IL CREDO della Chiesa Cattolica;-)

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(Teofilo)
00mercoledì 14 ottobre 2009 18:53
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena  (Messaggio originale)Inviato: 23/01/2002 10.14
Il 30 Luglio del 1968, dopo la conclusione del Concilio Vaticano II, papa Paolo VI fa a nome di tutta la Chiesa Cattolica (Universale) e di quanti in Essa si riconoscono, questa importantissima  e solenne PROFESSIONE DI FEDE....Riprendendo e calcando le orme degli Apostoli , della loro tradizione evangelica e alla luce dei Testi Sacri, un Credo che non teme smentite.....
Noi crediamo: in un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, creatore delle cose visibili, come questo mondo ove trascorre la nostra vita fuggevole, delle cose invisibili quali sono i puri Spiriti, chiamati altresì Angeli, e Creatore in ciascun uomo dell'anima spirituale e immortale!
Noi crediamo: che questo Unico Dio è assolutamente UNO nella Sua essenza infinitamente santa come in tutte le sue perfezioni, nella Sua Onnipotenza, nella Sua scienza infinita, nella Sua Provvidenza, nella Sua volontà e nel Suo Amore. Egli è "Colui che è", come Egli stesso lo ha rivelato a Mosè; ed Egli è Amore, come ce lo insegna l'apostolo Giovanni: cosicchè questi due Nomi, ESSERE e AMORE, esprimono ineffabilmente la stessa realtà Divina di Colui che ha voluto darsi a conoscere a noi, e che "abitando in una Luce inacessibile" (1Tim.6,16) è in Se stesso al di sopra di ogni altro Nome, di tutte le cose e di ogni intelligenza creata. Dio solo può darci la conoscenza giusta e piena di Se stesso, rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo, alla cui eterna vita noi siamo stati chiamati per Grazia di Lui a partecipare, quaggiù nell'oscurità della fede e, oltre la morte, nella luce perpetua, l'eterna vita! I mutui vincoli che costituiscono eternamente le Tre Persone, le quali sono ciascuna l'Unico e identico Essere Divino, sono la beata vita intima di Dio Tre volte Santo, infinitamente al di là di tutto ciò che noi possiamo concepire secondo l'umana misura!
Noi dunque crediamo: al Padre che genera eternamente il Figlio; al Figlio, Verbo di Dio, che è eternamente generato; allo Spirito Santo, Persona increata che procede dal Padre e dal Figlio come Loro eterno Amore. In tal modo nelle Tre Persone Divine, sovrabbondano e si consumano, nella sovreccellenza e nella gloria proprie dell'Essere increato, la vita e la beatitudine di Dio perfettamente UNO; e sempre "deve essere venerata l'Unità nella Trinità e la Trinità nell'Unità".
Noi crediamo: in Nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli è il Verbo Eterno, nato dal Padre prima di tutti i secoli, e al Padre consunstanziale, e per mezzo di Lui tutto è stato fatto. Egli si è Incarnato per opera dello Spirito Santo nel seno della Vergine Maria, e si è fatto Uomo: eguale pertanto al Padre secondo la divinità e inferiore al Padre secondo l'umanità, ed Egli stesso Uno, non per una qualche confusione delle nature, ma per l'unità della Persona.
Egli ha dimorato in mezzo a noi, pieno di Grazia e di Verità. Egli ha annunciato e instaurato il Regno di Dio, e in Sè ci ha fatto conoscere il Padre. Egli ci ha dato il Suo Comandamento nuovo, di amarci gli uni gli altri com'Egli ci ha amati! Ci ha insegnato le Beatitudini del Vangelo: povertà in spirito, mitezza, dolore sopportato nella pazienza, sete della giustizia, misericordia, pureza di cuore, volontà di pace, persecuzione sofferta per la giustizia.
Egli ha patito sotto Ponzio Pilato, Agnello di Dio che porta sopra di sè i peccato del mondo, ed è morto per noi sulla Croce, salvandoci col Suo Sangue redentore.
Egli è stato sepolto e, per suo proprio potere, è risosrto nel terzo giorno, elevandoci con la Sua Risurrezione alla partecipazione della vita divina, che è la vita della Grazia.
Egli è salito al cielo, e verrà nuovamente, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, ciascuno secondo i propri meriti; sicchè andranno alla vita eterna coloro che hanno risposto all'Amore e alla Misericordia di Dio, e andranno nel fuoco inestinguibile coloro che fino all'ultimo vi hanno opposto il loro rifiuto! E il Suo Regno non avrà fine!
Noi crediamo: nello Spirito Santo, che è Signore e dona la vita; che è adorato e glorificato col Padre e col Figlio. Egli ci ha parlato per mezzo dei Profeti, ci è stato inviato dal Cristo dopo la sua Resurrezione e la sua Ascensione al Padre; Egli illumina, vivifica, protegge e guida la Chiesa, ne purifica i membri, purchè non si sottraggano alla Sua Grazia. La Sua azione, che penetra nell'intimo dell'anima, rende l'uomo capace di rispondere all'invito di Gesù: "Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt.5,48).
(continua.....)


