fede cristiana e cioè a) Unità e Trinità di Dio, b) Incarnazione, passione, morte e risurrezione del Verbo di Dio, il Signore nostro Gesù Cristo.
Ora, secondo le attuali norme del Direttorio per l'ecumenismo della Chiesa cattolica, solo con tali chiese si può parlare di ecumenismo. Quello che si ritiene e che tali chiese e comunità ecclesiali abbiano conservato intatto il cuore della fede, le fondamentali verità cristiane.
 
Poi esistono altre denominazioni che si ritengono cristiane, che riconoscono Gesù Cristo come salvatore e che utilizzano le sacre scritture per basare le loro convinzioni.
A volte è difficile fare la differenza con le prime, ma il rapporto con tali istituzioni è qualitativamente differente, perchè con esse non si cerca di ritrovare l'unità persa, ma esse devono "ritornare" alla verità, alla verità della Trinità, dell'Incarnazione morte e risurrezione del Signore Gesù.
In senso stretto queste istituzioni, anche se si definiscono cristiane, cristiane non lo sarebbero, proprio perchè non professano quello che è il Credo base della fede cristiana.
 
Poi esistono le altre religioni, tra cui quelle che credono nel Dio unico hanno un posto a parte.
Con esse non si cerca nè l'unità nè la "conversione", che resta una scelta del singolo e non dell'istituzione. Ma si cerca di trovare un punto d'accordo su fondamentali valori come la pace, la dignità umana, i diritti dell'ambiente, un reciproco rispetto.
 
Morale della favola: fai attenzione a non confondere i movimenti che negano la Trinità con altre denominazioni protestanti o riformate, perchè tra scisma ed eresia c'è una bella differenza.
 
Da parte mia, io sono un esperto in ecumenismo, vorrei che coloro che già sono d'accordo sulle verità fondamentali della fede cristiana ritrovino l'unità perduta. Sono pronto al dialogo anche con altre denominazioni e sette che si dicono cristiane, ma è qualcosa di diverso dall'ecumenismo. Ho per molto tempo dialogato con Testimoni di Geova, ma era per me molto diverso che pregare insieme ai Valdesi o a Luterani. In linea di massima, e visto il direttorio sull'ecumenismo, se partecipassi alla loro cena del Signore mi nutrirei del loro ringraziamento, ma, anche avendo assistito diverse volte alla Commemorazione dei Testimoni, non ho mai voluto nemmeno che mi fosse passato il pane ed il vino. Perchè la differenza è davvero troppo grande.
 
Caterina, se vuoi dei chiarimenti ulteriori puoi anche scrivermi in privato, prometto che risponderò.
Spero però di essere stato abbastanza chiaro per tutti.
 
Ireneo

Rispondi
Consiglia  Messaggio 14 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/11/2002 18.05
Sai una cosa Ireneo?....ti ringrazio di più per quel 10% in cui non ci ritroviamo che non per il 90% in cui ci uniamo... e perchè? perchè mi spinge alla ricerca....mi spinge alla Preghiera...mi spinge alla sfida........in senso buono ovvio...sai che mi viene in mente? Don Camillo e Peppone.......quanta verità in quelle sfide....ognuno in rispetto del proprio essere nel mondo......credo che il vero Ecumenismo l'abbia cominciato ad intrecciare Guareschi in questi episodi.....
 
Ma al di la dei film....ti sono grata per le indicazioni che mi hai dato....non si finisce mai d'imparare..lo stesso papa desidera ogni giorno essere informato sui dialoghi aperti in diverse commissioni teologiche ai fini dell'unità.....credo che questo dialogo servirà a chiunque legge....
 
Concordo sulla questione delle diversità e sulle differenze fra eresie e scismi....per i primi è necessario che i cattolici per prima imparino a conoscere cosa insegna la Chiesa...specialmente in materia di culto......il secondo luogo è quanto ogni cristiano deve aspirare perchè cadino le incomprensioni......anzi...se dalla tua esperienza tu volessi arricchirci di materiale....o di spiegazioni specie fra Valdesi dei quali ho poco materiale..te ne saremo grati.....
 
Io sto cercando fra i miei carteggi...le lettere di quei periodi che invitavano alla Chiesa al senso della Riforma.....
 
Una volta chiesero a santa Teresina cosa ne pensasse dei Protestanti (stiamo parlando dei primi del '900) e dei Musulmani...e dell'ecumenismo appena abbozzato...disse:
" Io credo che saranno proprio i fratelli separati (protestanti) a dare man forte alla Chiesa sulla questione Islamica. Dovremo imparare tutti a partire dal concetto del rispetto reciproco, poi sedersi e parlare, non finire mai di parlare fino a quando non ci saremo chiariti. Ma per fare questo occorre pazienza, e da noi claustrali, l'accorata Preghiera allo Sposo, affinchè non si stanchi di darci la Sua Pace e di dare forza alla Santa Chiesa perchè si faccia Madre di tutti." (l'ho scritta a braccio....)
 
Sulla questione della Cena, sono anch'io convinta dei benefici...fra Valdesi Luterani e Cattolici...tuttavia non bisogna dimenticare la differenza sostanziale....di chi NON crede che ivi c'è il Cristo vero Dio e vero uomo......benefici spirituali certamente verrebbero accolti...ed è quello che dobbiamo sforsarci di fare.....comprendo e condivido la questione geovista..ho operato con la Parrocchia per loro per tre anni...quindi so di cosa stai parlando.....non resta che PREGARE.....e quando si ha la possibilità di un confronto...con enorme carità ribadire le verità di Fede e soprattutto la verità del Cristo "venuto nella carne".....
 
Buon lavoro anche a te...e se vuoi che ti apra una bacheca con su qualche titolo che pensi opportuno perchè tu possa inserire del materiale, fammelo sapere...
 
Sia Lodato Gesù Cristo e Lode a Maria "Aiuto di TUTTI i cristiani"
 

Rispondi
Consiglia  Messaggio 15 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 03/11/2002 22.14
Carissima Caterina,    La pace di Cristo!
 
Mi piacerebbe davvero aggiungere materiale e partecipare di più ai gruppi esistenti, ma i miei impegni universitari e comunitari non me lo permettono proprio.
 
Poi non ho lo scanner e quindi devo trascrivere tutto a mano; è per questo che dò solo stralci di testi o indicazioni bibliografiche...
 
A proposito, per chiunque volesse conoscere le principali denominazioni cristiane presenti in Italia (intendo dire delle chiese con un passato radicato sul nostro territorio e non i nuovi movimenti pentecostali), c'è un testo del Centro Pro Unione di cui sono venuto in possesso da poco e che occorre ordinare direttamente da loro.
 
Il titolo è
Centro Pro Unione (ed.), Conosciamo i fratelli breve corso di ecumenismo vol. II, Roma 1993 (III edizione).
 
Da ordiare direttamente al Centro Pro Unione (via S. Maria dell'Anima, 30 - 00186 ROMA - tel. 06 6879552).
Come hai capito è parte di un corso in nove volumi sull'ecumenismo, può sempre servire.
 
A presto a tutti.
 
Ireneo

Rispondi
Consiglia  Messaggio 16 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 03/11/2002 22.32
Caro Ireneo,
ieri msn non ha funzionato e ho potuto rispondere solo ora al tuo post n. 9.
 
Se hai notato, il testo da me inserito tra le Pagine storiche presentava un topic di introduzione che diceva:
Se vi sono state delle responsabilità da parte dei rappresentanti del clero di allora, e che non si intende negare, tuttavia non si possono tacere neanche le responsabilità di coloro che avevano la pretesa di riformare le altrui deviazioni.
 
Tale testo, scritto da Igino Giordani, è stato pubblicato nel 1961 da Citta Nuova Editrice a Roma col solo titolo LE DUE CITTA'.
 
Il mio intento non era certamente quello di mettere in discussione il dialogo ecumenico di cui abbiamo tante volte parlato nei nostri forum, e a cui  avete fatto riferimento tu a Caterina con tanti interessanti particolari, ma semplicemente quello di dare conto sia pur parziale, trattandosi solo di alcuni aspetti, a coloro i quali ritengono che i comportamenti sbagliati si trovano tutti e solo dalla parte cattolica.
 
Naturalmente, per chi come te si sta sforzando di portare avanti il dialogo ecumenico va tutta la nostra stima ed incoraggiamento come fa appunto lo stesso Concilio Vat.II.
 
Con affetto


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Consiglia  Messaggio 17 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/11/2002 22.56
Allora Ireneo...ho piacere di ritrovare sulla mia strada...il Centro Pro Unione...del quale feci felicemente propaganda nel Gennaio scorso in occasione della Settimana di Preghiera..........
 
Non trovando per ora la pagina...rimetto qui il collegamento al sito...perchè è molto interessante, infatti io l'ho messo tra i preferiti...^_^
 
 
 
Inoltre segnalo questa iniziativa.....propria del sito:
 

Corso di Ecumenismo

PER CORRISPONDENZA

Carissimi amici,

il Centro Pro Unione dei Frati Francescani dell'Atonement, rispondendo alla crescente esigenza che l'ecumenismo diventi realtà concreta nella vita di ogni cristiano e oggetto di azione pastorale a tutti i livelli, propone un Corso breve di ecumenismo per corrispondenza.

Il Corso offre una base di conoscenza e di approfondimento del cammino ecumenico e del dialogo interreligioso divenuto ufficiale nei decreti e nei documenti del Concilio Vaticano II. Esso si articola in 3 cicli, ognuno della durata di un anno, così suddivisi:

 

  • 1° ciclo: "Il cammino ecumenico della chiesa"
     
  • 2° ciclo: "I nostri fratelli cristiani di altre confessioni
                    e i dialoghi interconfessionali"
     
  • 3° ciclo: "Il dialogo interreligioso"


 

Un cordiale e fraterno saluto

Direzione Centro Pro Unione

qui cliccate per altre informazioni e per il modulo:

http://www.prounione.urbe.it/att-act/i_c-corrisp.html

Sia Lodato Gesù Cristo....Maria, aiuto dei Cristiani, Prega per noi!


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Consiglia  Messaggio 18 di 37 nella discussione 
Da: Jesus Inviato: 03/11/2002 23.33
Pace a tutti.
 
E' stato per me molto edificante leggervi. Respirare questo desiderio di trovarsi fa veramente ben sperare.
 
Io penso Gesù è contento quando vede i suoi figli impegnati, perchè Egli ci conosce e sa quanto siamo deboli, anche Paolo doveva combattere con chi già si voleva dividere ai suoi tempi e per questo dice che non siamo di questo o di quell'altro, ma tutti di Gesù.
Ma è proprio Gesù a fornire la chiave per camminare e avviarci all'unità, e lo dice ai discepoli: < Chi non è contro di noi è per noi! >
 
Io penso che lo Spirito che ha mosso tanti fratelli Protestanti alla Riforma della Chiesa di Cristo, è diretto all'unità, credo che ognuno di noi che ci professiamo in Gesù dovremo abbassare un pò l'orgoglio e piano piano ci arriveremo, perchè essendo una volontà di Gesù, nessuno potrà impedirlo.
 
