Rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche
Carissimi,
il 3 novembre la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha accolto il ricorso presentato da una cittadina italiana di origine finlandese, che chiedeva la rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche.
Sul web abbiamo letto tante dichiarazioni a favore e contro.
Mi risulta che una trasmissione pomeridiana di Rai Uno condotta dal non credente Alberto Sposini (così si dichiara), sia stata nettamente contraria alla presenza del Crocifisso. E questa è la Rai pagata dai cittadini. È sempre meglio non pagare il canone. Una trasmissione della Rai in Italia, con la maggioranza di cattolici, deve difendere il Cristianesimo per rispetto dei contribuenti o almeno astenersi dal fare affermazioni che offendono sempre i contribuenti.
Oltre l’opportuna risposta del Cardinale Bertone e della Cei: «Sentenza ideologica», non mi pare che ci siano iniziative dei grandi movimenti e gruppi cattolici. Quantomeno dovrebbero organizzare qualche manifestazione di preghiera, un corteo recitando il Santo Rosario e portando un grande Crocifisso in processione.
Niente.
È questo silenzio che preoccupa, la capacità di assistere passivamente a questo attacco assolutamente ideologico.
Ogni cattolico deve chiedersi in questo momento cosa può e deve fare per difendere le proprie radici cristiane. Oltre a difendere il Crocifisso nell’ambiente in cui lavora e in famiglia, deve invitare il proprio parroco ad organizzare manifestazioni di preghiere e di riflessione a favore del Crocifisso.
Ecco alcuni commenti dei politici: per il ministro Mariastella Gelmini (Pdl) «la presenza del Crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione».
E anche il neo-leader del Pd Pierluigi Bersani esprime dubbi sulla decisione della Corte di Strasburgo: «Io penso che un'antica tradizione come il Crocifisso non può essere offensiva per nessuno».
Secondo Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e coordinatore del Pdl «queste decisioni ci allontanano dall'idea di Europa di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Di questo passo il fallimento politico è inevitabile».
Pier Ferdinando Casini, la sentenza «è la conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione europea. Il Crocifisso è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa».
Il Governo italiano ha presentato ricorso, ma la Corte europea rimane ridicola e resterà inascoltata l’assurda sentenza.
Quale sarà il prossimo attacco dell’inutile Unione Europea contro la Chiesa Cattolica e il Cristianesimo?