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/01/2002 10.47
(continua il Credo...) Di proposito ho spezzato questa sequenza...per far riflette che quanto segue è frutto di quanto abbiamo capito e di quanto crediamo al Credo esposto in precedenza, cioè, temo che si ha in giro un concetto diverso della Trinità.....attorno alla quale ruota la "posizione di Maria"...Dunque, se non riusciamo a comprendere che cosa è la Trinità, non potremo comprendere il ruolo di Maria,  e tutta la protesta che ruota attorno a Lei è una conseguenza di certe "sfumature" che tendono a distorcere l'essenza della Trinità nel Cristo Incarnato, durante la sua permanenza terrena!

Noi crediamo: che Maria è la Madre rimasta sempre Vergine, del Verbo Incarnato, nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo e che, a motivo di questa singolare elezione, Ella, in considerazione dei meriti di Suo Figlio, è stata redenta in modo più eminente e perfetto, preservata da ogni macchia del peccato originale e colmata del dono della Grazia, più di tutte le cerature.
Associata ai Misteri della Incarnazione e della Redenzione con vincolo stretto e indissolubile la Vergine Santissima, l'Immacolata, al termine della sua vita terrena è stata elevata in corpo e in anima alla gloria celeste e configurata a Suo Figlio Risorto, anticipando la sorte futura di tutti i giusti; e noi crediamo che la Madre Santissima di Dio, Nuova Eva, Madre della Chiesa, continua in cielo il suo Ufficio materno riguardo ai membri di Cristo, cooperando alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle anime dei redenti.
Noi crediamo: che in Adamo tutti hanno peccato; il che significa che la colpa originale da lui commessa ha fatto cadere la natura umana, comune a tutti gli uomini, in uno stato in cui essa porta le conseguenze di quella colpa, e che non è più lo stato in cui si trovava all'inizio dei nostri progenitori, costituiti nella santità e nella giustizia, e in cui l'uomo non conosceva nè il male nè la morte! E' la natura umana così decaduta, spogliata della grazia che la rivestiva, ferita nelle sue proprie forze naturali e sottomessa al dominio della morte, che viene trasmessa a tutti gli uomini; ed è in tal senso che ciascun uomo nasce nel peccato. Noi dunque professiamo, col Concilio di Trento, che il peccato originale viene trasmesso con la natura umana "non per imitazione, ma per propagazione" e che esso pertanto, è "proprio a ciascuno"!
Noi crediamo: che Nostro Signore Gesù Cristo mediante il Sacrificio della Croce, ci ha riscattati dal peccato originale e da tutti i peccati personali commessi da ciascuno di noi, in maniera tale che, secondo la parola dell'Apostolo, "là dove aveva abbondato il peccato, ha sovrabbondato la Grazia" (Rm.5,20).
Noi crediamo: in un solo Battesimo istituito da Nostro Signore Gesù Cristo, per la remissione dei peccati. Il Battesimo deve essere amministrato anche ai bambini che non hanno ancora potuto rendersi colpevoli di alcun peccato personale, affinchè essi, nati privi della Garazia soprannaturale, rinascano "dall'Acqua e dallo Spirito Santo" alla vita divina in Cristo Gesù.
Noi crediamo: nella Chiesa una, santa, cattolica (universale) e apostolica, edificata da Gesù Cristo sopra questa pietra, che è Pietro. Essa è il Corpo mistico di Cristo, insieme società visibile, costituita di organi gerarchici, e insieme comunità spirituale; essa è la Chiesa terrestre, popolo di Dio pellegrinante quaggiù, che la Chiesa ricolma dei beni celesti; essa è il germe e la primizia del Regno di Dio, per mezzo del quale continuano, nella trama della storia umana, l'opera e i dolori della Redenzione, e che aspira al suo compimento perfetto al di là del tempo, nella gloria. Nel corso del tempo, il Signore Gesù forma la Sua Chiesa mediante i SACRAMENTI, che emanano dalla Sua pienezza. E' con essi che la Chiesa rende i propri membri partecipi del Mistero della Morte e della Resurrezione di Gesù, nella Grazia dello Spirito Santo, che le dona vita e azione. Essa è dunque santa, pur comprendendo nel suo seno i peccatori, giacchè essa non possiede altra vita se non quella della Grazia: appunto, vivendo della sua vita, i suoi membri si santificano, come, sottraendosi alla sua vita, cadono nel peccato e nel disordine, che impediscono l'irradiazione della sua santità. Perciò la Chiesa soffre e fa penitenza per tali peccati, da cui peraltro ha il potere di guarire i suoi figli con il Sangue di Cristo e il dono dello Spirito Santo.
Erede delle promesse divine e figia di Abramo secondo lo spirito, per mezzo di quell'Israele di cui custodisce con amore le Scritture e venera i Patriarchi e i Profeti; fondata sugli Apostoli e trasmettitrice, di secolo in secolo, della loro parola sempre viva e dei loro poteri di Pastori nel Successore di Pietro e nei Vescovi in comunione con lui; costantemente assistita dallo Spirito Santo, la Chiesa ha la missione di custodire, insegnare, spiegare e diffondere la Verità, che Dio ha manifestato in una maniera ancora velata per mezzo dei Profeti, e pienamente per mezzo del Suo Unigenito Gesù Cristo, Signore Dio Nostro!
(continua....)

