Gravissimo sisma ad Haiti, inizia la gara di solidarietà e di Preghiera

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Caterina63
00mercoledì 13 gennaio 2010 14:10
[SM=g1740720] Un grave sisma ha colpito in queste ore Haiti causando migliaia fra morti e feriti ed una situazione drammatica per i sopravissuti...

I Padri Camilliani operativi ad Haiti lanciano un appello e chiedono la nostra solidarietà...

Attività Amministrazione Opere Nostre;
Ospedale (Foyer Saint Camille); Casa di accoglienza (Foyer Bethlèem) ;
Dispensario - Centro nutrizionale ;
Pastorale vocazionale; Seminario minore e maggiore; noviziato ;

Contatti p. Crescenzo Mazzella,
p. Gianfranco Lovera,
p. Massimo Miraglio,
Maddalena Boschetti
Religieux Camilliens - Foyer Saint Camille B. P. 1426 -
Port au Prince (Haiti W. I.) Tel. 00509/2.384.282
e-mail: camilliens.haiti@hughes.net

www.camilliani.org/php/pagina_home.php

Si è attivata anche la Caritas Ambrosiana:


Per sostenere gli interventi in corso (causale “EMERGENZA HAITI”) si possono inviare offerte a Caritas Ambrosiana tramite:

- donazione diretta presso l'Ufficio Raccolta Fondi in via San Bernardino, 4 a Milano (orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30 e il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30)
- conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS
- conto corrente bancario n. 578 - Cin P, ABI 03512, Cab 01602 presso l'ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS
IBAN: IT16 P 0351201602000000000578
- tramite carte di credito:
donazione telefonica chiamando il numero 02.76.037.324 in orari di ufficio (vedi sopra)



Si è attivata anche la Caritas Italiana:


la diocesi di Roma istituisce un fondo di solidarietà che «oltre a sostenere i superstiti in questi giorni di emergenza, sia segno di speranza e di vicinanza per la popolazione» ha commentato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma.

Caritas diocesana di Roma, Causale “HAITI – terremoto”; piazza S. Giovanni in Laterano 6 - 00184 Roma;
conto corrente postale n. 82881004
(IBAN: IT77K0760103200000082881004);
bonifico bancario: Banca Intesa – filiale Roma 081 –
IBAN: IT13R0306905032000009188568





[SM=g1740720]

Estratto dalle macerie, morto l'Arcivescovo di Haiti, morti o dispersi ancora un centinaio di Seminaristi


Nunzio vaticano: "Tutte le chiese, scuole e ministeri distrutti"
"Port-au-prince è totalmente devastata. La Cattedrale, l'Arcivescovado, tutte le grandi chiese, tutti i seminari sono ridotti a macerie. Stessa sorte per i ministeri, il palazzo presidenziale, le scuole. Il parroco della cattedrale, che si è salvato, mi ha detto che l'arcivescovo di Port-au-prince sarebbe morto sotto le macerie, insieme a centinaia di seminaristi e sacerdoti che sono sotto le macerie". E' la drammatica testimonianza del nunzio apostolico ad Haiti, l'Arcivescovo Bernardito Auza, diffusa dall'agenzia Fides





Caterina63
00mercoledì 13 gennaio 2010 18:48
All'udienza generale appello del Papa alla generosità di tutti a sostegno dei bisogni immediati della popolazione

Vicini ad Haiti devastata dal terremoto


La catastrofe ha causato moltissime vittime, tra cui l'arcivescovo di Port-au-Prince monsignor Joseph Serge Miot

Un appello alla generosità e alla solidarietà internazionale per soccorrere le popolazioni di Haiti vittime del terremoto è stato lanciato da Benedetto XVI al termine dell'udienza generale di mercoledì 13 gennaio, nell'Aula Paolo VI.

Vorrei rivolgere un appello per la drammatica situazione in cui si trova Haiti. Il mio pensiero va, in particolare, alla popolazione duramente colpita, poche ore fa, da un devastante terremoto, che ha causato gravi perdite in vite umane, un grande numero di senzatetto e di dispersi e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la scomparsa. Assicuro la mia vicinanza spirituale a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità, implorando da Dio consolazione e sollievo nella loro sofferenza. Mi appello alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della Comunità Internazionale. La Chiesa Cattolica non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione.

