I frutti delle campagne dell'odio NON pagano! Solidarietà per il Presidente del Consiglio

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Caterina63
00lunedì 14 dicembre 2009 10:50
14 giorni dal Santo Natale...ma l'odio ancora non si placa, esprimo allora alcune riflessioni sulla campagna d'odio politica che stiamo subendo da tempo...e questo attenzione, al di la di ogni schieramento politico...
Come cattolici infatti noi NON subiamo il fascino del culto alla persona, ma CURIAMO I RUOLI ISTITUZIONALI AI QUALI OBBEDIAMO nel dare a Cesare ciò che gli spetta da parte nostra come cittadini...
Niente culto alla persona dunque, ma al tempo stesso, condanna anche contro le campagne d'odio che si fanno in nome della politica"corretta"...

                          

Fin dall'ultima campagna politica che portò al governo Prodi abbiamo assistito (e stiamo assistendo) ad una continuata campagna d'odio contro una persona... e non mi si dica che tanto odio iniziato da Prodi che l'ha permesso, fosse finalizzato all'imoralità del soggetto contestato, perchè credo che se al posto di Berlusconi ci fosse stato un altro Pinco Pallino, anche questi avrebbe subito la dura campagna diffamatoria alla quale assistiamo impotenti...

Non riesco a digerire, proprio perchè impotente, alla durissima campagna d'odio aperta da Di Pietro, EX MAGISTRATO di mani pulite... l'istigazione all'odio è palese perchè questa è arrivata ancor prima che lo stesso Berlusconi vincesse le elezioni e il popolo diventa sovrano solo quando torna utile, solo per riempire le piazze come carne da macello....e come pecore impazzite ancora si OBBEDISCE a certi richiami facendo delle piazze dei veri mattatoi senza più ragione, senza più ragionare, ma solo per gridare l'odio, solo per spandere IDEOLOGIA...

Intendiamoci bene, Berlusconi non è un santo...e comunque la si pensi è stato legittimamente scelto dal popolo sovrano per guidare il Paese... è assurdo, per esempio che fin dal primo mese del suo insediamento, Di Pietro già gridava di "buttarlo fuori".... ma come si fa a fare politica in questo modo scorretto e privo di ogni buon senso?
C'ha provato anche Franceschini ad accanirsi contro la persona...e si sono visti i risultati, ha perso!

Forse un Di Pietro che pensa di poter fare miracoli contro la crisi, dimentica che quando egli stesso ebbe la possibilità per fare qualcosa, di fatto non fece nulla con la sua coalizione....non si approdò a nulla... gli uomini, i politici NON FANNO MIRACOLI, non li fa nessuno se non solo Iddio attraverso quei politici che davvero però si mettono al suo fianco...ma di certo i miracoli non avvengono attraverso queste campagne continuate d'odio verso la persona,Presidente del Consiglio...

Il ferimento subito da Berlusconi è grave non perchè Berlusconi non sia capace di governare, ma per l'odio scatenato da queste campagne...

Come cittadina di questo Paese sono davvero scandalizzata di come si faccia politica, e scandalizzata del fatto che non esista una opposizione equa, disciplinata ALLA RAGIONE E AL BUON SENSO...disciplinata alla VERITA', disciplinata alla politica COME VOCAZIONE e non come interesse ideologico...sono scandalizzata perchè questo modo di fare politica accanendosi contro la persona è iniziata proprio con i prodiani, con i catto-progressisti....che pur di arrivare al potere fecero alleanze e compromessi con chiunque fosse stato più bravo ad urlare, ad accanirsi contro una persona, anzichè CONTRIBUIRE CON LA RAGIONE, CON GLI ARGOMENTI, CON UN PROGRAMMA ETICO E MORALMENTE ACCETTABILE...

Mi chiedo: come avrebbero reagito i politici di ogni schieramento se ad essere colpito fosse stato il Presidente della Repubblica? Indubbiamente non v'è ragione, neppure per un folle, colpire il Presidente della Repubblica, egli ha solo le funzioni del garante, di fatto non mette a rischio nulla....

