BASTA! Basta con le Messe PER I FANCIULLI CON I CARTONI ANIMATI SULL'ALTARE!

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Caterina63
00giovedì 11 novembre 2010 11:37

Quanti di questi bambini, una volta cresciuti, si vergogneranno di andare a messa?

A scuola di ateismo e di disprezzo del cristianesimo: messa per fanciulli a Katowice, Polonia, ottobre 2010.






Fonte: Gazeta.pl, via S. Iglesia Militante


Non sarebbe molto più efficace evangelizzare nel modo che segue?






Amici! prendiamo spunto da questo articolo pubblicato da Messainlatino per approfondire l'argomento che è grave!!!
Da dopo il Concilio si è diffuso un grave errore che per la Messa dei Fanciulli debba essere portato sull'Altare una sorta di teatrino per INTRATTENERE I BAMBINI....


dice un blogghista:

Bartimeo
"Bambini! Anche la Pantera Rosa ( ammesso che quella sia la pantera rosa) va in Chiesa, crede in Dio ed è Cattolica". Già! Se si pensasse che i modelli, le immagini i "miti" di riferimento dei bambini sono filtrati dalla TV via cartoni animati forse si incomincerebbe a non stracciarsi le vesti per la presenza del pupazzo sull'altare.  
Risposta alla domanda della redazione: sarebbe più facile evangelizzare così? Sarebbe vero se alle spalle di quei bimbi ci fossero famiglie pienamente cattoliche. Oggi non è così? Quindi si evangelizza sia così sia nell'altro modo"? Tutte le strade portano a Roma!  
Vedo che il modello lapidazione procede sempre bene, bene, bravi, bis!  
Matteo Dellanoce



la mia risposta:


Caro Bartimeo,  
anch'io come mamma A CASA ho sempre usato i cartoni animati per spiegare ai figli la differenza che c'è fra il Bene e il Male...quando erano piccoli cominciò la serie di Pikachu.... e poi i Drangonball.... poi si affezionarono a tutta la serie classica della Walth Disney..... allora un conto è catechizzare ed evangelizzare IN CASA altra cosa è PORTARLI ALLA MESSA per tradurre le catechesi casalinghe IN REALTA' SACRA, MISTICA E SANTA.... Wink  
Idem al Catechismo, nel primo anno con i piccoli ho fatto uso di storie dei cartoni animati, ma dal secondo anno no! ho cominciato a sostituire I FALSI PERSONAGGI A QUELLI VERI, I SANTI, I VERI EROI!  
Fai attenzione Bartimeo,  
i personaggi dei cartoni animati SONO FALSI ed anche se possiamo certamente usarli nelle catechesi per le loro storie avvincenti, in Chiesa e durante una Messa NON VANNO PIU' BENE perchè non aiutano a far comprendere ai bambini IL VERO MARTIRIO dall'eroismo dei cartoni....  
Seppur Gesù nella Messa si offre in modo incruento, ciò che celebriamo è UN VERO MARTIRIO AVVENUTO con tanto di sangue, sofferenza, crudeltà.... addolcirlo con la presenza di un cartone animato, FALSIFICA LA CATECHESI ED INGANNA I BAMBINI....  
 
Entrare in Chiesa è STACCARE LA PRESA DEL MONDO....è incontrarsi CON DIO, è attivare quelle capacità MISTICHE E ASCETICHE che nella confusione delle cose del mondo fanno difficoltà ad emergere...  
santa Caterina da Siena a soli sei anni fa voto di offrirsi a Gesù per tutta la vita perchè era affascinata DAL CROCEFISSO....l'idea del SANGUE E DI QUELLA PASSIONE l'accompagnerà per tutta la sua vita rendendola autentica discepola di Cristo....  
lei preferiva andare alla Messa mattutina perchè C'ERA SILENZIO E POTEVA ESERCITARE IL SUO SILENZIO FINO A FAR USCIRE DA SE STESSA L'ASCESI CHE VIVEVA DENTRO IL CUORE....  
 
E' importante INSEGNARE ED ABITUARE I BAMBINI fin da piccoli al silenzio in Chiesa PER PARLARE CON DIO....e per ASCOLTARLO...  
 
Tutte le religioni che si rispettano non hanno mai adattato i propri riti AI BAMBINI.... non a caso il concetto e il contesto di APOSTASIA è tipicamente cattolico!  
Wink

****

Cry  Dovremmo infatti riflettere sull'abominevole uso dei termini che determinano la profonda apostasia dalla vera fede....dire, infatti, LA NOSTRA MESSA, non è solo un sintomo, ma purtroppo è quanto i fedeli di ogni parrocchia credono: la Messa è LORO, e così fanno tutti i gruppi, e così fanno le parrocchie, OGNUNO HA MESSO SU UNA PROPRIA MESSA.....  
L'errore fondamentale ovviamente è partito dalle pastorali del dopo Concilio a cominciare con le Messe PER I FANCIULLI, come se, prima.... la Messa valida per tutti NON lo fosse per loro... sic!  
 
Il Signore che disse "lasciate che i bimbi vengano a me, NON GLIELO IMPEDITE!" da dopo il Concilio, NON è più in grado di farsi capire dai fanciulli, ergo, si adatta la Messa ai CARTONI ANIMATI....
 
una volta sentii una catechista paragonare la Vergine Maria ALLA FATA TURCHINA.... Cry 
 le dissi: "scusami, non ti sembra di esagerare? anch'io ho usato il film cartone della Bella e la Bestia per spiegare il bene e il male, ma la Vergine Maria paragonata ad una FATA mi sembra eccessivo...." mi ha risposto: " e che male c'è? la Madonna non si comporta in fondo come la fata di Pinocchio?
E poi al parroco l'idea è piaciuta!!"  
allora sono andata dal Parroco a chiedere spiegazioni, mi rispose: " DOBBIAMO ADDATTARCI ALLE ESIGENZE DEL MONDO, IL CONCILIO STESSO CI INVITA A NON TEMERE QUESTI ADATTAMENTI, DOBBIAMO ANDARE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEI BAMBINI, la Messa per esempio, ACCOMPAGNATA CON DEI VIDEO O CON DEI PERSONAGGI DEI CARTONI, aiuta i bambini  A STARE DI PIU' IN CHIESA..."  
dopo una serie di botte e risposte, muro contro muso, mi sono arresa e sconsolata me ne sono andata... troppi sono convinti che siamo DEL MONDO....contrariamente al monito di Cristo!  


Da Rinascimento Sacro traggo questa opportuna brevissima:  
 
 
Dai tempi del Sinderio, il mondo insipido baratta il fiele amaro di Gesù Cristo con qualunque zuccherino. Ma noi siamo il sale della Terra, che sulle ferite del mondo brucia, l’erba amara che disgusta il crapulone. Liberaci, o Signore, dal diabete spirituale.  
 (L’eremita)





Wink  Rispondiamo seriamente con i Documenti alla mano che troverete dopo questo post.... nel 1975 il cardinale Poma Presidente allora della CEI dopo l'uscita del Direttorio sulla Messa dei Fanciulli scrisse un appunto dove si legge:  
 
- Il «Direttorio per le Messe dei fanciulli», pubblicato dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino il 1 novembre 1973, è un documento che, se ben inteso e ben applicato...  
 
- 3. La Messa per i fanciulli deve sostanzialmente rispettare l’ordinata struttura della celebrazione eucaristica (cfr nn. 38 e 39).  
 
- Particolarmente curato deve essere il canto e l’accompagnamento musicale destinato a sostenerlo. Si tenga presente che la Messa è «azione sacra per eccellenza» ed esclude forme chiassose e distraenti che non si addicono a una azione sacra.  
 
- Per questo precisa che è bene ricorrere alla musica riprodotta per l’apprendimento dei canti fuori della sacra celebrazione; non ne consente invece l’uso durante la Messa.  
 
