Benedetto XVI: LA SAPIENZA STA ALL'ORIGINE DELLA MORALE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00domenica 20 settembre 2009 15:03
STUPENDA CATECHESI MAGISTERIALE DEL PONTEFICE.....
Angelus 20.9.2009


Carissimi fratelli e sorelle!

Quest’oggi, per la consueta riflessione domenicale, prendo spunto dal passo della
Lettera di Giacomo che ci viene proposto nell’odierna Liturgia (3,16-4,3), e mi soffermo, in particolare, su una espressione che colpisce per la sua bellezza e per la sua attualità.
Si tratta della descrizione della vera sapienza, che l’Apostolo contrappone alla falsa.

Mentre quest’ultima è "terrestre, materiale e diabolica", e si riconosce dal fatto che provoca gelosie, contese, disordini e ogni sorta di cattive azioni (cfr 3,16), al contrario, "la sapienza che viene dall’alto anzitutto è:
- pura, poi
- pacifica,
- mite,
- arrendevole,
- piena di misericordia e di
- buoni frutti, imparziale e
- sincera" (3,17).

Un elenco di sette qualità, secondo l’uso biblico, da cui risaltano la perfezione dell’autentica sapienza e gli effetti positivi che essa produce.
Come prima e principale qualità, posta quasi a premessa delle altre, san Giacomo cita la "purezza", cioè la santità, il riflesso trasparente – per così dire – di Dio nell’animo umano. E come Dio dal quale proviene, la sapienza non ha bisogno di imporsi con la forza, perché detiene il vigore invincibile della verità e dell’amore, che si afferma da sé. Perciò è pacifica, mite e arrendevole; non usa parzialità, né tanto meno ricorre a bugie; è indulgente e generosa, si riconosce dai frutti di bene che suscita in abbondanza.

Perché non fermarsi a contemplare ogni tanto la bellezza di questa sapienza? Perché non attingere dalla fonte incontaminata dell’amore di Dio la sapienza del cuore, che ci disintossica dalle scorie della menzogna e dell’egoismo?
Questo vale per tutti, ma, in primo luogo, per chi è chiamato ad essere promotore e "tessitore" di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti sociali e politici e nelle relazioni internazionali.

Ai nostri giorni, forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa, si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all’aggressività, all’odio e alla vendetta.

"Per coloro che fanno opera di pace – scrive san Giacomo – viene seminato nella pace un frutto di giustizia" (Gc 3,18). Ma per fare opere di pace bisogna essere uomini di pace, mettendosi alla scuola della "sapienza che viene dall’alto", per assimilarne le qualità e produrne gli effetti.
Se ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente.

Cari amici, ancora una volta la Sacra Scrittura ci ha condotto a riflettere su aspetti morali dell’umana esistenza, ma a partire da una realtà che precede la stessa morale, cioè dalla vera sapienza. Domandiamo a Dio con fiducia la sapienza del cuore, per intercessione di Colei che ha accolto in grembo e generato la Sapienza incarnata, Gesù Cristo, nostro Signore. Maria, Sede della Sapienza, prega per noi!

DOPO L’ANGELUS

Per le numerose situazioni di conflitto che esistono nel mondo, ci giungono, quasi quotidianamente, tragiche notizie di vittime sia tra i militari che tra i civili. Sono fatti a cui mai possiamo abituarci e che suscitano profonda riprovazione, nonché sconcerto nelle società che hanno a cuore il bene della pace e della civile convivenza. In questi giorni, la notizia del gravissimo attentato in Afghanistan ad alcuni militari italiani mi ha provocato profondo dolore. Mi unisco con la preghiera alla sofferenza dei familiari e delle comunità civili e militari e, al tempo stesso, penso con eguali sentimenti di partecipazione agli altri contingenti internazionali, che anche di recente hanno avuto vittime e che operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana; a tutti assicuro il mio ricordo davanti al Signore, con un particolare pensiero alle care popolazioni civili, e per tutti invito ad elevare a Dio la nostra preghiera. Desidero qui anche rinnovare il mio incoraggiamento alla promozione della solidarietà tra le Nazioni per contrastare la logica della violenza e della morte, favorire la giustizia, la riconciliazione, la pace e sostenere lo sviluppo dei popoli partendo dall’amore e dalla comprensione reciproca, come ho scritto recentemente nella mia Enciclica Caritas in veritate (n. 72).