...e a un Di Pietro che ancora si accanisce dicendo che questo atto folle sarebbe derivato dalla sua politica (di Berlusconi), si faccia un esame di coscienza (se è ancora in grado di ragionare serenamente) per potersi accorgere se forse non sia stato il suo continuo tam-tam di istigazione all'odio, ad aver armato la mente vacillante di questa persona che ora dovrà subire per l'atto compiuto...
Esiste una Giustizia al di sopra degli Uomini e al di sopra di ogni politica, al di sopra di ogni Cesare e magistrato, che saprà valutare chi ha davvero armato la mano di questa persona, e stia sicuro Di Pietro che egli stesso potrebbe pagarne le conseguenze...perchè tutto si paga, fino all'ultimo spicciolo...

Quale Buon Natale si augureranno a breve nella cerimonia ufficiale fra le mura della politica? Questi si che saranno gesti FALSI se non si farà promessa di cambiare DAL DI DENTRO... Quale Buon Anno se alla base persiste l'odio verso la persona? Quanta ipocrisia!
Che la politica sia difficile nessuno lo nega, ma nessuno è obbligato a perseguire progetti di odio....

Concludo queste mie riflessioni con le parole di Santa Caterina da Siena nella Lettera 121 scritta "Ai Signori difensori del popolo...." Lettere ai Politici che Di Pietro e compagni dovrebbero leggere e meditare.....tutti dovremo meditare...

"
Veramente, signori carissimi, che chi è cieco e ha offuscato l'occhio dell'intelletto suo per lo peccato mortale, non cognosce nè sè nè Dio. Male potrà dunque vedere o correggere il difetto del suddito suo. E se pure il corregge, il corregge con quella tenebra e con quella imperfezione ch'egli ha in sè. E spesse volte, per lo poco cognoscimento, ho veduto e veggo punire e' difetti colà dove non sono, e non punire quelli che sono iniqui e cattivi, che meriterebbono mille morti. Il poco lume non lascia discernere la verità, e pone la calunnia colà dove ella non è; e genera il sospetto in coloro de' quali egli si può sicurare e fidare (cioè de' servi di Dio e' quali gli parturiscono con lagrime e con sudori, con la continua e santa orazione, mettendosi ad ogni pericolo e pena o tormento, per onore di Dio e salute loro e di tutto quanto il mondo): e fidandosi di coloro che sono radicati nell'amore proprio di loro medesimi, e' quali per ogni vento si vollono. E tutto questo procede dal poco lume e tenebroso peccato. Evvi bisogno dunque di avere il lume.

Dico che il morto non può sotterrare il morto; cioè che colui che è morto a Grazia, non ha nè ardire nè vigore di sotterrare il morto del difetto del prossimo suo, perchè si sente in quella medesima morte ch'è egli; e però nol vuole nè sa correggere, vedendosi in quella infirmità medesima; e non se ne cura. Non si cura del suddito suo, perchè egli il vegga infermo. E anco è tanta la gravezza della infirmità del peccato mortale, che non vi pone rimedio, se prima non cura sè medesimo. Essofatto ch'egli sta in peccato mortale, è venuto in povertà, e perduta ha la ricchezza delle vere e reali virtù, non seguitando le vestigie di Cristo crocifisso: e però non può sovvenire al povero; privato, come dissi, della ricchezza della divina Grazia.

