Che senso ha portare i bambini in Chiesa ed alla Messa?

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Caterina63
00martedì 1 settembre 2009 13:22
 
Spesso....amici....mi è stato chiesto da persone a me vicine...."che necessità abbiamo di portare I BAMBINI" con noi in Chiesa...oppure ai raduni cristiani, non sò ad un incontro con il vescovo, o con il Papa....

Mi dicono: MA NON SI ANNOIANO?

E spesso rispondo: ma scusate amici.........i bambini vivono in un mondo tutto loro, oppure devono imparare a vivere dentro la nostra società? PERCHE' ALLORA LI PORTIAMO ALL'ASILO E POI A SCUOLA?

Così era anche il discorso del BATTESIMO AI NEONATI......ma dove sta scritto che NON POSSIAMO DARE QUESTO BATTESIMO DA PICCOLI?

PERCHE' NON CAPISCONO NULLA, dicono alcuni........ambè.....mi verrebbe da rispondere: ma perchè tutti gli adulti sono in grado di CAPIRE COME STANNO LE COSE?

 
Nella consuetudine Ebraica, ad esempio non esiste il proselitismo ma la PRESERVAZIONE DEL POPOLO perchè per loro la fede ebraica si trasmette con la NASCITA.....un bambino che nasce ebreo E' EBREO PER LEGGE.......una Legge che per loro parte dal Sinai....quando avvenne il PATTO (l'Antica Alleanza) ATTRAVERSO L'INTERVENTO DI DIO..........
"E Moshè li comandò [i Sacerdoti] dicendo: 'Al termine dei sette anni, al tempo dell'anno Sabbatico nella festa di Succot, nel giungere di tutto Israele per comparire dinanzi al Signore tuo D-o nel luogo che Egli sceglierà, leggerai questa Torà dinanzi a tutto Israele nelle loro orecchie. Raduna il popolo, gli uomini e le donne e i bambini ed il tuo straniero che abita nelle tua città, affinché ascoltino ed affinché imparino e temano il Signore vostro D-o.'". (Deuteronomio XXXI,10-12)

 
"E non solo con voi io stipulo questo patto e questo anatema. Ma con colui che è qui con noi oggi dinanzi al Signore nostro D-o e con colui che non c'è qui con noi oggi ". (Deuteronomio XXIX, 13-14)

Nella Parashà di Nizzavim viene stipulato un nuovo patto, patto che ha la caratteristica di sottolineare la dimensione collettiva dell'impegno di Israele. Or HaChaim insite sul concetto di "arevut", garanzia, espresso in questo patto. Ogni ebreo è considerato garante del proprio prossimo sicché se un ebreo trasgredisce pubblicamente la Torà è nostro compito riprenderlo ed indirizzarlo sulla corretta via. Il patto che stipula Moshè tra il Signore ed Israele nell'ultimo giorno della sua vita terrena però applica questo concetto di garanzia dinamicamente nel tempo: in qualche modo siamo responsabili anche delle generazioni che ci seguiranno. Del resto già sapevamo che il padre ha degli obblighi precisi circa l'educazione del figlio ma, nonostante ciò, sappiamo anche che un bambino è esente dall'osservanza della Legge fino a che non compie i tredici anni (dodici per la ragazza) ed è considerato un adulto a tutti gli effetti, tuttavia anche il bambino deve comunque partecipare alla vita della comunità per poter giungere ai tredici anni preparato.

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Un bambino che nasce ebreo non ha modo di uscire dal patto in questione ed è tenuto ad osservare la Torà. Come può essere valido allora un patto che una persona non ha stipulato personalmente ? Perché io mi dovrei sentire vincolato da un patto stipulato qualche millennio fa dai miei avi?

Risponde il Rabbino.

Bachya sostiene che in effetti il vincolo sussiste perché abbiamo realmente stipulato il patto personalmente così come sul Sinai. Lo scorso anno abbiamo anche affrontato un passo del Talmud (TB Niddà 30b) nel quale si parla del giuramento che ogni nascituro ebreo fa nel momento in cui lascia l'utero materno.