                   Pope Benedict XVI gestures during the Angelus prayer from his summer residence in Castel Gandolfo, near Rome, Sunday, Sept. 20, 2009. The Pope said he was "deeply pained" by a deadly attack on Italian soldiers in Afghanistan and is praying for civilians and international troops in the country. During his traditional Sunday prayer, Benedict said he was close to families of the victims of Thursday's roadside bombing in Kabul, which killed 10 Afghans and six Italian soldiers.


Caterina63
00mercoledì 26 gennaio 2011 22:22

I bambini adottati da omosessuali, i nuovi discriminati


Parla Ingrid Tapia, esperta di diritti umani


di Omar Árcega


QUERÉTARO, mercoledì, 26 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Ingrid Tapia, avvocato, esperta di Diritto Costituzionale e diritti umani, docente decano di Diritto Romano presso l'Istituto Tecnologico Autonomo del Messico (ITAM), “devota della famiglia, delle cause di genere e dei bambini fin da quando sono nel ventre delle loro madri”, ha parlato con ZENIT del “matrimonio omosessuale” a seguito delle recenti disposizioni che in Messico lo permettono ad esempio nell'area del Distretto Federale.

Era necessaria la creazione dei “matrimoni” omosessuali?

Ingrid Tapia: Tutte le persone di un Paese devono essere riconosciute dallo Stato, tutti dobbiamo compiere uno sforzo per includere e non discriminare le persone per le loro preferenze sessuali o le loro credenze religiose. Essere impegnati nella non discriminazione non vuol dire che le leggi delle maggioranze debbano essere sottoposte al capriccio delle minoranze. E' un peccato che nel Paese non esista un riconoscimento che doti di sicurezza giuridica le persone con una preferenza sessuale omo, ma è anche un peccato che si degradi l'istituzione del matrimonio.

Perché si degrada?

Ingrid Tapia: Perché permettendo il “matrimonio” omosessuale si fa credere che il matrimonio serva per regolamentare le relazioni di coppia, e questa non è la sua funzione; le coppie di adulti non hanno bisogno di alcuna legge per amarsi o lasciarsi. Il matrimonio è stato fatto per difendere la famiglia, non la coppia, e rendendo il matrimonio una mera regolamentazione della vita di coppia lo si degrada. Il matrimonio è per costituire la famiglia.

Dalla relazione eterosessuale (uomo e donna) derivano i figli; il matrimonio è stato fatto per regolamentare l'esistenza di quelle persone, per garantirne la sussistenza. La relazione omosessuale non rientrerà mai in questo caso; il matrimonio è un vestito taglia 40 che si vuole adattare a relazioni “taglia 10”, ma sta troppo grande.

Che dire sulle adozioni da parte di omosessuali?

Ingrid Tapia: In Francia, Inghilterra e in 46 Stati dell'Unione Americana è proibita l'adozione omogenitoriale. Ciò che ha fatto la corte è una barbarie, concepisce i bambini come oggetto di soddisfazione e non come soggetti che richiedono soddisfazione. Crede che sia un dovere offrire i bambini e che esista il diritto di adottare. Quello che esiste è il diritto di essere adottato.

Che criteri sono stati presi in altri Paesi?


Ingrid Tapia: Dove è stata negata l'adozione omogenitoriale, l'argomentazione è stata: finché non si sa se procura un danno o meno crescere con due persone dello stesso sesso non possiamo dare bambini in adozione, perché non possiamo fare esperimenti con loro. In Messico, nei dibattiti della plenaria della corte, un Ministro in poche parole dice: “Diamoglieli e vediamo che succede”.

Si mettono a tacere le voci contrarie...

Ingrid Tapia: Tutti parlano dello Stato laico, dicono che non si vuole ascoltare ciò che dicono sacerdoti, religiosi e laici impegnati, ma chi si fa maggiormente carico degli orfanotrofi è la Chiesa. Il minimo che si possa fare quando si vuole disporre di un bambino è chiedere l'opinione di chi se ne prende cura.

Quali problemi affrontano i bambini adottati?