- è bene rivalutare, nelle Messe per i fanciulli, gesti significativi che appartengono alla tradizione, che sono in armonia con il rito e che hanno particolare efficacia pedagogica, quali, ad esempio, la posizione eretta, le mani giunte, la genuflessione, l’inchino, le braccia alzate in atteggiamento orante, ecc.  
Si evitino comunque forme eccentriche o teatrali.
 
 
- (il pericolo di queste celebrazioni, spiega) ;  il pericolo è dato dal minimismo...  
e dal Direttorio leggiamo:  
 
- Nulla vieta che in luogo del canto si faccia talvolta un po’ di silenzio meditativo.  
 
- Nella Messa del santo del giorno, per meglio cogliere e chiarire il senso delle letture bibliche, si può narrare qualche particolare della vita del santo non solo nell’omelia, ma anche prima delle letture, in forma di didascalia.  
 
-  Perché non sia troppo accentuata la differenza tra le Messe per i fanciulli e quelle per gli adulti (37), non si faccia mai per i fanciulli un adattamento di certi riti e testi  
 
- Anche nelle Messe per i fanciulli «si deve osservare, a suo tempo, il sacro silenzio come parte della celebrazione» (32), per evitare il pericolo di perdersi troppo nell’attività esterna; anche i fanciulli sono, a modo loro, veramente capaci di meditare. Hanno però bisogno di essere guidati, per imparare, secondo i diversi momenti (per esempio, dopo la comunione (33) o anche dopo l’omelia), a concentrarsi in se stessi o a fare una breve riflessione o a innalzare in cuor loro lodi e preghiere al Signore (34) .  
 
- Nella liturgia della Messa vi sono molti elementi visivi, ai quali si deve dare per i fanciulli, importanza assai grande; questo vale soprattutto per certi elementi visivi particolari legati allo svolgimento dell’anno liturgico, come sono l’adorazione della croce, il cero pasquale, le candele nella festa della Presentazione del Signore, la diversità dei colori e degli ornamenti liturgici.  
 
- (il sacerdote) Deve badare anzitutto alla dignità, alla chiarezza e alla semplicità dei gesti. Nel parlare ai fanciulli, si esprima in modo da essere facilmente inteso, pur evitando ogni forma troppo puerile.  
Le monizioni che il rito affida alla sua libera inventiva (23) devono condurre i fanciulli a una genuina partecipazione liturgica: non devono quindi ridursi a pure spiegazioni didattiche.
 
 
- Salvo quindi gli adattamenti resi necessari dall’età, non si devono introdurre riti completamente nuovi (20) , che troppo differiscano dal rito della Messa con il popolo. I diversi elementi devono sostanzialmente corrispondere, nella loro finalità, a quanto si dice in Principi e Norme per l’uso del Messale Romano  
 
***  
 
Insomma....queste disposizioni sono davvero applicate alla lettera?  
le foto di sacerdoti o diaconi vestiti da pagliacci o da cartoni animati, sono forse state legittimate dalla Riforma del Concilio?  
E' evidente che no!



Caterina63
00giovedì 11 novembre 2010 12:27


[SM=g1740733] PREMESSA:
quanto segue è l'unico Documento ufficiale con il quale la Chiesa, per voce della Conferenza Episcopale Italiana, si espresse per la Riforma Liturgica del dopo Concilio....

NELLA SPERANZA CHE LA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI ( e in virtù dei recenti Documenti Pontifici come l'Ecclesia de Eucharestia di Giovanni Paolo II e la Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI e in forza della Riforma Liturgica che l'attuale Pontefice sta realizzando), RILEGGA CON ATTENZIONE QUESTO DOCUMENTO CHE CI APPARE INAPPROPRIATO E AMBIGUO a tal punto d'aver giustificato gli abusi liturgici nella così detta "Messa dei Fanciulli"....e che non a caso il testo reca anche la firma di mons. Bugnini....

In questa ATTESA E SPERANZA, purtroppo questo è l'unico testo che al momento fa fede e su questo dobbiamo apportare le nostre considerazioni facendo buon DISCERNIMENTO sulle scelte opportune come quelle inopportune e sbagliate avanzate da questa riforma al cui interno sono stati giustificati, appunto, gli abusi di cui siamo tristemente spettatori senza nulla poter fare per porre rimedi e riparo...

****************************************************************
La messa
dei fanciulli


CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA



Prot. N. 1035/76



«La Messa dei fanciulli» è stata approvata secondo le delibere dell’Episcopato e ha ricevuto la conferma dal parte della Sacra Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino con Decreto n. CD 473/76 del 9 novembre 1976, salvo restando quanto indicato nel «Direttorio per le Messe dei fanciulli» e nella relativa Istruzione dell’Episcopato stesso.

La versione italiana delle tre Preghiere Eucaristiche per la Messa dei fanciulli, contenute nel presente volume, è concessa «ad experimentum» e «ad triennium», e deve essere considerata tipica per la lingua italiana, ufficiale per l’uso liturgico.

La presente edizione de «La Messa dei fanciulli» si potrà adoperare appena pubblicata.




Roma, 15 dicembre 1976





+ ANTONIO CARD. POMA
Arcivescovo di Bologna
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana


Premesse

SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO

DIRETTORIO
PER LE MESSE DEI FANCIULLI


INTRODUZIONE


1. I fanciulli battezzati, che ancora non hanno ricevuto, con i sacramenti della Confermazione e dell’Eucaristia, la piena iniziazione cristiana, o che da poco sono stati ammessi alla santa Comunione, richiedono un interessamento tutto particolare da parte della Chiesa. Infatti le attuali condizioni di vita nelle quali i fanciulli crescono, non sono le più favorevoli per il loro profitto spirituale (1) . Anche gli stessi genitori si dimostrano, non di rado, ben poco fedeli all’impegno assunto nel Battesimo di impartire ai figli un’educazione cristiana.

2. L’azione educativa della Chiesa verso i fanciulli incontra una particolare difficoltà, perché le celebrazioni liturgiche, specialmente quelle eucaristiche, non possono esercitare su di essi tutta l’influenza della loro innata efficacia pedagogica (2).
Nonostante l’introduzione nella Messa della lingua materna, le parole e i segni non sono stati sufficientemente adattati alla capacità comprensiva dei fanciulli.
E’ vero che anche nella loro vita quotidiana i fanciulli non sempre né tutto comprendono delle loro relazioni ed esperienza con gli adulti, senza che si dimostrino per questo infastiditi o tediati: parrebbe quindi che neanche in fatto di liturgia sia il caso di pretendere che tutto e sempre sia per essi intelligibile e chiaro.
Ma rimane il pericolo di un danno spirituale, se nei loro rapporti con la Chiesa i fanciulli sono costretti a fare per anni ripetute e identiche esperienze di cose che ben difficilmente riescono a comprendere; studi psicologici recenti hanno dimostrato quale profonda influenza formativa eserciti sui fanciulli, in forza della loro innata religiosità, l’esperienza religiosa dell’infanzia e della prima fanciullezza (3).

3. La Chiesa, imitando il suo Maestro, che «abbracciava i piccoli e li benediceva» (Mc 10, 16), non vuol lasciare i fanciulli abbandonati a se stessi. Già il Concilio Vaticano II nella Costituzione sulla sacra Liturgia aveva parlato della necessità di un adattamento della liturgia alle diverse assemblee (4); ma subito dopo il Concilio, e specialmente nel primo Sinodo dei Vescovi tenuto a Roma nel 1967, si cominciò a studiare con maggior attenzione il problema di rendere più facile la partecipazione dei fanciulli alla liturgia. Si trattava, come disse esplicitamente in quell’occasione il Presidente del Consiglio per l’esecuzione della Costituzione sulla sacra Liturgia, non tanto «di comporre un rito con peculiarità tutte sue, quanto piuttosto di conservare o abbreviare o tralasciare alcuni elementi, e di fare una scelta dei testi più adatti» (5).