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/01/2002 11.03
(continua....)
Noi crediamo: a tutto ciò che è contenuto nella Parola di Dio, scritta o tramandata, e che la Chiesa propone a credere come divinamente rivelata sia con giudizio solenne, sia con il magistero ordinario e universale. Noi crediamo nell'infallibilità, di cui fruisce il Successore di Pietro, quando insegna ex cathedra come Pastore (e non come uomo!) e Dottore di tutti i fedeli, e di cui è dotato altresì il Collegio dei Vescovi in comunione con lui, quando esercita con lui il magistero supremo!
Noi crediamo: che la Chiesa, che Gesù ha fondato e per la quale ha pregato, è indefettibilmente una nella fede, nel culto e nel vincolo della comunione gerarchica. Nel seno di questa Chiesa, sia la ricca varietà dei riti liturgici, sia la leggittima diversità dei patrimoni teologici e spirituali e delle discipline particolari, lungi dal nuocere la sua unità, la mettono in maggiore evidenza!
Riconoscendo, poi, al di fuori dell'organismo della Chiesa di cristo, l'esistenza di numerosi elementi di verità e di santificazione che le appartengono in proprio e tendono all'unità cattolica (universale), e credendo all'azione dello Spirito Santo che nel cuore dei discepoli di Cristo suscita l'amore per tale unità, noi nutriamo la speranza che i cristiani, i quali non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa, si riuniranno un giorno in un solo gregge con un solo Pastore!
Noi crediamo: che la Chiesa è necessaria alla salvezza, perchè Cristo, che è il solo mediatore e la sola via di salvezza, si rende presente per noi nel Suo Copro mistico, che è la Chiesa. Ma il disegno Divino della Salvezza abbraccia tutti gli uomini: e coloro che, senza colpa propria, ignorano il Vangelo di Cristo e la Sua Chiesa, ma cercano sinceramente Dio e sotto l'influsso della Sua Grazia si sforzano di compiere la Sua volontà riconosciuta nei dettami della loro coscienza, anch'essi, in numero che Dio solo conosce, possono conseguire la salvezza!
(continua...)

