ATTENZIONE NON ESISTE ALCUNA "CHIESA CATTOLICA ECUMENICA"

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Caterina63
00sabato 6 settembre 2014 10:00

  ATTENZIONE ALLA CHIESA CATTOLICA ECUMENICA


Il vescovo: «Scomunica ai falsi preti»

Si alzano i toni della battaglia contro gli ecumenici. Monito ai fedeli: se partecipate ai loro riti siete fuori dalla Chiesa

di Edoardo Amato

TERAMO - 22 agosto 2014.
Si alzano i toni della battaglia che da qualche mese il vescovo di Teramo-Atri Michele Seccia sta conducendo contro la chiesa ecumenica.

Per la seconda volta nel giro di pochi mesi vescovo ha diffuso una nota in tute le parrocchie per mettere in guardia i fedele della chiesa cattolica contro i falsi preti ecumenici: e che questa volta i toni sono più decisi lo dimostra il fato che Seccia ha parlato apertamente di scomunica.

Il vescovo è tornato sull’argomento diffondendo una “notificazione chiarificatrice” nella quale richiama alcuni episodi avvenuti nei mesi scorsi, due «gravi abusi», così li definisce, avvenuti nel territorio della diocesi: «La celebrazione della domenica delle Palme, (13 aprile 2014) nella cappella privata dell'Annunziata in località Villa Butteri di Teramo», si legge nella notificazione, «con una liturgia simile alla Messa cattolica, pur non essendo l'officiante lecitamente e validamente ordinato nella Chiesa Cattolica né incardinato nella nostra o in altre Diocesi», mentre il secondo episodio riguarda «la celebrazione di una sedicente ordinazione episcopale in data 15 giugno 2014, sempre in una cappella privata in Villa Butteri di Teramo».

Eventi che, dice ancora il vescovo, «hanno determinato tra i fedeli stupore e disorientamento anche per l'uso di vesti e riti liturgici del tutto simili a quelli della Chiesa Cattolica Romana», mentre, precisa monsignor Seccia «l'organizzazione denominata "Chiesa Cattolica Ecumenica" non ha alcun legame con la Chiesa Cattolica Romana». Gli abiti e i riti liturgici sono simili, ma non hanno nulla che fare con la liturgia cattolica e il vescovo di Teramo tiene anche a precisare che «le ordinazioni conferite sono invalide e illecite, in particolare l'ordinazione episcopale conferita senza mandato pontificio».

Ed è a questo punto che si parla di scomunica: «I sacramenti celebrati da ministri non lecitamente e validamente ordinati non hanno alcun valore», per cui coloro che impartiscono tali sacramenti fasulli «incorrono nella scomunica latae sententiae a norma del can. 1378 del Codice di Diritto Canonico». L’espressione latae sententiae significa che la scomunica avviene automaticamente, in forza di una sentenza già pronunciata: non c’è bisogno di istruire un “processo”, ma basta solo aver compiuto un atto per il quale è prevista la scomunica per incorrere nella sanzione .

Questo riguarda, ovviamente, i falsi preti e il falso vescovo, cioè quelli che la chiesa cattolica considera tali, i quali probabilmente della scomunica se ne infischiano non riconoscendo l’autorità della chiesa di Roma. Da monsignor Seccia arriva però anche un monito per i fedeli che – consapevolmente o perché ingannati dalle apparenze – partecipano ai riti contraffatti. Per loro non si parla di scomunica, ma nella notificazione si usano parole che in qualche modo la richiamano. I fedeli della diocesi di Teramo-Atri vengono esortati «a tenere in debita osservazione tale notifica ed avere presente che coloro che dovessero partecipare ad una qualsiasi liturgia tenuta da organizzazioni come la suddetta "Chiesa Cattolica Ecumenica", si pongono di fatto su un'altra strada che esclude la comunione con la Chiesa Cattolica Romana e con la Fede apostolica».