Oltre a tanti incontri e a tanti lavori che sto facendo nella vita, vi debbo ringraziare per i tanti spunti che in questa comunità mi avete dato. E ve lo debbo dire senza rischiare di essere patetico o di parte, ma che è la verità.
Mi scuserete che intervengo poco, ma ho veramente tanto da fare, infatti siete rimasto l'unico gruppo al quale intervengo, perchè mi ritrovo sereno di affrontare le questioni.
 
Ora per esempio vorrei chiedere ad Ireneo, che saluto nella Pace di Gesù, cosa ne pensa dell'Eucarestia, a me sta molto a cuore, anche se mi resta difficile credere  a quello che insegna la Chiesa cattolica, mi pare d'iniziare a vedere che non dice sciocchezze e che potrebbe anche essere vero, ma se così è, la comunione che fanno gli altri è valida?
 
Grazie se potrai rispondere, anche se rispondono gli altri sono contento.
 
Pace in Gesù, Signore e Maestro, jesus

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Consiglia  Messaggio 19 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 04/11/2002 0.39
Caro Jesus,        La pace di Cristo!
 
Contentissimo di risentirti dopo tanto tempo. Ti ripeto il mio desiderio di comunicare personalmente e privatamente con te appena tu lo desideri, perchè mi sembri davvero una persona interessante.
 
Mi chedi di parlarti dell'Eucarestia, forse, e questo è un invito anche a Caterina, occorrerebbe aprire una nuova bacheca su questo argomento, cercando di dire cosa essa rappresenta nella vita di ognuno e non parlarne in senso astratto.
 
Se vuoi in soldoni sapere cosa ne penso io, è che è il più grande dono che Cristo ci abbia lasciato in pegno nell'attesa della sua venuta e definitiva manifestazione.
 
Gesù in essa ha istituito un memoriale e memoriale non vuol dire solo ricordare, ma rendere presente il ricordo.
Non lo spiego in questo breve messaggio, ma ti posso assicurare che memoriale come "attuazione di ciò che si ricorda" è un concetto biblicissimo, basato sulle scritture e sulla prassi del culto israelitico.
 
Cristo è presente nel Pane ed il pane diviene segno della sua presenza fra noi.
Paolo VI diceva giustamente che non bisogna assolutizzare la presenza eucaristica, che Gesù è presente nella chiesa in tanti modi, nella sua Scrittura, nei sacrametni e quindi anche nell'Eucarestia, presenza reale per antonomasia e non per esclusione.
 
Forse ciò che più ti lascerà di stucco nel pensiero cattolico e quella brutta parola che si continua a ripetere di continuo quando si parla della consacrazione del pane e del vino, e cioè la "transusstanzazione". Ebbene, in un articolo sull'Eucarestia comparso in una Civiltà Cattolica di qualche tempo fa l'autore sottolineava come il concilio di Trento, utilizzando tale termine di origine filosofica, non intendeva affatto dogmatizzarlo, ma solo esprimere con un concetto tipico della filosofia all'ora più in voga (e cioè quella aristotelica) ciò che la Chiesa credeva riguardo all'Eucaristia.
 
L'autore dell'articolo notava come non è stato ancora trovato un termine che con una espressione intuitiva sia riuscito a sostituire quello di transustanzazione, ma questo non vuol dire che non ci siano altri modi per parlare del modo in cui Cristo si fa presente tra i suoi nel segno del pane e del vino.
La chiesa anglicana ha da poco pubblicato un documento dal titolo "Un solo pane, un solo corpo" in cui esprime una fede praticamente identica a quella cattolica ma senza mai usare un il termine transustanzazione.
E' solo un termine che fa riferimento a delle categorie filosofiche e, per quanto abbia dietro un'importante tradizione ecclesiale, non preclude la possibilità di esprimersi in modi diversi riguardo alla presenza reale.
 
Forse sono stato un po' confuso, ma quello che voglio dire è che l'importante è credere che Cristo sia presente tra i suoi nel segno del pane e del vino, mentre il modo di esprimere questa presenza dipende dall'opzione filosofica e linguistica che si fa.
Degli esempi pratici:
1) Nella filosofia aristotelica, laddove si parla di sostanza (ciò che una cosa è) e accidenti (come una cosa si presenta), si poteva spiegare la presenza reale come una modifica della sostanza che lasciava intatti gli accidenti, e cioè la prensenza di Cristo che però appariva come pane.
 
2) Nella filosofia ermeneutica si può affermare che il linguaggio ed il dialogo creano un mondo oggettivo di ciò che è stato detto e che nella sua oggettività, naturalmente, presenta anche una pretesa di verità, una verità che non si può esaurire quando la parola è detta, ma che continua in tutti coloro che a quel dialogo si legano, accettano, cercano di capire ed approfondire.
 
In questo senso sia le parole di Gesù alla Cena, sia la realtà del suo sacrificio sulla croce non possono essere avvenimenti conclusi in sè ma devono contiunare ad essere in tutti coloro che con tali avvenimenti entrano in profonda relazione. Accettar nella propria vita le parole di Gesù e accettare che il sacrificio sulla croce abbia salvato anche e proprio me vuol anche automaticamente dire che tali cose non appartengono al passato ma sono vive ancora oggi, qui per me.
 
3) Nella filosofia analitica del linguaggio posso utilizzare la fantastica categoria di "performativo", già una volta ebbi l'occasione di spiegarla.
Ci sono alcune frasi che, senza bisogno di fare altro, realizzano quello che dicono. Un esempio. Quando io dico "Scusa", ho già realizzato quello che volevo, e cioè ho chiesto scusa.
 
Molte espressioni di Gesù erano performativi, ad esempio nei miracoli, in cui la realtà che egli dice si realizza contemporaneamente alle sue parole ed in virtù delle sue parole.
Anche la parola del Padre è performativa, perchè quando dice "Sia la luce", la luce è.
 
Ora, se Gesù ha detto "Questo è il mio corpo", allora quello è il suo corpo. Anche traducendo, come fanno alcuni "Questo significa il mio corpo" le cose non cambiano, quel pane ha veramente il significato del corpo di Cristo, cioè rappresenta in modo reale, certo, perfetto ciò che il corpo di Cristo è.
 
Con le parole "Fate questo in memoria di me" egli non fa altro che dare a noi il "potere" di fare quello che lui stava facendo in quel momento e cioè ha fatto si che anche le nostre parole fossero performative, e cioè che ripetendo le sue parole potessimo renderlo presente in mezzo a noi.
 
Ciò che io francamente penso? I teologi dovrebbero lavorare di più per mandare definitivamente in pensione il concetto di transustanzazione, perchè ormai l'uomo odierno non ragiona con categorie aristoteliche come faceva nel seicento e nel medioevo.
Ma sono certo che Gesù, come è presente mentre si proclama il suo Evangelo, così e presente nel pane spezzato e nel vino versato.
 
Sulla validità della comunione altrui.
La Chiesa cattolica è arrivata alla certezza che la comunione degli ortodossi e delle antiche chiese orientali è valida, soprattuto inquanto esse hanno custodito la successione apostolica nella ordinazione dei vescovi e dei presbiteri.
 
Per quanto riguarda la comunione anglicana, per la chiesa è dubbia la validità delle sue ordinazioni, e dunque anche dubbia la realtà dell'eucarestia.
 
Per qaunto oncerne il mondo protestante e riformato, la chiesa cattolica, ad oggi non ritiene che si sia conservato il senso genuino dell'eucarestia, in  particolare per l'assenza dell'ordine sacro. Ma il tema deve essere approfondito e lo si sta facendo.
 
Uno dei punti di forza di tale dialogo è cosa intendere per "successione apostolica". Cioè si vuole capire se si può parlare di conservazione della successione apostolica anche in assenza dell'ordine sacro.
Per chi è a favore di qeusta tesi si sottolinea il caso di una comunità che ha dovuto vivere senza poter incontrare ministri sacri (pensiamo al caso dell'unione sovientica, o di alcune famiglie che si perndono in un isola o si ritrovano in uno stato dove la chiesa non è presente). Questo vuol dire che non conservano la successione apostolica, cioè che non sono in comunione con la chiesa universale e con la chiesa degli apostoli perchè non ci sono sacerdoti o ministri? E se questa assenza fosse prolungata, vuol dire che esse non potranno mai ottemperare l'ordine di Gesù di mangiare e bere del suo corpo ed il suo sangue?
Praticamente, in una tale visione, tutta la comunità cristiana, in virtù del sacerdozio regale ed in assenza di ministri ordinati (caso verificatosi effettivamente nelle comunità ecclesiali sorte dalla riforma, eccettuata la comunione anglicana) possono, anzi devono adempiere al comando di Gesù celebrando l'eucarestia.
 
Se tu mi chiedi ciò che io penso personalmente, non nutro dubbi sulla validità della comunione anglicana (anche se l'ordinazione delle donne ha complicato un po' le cose) e, in secondo luogo, ritengo molto interessante e degna di approfondimento la tesi che spiegavo pocanzi.
In terzo luogo, penso che il concetto di "valido" e "invalido" sia un concetto giuridico che poco ha a che vedere con la liturgia e la fede.
 
"Laddove i sensi difettano, presta ausilio la fede", scriveva san Tommaso nel suo Pange lingua.
Io credo che spetti ad ogni singolo, vagliandolo nel proprio cuore e alla luce dello Spirito, riconoscere e discernere la presenza del Cristo nel pane e nel vino, qualunque sia la confessione cristiana a celebrare il rendimento di grazie.
 
Con affetto a tutti
 
Ireneo
 
 
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03/11/2011 22:34
 
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Consiglia  Messaggio 20 di 37 nella discussione 
Da: Jesus Inviato: 04/11/2002 9.32
Pace a te Ireneo, e a tutti.
Grazie per aver risposto ed anche ampiamente.
 
Io però so che secondo l'insegnamento della Chiesa, e me lo confermava sia il mio pastore che l'amico prete, che nella Santa Cena Gesù è più presente che non nella Scrittura, cioè che mi spiego: La Bibbia i cattolici non l'adorano, ma la portano in venerazione specialmente quando si legge il Vangelo che viene anche incensato, mentre per l'Eucarestia è diverso, è adorata, per esempio da dove è nato l'uso del Tabernacolo? Io so che gli Ortodossi non conservano il Cibo che hanno consacrato, ma però so che questo non comporta una problema dottrinale così almeno mi ha spiegato l'amico prete.
 
Scusami se non mi fermo sulla parola transustanziazione perchè credo che sia importante stabilire se Gesù è veramente presente come dice la Chiesa o se è solo un simbolismo come insegnano i Protestanti. So che Lutero ad esempio ci credeva nel vero Corpo e Sangue di Gesù, ma non usava questa parola, ma però i Protestanti di oggi, especie i Pentecostali non ci credono.
Allora io penso che sia molto più importante definire se Gesù c'è o non c'è, dirlo in modo chiaro senza tanti giri di parole.
Se io sono in buona fede ad esempio e facendo la comunione che mi propongono i Protestanti mi sento appagato, che differenza c'è con un Cattolico che dice di cibarsi di Gesù veramente?
 
Il mio pastore mi dice che noi facciamo comunione e voi siete estremisti fino all'idolatria, ma però l'amico prete mi ha detto che se sono in buona fede Gesù non mi colpevolizza, ma che la comunione Cattolica è più perfetta e più piena.
Ammetto che questo estremismo Protestante comincia a starmi stretto, mentre trovo più conciliante e più accostato all'Evangelo il sentimento di compassione che è cioè, Gesù che guarda alla buona fede e quindi non condanna. Non so se mi sono spiegato bene!
 