4. Quando poi, in seguito alla pubblicazione di Principi e Norme per l’uso del Messale Romano nel 1969, vennero fissate e stabilite in tutti i particolari le modalità della celebrazione eucaristica, questa Congregazione, in seguito alle reiterate petizioni che giungevano da ogni parte del mondo cattolico, cominciò a preparare, con la collaborazione di esperti, uomini e donne, di quasi tutte le nazioni, uno speciale Direttorio per le Messe dei fanciulli come una specie di supplemento a Principi e Norme del Messale stesso.

5. In questo Direttorio, come già in Principi e Norme del Messale, è lasciata alle Conferenze Episcopali o ai singoli Vescovi la facoltà di alcuni adattamenti(6) .
Le stesse Conferenze, in base all’art. 40 della Costituzione sulla sacra Liturgia, possono proporre alla Sede Apostolica e, con il suo consenso, introdurre nelle Messe per i fanciulli altri eventuali adattamenti non inclusi nel Direttorio generale, ma da essi ritenuti necessari nei territori di loro giurisdizione.

6. Il Direttorio tiene presenti i fanciulli non ancora entrati nella pre-adolescenza. Non parla, per sé, dei fanciulli fisicamente o mentalmente minorati, perché non di rado s’impone per essi un adattamento più ampio ancora (7); anche ad essi però, con speciali e particolari cambiamenti, si possono applicare le norme che seguono.

7. Il primo capitolo del Direttorio (nn. 8-15) è quello fondamentale: vi si parla dei vari modi di condurre quasi per mano i fanciulli verso la celebrazione eucaristica; il secondo capitolo tratta brevemente delle Messe per gli adulti (nn. 16-19), presenti anche i fanciulli; il terzo capitolo finalmente (nn. 20-54) si sofferma più a lungo sulle Messe per i fanciulli con la partecipazione di alcuni adulti.



CAPITOLO I

COME GUIDARE I FANCIULLI
VERSO LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA



8. La partecipazione alle azioni liturgiche, nelle quali i fedeli riuniti celebrano il mistero pasquale, è un fatto di così grande importanza, che senza di esso sarebbe impensabile una vita pienamente cristiana; è naturale quindi che da un obiettivo così fondamentale non possa prescindere la formazione cristiana dei fanciulli(8) .
La Chiesa, che battezza i bambini, fiduciosa nei doni che in questo sacramento si ricevono, deve far sì che i battezzati crescano nella comunione con Cristo e con i fratelli; segno e pegno insieme di questa comunione è la partecipazione alla mensa eucaristica, a cui i fanciulli vengono preparati, e più intensamente formati, a rendersi conto del suo significato.
Questa educazione liturgica ed eucaristica non si può separare da quella generale, nel suo contenuto, umano e cristiano insieme; una formazione liturgica priva di questo fondamento presenterebbe anzi dei riflessi negativi.

9. Coloro pertanto che rivestono un compito educativo, dovranno concordemente ed efficacemente adoperarsi perché i fanciulli, i quali hanno già innato un certo qual senso di Dio e delle cose divine, facciano anche, secondo l’età e lo sviluppo raggiunto, l’esperienza concreta di quei valori umani, che sono sottesi alla celebrazione eucaristica, quali l’azione comunitaria, il saluto, la capacità di ascoltare, quella di chiedere e accordare il perdono, il ringraziamento, l’esperienza di azioni simboliche, il clima di un banchetto tra amici, la celebrazione festiva (9).
Spetterà alla catechesi eucaristica, di cui al n. 12, avviare e favorire lo sviluppo di questi valori umani, in modo che i fanciulli a poco a poco, secondo l’età e le condizioni psicologiche e sociali, aprano il loro cuore alla intelligenza dei valori cristiani e alla celebrazione del mistero di Cristo (10).

10. Nell’assidua riaffermazione di tutti questi valori, la massima parte spetta alla famiglia cristiana(11) . Di qui l’urgenza di un’adeguata preparazione dei genitori e delle altre persone che svolgono un compito educativo, anche in ordine alla formazione liturgica dei fanciulli.
In forza dell’impegno consapevolmente e liberamente assunto nel Battesimo dei loro bambini, i genitori hanno il dovere di insegnar loro gradualmente a pregare, pregando essi stessi ogni giorno con loro e indirizzandoli a dire personalmente le loro preghiere (12). Se poi i fanciulli così preparati fin dai teneri anni, avranno modo di partecipare liberamente con i loro familiari alla Messa, cominceranno anche a cantare e a pregare nella comunità liturgica e potranno giungere a una sia pur vaga percezione del mistero eucaristico.
Nel caso di genitori piuttosto deboli nella fede, ma ugualmente desiderosi di una formazione cristiana dei loro figli, si invitino almeno ad assumersi il compito di educarli in quei valori umani a cui si è sopra accennato, a partecipare a eventuali raduni di genitori e a celebrazioni non eucaristiche con i fanciulli.

11. Doveri particolari verso i fanciulli battezzati nella Chiesa hanno pure le comunità cristiane di cui le singole famiglie fanno parte o nelle quali i fanciulli vivono. Una comunità cristiana che dà testimonianza del Vangelo, che vive la carità fraterna e partecipa attivamente alla celebrazione dei misteri di Cristo, è un’ottima scuola di formazione cristiana e liturgica per i fanciulli che in essa vivono.
Nell’ambito della comunità cristiana, i padrini o altre persone che si distinguano per la loro disponibilità o per l’impegno apostolico da cui sono animate, possono essere di grande aiuto nella catechesi di fanciulli e affiancarsi validamente alle famiglie che a stento compiono il loro dovere di educare cristianamente i figli.
Molto utili allo scopo sono anche le scuole materne, le scuole cattoliche e le varie associazioni dei fanciulli.

12. Sebbene la liturgia abbia per natura un’efficacia formativa tutta sua(13) , sempre operante, anche con i fanciulli, è bene però che nell’ambito dell’istruzione religiosa sia scolastica che parrocchiale si dia la dovuta importanza alla catechesi sulla Messa (14), per portare i fanciulli a una partecipazione attiva, consapevole e vera(15) . Questa catechesi, «adatta all’età e alle possibilità recettive dei fanciulli, deve portarli, attraverso le preghiere e i riti di maggior rilievo, a comprendere il significato della Messa, anche in vista della partecipazione alla vita della Chiesa»(16) ; questo lo si dica specialmente dei testi della Preghiera eucaristica e delle acclamazioni con cui i fanciulli vi prendono parte.
Degna di particolare menzione è la catechesi di preparazione alla prima Comunione. I fanciulli vi devono apprendere non solo le verità di fede circa l’Eucaristia, ma anche il modo di parteciparvi attivamente, con tutto il popolo di Dio: una partecipazione che, basata sul loro pieno inserimento nel corpo di Cristo e preparata, secondo la loro capacità, dal sacramento della penitenza, li riunisca alla mensa del Signore, in comunione di amore con i fratelli.

13. Nella formazione liturgica dei fanciulli e nella loro preparazione alla vita liturgica della Chiesa, possono avere grande importanza anche le varie celebrazioni, predisposte allo scopo di facilitare ai fanciulli stessi la percezione e il significato di alcuni elementi liturgici, quali il saluto, il silenzio, la preghiera comune di lode, specialmente se fatta in canto. Si eviti però di dare a queste celebrazioni un tono troppo didattico.

14. In queste celebrazioni si deve dare spazio sempre più ampio alla parola di Dio, tenuto conto della capacità intellettuale dei fanciulli. Anzi, col progressivo affermarsi della loro recettività spirituale, si svolgano con una certa frequenza, e proprio per i fanciulli, sacre celebrazioni della parola di Dio, specialmente in Avvento e in Quaresima ; queste celebrazioni possono favorire un notevole accrescimento di venerazione e di stima per la parola di Dio.