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/01/2002 11.22
(continua...) Ora entriamo nell'essenza dell'Eucarestia o Santa Cena....
Noi crediamo: che la Messa, celebrata dal Sacerdote che rappresenta la persona di Cristo in virtù del potere ricevuto nel sacramento dell'Ordine, e da lui offerta nel nome di Cristo e dei membri del Suo Corpo Mistico, è il Sacrificio del Calvario reso sacramentalmente presente sui nostri Altari.
Noi crediamo che: come il Pane e il Vino Consacrati dal Signore nell'Ultima Cena, sono stati convertiti nel suo Corpo e nel suo Sangue che di lì a poco sarebbero stati offerti per noi sulla Croce! Allo stesso modo il pane e il vino consacrati dal sacerdote sono convertiti nel Corpo e nel Sangue di Cristo gloriosamente regnante nel Cielo; e crediamo che la misteriosa presenza del Signore, sotto quello che continua ad apparire come prima ai nostri sensi, è una presenza vera, reale e sostanziale! Pertanto Cristo non può essere presente in questo Sacramento se non mediante la conversione nel Suo Corpo della realtà stessa del pane mediante la conversione nel Suo Sangue Prezioso della realtà stessa del vino, mentre rimangono immutate soltanto le proprietò del pane e del vino percepite dai nostri sensi! Tale conversione misteriosa è chiamata dalla Chiesa, in maniera appropriata Transustanziazione.
Ogni spiegazione teologica, che tenti di penetrare in qualche modo questo mistero, per essere in accordo con la fede cattolica, deve mantenere fermo che nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito, il pane  eil vino hanno cessato di esistere dopo la consacrazione, sicchè da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili di Gesù Cristo a essere realmente dinanzi a noi sotto la specie sacramentale del pane e del vino, proprio come il Signore Dio Nostro Gesù Cristo ha voluto e comandato di fare, per donarsi a noi in nutrimento e per associarci all'unità del Suo Corpo Mistico!
E' importante rilevare che l'unica e indivisibile esistenza del Signore glorioso nel Cielo, NON E' MOLTIPLICATA, ma è resa presente dal Sacramento nei numerosi luoghi della terra dove si celebra il Mistero della Salvezza, la Messa! Dopo il Sacrificio, tale esistenza, rimane presente nel Santo sacramento, che è il TABERNACOLO, il cuore vivente di ciascuna delle nostre chiese. Ed è per noi un dovere dolcissimo onorare  e adorare nell'Ostia santa, che vedono i nostri occhi, il Verbo Incarnato, che essi non possono vedere e che, senza lasciare il cielo, si è reso per infinito e sconfinato Amore presente in mezzo a noi!
(continua...)

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/01/2002 11.46
(continua...) da qui comincia....la conclusione di questa Professione di Fede Cattolica dettagliata.....
Noi confessiamo: che il regno di Dio, cominciato quaggiù nella Chiesa di Cristo, non è di questo mondo, la cui figura passa; e che la sua vera crescita non può essere confusa con il progresso della civiltà, della scienza e della tecnica umane, ma consiste nel conoscere sempre più profondamente le imperscrutabili ricchezze di Cristo, nello sperare sempre più fortemente i beni terreni, nel rispondere sempre più ardentemente alla'Amore di Dio, e nel dispensare sempre più abbondantemente la Grazia e la santità tra gli uomini. Ma è questo stesso Amore che porta la Chiesa a preoccuparsi costantemente del vero bene temporale degli uomini. Mentre non cessa di ricordare ai suoi figli che essi non hanno quaggiù stabile dimora, essa li spinge  a contribuire - ciascuno secondo la propria vocazione e i propri mezzi - al bene della loro città terrena, a promuovere la giustizia, la pace, la fratellanza tra gli uomini, a prodigare il loro aiuto ai propri fratelli, soprattutto ai più poveri e bisognosi. L'intensa sollecitudine della Chiesa, Sposa di Cristo, per le necessità degli uomini, per le loro gioie e per le loro speranze, i loro sforzi e i loro travagli, non è quindi altra cosa che il suo grande desiderio di essere loro presente per illuminarli con la Luce del Cristo e adunarli tutti a Lui, unico Salvatore!
Tale sollecitudine non può mai significare che la Chiesa conformi se stessa alle cose di questo mondo, o che diminuisca l'ardore dell'attesa del Suo Signore e del Regno Eterno!
Noi crediamo: nella vita eterna.
Noi crediamo che le anime di tutti coloro che muoiono nella Grazia di Cristo, sia che debbano ancora essere purificati nel Purgatorio, sia che dal momento in cui lasciano il proprio corpo sono accolte da Gesù in Paradiso, come Egli fece per il Buon Ladrone, costituiscono il Popolo di Dio nell'aldilà della morte, la quale sarà definitivamente sconfitta nel giorno della resurrezione, quando queste anime saranno riunite ai loro corpi!
Noi crediamo: che la moltitudine delle anime che sono riunite intorno a Gesù e a Maria in Paradiso, forma la Chiesa del Cielo, dove esse sono nella beatitudine eterna e vedono Dio così com'è (1Gv.3,2) e dove sono anche associate, in diversi gradi, con i santi Angeli al governo divino esercitato da Cristo Glorioso, intercedendo per noi e aiutando la nostra debolezza con la loro fraterna sollecitudine.
Noi crediamo: alla comunione tra tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la propria purificazione e dei beati del Cielo, i quali tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi Santi ascolta cosatantemente le nostre preghiere, secondo la parola di Gesù: "Chiedete e vi sarà dato..."(Lc.11,9-10/Gv.16,24).
E con la fede e nella speranza, noi attendiamo la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà!
Sia benedetto Dio Santo, Santo, Santo. Amen!
(grazie per la pazienza, meditiamo profondamente su queste parole, non abbiamo fretta di rispondere..fraternamente, C.)