Ma però mi lascia confuso questo che tu dici:Ora, se Gesù ha detto "Questo è il mio corpo", allora quello è il suo corpo. Anche traducendo, come fanno alcuni "Questo significa il mio corpo" le cose non cambiano, quel pane ha veramente il significato del corpo di Cristo, cioè rappresenta in modo reale, certo, perfetto ciò che il corpo di Cristo è..
 
Io leggo che per te o per voi cattolici non c'è allora differenza, cioè se un Protestante fa la comunione dicendo questo - significa- allora c'è ugualmente la trasformazione? Ma però nella Chiesa non è così, lei insegna che è necessario ricevere il mandato e che per l'imposizione delle mani avviene il miracolo, giusto?
Certo sono sicuro che suona diverso il fatto che poi Gesù sia sempre presente in mezzo a noi, ma qui parliamo del Cibo della vita eterna e no che Gesù sia o no presente quando due o più persone si riuniscono nel suo nome, altrimenti dove starebbe più la differenza?
Se ho capito male scusami, ma aiutami a capire.
 
Infatti poi subito dopo dici:Con le parole "Fate questo in memoria di me" egli non fa altro che dare a noi il "potere" di fare quello che lui stava facendo in quel momento e cioè ha fatto si che anche le nostre parole fossero performative, e cioè che ripetendo le sue parole potessimo renderlo presente in mezzo a noi.
 
Questo -potere- lo hanno tutti? Io so che non è così, e chi lo fa senza ricevere un mandato commette una eresia, il prete un giorno mi ha raccontato di due bambini dell'oratorio che per giocare alla messa, li ha trovati che stavano facendo come il prete con un'ostia in mano, lui si è subito preoccupato di dove l'avrebbero presa e uno gli ha detto che aveva trovato il Tabernacolo con la chiave sopra e l'aveva presa da li. Lui si è subito agitato, ma ha tentato di non spaventare i due giovini spiegandogli il rischio che hanno fatto di profanare l'Ostia che era già consacrata, poi con delle Preghiere insieme ai due ragazzi, l'ha rimessa al suo posto, ma mi spiegava che se erano stati due adulti a farlo con la coscienza del sapere, era una profanazione perchè l'Ostia non tutti possono toccarla o prenderla. Con gli Ortodossi è diverso perchè so che comunque la Chiesa li ha sempre riconosciuti anche se erano separati, mi interessa sapere invece sui Protestanti come stanno le cose. Io so che con i Luterani c'è ancora tanto da lavorare, ma che con gli Alnglicani le cose stanno meglio, ma però questa Eucarestia è valida si o no?
Tu mi hai detto che con gli anglicani è dubbia. Io penso che nei casi estremi in qui Gesù è stato assente per colpa dell'uomo le cose sono diverse e che la sua presenza ci è stata lo stesso, ma però dice Paolo che è proprio con la comunione che avviene l'unità e che Gesù soffre proprio perchè è nell'Eucarestia la maggiore allontanamento, non sei d'accordo?
 
Scusami se ho scritto tanto, ma questo tema mi sta molto a cuore.
 
Pace in Gesù, jesus

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Consiglia  Messaggio 21 di 37 nella discussione 
Da: Luce Inviato: 04/11/2002 11.23
Salve al Gruppo,
se posso dare anch'io il mio piccolo lievito, ve ne sarò grata!
Credo che tutti stiamo imparando qualcosa di nuovo che fino ad un secolo fa forse era impensabile.
Visto che è citata spesso, chiamo la testimonianza di Madre Teresa che appartiene a quella classe che di certo non usava il computer, ma le dure braccia e il cuore misericordioso stesso di Dio dal quale si era lasciata trasformare.
Il suo è stata una forma di ecumenismo che veramente ha colto in senso delle parole di Gesù: < Vi ho chiamato amici e ho dato la vita per voi! >
 
Lei si è adoperata lavorando e credendo nella Santa Chiesa Cattolica, incurante di quanti forse l'additavano, incurante di farsi scorgere con l'inseparabile Rosario in mano del quale diceva: < Ogni giorno, dopo l'Eucarestia, andiamo dai nostri amici recitando il Rosario > e questo aspetto lo ha messo per iscritto nelle Regole che la sua Comunità dovrà rispettare!
 
Ma la domanda di jesus che saluto affettuosamente era precisa:
questa Eucarestia è valida si o no?
 
Fatta la prima premessa, provo a dire ciò che penso, quindi prendetelo come un contributo.
 
Io penso di no! Perdonate la franchezza, ma la chiarezza ci vuole e non per forme estremistiche.
Guardiamo alla sofferenza di Gesù, perchè soffre? perchè non ci vede uniti e come diceva jesus, l'unità che afferma Paolo si fa attraverso l'Eucarestia, ecco perchè con i fratelli Ortodossi siamo molto più vicini, la loro Eucarestia è valida, infatti nella Chiesa Greco Ortodossa, noi cattolici possiamo fare la comunione e viceversa, ma se andiamo per esempio una domenica al culto Protestante, la Cena che prenderemo non sarà valida come se la prendessimo nelle nostre Chiese, e questo perchè manca la reale consacrazione che è indispensabile affinchè avvenga il Mistero. Se così non fosse la stessa Chiesa non avrebbe ragione di esistere perchè la sua centralità è proprio l'Eucarestia.
 
Mi chiedo che fastidio possa dare questo termine della transustanzizione, quando è in pericolo l'essenza di ciò che diventa il Pane e il Vino.
 
Mi azzardo a portare i miei soliti esempi, la medicina con effetto PLACEBO, la portai nel forum sull'Eucarestia.
Ad alcuni pazienti che non hanno in realtà malattie gravi e che chiedeno un sostegno che io so di essere psicologico, non do delle vere medicine, perchè non ne hanno bisogno, ma loro non lo sanno, prendono la medicina (che è come l'acqua fresca) e dopo una settimana mi dicono che essa ha fatto miracoli e i dolori sono spariti.
 
Attenzione perciò a non usare l'Eucarestia con lo stesso metro di misura:
dire che - è lo stesso- induce nell'errore, Gesù o c'è o non c'è e su questo sono d'accordo con jesus, pregando Ireneo di essere più chiaro perchè anch'io credo di comprendere che alla fine basta credere e Gesù è ugualmente presente. Mentre sappiamo che non è così.
 
Gesù è presente nell'Eucarestia anche se qualcuno o il prete lo dubitasse, basta pensare al miracolo Eucaristico di Lanciano o di Bolsena, o di Siena per capire che prove mirabile Gesù ci abbia dato.
Ma questa presenza nasce da un mandato preciso di Gesù nell'Ultima Cena, girare attorno per cogliere un senso di unità parlando di presenza anche la dove non c'è, secondo me è un giocare con le parole della Bibbia.
 
Che Gesù è presente come spiegava sia Ireneo che jesus, è indubbio, cioè certamente che è presente, ma nell'Eucarestia è una cosa speciale ed unica nel suo genere, è inspiegabile e visto che è stato nominato san Tommaso d'Aquino, egli diceva che nulla fa presagire la sua presenza, soltanto la fede. Perciò initile cercare prove o di girare attorno all'uso delle parole, Gesù c'è nell'Eucarestia al di la di chi non crede proprio perchè Egli è sempre presente ovunque, a maggior ragione lo sarà tutto Dio e tutto Uomo nel Pane Consacrato semplicemente perchè così ha ordinato di fare.
 
Nel culto Protestante credo che manchi questa essenzialità, essi partono da un punto già sbagliato, intendendo che la Chiesa riuccide Gesù, mentre sappiamo che non è vero. Hanno quindi una partenza errata perchè, a differenza degli Ortodossi, essi si sono staccati dalla Chiesa Cattolica, mentre gli Ortodossi hanno un punto di partenza comune alla nostra Chiesa dal tempo apostolico. Gli Ortodossi non sono usciti fuori dalla Chiesa Cattolica, ma hanno sempre camminato a fianco anche se da separati, i Protestanti, invece (e il nome stesso lo fa capire) sono usciti fuori della Chiesa e in un certo senso usciti anche dagli Ortodossi, perchè negano anche la verginità di Maria e il culto dei Santi.
 
A rigor di onestà io credo, come sottolineava Teofilo, che troppo spesso si tenta di continuare a dare maggiori responsabilità alla Chiesa che non ai Protestanti. Tutti vorremo l'Unità, ma non potrà avvenire rinnegando l'insegnamento dei Padri della Chiesa, che ci hanno lasciato queste dottrine sfogliando e interpretando il Sacro Libro.
Se pensiamo all'Anglicanesimo, per esempio, esso mette in dubbio ogni buon senso, dal momento che sappiamo come è nato: chi era questo signor Enrico VIII, era forse inviato di Dio? la testimonianza di Tommaso Moro parla chiaro, si rifiutò e venne giustiziato in nome di che cosa?
 
Io credo che diverso e di grandi frutti buoni potrà essere il lavoro con i fratelli Valdesi e i Luterani, dal momento che anche in queste denominazioni Protestanti si dovrebbe cominciare a fare una cernita sulle motivazioni che hanno spinto questi Gruppi a nascere. Ma se cominciamo col definire che Gesù è presente anche la dove non c'è Eucarestia, e presente alla stessa maniera, credo che commettiamo dei grandi sbagli.
 
Gesù soffre, e soffre anche perchè questi fratelli non si nutrono del Cibo che dona la vita eterna!
 
Sia Lodato Gesù Cristo
Luce

Rispondi
Consiglia  Messaggio 22 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 04/11/2002 22.32
Carissimi,
i primi cristiani riferendosi all'Eucarestia, dicevano che il pane e il vino DIVENTANO o si TRASFORMANO nel Corpo e sangue di Cristo (ad esempio s. Giustino o S. Ambrogio).
 
Penso che siccome tale convinzione che la Chiesa ha sempre mantenuto sin dalla sua nascita, fu messa in dubbio o si cercò di attribuire all'Eucarestia un valore diverso da quello che aveva realmente e cioè quello di cambiare radicalmente la sua natura di pane e vino, diventando  vero Corpo e Sangue di Cristo la CHiesa ritenne opportuno, a scanso di equivoci, di usare il termine TRANSUSTANZIAZIONE che indica appunto una TRASFORMAZIONE delle specie eucaristiche.
 
Poi per quanto riguarda la domanda di Jesus, e cioè se  l'eucarestia amministrata dai riformati sia da ritenere o meno vero corpo di Cristo o meno (almeno così ho interpretato la sua domanda), mi chiedevo: è possibile che quel pane e quel vino diventino o si traformino nel Corpo di Cristo se nel fare questo molti di essi non credono che questo avvenga? Penso che se per essi l'eucarestia è solo un simbolo, tale resta effettivamente quella commemorazione. (Naturalmente fatte le debite distinzioni tra quello che su questo punto credono le varie denominazioni evangeliche, le quali lo ricordiamo, sono piuttosto divergenti fra loro.) 
 
Con affetto

Rispondi
Consiglia  Messaggio 23 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 04/11/2002 23.03
Molto interessante.....mi piace lo sviluppo di questo forum.....cosa ne pensi Ireneo?
 