Per la tenebra ha perduto il lume; che non vede il difetto colà dove egli è. E però si fanno le ingiustizie, e non le giustizie. Per la infermità perde ilvigore del santo e vero desiderio, in desiderare l'onore di Dio e la salute del suo prossimo; e cresce sempre la infermità se egli non ricorre al medico, Cristo crocifisso,vomitando il fracidume per la bocca, usando la santa confessione. Se egli il fa, riceve la vita e la sanità; ma seegli nol fa, subito riceve la morte: e allora il morto non può seppellire il morto, come detto è. E che maggior povertà si può avere, che esser privato del lume della sanitàe della vita? Non so che peggio si possa avere. Questi tali dunque non sono buoni nè atti a governare altrui, poichè non governano loro.
(..)
Amore, dico, della vostra salute, e dolore della nostra ignoranzia. Voglia Dio che per divino giudicio non ci sia tolto il lume di non cognoscere la verità. Altro non dico più. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore
".

Va sottolineato: 
che esiste una Giustizia al di sopra di ogni magistrato che valuterà
con saggezza chi ha armato la mente di questo poveretto caricato ed istigato da tanto odio pronunciato dagli stessi politici...le campagne d'odio NON pagano, Di Pietro ancora non l'ha capita nonostante stando egli stesso nel governo Prodi che aveva sposato la medesima campagna d'odio, finì per cadere miseramente...

Preghiera per questa povera Italia e per i suoi politici di qualsiasi schieramento perchè l'odio davvero non finisca per accecarli del tutto danneggiando il popolo che poi ipocritamente chiamano "sovrano"....Ieri è stata colpita l'Istituzione grazie alla stoltezza di chi, incapace di fare politica, conosce solo l'arma dell'odio e l'uso della piazza come mattatoio dove far sfogare il popolino...ma tutto si paga, fino all'ultimo spicciolo... Preghiamo davvero affinchè il Signore per questo Suo Natale ci porti in dono il sano discernimento...




          

Caterina63
00lunedì 14 dicembre 2009 21:43
L'aggressione ai danni del presidente del Consiglio italiano
Un campanello d'allarme

Solidarietà del capo dello Stato e del Papa


Roma, 14. Se era, come è, un campanello d'allarme, sembra che non tutti ne stiano tenendo conto. La violenta aggressione al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, avvenuta ieri in piazza Duomo a Milano, è considerata, secondo le prime ricostruzioni, il gesto di uno squilibrato, anche se le indagini si muoveranno, come è comprensibile, su tutti i fronti.

Ma è anche, a detta almeno della grande maggioranza dei commentatori e degli analisti italiani, l'effetto, in questo caso incidentale, di un clima di violenza verbale e concettuale colto da tutti. A poche ore dalle brutte immagini che hanno fatto il giro del mondo di un capo di Governo insanguinato e trasportato via a braccia dalle sue guardie del corpo, parole, messaggi, attacchi, distinguo si stanno accumulando. Da alcune parti si avverte però il rischio che tutto possa riprendere allo stesso modo, e che il pesante souvenir del Duomo scagliato sul viso del presidente del Consiglio sia considerato, tutto sommato, un fenomeno fisiologico del confronto politico.

Eppure, oltre ai gruppi che sui siti in rete dei cosiddetti social network rivaleggiano in sciocchezze - fra chi all'attentatore vuole consegnare un premio e chi allo stesso riserverebbe ben altra, cruenta, sorte - c'è un Paese che affronta con dignità una difficilissima fase economica e vorrebbe che a queste difficoltà i rappresentanti politici si dedicassero, invece di fare esercizio di retorica violenta in piazze reali o virtuali.

È in nome e in considerazione di questo Paese che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha più volte rivolto responsabili e inascoltati appelli alla moderazione. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello fatto ieri sera, non appena avuta notizia degli avvenimenti di piazza Duomo: "Esprimo - ha affermato il capo dello Stato - la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio, al quale va la mia personale solidarietà, e il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza". Napolitano ha anche telefonato nell'ospedale dove Berlusconi è ricoverato - e dove rimarrà ancora per tutta la giornata di oggi - per informarsi sul suo stato di salute.

Anche Benedetto XVI, in un telegramma al presidente Berlusconi a firma del cardinale segretario di Stato, ha voluto esprimere al presidente del Consiglio "paterna vicinanza", augurandogli una "pronta guarigione" e deplorando l'aggressione di cui è rimasto vittima.