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Da: TeofiloInviato: 23/01/2002 21.38
Carissima Caterina,
questa professione, è una vera e propria summa della fede. Grazie perchè ci invita a riflettere su tante verità fondamentali che spesso diamo per scontate e poi al momento che vengono messe in discussione possono trovarci impreparati a dare delle risposte.
Tra gli opuscoletti della collana Magistero, avevo questo testo. Ora, che molti testi li ho ON LINE, torna utile poterlo avere qui a disposizione.
Con affetto.

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Da: in59RMInviato: 14/11/2005 11.19
Mentre ieri sfogliavo l'indice del gruppo per trovare qualcosa di interessante, mi sono imbattuta in questo thred che ritengo veramente un peccato che i gestori non lo inseriscano con un collegamento più facile ed immediato, data la sua importanza.
Il Credo per me non è una semplice formula, fredda e capziosa, ma è la base per acquistare la mia vera libertà!
Che la libertà sia minacciata continuamente, è la nostra esperienza quotidiana. Che la minaccia alla libertà sia minaccia alla dignità della persona umana è una certezza che appartiene al nostro patrimonio culturale definitivamente acquisito. Tuttavia non sempre l’uomo è consapevole da quali minacce la sua libertà è messa a rischio. Tale minaccia parte proprio, da parte del credente, quando si priva del "Credo", e parte dall'ateo, quando rifiuta il "Credo".
Un altro pericolo alla nostra libertà è l'utilitarismo, che cosa è? Tutto è liberamente contrattabile, oggi, in ragione ed in vista di un calcolo egoista di piaceri e dolori, cioè, in base a quel che mi è più conveniente per il mio personale benessere (radicalismo). E questa è esattamente la definizione di utilitarismo. Per utilitarismo infatti, si intende “ogni dottrina che si basi nell’affermazione che i soggetti umani sono retti dalla logica egoista del calcolo dei piaceri e dei dolori, dal loro solo interesse, o dalle loro preferenze; e che è bene che sia così, perché non esiste altro fondamento possibile delle norme etiche se non la legge della felicità, degli individui o della collettività degli individui” (A. Caillé, Critica della ragione utilitaria. Manifesto antiutilitarista nelle scienze sociali, ed. Bollati Boringhieri, Torino 1993, pag. 13).
La concezione della persona come soggetto utilitario ha potuto costituirsi ed imporsi come concezione dominante solo in una società, come la nostra, nella quale l’economia ed il mercato sono diventate pratiche sociali del tutto indipendenti. In una parola: in una società  nella quale non solo si pratica il mercato, ma che è divenuta società di mercato. Occorre capire che escludendo il "Credo" dalla nostra vita, ciò  rende la persona umana  esclusivamente  un soggetto utilitario.
Ringrazio pertanto il gruppo per aver postato interamente il Credo formulato da Paolo VI e che ci richiama alla identificazione vera della nostra libertà di figli di Dio.
Con affetto, Carla.