***

Port-au-Prince, 13. Sono migliaia le vittime delle devastanti scosse sismiche che sono iniziate ieri alle 16.53 (alle 22.53 ora italiana) e che hanno colpito Haiti. L'epicentro del primo terremoto - di magnitudo 7,3 sulla scala Richter - è stato localizzato a una quindicina di chilometri a nord dalla capitale, Port-au-Prince, a una profondità di appena 10 chilometri, in una zona molto povera e ad altissima densità di popolazione. Successivamente sono seguite decine di scosse di assestamento che secondo i geologi potrebbero protrarsi per giorni.
 
Le testimonianze raccolte sul posto non lasciano dubbi sulla portata delle devastazioni del sisma, subito definito da fonti statunitensi "un'enorme catastrofe". Secondo il racconto di un giornalista della catena televisiva Haitipal, sono infatti crollati il palazzo nazionale del Paese caraibico - fonti governative riprese dall'agenzia di stampa Reuters hanno confermato che il presidente della Repubblica, René Préval, è illeso -, il ministero delle Finanze, il ministero dei Lavori pubblici, il ministero della Comunicazione e della Cultura, il palazzo di Giustizia, la scuola Normale superiore, oltre ad altri palazzi e hotel considerati di lusso.

In un drammatico racconto il nunzio apostolico ad Haiti, l'arcivescovo Bernardito C. Auza, contattato dall'agenzia Fides, ha descritto la situazione:  "Port-au-Prince è totalmente devastata. La cattedrale, tutte le grandi chiese, tutti i seminari sono ridotti a macerie". Il corpo senza vita di monsignor Joseph Serge Miot, arcivescovo di Port-au-Prince, è stato ritrovato questa mattina sotto le macerie dell'arcivescovado.

Ugualmente rasi al suolo gli edifici del Parlamento e tre dei quattro ospedali. Crollato anche il quartier generale della missione dell'Onu a Haiti (Minustah, la forza di stabilizzazione delle Nazioni Unite). Almeno 18 sono finora le vittime accertate tra i caschi blu, di cui otto cinesi, tre giordani e quattro brasiliani. Decine i dispersi. Secondo il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, è rimasto ucciso anche il comandante della missione Minustah dell'Onu, il tunisino Hedi Annabi.
Migliaia di persone sono tuttora sepolte sotto le macerie degli edifici.

Il corrispondente locale dell'agenzia di stampa Ap ha anche parlato di numerose abitazioni della capitale, dove vivono circa due milioni e mezzo di persone, letteralmente inghiottite da crepe apertesi all'improvviso. Il terremoto ha scosso tutta l'area dei Caraibi ed è stato avvertito con molta intensità anche nella Repubblica Dominicana, che condivide l'isola di Santo Domingo, nel Mar delle Antille, con Haiti.

La Caritas italiana, in collegamento costante con l'intera rete Caritas, ha subito lanciato un appello per poter contribuire alla realizzazione del piano di emergenza e ha messo a disposizione centomila euro per i bisogni immediati. La comunità internazionale è subito intervenuta per convogliare aiuti civili e militari verso Haiti. Anche la Federazione internazionale delle Società di Croce rossa ha immediatamente allertato il proprio centro logistico di soccorso, che si trova a Panamá. Una squadra di valutazione è stata inviata sul luogo del disastro e un primo stanziamento di 1,7 milioni di euro è stato effettuato per venire incontro alle prime necessità. Tutte le 186 Società di Croce rossa e della Mezzaluna rossa sono state poste in stato di allarme per l'organizzazione di un ponte aereo verso Haiti per inviare soccorsi sanitari, generi di prima necessità, coperte e tende.

