Bin Laden è morto... come deve comportarsi un Cattolico di fronte alla politica internazionale?

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Caterina63
00martedì 3 maggio 2011 12:45

Ding-Dong! The wicked witch is dead!



Così cantano i Mastichini, nell'immortale film Il Mago di Oz del 1939 (che il vostro cronista, per doveri paterni e ragioni di puericultura, conosce a menadito). Mentre la strega cattiva dell'est giace morta, il popolo fino ad allora oppresso canta e balla la sua gioia alla spaesata Dorothy-Judy Garland che l'ha involontariamente uccisa.

Mi viene in mente quella scena nel constatare il giubilo un po' infantile degli americani per la notizia della morte dello scellerato. Comprensibile e giustificato (e non basterà a guastarlo il fervorino di Padre Lombardi, che peraltro a ragione ricorda come un cristiano non debba gioire per la morte di un nemico); ma nondimeno infantile, dicevo, poiché espressione di quell'idea molto americana di personificare il nemico, ossia dare un nome e cognome al principal foe. E come in un western, quando finalmente (perché succede sempre, nei western) il cattivo incontra il suo fato, la storia si scioglie e la giustizia e il bene trionfano.

Purtroppo nel mondo reale non sempre è così; ma in generale gli americani conoscono molto male il mondo reale (ossia tutto ciò che esce dalle loro frontiere e relativi stati cuscinetto: alludo alle repubbliche delle banane), per colpa di un sistema educativo sbilanciato che li rende, quando va bene, estremamente competenti in un circoscritto settore ma crassi ignoranti su tutto il resto: non era Bush quello che pensava che The Talibans fosse il nome di un complesso rock?

E così, la morte di Osama darà sì una grande gioia a tutti, un benvenuto sollievo al dolore dei parenti delle vittime e un aumento di consensi per il quasi omonimo (e, si dice, quasi correligionario) Obama, ma il vero nemico non ha nome né cognome: è un'ideologia; peggio, è una religione. E' l'islamismo, inteso come islam radicale o salafita, vissuto in coerenza, peraltro, con i dettami del corano stesso, che precrive la guerra e la scimitarra per imporre con la sopprafazione e la violenza la "sottomissione" (in arabo=islam) ai dettami di una fede irrazionale e inumana.

Il defunto Osama è stato attaccato in una città pakistana dove hanno sede le più prestigiose scuole militari del paese; di quel Pakistan che uccide il ministro Shabbaz Bahti e incarcera per anni "per blasfemia" la cristiana Asia Bibi. Questo ci dà l'idea di quanto radicato e diffuso sia l'islamismo, che non ha certo bisogno di un "grande vecchio" per continuare a tramare i suoi disegni assassini (to', una parola di origine araba, mica per caso), in una specie di franchising universale del terrore e del fanatismo religioso. Insomma, per spiegarlo agli americani: dopo la strega dell'est, resta la ben più temibile strega dell'ovest; e dopo chissà quante altre ancora.


Enrico da Messainlatino

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Interessante riporto anche una segnalazione dal Blog di Raffaella con relativi commenti al caso:

Bin Laden, il Vaticano: la morte non può mai rallegrare (Vecchi). Mio personale disagio per le parole del card. Bagnasco

Clicca qui per leggere l'articolo.

Un cristiano non puo' e non deve mai rallegrarsi per la morte di una persona. Condivido, quindi, la nota di Padre Lombardi che invita alla riflessione.
Bastavano le parole del direttore della sala stampa. Provo sinceramente un certo disagio per quelle del card. Bagnasco che, magari involontariamente, ha accostato Bin Laden alle vittime del terrorismo dicendo che prega per l'anima di Osama COME per quella dei tanti morti innocenti. Queste sono affermazioni in piu' che mi mettono a disagio. Non le accetterei se fossi parente di una delle vittime degli attentati negli Usa, a Londra, a Madrid ed in tante parti del mondo
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R.

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