15. Fermo restando quanto fin qui si è detto, tutta la formazione liturgica ed eucaristica dei fanciulli dovrebbe avere un obiettivo ben definito e costante: portarli a fare della loro vita quotidiana una risposta sempre più autentica al Vangelo.


continua...............
Caterina63
00giovedì 11 novembre 2010 12:43

CAPITOLO II

MESSE PER GLI ADULTI, PRESENTI ANCHE I FANCIULLI



16. In molti luoghi, alla Messa parrocchiale dei giorni domenicali e festivi, partecipano, insieme agli adulti in gran numero, anche non pochi fanciulli. Sono Messe, nelle quali la testimonianza dei fedeli adulti può avere sui fanciulli un’efficacia assai grande. Anche gli adulti possono trarre un vantaggio notevole nel far l’esperienza della parte che in seno alla comunità cristiana svolgono i fanciulli.
Se poi i fanciulli stessi, nel partecipare alla Messa, avranno accanto a sé i genitori e altri membri della famiglia, la spiritualità familiare ne risulterà fortemente rinsaldata.
I bambini che ancora non possono o non voglio partecipare alla Messa, potranno essere eventualmente custoditi, durante la celebrazione, da ausiliarie della parrocchia in luogo adatto e separato e venir poi condotti in chiesa al termine del rito, per ricevere con gli altri la benedizione.

17. In queste Messe si eviti però con cura di dare ai fanciulli l’impressione di sentirsi trascurati, perché incapaci di comprendere la celebrazione e di partecipare a quanto in essa si fa e si dice.
Almeno si tenga conto in qualche modo della loro presenza, come rivolgendosi ad essi in modo particolare nelle monizioni (per esempio nella monizione iniziale e in quella finale) e in qualche parte dell’omelia.
Se poi condizioni di luoghi e di persone lo consentono, potrà essere opportuno celebrare talvolta per i fanciulli, in luogo separato, ma non troppo distante, la liturgia della parola con relativa omelia, e condurli poi, prima che abbia inizio la liturgia eucaristica, nel luogo dove gli adulti hanno concluso la liturgia della parola ad essi riservata.

18. Può essere assai utile affidare in queste Messe ai fanciulli alcuni uffici o servizi: possono, per esempio, recare all’altare i doni ed eseguire questo o quel canto della Messa.

19. Se poi il numero dei fanciulli fosse rilevante, sarà talvolta opportuno ordinare la Messa in modo che possa soddisfare ancor più le loro esigenze.
In tal caso l’omelia sia rivolta ad essi, in modo però che anche gli adulti ne possano trarre profitto. Se poi il Vescovo lo permette, in questa Messa per gli adulti a cui son presenti anche i fanciulli, oltre agli adattamenti già previsti nel Rito della Messa, si può ricorrere a qualcuno degli adattamenti particolari che verranno descritti più sotto.



CAPITOLO III

MESSE PER I FANCIULLI
CON LA PARTECIPAZIONE DI ALCUNI ADULTI



20. Oltre le Messe alle quali i fanciulli partecipano con i genitori e con altri familiari, Messe che non sempre né dappertutto sono possibili, si raccomanda, specialmente in settimana, la celebrazione di Messe per i soli fanciulli, con la partecipazione di alcuni adulti. Che in queste Messe fossero necessari alcuni adattamenti, era convinzione comune fin dall’inizio della riforma liturgica (18).
Di tali adattamenti, e precisamente di quelli più generali, si dirà più oltre (nn. 38-54).

21. Si deve sempre tener presente che queste celebrazioni eucaristiche hanno lo scopo di condurre e guidare i fanciulli alle Messe degli adulti, e specialmente a quelle a cui è tenuta a partecipare l’assemblea cristiana nei giorni festivi (19) .
Salvo quindi gli adattamenti resi necessari dall’età, non si devono introdurre riti completamente nuovi (20) , che troppo differiscano dal rito della Messa con il popolo. I diversi elementi devono sostanzialmente corrispondere, nella loro finalità, a quanto si dice in Principi e Norme per l’uso del Messale Romano, anche se talvolta non si può, per ragioni pastorali, insistere su un’identità piena e assoluta.


Uffici e ministeri nella celebrazione

22. I principi della partecipazione attiva e consapevole s’impongono in qualche modo con più forza ancora, se la Messa viene celebrata per i fanciulli. Tutto quindi si deve predisporre per accrescere tale partecipazione e per renderla più intensa e viva. E’ bene pertanto che siano molti i fanciulli, tra i quali vengono divisi i compiti particolari della celebrazione: preparare l’ambiente e l’altare (cfr n. 29), svolgere l’ufficio di cantore (cfr n. 24), cantare nel coro e suonare gli strumenti musicali (cfr n. 32), proclamare le letture (cfr nn. 24 e 47), rispondere durante l’omelia (cfr n. 48), pronunciare le intenzioni della preghiera universale, portare i doni all’altare e altri uffici del genere, secondo le consuetudini dei diversi popoli (cfr n. 34).
Per favorire la partecipazione, potranno talvolta dimostrarsi utili alcune aggiunte, per esempio, l’inserimento di motivi particolari di rendimento di grazie, prima che il sacerdote inizi il dialogo del prefazio.
In tutto questo si tenga presente che le attività esterne rimangono infruttuose, sono anzi nocive, se non favoriscono la partecipazione interna dei fanciulli. Anche nelle Messe per i fanciulli deve quindi avere la sua importanza il sacro silenzio (cfr n. 37). Si usi ogni diligenza perché i fanciulli non dimentichino che tutte le forme di partecipazione raggiungono il vertice della comunione eucaristica, nella quale si ricevono in cibo spirituale il Corpo e il Sangue di Cristo (21) .

23. Il sacerdote che celebra la Messa per i fanciulli deve cercare di dare alla celebrazione un tono festivo, fraterno, raccolto (22); più che non nelle Messe con gli adulti, è proprio lui, il sacerdote, che crea nella celebrazione questa particolare atmosfera. Si tratta di atteggiamento che dipende dalla sua preparazione personale, come pure dalla comunicabilità del suo modo di agire e di parlare.
Deve badare anzitutto alla dignità, alla chiarezza e alla semplicità dei gesti. Nel parlare ai fanciulli, si esprima in modo da essere facilmente inteso, pur evitando ogni forma troppo puerile.
Le monizioni che il rito affida alla sua libera inventiva (23) devono condurre i fanciulli a una genuina partecipazione liturgica: non devono quindi ridursi a pure spiegazioni didattiche.
Grande efficacia avranno sul cuore dei fanciulli gli inviti talora ad essi rivolti con naturalezza spontanea dal sacerdote, per esempio, per l’atto penitenziale, per l’orazione sulle offerte, per il «Padre nostro», per il gesto di pace, per la comunione.

24. Poiché l’Eucaristia è sempre un’azione di tutta la comunità ecclesiale, è desiderabile la presenza almeno di alcuni adulti, perché, non come sorveglianti, ma uniti nella preghiera, partecipino con i fanciulli alla Messa e, per quanto necessario, prestino ad essi il loro aiuto.
Nulla vieta che uno di questi adulti che partecipano con i fanciulli alla Messa, con l’assenso del parroco o del rettore della Chiesa, dopo il vangelo rivolga ai fanciulli la parola, specialmente se al sacerdote riesce difficile adattarsi alla mentalità dei piccoli ascoltatori. Si osservino in proposito le norme della S. Congregazione per il Clero.
Anche nelle Messe per i fanciulli si favorisca la diversità dei compiti e degli uffici, in modo che la celebrazione risulti davvero comunitaria (24); per le letture, per esempio, e per i canti si ricorra sia ai fanciulli che agli adulti. Grazie alla varietà delle voci, si eviterà così il tedio della monotonia.