Allora, intanto grazie a jesus e a Luce...a Teofilo no!....eiii sto scherzando......
 
famo i seri...
 
Teofilo..parto da te..attento però ad una sottolineatura che potremo, se volete...approfondire...
 
Teofilo scive:
mi chiedevo: è possibile che quel pane e quel vino diventino o si traformino nel Corpo di Cristo se nel fare questo molti di essi non credono che questo avvenga? Penso che se per essi l'eucarestia è solo un simbolo, tale resta effettivamente quella commemorazione. .......
 
Io non credo che il punto divergente sia questo...perchè è accaduto che molti sacerdoti avevano dubbi.....e in qualche occasione Dio dimostrò a suo piacimento il contrario....leggasi appunto Lanciano, Bolsena, Siena..ecc..citati da Luce....Credo che il punto focale sia l'atto consacratorio....operato  DA MANI CONSACRATE.......un pastore protestante....NON è un consacrato alla stessa stregua del sacerdote......ma non per questo un pastore riceve meno Grazia di un sacerdozio....è completamente una situazione diversa.....un Sacramento che l'altro riceve PER SCELTA......da quel momento un sacerdote è un "alter Cristhi"....che ripete esattamente quanto avvenne nell'Ultima Cena...e questo è sempre avvenuto ininterrottamente.....i vescovi sono coloro che consacrano questi ministri del Culto Sacro Eucaristico....perciò i vescovi che sono nella Chiesa hanno la sola facoltà, in virtù del mandato....di nominare questi sacerdoti elevandoli, mediante l'imposizione delle mani....a quell'ufficio....
 
Ora....i vescovi protestanti....perchè vogliono farsi chiamare così? perchè tutti RIVENDICANO la provenienza apostolica...ma tutti RINNEGANO...le radici comuni con i Padri della Chiesa (attenzione NON voglio generalizare)...c'è da chiedersi come Dio abbia potuto permettere che per oltre mille anni....l'uomo la facesse da padrone.....senza intervenire...e qui mi riferisco alle rivendicazioni Protestanti....che se pur legittime sotto l'aspetto dello Spirito Nuovo suscitato e riconosciuto dallo stesso Concilio Vat.II, resta pur sempre che sono loro ad essersi dissociati dalla Chiesa e non noi......
Ma non voglio uscire dal tema......
 
Dunque....lo accennavo in precedenza e mi riconosco in quanto esposto da Luce....NON credo proprio che possiamo parlare della stessa Eucarestia.....
Quindi ha ragione anche jesus quando tenta di porre gli accenti quando dice: " Ma questo potere allora l'hanno tutti? Io so che non è così!...."
 
Infatti.....e mi piace concludere con le parole di Luce....che dice:
Gesù soffre, e soffre anche perchè questi fratelli non si nutrono del Cibo che dona la vita eterna!
 
P.S.
carina la storia dell'effetto PLACEBO...rende l'idea...mo te la rubo!!
 
Sia Lodato Gesù Cristo
 

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Consiglia  Messaggio 24 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNal-fath Inviato: 05/11/2002 13.27
                 
la Pace di Cristo !
 
Carissimi,
vi ringrazio esultando dal profondo del cuore per questo dialogo meraviglioso
che state tessendo in questi giorni.
 
E' veramente consolante vedere come nell'anniversario di un giorno tanto triste ( immagino che sia stato, umanamente, molto triste anche per Martin Lutero)  lo Spirito Santo non cessi di ispirare i cuori di tutti gli uomini di buona volonta'.
 
Grazie fratelli ! 
Continuate  (continuiamo)  nel nostro piccolo, su questa bella strada!
 
Abbandonando il proselitismo sterile,
approfondendo sempre il confronto dei Doni e delle Meraviglie reciproche,
 
non stancandoci mai di pregare...  possibilmente... insieme (perche' no?!?)
 
La Verita' è Una. 
Perche' Uno è Gesù Cristo.
Beati coloro che la (Lo) cercano incessantemente !
 
un abbraccio fraterno
sandro
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03/11/2011 22:35
 
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Consiglia  Messaggio 25 di 37 nella discussione 
Da: francesco2 Inviato: 05/11/2002 16.02
Pace al Gruppo e in particolare a jesus perchè è il solo che ha avuto la buona volontà di condividerci, tra i fratelli di altre confessioni, queste meditazioni molto edificanti veramente!
 
Chiedo scusa a Sandro se non l'ho salutato in egual misura, ma jesus so che non è cattolico, quindi comunque sia ti abbraccio in Cristo Gesù.
 
Grazie a tutti per il lungo lavoro, che il Signore benedica le persone di buona volontà e che hanno il cuore libero dai lacci per poterlo donare anche nel dialogo.
Da qui nascono tanti pensieri santi e questo è solo opera del buon Gesù e dello Spirito Santo, non certo nostra. Noi accogliamo queste riflessioni e Preghiamo che rimbobino prima dentro di noi e poi all'esterno.
 
La mia conversione alla Chiesa è nata dalla testimonianza di amore di altri, dopo si basata sulle dottrine, ma anche restando ognuno nel proprio campo, chi ci impedisce di amarci?
 
Prima amiamoci di vero sentimento, il resto lasciamolo fare a Lui che ha tanti Progetti che noi non sappiamo.
 
Sia Lodato Gesù Cristo e lode alla gloriossa Madre Sua, guida di tutti i cristiani.

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Consiglia  Messaggio 26 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 06/11/2002 15.12
Caro gruppo,    Pax Christi!
 
mi è davvero difficile essere collegato spesso ad internet, quindi scusate la rarità dei miei contributi ed il tentativo di essere il più possibile esauriente e comprensivo di tutti i contributi altrui in poche righe...
 
Vado in ordine.
Caro Jesus, forse io faccio troppi distinguo teologici che a volte sono chiari per me ma non altrettanto per gli altri.
Scusami dunque se ne faccio un altro, ma i cattolici non adorano l'ostia, bensì la presenza reale di Cristo che in quell'ostia permane.
Tu mi dici perchè non facciamo così con la scrittura.
Io ti dico che in un certo senso lo facciamo, ma adoriamo la Parola di Dio e non il libro concreto.
Noi non siamo una "religione del Libro", come i mussulmani con il Corano, ma una "religione della Parola". In questo senso Dio è presente realmente nel momento in cui noi leggiamo e ascoltiamo la sacra scrittura, e non nelle lettere di inchiostro delle nostre bibbie.
E' per questo che nella liturgia, luogo proprio dell'ascolto della sacra scrittura, nel mondo cattolico ed ortodosso è contornato di tanta attenzione. Si fa una preghiera prima (colletta), si proclama la Parola da un luogo adatto, alto, visibile da tutto il tempio, da libri liturgici adatti, scritti bene e grande, che aiutino ad una buona proclamazione. Il vangelo è onorato con candele, incenso, si legge da un libro a parte, ricchissimo e prezioso.
E' in quel momento che è presente lo Spirito. Ed in quel momento noi adoriamo "Dio che parla", cos'altro è l'Alleluia, o il dire "Rendiamo grazie a Dio/Lode a te o Cristo", se non il riconoscimento che DIo ha parlato a noi proprio lì, in quel momento?
 
Sul Fate qeusto in memoria di me forse non sono stato chiaro, intendevo dire che Gesù ha designato alcuni tra noi a cui ha comandato di ripetere quei gesti, ma essi lo fanno come capi e delegati della comunità, che tutta ripete l'azione di Gesù. E' chiaro infatti oggi che non c'è il sacerdote che celebra l'eucarestia e noi che assistiamo, ma che tutto il popolo di Dio celebra l'Eucarestia che un ministro ordinato presiede.
 
Le chiese ortodosse hanno il Tabernacolo, cioè una riserva eucaristica in cui conservano il pane per la comunione agli ammalati o a chi è in pericolo di morte. Quello che non anno è il culto eucaristico fuori dalla messa, sorto come devozione nella chiesa d'Occidente dopo la frattrua dello scisma del 1054.
 
Sulla presenza eucaristica nelle chiese protestanti. Oggi come oggi per la Chiesa cattolica, nel pane e nel vino presentati dai pastori protestanti non è realmente presente Gesù. Ma questa è la comprensione attuale, non c'è nessuna dichiarazione definitiva riguardo a questo.
 
Se vuoi sapere ciò che dice oggi la Chiesa Cattolica la risposta è un netto no (sempre escludendo la chiesa anglicana per i motivi già espressi).
Quello che io volevo dire, lontano da un semplice pio desiderio di appianare i problemi (non è la mia intenzione!), è che il tema va ancora approfondito e lo si sta approfondendo nei dialoghi interecclesiali.
 
Ma, anche in questo, seppur non lo si può dire con certezza, la coscienza è ultimo giudice, ed io non avrei problemi a ritenere valido il ringraziamento valdese o di altre confessioni che sostengono un dialogo ecumenico con la chiesa cattolica.
 
Per quanto riguarda il riferimento di Luce alla nascita della Chiesa Anglicana, ho difficoltà a pensare che tu sia ben informata sul tema.
Viene comunemente detto che la chiesa anglicana è nata per il desiderio di divorzio di Enrico VIII per avere un figlio maschio; in realtà Enrico VIII desiderava l'annullamento del primo matrimonio, ed in effetti che esso fosse valido è ancora in dubbio.
Il papa di allora iniziò il processo che per motivi politici (non voleva dispiacere al re di Spagna) allungò oltre misura.
E poi, la spinta ad un maggior distanziamento da Roma e alla nascita di una chiesa nazionale, era presente in Inghilterra già dalla fine del XII sec.
A proposito, non so se siete a conoscenza che, prima del distacco da Roma, per il suo acume teologico, il papa onorò Enrico VIII del titolo di "defensor fidei" difensore della fede, titolo di cui ancora oggi i reali di Inghilterra si fregiano.
 
Per quanto riguarda il post.23 di Caterina, è vero che uno dei problemi attuali sulla validità dell'Eucarestia è il fatto che essa non sia presieduta da un ministro ordinato.
Però, e so di essere avventato in quanto sto per dire, dovremmo un po' approfondire questo tema.
Infatti nelle prime comunità cristiane non erano sempre i presbiteri ed i vescovi a presiedere l'eucarestia. Anzi, la Didachè raccomanda che, se sono presenti dei profeti (cioè coloro che avevano particolari doni dello spirito ma non erano ordinati), dovevano loro presiedere l'Eucarestia e, mentre raccomanda alle comunità come i presbiteri devono fare il ringraziamento (le parole da pronunciare) ordina di lasciare massima libertà ai profeti.
 
In più, nelle Costituzioni Apostoliche (III sec circa) si dice che i confessori della fede, gli arrestati dalle autorità romane che avevano salva la vita, erano automaticamente incorporati nel corpo dei presbiteri senza che fosse necessario imporre loro le mani (cioè amministrare il sacramento dell'ordine).
 
Cosa voglio dire con questi esempi? Che nella chiesa delle origini potevano presiedere l'eucarestia anche "probi viri", uomini conosciuti dalla comunità per la loro retta condotta o per un paricolare carisma loro dato e che non erano ministri ordinati.

