Benedetto XVI dichiara VENERABILI Giovanni Paolo II ed anche Pio XII

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Caterina63
00domenica 20 dicembre 2009 18:21
                                                     Papi


‘Gaudet Mater Ecclesia’ - Il Pontefice riconosce le ‘virtù eroiche’ (come previsto) di Giovanni Paolo II e (a sorpresa) di Pio XII e dichiara entrambi ‘Venerabili’ in attesa della Beatificazione

da Petrus

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI ha firmato il decreto sulle 'eroiche virtù' di Giovanni Paolo II e, a sorpresa, di Pio XII. I due Pontefici diventano così 'venerabili' e si accelera il loro processo di beatificazione. Ma se per Wojtyla è probabile che la cerimonia di beatificazione si svolga già nell’autunno prossimo, con milioni di pellegrini provenienti a Roma da tutto il mondo, non è ancora evidente quando ciò avverrà per Pacelli, il ‘Pastor Angelicus’ tanto criticato dalla comunità ebraica per il (presunto e inesistente) ‘silenzio’ di fronte alla persecuzione nazi-fascista degli ebrei.

A fare la differenza tra i due Papi, è il miracolo. Adesso, infatti, i medici e i teologi dovranno certificare un fatto eccezionale avvenuto per intercessione dei nuovi Venerabili. Come ogni tappa del processo di beatificazione, anche il miracolo dovrà essere poi approvato da vescovi e Cardinali della Congregazione per la Cause dei Santi e, da ultimo, da Benedetto XVI. Per Wojtyla è già stato individuata una suora francese guarita dal morbo di Parkinson e da tempo si attendeva per queste ore l’approvazione delle ‘eroiche virtù’ con il conseguente titolo di ‘Venerabile’.




La decisione di firmare il decreto anche per Pio XII, invece, era dunque inaspettata ed è arrivata dopo un anno di aspre polemiche che hanno avuto al centro il ruolo di Papa Pacelli (1939-1958) di fronte alla Shoah. Ratzinger è intervenuto più volte in difesa del suo predecessore. Da ultimo, tre mesi da, ad Ottobre, in un discorso in occasione di un concerto con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sottolineando che Pio XII levò "accorata" la sua voce contro la seconda guerra mondiale "voluta dal nazionalsocialismo" che, "con il dramma della Shoah, ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato".

Ma fu soprattutto l'anno scorso che il Pontefice regnante analizzò la nobile figura di Pacelli. In particolare, a conclusione di oltre un mese di polemiche innescate dalle celebrazioni per il cinquantenario della morte del ‘Pastor Angelicus’ (9 ottobre 1958), Benedetto XVI, l'8 Novembre del 2008, volle difendere Pio XII evidenziando la continuità del Concilio Vaticano II (1962-1965) con il suo operato ("L'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive") e - senza tornare sul nodo della beatificazione in sospeso - spostare il dibattito dai presunti 'silenzi' sulla Shoah e dal controverso ruolo della Sede di Pietro per difendere gli ebrei dalla persecuzione nazi-fascista, alla "preziosa eredità" di questo "sacerdote in costante ed intima unione con Dio".

"Negli ultimi anni - disse Ratzinger ai partecipanti al Convegno 'L'eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II' -, quando si è parlato di Pio XII, l'attenzione si è concentrata in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in maniera piuttosto unilaterale. A parte ogni altra considerazione - proseguì Benedetto XVI senza voler entrare in ulteriori dettagli -, ciò ha impedito un approccio adeguato ad una figura di grande spessore storico-teologico qual è quella del Papa Pio XII".

Un Papa verso il quale, solo nel 2008, le contestazioni iniziarono con un 'j'accuse' del rabbino capo ashkenazita di Haifa al sinodo dei vescovi, Shear Yshuv Cohen; continuarono con le esternazioni del ministro israeliano, Isaac Herzog, e furono riproposte dal rabbino David Rosen che, in udienza da Ratzinger, si spinse a chiedere l'apertura degli archivi vaticani relativi all’attività di Pacelli. Nei mesi a seguire, la polemica non diminuì.

La Congregazione per le Cause dei Santi aveva già dato il proprio via libera nel Maggio del 2007. Benedetto XVI, però, scelse la via della cautela e dell’approfondimento degli incartamenti. Il postulatore della Causa di beatificazione, padre Peter Gumpel - sbagliando -, si spinse addirittura a sostenere, senza molti giri di parole, che il Pontefice fosse ricattato dagli ebrei. "E' impressionato dai diversi incontri che ha avuto con i membri di alcune organizzazioni ebraiche", come l'Anti defamation league, "che gli dicono chiaro e tondo che se fa una minima cosa a favore della causa di Pio XII, i rapporti tra la Chiesa e gli ebrei sono definitivamente e permanentemente compromessi", affermò incredibilmente il religioso. Il tema fu al centro di un acceso botta e risposta all'avvicinarsi dal viaggio che Benedetto XVI compì in Israele a Maggio scorso.


"A proposito di affermazioni riportate da agenzie di stampa sulla causa di beatificazione di Pio XII - fece sapere a Giugno del 2009 padre Federico Lombardi in risposta al postulatore -, il direttore della Sala Stampa ribadisce che la firma dei decreti che riguardano le cause di beatificazione è di esclusiva competenza del Papa, che deve essere lasciato completamente libero nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni. Se il Papa pensa che lo studio e la riflessione sulla causa di Pio XII vadano ancora prolungati, questa sua posizione va rispettata senza interferire con interventi non giustificati e inopportuni".

Nel corso della visita in Israele, Benedetto XVI visitò il memoriale della Shoah di Gerusalemme, lo ‘Yad Vashem’, ma, per evitare imbarazzi, evitò di visitare l'annesso museo dove, accanto alla foto di Pio XII, una didascalia ne denunciava i silenzi di fronte alla furia di Hitler. Del resto - è la linea della Santa Sede - i 'silenzi' sulla Shoah furono una scelta di prudenza profetica, non di codardia, accompagnati, oltretutto, da un'attività sotterranea di soccorso agli ebrei testimoniata dall'accoglienza che, in quegli anni, moltissimi conventi e monasteri, in tutta Europa, assicurarono alle vittime del nazismo in fuga. E, comunque - è sempre la linea del Vaticano -, le Cause di canonizzazione sono un affare interno della Chiesa cattolica.

Nei ‘Sacri Palazzi’ si fa poi notare, da tempo, che le critiche a Pacelli nacquero da un dramma teatrale, 'Il Vicario', pubblicato negli anni Sessanta con l'esplicito intento di infamare Pio XII, senza un appoggio di documenti storici. Il prossimo 17 Gennaio, intanto, Benedetto XVI si recherà presso la Sinagoga Maggiore di Roma per ribadire la vicinanza della Chiesa cattolica alla Comunità ebraica malgrado le polemiche degli ultimi mesi
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