Luogo e tempo della celebrazione

25. Il luogo primario della celebrazione eucaristica per i fanciulli è la chiesa; nella chiesa stessa, però, qualora se ne offra la possibilità, si scelga con attenzione uno spazio determinato, in corrispondenza con il numero dei partecipanti, in modo che i fanciulli vi si possano trovare a loro agio, secondo le esigenze di una liturgia viva, adatta alla loro età.
Nel caso invece che la chiesa non risponda a queste esigenze, potrà essere opportuno celebrare talvolta la Eucaristia per i fanciulli fuori del luogo sacro: un luogo adatto, però, e degno della celebrazione di un così grande mistero (25) .

26. Quanto all’orario di queste Messe, si scelga nella giornata il momento che meglio rientri nel ritmo di vita dei fanciulli, in modo che abbiano la massima disponibilità all’ascolto della parola di Dio e alla celebrazione dell’Eucaristia.

27. La Messa infrasettimanale con la partecipazione dei fanciulli (per esempio, nei collegi e negli internati) sarà certo più fruttuosa e con minor pericolo di noia, se non verrà celebrata ogni giorno; distanziando fra loro le varie celebrazioni, se ne potrà fare una preparazione più accurata.
Converrà dare ogni tanto la preferenza alla preghiera comune, con l’apporto spontaneo dei fanciulli, o alla meditazione fatta insieme o anche a una sacra celebrazione della parola di Dio, che prolunga le celebrazioni eucaristiche precedenti e prepara i fanciulli a partecipare più intensamente a quelle seguenti.

28. Quando il numero dei fanciulli è troppo grande, riesce più difficile ottenere da essi una partecipazione attenta e consapevole all’Eucaristia. Se possibile, si formino allora vari gruppi, distinti non secondo un rigido criterio di età, ma in base alla loro formazione religiosa e preparazione catechetica.
A tali gruppi si rivolga poi l’invito a partecipare durante la settimana, in giorni diversi, al sacrificio della Messa.


Preparazione della celebrazione

29. Accurata e tempestiva deve essere la preparazione di ogni celebrazione eucaristica per i fanciulli, specialmente per quanto riguarda le orazioni, i canti, le letture, le intenzioni della preghiera universale, non senza le dovute intese con gli adulti e con i fanciulli che svolgono in queste Messe dei compiti particolari. Nel predisporre e nell’adornare il luogo della celebrazione, come pure nel preparare il calice, la patena e le ampolline, abbiano una loro parte, se possibile, alcuni fanciulli. Anche tali azioni, salva la debita partecipazione interiore, possono servire a ravvivare il senso comunitario.


Il canto e la musica

30. Il canto, se deve avere grande importanza in tutte le celebrazioni, soprattutto la deve avere in queste Messe per i fanciulli, portati come essi sono per natura alla musica. Il canto perciò deve essere curato con il massimo impegno, tenuto presente il carattere particolare dei diversi popoli, e la capacità concreta dei fanciulli presenti (26) .
Se possibile, le acclamazioni, specialmente quelle della Preghiera eucaristica, si facciano cantare dai fanciulli, anziché recitare soltanto.

31. Per rendere più facile la partecipazione dei fanciulli ai canti del Gloria, del Credo, del Santo e dell’Agnello di Dio, si possono usare, con l’approvazione dell’Autorità competente, traduzioni popolari musicate anche se non risulta in tutto la concordanza con i testi liturgici (27).

32. Anche nella Messa per i fanciulli «possono essere di grande utilità gli strumenti musicali» (28) , specialmente se suonati dai fanciulli stessi. Gli strumenti sostengono il canto e favoriscono il raccoglimento meditativo dei fanciulli; talvolta esprimono a loro modo la gioia della festa e la lode a Dio.
Si faccia sempre attenzione che la musica non soffochi il canto o non provochi nei fanciulli distrazione più che edificazione; la musica deve corrispondere alle caratteristiche proprie dei vari momenti della Messa in cui viene eseguita.
Con le stesse cautele, con la dovuta precauzione e con particolare discrezione, si può usare nella Messa per i fanciulli anche la musica riprodotta, secondo le norme stabilite dalle Conferenze Episcopali.


I gesti [SM=g1740733]

33. Tenuto conto sia della natura della liturgia come azione di tutto l’uomo, sia della psicologia infantile, nelle Messe per i fanciulli, deve essere molto curata, in base all’età e agli usi locali, quella forma di partecipazione che si esprime nei gesti e negli atteggiamenti del corpo.
Molto dipende non solo dai gesti del sacerdote (29) , ma anche dal modo con cui si comporta tutta la comunità dei fanciulli.
Se qualche Conferenza Episcopale, secondo quanto stabilito in Principi e Norme per l’uso del Messale Romano, adatta i gesti previsti nel rito della Messa al carattere particolare di un dato popolo (30) , tenga anche conto della situazione particolare dei fanciulli oppure determini tali adattamenti per essi soltanto.

34. Tra le varie azioni che rientrano nei gesti, degne di particolare menzione sono le processioni e altre forme collegate con la partecipazione del corpo.
L’ingresso processionale dei fanciulli con il sacerdote celebrante può servire a far meglio intendere che in quel momento si forma la comunità (31); la partecipazione almeno di alcuni fanciulli alla processione con il libro del Vangelo, è un segno parlante della presenza di Cristo, che rivolge al popolo la sua parola; la processione dei fanciulli con il calice e i doni esprime con maggior chiarezza il senso e il valore della preparazione dei doni; la processione alla comunione, se debitamente ordinata, giova assai a ravvivare la pietà dei fanciulli
.


Elementi visivi

35. Nella liturgia della Messa vi sono molti elementi visivi, ai quali si deve dare per i fanciulli, importanza assai grande; questo vale soprattutto per certi elementi visivi particolari legati allo svolgimento dell’anno liturgico, come sono l’adorazione della croce, il cero pasquale, le candele nella festa della Presentazione del Signore, la diversità dei colori e degli ornamenti liturgici.
Oltre gli elementi visivi connessi con la celebrazione e con il luogo in cui essa si svolge, è opportuno introdurne altri, che consentano ai fanciulli di cogliere con lo sguardo i fatti mirabili compiuti da Dio nella creazione e nella redenzione: in tal modo anche ciò che si guarda e si ammira può richiamare e sostenere la preghiera. La liturgia non deve mai apparire come qualcosa di arido e soltanto pertinente alla mente.

36. Per lo stesso motivo, può essere utile anche l’uso di immagini e disegni preparati dagli stessi fanciulli, per esempio, per illustrare l’omelia, per esprimere visivamente le intenzioni della preghiera universale, per suggerire la meditazione.


Il silenzio

37. Anche nelle Messe per i fanciulli «si deve osservare, a suo tempo, il sacro silenzio come parte della celebrazione» (32), per evitare il pericolo di perdersi troppo nell’attività esterna; anche i fanciulli sono, a modo loro, veramente capaci di meditare. Hanno però bisogno di essere guidati, per imparare, secondo i diversi momenti (per esempio, dopo la comunione (33) o anche dopo l’omelia), a concentrarsi in se stessi o a fare una breve riflessione o a innalzare in cuor loro lodi e preghiere al Signore (34) .
Si deve inoltre porre attenzione – e con diligenza maggiore che non nelle Messe per gli adulti – che i testi liturgici vengano pronunziati in maniera intelligibile, senza fretta e con le debite pause.


Le parti della Messa

38. Salva sempre la struttura generale della Messa, che consta in qualche modo di due parti, la liturgia della parola e quella eucaristica nonché alcuni riti con i quali si apre e si chiude la celebrazione (35) , all’interno delle varie parti della celebrazione si ritengono necessari gli adattamenti indicati, perché i fanciulli, «per mezzo dei riti e delle preghiere» (36) comprendano davvero, secondo le leggi psicologiche dell’età e nel modo ad essi consentito, il «mistero della fede».