Solo in un secondo momento, con la diminuzione e quasi scomparsa del fenomeno dei profeti (diffusissimo nel I sec) e con la diminuzione delle persecuzioni (e dunque di coloro che alle persecuzioni riuscivano a scampare), si affermò la regola che fossero solo ministri ordinati a presiedere il ringraziamento (penso sia ormai chiaro che quando parlo di ringraziamento intendo l'Eucarestia, la santa cena).
 
Un tema da approfondire dunque, soprattuto sul piano storico.
 
A presto,
 
Ireneo

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Consiglia  Messaggio 27 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 06/11/2002 15.18
Ringraziando tutti per il grande contributo che avete dato nell'arricchire questo forum...e poichè esso c'introduce, in sostanza, nel concetto dell'Ecumenismo......desidero portarvi anche la testimonianza di un ex-protestante che si è convertito alla Chiesa Ortodossa.....John Whiterford ....
 
Vorrei fare una premessa...
 
Inserisco questa testimonianza..della quale ringrazio Gino per avermela fatta conoscere..^__^ perchè credo che presenti la questione dottrinale Protestante in tono molto onesto, aperto, senza parole offensive, senza criteri di aberrazioni, senza prevaricazioni a sua volta dottrinali-speculative....
 
Innesta chiaramente la questione della Chiesa Cattolica in una luce che, essendo io stessa cattolica, ho trovato molto riflessiva e di grande aiuto....senza negare, ovviamente le questioni che ci vedono purtroppo ancora divisi, che tuttavia riesce a sminuire rilevando l'importanza dell'Eucarestia comune....insomma...credo che sia da leggere e da meditare...e poichè sono 11 messaggi, inserisco alcuni pezzi e il collegamento....
 
Buona meditazione a tutti....C.
 
Dalla mia conversione dal protestantesimo evangelico alla Fede ortodossa, ho notato uno stupore generale, tra molti di quelli che erano cresciuti come ortodossi, che un protestante potesse convertirsi. Questo non è perché essi siano incerti della propria fede, di solito sono soltanto stupiti che qualcosa possa fare breccia nell'ostinata insistenza di un protestante a essere nel torto!
 
Si potrebbe sperare che, quando uno è partito da un falso assunto inconscio, al momento in cui le sue conclusioni vengono provate false, si chieda a quel punto dove fosse il suo errore di partenza. I protestanti che hanno voglia di valutare onestamente lo stato attuale del mondo protestante, devono chiedersi il perché, se il protestantesimo e il suo insegnamento basilare della Sola Scriptura vengono da Dio, ciò ha dato per risultato oltre ventimila gruppi differenti che non riescono a essere d'accordo su aspetti di base di quanto la Bibbia dice, o persino su che cosa mai significhi essere cristiano. Perché (se la Bibbia è sufficiente, e distinta dalla Santa Tradizione) un battista, un testimone di Geova, un pentecostale e un metodista possono tutti sostenere di credere a quello che la Bibbia dice, eppure non riuscire a essere d'accordo tra loro su che cosa sia quello che la Bibbia dice? Ovviamente, questa situazione in cui i protestanti si sono trovati è sbagliata sotto ogni punto di vista. Sfortunatamente, la maggior parte dei protestanti è disposta a dare la colpa di questo triste stato di cose a pressoché qualsiasi causa, tranne il problema di fondo.
 
E’ un brutto colpo per tali protestanti (come lo fu per me) mettersi a studiare la Chiesa primitiva e gli scritti dei primi Padri, e iniziare a vedere un quadro nettamente distinto da quello che si è sempre stati portati a considerare. Si trova, per esempio, che i primi cristiani non portavano con sé le proprie Bibbie ogni domenica per uno studio biblico: di fatto, era tanto difficile acquisire una copia o persino una porzione della Scrittura, a causa del tempo e delle risorse che ci volevano per farne delle copie, che ben pochi individui ne possedevano una copia personale. Invece, le copie delle Scritture erano custodite da membri designati della Chiesa, o tenute nel luogo in cui la Chiesa si riuniva per il culto. Per di più, molte chiese non avevano copie complete di tutti i libri dell’Antico Testamento, e tanto meno del Nuovo Testamento (che non fu completato prima della fine del primo secolo, e non trovò la sua forma canonica finale prima del quarto secolo). Ciò non significa che i primi cristiani non studiassero le Scritture: lo facevano con zelo, ma come gruppo, non individualmente. E per la maggior parte del primo secolo, i cristiani erano limitati allo studio dell’Antico Testamento. E così, com'è che conoscevano il Vangelo, la vita e gli insegnamenti di Cristo, la vita di culto, che cosa credere sulla natura di cristo, e così via? Avevano solo la Tradizione orale tramandata dagli Apostoli. Di sicuro, molti nella Chiesa primitiva udirono queste cose direttamente dagli Apostoli stessi, ma molti di più erano quelli che non lo avevano fatto, soprattutto con il passare del primo secolo e la morte degli Apostoli. Le generazioni successive avevano accesso agli scritti degli Apostoli attraverso il Nuovo Testamento, ma la Chiesa primitiva dipendeva quasi interamente per la propria conoscenza della fede cristiana dalla Tradizione orale.
 

Quanto a coloro che suppongono che vi sia stato qualche gruppo di veri credenti protestanti vissuto in qualche caverna per un migliaio di anni, dove sono le prove? I Valdesi, che ogni setta dai pentecostali ai testimoni di Geova vanta come propri progenitori, non esistevano prima del XII secolo. [7] Per dire il meno, è un po’ azzardato ritenere che questi veri credenti abbiano sofferto coraggiosamente sotto le feroci persecuzioni dei romani, e che se ne siano fuggiti sui colli appena il cristianesimo divenne una religione legale. Eppure anche questo sembra plausibile, a paragone della nozione che tele gruppo abbia potuto sopravvivere per mille anni senza lasciare una singola traccia di prova storica della sua stessa esistenza.

A questo punto si può obiettare che vi furono di fatto esempi di persone nella storia della Chiesa che insegnarono cose diverse da quelle insegnate da altri, e così chi può dire quale sia la Tradizione Apostolica? E per di più, che succede qualora sia sorta una pratica corrotta: come avrebbe potuto in seguito essere distinta dalla Tradizione Apostolica? I protestanti fanno queste domande, dato che nella Chiesa cattolica romana sorsero per davvero questi rischi di "tradizioni" nuove e corrotte, ma ciò che avvenne, avvenne perché l’Occidente latino aveva già corrotto la sua comprensione della Tradizione, ma non fu così tangibile da cancellare di Essa la Verità del suo essere Chiesa, naturalmente parlo da ortodosso e non da cattolico, è quindi comprensibile che dal momento che delle divergenze scismatiche ci hanno tenuti separati per anni, questo viene a trovarsi proprio nel periodo che stiamo ora trattando. La comprensione ortodossa, dapprima proveniente quindi in Occidente e mantenuta nella Chiesa ortodossa, è basata sul fatto che la Tradizione è in essenza immutabile, ed è nota per la propria universalità o cattolicità. La vera Tradizione Apostolica si trova nel consenso storico dell’insegnamento della Chiesa. Trova ciò che la Chiesa ha sempre creduto, attraverso tutta la storia, e ovunque nella Chiesa andrai,  avrai trovato la Verità. Se si può dimostrare che qualche credenza non è stata ricevuta dalla Chiesa nella sua storia, allora questa è eresia. Attenzione, però, stiamo parlando della Chiesa, non di gruppi scismatici. Vi furono scismatici ed eretici che si staccarono dalla Chiesa nel periodo del Nuovo Testamento, e ve ne è stata fin da allora una continua scorta, poiché come dice l’Apostolo, "è necessario che ci siano tra voi anche delle eresie, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi." (I Corinzi 11:19)

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Consiglia  Messaggio 28 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 06/11/2002 22.15
Ciao Ireneo....e grazie per la disponibilità ad ampliare l'argomento, nonostante gli impegni che hai....
 
Mi è piaciuto il distinguo che hai fatto in risposta al messaggio di jesus, specialmente la questione della Scrittura....
 
Consentimi di ampliare l'argomento, invece sulla questione Protestante e l'Eucarestia...fermo restando la questione Anglicana con le dovute cautele poichè anche li, come già accennato, c'è differenza in seno a loro stessi.....
 
Il tutto ruota, se vogliamo, nella CONSACRAZIONE.....
Tu citi la Didachè per dirmi che nella Chiesa primitiva "chiunque giudicato per retta condotta" o profeta....faceva la CONSACRAZIONE...francamente nel tuo esempio si parla anche di PRESENZA DEI PRESBITERI.....e parla di presiedere, certamente, ma non sappiamo se questo intendesse la Consacrazione nel senso che noi conosciamo...presiedere , che deriva dal latino e vuol dire  propriamente " sedere davanti", vuol dire anche " reggere con ufficio e funzioni di presidente un adunanza".....oppure "essere di guida"....Come leggiamo NON si parla minimamente di Consacrazione mentre sappiamo come essa fosse già importante nella prima Chiesa.......Quindi alla luce di questo potremo dire che la Didachè intendeva dare risalto e valore alla presenza di questi profeti ai quali invitava che fossero posti all'ascolto dell'assemblea.....
 
e come ben sappiamo la Didachè è soltanto una sorta di "agenda- note-memarondum" che ci da notizia sul cosa accadeva in quel periodo....ma nella Didachè non possiamo basare fonti dogmatiche...ad esempio non parla della Trinità, non parla del culto dei santi, non parla di Maria......non parla della Cresima.....
Inoltre stiamo parlando, come tu stesso dici, di un periodo molto particolare.....intanto la Chiesa era alle "prime armi" e tanto ancora doveva appianarsi, al tempo della Didachè non c'erano nemmeno i Canoni.....non c'era il Nuovo Testamento....la Didachè è, se vogliamo essere più chiari, una testimonianza della VALIDITA' DELLA TRADIZIONE ORALE.....cioè di UNO STANDART che le prime comunità avevano appreso dagli Apostoli e chi dopo di loro.....( e se pur detto a braccio, ho ripetuto il concetto pronunciato da uno studio ecumenico su "I Padri della Chiesa che valore hanno?", portato avanti tre anni orsono proprio dagli Ortodossi)
 
Sulla Consacrazione abbiamo approfondito l'argomento, su tuo suggerimento, nel forum intitolato "LA TRANSUSTANZIAZIONE"......nel quale si parla della specificità dell'ORDINE SACRO......del concetto della Grazia e del CARATTERE...che tale Sacramento imprime nel consacrato......
 
Sulla questione degli arrestati i quali entravano quasi a "diritto" a tale investitura....non vi è però una sorta di "legge" che rendesse questa prassi una Verità da ritenersi per sempre..mi spiego...tu stesso parli di periodi particolari...dove si viveva nella Chiesa una sorta di "emergenza"....tanto per farti un esempio oggi abbiamo nella Chiesa i "ministri straordinari dell'Eucarestia" i quali, anche sposati, possono amministrare l'Ostia consacrata (Hai fatto bene a sottolineare che noi NON adoriamo l'Ostia in quanto tale, ma ciò che vi è in Essa.....)....e questo perchè il sacerdote parroco non ce la fa, quando la sua parrocchia è estesa, ad arrivare a tutti.....io, per esempio, insieme ad un altra persona...abbiamo l'autorizzazione in caso d'incendio, di furto, di un moribondo che magari la mattina si era confessato.... terremoto o altro, se non c'è il sacerdote o un ministro straordinario, possiamo salvare l'Eucarestia dal Tabernacolo.......
 