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Nel Cristianesimo questo obbligo SI SCIOGLIE MA ATTENZIONE...NON PER DIVINCOLARSI DA DIO....MA PER ACCEDERE AL CRISTIANESIMO MEDIANTE IL BATTESIMO.......si scioglie dunque l'obbligo imposto per nascita e si pratica quello della libera scelta da parte dei genitori che donano al proprio figlio IL RIVESTIRSI DI CRISTO...se sono un genitore cristiano, in accordo con il coniuge, sceglierò prima possibile che questo figlio diventi MEMBRO DELLA CHIESA ATTRAVERSO IL BATTESIMO....il quale, incorporandoci a Cristo mediante la sua morte e risurrezione, è IL NUOVO E DEFINITIVO PATTO (Nuova Alleanza).......

LASCIATE CHE I BIMBI VENGANO A ME. NON GLIELO IMPEDITE...dice Gesù...come fa un bambino ascegliere di andare a Cristo SE I GENITORI NON GLIELO FANNO CONOSCERE FIN DAI PRIMI PASSI E FIN DALLE LORO PRIME PAROLE?

Il Battesimo così è il primo strumento DELLA GRAZIA....è il primo PASSO...è il primo approccio anche di tutta la comunità verso un nuovo fratello...ED E' LA PRIMA FREQUENTAZIONE ALLE CELEBRAZIONI SACRE!
E' il Battesimo che ci fa una COMUNITA' DI CREDENTI.....E DA NESSUNA PARTE E' SCRITTO CHE I BAMBINI NON POSSONO ENTRARCI CON IL BATTESIMO...
Vi lascio con questa interessante risposta che ho trovato molto saggia....

Ed i bambini? Come si giustifica la loro presenza?

R. Essi, nell'insegnamento di Rabbi Elazar Ben Azarià, vengono per dare un premio a coloro che li portano. La responsabilità delle azioni di un minore è infatti sul padre fino al bar/bat mizvà. Da li in poi il ragazzo/a è un/a adulto/a.

Il punto è che non si può costruire un palazzo dal tetto: per essere in grado di osservare correttamente la Torà, una volta adulti, i bambini necessitano dell'istruzione dei genitori. Visto che insegnare ai figli è una mizvà(=comandamento), la presenza dei bambini permette al genitore di fare la mizvà(=catechesi). La mizvà dell'Hakel prevede che il padre porti il bambino non tanto perché il bambino sia tenuto ad ascoltare ma perché il padre è tenuto ad insegnare. (bellissima affermazione!)


Il rapporto tra le generazioni è un elemento assolutamente centrale nella tradizione ebraica.  La mizvà dell'Hakel vuole essere un momento nel quale la famiglia si ritrova nel Santuario assieme ad ogni famiglia d'Israele. (ed è questo in continuità nel concetto della Chiesa, Comunità di credenti)

I bambini con la loro presenza, seppur non dovendo uscire d'obbligo, mettono i genitori in condizione di aumentare i loro meriti. I bambini sono stimolanti, certamente riempiranno i genitori con molte domande sulla cerimonia intervenendo in maniera sinergetica sulla riuscita della mizvà.

Rabbi Jeoshua, nella sua saggezza, dimostra nell'episodio il senso dell'insegnamento che i suoi discepoli hanno appreso nel Bet Midrash prima ancora che questi ne parlino.

I bambini devono venire perché non è possibile che non abbiano niente da insegnare ai genitori, così come non è possibile che Rabbi Jochannan ben Berokà e Rabbi Elazar ben Chismà non abbiano nulla da insegnare a Rabbi Jeoshua.

Concludiamo ricordando che quest'insegnamento (Soferim (18:6) e nelle Tosafot) è la base dell'uso di portare i bambini al Bet Ha-Keneset (Sinagoga). L'invito allora a tutti i genitori alla vigilia delle grandi Solennità è quella di portare i bambini al Tempio, anche se capiscono poco, anche se si annoiano, anche se abbiamo paura che disturbino un poco.

