IL PARLAMENTO EUROPEO CONTRO IL CROCEFISSO....

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Caterina63
00martedì 3 novembre 2009 22:40
Ci risiamo....

leggete qui il susseguirsi della vicenda:

Difendere INSIEME LA CROCE, il Crocefisso nostro SEGNO di Vittoria


ma davvero IL CROCEFISSO PUO' RIENTRARE IN QUELLA CATEGORIA DI COSE CHE OFFENDONO L'UOMO NON CRISTIANO?

è proprio come dicono i Santi e gli esorcisti....IL DIAVOLO APPENA VEDE IL CROCEFISSO LO ODIA E LO VORREBBE SCARAVENTARE VIA....MA POICHè NON PUO' TOCCARLO, LO FA FARE AGLI UOMINI, A CHI SI PRESTA A BUTTARLO VIA....


ma anche noi abbiamo commesso degli errori:
ha cominciato Lutero facendo distinzione fra CROCE SI, MA VUOTA....CROCEFISSO NO perchè secondo lui portava all'idolatria....

e abbiamo sbagliato noi con una falsa interpretazione del Concilio ELIMINANDO I CROCEFISSI DAGLI ALTARI....guardate nelle vostre parrocchie e dite se il Crocefisso è sull'altare...no, non lo troverete più li, ma messo di lato, o in alto o peggio, rintanato in Sacrestia o in qualche cappella a parte....DOVE STA IL CROCEFISSO NELLE NOSTRE CASE E NELLE NOSTRE CHIESE?
Non lamentiamo allora solo con il Parlamento europeo, cominciamo a riportare noi stessi LE CROCI E I CROCIFISSI NEI POSTI CHE AVEVANO....senza vergognarci....

Gesù l'ha detto senza mezze parole: CHI SI VERGOGNERà DI ME, ANCH'IO MI VERGOGNERO' DI LUI....e san Paolo definisce il segno della Croce e del Crocifisso IL NOSTRO VANTO!

                                                      


Caterina63
00mercoledì 4 novembre 2009 14:29
                                                  crocifisso


Contro la sentenza del Parlamento Europeo, riportiamo il Crocefisso sugli Altari, nelle nostre case, anche al collo, MA NON COME MONILE, QUANTO PIUTTOSTO QUALE SEGNO DELLA NOSTRA IDENTITA'..... Il Crocefisso, non la croce vuota attenzione.... E' GIOIA e così va testimoniato da noi aiutando a far comprendere alle persone che Egli non è contro nessuno, Egli è solo CONTRO IL MALE....

Può dunque davvero essere un segno di intolleranza per chi non crede? O non è piuttosto una guerra CONTRO COLUI che combatte contro i mali dell'Uomo come l'aborto, il divorzio, l'uso spropositato della genetica...contro la legalizzazione delle coppie dello stesso sesso ecc? Ma Gesù, il Crocefisso nemico di ogni male, NON è contro l'Uomo debole e peccatore.... Egli combatte GLI ATTI MALVAGI...NON LE PERSONE... O con me o contro di me, dice Gesù....ebbene, cominciamo a scegliere da che parte stare con tutto ciò che questo comporta....

Gabbianella1.
00mercoledì 4 novembre 2009 16:56
Sapete cosa penso?Qta notizia nn vien per nuocere...adesso mi aspetto che i cristiani facciano sentire la loro voce....chissa' adesso ci sveglieremo tutti.Anche quelli un po' anestesizzati....
Caro Gesù,noi ti porteremo sempre nel cuore e nn avremo paura di mostrare la tua Croce.Amen.
Caterina63
00mercoledì 4 novembre 2009 20:01
Re:
Gabbianella1., 04/11/2009 16.56:

Sapete cosa penso?Qta notizia nn vien per nuocere...adesso mi aspetto che i cristiani facciano sentire la loro voce....chissa' adesso ci sveglieremo tutti.Anche quelli un po' anestesizzati.... Caro Gesù,noi ti porteremo sempre nel cuore e nn avremo paura di mostrare la tua Croce.Amen.





Speriamo Gabbianella....intanto leggiamo qui e guardiamo la vignetta che uscirà domani sull'O.R.