Ciò che manca da quanto tu hai esposto è la chiarezza del senso della CONSACRAZIONE......Naturalmente che studi se ne stanno facendo...ma fino ad allora...non possiamo per correttezza verso proprio lo Spirito Santo.... assumerci il ruolo di "profeti" delle decisioni future....mettendo in dubbio ciò che è l'oggi della Chiesa.....
 
Di proposito ti ho messo la testimonianza di questo signore che dal protestantesimo si è convertito alla Chiesa Ortodossa....ed anche se, naturalmente, esprime durezza nei nostri confronti, l'ho trovato molto corretto......specialmente nei punti fondamentali storici......della Chiesa primitiva e dell'essenza dell'Eucarestia....Importante quando sottolinea il pericolo dell'infiltrazione di concetti PROTESTANTI...in entrambe le Chiese (Ortodossa e Cattolica)...questo è il vero rischio...e il concetto di assolutizzare l'Ecumenismo a discapito della Verità...rischia di fare danni ben peggiori......
 
Tus tesso infine dici che "dopo.si affermò la regola che fossero solo ministri ordinati a presiedere il ringraziamento (penso sia ormai chiaro che quando parlo di ringraziamento intendo l'Eucarestia, la santa cena)"....
 
L'importante è non dire quel "dopo" in termini di difetto...poichè allora dovremo dubitare della stessa Trinità dal momento che nel primo secolo non se ne parlava, ne si adorava.....cioè...se altre cose sono avvenute "dopo"..non vuol dire che NON siano giuste.....
 
Grazie per l'attenzione, C.
S.L.G.C.

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Consiglia  Messaggio 29 di 37 nella discussione 
Da: Jesus Inviato: 07/11/2002 17.01
Pace al Gruppo
 
Mi son permesso di prendermi il tempo di leggere e stampare quella testimonianza perchè sia il mio pastore che l'amico prete lanno trovata interessante.
Ed effettivamente mi ci ritrovo su alcuni fondamenti, specialmente quando parla della questione scientifica del Protestantesimo, mi sembra che è il messaggio 8 o 9, comunque vabbè, ha fatto una sua scelta che se anche non condivido ma però è una veramente tra le più corrette che aiuta a capire senza offendere.
 
Ma però lui parla chiaro, mentre Ireneo mi confonde un pò, scusami ma non sei un frate hai detto della Chiesa Cattolica? Perdonami fratello in Gesù, mentre leggo da Caterina una posizione netta che credo dica ciò che dice la Chiesa, tu mi pare che dici un pchino l'inverso e questo mi confonde, ad esempio quando dici:
Sulla presenza eucaristica nelle chiese protestanti. Oggi come oggi per la Chiesa cattolica, nel pane e nel vino presentati dai pastori protestanti non è realmente presente Gesù. Ma questa è la comprensione attuale, non c'è nessuna dichiarazione definitiva riguardo a questo.
 
Se vuoi sapere ciò che dice oggi la Chiesa Cattolica la risposta è un netto no (sempre escludendo la chiesa anglicana per i motivi già espressi).
Quello che io volevo dire, lontano da un semplice pio desiderio di appianare i problemi (non è la mia intenzione!), è che il tema va ancora approfondito e lo si sta approfondendo nei dialoghi interecclesiali.
 
Ma, anche in questo, seppur non lo si può dire con certezza, la coscienza è ultimo giudice, ed io non avrei problemi a ritenere valido il ringraziamento valdese o di altre confessioni che sostengono un dialogo ecumenico con la chiesa cattolica.
 
Io mi sono permesso di annerire i punti che non comprendo e provo a spiegarmi: la Chiesa dice < NO > ma tu dubiti, a riguardo non c'è nessuna dichiarazione ma tu dici che non hai problemi a ritenerla valida l'Eucarestia negli ambienti Protestanti e tutto questo per amore dell'ecumenismo. Ma però mi chiedo: se per amore dell'ecumenismo dobbiamo trattare anche con i fratelli (per me lo sono perchè abbiamo incieme Dio il Padre) musulmani allora che dovrò dirgli che Gesù non è il Figlio di Dio?
 
Io mi sono innamorato dell'Eucarestia, anche se ancora non la faccio perchè sono ancora qui fra i miei, questa estate ho partecipato a tre incontri di Preghiera misti molto forti per me che spero si sbroglieranno se a Dio piacerà, il nodo per me più duro è l'Eucarestia ma tu ora mi dici a me che posso pure stare qui tanto la Cena che faccio io è valida lo stesso, ma però perchè sento che invece qualcosa mi manca? Io prego tanto intensamente quando faccio la memoria della Santa Cena, ma questa estate da quando ho scoperto il valore di certe cose nella Chiesa come il fatto del significato della consacrazione come diceva Caterina anche, mi sento che mi manca qualcosa.
Ma se posso restare qui perchè tu mi dici che è valida lo stesso, allora è la Chiesa che impedisce l'unità? Perchè allora non ti fai Protestante se è lo stesso?
Scusami non voglio fare polemiche ma voglio capire perchè poi fra i cattolici ci stanno delle differenze così profonde.
Mi prendo per meditare questa frase di Caterina che dice alla tua risposta: Ciò che manca da quanto tu hai esposto è la chiarezza del senso della CONSACRAZIONE......
Naturalmente che studi se ne stanno facendo...ma fino ad allora...non possiamo per correttezza verso proprio lo Spirito Santo.... assumerci il ruolo di "profeti" delle decisioni future....mettendo in dubbio ciò che è l'oggi della Chiesa......
 
Io penso che se la Chiesa giungi ammettere il dubbio sull'Eucarestia e su chi deve fare la Consacrazione, allora ha terminato di esistere perchè mentre non vedo problemi sulla venerazione che ho capito che dipende dalle persone, qui è proprio così o non è così.
 
Grazie per quanto potrai dirmi in risposta, e ti capisco, anche io mi sto collegando ultimamente soltanto per questo dialogo aperto perchè ho tanto da fare e chiedo scusa se non onoro gli altri.
 
Pace, jesus

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Consiglia  Messaggio 30 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 07/11/2002 19.37
Carissimi Caterina, Jesus e gruppo tutto,    Pax Christi!
 
Chiarisco prima i punti sollevati da Caterina.
1) La Didachè è a pieno titolo parte della Tradizione orale della Chiesa e da essa possiamo trarre ancora per l'oggi verità e modi di agire.
Ti ricordo su questo punto quanto il Concilio ha stabilito nella Dei Verbum, e cioè che "...la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelatie non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l'una e l'altra (scrittura e tradizione, ndr) devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e rispetto (DV 9)".
 
2) Per quanto riguarda il presiedere, forse sono stato confusionario e non ho fatto capire ciò che volevo dire, e cioè che c'è stato nella Chiesa un tempo in cui persone che non avevano ricevuto il sacramento dell'ordine potevano presiedere (e dunque consacrare, in questo caso è lo stesso, forse è su questo che sono stato poco chiaro) l'Eucarestia.
Ora, dobbiamo dire che le eucarestie che erano presiedute dai profeti o dai confessori della fede, equiparati a presbiteri ma che non ricevevano l'ordinazione, erano invalide?
 
3) Questa non è una mia posizione quasi eretica (su questo punto rispondo anche a Jesus). Su Rassegna di Teologia (la rivista della sez. San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale) e su Studi Teologici, un sacerdote di cui adesso non ricordo il nome, su uno studio sull'Eucarestia nelle chiese protestanti ed i dialoghi attuali sul tema, faceva risaltare come la questione dell'ordinazione per la validità dell'eucarestia stava diventando un problema sempre più secondario. Se ritrovo le riviste (se non sbaglio dell'anno scorso) vi darò le indicazioni bibliografiche, così li potrete cercare e leggere.
 
4) Il mio "dopo" Caterina, non voleva essere peggiorativo, ma voleva far indicare che una prassi diventava pian piano comune norma, una norma che rispondeva alle necessità del tempo, come alla necessità del tempo rispondeva il far celebrare l'eucarestia da confessori della fede e profeti.
Ma che la Chiesa è sovrana di decidere, inquanto ha ricevuto da Cristo il compito di trovare le forme più adatte all'annuncio del Regno.
So anch'io che per il momento non lo ha fatto, ed infatti distinguo bene (guai a me se non lo facessi) ciò che professo inquanto fede della Chiesa e ciò che penso come una pura opinione, che nulla ha a che vedere con la Fede della Comunità a cui appartengo, e cioè ad una Chiesa particolare in comunione perfetta con la Chiesa di Roma e con il suo Vescovo!
 
5) Profeti e Confessori della fede, non erano semplici ministri straordinari, ma presiedevano l'eucarestia.
Il compito fondamentale dei Presbiteri all'epoca era di governare la comunità, non per forza quello di presiedere tutte le preghiere, come avvenne in seguito, e compito dei vescovi era vigilare sull'unità della fede, e solo in un secondo momento divennero la figura centrale che ancora oggi sono nelle chiese ortodosse e cattoliche (e badate bene, non ritengo ciò una cosa negativa, anzi, è garanzia di unità!)
 
Passo al post di Jesus:
1) Mi scuso, Jesus, se ti sto dando scandalo (nel senso del vangelo) più che aiutarti a capire. So quanto grande sia la pena per coloro che scandalizzano "i piccoli del Regno", e davvero non voglio essere responsabile. Se dunque ti do scandalo, dimmelo e non leggere più ciò che scrivo, mi aiuterai a non peccare.
 
2) La Chiesa Cattolica dice che Cristo non è presente nella cena protestante nel senso in cui è inteso dalla chiesa Cattolica è questo è vero, vero inquanto le chiese protestanti e la chiesa cattolica credono due cose differenti.
Quando giungeremo alla piena fede comune su questo punto, quando tutte le nostre difficoltà saranno appianate allora Cristo sarà presente nel pane eucaristico proprio come espresso dalla fede comune (magari ci scopriremo a dire che infondo abbiamo sempre creduto la stessa cosa ma non siamo riusciti mai a capirci!!!!).
In questo senso ciò che dico è che non si può parlare di transustanzazione per il ringraziamento protestante, come sarebbe scorretto parlare di "impanazione" (termine di Calvino) per il ringraziamento cattolico.
 
2) Non dico che per me è uguale essere protestante o cattolico. Come ho già avuto modo di dire in altro luogo, e qui ripeto. Un dono grandissimo che Dio ha fatto alla chiesa cattolica è che alla fine (tolti quei movimenti pentecostali esasperanti ogni situazione e lontani da ogni rapporto ecumenico con le altre realtà ecclesiali) tutti riconoscono come valida l'Eucarestia cattolica. Frère Roger di Taizè, iniziatore di una delle più belle comunità monastiche ecumeniche esistenti, soleva dire che la Chiesa cattolica ha custodito gelosamente per tutti (intendendo per tutte le chiese) questo grande dono della presenza reale e permanente di Cristo nel segno del pane e del vino.
Da questo punto di vista, sono contento davvero di essere cattolico!
 