Ingrid Tapia: Il bambino oggetto di adozione diventerebbe candidato al disprezzo per le decisioni dei genitori. Mi spiego. In un programma radiofonico di Città del Messico è stata posta una domanda ai radioascoltatori: Lascereste andare vostro figlio a giocare a casa di un amichetto che ha due papà o due mamme? Più dell'80% ha detto che non gli permetterebbe di andare in una casa con due papà, ma permetterebbe di andare in una casa con due mamme. E poi dicono che non c'è discriminazione.

Di fronte alle decisioni legali, si può fare qualcosa?

Ingrid Tapia: Un atto validamente celebrato in uno Stato ha validità in tutta la Repubblica, e le coppie omosessuali si basano su questo. Non dimentichiamo, però, che questa è in primo luogo una battaglia culturale. Sicuramente si recheranno in ogni Stato della Repubblica a promuovere questa visione distorta. I gruppi della società civile e le maggioranze devono reagire per avere leggi conformi al loro pensiero. Lo spirito democratico è che la legge riflette il sentimento e il pensiero delle maggioranze, senza offendere le minoranze. C'è un abisso tra non discriminare chi la pensa diversamente ed esserne ostaggio.

Questa minoranza è così ben organizzata che prevale su di noi nei mezzi di comunicazione formali e alternativi; non è che i messicani siano a favore dell'aborto, ma se lo sono coloro che conducono i notiziari principali diamo l'impressione di esserlo. Dobbiamo formare meglio i nostri leader d'opinione, dobbiamo avere una base di risposta, essere più proattivi come società.


Caterina63
00lunedì 7 febbraio 2011 16:10
orientare studenti e professori luce del mondo
 
CITTA' DEL VATICANO, 7 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i partecipanti all'Assemblea Plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica.
 
  "Le tematiche che affrontate in questi giorni" - ha detto il Papa nel suo discorso - "hanno come denominatore comune l'educazione e la formazione, che costituiscono oggi una delle sfide più urgenti che la Chiesa e le sue istituzioni sono chiamate ad affrontare. L'opera educativa sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell'esistenza personale e comunitaria".
 
  "La vostra Congregazione, creata nel 1915 da Benedetto XV" - ha ricordato il Pontefice - "da quasi cento anni svolge la sua opera preziosa a servizio delle varie Istituzioni cattoliche di formazione. Tra di esse, senza dubbio, il seminario è una delle più importanti per la vita della Chiesa ed esige pertanto un progetto formativo che tenga conto del contesto sopra accennato".
 
  "In questi giorni studiate anche la bozza del documento su Internet e la formazione nei seminari. (...) Con il necessario discernimento per un suo uso intelligente e prudente" - ha sottolineato il Pontefice - "è uno strumento che può servire non solo per gli studi, ma anche per l'azione pastorale dei futuri presbiteri nei vari campi ecclesiali, quali l'evangelizzazione, l'azione missionaria, la catechesi, i progetti educativi, la gestione delle istituzioni. Anche in questo campo è di estrema importanza poter contare su formatori adeguatamente preparati perché siano guide fedeli e sempre aggiornate, al fine di accompagnare i candidati al sacerdozio all'uso corretto e positivo dei mezzi informatici".
 
  "Quest'anno" - ha ricordato ancora il Pontefice - "ricorre il LXX anniversario della Pontificia Opera per le Vocazioni Sacerdotali, istituita dal Venerabile Pio XII per favorire la collaborazione tra la Santa Sede e le Chiese locali nella preziosa opera di promozione delle vocazioni al ministero ordinato. Tale ricorrenza potrà essere l'occasione per conoscere e valorizzare le iniziative vocazionali più significative promosse nelle Chiese locali. Occorre che la pastorale vocazionale, (...) insista più chiaramente sul profilo del sacerdozio ministeriale, caratterizzato dalla sua specifica configurazione a Cristo, che lo distingue essenzialmente dagli altri fedeli e si pone al loro servizio".
 
  "Avete avviato, inoltre, una revisione di quanto prescrive la Costituzione apostolica 'Sapientia christiana' sugli studi ecclesiastici (...). Un settore su cui riflettere particolarmente è quello della teologia. (...) È indispensabile, quindi, tenere strettamente unite la teologia con la preghiera personale e comunitaria, specialmente liturgica".
 