La sentenza della Corte di Strasburgo

Il crocifisso, i giudici
e Natalia Ginzburg



di Giuseppe Fiorentino e Francesco M. Valiante

Tra tutti i simboli quotidianamente percepiti dai giovani, la sentenza emessa ieri dalla Corte di Strasburgo - che proibisce l'esposizione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane perché sarebbe contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e al diritto dei bambini alla libertà di religione - ha colpito quello che più rappresenta una grande tradizione, non solo religiosa, del Continente europeo.

"Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l'immagine della rivoluzione cristiana che ha sparso per il mondo l'idea dell'eguaglianza tra gli uomini fino allora assente". A scrivere queste parole, il 22 marzo 1988, era Natalia Ginzburg sulle pagine de "l'Unità", il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, allora organo del Partito comunista italiano.

Le parole della scrittrice, a oltre vent'anni di distanza, esprimono un sentimento ancora ampiamente condiviso in Italia. Ne sono dimostrazione le tante reazioni seguite al pronunciamento della Corte europea. Mentre il Governo italiano ha annunciato di aver presentato ricorso contro la sentenza, il mondo politico ha evidenziato quasi unanimemente la mancanza di buon senso insita nel provvedimento, ribadendo come la laicità delle istituzioni sia un valore ben diverso dalla negazione del ruolo del cristianesimo.

"Stupore e rammarico" sono stati espressi in particolare dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, in una severa dichiarazione trasmessa dalla Radio Vaticana e dal Tg1.

"È grave - ha affermato - voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell'importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana". E ha continuato:  "Stupisce poi che una Corte europea intervenga pesantemente in una materia molto profondamente legata all'identità storica, culturale e spirituale del popolo italiano. Non è per questa via che si viene attratti ad amare e condividere di più l'idea europea, che come cattolici italiani abbiamo fortemente sostenuto fin dalle sue origini". Di "visione parziale e ideologica" ha parlato la Conferenza episcopale italiana, sottolineando che nella decisione della Corte "risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale".

Va ricordato che in Italia il Consiglio di Stato nel 2006 aveva già ritenuto legittime le norme che prevedono l'esposizione del crocifisso nelle scuole, affermando che questo non assume valore discriminatorio per i non credenti perché rappresenta "valori civilmente rilevanti e, segnatamente, quei valori che soggiacciono e ispirano il nostro ordine costituzionale".

In effetti la sentenza della Corte di Strasburgo, con l'intento di voler tutelare i diritti dell'uomo, finisce per mettere in discussione le radici sulle quali quegli stessi diritti si fondano, disconoscendo l'importanza del ruolo della religione - e in particolare del cristianesimo - nella costruzione dell'identità europea e nell'affermazione della centralità dell'uomo nella società. Sotto altro profilo, la decisione dei giudici di Strasburgo sembra ispirata a un'idea di laicità dello Stato che porta a emarginare il contributo della religione alla vita pubblica.

Si potrebbe così prefigurare un futuro non tanto lontano fatto di ambienti pubblici privi di qualunque riferimento religioso e culturale nel timore di offendere l'altrui sensibilità. In realtà, non è nella negazione, bensì nell'accoglienza e nel rispetto delle diverse identità che si difende l'idea di laicità dello Stato e si favorisce l'integrazione tra le varie culture. "Il crocifisso rappresenta tutti" - spiegava Natalia Ginzburg - perché "prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti,  ebrei  e  non  ebrei  e  neri  e bianchi".


(©L'Osservatore Romano - 5 novembre 2009)



(Gino61)
00venerdì 6 novembre 2009 19:13

Rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche

 

Carissimi,

il 3 novembre la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha accolto il ricorso presentato da una cittadina italiana di origine finlandese, che chiedeva la rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche.

Sul web abbiamo letto tante dichiarazioni a favore e contro.

Mi risulta che una trasmissione pomeridiana di Rai Uno condotta dal non credente Alberto Sposini (così si dichiara), sia stata nettamente contraria alla presenza del Crocifisso. E questa è la Rai pagata dai cittadini. È sempre meglio non pagare il canone. Una trasmissione della Rai in Italia, con la maggioranza di cattolici, deve difendere il Cristianesimo per rispetto dei contribuenti o almeno astenersi dal fare affermazioni che offendono sempre i contribuenti.