Il vescovo Michele Seccia ha pertanto invitato i fedeli ha diffidare da qualunque celebrazione non riconosciuta dalla Chiesa Cattolica Romana, poiché la pena per la partecipazione alla messa Ecumenica - guidata da tale Gianni di Marco - è l’impedimento della comunione presso la Chiesa ufficiale.


   i fatti

Teramo, 21 agosto 2014 - Gianni Di Marco ha avuto il suo quarto d'ora di notorietà a gennaio di quest'anno quando,spacciandosi per un prete,ha inscenato un falso matrimonio gay a Pineto. Recentemente, il 15 giugno, si è anche autoproclamato vescovo nella cappella privata dell'Annunziata a Villa Butteri (TE). Gianni Di Marco, barista nella vita reale, non essendo stato ammesso in seminario ha fondato una fantomatica chiesa cattolica ecumenica per Abruzzo, Marche e Molise.  

Di Marco è anche  presidente del circolo Arcigay di Pescara.

A questo punto il Vescovo della diocesi Teramo Atri, Monsignor Michele Seccia ha deciso di fare chiarezza inviando una lettera ai fedeli che è stata letta dal pulpito durante la messa di domenica scorsa, 17 agosto. 

Riportiamo, di seguito, il comunicato della Curia teramana : 

Il vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, facendo seguito ad un precedente comunicato (19 marzo 2014), ha indirizzato una ulteriore Notificazione chiarificatrice, che ha per oggetto la questione riguardante la presenza nella Diocesi della cosiddetta “Chiesa Cattolica Ecumenica”.

Il Vescovo Michele fa presente ai suoi fedeli che “sono stati segnalati due gravi abusi nel territorio della Diocesi”, commessi nelle seguenti circostanze:

  1. La celebrazione della domenica delle Palme, (13 aprile 2014) nella cappella privata dell’Annunziata in località Villa Butteri di Teramo, con una liturgia simile alla Messa cattolica, pur non essendo l’officiante lecitamente e validamente ordinato nella Chiesa Cattolica né incardinato nella nostra o in altre Diocesi.

  2. La celebrazione di una sedicente ordinazione episcopale in data 15 giugno 2014, sempre in in una cappella privata in Villa Butteri di Teramo

“Tali eventi – denuncia il Vescovo Seccia - hanno determinato tra i fedeli stupore e disorientamento anche per l’uso di vesti e riti liturgici del tutto simili a quelli della Chiesa Cattolica Romana”..

Ecco perché il Vescovo ha ritenuto di dover precisare che:

  • L’organizzazione denominata “Chiesa Cattolica Ecumenica” non ha alcun legame con la Chiesa Cattolica Romana.

  • Le ordinazioni conferite sono invalide e illecite, in particolare l’ordinazione episcopale conferita senza mandato pontificio, a norma del can. 1382 del Codice di Diritto Canonico.

  • I sacramenti celebrati da ministri non lecitamente e validamente ordinati non hanno alcun valore e coloro che attentano alla celebrazione degli stessi incorrono nella scomunica latae sententiae a norma del can. 1378 del Codice di Diritto Canonico.

Per tali ragioni i fedeli della Diocesi di Terani-.Atri sono esortati a “tenere in debita osservazione tale notifica ed avere presente che coloro che dovessero partecipare ad una qualsiasi liturgia tenuta da organizzazioni come la suddetta “Chiesa Cattolica Ecumenica”, si pongono di fatrto su un’altra strada che esclude la comunione con la Chiesa Cattolica Romana e con la Fede apostolica.

Mons. Seccia sollecita, inoltre, i fedeli a vigilare ed esorta in particolare i Ministri ordinati ad informare con chiarezza e tempestività i fedeli stessi. Pertanto, dispone che la sua Notificazione “sia letta in chiesa ed affissa in modo ben visibile nelle chiese parrocchiali e nelle Rettorie della Diocesi”.

Ci si augura che la doverosa presa di posizione del Pastore della Chiesa Locale contribuisca a rendere i fedeli informati e consapevoli e che possa porre fine agli abusi denunciati.










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