Fatelo per voi. Non è possibile, direbbe Rabbi Jeoshua , che un bambino non abbia nulla da insegnarvi!


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Shabbat Shalom Jonathan Pacifici


                    Gesù
                                                  Messa
                                     canto
                                                        Papa




Caterina63
00martedì 1 settembre 2009 16:36
" Lasciate che i bambini vengano a me" (Marco 10,14)



La prima considerazione da fare è leggere attentamente cosa dice Gesù in queste tre righe.......sembra scontato ma non è così.

Gesù non dice "PORTATEMI I BAMBINI" ma dice: "LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME"........

Il fatto che Gesù non abbia detto: "portatemi i bambini" è da meditare.....
I bambini non hanno ancora sviluppato in sè stessi LA MALIZIA E LA SUPERBIA di quando si diventa adulti.....quello che li rende speciali agli occhi di Cristo è la loro NATURALEZZA CHE PARTENDO DA DENTRO DI LORO, da un animo innocente appunto perchè non ancora contaminato dalla malizia, LI PORTA PIU' FACILMENTE A CERCARE CIO' CHE E' BUONO......nel nostro caso dunque DIO......

In quel dire: ....LASCIATE CHE ....significa CHE QUALCOSA E QUALCUNO PUO' IMPEDIRE LORO DI CORRERE VERSO DIO......
Non è un caso che fin dai primi secoli la Chiesa stessa si sia premunita di BATTEZZARE i figli dei genitori a loro volta battezzati e di porli spesso al centro delle loro attenzioni catechetiche....


Il Battesimo così è il primo modo di LASCIARE LIBERI QUESTI BAMBINI di accogliere un dono da Dio, il secondo dopo il dono della vita: il dono della SALVEZZA......della Sapienza....della GRAZIA.....della rigenerazione alla vita eterna....


Nel momento in cui un adulto IMPONESSE AL FIGLIO di non ricevere questo dono da Dio attraverso il Battesimo, non farebbe altro che iniziare a mettere e ad imporre DELLE CATENE a questo figlio che non gli appartiene.....

Infatti, quando uno o più adulti impongono di non dare il Battesimo trovano la scusa di dire: "SCEGLIERA' DA GRANDE.....ORA NON COMPRENDEREBBE.....PERCHE' DEVO IMPORGLI IL BATTESIMO? E SE POI DA GRANDE MI RIMPROVERA PER QUESTO?..."


TUTTE SCUSE! Tutte giustificazioni AD UNA NOSTRA SCELTA DI IMPOSIZIONE......il Battesimo non potrà mai essere una imposizione poichè non è un dono umano....ed è piuttosto un dono che un bambino accoglierebbe ben volentieri SE FOSSE ....LASCIATO di andare verso Gesù ....
Infatti la creazione di questa nuova creatura che naturalmente avviene attraverso LA COLLABORAZIONE FRA UN UOMO E UNA DONNA, parte tuttavia DA DIO STESSO L'UNICO CHE PUO' DARE LA VITA..."mi hai chiamato per nome prima che io nascessi" dice la Scrittura......ergo, in quel "lasciare" è un invito del Cristo a fare in modo che quel bambino ritorni a Dio dal quale si era separato (come tutti noi) a causa del peccato originale.....


Al contrario così, non dare il Battesimo diventa una imposizione degli adulti e da questa scelta sbagliata ne derivano altre sempre più gravi, FINO AD IMPORRE AL PROPRIO FIGLIO DI NON NASCERE...fino a soffocarlo, da grande contro una scelta per esempio legata alla vocazione religiosa.....


Se i figli ci appartenessero per diritto Gesù avrebbe detto: " VI PREGO, PORTATELI A ME....." al contrario Gesù nel dire ....LASCIATE CHE i bambini vengano a me .... E' UN ORDINE MORALE....significa che essi SONO GIA' SUOI e che ci sono stati affidati TEMPORANEAMENTE, IL TEMPO DI UNA VITA TERRENA...MA CHE A LUI DOVRANNO RITORNARE...e questo vale anche per noi adulti che siamo stati appunto bambini...ed alla cui naturale SPONTANEITA' DI RICERCA DI DIO "come bambini", siamo continuamente invitati a ritornare....