Haiti, dove l'economia è tra le meno sviluppate del mondo, è il Paese più povero dell'intero continente americano. Con un reddito pro-capite di appena 1.300 dollari l'anno, Haiti si pone al duecentotreesimo posto tra i 229 Paesi del mondo, mentre l'Indice dello sviluppo umano lo colloca alla centoquarantanovesima posizione sui 183 Stati presi in esame. Del resto, i dati parlano chiaro:  la disoccupazione coinvolge il 60 per cento dei circa 9 milioni di haitiani, dei quali solo il 3,4 per cento ha la possibilità di superare i 64 anni di vita.


(©L'Osservatore Romano - 14 gennaio 2010)

Gabbianella1.
00mercoledì 13 gennaio 2010 22:55
Tra i tanti video e le parole mi rimangono impresse le grida di chi invoca Gesù.
E' giusto aiutarli.
Caterina63
00giovedì 14 gennaio 2010 00:05
Re:
Gabbianella1., 13/01/2010 22.55:

Tra i tanti video e le parole mi rimangono impresse le grida di chi invoca Gesù.
E' giusto aiutarli.




[SM=g1740720] va segnalato che Haiti è a maggioranza una terra Cristiana...e se aiutiamo giustamente chi non è cristiano, a maggior ragione dobbiamo attivarci per questi fratelli e sorelle nel Battesimo...


Un requiem per il Vescovo di Haiti mons. Joseph Serge Miot qui ripreso con Benedetto XVI nell'ultima visita ad Limina

[SM=g1740738]


[SM=g1740750] raccogli questi pianti, asciuga queste lacrime, tienili per mano ai piedi della Croce perchè non si sentano abbandonati ma si sentano conformi al Tuo Divin Figlio condividendo con Lui l'amarezza del sentirsi abbandonato...
Conduci le anime degli innocenti ai piedi del Trono dell'Altissimo, intercedi per quelle anime che non fecero in tempo a riconciliarsi con Dio....sii loro Avvocata, portali dall'amato Gesù...
Date forza ai soccorsi, sollecitate i nostri cuori, Misericordia per tutti, Madre della Misericordia Incarnata!

[SM=g1740720] [SM=g1740750]


Caterina63
00giovedì 14 gennaio 2010 19:38
Tra i morti un centinaio di sacerdoti, religiosi e suore

    Port-au-Prince, 14. Un coadiutore salesiano, Hubert Sanon, un medico, Zilda Arns Neumann, fondatrice del ministero per l'infanzia dell'episcopato del Brasile e undici seminaristi sono deceduti nel corso del terremoto che ha colpito Haiti. È questo il bilancio provvisorio delle vittime tra i religiosi ed ecclesiastici impegnati sull'isola. I primi inviati della stampa internazionale parlano di un centinaio di sacerdoti vittime del sisma.

Le violente scosse hanno totalmente devastato e ridotto in macerie chiese, seminari e l'istituto di studi per religiosi e religiose. L'edificio che ospita la Nunziatura ha resistito all'onda sismica, ma il personale vive nel timore causato dalle ripetute scosse di assestamento. Tutte le strutture religiose rimaste attive e il personale sono impegnati nell'opera di soccorso alla popolazione, in collaborazione con gli organismi di volontariato. Preti e suore, come altre centinaia di migliaia di persone hanno perso le loro abitazioni. Negli edifici rimasti ancora in piedi mancano l'elettricità e i collegamenti telefonici.

    In particolare, le strutture dei salesiani presenti nella capitale Port-au-Prince sono tra le più colpite. Oltre duecento allievi di un istituto di formazione nel settore sociale, situato nel quartiere di Enam, risultano ancora sepolti sotto le macerie dell'edificio crollato. Finora non si hanno ancora notizie dell'esito degli scavi. Inoltre, altri due giovani salesiani in formazione risultano dispersi.

    Il Rettore maggiore dei salesiani, Pascual Chávez Villanueva, ha inviato un messaggio di solidarietà e di vicinanza a don Ducange Sylvain, nuovo superiore della visitatoria "Beato Filippo Rinaldi" di Haiti. "Mi si spezza il cuore - è scritto - a conoscere l'entità della devastazione, la sofferenza, la morte e la disperazione che si è lasciato dietro il terremoto. Il mio cuore sta con i confratelli della visitatoria di Haiti, con tutta la famiglia salesiana, a partire dalle figlie di Maria Ausiliatrice, i giovani e il caro popolo haitiano".
   