39. Perché non sia troppo accentuata la differenza tra le Messe per i fanciulli e quelle per gli adulti (37), non si faccia mai per i fanciulli un adattamento di certi riti e testi, quali «le acclamazioni e le risposte dei fedeli ai saluti del sacerdote» (38), il Padre nostro, la formula trinitaria della benedizione conclusiva della Messa. Si raccomanda pure che i fanciulli – salvo l’uso del Simbolo apostolico, di cui al n. 49 – si abituino a poco a poco al Simbolo niceno-costantinopolitano.


continua..............

Caterina63
00giovedì 11 novembre 2010 13:14

RITO INIZIALE

40. Poiché «lo scopo del rito iniziale è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di Dio e a celebrare degnamente l’Eucaristia»(39) , si deve cercare di suscitare davvero nei fanciulli questa disposizione di spirito, evitando il pericolo di frastornarla con l’eccessiva giustapposizione di riti, come è previsto nell’Ordinario.
E’ lecito pertanto omettere talvolta questo o quell’elemento del rito iniziale, per dare eventualmente maggior ampiezza a un altro. Ci sia però sempre un qualche elemento introduttivo, che si conchiude poi con la colletta. Nella scelta dei singoli elementi, si cerchi di collocarli ognuno a suo tempo e luogo, senza trascurarne completamente nessuno.


LETTURA E SPIEGAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

41. Poiché le letture scelte dalla Sacra Scrittura costituiscono «la parte principale della liturgia della parola» (40), anche nelle Messe per i fanciulli mai deve mancare la lettura biblica.

42. Quanto al numero delle letture delle domeniche e feste, si deve stare alle disposizioni delle Conferenze Episcopali. Se però riuscisse difficile ai fanciulli comprendere le letture assegnate alle Messe domenicali o feriali, è lecito limitarle a due o anche a una soltanto; mai però deve mancare la lettura tratta dal Vangelo.

43. Se tutte le letture assegnate a quel giorno si ritengono poco adatte alla capacità dei fanciulli, è lecito scegliere le letture o la lettura sia dal Lezionario del Messale Romano, sia direttamente dalla Bibbia, tenuto però presente il tempo liturgico. Si raccomanda comunque alle singole Conferenze Episcopali di far preparare dei Lezionari appositi per le Messe dei fanciulli.
Se, in considerazione della capacità dei fanciulli, si ritiene necessario omettere questo o quel versetto della lettura biblica, lo si faccia con cautela, «per non alterare il senso del testo o svisare il pensiero e lo stile stesso del libro sacro» (41).

44. Nella scelta delle letture si usi il criterio della qualità piuttosto che quello della quantità del testo biblico. Non sempre, per sé, una lettura breve è anche più adatta ai fanciulli che non un’altra più ampia e diffusa. Tutto dipende dall’utilità spirituale che la lettura stessa può recare ai fanciulli.

45. Poiché nel testo biblico «Dio parla al suo popolo… e Cristo stesso è presente per mezzo della sua parola»(42) , si evitino le parafrasi della Sacra Scrittura. Si raccomanda tuttavia l’uso di eventuali versioni già predisposte per la catechesi dei fanciulli e approvate dall’Autorità competente.

46. Tra le letture si esegua o il canto di alcuni versetti di salmi, scelti con cura secondo la capacità dei fanciulli, o un cantico di genere salmodico, o l’alleluia con un semplice versetto. A tutti questi canti prendano sempre parte i fanciulli.
Nulla vieta che in luogo del canto si faccia talvolta un po’ di silenzio meditativo. Qualora venisse scelta una sola lettura, il canto si può fare dopo l’omelia.

47. Perché i fanciulli possano assimilare le letture bibliche e conoscere sempre meglio la dignità della parola di Dio, si dia importanza grande a tutti quegli elementi che facilitano l’interpretazione delle letture.
Tra questi elementi si devono annoverare le monizioni che precedono le letture (43) e richiamano i fanciulli a un ascolto attento e fruttuoso, sia spiegandone il contesto, sia avviando alla comprensione del testo stesso. Nella Messa del santo del giorno, per meglio cogliere e chiarire il senso delle letture bibliche, si può narrare qualche particolare della vita del santo non solo nell’omelia, ma anche prima delle letture, in forma di didascalia.
Se il testo si presta, può essere utile farlo leggere dai fanciulli, assegnandone a ciascuno una parte, come si fa nella lettura della Passione del Signore durante la Settimana santa.

48. In tutte le Messe per i fanciulli, si deve dare grande importanza all’omelia con cui viene spiegata la parola di Dio. L’omelia destinata ai fanciulli può svolgersi talvolta in forma di dialogo con loro, a meno che non si preferisca che ascoltino in silenzio.

49. Se al termine della liturgia della parola è previsto il Simbolo, si può con i fanciulli recitare il Simbolo apostolico, formulario-base della scuola di catechismo.


LE ORAZIONI PRESIDENZIALI

50. Nelle orazioni presidenziali, il sacerdote allo scopo di unire davvero a sé nella preghiera i fanciulli, può scegliere dal Messale Romano i testi più adatti per i fanciulli stessi, tenendo conto dell’anno liturgico.

51. Dato però che le orazioni sono state redatte per fedeli adulti, talvolta il principio della scelta non è sufficiente perché i fanciulli possano considerare quelle formule come espressione della loro vita e della loro esperienza religiosa.(44) In questo caso, nulla vieta che i testi delle orazioni del Messale Romano vengano adattati alle esigenze dei fanciulli, purchè si conservi il fine e in qualche modo anche la sostanza delle formule eucologiche e si eviti quanto è in contrasto col genere letterario della orazione presidenziale, come sarebbero esortazioni morali o espressioni troppo puerili.

52. Nella Messa per i fanciulli ha grandissima importanza la Preghiera eucaristica, culmine di tutta la celebrazione(45) . Molto dipende dal modo con cui il sacerdote la pronunzia (46) e i fanciulli l’ascoltano e vi partecipano con le loro acclamazioni.
La stessa disposizione di spirito richiesta in questo momento centrale della celebrazione, la pacatezza e l’atteggiamento di profonda reverenza con cui tutto si svolge, devono rendere attenti i fanciulli alla presenza reale di Cristo sull’altare, sotto i segni del pane e del vino, alla sua offerta, al rendimento di grazie per Cristo, con Cristo e in Cristo e anche all’offerta della Chiesa che in quel momento si compie e per mezzo della quale i fedeli offrono se stessi e la loro vita all’eterno Padre con Cristo, nello Spirito Santo.
Per il momento, si devono usare le diverse forme di questa Preghiera, approvate dalla suprema autorità per le Messe degli adulti e introdotte nell’uso liturgico, fino a che la Sede Apostolica non avrà provveduto altrimenti per le Messe dei fanciulli.


RITI PRIMA DELLA COMUNIONE

53. Dopo la Preghiera eucaristica, il rito deve sempre comprendere il Padre nostro, la frazione del pane e l’invito alla Comunione (47) poiché sono elementi di massima importanza nella struttura di questa parte della Messa.


LA COMUNIONE E I RITI CHE L’ACCOMPAGNANO

54. Si faccia di tutto perché i fanciulli ben disposti che già sono stati ammessi all’Eucaristia, possano con tranquillità e raccoglimento accostarsi alla sacra mensa, per partecipare pienamente al mistero eucaristico. Se possibile, durante la processione per la comunione si eseguisca un canto adatto ai fanciulli(48) .
E’ di grande importanza, nelle Messe per i fanciulli, la monizione che precede la benedizione finale(49) ; prima di essere congedati, essi hanno bisogno che con brevissime parole si ripeta loro e si applichi alla loro vita quanto hanno ascoltato. E’ questo soprattutto il momento di sottolineare il nesso fra la liturgia e la vita.
Almeno qualche volta, secondo i vari tempi liturgici e le diverse circostanze della vita dei fanciulli, il sacerdote ricorra a forme più ampie di benedizione, conservando però sempre la formula trinitaria, col segno di croce in fine(50) .