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 16/11/2005 9.58
Cara Carla,
come da tuo suggerimento ho provveduto a riportare il testo  di questa magnifica spiegazione del Credo, inserito da Caterina, nella  sezione   in modo che non si perda nel dimenticatoio tra i tanti altri forum. Ho dato lo stesso tipolo del presente forum.
(Teofilo)
00mercoledì 14 ottobre 2009 18:54
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Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 15 nella discussione 
Da: in59RMInviato: 16/11/2005 10.21
Caro Teofilo ti sono grata per aver accolto il mio appello.
Ho proposto al parroco, dal mese di Gennaio, di proporre il Credo formulato da Paolo VI per gli incontri con gli adulti che teniamo il giovedì sera alle 21,30.
Perciò se avete riflessioni ulteriori da collegare, mi sarete di grande aiuto, così come spero di poter inserire con calma, io stessa, delle meditazioni.
Grazie, e a presto, Carla.

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Da: Soprannome MSNIoFrancesco21Inviato: 17/11/2005 11.46
La Pace del Risorto.
Mi veniva in mente di dare questo contributo.
La maggior parte del Protestantesimo storico e dei Pentecostali accettano il Credo, ma postulano questo che segue, dicono:
La CCR crede nella successione apostolica, cioè il fatto che il papa erediti la stessa autorità degli apostoli. Essa crede che quando il papa parla "ex cathedra" (cioè dal suo seggio di autorità), egli parli senza commettere errori. Questa dottrina sull'infallibilità papale sorse piuttosto recentemente nel 1870 al primo Concilio Vaticano. Secondo la Scrittura solo coloro che avevano testimoniato la risurrezione di Cristo avevano autorità apostolica (vedi Atti 1:22; 1 Co. 9:1)
Analizzo con voi frase per frase:
- La CCR crede nella successione apostolica, cioè il fatto che il papa erediti la stessa autorità degli apostoli.
Se ci pensiamo bene anche i pastori protestanti e Pentecostali ereditano la medesima autorità, altrimenti non potrebbero predicare senza rischiare di inventarsi dottrine nuove, le prove sono nelle Scritture:
San Paolo a Tito dice Paolo sul come devono essere un vescovo, presbitero all'inizio: " attaccato alla parola sicura SECONDO LA DOTTRINA TRASMESSA, per essere capace di esortare nella SANA DOTTRINA, SIA DI CONFUTARE QUELLI CHE VI SI OPPONGONO".
Questa è l'autorità apostolica, se i Pentecostali credono di non ereditarla essi stessi, allora trasmettono dottrine che non sono trasmesse.
1Pt.2,11-17
11 Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. 12 La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
13
State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14 sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. 15 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. 16 Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio.
Se dobbiamo essere sottomessi ad ogni istituzione umana, tanto più ci è chiesto di essere sottomessi ai nostri vescovi, al Vescovo che è in Roma e che rappresenta l'unità visibile della Chiesa, istituzione non umana ma di Gesù, gestita da persone normali. Altrimenti come spiegano i Pentecostali la loro sottomissione ai loro pastori? Con quale autorità i pastori si rendono infallibili?
- Essa crede che quando il papa parla "ex cathedra" (cioè dal suo seggio di autorità), egli parli senza commettere errori. Questa dottrina sull'infallibilità papale sorse piuttosto recentemente nel 1870 al primo Concilio Vaticano.
Ma non è vero!
L'infallibilità dottrinale è iniziata con la predicazione degli apostoli dopo che Gesù ascese dalla terra al cielo, lasciando questa autorità ai Dodici, dai quali si è estesa attraverso il "mandato apostolico" da dove ha avuto inizio il Kèrigma della Pentecoste. Se il Papa commettesse errori quando parla dalla sua Cattedra insieme ai vescovi a lui uniti, come possono pretendere i Protestanti e i Pentecostali di vantare essi stessi la verità tanto da mantenere le divisioni nella Chiesa? Ma poi l'abbiamo visto, i Pentecostali alla fine non riescono a smontare nessuna dottrina cattolica. Non portano le prove con la Parola di Dio, ma con le loro interpretazioni delle Scritture, come fanno a dire che la loro interpretazione sarebbe infallibile?
Avevo postato in altro forum quanto segue:

1Giovanni 2,18-25

18 Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. 19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. 20 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 22 Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 23 Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
24 Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. 25 E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.