Nessun danno di rilievo, invece, hanno subito le strutture dei gesuiti. Soltanto un edificio, a Canapé-Vert ha subito qualche leggero crollo. Tutti i religiosi, così come il personale laico, risultano vivi. I gesuiti sono a fianco della popolazione per assicurare ogni aiuto. Tutti gli ospedali, tranne il dispensario sanitario dei religiosi camilliani, sono stati distrutti dal terremoto. Padre Efisio Locci, presidente della ong Salute e Sviluppo della congregazione, ha dichiarato a "L'Osservatore Romano" che tra le persone disperse si contano anche cinque seminaristi camilliani di cui non si hanno ancora notizie e si teme per la loro sorte. "Nel dispensario - ha spiegato - sono ospitati un centinaio di bambini che hanno bisogno di assistenza urgente". I camilliani stanno provvedendo a inviare sull'isola generi alimentari, medicinali e attrezzature mediche.


(©L'Osservatore Romano - 15 gennaio 2010)
Caterina63
00venerdì 15 gennaio 2010 18:51
La mobilitazione
delle Chiese in favore
dei terremotati

Port-au-Prince, 15. Mentre giungono notizie sempre più drammatiche sul terremoto che ha colpito l'isola di Haiti, la Chiesa cattolica, in collaborazione con le varie organizzazioni di volontariato, ha prontamente attivato la rete internazionale per gli interventi urgenti.

Le testimonianze dal Paese descrivono tutta la gravità della situazione. "Ci troviamo in grandi difficoltà - ha dichiarato a Fides il nunzio apostolico ad Haiti, l'arcivescovo Bernardito C. Auza - Non abbiamo riserve d'acqua e le stazioni di benzina sono chiuse. Non c'è elettricità. Qui a Port-au-Prince le cose sono difficili, manca tutto, abbiamo bisogno di tutto e ancora per tanto tempo". Il nunzio ha poi aggiunto che il numero di preti e religiosi o religiose morti è ancora da verificare.

L'arcivescovado di quattro piani è ridotto a un cumulo di macerie. Il vicario generale di Port-au-Prince, Charles Benoît, e il cancelliere don Cherie sono ancora sotto le macerie. Il nunzio ha visitato anche il seminario maggiore di cui è rimasto in piedi solo un edificio. Tutti i formatori, tranne uno, si sono salvati; tre o quattro seminaristi risultano ancora dispersi; mentre nove sono i morti accertati, compresi i sette del seminario filosofico. "Ho anche visitato - ha concluso - le case e i centri dei religiosi per vedere la situazione e per esprimere la sollecitudine del Papa: tutti sono grati e chiedono aiuto per i propri membri che sono ancora sepolti sotto le macerie".

Le Conferenze episcopali, a partire da quella italiana, hanno lanciato appelli ai fedeli con l'obiettivo di raccogliere denaro e altri aiuti per garantire la sopravvivenza della popolazione dell'isola caraibica. Domenica 24 gennaio in tutte le chiese italiane si terrà una raccolta straordinaria, promossa dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana. Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, ha invitato alla "generosità di tutti affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle, che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della comunità internazionale".

In un comunicato della diocesi si sottolinea che intanto sono stati inviati ad Haiti centomila euro per le prime emergenze. Anche in numerose arcidiocesi e diocesi in Italia, sono state promosse iniziative di solidarietà. Il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, ha invitato i cittadini a una colletta straordinaria.

Nel resto d'Europa, fra le altre, la Caritas in Spagna ha già messo a disposizione oltre centosettantamila euro per il Paese caraibico. Ad Haiti, peraltro, da oltre trent'anni opera l'organizzazione Manos Unidas, impegnata soprattutto nel sostegno all'istruzione e all'educazione.