Preoccupazione aveva espresso ieri sera il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, rilevando che l'aggressione "è un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti. Ogni violenza - aggiungeva - va fermamente condannata senza incertezza da tutte le parti politiche e dalle diverse componenti della società".

Per la Conferenza episcopale italiana la violenta aggressione costituisce "un episodio di singolare ed esecrabile gravità. Mentre esprimiamo - si legge in una nota della presidenza - sincera vicinanza al presidente Berlusconi auspichiamo per il nostro Paese un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno".

Concetti condivisi dai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini: "La pacifica convivenza democratica del Paese - ha detto il primo - è a rischio. Ritengo che sia giunto il momento che la politica si interroghi a 360 gradi e occorre fare il punto sul linguaggio usato" e sul "clima di tensione". Per Fini, che ha espresso la sua condanna per "un gesto di violenza che non può essere giustificato", ieri è stato "un brutto giorno per l'Italia e tutte le forze politiche hanno il dovere di fare in modo che il Paese non riviva gli anni di violenza".

Un campanello d'allarme è suonato. È necessario che di questo si tenga conto, nel linguaggio e nei concetti espressi in primo luogo dagli stessi protagonisti della politica italiana, di qualsiasi colore. Per il bene del Paese.


(©L'Osservatore Romano - 14-15 dicembre 2009)



Caterina63
00martedì 15 dicembre 2009 10:46
[SM=g1740733] Per quanto non condivida tutto di alcune tematiche trattate in passato da don Verzè, ritengo tuttavia utile ed interessante l'intervista che ha rilasciato stamani al corriere:

Intervista a don Luigi Verzè
- Don Verzè: ha già perdonato l'aggressore. Troppo odio, bisogna cambiare la Carta Costituzionale

di Cazzullo Aldo
corriere del 15.12.2009

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L'amico li fondatore del San Raffaele dopo la visita al prernier: Bersani caloroso, l'ho visto sinceramente dispiaciuto.
Don Verz : ha già perdonato l'aggressore Troppo odio, bisogna cambiare la Carta « Questo clima è anche colpa della caccia all'uomo da parte dei magistrati» (1)

Don Verzé, Berlusconi è qui nel suo ospedale (i maggiori contributi sono stati suoi). Come l'ha trovato?

«Fisicamente, in ripresa. Psicologicamente, umiliato, terrorizzato. Non tanto per il dolore, quanto per aver provato sul suo corpo l'odio».

Quando ha saputo?

«Appena è successo. Mi ha avvisato il suo medico, Alberto Zangrillo. Ma non sono andato subito al San Raffaele. In questi casi ci vogliono calma, tranquillità. E anche solitudine. Attorno a Berlusconi c'erano i nostri medici migliori, e loro bastavano. Hanno fatto la Tac, per escludere danni cerebrali. Poi gli altri esami. Solo dopo abbiamo fatto entrare il fratello e i figli».

E lei?

«Io sono andato stamattina (ieri, mia). Era giusto lasciargli un po' di tempo. Quando accade una cosa del genere, quando si rischia la vita, ci si ritrova come sospesi tra Dio e il mondo. Soprattutto se si è uomini della statura di Berlusconi».

Perché parla di un Berlusconi «terrorizzato»?

«il problema non è lui. Lui si è già ripreso, la forte emozione che ha provato è già alle spalle. L'ho rivisto all'ora di pranzo, e il suo ottimismo aveva già preso il sopravvento. Anch'io sono un ottimista; ma perché ho novant'anni, e mi sento ormai nelle braccia di Gesù Cristo. Berlusconi è più ottimista di me. Il problema è l'odio. Questo episodio è anche un monito. il segno che è davvero il tempo di cambiare la Costituzione».

Perché? E In che modo, secondo lei?