  "Le Università cattoliche" - ha affermato ancora il Papa - "con la loro identità ben precisa e la loro apertura alla 'totalità' dell'essere umano, possono svolgere un'opera preziosa per promuovere l'unità del sapere, orientando studenti ed insegnanti alla Luce del mondo".
 
  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ponendo in rilievo "Il ruolo educativo dell'insegnamento della Religione cattolica come disciplina scolastica in dialogo interdisciplinare con le altre. Infatti, esso contribuisce largamente non solo allo sviluppo integrale dello studente, ma anche alla conoscenza dell'altro, alla comprensione e al rispetto reciproco. Per raggiungere tali obiettivi dovrà essere prestata particolare cura alla formazione dei dirigenti e dei formatori, non solo da un punto di vista professionale, ma anche religioso e spirituale, perché, con la coerenza della propria vita e con il coinvolgimento personale, la presenza dell'educatore cristiano diventi espressione di amore e testimonianza della verità".

                          Pope Benedict XVI delivers his weekly Angelus blessing to the crowd gathered in Saint Peter's square at the Vatican February 6, 2011.


UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DELLA CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA (DEI SEMINARI E DEGLI ISTITUTI DI STUDI), 07.02.2011

Alle ore 12 di questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i partecipanti alla Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).
Dopo l’indirizzo di omaggio del Prefetto della Congregazione, Em.mo Card. Zenon Grocholewski, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signori Cardinali,
Venerati fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle.


Rivolgo a ciascuno di voi il mio cordiale saluto per questa visita in occasione della riunione plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Saluto il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto del Dicastero, ringraziandolo per le sue cortesi parole, come pure il Segretario, il Sottosegretario, gli Officiali e i Collaboratori.

Le tematiche che affrontate in questi giorni hanno come denominatore comune l'educazione e la formazione, che costituiscono oggi una delle sfide più urgenti che la Chiesa e le sue istituzioni sono chiamate ad affrontare. L'opera educativa sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell'esistenza personale e comunitaria.

Per questo è importante il servizio che svolgono nel mondo le numerose istituzioni formative che si ispirano alla visione cristiana dell'uomo e della realtà: educare è un atto d'amore, esercizio della "carità intellettuale", che richiede responsabilità, dedizione, coerenza di vita. Il lavoro della vostra Congregazione e le scelte che farete in questi giorni di riflessione e di studio contribuiranno certamente a rispondere all’attuale "emergenza educativa".

La vostra Congregazione, creata nel 1915 da Benedetto XV, da quasi cento anni svolge la sua opera preziosa a servizio delle varie Istituzioni cattoliche di formazione. Tra di esse, senza dubbio, il seminario è una delle più importanti per la vita della Chiesa ed esige pertanto un progetto formativo che tenga conto del contesto sopra accennato. Varie volte ho sottolineato come il seminario sia una tappa preziosa della vita, in cui il candidato al sacerdozio fa l’esperienza di essere "un discepolo di Gesù". Per questo tempo destinato alla formazione, è richiesto un certo distacco, un certo "deserto", perché il Signore parla al cuore con una voce che si sente se c'è il silenzio (cfr 1Re 19,12); ma è richiesta anche la disponibilità a vivere insieme, ad amare la "vita di famiglia" e la dimensione comunitaria che anticipano quella "fraternità sacramentale" che deve caratterizzare ogni presbiterio diocesano (cfr Presbyterorum ordinis, 8) e che ho voluto richiamare anche nella mia recente Lettera ai seminaristi: «sacerdoti non si diventa da soli. Occorre la "comunità dei discepoli", l'insieme di coloro che vogliono servire la comune Chiesa».

In questi giorni studiate anche la bozza del documento su Internet e la formazione nei seminari.

Internet, per la sua capacità di superare le distanze e di mettere in contatto reciproco le persone, presenta grandi possibilità anche per la Chiesa e la sua missione. Con il necessario discernimento per un suo uso intelligente e prudente, è uno strumento che può servire non solo per gli studi, ma anche per l'azione pastorale dei futuri presbiteri nei vari campi ecclesiali, quali l'evangelizzazione, l'azione missionaria, la catechesi, i progetti educativi, la gestione delle istituzioni.