Passando agli Stati Uniti, in particolare, dal 16 al 17 gennaio, è prevista una colletta nelle parrocchie, le cui finalità, come ha sottolineato il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale arcivescovo di Chicago, Francis Eugene George, "risponde a breve alle emergenze immediate della popolazione e a lungo termine alla ricostruzione del Paese dopo le devastazioni". Un'altra raccolta di fondi, sempre a livello nazionale, è stata poi prevista per i giorni 23-24 gennaio. Inoltre, numerose diocesi negli Stati Uniti hanno annunciato l'avvio di collette locali; mentre il direttore delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti, monsignor John E. Kozar, ha reso noto che è stato lanciato "il fondo di solidarietà per Haiti".

Ai vescovi statunitensi si sono uniti quelli canadesi. Il presidente della Conferenza episcopale del Canada, il vescovo di Saint-Jérôme, Pierre Morissette, ha esortato "tutti i cattolici e le persone di buona volontà a pregare e a rispondere prontamente e generosamente ai bisogni della popolazione haitiana". I presuli canadesi, assieme al Canadian Catholic Organization for Development and Peace, si sono attivati per raccogliere nell'immediato almeno 50.000 dollari da destinare alla Caritas di Haiti.

I presuli dell'America Latina sono anch'essi in questo momento mobilitati per organizzare la rete di solidarietà. Il presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Dominicana, il cardinale arcivescovo di Santo Domingo, Nicolás de Jesús López Rodríguez, ha affermato che tutti i fedeli delle comunità ecclesiali faranno un'importante donazione ai fratelli e alle sorelle haitiani. Alla catena di solidarietà si aggiungono le Conferenze episcopali di Brasile, Cile, Venezuela, Cuba e Bolivia.

Dall'Asia, infine, giungono le parole di profondo dolore e di condoglianza da parte del cardinale arcivescovo di Seoul, Nicholas Cheong Jinsuk. In un messaggio, il porporato chiede "preghiere e donazioni" a tutti i parrocchiani. Altri messaggi di solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime del sisma arrivano altresì dai cristiani delle varie confessioni.


(©L'Osservatore Romano - 16 gennaio 2010)

Caterina63
00sabato 16 gennaio 2010 18:29
In Vaticano aperta una sottoscrizione per un progetto di Cor Unum
Raccolta di fondi per un orfanotrofio


Anche le rimanenze invendute di magazzino possono trasformarsi in strumenti di solidarietà a favore delle popolazioni di Haiti sconvolte dal terremoto. L'idea è della comunità della parrocchia pontificia di Sant'Anna in Vaticano che già con il ricavato delle vendite del mercatino della Caritas - che quest'anno è giunto alla 16ª edizione - può dare un significativo contributo.
Da sabato 30 gennaio a venerdì 5 febbraio prossimi, i volontari della parrocchia si improvviseranno, ogni giorno dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19, venditori di indumenti, libri, oggetti di artigianato, accessori in maglieria e in pelle, piccoli gadget e oggetti artistici recuperati appunto tra le rimanenze di mercato. Scopo della vendita è proprio quella di raccogliere il necessario per finanziare un micro-progetto nell'isola caraibica a sostegno della popolazione.

Come ha spiegato Elio Mascetti, presidente della Caritas parrocchiale di Sant'Anna, sono stati presi contatti con il Pontificio Consiglio Cor Unum nell'intento di offrire il proprio contributo alla costruzione di un orfanotrofio per accogliere i bambini sopravvissuti e rimasti senza niente e nessuno, che vagano disperati per le città. Sono proprio loro, come scrivono gli inviati dei media occidentali giunti sul posto, l'immagine più dolorosa della grande sofferenza di questo popolo disastrato.

La Caritas della parrocchia non si limita a raccogliere fondi dalle vendite del mercatino. Invita tutti i parrocchiani a offrire il proprio contributo per quella che viene presentata dai sacerdoti agostiniani come una necessità improrogabile. Padre Bruno Silvestrini, parroco di Sant'Anna, informa anche che domenica, 24 gennaio, la comunità si unirà alla raccolta straordinaria delle offerte indetta dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana.