I fratelli Luterani e Pentecostali di oggi, riconoscono di che comunque i Cattolici come presenza cristiana nel mondo esistevano prima di loro, essi riconoscono quei primi secoli di comunione dove già la Tradizione era una verità di fede e di vita. Debbono allora riflettere sulle parole dell'Apostolo che dice: Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri.
20 Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. 21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità.
La base mancante è da loro perchè non si può fare una selezione di quel che più ci aggrada, "noi abbiamo la Verità e abbiamo la Scienza", esiste allora una infallibilità che non può che essere di livello dottrinale e di magistero, se non l'avessimo "noi" non l'avrebbero neppure loro, nessuno l'avrebbe e Giovanni avrebbe mentito.
- Secondo la Scrittura solo coloro che avevano testimoniato la risurrezione di Cristo avevano autorità apostolica (vedi Atti 1:22; 1 Co. 9:1)
Allora così dovremmo pensare che dopo la morte dell'ultimo apostolo, nessuno aveva più l'autorità, neppure per definire le dottrine che si occuparono di correggere le eresie contro la divinità di Gesù. Neppure Paolo avrebbe potuto avere questa autorità, perchè non fu testimone del Risorto e le prove che lui ci porta sono di carattere spirituale alle quali abbiamo creduto perchè ci siamo fidati di Paolo. E così affermando, oggi, nessun pastore Pentecostale potrebbe più insegnare nulla, perchè l'insegnamento proviene dall'autorità apostolica "Tramandata".

Tt 1,1-9
Stabilisci presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato


Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce alla pietà ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati.
Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev’essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.