55. Tutto quanto è contenuto in questo Direttorio ha uno scopo ben preciso: che nella celebrazione dell’Eucaristia i fanciulli possano con gioia serena andare insieme incontro a Cristo e con lui stare alla presenza del Padre (51). Formati alla scuola di una partecipazione attiva e consapevole al sacrificio e al convito eucaristico, possano essi imparare sempre più, di giorno in giorno, ad annunziare il Cristo in casa e fuori, tra i familiari e i coetanei, vivendo la fede «che opera per mezzo della carità» (Gal 5, 6).
Questo direttorio, preparato dalla Sacra Congregazione per il Culto divino, è stato approvato e confermato il 22 ottobre 1973 dal Sommo Pontefice Paolo VI, che ne ha ordinato la pubblicazione.


Dalla sede della Sacra Congregazione per il Culto Divino, 1 novembre 1973, solennità di Tutti i Santi.
Per speciale mandato del Sommo Pontefice


GIOVANNI CARD. VILLOT
Segretario di Stato



+ A. BUGNINI
Segretario S. C. per il Culto Divino


*******************************************

NOTE


1- Cfr S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 5: A.A.S., 64 (1972), pp. 101-102.

2- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 33.

3- Cfr. S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 78: A.A.S., 64 (1972), pp. 146-147.

4- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 38; cfr anche S. CONGR. PER IL CULTO DIVINO, Istr. Actio pastoralis, 15 maggio 1969: A.A.S., 61 (1969), pp. 806-911.

5- De Liturgia in prima Synodo Episcoporum: Notitiae 3 (1967), p. 368.

6- Cfr sotto, nn. 19, 32, 33.

7- Cfr il rito della Messa per i fanciulli sordomuti della regione di lingua tedesca, approvato e confermato da questa Congregazione il 26 giugno 1970 (Prot. n. 1546/70).

8- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 14, 19.

9- Cfr S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 25: A.A.S., 64 (1972), p. 114.

10- Cfr CONC. VAT. II, Dichiarazione sull’educazione cristiana, Gravissimum educationis, n. 2.

11- Cfr ibid. n. 2

12- Cfr S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 78: A.A.S., 64 (1972), p. 147.

13- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 33.

14- Cfr S. CONGR. DEI RITI, Istr. Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 14: A.A.S., 59 (1967), p. 550.

15- Cfr S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 25: A.A.S., 64 (1972), p. 114.

16- Cfr S. CONGR. DEI RITI, Istr. Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 14: A.A.S., 59 (1967), p. 530; cfr anche S. CONGR. PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, n. 57: A.A.S., 64 (1972), p. 131.

17- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 35, 4.

18- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 3.

19- Cfr Ibid., nn. 42 e 106.

20- Cfr De Liturgia in prima Synodo Episcoporum: Notitiae 3 (1967), p. 368.

21- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 56.

22- Cfr sotto, n. 37.

23- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 11.

24- Cfr CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 28.

25- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 253.

26- Cfr Ibid., n. 19.

27- Cfr S. CONGR. DEI RITI, Istr. Musicam sacram, 5 marzo 1967, n. 55: A.A.S., 59 (1967), p. 316.

28- Ibid., n. 62, p. 318.

29- Cfr sopra, n. 23.

30- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 21.

31- Cfr Ibid., n. 24.

32- Ibid., n. 23.

33- Cfr S. CONGR. DEI RITI, Istr. Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 38: A.A.S., 59 (1967), p. 562.

34- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 23.

35- Ibid., n. 8.

36- CONC. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 48.

37- Cfr sopra, n. 21.

38- Institutio generalis: Messale Romano, n. 15.

39- Ibid., n. 24.

40- Ibid., n. 33.

41- Ordinamento generale del Lezionario: Messale Romano-Lezionario, Introduzione, n. 7 d.

42- Institutio generalis: Messale Romano, n. 33.

43- Cfr ibid., n. 11.

44- Cfr Consilium ad exequendam Constitutionem de sacra Liturgia, Instruction sur la traduction des textes liturgiques pour la célébration avec le peuple, 25 gennaio 1969, n. 20 : Notitiae, 5 (1969), p. 7.

45- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 54.

46- Cfr sopra, nn. 23 e 37.

47- Cfr sopra, n. 23.

48- Cfr S. CONGR. DEI RITI, Istr. Musicam sacram, 5 marzo 1967, n. 32: A.A.S., 59 (1967), p. 309.

49- Cfr Institutio generalis: Messale Romano, n. 11.

50- Cfr sopra, n. 39.

51- Cfr Messale Romano, Preghiera eucaristica II.

Caterina63
00giovedì 11 novembre 2010 13:25
[SM=g1740733] Infine.....

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA



LA PARTECIPAZIONE DEI FANCIULLI
ALLA SANTA MESSA


ISTRUZIONE


Il «Direttorio per le Messe dei fanciulli», pubblicato dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino il 1 novembre 1973, è un documento che, se ben inteso e ben applicato, [SM=g1740733] può recare grandi vantaggi nella formazione liturgica dei fanciulli, soprattutto per questi aspetti di fondo:

a) richiama la necessità, anche per i fanciulli, della partecipazione alle azioni liturgiche, «nelle quali i fedeli riuniti celebrano il mistero pasquale,… fatto di così grande importanza, che senza di esso sarebbe impensabile una vita davvero e integralmente cristiana» (n. 8);

b) insiste, specialmente nel primo capitolo, sulla doverosa catechesi eucaristica ai fanciulli, volta soprattutto alla «partecipazione attiva, consapevole e vera» (n. 12) dei fanciulli stessi alla santa Messa, perché anche essi facciano della loro vita quotidiana una risposta sempre più autentica al Vangelo;

c) coinvolge in questo impegno di formazione «tutti coloro che rivestono un compito educativo», dalla famiglia a tutta la comunità cristiana e a coloro che, come i padrini, si distinguono nell’ambito della comunità stessa «per la loro disponibilità o per l’impegno apostolico da cui sono animati» (n. 11);

d) sottolinea l’opportunità di predisporre delle celebrazioni, specialmente celebrazioni della parola di Dio, che preparino i fanciulli a cogliere e a vivere la liturgia nella sua unità di parola e sacramento;

e) ribadisce due esigenze fondamentali per l’efficacia pedagogico-spirituale di una Messa per fanciulli: la doverosa e accurata preparazione di tutte le sue parti e la raccolta interiorità della celebrazione nel suo insieme.
Oltre queste indicazioni di fondo, il Direttorio è ricco di elementi e di proposte di notevole rilievo, che potrebbero costituire la base di un Direttorio più specificamente italiano, non limitato alla Messa soltanto, ma esteso a tutta la pastorale sacramentale per i fanciulli.
Con questa Istruzione, intanto, si desidera esprimere una valutazione pastorale e precisare alcuni criteri normativi sul Direttorio stesso.

1. Celebrazione ideale è, secondo il Direttorio, la Messa parrocchiale dei giorni domenicali e festivi, alla quale partecipano con gli adulti, e specialmente con i familiari, anche i fanciulli.

2. Poiché la Messa parrocchiale dei giorni domenicali e festivi non sempre può esercitare sui fanciulli la sua innata efficacia pedagogica (cfr n. 2) appare utile, e talvolta anche necessario, celebrare una Messa per i soli fanciulli nel corso della settimana.
In tal modo si facilita e si ravviva la loro partecipazione e si preparano progressivamente alla celebrazione nella sua forma e nel suo clima abituale.


3. La Messa per i fanciulli deve sostanzialmente rispettare l’ordinata struttura della celebrazione eucaristica (cfr nn. 38 e 39). [SM=g1740733]

4. Il Direttorio prevede la possibilità di un’eventuale celebrazione in gruppi distinti, adulti e fanciulli, della liturgia della parola, per riunire poi i due gruppi prima che abbia inizio la liturgia eucaristica; questa prospettiva pastorale va tuttavia studiata con meditata attenzione e con doveroso senso di responsabilità.