Il ricavato dalla questua di ogni celebrazione eucaristica verrà devoluto alla popolazione di Haiti. Inoltre, la messa vespertina sarà celebrata in suffragio delle vittime del terremoto.

Un pensiero particolare sarà riservato elevato a suffragio dell'arcivescovo di Port-au-Prince, monsignor Joseph Serge Miot.


(©L'Osservatore Romano - 17 gennaio 2010)
Caterina63
00martedì 19 gennaio 2010 00:30
In un istituto di formazione cattolica
morti 250 ragazzi
[SM=g1740720]

Port-au-Prince, 18. Mentre ad Haiti fatica a mettersi in moto la macchina dei soccorsi, altre vittime si aggiungono al tragico bilancio di questi giorni. Sono per ora duecentocinquanta i giovani allievi salesiani trovati morti nel crollo di un istituto di formazione della congregazione, situato nel quartiere di Enam, nella capitale Port-au-Prince. I giovani avevano un'età compresa tra i cinque e i diciassette anni.

Le squadre di soccorso stanno lavorando in queste ore per tentare di estrarre vive dalle macerie le altre persone rimaste ferite. A quella dei duecentocinquanta giovani allievi salesiani si deve aggiungere la morte di altri centocinquanta studenti non ospitati nelle strutture affidate alla congregazione. Il terremoto ha anche causato la morte di un operatore laico e di due seminaristi salesiani. Molteplici intanto sono le iniziative delle ispettorie e della famiglia salesiana per raccogliere i fondi necessari per fornire i primi aiuti alla popolazione. Anche in numerosi Paesi prosegue frenetica l'attività degli organismi umanitari. In prima linea sul fronte dell'emergenza ci sono, tra gli altri, gli Stati Uniti che, tramite il Catholic Relief Service (Crs) di Baltimora, sta coordinando le attività di soccorso di varie strutture operative nella distribuzione dei generi di prima necessità.

Dalle testimonianze che giungono dall'isola emerge tutta la drammaticità della situazione. Il direttore delle operazioni di emergenza del Crs, Bill Canny, sottolinea che i volontari basati nella vicina Repubblica Dominicana stanno lavorando senza sosta per allestire il materiale da inviare ad Haiti: in particolare si tratta di contenitori di acqua potabile, kit alimentari, medicine e altri generi di primo soccorso. Le organizzazioni umanitarie, lavorano a stretto contatto con le Caritas dei vari Paesi. Tra queste, c'è anche quella dell'Australia, che ha avviato una raccolta fondi, mettendo a disposizione per le donazioni anche un numero verde. Il presidente della Conferenza episcopale in Australia, l'arcivescovo di Adelaide, Philip Edward Wilson, ha affermato: "Il nostro cuore in questo terribile momento è vicino alla popolazione di Haiti". In una messa celebrata ieri nella cattedrale di Adelaide, l'arcivescovo ha esortato tutti a mobilitarsi per Haiti.




Il messaggio di solidarietà
del Patriarca ecumenico Bartolomeo


Istanbul, 18. La Chiesa ortodossa si unisce agli appelli alla solidarietà per Haiti. In un messaggio, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, ha espresso profondo dolore nell'apprendere della spaventosa catastrofe che ha colpito Haiti, una delle nazioni più povere del pianeta, nella quale vivono più di mille haitiani ortodossi assistiti dai sacerdoti e dalle parrocchie che dipendono dall'arcivescovado del Messico.

Il Patriarca sottolinea che le immagini che giungono dall'isola caraibica "sono orribili e i bisogni della popolazione incalcolabili". In queste ore particolarmente tragiche, aggiunge, "preghiere ardenti si levano dal Fanar e da tutti gli arcivescovadi e le comunità ecclesiali legate al Patriarcato ecumenico nel mondo".

Bartolomeo rivolge "un pressante appello alla solidarietà" affinché sia assicurato alla popolazione "un urgente ed effettivo sostegno". Il metropolita del Messico Atenagora - conclude il messaggio - "è stato già investito della responsabilità di coordinare le azioni intraprese per mettere insieme e inviare ad Haiti gli aiuti economici e umanitari".


