Carissima Caterina, Pax Christi!
Mi dispiace di aver cacciato il peggio di te con il mio breve post.
Ma mi hai frainteso, prima di tutto perchè non era solo riferito a te, ma era critico anche nei confronti di Stefano.
Prima di passare al tuo ultimo post vorrei riscrivere in modo più chiaro le mie considerazioni critiche così mal esposte nel post n. 5
Era riferita a te:
1) Una critica troppo dura nei riguardi di Stefano, che comunque riporta la citazione bibliografica.
2) Dei padri che cita Stefano solo tertulliano è precedente al concilio di Nicea, cioè quello che ha stabilito la Trinità, tutti gli altri sono successivi.
3) E' vero senza ombra di dubbio che Agostino, Ambrogio, come pure Tommaso d'Aquino e Bonaventura, per andare oltre l'epoca patristica, e molti altri padri e dottori della chiesa non ritenevano Maria esente dalla colpa orginale. Attenzione: non è vero che era un problema che non era posto, ma anzi, era un problema che si posero e che risolsero in maniera negativa.
4) Il tuo cancellare il messaggio di Stefano, ritenendolo offensivo mi è sembrato eccessivo, e, forse erroneamente ho pensato che fosse nato dal pregiudizio che nessun padre della Chiesa abbia, in realtà, argomentato contro l'Immacolata concezione. Ma così non è. E non ce ne dovremmo stupire, perchè la Chiesa, lo ripeto qui come già fatto in altre parti, non è un regime totalitario e le differenze sono una ricchezza più che una carenza.
Riferito a Stefano erano invece le seguenti puntualizzazioni:
1) Che la Chiesa non ha mai affermato essere la Tradizione un blocco unico ed uniforme. Che non c'è da stupirsi se, nel suo progredire verso la verità tutta intera, alcune posizioni si sono affermate come certe solo tardi e dopo molte dispute e riflessioni.
2) Proprio all'inizio del mio post (caterina ti prego di rileggerlo) ho fatto notare a stefano come Epifanio, lungi dal negare il culto alla Vergine aveva paura che la venerazione sconfinasse in adorazione (le focacce di uva passita infatti, all'epoca erano offerte alle dee della fecondità ed erano segno di adorazione). E su questo non mi sembra di averti contraddetto, cara Caterina. Era l'unico testo citato in modo ambiguo e ho tenuto subito a precisare dove era l'errore. Ma negli altri testi, e lo dico perchè conosco il pensiero degli autori, in rierimento al tema in esame (immacolata concezione) non esiste ambiguità.
3) Ho ritenuto necessario richiamare Stefano ad una lettura completa dei padri della chiesa e non solo di quelli che fanno comodo alla sua posizione. Vedrebbe così la ricchezza e la profondità teologica di coloro che hanno parlato di Maria come Immacolata.
4) I riferimenti agli ortodossi, al purgatorio e al primato petrino sono rivolti a stefano, in risposta al suo post. n. 4 e non capisco come hai fatto a ritenerli riferiti a te, Caterina.
Tornando dopo questi chiarimenti al tuo ultimo messaggio, Agostino non riteneva Maria esente dal peccato originale; per la sua teologia infatti il peccato originale si contraeva con il concepimento. Solo un nato da Vergine poteva essere esente dal peccato orginale, e quindi solo Cristo. Questo sarà il grande scoglio teologico da superare prima che si potesse parlare di immacolata concezione (e sarà Duns Scoto a risolverlo).
Tertulliano, che tra l'altro apostatò, lo possiamo lasciare da parte...
Poi non ho capito cosa ti ha fatto credere che per me il dogma dell'Immacolata concezione sia secondario e non lo difenda. Ho detto qualcosa contro il dogma? Ho detto di non crederci?
Anzi, a differenza di quello che tu ritieni, io ritengo questo dogma, come quello della Trinità, come quello della divinità del Figlio, tutte verità scritturistiche, logiche conseguenze di ciò che la Scrittura afferma.
Io non credo di Maria "quello che voglio", ma ciò che la Chiesa crede, solo che ritengo ingiusto non permettere a chi non la pensa come noi di esprimersi, ma spostare coercitivamente il suo messaggio su un'altra bacheca, tutto qui, anche se queste sono le regole del sito. Francamente, una cosa è il rispetto, una cosa è manifestare il dissenso ed argomentarlo.
Poi io non svendo la mia fede, cara Caterina. Non sarà nel compromesso che si potrà realizzare l'unità della Chiesa (cioè "io rinuncio a questo se tu rinunci a quello"), ma solo mettendo pienamente in gioco tutto il nostro patrimonio dottrinale.
Nella comprensione sempre più profonda di ciò che noi crediamo e di ciò che credono i partner ecumenici si arriverà infine, perchè questa è la volontà di Cristo, ad una comune comprensione di tutta la tradizione teologica, dottrinale, liturgica, pragmatica delle nostre singole Chiese.
Non siamo al mercato e non svendo assolutamente nulla della fede apostolica.
Qui non si tratta di sapere di più o di meno, di essere più istruiti o avere più esperienza.
Qui è importante mettersi d'accordo su una precisa nozione di verità.
E la verità di Cristo è verità umile, verità mai paga di sè e sempre in ricerca, in ricerca di se stessa, in ricerca di altro che allarghi il suo orizzonte, in ricerca di inerlocutori critici, capaci con le loro domane e provocazioni di arricchirla, di farla crescere.
Non è Verità che si Impone, ma Verità dialogica, che coinvolge tutti coloro che la incontrano nella ricerca di andare al suo centro e nello stesso tempo di andare oltre.
Mi dipiace che tu ti sia fatta di me questa visione e che interpreti il mio entrare in dialogo con quello che è il nostro patrimonio dottrinale come un volerlo rovesciare o attaccare o esautorare dei suoi contenuti originali, perchè nulla di tutto ciò è nelle mie inenzioni.
Sono sempre stato contro la censura, anche delle stupidaggini, ed era questo che criticavo nell'atteggiamento pratico nei confronti di Stefano.
Sono sempre stato contro le letture parziali, che dicono metà della verità nascondendo l'altra ed impedendo quindi un giudizio oggettivo e sereno; e proprio questo criticavo in Stefano.
Non ho fatto nessuna dichiarazione dottrinale contraria alla fede della Chiesa e non ho fatto nessun attacco personale a nessuno, nè ho affermato che difendere l'immacolata è male e rifiutarla è un bene; mi accusi di incitare allo scisma, ti rendi conto? Io, l'amante dell'unità che incita a nuove divisioni!
Mah, davvero non riesco a capire da dove spunti fuori il tuo messaggio, o cosa ti sia andato storto e hai fatto scontare a me.
Mi sento davvero amareggiato da un attacco frontale che è più un processo alle intenzioni che verifica dei fatti.
Nonostante tutto uniti in Cristo,
Ireneo.