3)"Tutto questo per amore dell'ecumenismo", tu mi dici, quasi mi accusi.
Allora prima di tutto vorrei che chiarissimo cosa intendo per ecumenismo, e su questo ti invito a leggere il mio messaggio numero 13 che ho scritto a Caterina proprio definendo come debba intendersi tale termine nella Chiesa cattolica. Capiresti così che il tuo esempio è proprio fuori luogo, visto che di ecumenismo si parla solo con altre confessioni che si ritrovano nel credo Niceno-costantinopolitano, e dunque che credono che Cristo sia Dio. Per i rapporti con le altre religioni si parla di "dialogo interreligioso".
 
Poi, no! Il mio non è amore dell'Ecumenismo! Il mio è amore per Cristo, amore per la sua Verità. Amore verso quella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica che invece noi (e chi per noi nel passato) senza ritegno ha smembrato in tanti minuti pezzi!
La mia è fedeltà all'ultimo desiderio di Cristo di vedere uniti tutti coloro che avrebbero creduto in lui.
"Tutto per amore dell'ultimo desiderio di Cristo", questa è la chiave di lettura del perchè sono ora in un convento, del perchè sono qui a scrivere in un gruppo, del perchè ogni giorno mi dedico alla preghiera e allo studio teologico. Questa è la chiave di lettura di tutta la mia vita!
 
4) IL Direttorio per l'ecumenismo, documento ufficiale della Chiesa cattolica, permette a tutti i cattolici che lo ritengono in coscienza, e sempre facendo attenzione di non arrecare danno alla fede dei fratelli e della comunità cristiana, di partecipare al culto protestante e di nutrirsi del loro ringraziamento. E' un documento ufficiale della Chiesa e non un mio pensiero. Ed il documento è chiaro: si rifà alla coscienza personale. Se io, in coscienza ritengo di poterlo fare, lo posso fare, se lo ritengo sbagliato, non posso.
Si ripropone un po' la questione delle carne immolate agli idoli, di cui l'apostolo Paolo ci dice di decidere secondo la nostra libertà, con la certezza che gli idoli sono nulla, ma di fare attenzione alla coscienza dei fratelli e di non mangiarne se invece per noi gli idoli significano ancora qualcosa.
 
5) se a te sembra che qualcosa ti manca, è la tua coscienza che giudica e ti giudica, ora ne devi trarre le conseguenze.
Io so che nella fraternità di Taizè (di cui ho già parlato e che ammiro molto) ci sono frati che, pur restando protestanti e legati alla loro confessione di origine, giungono a riconoscere la fede della Chiesa cattolica nella presenza eucaristica. Essi fanno professione di fede davanti al vescovo e dopo, pur restando protestanti, possono ricevere l'Eucarestia.
Io non ne so molto su questo punto, ma perchè non vai sul sito di Taizè e chiedi informazioni? Se tu non senti di passare alla confessione cristiana ma provi il forte desiderio di ricevere l'eucarestia, perchè non provi a chiedere come fanno loro e se potresti farlo anche tu?
 
6) Per quanto riguarda le differenze tra i cattolici... La Chiesa cattolica non è (ed in verità non lo è mai stata) un regime Totalitario, chiarite alcune verità fondamentali, esse possono poi essere interpretate, approfondite in maniera personale da ciascuno. Per non parlare poi di intere materie su cui il magistero non si è espresso e lascia a ciascuno di pansarla come più ritiene conforme alla Sacra scrittura.
Basti pensare alle dispute medievali fra scuola domenicana e scuola francescana, tra realisti e nominalisti e, di recente, al dibattito tra Ratzinger e Kasper sulla priorità ontologica di Chiesa universale o Chiesa particolare!
Questo non ti deve sconvolgere, ma anzi ti dovrebbe stupire in senso positivo, come un dono. Cristo ci ha chiamati alla libertà piena e alla legge dello Spirito, liberandoci dalla legislazione fatta di prescrizioni e di decreti!
 
7) Nessun dubbio su chi oggi deve presiedere l'eucarestia. Ma la Chiesa, senza dubbi o confusione, ma con chiarezza, può decidere che domani ritorni in uso la prassi dei primi due secoli e decidere di creare un ministero (come oggi esistono quelli del lettorato e dell'accolitato) da conferire a laici per presiedere l'eucarestia in assenza di presbiteri.
Ma in ogni caso, sia che una tale (e remotissima) possibilità si realizzi o no, la questione sarà sempre chiara, pechè sarà definita da precisi documenti della chiesa, che dovranno avere l'approvazione di un Concilio o del Vescovo di Roma, che presiede nella Carità.
 
8) Lungi da me essere un profeta! So che non sono chiamato a questo, anzi, più si fa in me chiara la Parola di Cristo e più mi riscopro chiamato a vivere la mia fede nell'intimità della mia anima e della mia preghiera, dando quale unica testimonianza quella del mio agire conformemente al messaggio di Cristo, senza nessun esplicito annuncio, se non mi viene richiesto.
Io ascolto la parola del magistero e, in primo luogo, la parola di Dio, entro in dialogo ed in comunione con esse, cerco di adeguare la mia testa ai suoi inviti (come diceva il fondatore del mio Ordine, Giovanni Leonardi), ma non posso andare contro la mia coscienza, in nessun caso!
 
A quel Dio immenso,
superiore ad ogni nostra comprensione,
che essendo il Totalmente Altro
si è voluto fare il Totalmente vicino nell'uomo Gesù,
a Lui che dona con gioia il Suo Spirito
a chi glielo chiede con insistenza,
la gloria, l'onore e la potenza
per tutti i secoli dei secoli.
Amen!
 
Ireneo.
 
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03/11/2011 22:37
 
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Consiglia  Messaggio 31 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 07/11/2002 23.01
Ciao a Ireneo e a jesus.....^__^
sapete che ve dico? che sarebbe stato bello avere un video e un microfono........o meglio...una bella tavolata con voi parlando di queste cose.....Vi ringrazio entrambi.....
 
Dunque rispondo prima ad Ireneo...(poi anche con jesus magari ci andiamo a fare una birra...o un succo di frutta...chissà....)
 
Chiarisco anch'io la questione della Didachè...è evidente che anch'io mi sono espressa male dal momento che non è facile gestire per iscritto tutto quello che si vorrebbe dire....e così si rischia di fraintendersi....perciò, per chi legge...non prendete queste "scuse" che ci rivolgiamo quali frasi patetiche...ma un tentativo di migliorarci nella comprensione...a questo serve il dialogo...
Dunque dicevo della Didachè che...lungi da me l'idea di sminuire la sua portata...infatti ho riportato l'esempio non mio di come esso abbia contribuito alla conoscenza di quanto avveniva nella Chiesa primitiva.....e che condivido perchè è parte integrante di quel pacchetto prezioso che noi chiamiamo "TRADIZIONE".....Volevo solo sottolineare che nella Didachè NON c'è tutto quello che può interessare alla questione specifica dell'eucarestia, ma ovviamente è un mio pensiero.....
 
Il mio dire  di non "fare del dopo" un senso dispregiativo era volto, ovviamente, ad intendimenti molto più ampi e non direttamente al tuo intervento....
 
Se è per questo c'è stato un periodo in cui i vescovi nominati non provenivano nemmeno dai seminari..cioè..venivano nominati preti sul momento dell'ordinazione vescovile....oppure di cardinali di 20 anni....quindi possiamo vedere come nella Chiesa ci sono state evoluzioni....e su questa scia credo di aver compreso ciò che intendi.......Come anche la questione dei presbiteri che era, infatti, molto incisiva....
Poi mi sono informata...i "Confessori della fede"...di fatto si hanno notizie che chi assumeva certi ruoli nella Chiesa automaticamente riceveva l'imposizione delle mani...e che dava il conferimento quindi, a presiedere nelle assemblee......è probabile che nella Chiesa primitiva non c'era l'Ordinazione Sacerdotale nei termini in cui la conosciamo oggi noi.... e che bastava l'imposizione delle mani, con la preghiera e il sacro rito per sugellare il Sacramento....ma già da Agostino si hanno precise indicazioni su certe nomine e la loro Liturgia....e come dicevi giustamente tu....nel tempo si sono apportate delle regole...
 
Sono forse anch'io che devo chiedere scusa a jesus....confesso che agisco, nello scrivere, per tentare (forse facendo anche il sebastian contrario.....) di non uscire mai fuori da ciò che mi sono prefissata da quando mi sono iscritta in questo Gruppo come voi: tentare di portare a conoscenza ciò che è il Magistero della Chiesa...e l'insegnamento delle dottrine....e poichè non sono un insegnante e ancora ho tanto da imparare...cerco di crescere insieme a voi....Quando mi si porta qualcosa di nuovo, mi confronto, chiedo, leggo.....e cerco di appianare prima quel qualcosa che a prima vista può NON risultarmi gradevole..tentando di mettere da parte l'amor proprio....ma purtroppo non sempre mi riesce....ed ecco che si appare anche fondamentalisti, o papisti o chissà altro.......ma credetemi...l'amore per il Cristo attraverso ognuno di voi...per me è grande e superiore ad ogni altra conoscenza....
 
Quindi, fatta questa premessa, ringrazio Ireneo per come ha spiegato il suo amore "NO per l'ecumenismo, ma per il Cristo..." e per questa Chiesa che...effettivamente...ABBIAMO....sminuzzato.....e che dobbiamo fare ogni tentativo per ricucirne i pezzi, perchè è questo ciò che vuole Dio.
 
Alla proxima, C.
 


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Consiglia  Messaggio 32 di 37 nella discussione 
Da: Jesus Inviato: 09/11/2002 12.12
Pace a Ireneo e al Gruppo.
 
Anch'io ti porgo le mie scuse, Ireneo, mi dispiace che i miei scritti ti abbiano fatto pensarea male. Se le mie domande ti sono apparse impertinenti è perchè desideravo più ampia comprensione, devi convenire che la Chiesa Cattolica la pensa diversamente da te sull'Eucarestia, anche se è lodevole che tu ti senta ravvicinato a tutti i fratelli che hanno fede in Gesù Cristo. Io non mettevo in dubbio questo tuo grande amore, perchè allora mi sarei fermato a scriverti? Se rileggi i miei post ti chiedevo fin al principio di spiegarmi, non chiedevo altro.
Amiamoci come Gesù ci ha insegnato!
 
Ti ringrazio dell'informazione sul gruppo di Taizè, andrò a cercarmelo perchè mi appare interessante quello che mi hai scritto, poi ti farò sapere.
 
Vedi, io non penso a cosa deciderà domani la Chiesa Cattolica, o i Protestanti-Riformati o gli Ortodossi o tutto l'Ecumenismo, a me mi interessa cosa credo oggi, perchè domani potrò essere morto e potrebbe essere tardi per la mia salvezza.
Io credo e penso che noi siamo solo una piattaforma di questo Ecumenismo e che prima dovremo imparare ad amarci e a rispettarci e ogni Chiesa deve lasciare liberi i fedeli di apprendere cosa dicono le altre Chiese in dottrina e insegnamenti, amare quello che fanno di buono gli altri mi sembra che lo dicevano dei padri della Chiesa se non mi sbaglio, ecco perchè vi confessavo che il mio restare qui mi sta un poco stretto, perchè si impara a giudicare soltanto gli errori degli altri, mai una parola buona o di conforto.
 