(©L'Osservatore Romano - 18-19 gennaio 2010)


[SM=g1740720]
Caterina63
00giovedì 21 gennaio 2010 17:53
INIZIATIVA CEI

Il 24 gennaio raccolta di fondi
in tutte le chiese italiane durante le Messe


La Chiesa italiana si mobilita a favore della popolazione di Haiti. A livello nazionale è stata annunciata ieri dalla presidenza della Cei, che ha così voluto raccogliere l’accorato invito del Santo Padre, una raccolta straordinaria indetta per domenica 24 gennaio 2010 in tutte le chiese d’Italia. Le offerte si andranno così ad aggiungere ai due milioni di euro stanziati già mercoledì dalla stessa Cei, attraverso i fondi otto per mille destinati alle emergenze umanitarie. E come ricorda il comunicato che Avvenire pubblica integralmente in prima pagina, potranno essere effettuate tramite diversi canali.

Ma la mobilitazione sta coinvolgendo, a macchia d’olio, anche numerose Chiese locali. Da Torino l’arcivescovo, cardinale Severino Poletto, fa appello «a tutte le comunità cristiane diocesane affinché si proponga da domenica prossima, 17 gennaio, ai fedeli una colletta straordinaria a favore delle persone colpite da questa immane tragedia». Il porporato esprime, quindi, «una particolare vicinanza ai Padri Camilliani, presenti in diocesi, i quali hanno a Port-au-Prince un ospedale pediatrico e diversi ambulatori medici infermieristici e che sono stati provati da questo terremoto in quanto cinque studenti di teologia della loro comunità e altri seminaristi hanno perso la vita sotto le macerie insieme con l’arcivescovo, monsignor Miot. Per questo – aggiunge – indico fin da ora che parte della colletta diocesana sarà devoluta all’ordine religioso dei Camilliani a favore della loro comunità di Haiti e dei bambini ricoverati nell’ospedale di Port-au-Prince». «Confido – conclude il cardinale Poletto – che, come sempre, anche in questa dolorosa circostanza la Comunità torinese si dimostrerà sensibile a chi, già povero, è stato provato da questa calamità naturale».

Analogo l’appello dell’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che chiede a tutti di unirsi alla sua preghiera al Signore per le vittime e per i sopravvissuti e si appella alla generosità di tutti. Le persone, le associazioni e le comunità parrocchiali possono inviare il proprio contributo mediante un versamento sui conti del Centro Caritas dell’arcidiocesi di Udine Onlus, Via Treppo 3 - 33100 Udine. Le coordinate bancarie sono: Iban IT 45 U 02008 12310 000001515712. In alternativa, le coordinate postali sono: c/c n. 51029056 con la causale «Emergenza Terremoto Haiti».

Una sottoscrizione tramite conto corrente postale è invece la via di aiuto scelta dalla Caritas diocesana di Catania, che ha aperto una sottoscrizione per aiutare Haiti. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte alla Caritas diocesana di Catania tramite il conto corrente postale numero 11105954 specificando «Emergenza terremoto Haiti». È possibile anche fare un bonifico sul conto corrente Bancoposta della Caritas diocesana di Catania, codice Iban IT 95 NO 760116900000011105954.

Mobilitazione anche da parte della diocesi di Savona-Noli, dove il vescovo, monsignor Vittorio Lupi, che è anche delegato della Conferenza episcopale ligure per la carità, ha messo a disposizione alcuni conti correnti bancari e postali per le offerte. Le donazioni si possono fare presso l’Ufficio Caritas diocesana in via Mistrangelo 1/1 bis a Savona dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12, o con bonifico bancario intestato a Diocesi di Savona-Noli / Caritas Diocesana IBAN: IT67 E063 1010 6030 0000 0891 480 Causale: «Emergenza terremoto Haiti».