«Non tocca a me dirlo. Tocca ai politici: l'ho detto a Berlusconi e agli altri che ho visto oggi, Fini e Bersani>.

Come ha trovato Fini?

«Freddo. Forse perché l'ho visto per strada».

E Bersani?

«Caloroso. Sinceramente dispiaciuto. Bersani è una gran brava persona. Ci siamo anche dati un bacio. Certo, ha da governare una gabbia di tigri e leoni>.

Di Pietro dice che Berlusconi ha istigato all'odio. Anche la Bindi, con toni diversi, sostiene che il premier ha le sue responsabilità per il clima che si è creato.

«Sono loro ad aizzare all'odio, ad aver ispirato il gesto di quel povero diavolo».

E giusto dare più poteri al presidente del Consiglio?

«Se ne occupino gli addetti ai lavori. Dico soltanto come cambierei l'articolo 1: l'Italia è una repubblica fondata non solo sul lavoro, ma anche sulla cultura; la politica divide, la cultura unisce. Quanto è accaduto è frutto di un'assoluta mancanza di cultura. Di rispetto. Di conoscenza dell'altro. Berlusconi mi ha detto: Perché a me? Perché mi odiano tanto, al punto da volermi ammazzare? Io voglio il bene del paese, il bene di tutti. Tu don Luigi lo sai che è così. Perché non se ne rendono conto? ».

E davvero così, don Luigi?

«Certo. Io conosco bene Berlusconi. E un uomo di fiducia e di fede. Conosce il vero insegnamento di Gesù : Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi . Berlusconi ama tutti, anche i suoi nemici. E' incapace di pensieri o parole cattivi».

Una volta definì «coglioni» gli italiani che non votavano per lui.

«Ma anch'io ne dico di tutti i colori alle persone che lavorano con me. Però loro non se la prendono. Perché, come Berlusconi, parlo con il sorriso sulle labbra; e loro sono indotti a sorridere».

Anche la magistratura, secondo lei, ha contribuito a creare questo clima?

«E chiaro che è così. Questo è il vero motivo per cui occorre ritoccare la Costituzione. Anche la caccia all'uomo giudiziaria ha creato il contesto in cui è stata possibile l'aggressione. La magistratura dev'essere ricondotta al suo molo. Che è al di sopra e al di fuori della politica. I magistrati non devono fare politica; sarebbe come se il Papa o la Chiesa pretendessero di farla».

Lei sa che diranno che Berlusconi e i suoi intendono approfittare delia circostanza.

«So quel che diranno. Non si rendono conto del pericolo che incombe sul paese, del clima che si respira, della gravità di quanto è accaduto. Non si rendono conto che Berlusconi ama l'Italia, ed è per questo, non per i suoi interessi, che è sceso in campo, mettendo in gioco tutto se stesso, anima e corpo, anche a rischio della propria salute. Anche a rischio della propria vita, come si è visto. Io gliel'ho detto: Ricordati che sei una persona ricca . Ma lui non si tira mai indietro; Poi, certo, non è un angelo del cielo. E' un uomo. Un uomo sano e vitale. Può commettere errori. Come me, come lei. Per fortuna il San Raffaele è il suo angelo custode; e io sono il custode del suo angelo custode».

Perdonerà il suo feritore?

«L'ha già perdonato. Non mi stupirei che chiedesse di incontrarlo».

Aldo Cazzullo
(1) Nel ritoccare la Costituzione, la giustizia va riportata al di sopra e al di fuori della politica.

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del 6 novembre 2009 interessante quest'altra parte di intervista sempre a don Verzè



«In questi giorni sono arrabbiato».
Per quale motivo, don Verzé?
«La sentenza europea che vieta il crocifisso è una cosa orrenda. Uno sputo su tutto quel che di grande ha fatto l' Europa. Disconosce le nostre origini. Viola la nostra storia. Mi pare di sentire il corpo di Giovanni Paolo II che si rotola nella cassa. Mi pare di vederlo, ormai consumato, che viene fuori, uno stinco su quell' altro, a impugnare un bastone...».