Oltre l’opportuna risposta del Cardinale Bertone e della Cei: «Sentenza ideologica», non mi pare che ci siano iniziative dei grandi movimenti e gruppi cattolici. Quantomeno dovrebbero organizzare qualche manifestazione di preghiera, un corteo recitando il Santo Rosario e portando un grande Crocifisso in processione.


Niente.



È questo silenzio che preoccupa, la capacità di assistere passivamente a questo attacco assolutamente ideologico.


Ogni cattolico deve chiedersi in questo momento cosa può e deve fare per difendere le proprie radici cristiane. Oltre a difendere il Crocifisso nell’ambiente in cui lavora e in famiglia, deve invitare il proprio parroco ad organizzare manifestazioni di preghiere e di riflessione a favore del Crocifisso.


Ecco alcuni commenti dei politici: per il ministro Mariastella Gelmini (Pdl) «la presenza del Crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione».

E anche il neo-leader del Pd Pierluigi Bersani esprime dubbi sulla decisione della Corte di Strasburgo: «Io penso che un'antica tradizione come il Crocifisso non può essere offensiva per nessuno».

Secondo Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e coordinatore del Pdl «queste decisioni ci allontanano dall'idea di Europa di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Di questo passo il fallimento politico è inevitabile».

Pier Ferdinando Casini, la sentenza «è la conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione europea. Il Crocifisso è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa».


Il Governo italiano ha presentato ricorso, ma la Corte europea rimane ridicola e resterà inascoltata l’assurda sentenza.

 

Quale sarà il prossimo attacco dell’inutile Unione Europea contro la Chiesa Cattolica e il Cristianesimo?

Caterina63
00venerdì 6 novembre 2009 19:22
Re:
(Gino61), 06/11/2009 19.13:

Rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche

Quale sarà il prossimo attacco dell’inutile Unione Europea contro la Chiesa Cattolica e il Cristianesimo?






Tornielli ha fatto un paio di considerazioni:

- il CALENDARIO.... l'Europa e il mondo intero segue il Calendario GREGORIANO....di san Gregorio Magno....naturalmente eliminazione delle Feste di Natale e Pasqua e di tutte le domeniche....l'Europa c'aveva già provato anni fa ad attaccare la Domenica....

io c'ho aggiunto:

- la scrittura cirillica dell'Est Europa inventata dai santi fratelli vescovi Cirillo e Metodio....

- distruggere TUTTE le cattedrali d'Europa perchè dagli aerei si vedono LE LORO FORME A CROCE....

- l'Università è stata fondata da un Papa nel 1300...

- cambiare la maggiorparte dei nomi alle strade, anche di san Francisco....di Monaco....

- gli Stati che recano una croce nella Bandiera deve essere abolita....

- ANCHE IL SEGNO MATEMATICO DELLA MOLTIPLICAZIONE ANDREBBE CAMBIATO, PERCHE' RICORDEREBBE LA CROCE DI SANT'ANDREA.....

e mi fermo qui.....

Gabbianella1.
00venerdì 6 novembre 2009 21:47
In Italia il trionfo della Croce
Rivolta popolare contro la sentenza della Corte di Strasburgo
di Antonio Gaspari


ROMA, venerdì, 6 novembre 2009 (ZENIT.org).-

La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo in cui si chiede la rimozione dei crocifissi dalla aule scolastiche ha scatenato una rivolta popolare in tutta l’Italia.
Rivolta con finalità benefiche visto che adesso si stanno appendendo crocifissi dove non c’erano e si stanno promuovendo iniziative e manifestazioni in favore della Croce.



Da quando è stata resa nota la sentenza della Corte, è iniziato un tam tam di lettere ai giornali, interpellanze nei consigli comunali, messaggi via mail, telefonate alle radio, discussioni in ogni luogo, messe e incontri di preghiera, per difendere e sostenere la presenza del crocifisso, non solo nelle aule scolastiche ma in tutti i luoghi pubblici.

A conferma di quanto il popolo italiano abbia radicato nel cuore l’identità con il crocifisso basta osservare cosa stanno facendo sindaci, presidi, consigli comunali, direttori di giornali, ministri, deputati, senatori, parroci, vescovi, insegnanti, province, teatri, associazioni di imprenditori, cittadini tutti.



