Difendere la Vera Fede Augura a Tutti un Sereno Natale e fecondo Anno Nuovo

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Caterina63
00mercoledì 19 dicembre 2012 20:01
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;

         non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mc 2,17)

 

 

 

 

NT011



Nel nostro freddo cuore

possa nascere il Signore,

per portarvi il calore

del suo infinito Amore.

 

Buon Natale




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In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

***
"Che cosa ha spinto Maria, giovane ragazza, ad affrontare quel viaggio? Che cosa, soprattutto, l'ha spinta a dimenticare se stessa, per spendere i primi tre mesi della sua gravidanza al servizio della cugina bisognosa di assistenza? La risposta sta scritta in un Salmo: "Corro per la via dei tuoi comandamenti, [Signore,] / perché hai dilatato il mio cuore" (Sal 118,32). Lo Spirito Santo, che rese presente il Figlio di Dio nella carne di Maria, dilatò il suo cuore alle dimensioni di quello di Dio e la spinse sulla via della carità.
Meditando questo mistero, noi vediamo bene che cosa significhi che la carità cristiana è una virtù "teologale"."
(Benedetto XVI 31.5.2007)

"Le parole di Elisabetta accendono nel suo spirito un cantico di lode, che è un’autentica e profonda lettura "teologica" della storia: una lettura che noi dobbiamo continuamente imparare da Colei la cui fede è senza ombre e senza incrinature. "L’anima mia magnifica il Signore".
Andando oltre la superficie, Maria "vede" con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo è beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli.
Cari fratelli e sorelle! Torniamo a casa con il Magnificat nel cuore."
(Benedetto XVI 31.5.2008)

 

 ***

In queste domeniche di Avvento, Gesù ci ha invitato a purificare i nostri cuori per procedere nel cammino di fede e poter  realizzare il ruolo previsto per noi dal Disegno di Dio.

E noi, abbiamo purificato i nostri cuori?  Abbiamo creduto? Con quale spirito abbiamo allestito il Presepio? Ora possiamo davvero dire: Buon Natale a tutti!

 





Caterina63
00giovedì 20 dicembre 2012 14:51

[SM=g1740758] IL PAPA AL FINANCIAL TIMES: NATALE TEMPO DI IMPEGNO PER I CRISTIANI NEL MONDO

Città del Vaticano, 20 dicembre 2012 (VIS). Il quotidiano "Financial Times" ha pubblicato oggi un articolo di Benedetto XVI dal titolo: "Tempo di impegno per i cristiani nel mondo". "L'articolo - si legge in una Nota della Sala Stampa della Santa Sede - nasce da una richiesta venuta dalla redazione del Financial Times stesso, che, prendendo spunto dalla pubblicazione dell'ultimo libro del Papa sull'infanzia di Gesù, ha chiesto un suo commento in occasione del Natale. Nonostante si trattasse di una richiesta insolita, il Santo Padre ha accettato con disponibilità".

"Forse è giusto ricordare - si legge ancora nella Nota - la disponibilità con cui il Papa aveva risposto anche in passato ad alcune richieste fuori del comune, ad esempio la richiesta di intervento alla BBC, proprio in occasione del Natale alcuni mesi dopo il viaggio nel Regno Unito, o la richiesta di intervista televisiva per il programma “A sua immagine” della RAI,  rispondendo a domande in occasione del Venerdì Santo. Si è trattato anche allora di occasioni per parlare di Gesù e del suo messaggio ad un ampio uditorio, nei momenti salienti dell’anno liturgico cristiano".

Di seguito riportiamo la traduzione integrale dell'articolo del Papa.

Tempo di impegno nel mondo per i cristiani

“Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” fu la risposta di Gesù quando gli fu chiesto ciò che pensava sul pagamento delle tasse. Quelli che lo interrogavano, ovviamente, volevano tendergli una trappola. Volevano costringerlo a prendere posizione nel dibattito politico infuocato sulla dominazione romana nella terra di Israele. E tuttavia c’era in gioco ancora di più: se Gesù era realmente il Messia atteso, allora sicuramente si sarebbe opposto ai dominatori romani. Pertanto la domanda era calcolata per smascherarlo o come una minaccia per il regime o come un impostore".

"La risposta di Gesù porta abilmente la questione ad un livello superiore, mettendo con finezza in guardia nei confronti sia della politicizzazione della religione sia della deificazione del potere temporale, come pure dell’instancabile ricerca della ricchezza. I suoi ascoltatori dovevano capire che il Messia non era Cesare, e che Cesare non era Dio. Il regno che Gesù veniva ad instaurare era di una dimensione assolutamente superiore. Come rispose a Ponzio Pilato: 'Il mio regno non è di questo mondo'”.

"I racconti di Natale del Nuovo Testamento hanno lo scopo di esprimere un messaggio simile. Gesù nacque durante un 'censimento del mondo intero', voluto da Cesare Augusto, l’imperatore famoso per aver portato la Pax Romana in tutte le terre sottoposte al dominio romano. Eppure questo bambino, nato in un oscuro e distante angolo dell’impero, stava per offrire al mondo una pace molto più grande, veramente universale nei suoi scopi e trascendente ogni limite di spazio e di tempo".

"Gesù ci viene presentato come erede del re Davide, ma la liberazione che egli portò alla propria gente non riguardava il tenere a bada eserciti nemici; si trattava, invece, di vincere per sempre il peccato e la morte".