Nel momento in cui diventiamo CONSAPEVOLI che ognuno di noi, ogni essere umano porta in sè il desiderio di Dio: appunto....LASCIATE CHE ....inevitabilmente sapremo ribaltare l'individualismo culturale di questa società che ci conduce rovinosamente AD UN POSSESSO del tutto e ad imporre così alle nuove generazioni un lento ma inesorabile ALLONTANAMENTO DA DIO......


Il lavoro del Catechista verso questi bambini è quello infatti di RISVEGLIARE IN LORO, che ci sono stati affidati, LA PAROLA DI DIO la quale risuona DAL BATTESIMO RICEVUTO e.....dall'educazione dei genitori quando mantengono l'impegno preso di crescere questi figli nella fede cristiana.....


dice il Salmo 110: ....Il Signore ha parlato: ...dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato...Quando S. Domenico di Guzman fu battezzato, una stella apparve sulla sua fronte...... Questa stella diventerà il segno distintivo del Santo e uno degli stemmi dell'Ordine Domenicano. Evidentemente quella stella preannunciava che S. Domenico sarebbe stato un faro luminoso di verità.....


Ora appare un fatto isolato questo, ma non è così....sono stati scritti centinaia di libri di BAMBINI che hanno dimostrato di conoscere DIO fin da piccoli come anche santa Caterina da Siena che a soli sei anni decide di SEGUIRE GESU'....tutti i battezzati portano una stella indelebile nella loro anima: è il segno della vita divina, la vita nuova IN CRISTO GESU'.....nel Battesimo è Dio che ci chiama per nome, attraverso i suoi più stretti collaboratori: I GENITORI..... e ci rende così suoi figli prediletti.....CHIAMATI PER ESSERE: LASCIATI CHE A LUI RITORNINO...


Gli adulti sono chiamati a COLLABORARE E NON AD IMPORRE CATENE....la frase del Cristo, letta profondamente, è un serio monito per noi adulti, per le nostre responsabilità verso questi "piccoli" i quali non ci appartengono, ma ci ci sono stati dati IN UN AFFIDO TEMPORANEO....

E' da qui che parte così LA PARTECIPAZIONE DEI BAMBINI AL CULTO DIVINO, essi ne hanno tutto il diritto e i genitori hanno il DOVERE di portarli...hanno il dovere di lasciare che questi piccoli vadano da Lui, davanti all'Eucarestia, davanti alla Liturgia che il sacerdote compie....
a cominciare ad insegnare loro IL SEGNO DISTINTIVO DELLA NOSTRA FEDE:

IL SEGNO DELLA CROCE (segno e simbolo fondamentale per ogni Cattolico)

P.S.
Se l'argomento vi ha suscitato pensieri sul Limbo, cliccate qui:
La questione sul LIMBO e l'importanza del Battesimo
__________________
"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (Santa Caterina da Siena)

Caterina63
00lunedì 13 aprile 2015 19:47
[SM=g1740757] Il Film è la ricostruzione delle profezie-Visioni avute da Catalina Rivas e riconosciute dalla Chiesa.....
COSA ACCADE DURANTE LA MESSA!!!!

VI PREGO, GUARDATE IL FILM FINO IN FONDO.... è fatto a cartone animato, con i sottotitoli, ma si capisce benissimo.... ideale anche per le famiglie e per i figli,
E' ciò che anche io VIVO durante la Messa pensando A TUTTI VOI e sono grata a Dio per avermi fatta cristiana e cattolica, testimone imperfetto del Suo Immenso Amore per noi durante la Messa.....
Buona visione a tutti!
Vi abbraccio [SM=g1740738]

www.youtube.com/watch?v=gb8XizTsbyk





[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]
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