Che fare?

«Reagire. A Natale, anziché l' albero, erigiamo una croce. Spero lo faccia anche il Santo Padre, in piazza San Pietro. Mi offro di portargliela io: una grande croce di 25 metri».

Nell' attesa del Papa, lei l' altra mattina ha visto Berlusconi.

«Abbiamo rievocato i nostri precedenti incontri. La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel ' 94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all' Italia».

E non ha cambiato idea?

«No. Una volta un contestatore mi si è avvicinato, puntandomi il pugno sotto il mento, e mi ha chiesto se la pensavo ancora così su Berlusconi. Gli ho risposto di sì. L' hanno portato via prima che mi colpisse».

Con Berlusconi avete parlato anche degli scandali estivi?

«Certo. Mi ha assicurato che lui non ha fatto quel che dicono. E io gli credo: non l' ha fatto. Ho visto tante cose nella vita, ma mai una vergogna simile. Sono state enfatizzate supposizioni, voci. E se anche se fossero verità, dovremmo vergognarci e tenerle nel cuore. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. E di peccati ne commettiamo tutti. Eppure vedo molti peccatori tirare molte, troppe pietre».

Non sono soltanto voci. Tutto ha avuto inizio con il divorzio chiesto da Veronica Berlusconi.

«Conosco bene anche lei. Non voglio giudicare. Berlusconi è un uomo, non un santo; anche se io in ogni uomo vedo la santità. Gesù non ha detto: siate puri, siate giusti. Ha detto: amatevi l' un l' altro come io ho amato voi. L' Italia è un Paese profondamente cristiano, un Paese meraviglioso, ma sta perdendo il rispetto per se stesso pur di rovistare nella rogna, sta dissacrando e calpestando i suoi valori in un drammatico vuoto di cultura. E il peggio della nostra cultura sono alcuni magistrati».

Che c' entrano i magistrati?

«La giustizia in Italia sembra una spada di Damocle pendente sulla testa di chiunque. Purtroppo alcuni magistrati non hanno il senso della giustizia. Un dubbio per loro è sufficiente per giudicare. E giudicano».
(..)

Lei ha buoni rapporti anche a sinistra.
Ad esempio con il presidente della Regione Puglia Vendola.

«Un uomo che cerca la verità. La gente giudica dalle apparenze, dall' orecchino. Che mi importa dell' orecchino! Io guardo il meglio dell' uomo. Ne ho parlato con Berlusconi, che ha per Vendola molta simpatia e stima. Qui sta la sua superiorità: cerca le intelligenze, anche nell' opposizione».

Bersani?

«Non lo conosco. Conosco D' Alema, gli ho fatto sapere che prego per lui. Mi ha risposto che ne ha molto bisogno».

Presidente del Pd diventerà Rosy Bindi, di cui lei non è grande estimatore.

«Per me la Bindi è stata una disgrazia. Ma io la amo lo stesso. Se venisse qui al San Raffaele bisognosa di cure, mi farei in quattro».


[SM=g1740733]

Duck Slayer
00sabato 1 maggio 2010 02:44
- "Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio." Silvio Berlusconi (15 Dicembre 2009)

- "Io invito tutti a tirar fuori soltanto una mia frase insultante nei rispetti dell'opposizione. Io rispetto tutti e pretendo rispetto." Silvio Berlusconi (10 Marzo 2004)

- "[Berlusconi] E' il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne." Indro Montanelli (25 marzo 2001)


L'amore, eh? Bene, lasciamo perdere i giudizi personali, e limitiamoci a qualche giro di citazioni. E' un esercizio che vale quel che vale, ma penso che questo sia un buon momento per farlo, anche come vademecum. Ho evitato le cosiddette "gaffes", qualcuno può sempre sostenere che si tratta di scherzi bonari.