Un enorme numero di presidi ha chiesto di provvedere affinché tutte le aule abbiano il crocifisso. Nelle scuole di Parma c’è stata una vera e propria mobilitazione, nelle scuole elementari, alle medie ed alle superiori, i crocifissi sono stati appesi anche nelle aule che ne erano sprovvisti.

I presidi concordano: nessuno si è mai lamentato e il crocifisso non si toglie.

In una scuola di Roma, in una classe elementare dove erano stati fatti lavori di pittura, i bambini hanno chiesto alla maestra di appendere il crocifisso più in alto, dove nessuno potrà mai toglierlo.

A Imperia come a Sanremo e decine di altre città le amministrazioni comunali hanno dato ordine di portare il crocefisso anche nelle aule che ne sono sprovviste.

A Sassuolo, in provincia di Modena, il sindaco ha acquistato 50 crocifissi per gli istituti scolastici che ne fossero sprovvisti.



A Trapani il presidente e gli assessori della giunta provinciale hanno pagato di tasca loro 72 crocifissi da portare nelle aule scolastiche dove il crocefisso manca.

A Trieste il sindaco Roberto Dipiazza ha dichiarato "fintanto che sarò io il sindaco di Trieste nessun crocifisso verrà rimosso da alcuna scuola comunale, né tantomeno dagli uffici municipali".

Il sindaco di Galzignano Terme in provincia di Padova ha emanato l’obbligo di affissione del crocifisso in tutti gli edifici pubblici, con tanto di multa di 500 per i trasgressori.

Ad Assisi il sindaco ha proposto di esporre nelle aule pubbliche non solo il crocifisso ma anche il presepe.


A Busto Arsizio in provincia di Varese, l’amministrazione comunale ha protestato con la sentenza della Corte di Strasburgo, mettendo a mezz’asta la bandiera europea.

Il sindaco di Loreto, in provincia di Ancona, qualora la sentenza di Strasburgo diventasse esecutiva, ha già pronta un’ordinanza per impedire la rimozione dei crocifissi.

L’amministrazione comunale di Montegrotto Terme (Padova), sta utilizzando i tabelloni per una campagna dove compare un crocifisso con la scritta “Noi non lo togliamo”.

In rete sul social network Facebook il nuovo gruppo “Sì al crocifisso nelle scuole”, (sialcrocifis­so@gmail.com) ha raccolto più di 27mila adesioni.



Ed un altro gruppo “Riportiamo il crocifisso nelle scuole”, in pochissimo tempo ha raccolto 8.872 adesioni.

Nella capitale la Confcommercio di Roma ha chiesto a tutti gli associati di esporlo nei propri negozi, aggiungendo: “Se vogliono togliere i crocifissi dalle nostre scuole, vuol dire che li metteremo nelle nostre aziende”.

Il quotidiano romano “Il tempo” ha lanciato un appello pubblico (appello@iltempo.it) al Governo e al Parlamento per controbattere alla sentenza di Strasburgo contro l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche.

Secondo quanto riportato da “Avvenire” ad Abano Terme, dove è iniziata la protesta della signora Soile Lauti, il parroco del Duomo, don Antonio Toigo, ha detto che la “laicità non è sottrazione ma moltiplicazione. Protesta chi il crocifisso non lo ha dentro”.



Mentre il preside dell’Istituto “Vittorino da Feltre”, fre­quentato dai figli della signora Soile Lauti sottolinea che, dal 2002, anno del primo ricorso, nessun'altra famiglia ha chiesto di togliere i crocifissi dalle aule a dimostrazione che “l’integrazione e l’inserimento promossi dalla scuola hanno funzionato”.
Gabbianella1.
00venerdì 6 novembre 2009 21:50
[SM=g1740721]

Fa piu' rumore un albero che cade di una foresta che cresce....
hanno buttato un sasso su un mare di persone che ancora credono in Cristo...Chissa' forse tanti cristiani si stanno svegliando....
[SM=g1740720]
Caterina63
00venerdì 6 novembre 2009 22:50
[SM=g1740736] [SM=g1740720] Cristo è imbattibile....

ci provarono già a farlo fuori e cosa ottennero? [SM=g1740725]


[SM=g1740717] [SM=g1740720]


Gabbianella1.
00lunedì 9 novembre 2009 09:56
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