Anche da Brescia la Caritas diocesana fa sapere che sono attivi alcuni canali di offerta. Tra questi il c/c postale n. 10510253 intestato proprio a Caritas Bresciana.

Caterina63
00venerdì 22 gennaio 2010 19:00

I seminaristi di Haiti abbandonati alla propria sorte


Alcuni sono rimasti feriti, tutti hanno perso ogni cosa


di Jesús Colina

ROMA, giovedì, 21 gennaio 2010 (ZENIT.org).- I seminaristi di Haiti sono rimasti abbandonati alla propria sorte dopo che il terremoto ha distrutto il loro seminario e nel panico hanno dovuto trovare un rifugio.

Nel seminario nazionale di Port-au-Prince, prima del sisma, c'erano poco più di 250 studenti. L'associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), preoccupata per la loro sorte, informa che nel Paese sono morti almeno 30 seminaristi, non solo diocesani, ma anche religiosi.

Il 17 gennaio il Vescovo di Fort-Liberté, monsignor Chibly Langlois, ha rivelato in un messaggio indirizzato all'associazione pontificia ciò che hanno visto le persone che ha mandato a riprendere 16 seminaristi della capitale.

"Uno dei seminaristi aveva passato due giorni e mezzo sotto le macerie. Un altro era ferito. Altri tre erano sotto shock ed avevano bisogno di cure particolari. Ho mandato due seminaristi nella Repubblica Dominicana per visite accurate altrimenti impossibili a Fort-Liberté", ha detto il presule.
 

"Inoltre i seminaristi non hanno potuto recuperare nulla di quanto possedevano. Ciò significa che da parte nostra è necessario fornire non solo assistenza medica, ma anche aiuto finanziario in modo che possano procurarsi indumenti di ricambio ed altri generi di prima necessità", ha aggiunto.

Di fronte a questa situazione, ha reso noto a ZENIT Xavier Legorreta, responsabile degli aiuti per l'America Latina di ACS, una delle necessità più impellenti è offrire i mezzi necessari per ricostituire la comunità dei seminaristi.

In questa occasione, l'associazione ha inviato 100.000 dollari (70.000 euro) che serviranno per accogliere la comunità di seminaristi e rispondere alle sue necessità. ACS ha anche annunciato che presto invierà altri aiuti.

Aiuto alla Chiesa che Soffre risponde in questo modo al disperato appello lanciato dall'Arcivescovo di Cap Haitien, monsignor Louis Kébreau, presidente della Conferenza Episcopale di Haiti.

L'istituzione coordina la sua opera assistenziale con il Nunzio Apostolico ad Haiti, l'Arcivescovo Bernardito Auza, che sta facendo giungere aiuti da Santo Domingo, capitale della vicina Repubblica Dominicana.

Monsignor Auza ha inviato ad ACS una lista delle perdite più gravi che ha subito la Chiesa nel Paese.


In pratica, le 80 parrocchie dell'Arcidiocesi di Port-au-Prince e le sue cappelle (circa quattro per parrocchia) sono state distrutte. "Stiamo parlando di circa 320 cappelle!", ha spiegato Legorreta dando un'idea dell'enorme compito che ha ora davanti la Chiesa locale, che ha perso l'Arcivescovo di Port-au-Prince e il suo vicario generale.

Di fronte alle necessità, il Nunzio confessa: "Non riesco a moltiplicare il mio sacco di riso".

Legorreta sta preparando una missione di Aiuto alla Chiesa che Soffre per le prossime settimane ad Haiti per analizzare come sia possibile rispondere alla situazione dei seminaristi e ad altre necessità urgenti della Chiesa nel Paese.


AIUTA LA CHIESA CHE SOFFRE (solidarietà ecclesiale) 

Chi desidera contattare l'Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre,
impegnata da oltre mezzo secolo
nel sostenere i cristiani perseguitati
e minacciati a motivo della fede,
può scrivere o telefonare a:
 
Aiuto alla Chiesa che Soffre
Piazza san Calisto, 16
00153 Roma
tel. 06/698.939.20


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UBS Bellinzona, conto nr. 234-340012.01 M
 
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