Ho imparato delle Preghiere degli Ortodossi su Dio il Padre che sono molto profonde e meriterebbero di essere imaparate a tutti e di farcele girare (ringrazio a Caterina per avermele mandate, anzi perchè non le metti in questo Gruppo?), ho imparato Preghiere della Chiesa Cattolica sullo Spirito Santo, come ho letto nella novena che avete messo nelle preghiere che è bellissima. Ci sono anche tante nostre Preghiere e canti che meriterebbero di essere detti da tutti.
Al diavolo queste cose spaventano, mettono paura, perchè sa bene che con il rispetto e l'amore, lui rischia di non fare danni, e invece ci stuzzica con le dottrine, ma però se non prepariamo una base forte come pensiamo di poter capire le dottrine?
 
Ecco, io penso a tutto questo. E se Gesù mi darà l'aiuto e se è scritto già di me cosa sarò domani, voglio arrivarci sereno, senza litigare con nessuno, lo so che sembrerebbe una falsità, ma io credo e penso che la chiave stia qui, nell'amore del prossimo. Io offro il mio problema dell'Eucarestia affinchè arriviamo a questi traguardi, ma però non devo cercare scuse, lo so, mi debbo sforzare di cercare e di capire, per questo faccio domande quando posso.
 
Pace a tutti, di quella Pace che Gesù ci lasciò, jesus
 

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Consiglia  Messaggio 33 di 37 nella discussione 
Da: Jesus Inviato: 09/11/2002 12.20
Mi perdonere se riapro il messaggio, ma ho letto che si possa capire male.
 
Io ad un punto ho scritto queste parole:
 
amare quello che fanno di buono gli altri mi sembra che lo dicevano dei padri della Chiesa se non mi sbaglio, ecco perchè vi confessavo che il mio restare qui mi sta un poco stretto, perchè si impara a giudicare soltanto gli errori degli altri, mai una parola buona o di conforto.
 
Ma attenzione, < il mio restare stretto qui > non voleva riferire del Gruppo e di tutti voi ma nella mia appartenenza nella realtà della chiesa che vivo ogni giorno.Per questo dico che sono sempre alla ricerca delle cose buone.
 
Spero che ora si sia capito meglio, grazie e scusatemi, jesus

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Consiglia  Messaggio 34 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 09/11/2002 21.45
Caro Jesus,
ti ringrazio per quanto ci hai confidato e che rappresenta davvero la base, come tu dici, su cui si potrà attuare, a Dio piacendo, quella unità tanto desiderata dal Signore per tutti i suoi figli.
 
La sussistenza di realtà diverse, finchè il Signore lo permette, ci permette di stimolarci a vicenda nella ricerca della verità, e nel cercare di attuare meglio la Sua Parola. ALmeno questo potrebbe essere un segno di positività dell'essere diversi.
 
Hai fatto bene a precisare col tuo ultimo messaggio, la frase che in un primo momento mi aveva fatto sorgere il dilemma di cosa fosse successo.
SI, è vero, dovremmo usare parole e modi che aiutino nello sforzo che ciascuno di noi sta facendo per arrivare alla verità.
Non è facile tale cammino, per nessuno. Specialmente al presente, in cui il cammino è intralciato da tante sirene di morte. ecco perchè  l'amicizia tra noi è importante, per farci avere almeno l'idea che vi sono altri fratelli che "quasi a tentoni" si stanno dando da fare per trovare Colui che solo può renderci felici.
 
Con affetto
 
 
 

Rispondi
Consiglia  Messaggio 35 di 37 nella discussione 
Da: Luce Inviato: 11/11/2002 12.31
Salve al Gruppo. In riferimento al post 26 di Ireneo, che risponde alla mia perplessità, devo dare atto che hai ragione. Ho prevaricato nel presentare un Enrico VIII privo del senso del cristianesimo, tuttavia volevo sottointendere il suo porsi dopo certi eventi che per noi trovano non dico il culmine, ma un emblematico campanello di allarme di quanto stava avvenendo, quando si arrivò a condannare e a giustiziare un servitore fedele quale era Tommaso Moro.
 
I motivi politici penso che la Chiesa li ha pagati e strapagati, mentre ciò che non si trova dall'altro campo è un avvicinarsi anche attraverso certi riconoscimenti di errori altrettanto commessi.
 
Non si può pretendere un Ecumenismo a senso unico, con questo non voglio dire che non ci siano persone da ambo le parti che si stanno dando da fare in modi corretti di non poca fatica. Quando devo aiutare un paziente ho bisogno il più delle volte della sua collaborazione, ho bisogno anche di sapere che la medicina che gli ho dato sta facendo effetto e questo non posso scoprirlo soltanto con le analisi in laboratorio, ma è necessario il confronto con il paziente e di un rapporto di fiducia reciproca. Se questo non avvenisse, o una delle due parti pensasse di prevaricare sull'altro, avrei un fiasco totale, tuttavia è il paziente che si deve fidare del Madeico ora, se mi consenti, per me la Chiesa è quel Medico, cioè è il Cristo che opera per mezzo della Sua Chiesa, perciò il rapporto di fiducia deve partire da chi vuole accostarsi al Cristo attraverso la Chiesa e quindi fidarsi anche (magari qualche volta) di quanto dice, superato questo passo, allora si potrà cominciare a vedere insieme come procedere e quale terapia adottare.
 
Grazie a tutti per queste meditazioni, se hai altre idee da proporci, caro Ireneo, sarò felice di imparare.
Luce

Rispondi
Consiglia  Messaggio 36 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79 Inviato: 11/11/2002 14.07
Ho delle osservazioni da fare...mentre noi stiamo qua a chiaccherare sul fatto che Gesù sia nella Santa Cena in modo simbolico o reale, sul fatto che Maria sia in cielo solo con l'anima oppure con anima e corpo e così via.....fuori nel cosiddetto "mondo" ci sono migliaia di persone che non conoscono il meraviglioso Evangelo di Gesù Cristo e la gioia della fede in Lui e di quanto potrebbe dare nelle loro vite...sarebbe assai più caritatevole oltre che intelligente mettere da parte queste cose e unirci in una confessione di fede comune, cercare l'unità secondo lo Spirito Santo e non secondo le tradizioni e l'orgoglio umano.
Dobbiamo testimoniare ad un mondo fatto di ateismo, paganesimo, devozionalismo superstizioso la Luce e la Gloria di Nostro Signore Gesù Cristo.
 
Un abbraccio a tutti

Rispondi
Consiglia  Messaggio 37 di 37 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 11/11/2002 18.18
Mio caro Stefano....avrai capito come la penso e come opero.....perciò so di rivolgermi ad una persona intelligente che "cerca".....e che (per fortuna) non sarò certo, ne questo Gruppo, ne nessun altro...che potrà darti TUTTE le risposte....., tuttavia proverò a venirti incontro...pregandoti però di fare attenzione a come poni le questione perchè a volte assumono contorni offensivi....se non partiamo dal rispetto (che non metto in dubbio quale persona) del come la pensiamo.....difficilmente potremo condividerci quanto umanamente sappiamo....
 
Dunque...se provo ad entrare dentro il tuo messaggio NON hai tutti i torti.....è vero, tante volte ci perdiamo nei meandri delle discussioni....ma Gesù avendo detto che "nessuna parola ritorna in cielo....senza aver prodotto il suo effetto ......", ci fa comprendere che possiamo parlarne....lasciandoci però guidare dal Cristo...dalla Bibbia effusa attraverso lo Spirito Santo....e dalla Chiesa che ha avuto l'onère di tramandarla e custodirla......
 
Il mondo ha bisogno di sapere chi è il Cristo e di saperlo NON in termini scandalistici come NOI TUTTI che ci definiamo cristiani...purtroppo facciamo.....come le divisioni, i battibecchi ecc.....purtroppo però...anche gli "altri" devono darci una mano cominciando a capire che i cristiani NON sono dei super-eroi o dei superman o degli extraterrestri...ma siamo FRAGILI.....perciò si dovrebbe andare oltre le apparenze....(ecco l'Eucarestia più pura)...per cogliere l'essenza e il mistero e la grazia di essere CRISTIANI......da ogni dove naturalmente....
 
Ora ciò che NON mi è piaciuto di come hai esposto la richiesta che è legittima è in questa tua frase che dice:
Dobbiamo testimoniare ad un mondo fatto di ateismo, paganesimo, devozionalismo superstizioso la Luce e la Gloria di Nostro Signore Gesù Cristo.
....... 
 
devozionalismo superstizioso ?????......E tu pensi che se lo Dio lo volesse non si farebbe trovare attraverso le DEVOZIONI? che cosa sono le devozioni PER TE?? ho detto PER TE, Stefano, non per noi o per quello che vedi...ma per te stesso...........Ricordi la storia di Marta e Maria?
Una non aiuta la sorella ad apparecchiare, resta li immobile a gloriarsi e a bearsi della visione del Maestro.....non fa nulla e la sorella la rimprovera, richiama l'attenzione di Gesù....e cosa risponde?  che ha fatto bene...e che HA SCELTO LA PARTE MIGLIORE CHE NESSUNO LE TOGLIERA'....ma Gesù avrà voluto bene di meno Marta per questo quando le dice "Tu ti affanni troppo!!"......
 
Poi dici (ma la tua è una affermazione e non una richiesta sig!!):
mentre noi stiamo qua a chiaccherare sul fatto che Gesù sia nella Santa Cena in modo simbolico o reale, sul fatto che Maria sia in cielo solo con l'anima oppure con anima e corpo e così via.....fuori nel cosiddetto "mondo" ci sono migliaia di persone che non conoscono il meraviglioso Evangelo di Gesù Cristo ........
 
Mio caro amico...non se lè inventato mica la Chiesa "fate questo in memoria di me".......ne che "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue NON avrà la vita eterna".....
Come puoi definire superfluii questi argomenti? Essi sono il fuolcro DELL'AMORE CHE DOBBIAMO IMPARARE A METTERE IN PRATICA......e arimettemo sta povera Madre in mezzo.........Rom ha aperto un forum sul sorriso....sono certa che Maria avrà sorriso leggendo anche questa.......Se la "questione" di Maria sia importante o meno ai fini della salvezza....non lo scarterei tanto...poichè in Maria, creatura umana come noi.....è accaduto qualcosa di SCONVOLGENTE........che ha cambiato le sorti dell'uomo....di Lei parliamo semplicemente perchè IN Lei Dio ha anticipato CIO' CHE AVVERRA' PER NOI SE AVREMO PERSEVERATO......
Nessuno vuole fare di Maria una dea......ma NESSUNO PUO' toglierle il ruolo che Dio Le ha dato così come disse a Marta Gesù per la sorella "NESSUNO LE TOGLIERA' LA PARTE CHE SI è SCELTA".....e aveva scelto la parte migliore....come può ora..non essere ancor più sentito quanto è avvenuto per la Madre di Dio? "Tutte le generazioni mi chiameranno beata"...dimmi Stefano quando, dove e come si è avverata questa profezia di Maria......dal momento che è "Parola di Dio"?
 
Come disse Gesù per la storia della moneta? a si.....Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio....fermo restando che il testo in sè è riferito  A QUANTO DOBBIAMO A DIO...Maria è un SUO PROGETTO....IL MIGLIORE....IL PIù....PIENAMENTE RIUSCITO.........se dunque dobbiamo dimostrare al mondo le grandi opere di Dio...Maria è parte di queste.....
 
Sia Lodato Gesù Cristo
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