Fonte: Wikiquote

(citazioni da frasi di Berlusconi)

- "Bossi, quando parla, sembra un ubriaco al bar" (26 agosto 1994)

- "Buttiglione, firmando la mozione di sfiducia al governo Berlusconi insieme con Bossi, si dimostra un mentecatto doppiogiochista" (18 dicembre 1994)

- "Bossi, un disastro, una mente contorta e dissociata, un incidente della democrazia italiana, uno sfasciacarrozze con il quale non mi siederò mai più allo stesso tavolo" (20 gennaio 1995)

- "Veltroni è un coglione" (2 febbraio 1995)

- "Per Prodi si è usata la stessa tecnica di Lenin e Stalin: quella dell'utile idiota: si prende una persona, la si mette lì e ci si nasconde dietro" (15 aprile 1995)

- "L'occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà che ha garantito benessere largo e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, che non c'è nei paesi islamici, il rispetto dei diritti politici" (26 settembre 2001)

- "Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto! [...] Se questa è la forma di democrazia che intendete usare per chiudere le parole del presidente del Consiglio europeo, vi posso dire che dovreste venire come turisti in Italia, ma che qui sembrate turisti della democrazia!" (2 luglio 2003)

- "Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana" (5 settembre 2003)

- "Se la sinistra andasse al governo il risultato sarebbe miseria, terrore e morte, come accade in tutti i posti dove governa il comunismo." (17 gennaio 2005)

- "[Riferendosi ai magistrati] Ahimè, sono sicuro che hanno idee radicate nel passato, nella scuola di Mosca e se andassero a Cuba sono sicuro che tornerebbero solo dopo aver fatto turismo sessuale e senza avere imparato niente." (4 febbraio 2006)

- "Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse" (4 aprile 2006)

- "[Riferendosi a Prodi] Ho bisogno di un killer. Ma non c'è nessuno disposto a farlo, al momento." (21 novembre 2006 - ok, questa può essere una gaffe, ma è un po' fortina o sbaglio?)

- "Se i cittadini non dovessero confermare un sindaco come Cammarata e un buon governo che hanno operato così bene, dovrebbero essere ricoverati per infermità mentale tutti." (5 maggio 2007 - poi si è pentito)

- "[Su Obama abbronzato] Gli ho fatto un grande complimento, una carineria assoluta. [...] E se non hanno il sense of humour sono imbecilli e se ne vadano a... [...] Perché? C'è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole." (6 novembre 2008)

- "[A proposito di Rosy Bindi] Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce" (8 ottobre 2009)


Fonte: Repubblica

- "Bossi è un Giuda, un ladro di voti, un ricettatore, truffatore, traditore, speculatore" (21 dicembre 1994)

- "Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista" (16 gennaio 1995)
- "Bossi è un dissociato mentale" (25 febbraio 1995)

- "Bossi è un folle che fa dichiarazioni folli. Sembra che sia normale, invece è completamente folle" (20 luglio 1995)

- "La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte" (29 Settembre 1996)

- "Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas" (4 aprile 2000)

- "Chiameremo tutti i giorni Amato l'utile idiota che siede a Palazzo Chigi" (21 aprile 2000)

- "[Rivolto a Follini] Se continui così, te ne accorgerai. Vedrai come ti tratteranno le mie tv". (11 luglio 2004)

- "Follini, tu mi hai rotto i coglioni" (12 luglio 2004)

- "Prodi? Un leader d'accatto" (22 febbraio 1995)

- "Lei ha una bella faccia da stronza" (a una contestatrice, 24 luglio 2003)

- "Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D'Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot" (14 dicembre 2005)

- "Nessun italiano può sentirsi degno di essere tale se domenica non sarà andato a dare il proprio sì alla Riforma" (21 giugno 2006)

- "Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il Presidente della Repubblica è uno di loro" (21 ottobre 06)

- "Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle stronzate che diceva Prodi" (2 luglio 2007)


Chissà se ha imparato qualcosa. :-|
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