5. Si riafferma ciò che il Direttorio richiama in tutta chiarezza: «il luogo primario della celebrazione eucaristica per i fanciulli è la chiesa».
Se però la chiesa non rispondesse alle giuste esigenze dei fanciulli, si potrà talvolta celebrare fuori dell’ambiente sacro. In tal caso si abbia cura di scegliere un luogo adatto e degno della celebrazione di così grande mistero (cfr n. 25), in modo che i fanciulli possano più facilmente percepire la differenza sostanziale del momento che vivono, distinguendolo da altre azioni ordinarie della loro giornata.

6. Quanto al testo dei canti dell’Ordinario, di cui il Direttorio prevede un eventuale adattamento per facilitare la partecipazione dei fanciulli, la C.E.I. prenderà in considerazione suggerimenti e proposte concrete e le esaminerà per la necessaria approvazione.

7. Particolarmente curato deve essere il canto e l’accompagnamento musicale destinato a sostenerlo. Si tenga presente che la Messa è «azione sacra per eccellenza» ed esclude forme chiassose e distraenti che non si addicono a una azione sacra. [SM=g1740733]
Per quanto riguarda in particolare la musica riprodotta, la Conferenza Episcopale a cui, secondo il Direttorio, spetta impartire norme in proposito, richiama l’attenzione sulla «verità» di un segno liturgico importante com’è il canto; ribadisce inoltre il dovere di educare al canto stesso l’assemblea dei piccoli che partecipa alla sacra celebrazione. Per questo precisa che è bene ricorrere alla musica riprodotta per l’apprendimento dei canti fuori della sacra celebrazione; non ne consente invece l’uso durante la Messa.

8. Quanto ai gesti e agli atteggiamenti, si sottolineano le raccomandazioni del Direttorio nei nn. 33 e 34.
Nel quadro di un opportuno rinnovamento, è bene rivalutare, nelle Messe per i fanciulli, gesti significativi che appartengono alla tradizione, che sono in armonia con il rito e che hanno particolare efficacia pedagogica, quali, ad esempio, la posizione eretta, le mani giunte, la genuflessione, l’inchino, le braccia alzate in atteggiamento orante, ecc.
Si evitino comunque forme eccentriche o teatrali.
[SM=g1740733]

9. Sempre nell’ambito della celebrazione, si deve dare importanza grande agli elementi visivi, sia valorizzando quelli già previsti dalle stesse norme liturgiche, colori, candele, fiori, ornati, ecc., sia anche introducendone altri particolarmente adatti ai fanciulli, meglio se predisposti dai fanciulli stessi a illustrazione o commento dei testi e dei riti della celebrazione. Non è però affatto consentito, per motivi sia liturgici che pastorali, ricorrere a diapositive o filmine, che sviserebbero il clima e l’atmosfera della sacra celebrazione.
Inoltre si deve evitare l’errore di ridurre la Messa a una sperimentazione di accorgimenti e di ritrovati pedagogici, a scapito della verità e della sacralità del rito.

10. E ora una precisazione sulle parti della Messa e sui testi della celebrazione:

a) Lo sveltimento del rito iniziale, così come il Direttorio lo consente, dovrebbe essere sfruttato come provvidenziale occasione per accentuare ora questo ora quell’elemento, anche in corrispondenza con le caratteristiche del tempo liturgico, «senza trascurarne completamente nessuno»; la possibilità dell’alternanza non sia mai la semplice e sistematica omissione di qualcuno degli elementi che lo compongono.

b) Le letture devono essere sempre e solo bibliche. Poiché il Direttorio prevede un’amplissima libertà di scelta, si desidera ribadire qui un principio e mettere in guardia da un pericolo; il principio è quello dell’oggettività della liturgia; nella maggior parte dei casi è meglio, anche per i fanciulli, fare qualche sforzo di più per adeguarsi ai testi proposti dal Lezionario, specie nei giorni di particolare importanza celebrativa; il pericolo è dato dal minimismo: l’eventualità di limitare sistematicamente le letture al solo Vangelo, sarebbe un travisamento pieno delle finalità e dei criteri con cui è stato preparato il Direttorio.

c) Per i testi presidenziali, la Conferenza Episcopale Italiana ricorda anzitutto che solo le quattro formule della Preghiera eucaristica riportate nel Messale sono attualmente approvate per la celebrazione (cfr Lettera circolare della Sacra Congregazione per il Culto divino del 27 aprile 1973).

d) Per le altre orazioni sacerdotali, il Direttorio si dimostra molto aperto e comprensivo. Può essere un modo opportuno per incoraggiare un adattamento e anche una benintesa creatività, purchè non ci si abbandoni mai all’improvvisazione e tutto si prepari con impegno, nello studio e nella preghiera.

11. Concludendo, i Vescovi italiani, mentre esortano tutti i sacerdoti e i loro collaboratori nella pastorale catechistica a una conoscenza approfondita del Direttorio, ribadiscono il principio di fondo del documento su «Evangelizzazione e sacramenti»: anche per i fanciulli, nel modo più adatto per la loro età, si parta dalla evangelizzazione per andare alla esperienza liturgica e sacramentale e alla testimonianza della vita.
I Vescovi profittano dell’occasione per ricordare, quale strumento particolarmente autorevole, il catechismo «Io sono con voi», di recente pubblicazione, curato per la sperimentazione e la consultazione dalla Commissione episcopale per la Dottrina della Fede e la Catechesi.
Con questo primo volume del catechismo dei fanciulli (e con gli altri due che seguiranno) i Vescovi intendono infatti orientare una evangelizzazione e una pastorale catechistica rinnovata, proprio in vista della iniziazione dei fanciulli all’Eucaristia e della crescita della loro vita cristiana.


Roma, 16 gennaio 1975



+ ANTONIO CARD. POMA
Arcivescovo di Bologna
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana




Caterina63
00sabato 10 settembre 2011 15:40

in illo tempore

  A volte, per questioni di partenze, devo assistere, nella mia parrocchia, alla messa domenicale delle dieci, detta «dei bambini» perché nelle prime file ci stanno diversi pargoli (anche se la maggioranza è composta da adulti che, per motivi loro, trovano quell’orario più comodo).

Se non fosse che si parla di Gesù, sembrerebbe di assistere ad un’«animazione» da villaggio-vacanze, con canti, cori, mani agitate, braccia oscillanti e mosse da «macarena». Tutto è all’insegna del gioioso e dello spensierato, anche se, a destra di chi guarda, incombe un grande crocifisso sanguinante.

Già: son bambini, e la liturgia si adegua. Tuttavia, la Madonna non deve aver frequentato le magistrali e poco deve intendersi di psicologia dell’infanzia, visto che a Fatima non ha esitato a mostrare l’Inferno ai tre veggenti (di cui la più grande aveva undici anni). Due dei quali sono morti di malattia nel giro di qualche mese, laddove la terza è ancora viva e vegeta sebbene abbia superato i novant’anni: misteri del Dio cristiano.

Un’altra santa-bambina è Maria Goretti, uccisa in un tentativo di stupro a dodici anni. Il piccolo s. Tarcisio fu lapidato a morte dai pagani. Uno dei pochi santi-bambini che riuscì a morire nel suo letto fu s. Domenico Savio, il quale, però, non ebbe mai il beneficio di alcuna «animazione gioiosa»; anzi, nel suo diario annotava: «la morte, ma non peccati».

Insomma, Il Dio cristiano sembra comportarsi con i piccoli con la stessa pedagogia con cui venivano trattati nel Medioevo: da adulti, e fin da subito. Infatti, si pensava che l’infanzia fosse un periodo di totale dipendenza dal quale era carità cercare di trarne fuori prima possibile.

Ecco perché, in illo tempore, c’era gente che a tredici anni s’era già fatta un paio di Crociate e a sedici era in grado di conquistare regni. Poi venne Rousseau, e oggi siamo tutti «ragazzi» fino ai cinquant’anni. Mah
.

Rino Cammilleri

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