"La nascita di Cristo ci sfida a ripensare le nostre priorità, i nostri valori, il nostro stesso modo di vivere. E mentre il Natale è senza dubbio un tempo di gioia grande, è anche un’occasione di profonda riflessione, anzi un esame di coscienza. Alla fine di un anno che ha significato privazioni economiche per molti, che cosa possiamo apprendere dall’umiltà, dalla povertà, dalla semplicità della scena del presepe?".

"Il Natale può essere il tempo nel quale impariamo a leggere il Vangelo, a conoscere Gesù non soltanto come il Bimbo della mangiatoia, ma come colui nel quale riconosciamo il Dio fatto Uomo".

"È nel Vangelo che i cristiani trovano ispirazione per la vita quotidiana e per il loro coinvolgimento negli affari del mondo – sia che ciò avvenga nel Parlamento o nella Borsa. I cristiani non dovrebbero sfuggire il mondo; al contrario, dovrebbero impegnarsi in esso. Ma il loro coinvolgimento nella politica e nell’economia dovrebbe trascendere ogni forma di ideologia".

"I cristiani combattono la povertà perché riconoscono la dignità suprema di ogni essere umano, creato a immagine di Dio e destinato alla vita eterna. I cristiani operano per una condivisione equa delle risorse della terra perché sono convinti che, quali amministratori della creazione di Dio, noi abbiamo il dovere di prenderci cura dei più deboli e dei più vulnerabili. I cristiani si oppongono all’avidità e allo sfruttamento nel convincimento che la generosità e un amore dimentico di sé, insegnati e vissuti da Gesù di Nazareth, sono la via che conduce alla pienezza della vita. La fede cristiana nel destino trascendente di ogni essere umano implica l’urgenza del compito di promuovere la pace e la giustizia per tutti".

[SM=g1740733] "Poiché tali fini vengono condivisi da molti, è possibile una grande e fruttuosa collaborazione fra i cristiani e gli altri. E tuttavia i cristiani danno a Cesare soltanto quello che è di Cesare, ma non ciò che appartiene a Dio. Talvolta lungo la storia i cristiani non hanno potuto accondiscendere alle richieste fatte da Cesare. Dal culto dell’imperatore dell’antica Roma ai regimi totalitari del secolo appena trascorso, Cesare ha cercato di prendere il posto di Dio. Quando i cristiani rifiutano di inchinarsi davanti ai falsi dèi proposti nei nostri tempi non è perché hanno una visione antiquata del mondo. Al contrario, ciò avviene perché sono liberi dai legami dell’ideologia e animati da una visione così nobile del destino umano, che non possono accettare compromessi con nulla che lo possa insidiare".

In Italia, molte scene di presepi sono adornate di rovine degli antichi edifici romani sullo sfondo. Ciò dimostra che la nascita del bambino Gesù segna la fine dell’antico ordine, il mondo pagano, nel quale le rivendicazioni di Cesare apparivano impossibili da sfidare. Adesso vi è un nuovo re, il quale non confida nella forza delle armi, ma nella potenza dell’amore. Egli porta speranza a tutti coloro che, come lui stesso, vivono ai margini della società. Porta speranza a quanti sono vulnerabili nelle mutevoli fortune di un mondo precario. Dalla mangiatoia, Cristo ci chiama a vivere da cittadini del suo regno celeste, un regno che ogni persona di buona volontà può aiutare a costruire qui sulla terra.


[SM=g1740771]



Caterina63
00venerdì 28 dicembre 2012 00:09

Niente da fare, non riesco a abituarmi.
Ci si saluta. Io faccio gli auguri di buon Natale. La gente mi guarda un po' stupita e perplessa. Mi si risponde con buone feste, buone vacanze, divértiti. Si è insomma smarrito il senso, la ragione, il nome stesso di quello che si sta facendo.

In una certa maniera è come imbucarsi ad una festa che non ci appartiene. Vediamo che c'è gente allegra, che ci si diverte, e quindi entriamo pure noi anche se non capiamo bene quello che accade.
Sarà un matrimonio? Sarà un compleanno? Così ci manteniamo sul generico, non ci sbilanciamo, per non fare cattiva figura.
Ma non facciamoci illusioni. Colui che dà la festa sa benissimo che ci siamo anche noi. Prima o poi verrà a trovarci e ci chiederà: "Cosa fai qui?".
Noi ammutoliremo, perché in fondo non è che lo conosciamo così bene. Forse tenteremo con un "Auguri!", ma la finzione non reggerà.
Perché lui invece ci conosce benissimo.

Caterina63
00venerdì 28 dicembre 2012 00:10
[SM=g1740717] [SM=g1740720] - Canto Karaoke Te Deum Laudamus con Papa Benedetto XVI

Anticipiamo la messa in onda di questo video karaoke dedicato al Te Deum di fine Anno, con lo scorrere delle immagini del santo Padre nel suo ministero apostolico, per dare modo a tutti di poterlo meditare prima, forse, di andare in vacanza.

Auguriamo a tutti un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo.
www.gloria.tv/?media=374388





[SM=g1740738]



[SM=g1740717]

Non vogliamo augurare un Anno senza battaglie.... perchè sarebbe monotono e noioso [SM=g1740727]
piuttosto auguriamo un Nuovo Anno combattente, per quella battaglia che san Paolo definisce buona per conservare la fede....

Auguri a tutti!!!


Buon Anno a tutti attraverso una serie di immagini e di frasi del santo Padre Benedetto XVI che ci richiamano al cuore della nostra fede e al motore della Chiesa: la Liturgia....
www.gloria.tv/?media=378291


Auguri a tutti!!


[SM=g1740717]


[SM=g1740757]


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