Anche in questo campo è di estrema importanza poter contare su formatori adeguatamente preparati perché siano guide fedeli e sempre aggiornate, al fine di accompagnare i candidati al sacerdozio all'uso corretto e positivo dei mezzi informatici.

Quest'anno, poi, ricorre il LXX anniversario della Pontificia Opera per le Vocazioni Sacerdotali, istituita dal Venerabile Pio XII per favorire la collaborazione tra la Santa Sede e le Chiese locali nella preziosa opera di promozione delle vocazioni al ministero ordinato. Tale ricorrenza potrà essere l'occasione per conoscere e valorizzare le iniziative vocazionali più significative promosse nelle Chiese locali. Occorre che la pastorale vocazionale, oltre a sottolineare il valore della chiamata universale a seguire Gesù, insista più chiaramente sul profilo del sacerdozio ministeriale, caratterizzato dalla sua specifica configurazione a Cristo, che lo distingue essenzialmente dagli altri fedeli e si pone al loro servizio.

Avete avviato, inoltre, una revisione di quanto prescrive la Costituzione apostolica Sapientia christiana sugli studi ecclesiastici, riguardo al diritto canonico, agli Istituti Superiori di Scienze Religiose e, recentemente, alla filosofia. Un settore su cui riflettere particolarmente è quello della teologia. E’ importante rendere sempre più solido il legame tra la teologia e lo studio della Sacra Scrittura, in modo che questa ne sia realmente l'anima e il cuore (cfr Verbum Domini, 31). Ma il teologo non deve dimenticare di essere anche colui che parla a Dio. E’ indispensabile, quindi, tenere strettamente unite la teologia con la preghiera personale e comunitaria, specialmente liturgica. La teologia è scientia fidei e la preghiera nutre la fede. Nell’unione con Dio, il mistero è, in qualche modo, assaporato, si fa vicino, e questa prossimità è luce per l'intelligenza. Vorrei sottolineare anche la connessione della teologia con le altre discipline, considerando che essa viene insegnata nelle Università cattoliche e, in molti casi, in quelle civili.

Il beato John Henry Newman parlava di "circolo del sapere", circle of knowledge, per indicare che esiste un’interdipendenza tra le varie branche del sapere; ma Dio e Lui solo ha rapporto con la totalità del reale; di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere. In questa prospettiva le Università cattoliche, con la loro identità ben precisa e la loro apertura alla "totalità" dell’essere umano, possono svolgere un’opera preziosa per promuovere l’unità del sapere, orientando studenti ed insegnanti alla Luce del mondo, la "luce vera che illumina ogni uomo" (Gv 1,9).

Sono considerazioni che valgono anche per le Scuole cattoliche. Occorre, anzitutto, il coraggio di annunciare il valore "largo" dell'educazione, per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare senso alla propria vita. Oggi si parla di educazione interculturale, oggetto di studio anche nella vostra Plenaria. In questo ambito è richiesta una fedeltà coraggiosa ed innovativa, che sappia coniugare chiara coscienza della propria identità e apertura all’alterità, per le esigenze del vivere insieme nelle società multiculturali. Anche a questo fine, emerge il ruolo educativo dell’insegnamento della Religione cattolica come disciplina scolastica in dialogo interdisciplinare con le altre. Infatti, esso contribuisce largamente non solo allo sviluppo integrale dello studente, ma anche alla conoscenza dell’altro, alla comprensione e al rispetto reciproco. Per raggiungere tali obiettivi dovrà essere prestata particolare cura alla formazione dei dirigenti e dei formatori, non solo da un punto di vista professionale, ma anche religioso e spirituale, perché, con la coerenza della propria vita e con il coinvolgimento personale, la presenza dell’educatore cristiano diventi espressione di amore e testimonianza della verità.

Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio per quanto fate con il vostro competente lavoro al servizio delle istituzioni educative. Tenete sempre lo sguardo rivolto a Cristo, l’unico Maestro, perché con il suo Spirito renda efficace il vostro lavoro. Vi affido alla materna protezione di Maria Santissima, Sedes Sapientiae, e di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com