Parola di Dio

Paolo, senza essere testimone del Risorto, agisce con autorità apostolica e riceve la destra da Cefa e Giovanni in segno di unione, come spiega la Lettera ai Galati.
Gv.16: 12 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; 13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. 14 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. 15 Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà
e vi annuncerà le cose a venire.
Mica che gli apostoli erano immortali! Con la Pentecoste ha avuto inizio l'affermazione del Credo che solo dopo la morte degli apostoli verrà formulato con la formula che conosciamo e dopo che la Chiesa aveva dissipato i dubbi che erano nati con le eresie.
Dal post n. 10 di questo forum, è utile ricordare quanto segue che fu postato da altri e ringrazio anche per questo forum molto ricco di approfondimento.
leggiamo questo brano di Fil.3:
12 Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15 Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.
17 Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. 18 Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: 19 la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. 20 La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21 il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose....
....
la dinamica è la seguente:
a) Paolo confessa di non sentirsi giunto alla meta, cioè alla perfezione cristiana, ma che ogni suo sforzo è votato a questo traguardo....
b) Paolo umilmente dicendo di non pretendere di aver afferrato, si auspica di cuore di raggiungerla e...al vv.5 riparla al plurale dicendo una frase molto interessante: ; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....
c) Paolo incoraggia a SEGUIRE LUI e: e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi......ancora plurale e singolare che si alternano.....in questo NOI Paolo intende la Chiesa....
d) Paolo infatti a seguire cita di coloro che HANNO MOLLATO LE REDINI.......parlandone, dice Paolo...PIANGENDO.....evidenzia qui una rottura con altri cristiani che non hanno probabilmente perseverato......
Riprendendo il punto b) ; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....Paolo è dunque consapevole che in qualche cosa la si pensa diversamente.....ma ciò che è importante, dice...è che nel punto in cui erano giunti, cioè comunità cristiana della Chiesa, invita a continuare ad avanzare sulla stessa linea.....qual'è questa linea?
Lo leggiamo in tutti i messaggi precedenti.....principalmente all'obbedienza DEI LORO INSEGNAMENTI......ed allo stare LONTANI DAI FALSI PROFETI.....
Infatti in Gal.5,7 dice:
Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità?.........
Paolo qui ce l'ha con quanti si facevano circoncidere e dice una cosa interessante al verso 3: se vi lasciate circoncidere , CRISTO NON VI SARA' DI UTILITA' ALCUNA....In sostanza Paolo afferma che chi si fa circoncidere E' POI OBBLIGATO A METTERE IN PRATICA TUTTA LA LEGGE......dice addirittura che chi si fa circoncidere...NON ha nulla a che fare con Cristo....
Strano...Gesù stesso venne circonciso e Paolo stesso farà circoncidere Timoteo per non creare lo scandalo....ma allora cosa è cambiato?
Probabilmente la posizione di Paolo è legata a dopo il Concilio di Gerusalemme nel quale si stabilì di non far più circoncidere quanti si convertivano semplicemente perchè oramai la giovane Chiesa ERA POSTA FUORI DAL GIUDAISMO......
Le disposizioni dunque cambiano.....qualcosa è già cambiato nella posizione della Chiesa la quale era prima TOLLERANTE  verso la circoncisione...ed ora NON lo è più.....
dice al verso 8: " Questa persuasione (a farvi circoncidere) non proviene da colui che vi chiamò..."
e ancora al v.10: " Quanto a voi io sono persuaso nel Signore, CHE VOI NON PENSERETE AFFATTO DIVERSAMENTE DA ME; chi poi mette lo scompiglio tra di voi, subirà la condanna, chiunque egli sia..."
Paolo subito dopo questo ricorda che cosa vuol dire LIBERTA' DEL CRISTIANO:
13 Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. 14 Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. 15 Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!........
quest'ultima frase ci riporta a quella in Filippesi: se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. 16 Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.....
Infatti al verso 26 di Gal.5, leggiamo anche: Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri........o come leggiamo in 2Sam. 2,26: La spada divorerà per sempre? Non sai che alla fine ci sarà dell'amaro? Quando verrà dunque il momento che ordinerai al popolo di non dare più la caccia ai suoi fratelli?........
mentre assistiamo ancora a chi va a caccia di prede (cattoliche)...da convertire altrove........si amici....siamo prede prelibate se facilmente influenzabili, ma se non siamo influenzabili allora siamo da condannare e lasciare alla nostra morte......
Così Paolo torna ad ammonire coloro che sono restii all'obbedienza alla Chiesa 1Cor.3,3: Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate come qualsiasi uomo?.........Ancora più incisivo qui 1Cor.6,6-8:
6 Ma il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agli infedeli. 7 Certo è già in ogni modo un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? 8 Invece siete voi che fate torto e danno; e per giunta a dei fratelli.....
.....
Altro capolavoro è Gc. 4....già...la Lettera che Lutero voleva cancellare dal N.T.
1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? 2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.......
E nella 1Tim.1 leggiamo:
5 Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6 Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7 pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure....
......
Certamente che ognuno potrebbe rigirarsi i testi della Scrittura a personale tornaconto....ma questo è un peccato specialmente se si diventa consapevoli...leggiamo allora a chi dobbiamo dare ascolto noi oggi.....
Ce lo dice, sulla scia di Paolo e gli altri Apostoli, un grande Vescovo della Chiesa venuto dopo di loro......
S.Ignazio di Antiochia: CLICCA QUI .......
il quale già nell'anno 110...aveva le idee molto chiare su CHE COSA FOSSE LA CHIESA E CHI LA RAPPRESENTAVA....

scrivendo alla Chiesa di Roma Ignazio dirà:

Saluto

Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre. A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio in forma salda e liberi da ogni macchia l'augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro.....

....

Dunque per s.Ignazio la Chiesa di Roma era:

che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre........

e dice ancora: .......A quelli che sono uniti nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento piene della grazia di Dio ..........ATTENZIONE qui alle parole, Ignazio sta riferendosi ALLE CHIESE CON QUELLA DI ROMA UNITE  nella carne e nello spirito ad ogni suo comandamento .....PIENE della grazia... "PIENE" è nella forma plurale.....

Dunque si evince da qui che Ignazio aveva non soltanto un "buon rapporto con" la Chiesa di Roma, ma che intendeva dire di questa Chiesa ben altro....e Paolo l'apostolo, già denunciava quanti erano fuori da questa linea:

6 Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7 pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure....

Sia lodato Gesù e Maria.
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